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martedì 8 luglio 2008

Libro e Moschino

Sono contenta che il primo e più grave problema della scuola italiana, individuato dalla ministrina dalla penna azzurra, sia il grembiule per coprire le vergogne economiche.

Premetto che non sopporto le ragazzine con i jeans modello Aretino Pietro: giropelo davanti e sorriso verticale di dietro. Così come le loro controparti maschili con i pantaloni con il cavallo stramazzato a terra e i capelli stile alta tensione. Sono ridicoli, intruppati e omologati esattamente come lo eravamo noi con i pantaloni a zampa d'elefante, la camiciona hippy e lo zatterone.

Però, che da questi estremi modaioli si torni indietro al grembiule mi pare demenziale. Non ho parole. Soprattutto con le motivazioni addotte da Donna Gelmini.
Il grembiule, udite udite, eliminerebbe le differenze sociali, eviterebbe ai pargoli orribili traumi a causa del confronto con i compagnucci con la maglietta firmata e, soprattutto, impedirebbe agli insegnanti di giudicare gli alunni secondo il censo.
Cioè, secondo la ministra, i maestri non ti valuterebbero (ohibò) in base a quanto hai studiato: la verità è che essi controllano l'etichetta dei jeans, fanno una botta di conti sul reddito complessivo familiare e ne traggono le debite conseguenze. Non ci viene detto se in positivo o negativo e se, per caso, nella valutazione, non giochino anche le famose antipatie a pelle. Magari, celando i preziosi indumenti sotto il grembiule, si vogliono al contrario proteggere i cuccioli di ricco dall'invidia comunista dell'impubere plebaglia? Chissà?

Io ricordo che mi sentii veramente uguale ai miei compagni di scuola il giorno che non dovetti più indossare il grembiule.
Nella mia classe, alle elementari, eravamo tutte femmine, delle più varie estrazioni sociali e tutte con il grembiule bianco e il fiocco blu. Sapete come si distinguevano le ricche dalle povere? Proprio dal grembiule.
Avevo una manciata di compagne ricche, si chiamavano Flavia, Marina, Daniela, Mirella, Paola e Antonella. Non erano parenti, nemmeno si frequentavano più di tanto fuori dalla scuola, non si erano messe d'accordo, eppure erano tutte contraddistinte dagli stessi grembiuli di puro cotone, sempre impeccabilimente candidi, usciti non dal grande magazzino ma dalla costosa merceria del centro.
Il grembiule haute-couture era completato da un sottile ed elegante cravattino di nastro gros-grain blu che quelle ancora più ricche tra le ricche fermavano con uno spillino d'oro.
Noi maggioranza di alunne avevamo invece grembiuli dell'Upim in poliestere con fioccone di nailon azzurro.

Nella mia classe c'era anche una ragazza del sud figlia di emigranti, poverissima, si chiamava Cira. A lei il grembiule era stato donato per misericordia dalle Dame di S. Vincenzo e si vedeva, visto che era vistosamente fuori misura, con le maniche troppo lunghe che la impicciavano. La ricordo mentre ci smaniava dentro come fosse stata una camicia di forza. Tutta la mattina tormentava il fiocco, che a mezzogiorno era ridotto in condizioni pietose.
Come dire che, se non si riesce a nascondere la ricchezza con un grembiule, con la miseria è ancora più difficile.


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23 commenti:

  1. non è carino smontare così il primo provvedimento della ministra. Ma non intuisci, sotto diversi strati di banalità e ipocrisia, la passione, oserei dire la vocazione di questa donna per la riforma, anzi la resurrezione dell'Istruzione?
    Non stiamo lì a mettere i puntini sulle i, o a far la punta alle matite, suvvia! Lasciamola libera di esprimersi, incoraggiamola e vedrai che ci stupirà.

    Purtroppo

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  2. Anonimo19:06

    Se no si sporcano i vestiti ...

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  3. Anonimo21:53

    Mettendo da parte le ipocrisie e le motivazioni, o gli ordini di priorità del ministro l'idea di una divisa scolastica non mi sembra una cattiva idea. Trasmetterebbe ai ragazzi un po' di senso del decoro e l'idea di appartenere a un corpo della società che ha dei diritti e dei doveri. So che non sarebbe una bacchetta magica ma sarebbe qualcosa.
    Del resto l'uniforme scolastica è adottata in paesi indubbiamente più civili dell'Italia come Cuba e la Gran Bretagna.
    Attenzione all'individualismo iperlibertario. Fa il gioco del consumismo.

