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venerdì 10 aprile 2009

Cemento disarmato

"Non credo che ci siano state delle situazioni tali da far presumere responsabilità nelle costruzioni degli edifici". Silvio Berlusconi, l'Aquila, 9 aprile 2009.

290 sono le vittime ufficiali. C'è chi sospetta vi siano altre persone sepolte sotto le macerie. Quelle che, magari straniere e clandestine o affittuarie in nero, nessuno va a cercare.

La tentazione di limitare il commento di questa giornata all'immagine qui sopra era forte. Però non si possono tacere alcune cose, in margine alla tragedia del terremoto e a questa giornata di lutto nazionale, e sono proprio le cose che dovranno farci discutere e lottare nei prossimi mesi, quando il ricordo di questi terribili giorni andrà affievolendosi e questa generosa e fatalista gente d'Abruzzo rischierà di essere dimenticata.

Ho dovuto spegnere il televisore, stasera. Ho troppa dimestichezza con la morte ed il lutto quotidiani per sopportare la vista di quelle centinaia di bare allineate, di quelle bianche dei bimbi appoggiate sopra quelle dei genitori. Davvero, chi conosce veramente il volto della morte sa che non si può reggere un lutto moltiplicato per 290 senza sentirsene sopraffare. Chi finge di poterlo fare, finge, appunto. Davvero, ammiro chi riesce a reggere per più di cinque minuti lo strazio di una madre che ha perso un figlio guardando il tutto in televisione come fosse il più macabro dei reality.
Non ci sono stati risparmiati i commenti degli inevitabili cannibali necrofili deamicisiani e astuti giornalisti, quelli stessi che il giorno dopo il terremoto, sullo sfondo delle macerie ancora calde giuravano che quelli sotto "erano sicuramente già tutti morti e non c'era più speranza di ritrovarli in vita", nonostante in ogni catastrofe del genere vi sia sempre chi viene salvato dopo giorni e giorni.

I funerali non andrebbero mai spettacolarizzati e qui si è rischiato il gran varietà necrofilo, con la parata dei soliti politici in prima fila e le varie bocche di rosa poco lontano; un Papa che brillava per la sua assenza nonostante si sia compiaciuto di offrirci padre Georg in sostituzione, e un capo del governo nella parte dell'uomo distrutto.
Uomo distrutto e in lacrime che anche oggi ha fatto tante promesse e giuramenti, addirittura sulle bare, pur se nel farlo pesare nell'immancabile conferenza stampa, ha comprendibilmente avuto un attimo di timor di Dio.
Ha promesso addirittura di mettere a disposizione dei terremotati le proprie case, quelle sue di lui. Ne ha così tante da ospitare tutti o estrarrà a sorte i fortunati nominativi di alcuni eletti, e tutti gli altri fuori? Scusate l'ironia fuori posto ma davvero si può credere a sparate del genere quando poi, di fronte ai palazzi in cosiddetto cemento sbriciolatisi come crackers ci si affretta a dire, come direbbe un palazzinaro qualsiasi, che "non credo vi siano responsabilità dei costruttori", vedi citazione iniziale?

Vogliamo parlare del meccanismo perverso degli appalti al ribasso, delle conclamate infiltrazioni del Sistema (mafia e camorra) negli appalti e dell'immenso problema della corruzione che permette alle ditte appaltatrici disoneste di risparmiare un 15% sui costi del cemento, facendolo con sabbia di mare? Un 15 % che, sui grandi numeri di un mega-appalto, può significare milioni di euro?
Volete sapere perchè l'ospedale dell'Aquila è inagibile? Un ingegnere ne spiega i motivi qui e qui.
A proposito, Impregilo avrà solo dato una mano di bianco agli infissi ed attaccato i fili della luce, però, se abbiamo pensato male è solo per colpa della vaghezza dei termini usati sul suo sito. La frase "realizzato ospedali a l'Aquila" non trae in inganno, obiettivamente? Realizzare fa pensare ad un percorso dal progetto su carta al nastro tagliato dell'inaugurazione. In ogni caso, se metti giù dei fili dentro dei muri di pasta frolla qualcuno dovrebbe accorgersene lo stesso che la struttura non è a norma.

