La tentazione dell'incendio del Reichstag da accreditare falsamente agli oppositori è sempre irresistibile soprattutto tra i wannabe dictators e i dittatorelli ormai bolliti che sanno di avere politicamente un piede nella fossa.
Altro che "smorzare i toni" come ancora si illudono il Napolitano e Don Bersani.
Il nano ammaccato è alle strette e le sta studiando tutte, con i compagni di grembiule e compasso che hanno rispolverato "Il manuale del perfetto piduista" contenente il materiale eversivo necessario per 1) sviare l'attenzione dalle vicende giudiziarie che lo riguardano; 2) abbindolare il suo elettorato; 3) cercare di impietosire perfino chi lo tiene accoccolato sui testicoli.
Tutto fa brodo per alzare l'audience e mettere in moto l'applausometro, compreso rispolverare gli armamentari della strategia della tensione proprio in concomitanza con il quarantennale dell'inizio di quell'altra strategia della tensione, quella di Piazza Fontana di matrice neofascista.
Un attentato quasi patetico (non tutti si meritano dei Von Stauffenberg come cospiratori), un secondo attentatore che tenta di intrufolarsi nell'ospedale di notte dove è ricoverato l'impaziente e che si porta dietro non un cuscino (come nel "Padrino") ma un set di mazze da hockey. Apperò!
Infine una bombetta "quasi affettuosa" rivendicata dai soliti anarchici tuttofare che si portano su tutto.
Sa benissimo, il tumefatto, che i suoi veri nemici, quelli interni e quelli esterni - i suoi creditori di favori passati e i poteri che contano veramente al mondo, quelli che non gradiscono certi suoi avventurismi in politica energetica e le sue relazioni pericolose in politica estera, se volessero arrivare a lui non userebbero certo una ridicola statuetta maneggiata da un paziente psichiatrico in carico al SERT.
Quindi, da mestatore di professione ed ex appartenente ad associazione a finalità eversiva - ricordiamolo a chi crede che la P2 fosse una specie di ONLUS - incarica i suoi maggiordomi di fabbricare un set completo di capri espiatori da mostrare eventualmente al popolo papiminkia, a quei sciuri e sciurette che urlavano di "culattoni" e "barboni" a chi gli contestava l'idoletto tascabile, domenica scorsa. L'eroe vendicatore smascherato dell'infinitamente piccola borghesia. Capri espiatori utili a non far capire da dove realmente giunge il pericolo. Un po' come a Beslan, dove un regolamento di conti tra mafiosi russi e Putin è passato come un atto terroristico dei soliti ceceni.
I capri espiatori utili al gran varietà del nano perseguitato si trovano facilmente in ogni supermercato: i pochi giornalisti che fanno giornalismo e si occupano dei fatti, come Travaglio; i due-tre giornali che non sono ancora stati acquisiti alla causa della salvezza del vecchio miliardario egocentrico; i comunisti - termine onnicomprensivo che nell'universo paranoideo papiminkia significa semplicemente Non-Berlusconiano; l'unico politico che resiste al fascino slavo di Berlusconi, Di Pietro (ma comme fa?); i soliti giudici e magistrati che hanno il vizio di volerlo processare e infine, perchè no, i creditori personali come De Benedetti, quello che reclama 750 milioncini di euro da Papi a titolo di risarcimento per lo scippo della Mondadori. Perchè alla fine sono proprio i piccioli che contano.
Che bello sentire i maggiordomi dare dei terroristi ai nemici personali del padrone. Pagati da noi, per farlo, a suon di migliaia di euro al mese, nel nostro povero Parlamento ridotto a dependance per la servitù. Con l'opposizione del Partito Bestemmia che invita a "smorzare i toni" e si precipita a portare i fiori e le pastarelle a forma di altra guancia al capezzale del lacerocontuso.
