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lunedì 2 gennaio 2012

Tutte a casa


In questo Natale di crisi globale è capitato che un piccolo imprenditore catanese si sia tolto la vita per la disperazione di dover licenziare i suoi operai causa fallimento.
Nerino Grassi invece, il patron della Golden Lady, ha scelto il 27 dicembre, quindi un bel giorno di vacanza  tra il Santo Natale e Capodanno, per comunicare la sua decisione definitiva riguardo al destino dello stabilimento OMSA di Faenza, da mesi in lotta per la difesa dei posti di lavoro. A mezzo fax ha annunciato il  licenziamento collettivo per 239 operaie alla data di scadenza della cassa integrazione, il 14 marzo 2012.

Che andasse a finire così era nell'aria e nessuno, dalle mie parti, si faceva più tante illusioni. Pensare però che alle lavoratrici sia stata comunicata la decisione aziendale definitiva proprio nel bel mezzo delle feste di fine anno dà l'idea della mostruosità di questo capitalismo metastatizzato di merda, della sua perdita definitiva di contatto con il concetto di umanità e utilità sociale. Un po' come l'INPS che, sempre sotto Natale, va a chiedere 5000 euro di rimborso ad un pensionato che, preso dall'angoscia di non poter onorare le scadenze, si suicida per la disperazione.
Sembra che lo facciano apposta. Scelgono un evento ad alto tasso di stress psicologico e ve ne aggiungono un altro ancora più fatale. Feste natalizie più perdita di lavoro. Tecnicamente si configura come tortura e tentato omicidio.

Badate che l'OMSA, ovvero la Golden Lady, non è un padrone che non può fare a meno di chiudere perché azzoppato dalla più grave crisi economica mondiale dal 1929. La Golden Lady non è in crisi, va bene. Ha solo deciso di delocalizzare, ovvero di togliere il sostentamento a duecento e più persone ed alle loro famiglie e per riflesso ad un'intera comunità cittadina per andare a sfruttare donne serbe invece che pagare il giusto quelle italiane, abbattere i costi di produzione e pagare meno tasse, vendendo le calze però sempre allo stesso prezzo proprio in Italia. Come se fossero prodotte in Italia.
Insomma Nerino e gli altri della sua razza, quelli che non li licenzia nessuno, che non ricevono queste sentenze di morte sotto Natale, che hanno il culo ben protetto da quintali di morbidissima bambagia, hanno scelto non il bene della comunità ma il boia del loro dio profitto. Perché esistono imprenditori che considerano i loro operai come persone di famiglia e le imprese come mezzi di accrescimento del benessere generale ed imprenditori per i quali ogni mezzo è lecito per aumentare il proprio profitto personale, ci fosse anche da mandare in malora un'intero paese ed affossare non una ma dieci aziende dopo averle spolpate fino all'ultimo brandello di carne. Se tu lavoratore incontri uno di questi parassiti predatori sulla tua strada sei fottuto.


Mi scuserete ma è difficile scrivere di licenziamento, soprattutto se ci sei già passato, senza sentire un'onda di panico serrarti il respiro in gola e senza farti sopraffare dalla rabbia. Chi ha perso il lavoro capirà di cosa parlo, di tutta l'angoscia indescrivibile che ti dà l'essere messi da parte dalla società, l'essere privati della propria dignità, l'essere considerati un esubero, un qualcosa di inutile da gettare via, non importa se hai dei figli da mantenere o solo la necessità di sopravvivere tu solo. Sono crimini contro l'umanità ma li chiamano riforme necessarie per la crescita (dei loro profitti di merda).