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  4. E allora procediamo all'omologazione di massa del grembiule per essere al livello dell'Inghilterra dove i ragazzi si accoltellano per le strade dopo anni di divisa o di Cuba dove appena se la tolgono studiano il modo per scappare dal decoro e dalla fame...
    Suvvia, un pò di buon senso e meno Gelmini!

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  5. Anonimo22:11

    Lame,ti ostini a non capire lo spirito che anima questo governo.
    La Ministra,non avendo probabilmente nulla di penale da nascondere,dovrà pure uniformarsi ai voleri del capo.
    Quindi,non avendo nulla di serio da proporre,porta avanti un provvedimento che TUTTI GLI ITALIANI aspettano da troppo tempo,un cauto e progressivo(tanto non ha mica il fiato della magistratura sul collo) ritorno alle belle divise di un tempo quando si stava meglio,l' individualismo non esisteva e tutti sull'attenti quando entra il Capo.
    Per l'istruzione c'è tempo.

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  6. Anonimo22:11

    @IlRusso
    Non ho detto che indossare una
    divisa scolastica sia un toccasana.
    Quanto a Cuba con tutti i difetti del sistema ha una gioventù molto istruita. Lo vuoi negare? Questo tuo disfattismo antipedagocico dissacrante non ci porta da nessuna parte. Contestare e basta non serve a niente.
    Nemmeno permettere e tollerare tutto come fanno alcuni genitori e insegnanti serve a qualcosa .

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  7. "Premetto che non sopporto le ragazzine con i jeans modello Aretino Pietro: giropelo davanti e sorriso verticale di dietro"

    :-)

    Questa descrizione dei jeans a vita bassissima o a coscia alta mi fa spattaccare!!!


    E' estate per cui si da spazio alle comparse, una ministra inutile dice cose non richieste tanto per farci passare il tempo e distrarci un pò' in attesa del calcio mercato.

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  8. Anonimo23:27

    Chiarisco la mia opinione a scanso di equivoci. Per me l' imporre una divisa agli alunni ha un valore simile a quello di proibire in classe l'uso del cellulare.
    I limiti dati ai ragazzi hanno un valore in sè a meno che non siano palesamenti insensati. Per cinque ore vesti la divisa; per il resto della giornata ti vesti come ti pare! Dov'è lo spirito repressivo o l'indottrinamento in tutto ciò?
    L'indottrinamento vero sono tetteeculi che vedono nelle televisioni del presidente del consiglio.
    Con la divisa gli fai capire per contrasto che cos'è il cattivo gusto senza privarli della libertà.
    Che poi la trovata del ministro sia una delle solite manovre diversive per non parlare di cose più serie ( stile Berlusconi) è possibile pure. Ma non facciamo lo stesso errore. Atteniamoci al merito dell'argomento.

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  9. Anonimo09:01

    premetto che reputo il grembiule una delle priorità più ridicole dell'istruzione italiana. tuttavia sono assolutamente d'accordo con oblomov69 quando dice che non è una forma repressiva dei giovani ma un modo per far loro capire che nella vita vi sono anche degli obblighi.

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  10. Anonimo11:22

    papera, ti sei scordata l'immancabile categoria intermedia: quelle col grembiule di ottimo cotone... ma cucito dalla nonna! (Il fiocco era dell'Upim, ca va sans dire)

    Anch'io d'accordo sulla divisa. Sta storia che ci hanno inculcato secondo cui "esprimi la tua personalità attraverso il vestiario" è una immane cazzata che è ora di deporre a favore di altri modi più intelligenti di esprimersi.

    Inoltre mio figlio massacra il grembiule invece dei vestiti e io spendo meno. Sarà per questo che nei ruggenti '60, in cui si badava al risparmio, andavano tanto i grembiuli?

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  11. Anonimo11:45

    Mah, a me il grembiule non dispiaceva troppo. E' vero che anche da quello si vedeva la classe sociale dei genitori, ma se penso alla civetteria di tanti bambini di oggi, non c'è paragone rispetto a quel poco che trapelava dalla fattura del grembiulino.
    E poi si parla di scuole elementari, in fondo: spero lì non ci siano ancora jeans giropelo :)))

    Arriverà poi, come arrivò per me, il momento in cui un vestito modesto può essere affermato orgogliosamente davanti alle sfilate di moda di signorini e signorine di liceo...

    Ma almeno alle elementari non mi sembra la cosa peggiore che la Gelimini potesse fare (oh, nemmeno la più urgente...)

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  12. Anonimo14:14

    x il russo
    Ancora si sente dire da Cuba scappano x decoro e fame?
    Ma su dai...