Questo popo' di clima di odio per il premier che, poareto, in questi giorni è una specie di Gesucristo strapazzato alla Mel Gibson che noi odiamo mentre lui invece ci lovva tutti giustifica, secondo i muratorini di ritorno, il ricorso a leggi speciali e liberticide. Tanto ci sono gli ultrapirla padani che gliele firmano senza discutere un tanto al chilo e un fronte democratico a difesa della Costituzione e della Libertà formato da Di Pietro da una parte e dall'altra da una congregazione di amebe che non opporranno resistenza e si rifugeranno in massa sull'Aventino appena gli incappucciati scioglieranno i cani. Ovvero gli yorkshire nani.
Altro che "smorzare i toni" come ancora si illudono il Napolitano e Don Bersani.
Il nano ammaccato è alle strette e le sta studiando tutte, con i compagni di grembiule e compasso che hanno rispolverato "Il manuale del perfetto piduista" contenente il materiale eversivo necessario per 1) sviare l'attenzione dalle vicende giudiziarie che lo riguardano; 2) abbindolare il suo elettorato; 3) cercare di impietosire perfino chi lo tiene accoccolato sui testicoli.
Tutto fa brodo per alzare l'audience e mettere in moto l'applausometro, compreso rispolverare gli armamentari della strategia della tensione proprio in concomitanza con il quarantennale dell'inizio di quell'altra strategia della tensione, quella di Piazza Fontana di matrice neofascista.
Un attentato quasi patetico (non tutti si meritano dei Von Stauffenberg come cospiratori), un secondo attentatore che tenta di intrufolarsi nell'ospedale di notte dove è ricoverato l'impaziente e che si porta dietro non un cuscino (come nel "Padrino") ma un set di mazze da hockey. Apperò!
Infine una bombetta "quasi affettuosa" rivendicata dai soliti anarchici tuttofare che si portano su tutto.
Sa benissimo, il tumefatto, che i suoi veri nemici, quelli interni e quelli esterni - i suoi creditori di favori passati e i poteri che contano veramente al mondo, quelli che non gradiscono certi suoi avventurismi in politica energetica e le sue relazioni pericolose in politica estera, se volessero arrivare a lui non userebbero certo una ridicola statuetta maneggiata da un paziente psichiatrico in carico al SERT.
Quindi, da mestatore di professione ed ex appartenente ad associazione a finalità eversiva - ricordiamolo a chi crede che la P2 fosse una specie di ONLUS - incarica i suoi maggiordomi di fabbricare un set completo di capri espiatori da mostrare eventualmente al popolo papiminkia, a quei sciuri e sciurette che urlavano di "culattoni" e "barboni" a chi gli contestava l'idoletto tascabile, domenica scorsa. L'eroe vendicatore smascherato dell'infinitamente piccola borghesia. Capri espiatori utili a non far capire da dove realmente giunge il pericolo. Un po' come a Beslan, dove un regolamento di conti tra mafiosi russi e Putin è passato come un atto terroristico dei soliti ceceni.
I capri espiatori utili al gran varietà del nano perseguitato si trovano facilmente in ogni supermercato: i pochi giornalisti che fanno giornalismo e si occupano dei fatti, come Travaglio; i due-tre giornali che non sono ancora stati acquisiti alla causa della salvezza del vecchio miliardario egocentrico; i comunisti - termine onnicomprensivo che nell'universo paranoideo papiminkia significa semplicemente Non-Berlusconiano; l'unico politico che resiste al fascino slavo di Berlusconi, Di Pietro (ma comme fa?); i soliti giudici e magistrati che hanno il vizio di volerlo processare e infine, perchè no, i creditori personali come De Benedetti, quello che reclama 750 milioncini di euro da Papi a titolo di risarcimento per lo scippo della Mondadori. Perchè alla fine sono proprio i piccioli che contano.
Che bello sentire i maggiordomi dare dei terroristi ai nemici personali del padrone. Pagati da noi, per farlo, a suon di migliaia di euro al mese, nel nostro povero Parlamento ridotto a dependance per la servitù. Con l'opposizione del Partito Bestemmia che invita a "smorzare i toni" e si precipita a portare i fiori e le pastarelle a forma di altra guancia al capezzale del lacerocontuso.