Sono assolutamente solidale con le iniziative di boicottaggio dei prodotti Golden Lady ma non bastano, non possono bastare.
Ci vorrebbe una legge che disincentivasse la delocalizzazione, magari sottoponendo merci prodotte all'estero in condizioni vantaggiose solo per il produttore, ma commercializzate con un marchio italiano e a prezzi italiani, a dazi pesanti. Un po' come quelli che la Fiat pretendeva venissero applicati alle automobili asiatiche tanto tempo fa.
Non solo. E' un'idea che avevo già esposto in un articolo precedente. Sarebbe necessaria una legge per la protezione dei marchi nazionali. Un marchio si è guadagnato prestigio nazionale ed internazionale ed è indissolubilmente legato alla realtà industriale italiana, per avere magari anche usufruito di aiuti di stato a suo tempo? Bene, se tu imprenditore  vuoi andare a produrre le tue calze dove la forza lavoro si accontenta di quattro tozzi di pane ammuffito e ti ringrazia pure, allora se pretendi di vendere quelle calze in Italia non potrai più chiamarle con il marchio conosciuto in Italia. Se vuoi usare quei marchi famosi e storici, produci in Italia. Altrimenti, chiama i tuoi collant come ti pare ma non OMSA o Golden Lady.  Dagli un bel nome serbo o bielorusso o turco o circasso ma non italiano.
Se poi il nuovo marchio non sarà altrettanto apprezzato dalle consumatrici italiane, fai una prova. Prendi un collant 10 denari e stròzzatici, così vendiamo se il Made in Serbia vuol dire qualità ed è così resistente anche in condizioni estreme.

11 commenti:

  1. seguivo da tempo la storia della omsa, ma pensavo che alla fine ce l'avrebbero fatta, e invece..: condivido il boicottaggio e propongo ai blogger di aiutare le operaie licenziate dalla omsa con un post linkato a questo, appena ho un attimo lo farò sperando che tutti seguano il tuo esempio, per il resto.. mi fanno schifo i collant cinesi, la omsa ora mi disgusta ancor di più, quindi tutte coi pedalini!

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  2. ah ma non sapevo che c'era proprio una campagna, comunque grazie a te l'ho saputo ed ho diffuso anch'io

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  3. Ottima idea.Posto anch'io.
    Cristiana

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  4. felice anno nuovo
    wish you luck

    http://laracroft3.skynetblogs.be
    http://lunatic.skynetblogs.be

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  5. Anonimo21:21

    Io in rete non ho trovato molte notizie sui bilanci, in particolare quelli dal 2008 al 2010 (chiaramente il 2011 uscirà ad aprile). Se qualcuno avesse queste informazioni sarebbe più facile giudicare per noi spettatori esterni il peso e il segno di queste decisioni così dure. Firma: Miss.Y

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  6. Cioè, siamo al punto che se voglio rapinare una banca devo pure preoccuparmi della marca di calze da mettermi in testa. Comunque il post non fa una grinza. Anzi, una smagliatura. Ti giro senza indugio, questo e quello successivo.

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  7. Adetrax19:50

    Al di la della vicenda in oggetto, questa ondata di "suicidi" in un paese che non conosce la vergogna è un po' sospetta.