    Concordo con Oblomov69.
    Non è certo un'emergenza scolastica quella del grembiule, piuttosto urgono riforme sostanziali!
    A me alle elementari il grembiule non mi ha mai infastidito, mi dava fastidio solo il fiocchetto rosa perchè odiavo quel colore!
    Piuttosto perchè la Gelmini non propone alza bandiera mattutina con l'inno nazionale?
    Forse questo aggregherebbe un pò di + del grembiule! ahahaha ;-)

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  13. Anonimo15:22

    occuparsi di reperire fondi per la scuola, no?

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  14. Anonimo16:11

    I problemi della scuola non sono questi ok, però un abbigliamento decoroso obbligatorio non è una cattiva idea. Nei paesi anglosassoni ogni scuola ha la sua divisa, gonna o pantalone, camicia, giacchetta, tutti uguali, riconoscibili. Visto che ci siamo, stesse direttive anche per gli insegnanti, e basta con la mutanda-filo interdentale!
    Emma

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  15. Anonimo16:17

    Sì, Sam, ora ci pensa il Cavaliere a reperire i fondi.
    Per le scuole private però!ogni promessa è debito, soprattutto quando si fa' al Papa.

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  16. Anonimo17:09

    E lo zainetto firmato ?

    I quaderni ?

    Le scarpe ?

    Per tutti modello unico "figli della lupa"

    Ma è possibile che anche l'istruzione abbia gli stessi problemi della giustizia?

    Forse si,si dice che il cane assomigli sempre al padrone.

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  17. sono d'accordo con oblomov69: quella del grembiule non è certo una priorità e neppure una cosa importante a dirla tutta.Però non mi dispiacerebbe che si ritornasse al grembiule che è una divisa come quella degli addetti ad un magazzino o ai repartisti degli ipermercati.
    Trasmetterebbe ai ragazzi un po' di senso del decoro e l'idea di appartenere a un corpo della società che ha dei diritti e dei doveri. E magari significherebbe anche che a scuola ci si va per un preciso motivo: studiare, imparare. Tutte le altre cose possono restare fuori dalla scuola.

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  18. Anonimo22:49

    Quello che ha detto Il Russo a commento mi è sembrato un tipico esempio di ragionamento scorretto molto diffuso.
    I presupposti di quello che ha detto mi sembrano i seguenti.
    O che ci sia un nesso causale tra la divisa scolastica a Cuba e in GB e rispettivamente la scontentezza dei cubani e il teppismo giovanile inglese.
    Oppure che, non servendo la divisa scolastica a evitare a Cuba la scontentezza dei cubani e in GB il teppismo giovanile, essa non serva assolutamente a nulla.
    Tipico disfattismo che è il rovescio del perfettismo.

    Saluto ArabaFenice
    A proposito sono lo stesso Roberto che commenta su Intersezioni.

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  19. Decoro, dignità?
    Il grembiule lo vedo solo ed unicamente come un modo per risparmiare i vestiti dall'insudiciamento con penne, pennarelli ecc.
    Per il resto si arriverebbe al grembiule griffato vs. grembiule del LIDL.
    Sulla divisa mi viene da sorridere pensando ai manga giapponesi ed alla sterminata letteratura porno sulle schoolgirls. ;-)

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  20. @ viviana
    uhm, secondo me si strugge di riproporre le punizioni corporali.

    @ oblomov69
    ai ragazzi di oggi insegnare il decoro? Mi dispiace ma sembra una causa persa, se l'iniziativa non parte dalle stesse famiglie.

    @ mr braun
    e con le porno-professoresse come la mettiamo? Un grembiulone anche a loro? ;-)

    @debora
    ecco, infatti, siamo d'accordo. Il grembiule serve solo alla mamme. E poi in fondo i grembiulini dell'asilo a quadretti com'erano carucci!

    @ klochov
    secondo me è solo una prima passata di vaselina. Devono privilegiare le scuole dei preti e studieranno il modo per distruggere la scuola pubblica.

    @emma
    grifondoro o serpeverde? ;-)

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  21. risparmiare i vestiti dall'insudiciamento con penne, pennarelli

    beh, mi sembra un buon motivo.

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  22. @ arabafenice
    mi fai venire in mente che una volta i grembiuli macchiati entravano spesso nelle pubblicità dei detersivi. La mamma era contenta di riuscire a far tornar bianco che più bianco non si può il grembiulino del pargolo. Quanti ricordi...

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  23. Anonimo21:06

    E alle famiglie dei camorristi chi lo insegna il decoro da insegnare ai loro figli?

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