Questo popo' di clima di odio per il premier che, poareto, in questi giorni è una specie di Gesucristo strapazzato alla Mel Gibson che noi odiamo mentre lui invece ci lovva tutti giustifica, secondo i muratorini di ritorno, il ricorso a leggi speciali e liberticide. Tanto ci sono gli ultrapirla padani che gliele firmano senza discutere un tanto al chilo e un fronte democratico a difesa della Costituzione e della Libertà formato da Di Pietro da una parte e dall'altra da una congregazione di amebe che non opporranno resistenza e si rifugeranno in massa sull'Aventino appena gli incappucciati scioglieranno i cani. Ovvero gli yorkshire nani.
Visto come ci stanno marciando i maggiordomi e le sguattere piduiste sull'attentato di domenica, come se fosse capitato a fagiolo, è inevitabile che se ne stiano dicendo di tutti i colori. Perfino che potrebbe essere stata una messinscena, vista l'assurdità di un servizio d'ordine che non porta via immediatamente il soggetto colpito ma lo lascia salire sul predellino dell'auto per mostrarsi come un Ecce Nano in favore delle telecamere. Riguardarsi le immagini dell'attentato a Ronald Reagan, prego, per capire come si deve comportare un vero servizio di protezione di un presidente. Due secondi dopo gli spari di Hinckley, Reagan è già sparito dalla crime scene. Altro che passerella con dettagli splatter hardcore.
Messinscena? Non lo so. Lui, caratterialmente, come pseudologo fantastico, sarebbe capace di tutto. L'anima al Diavolo l'ha già probabilmente venduta da un pezzo. Forse anche Lucifero è tra i numerosi creditori.
Una cosa è certa. Siccome non era venuto benissimo, con quel trucco sfatto da Joker che ha preso una labbrata, da Gotham City sono sparite tutte le foto insanguinate. E' un vecchio premier ma è più vanitoso di una soubrette.
A chi si scandalizzasse per il sospetto della salsa di pomodoro o dell'effetto speciale alla Stivaletti, rispondo che anche il sangue della scuola Diaz fu definito "pummarola" dagli amorevoli giornali di Papi. Uno a uno e palla al centro.
Delle ecchimosi del vecchio però, a questo punto, non ce ne può fregare di meno. La cosa che preoccupa è questo discorso di limitare e filtrare Internet, limitare il diritto di protestare nelle piazze, intaccare la libertà di espressione, sancita come inviolabile nelle carte costituzionali dei paesi democratici e civili. Rendere reato, come dice Travaglio, odiare qualcuno, soprattutto il duce supremo. Roba da dittature da terzo mondo.
(*) Il titolo è quello di un vecchio numero di "Cuore".
Rendere reato, come dice Travaglio, odiare qualcuno, soprattutto il duce supremo. Roba da dittature da terzo mondo.
RispondiEliminaSaddam si faceva baciare sotto l'ascella da persone sorridenti e adoranti e quando qualcuno ha interrotto (con la violenza) questa amorevole pratica sappiamo tutti cosa è successo.
Non sapete che quando si odia poi scorre il sangue ?
La violenza (mentale) genera violenza (fisica).
L'ha detto anche Silvio che solo l'amore sconfigge l'odio !
Ma stiamo scherzando? Ma dove sono gli europei, gli americani? Qui devono darci una mano sul serio.
Eh no, Silvio è stato democraticamente eletto, quindi questa è una questione interna esattamente come lo è stata per l'Argentina negli ultimi 40 anni.
Se poi si sbaglia a votare, allora bisogna apportare delle correzioni affinchè il popolo bue capisca, e per questo c'è sempre il modello Cile primi anni '70.
Arrendetevi, ogni resistenza è futile, sarete assimilati ! ;-)
P.S.