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  8. Robertone00:59

    Cara Lameduck, sono un imprenditore , piccolo , della Romagna e conosco bene il problema della delocalizzazione.
    Facciamo due conti , immaginiamo , per amore della praticità un piccolo imprenditore che ha un capannone di 1000 metri e dieci operai.
    Produce oggetti finiti, paga un affitto di circa 2000 euro al mese , pari a quattordicimila euro all'anno , a stare scarsi.
    gli operai gli costano circa duemila cinquecento euro al mese, pari , per dieci, a trecentomila euro all'anno.
    per un totale di trecento quattordicimila euro , più IVA , e altre spese.
    Immaginiamo di andare in Tunisia , per esempio, l'affitto , al massimo costa settemila euro all'anno , comprese le spese delle utenze , che sono comprese (luce ed acqua)
    Gli operai costano , a stare larghi trecentocinquanta euro al mese , per un totale , stipendi e capannone di quarantanovemila.
    C'è una piccola differenza, vero?
    inoltre in Tunisia non ci sono tasse, nè IVA, nè altri fastidi tipo dazi o altro , lo stato tunisino ti finanzia a interessi dell'uno per cento (il trenta per cento dei tuoi costi e del valore dei macchinari che puoi importare, oltre ad un altro trenta per cento a fondo perduto) e i dipendenti i primi due anni costano molto meno.(lo stato ti abbuona i contributi e paga dal venti al cinquanta per cento dello stipendio)
    Inoltre la cassa depositi e prestiti italiana finanzia i soldi rimanenti che ti servono per andare via dall'Italia, al 3-4 per cento.
    ecco , ho fatto un esempio che conosco bene , in Serbia la situazione è simile , tranne che si paga il dieci per cento di tasse, ma capannoni dismessi e terreni delle aziende statali vengono concessi a titolo gratuito.
    Ecco i conti della serva che ha fatto la Omsa, papali papali.
    Già dimenticavo , dalla Serbia possono vendere in Europa e nei pesi dell'est europeo , Russia compresa, senza dazi.
    Ricordo che anche Pompea e Calzedonia stanno chiudendo e andando in Serbia, è ora di dirlo anche ai dipendenti di quelle aziende.
    Naturalmente il prossimo passo della proprietà di Omsa è quello di lasciare a casa anche i dipendenti degli uffici , se non lo hanno già fatto, e di vendere o affittare il capannone ad un altro imprenditore che vuole avere i capannoni vista autostrada.
    a loro basterà un qualche ufficio di rappresentanza a Faenza, dato che i magazzini rimarranno tutti all'estero , e in Italia verranno solo i i camion per consegnare direttamente ai grossisti.
    O di farci un centro commerciale , magari , grazie alle nuove leggi del governo Monti.


    la vedo molto dura in Italia per l'industri manifatturiera.

    Una cosa che non dicono nei giornali è che , a fronte di questi soldi e agevolazioni che ti danno i siti produttivi non potranno più essere smantellati , ovvero se l'azienda prova ad andare via ti vengono sequestrati , e subentra lo stato.

    Lo stipendio dei lavoratori sta diventando una necessità, e l'Italia sta perdendo la guerra della globalizzazione.

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  9. Caro Robertone,
    è evidente che nel manifatturiero l'Italia non può competere con paesi che si offrono come puttane a basso costo ai nostri imprenditori. E' per questo che occorre convertire il manifatturiero, ormai non competitivo, in altro. Identificare cosa l'Italia ha che gli altri non hanno e puntare su quello. Ad esempio la qualità, perché, diciamocelo bene forte e chiaro, le lavorazioni all'estero costano poco ma sono anche delle porcherie. L'Italia ha le lavorazioni di qualità, il turismo, l'arte, i prodotti tipici. Se puntassimo su quei settori, invece di incaponirci a fare macchine come la Panda e la 500 e magliette e calze, potremmo non avere rivali. Costringendo gli altri ad acquistare i nostri prodotti al giusto prezzo.
    Noto però un altro fenomeno. Da qualche tempo i cinesi stanno offrendo i loro prodotti da quattro soldi e pure tossici, a prezzi più alti, a prezzi italiani, per intenderci. E la gente non li compra più, perché la maglia cinese che si slabbra dopo una sola lavata o i pantaloni che ti tingono le gambe di blu li puoi pagare solo 5 euro al massimo e non un euro di più. E così i cinesi cominciano ad accumulare invenduto. La stessa malattia che sta uccidendo il nostro capitalismo, l'avidità, ucciderà anche il loro. Poco male.