La magistratura indaga, giustamente, e speriamo individui ed eventualmente punisca i responsabili dei crolli colposi. Un'idea sicuramente popolare per un governo sarebbe quella di cogliere questa tristissima occasione per lanciare una campagna di controlli severi sul rispetto delle norme antisismiche a livello nazionale. Magari finanziando progetti come questo. Sempre che l'uomo distrutto voglia colpire veramente qualche palazzinaro troppo amante dei litorali sabbiosi. Perchè non ci dà modo di ricrederci sul suo conto?

Per nostra parte, nei prossimi mesi bisognerà vigilare sulla messa in concreto delle tante, troppe promesse fatte in questi giorni: ricostruzioni a tempo di record, new towns, giardini per tutti con tanto di nanetti. Basterebbe che chi vive ora nel gioioso camping di concentramento berlusconiano, possa presto riavere una casa vera e non le villette prefabbricate di legno, tanto belline ma soltanto come rimesse per gli attrezzi.

Questa sera però, a parte tutto, voglio rivolgere un pensiero affettuoso ad Anna, ovvero MissKappa, blogger aquilana che ci sta raccontando il suo dopo terremoto con parole come queste:
"Eccomi, amici. E' la vostra campeggiatrice che vi parla. Carina come esperienza, ti fa tornare giovane. Divertente vivere fra le macerie. Da' quel tocco di originalità. E poi ogni tanto, spesso, si balla. Senza muovere le gambe. Non fai neanche fatica. E la colonna sonora sono le urla ed i pianti degli altri campeggiatori. Le facce attonite e terrificate di alcuni sono l'inusuale coreografia.E poi non hai neanche l'incubo di pensare che, finito il campeggio, dovrai tornare alla routine casalinga. Niente letti da rifare, lavatrici da avviare, piatti da lavare. Nessun pensiero. Abbiamo eliminato il problema alla radice. Radice compresa. Ovviamente l'ottimismo nasce dalla consapevolezza che la vacanza in campeggio sarà molto lunga. Lunghissima. Vacanza di anni. E vi sembra poco non avere più un lavoro? Finalmente liberi. Potremo dormire fino a mattina inoltrata. E il pomeriggio si potranno fare passeggiate fra i campi. Campi di sfollati, naturalmente..."
Il resto sul suo blog, che invito tutti a visitare, per farle sentire che ci siamo.

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7 commenti:

  1. ur_ca08:47

    Lame, concordo con quello che dici in questo blog. E ci sta tutta anche la velata polemica che lo insaporisce.

    Soprattutto odio le spettacolari sceneggiate ipocrite di Vespa e C. (tralascio lo strisciante Santoro che insozza l'etere). Se facessero solo scorrere le immagini con il requiem di verdi sarebbe molto più rispettoso e toccante.

    Noto che i tuoi soliti smielati adoratori tacciono mentre ur_ca... boh!!! sei sicura di quello che hai scritto?

    BUONA PASQUA Lame

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  2. Anonimo09:50

    Pian pianino stanno venendo fuori i problemi veri, alla faccia del formidabile apparato di propaganda messo in piedi da sappiamo bene chi. Purtroppo la maggioranza dei cittadini di questo paese si informa passivamente attraverso i media tradizionali e l'opinione prevalente è che si sia fatto il massimo..
    Sulla questione posta da Anna e altri sono in grande allarme: vedo che organizzazioni di volontariato abruzzesi stanno cercando di raccogliere informazioni sui clandestini presenti a L'Aquila e spero che non sia vero. Ma se fosse vero si aprirebbe uno scenario agghiacciante, intanto per il numero delle vittime e poi perchè nascondere questa cosa comporterebbe un livello di complicità diffusa (tra tutti i soggetti presenti sul campo) da tribunale penale internazionale.
    Vedremo, ma da due giorni, da quando sono a conoscenza di questo allarme ho un brivido lungo la schiena che non riesco a scacciare..
    Di sicuro c'è che bisogna parlarne, sperando che il riscontro sia negativo.
    Ah, pardon, auguri a te e a tutti quelli che se li meritano.

    paolo

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  3. Adetrax11:55

    290 ... per ora, lo sappiamo tutti che in altri terremoti sono state trovate persone morte sotto le macerie anche dopo settimane.

    L'idea di interrompere la ricerca dei vivi entro domenica è un'altra decisione discutibile, soprattutto se si considera la volontà originaria di interrompere le ricerche già dopo qualche giorno.