Bel post.
e' tempo di una nuova resistenza poichè vuole che ci dimentichiamo dei suoi crimini continuiamo a ricordargli che prima o poi passerà da un aula di tribunale ad una galera
RispondiEliminaPrim
Il Guardian scrive, oggi mi pare, che in questi ultimi giorni la maggioranza di governo in Italia si è comportata come farebbe la nomenclatura di un paese dell'Asia centrale (Turkmenistan, Uzbekistan ...). Dovremo abituarci a vivere come si vive ad Asgabat?
RispondiEliminaMa vorrei ricordare un passaggio della relazione Tina Anselmi (presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta) sulla natura della Loggia P2, quella che contava fra gli iscritti Berlusconi Silvio e Cicchitto Fabrizio, il Cick dal sorriso sghembo di Joker. Questo per ricordare che la P2 non fu uno scherzo - come si tenta oggi di far credere - ma di una seria minaccia per il paese.
"Il progetto della P2" - ammonisce Tina Anselmi - "colpisce con indiscriminata, perversa efficacia, non parti del sistema, ma il sistema stesso nella sua più intima ragione di esistere: la sovranità dei cittadini, ultima e definitiva sede del potere che governa la Repubblica".
Ecco il retroterra ideologico dei nostri due governanti. Quanto agli "ultrapirla padani", non sottovalutiamoli per favore: anche loro perseguono un lucido disegno con l'obiettivo di scardinare la Costituzione repubblicana. E il loro modello non è quello di Asgabat ma dell'Ulan Bator di trent'anni fa: un livido mao-militarismo, seppur non in salsa mongola ma celtica.
Radio France: il governo italiano strumentalizza l'aggressione al Cav per mettere le mani sulla Rete.
RispondiEliminaRadio France: "Perché l’auto non è fuggita subito via? Ovvero: il governo italiano strumentalizza l'aggressione al Cav per mettere le mani sulla Rete"
Ancora un pezzo di Eric Valmir, di (Radio Londra) Radio France (radio di Stato):
Silvio Berlusconi riceve la statuetta in pieno viso. Sotto la violenza del colpo, vacilla. La guardia del corpo lo infila subito in auto.
In qualsiasi altro paese un capo di governo aggredito in questo modo, una volta sistemato sul sedile posteriore col viso insanguinato verrebbe portato via. Immediatamente.
Protocollo vorrebbe poi lo sgombero della folla per permettere alla vettura di partire all’impazzata verso l’ospedale.
Qui no. L’autista è pronto a premere sull’acceleratore. Si volta. Momento di esitazione nell’abitacolo dell’auto. E per forza! Silvio Berlusconi VUOLE uscire dal veicolo. Malfermo, tenendosi alla portiera, può quindi esibire il viso straziato alle telecamere e alle macchine fotografiche. Compie pure la cortesia di voltarsi verso i fotografi mal posizionati.
A partire da questo momento abbiamo già in mano tutti i termini del dibattito che si preannuncia. "Guardate cosa mi hanno fatto quei vigliacchi.
Berlusconi è un uomo degli anni ‘80. E’ l’uomo della TV.
Per lui la vita è un grande spettacolo. Più di chiunque altro al mondo conosce il potere delle immagini. Anzi, ne padroneggia i meccanismi. Nonostante la violenza del colpo, nonostante il dolore evidentemente forte, ha il riflesso di mostrarsi nuovamente alla folla e di favorire il viso livido agli obiettivi dei reporter.
Già sa che l'emozione restituita da quelle foto gli permetterà di srotolare su di un tappeto rosso tutta la semantica del martirio che costituisce il cuore del suo discorso.
Il peso delle parole, lo shock delle foto, il motto di Paris Match, non è mai stato tanto attuale.
La foto shock darà peso ad ogni sua minima parola. E nessuno potrà resistervi.
Appena sveglio, l’indomani, in ospedale, Silvio Berlusconi vuole che gli siano portati TUTTI i giornali. Non solo la stampa italiana, ma anche TUTTI i quotidiani stranieri.