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  10. Robertone13:40

    Cara Lameduck , come scrivo spesso in giro per vari blog, il problema non è solo nello stipendio , il problema è nell'ego smisurato degli imprenditori , che , quando vedono uno stato che si mette a "pecora" con gli imprenditori godono e accettano volentieri di delocalizzare.
    Se in molti paesi vuoi parlare con un politico , dall'assessore al ministro prendi su il telefono LUI risponde e prendi un appuntamento , poi , se gli mandi una mail ti risponde, e anche velocemente.
    Ecco , magari il ministro serbo dell'interno avrà un minimo di filtro per le telefonate, ma se il responsabile dell'Omsa dovesse parlare con il sindaco della città dove risiedono adesso o con l'assessore , sarebbero loro a correre!
    e veloce anche!
    perché laggiu non sono imprenditori , sono "datori di lavoro di centinaia di elettori"
    lavoratori che , altrimenti non mangerebbero e verrebbero davanti al palazzo del sindaco con corda e forconi.
    In Tunisia questo è vero in senso letterale , con l'aggiunta di bidoni di benzina , che costa poco, e di Kalashnikov invece dei forconi (così i politici li beccano anche mentre scappano).
    In Italia , invece l'assessore all'urbanistica di un paese di qualche migliaio di abitanti sembra ti faccia un favore a parlarti.
    Le tasse simpaticamente non si pagano, non c'è bisogno di sotterfugi come aziende alle cayman e altro e scusa se è poco.
    Rimane solo lo scoglio dei trasporti e della logistica, ma con le calze da donna il problema non si pone , sono poche materie prime , e che occupano poco spazio.
    Facciamo un esempio , se in un camion ci stanno , dico un numero a caso , cinquantamila calze , quanto inciderà sul costo del trasporto mille euro in più, due centesimi a pezzo?
    Certo è che i prodotti cinesi spesso sono di bassa qualità , ma se il management non è cinese non è vero , tanto per dirne una gli iphone sono fatti in Cina.
    L'ittierre, classica fabbrica del lusso in grande quantità è fallita proprio ieri , per il semplice motivo che anche Armani e D&G sono andati in Cina a produrre.
    Perche? un pantalone di Ittierre costava, l'origine 17 euro , fatto in Cina ne costa 13 e parliamo di quelli di seconda linea(le linee sono tre , quella da case d'asta , quella da negozi di lusso e quella cinese da outlet , spesso con la scritta -jeans).
    e parliamo di pantaloni da vendersi a cento-duecento euro scontati!
    Le aziende de localizzano anche per pochi spiccioli.

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  11. Robertone13:41

    Immaginiamo un venditore di Omsa che va alla coop a cercare di vendere i bancali di calze.
    -salve, ecco il nostro prodotto, gliele propongo a sessanta centesimi-
    -Si , me le propone allo spesso prezzo Calzedonia e Pompea, ma loro hanno anche la gamma completa , se acquisto anche i reggiseni e le camicie da notte mi fanno un ulteriore sconto-.
    -Perfetto , adesso le propongo la nuova linea serba , tutta con macchinari nuovi , a 45 centesimi!-
    ecco come funziona , più o meno.
    Infatti Calzedonia (tenezis e altri) ha già delocalizzato , tranne forse spostare anche il magazzino, e Pompea andrà via tra poco , tanto per rimanere in tema.
    Il vero problema è cosa avremo da vendere in cambio ai cinesi e alle altre nazioni in cambio , se tutte le aziende chiudono , come faremo ad acquistare le calze?
    Se tu dai cento euro ad ogni italiano ci comprerà il cellulare , la scatoletta di tonno e farà il pieno alla macchina, mentre se dai sessanta miliardi alle banche si affretteranno a chiudere i loro buchi e a investirli nella BCE.
    Ma nel primo caso la moneta circolante aumenterà (immaginando di avere stampato i soldi dal nulla , ovvero Quantitative Easing , o QUE), e i soldi nei forzieri nelle banche perderanno di valore (inflazione , più o meno), nel secondo caso i soldini depositati rimarranno di valore , ma molti italiano non avranno i soldi per comprarsi la scatoletta di tonno.....
    Sembra facile , ma il problema è tutto li , Italia e Francia dicono , "ci servono soldi , stampiamo" e la Germania risponde "Nein,Scheisse" che, mi sembra, vuol dire "preferisco di no" in tedesco.

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