    Invece, ci sono stati casi in cui sono state trovate persone vive anche dopo 8-10 giorni, certo potrebbe non essere il caso dell'Aquila, ma sarebbe doveroso tentare.

    Questa idea dell'interruzione prematura mi pare che provenga dalla stessa radice, dalla stessa mentalità che ha ingigantito a dismisura le conseguenze di questo terremoto.

    Prima di parlare del problema vero, facciamo qualche distinzione:

    - è vero che nei terremoti esistono le linee di trasmissione e frattura e che le sollecitazioni trasmesse alle infrastrutture di superficie sono tanto maggiori quando più duro e roccioso è il terreno; in breve i danni dipendono anche (ma non solo) dal tipo di terreno su cui si è costruito;

    - è vero che per certe case povere o popolari costruite 100, 150 o 200 anni fa, magari con pietre non ben squadrate o addirittura arrotondate, malte poco resistenti, ecc. era prevedibile che potessero danneggiarsi seriamente se non addirittura sgretolarsi con certe sollecitazioni;

    però è anche vero che la questione terremoti è sempre stata molto presente, anche a livello mediatico, per tutto il XX secolo: basta pensare al terremoto di Messina del 1908 e a tutti quelli successivi anche e soprattutto in Abruzzo.

    Questo per dire che praticamente tutti, e non solo a livello pubblico e imprenditoriale, non potevano non sapere o prevedere quello che prima o poi sarebbe successo, e questo non solo dagli anni '70 in poi ma anche negli anni '20, '30, '40, '50 e '60 quando non c'erano normative esplicite a riguardo.

    Riguardo al problema del cemento fatto male, delle armature scarse o inesistenti, ecc. questo è un vizietto ricorrente che pare essere un segno distintivo del modus operandi di chi è stato influenzato o corrotto, direttamente o indirettamente, dalla mentalità che pervade O'Sistema.

    Le numerose inchieste giornalistiche condotte negli anni '70, '80 e '90 riguardo a edifici abusivi, eco-mostri, strade, spesso anche manufatti per autostrade, ecc., costruite con criteri che solo delle persone mentalmente disturbate, imbevute di ignoranza abissale o incredibilmente corrotte potevano concepire e attuare, testimoniano il fatto che questo cancro è vecchio ed endemico.

    Saviano ha citato più volte i numerosi stravolgimenti ambientali fatti in certe zone e derivati dall'asportazione (di norma abusiva) di quantità sconsiderate di sabbia fluviale o marina, evidentemente usate per le sopracitate pratiche criminali di costruzione.

    Ricordo due frasi che mi sono rimaste impresse e che ben si adattano alle circostanze:

    - una scritta da un giornalista (in un pezzo inchiesta degli anni '80) in base a una testimonianza di un capomastro alla ricezione dell'ennesimo carico di cemento ultrascadente e rivolta a un fornitore:
    "e no, basta, non potete continuare così, questo non è neanche cemento ..."
    risposta dall'alto:
    "... è tutto OK, è cemento riempitivo, se vuoi lavorare continua ad usarlo ...";

    - una orale ascoltata incidentalmente in un viaggio lontano molto tempo fa:
    "l'ingegnere vuol farci mettere tondini da 9 mm. ma quella casa ha più piani e noi in questi casi abbiamo sempre messo quelli da 12 o da 15, glielo abbiamo detto che non ci fidiamo ma non c'è niente da fare, i calcoli li fa lui ...".

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  4. Eccola, puntuale, la smielata adoratrice! Molte grazie, Lame, per aver segnalato il blog di Miss Kappa. Ho aggiornato un post che avevo pubblicato stamattina mettendoci il link. Buon fine settimana pasqualino.

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  5. Chissà se dopo le elezioni europee i politici appariranno così spesso nelle zone terremotate...staremo a vedere...

    Buona Pasqua!

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  6. ur_ca19:18

    @ Rita Charbonnier
    la smielata adoratrice!

    incantato!!!

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  7. non ce l'avrei mai fatta a seguire i funerali. proprio perchè la dimestichezza con la morte ce l'ho.
    e mi schifa che ci fosse berlusconi, con le sue sparate, con le sue (si può dire) cazzate che feriscono e indignano.
    grazie. bel post.

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