Nel dolore della carne, la sua anima deve trovare conforto. L'effetto boomerang ha funzionato. La sua foto è sulla PRIMA PAGINA di tutto il pianeta.
continua:
RispondiEliminaIl resto si declina da sé, secondo una logica prestabilita ... Quanto a Tartaglia Oswald si sentirà tutto ed il contrario di tutto: un pazzo, un gesto politico, un complotto, un atto isolato… In breve, non si saprà mai nulla.
In ambito politico la colpa è della sinistra, responsabile del clima d’odio.
Berlusconi: l'immagine struggente di un uomo ferito e continuamente attaccato – un uomo buono, che ama e che perdona, tranne che a sinistra…
Il tutto procede come un rullo compressore, nessuna voce dissenziente può risuonare.
L’aggressione è, "politicamente parlando", un'opportunità per Silvio Berlusconi.
Alle prese con la sua riforma della giustizia e con i conflitti interni alla maggioranza, ricorrendo al "tutti mi seguano senza obiettare, altrimenti fuori", accusato da Fini di comportarsi come un "monarca assoluto", ecco ora l’immagine dell’uomo ferito che ispira compassione al di sopra di ogni disputa politica. Grande Silvio.
La minima critica viene subito richiamata all’ordine. "Ma non vi vergognate, poveretto? Non vedete come soffre? Siete tanto insensibili?
Tutti hanno condannato la violenza, ma coloro che recitano la parte dei grandi sentimentalisti sentono il proprio cuore stringersi a fronte dei massacri di innocenti che fanno la storia contemporanea e l’attualità d'ogni giorno?
Non si tratta che di una sceneggiata, di una strumentalizzazione.
Non riuscendo a controllarli, il governo Berlusconi voleva limitare il potere dei blogger, della Rete, i gruppi su Facebook e Google. Emergono forme di resistenza in nome della libertà d’espressione.
Con questa aggressione diverranno possibili leggi quasi liberticide, col pretesto di lottare contro i gruppi che coltivano l’odio e la violenza. Approfittandone per inserire in questa categoria anche semplici oppositori politici.
L’aggressione al premier è un atto violento e, in questo senso, vigliacco e ignobile. Da condannare. D’accordo.
Ma le discussioni conseguenti sono del tutto faziose. La sinistra non ha maggiori responsabilità della destra. Quando si banalizzano gli insulti tra politici, quando un presidente del consiglio parla di "di strangolare coloro che scrivono di mafia", quando la Lega Nord moltiplica i messaggi di odio razziale, quando la sinistra si rinchiude per 15 anni nell’anti-Berlusconismo, usando ogni mezzo per praticarlo, si giunge ad una responsabilità collettiva.
E, ancora una volta, la vittima principale è il cittadino italiano.
Grazie all'aggressione, Berlusconi ritrova il suo registro preferito: "Chi mi ama mi segua". E’ da 15 anni che fa di tutto per occupare il cuore del dibattito nazionale. Così il confronto politico continua ad essere ridotto ad un referendum permanente attorno alla sua figura. "Favorevole o contrario a Berlusconi?"
E per il momento siamo al "favorevole".
Eric Valmir, 15.12.2009
http://www.youtube.com/watch?v=M9cNBleeyqw
RispondiElimina@ Adetrax
RispondiEliminaCiò che il nano accecato dall'odio non riesce a vedere è che lo stanno spingendo nell'angolo, ovvero con le sue prorpie mani sta dimostrando al mondo che non è compatibile con la democrazia. Gli stanno cavando tutto il marcio da dentro.
E' come quando arriva il camion dello spurgo pozzi neri.
@ albigin
gli ultrapirla padani sono solo delle escort un po' troppo volgari.
@ rossoallosso
tutto vero ma non dimentichiamo che perfino quando abbattono Godzilla, alla fine del film, la lacrimuccia per il mostro morente l'abbiamo tutti. E' compassione forzata, però, non sincera. E' un mezzuccio per strappare l'applaudo. Fasullo come tutto ciò che attiene al nano.
