Pagine

lunedì 14 agosto 2006

La Preterrorismo

Adbullah Al Yussef, lei è in arresto per il futuro dirottamento dell’aereo che precipiterà sul Lincoln Center causando 2544 vittime innocenti”.
Sarà così il nostro prossimo futuro, in questi anni 2000 che cominciano ad assomigliare sempre più pericolosamente ai cupi scenari della fantascienza alla Philip K. Dick?
In “Minority Report”, Dick immaginò una società futura (non troppo lontana, nel 2035) dove la polizia, grazie all’unità “precrimine” e ai suoi sensitivi che vedono i delitti prima che vengano commessi, arriva sul luogo del delitto fermando l’assassino in tempo. Nel film che Spielberg ha tratto recentemente dal racconto si vede l’agente John Anderton cadere vittima lui stesso del meccanismo perverso della “precrimine” e degli intrighi di potere di un suo superiore. E’ un grande apologo contro la società apparentemente opulenta e ipertecnologica ma in realtà sempre più propensa al controllo globale degli esseri umani. Dick era uno scrittore psichicamente molto complicato, un pazzo, ma si sa che i matti vedono più in là di tutti noi.
Perché penso a Minority Report e a Philip K. Dick in questi giorni ferragostani? A causa delle ultime notizie sugli sventati attentati di Londra.
L’hanno riportato tutti i TG con grande rilievo e la giusta enfasi da parte del divulgatore di notizie, a base di occhio sbarrato, labbro tremulo e fronte corrucciata delle grandi occasioni. I soliti sospetti islamici che preparavano un devastante attentato “di proporzioni inimmaginabili”, con ben 10 aerei (!!) che, non è molto chiaro qui, dovevano esplodere in aria o lanciarsi su qualche obiettivo inglese. Tony Blair che annuncia lo scampato pericolo ed il plauso all'unisono del cuggino Bush che maledice gli “islamo-fascisti” dall’altro lato dell’Oceano. Per una rassegna completa di ciò che ci saremmo risparmiati ecco l’articolo del Corriere.
Ora, qualcuno dirà che è da pazzi anche solo pensare che non si tratti della pura realtà dei fatti raccontata da cronisti sempre attenti alla ricerca della verità a qualunque costo ma, dovete scusarmi, non ce la faccio proprio.
Se si ascoltano queste notizie con un orecchio solo, distrattamente e con mezzo cervello attivato, come è richiesto dal normale approccio ai TG la cosa può anche passare, ma provate a ragionare, ad attivare tutto il cervello e entrambe le orecchie: non c’è qualcosa di strano e romanzesco in tutto ciò che ci raccontano?
Bombe liquide, bevande energetiche (coke+mentos?), i-pods… ma vi rendete conto? La faccenda dei 10 aerei che è copiata pari pari dal progetto Bojinka del 1995, dimenticando di dire però che appartiene al periodo di quando Osama era ancora dei nostri e faceva buono in Afghanistan e poi in Kosovo. Poi, si sa, hanno avuto da dire e lui se l’è legata al dito. E poi ancora i pakistani, che è un mistero siano ancora considerati nostri amici, visto che “c’entrano” sempre, come l’UDC.
Ma soprattutto, la domanda nasce spontanea: perché creare panico inutile quando gli attentati sono stati ormai sventati? Perché bloccare aeroporti e danneggiare compagnie aeree quando il pericolo è passato? Quanti attentati, omicidi, rivoluzioni, atti di guerra, golpe, rischi di olocausto nucleare sono stati impediti dai servizi segreti e dalle diplomazie negli ultimi cento anni e non ne abbiamo mai saputo niente? Pensate alla crisi dei missili di Cuba, 1962. Che abbiamo rischiato di morire tutti inceneriti dalle bombe atomiche lo abbiamo saputo solo molto tempo dopo. Ed era logico, si è sempre fatto a quel modo. Dovrebbe essere ancora così, a meno che…
A meno che non si voglia scientificamente spargere panico, rendere la gente insicura, alimentare l’odio contro l’Islam proprio quando abbiamo bisogno di portare avanti la nostra agenda in Medio Oriente e rinnovare il messaggio propagandistico in prossimità dell’anniversario dell’11 settembre.
Ma no, che follia! Tony Blair non è il capo della “Preterrorismo britannica” e noi che lo pensiamo siamo tutti pazzi come Philip K. Dick.

Nessun commento:

Posta un commento

SI PREGA DI NON LASCIARE COMMENTI ANONIMI MA DI FIRMARSI (anche con un nome di fantasia).