Riguardo ad una possibile montatura. Ripeto, voglio le foto del volto tumefatto da una frattura del setto nasale.
Cara Lame, questa NON TE LA DEVI PERDERE !!!!
RispondiEliminaUn mio amico docente scolastico ha scovato la storia di un personaggio greco che va citato in questa vicenda: PISISTRATO
"Grecia 560 a.C. Per ottenere l'appoggio popolare, Pisistrato ricorse a uno stratagemma: si procurò ferite per mostrarle in pubblico quale prova di un'aggressione subita da parte dei propri rivali. Il popolo gli assegnò una guardia del corpo di 300 mercenari con la quale Pisistrato occupò l'Acropoli, senza resistenza da parte degli opliti, ottenendo il potere assoluto!"
http://it.wikipedia.org/wiki/Pisistrato
Non ti ricorda niente ??? eheheh, io fossi in te ci farei un post dei tuoi
Paolo
Non vorrei che la prendessi male, mah... secondo me cara L. hai bisgno di un nuovo fidanzato... ultimamente sei eccessivamente spinosetta... via, è quasi Natale... e a tutti i ringhiosi contro il povero Berlusconi dico solo, cari miei, pensate che con Prodi (altro che Britannia) D'Alema (il superbombarbatore) Veltroni (il missionario africano in versione Mollica) e compagnia belle le cose sarebbero andate meglio? Per me la risposta è no. Per cui mettiamoci l'animo in pace e torniamo alle nostre collezioni di figurine Panini.
RispondiEliminalame,quelle foto forse le avrai,ma..."taroccate"?
RispondiEliminasulla rete circolano parecchie ipotisi e foto,mettendo in disparte l'incongruenza della sicurezza, ci si chiede come mai uno colpito al labbro, che notoriamente sanguina parecchio, abbia la camicia immacolata e le mani e il fazzoletto,a quanto si può vedere,non sporhi di sangue?
perchè "l'opposizione"non pone questo interrogativo ma si limita a scandalizzarsi delle parole dell'iscritto alla P2?
@ tjorven
RispondiEliminaNon vorrei che la prendessi male, mah... secondo me anche tu caro tjorven hai bisogno di un nuovo fidanzato.
Anzi, hai bisogno di un fidanzato e basta.
E poi comincia a fartene una ragione a vivere senza nano. Il mondo continuerà a girare lo stesso, sai?
@ Paolo
La storia di SILVISTRATO è esemplare. Come si dice? La storia si ripete. ;-)
@ lele
basta una piccola ferita al viso, zona estremamente vascolarizzata, per trasformarsi in una maschera di sangue. Non parliamo di labbra o gengive. Qui il sangue era poco. Insomma poco realistico.
Non contare sull'opposizione. Loro stanno a stemperare i toni, li mortacci loro. Non ci è rimasto che Pierferdy, ma ti rendi conto?
@tjorven
RispondiEliminaio non vi capisco,continuate a giustificare il vostro padrone chiamando in causa altri,ma quando ci degnerete di
una disamina,un'autocritica ben argomentata sulla quale si possa discutere?
con i se e con i ma non si fa la storia,per cui non c'e' base di confronto.
ho come l'impressione che ve ne andiate in giro col paraorecchie, gli occhiali a specchio,il ciucio in bocca e una mano davanti e l'altra di dietro.
ci ho azzeccato?
Facebook più pericoloso dei gruppi degli anni settanta, dice Schifani. Vedi che succede a dare la seconda carica dello stato a uno che forse bruciava i santini di S.Michele Arcangelo.Molto meglio un bella doppietta a canne mozze.
RispondiEliminaComunque è un giornata da incorniciare per chi ama l'ordine: Silvio a casa e Prosperini in galera.
ho visto ora le foto di berlusca all'uscita dall'ospedale,e non mi pare di vedere ecchimosi,escoriazioni,lividi o rigonfiamenti vari,solo un'enorme cerotto,che assomiglia piu' a carta igenica. ;-)
RispondiElimina