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martedì 5 giugno 2012

Come sono cattivi i ricchi

Chiunque li abbia conosciuti fin da piccoli, abbia giocato con i loro figli, li abbia avuti come vicini o, ancor peggio, come parenti, riconoscerà che i ricchi sono cattivi. Odiano i poveri, tranne quelli che risaltano così bene sui loro bianchi manti, come i bambini negri.
Sono convinta che il ricco pensi che il negro che muore di fame in Africa sia stato creato solo per titillargli quel minimo sindacale di compassione che serve a distinguerlo dal coccodrillo ed evitare di essere inavvertitamente riciclato in forma di borsetta. Odiano i poveri e dedicano la loro vita a perseguitarli.

Questi ricchi soloni che ci governano, ad esempio. Devono essersi chiesti: "Come facciamo a far loro sputare quei quattro schei che insistono a volersi tenere in banca? E quelle case? Cosa credono, pidocchi di merda, di potersi permettere ancora l'appartamentino al mare comperato con il TFR di una vita di lavoro?"
E' evidente che ci odiano, soprattutto noi che non siamo più poveri come i nostri nonni ma nemmeno ricchi come loro. Noi che non siamo proprio pezzenti - ai quali invece possono anche regalare la loro roba vecchia - ma media borghesia creatasi grazie al duro lavoro, con proprietà immobiliari e qualche soldo in banca per la vecchiaia, senza particolari vizi se non quello antico del risparmio. Qualche BOT, BTP, CCT, al massimo un  portafogliuccio in finta pelle di valuta estera: dollari, franchi svizzeri, sterline. Robetta ma che, per noi, è anche troppo, secondo loro. 
Non si spiega se non con la cattiveria la decisione di minacciare i nostri risparmi con i più sporchi giochi finanziari, di tassarci la casa fino all'ultima goccia di sangue. Di fottersene bellamente di ogni concetto di progressività della tassazione, così da affondare il coltello nelle nostre carni e fare solo un graffietto ai loro simili. 
Perché il ricco non sopporta che la ricchezza si estenda oltre il famigerato 1%. A quel punto fa di tutto per ristabilire le debite proporzioni tra lui e il resto del mondo pezzente e cercare di far rientrare anche i più riottosi wannabe rich nel 99%. Non c'è cosa che lo faccia più imbestialire dell'idea di un benessere su larga scala, condiviso. E la vera ricchezza risalta meglio sullo sfondo della povertà generalizzata, ora globalizzata.

L'avete sentita Christine la macchina da soldi infernale, Lagarde, la maitresse del FMI, dire che prova più compassione per i negretti (vedi sopra) che muoiono di fame in Africa, soprattutto per colpa sua, che per i greci strangolati dai suoi sodali della finanza d'alto bordo. "Non si aspettino compassione", ha detto. Ma si figuri, madame, se ci saremmo permessi di aspettarcela da lei.
I neri, del resto, portano fortuna alla Lagarde. E' stato per merito di una cameriera di colore che ha potuto portar via la sedia da sotto al culo del suo predecessore Dominique Strauss-Kahn.

Piccolo inciso. Scordatevi che le donne, quando scendono in politica e si ritrovano con il potere in mano, siano migliori degli uomini. Sono sempre, prima di tutto, femmine di ricco. Se devono applicare la crudeltà istituzionale del neocapitalismo lo faranno con grande passione. Ricordate la cazzutissima Signora Thatcher, che ancora provoca polluzioni notturne ai fanatici del neoliberismo, che è il loro mito assoluto assieme al presidente demente? Pensate che, quando "Milk Snatcher" morirà, sarà ricordata come grande statista? No, passerà alla storia per essere stata quella che tagliò i fondi per il latte nelle scuole, da qui il nomignolo, per un atto di pura cattiveria, da vecchia strega cotonata più adatta a dirigere con sadismo un collegio di proletari brufolosi che la Gran Bretagna.
Anche la callipigia Merkel non sta offrendo un gran esempio di presunta superiorità politica femminile. Meno male, benvenute signore, ben ritornate sulla Terra. Chiudo l'inciso.

Di questa cattiveria istituzionale i ricchi sono molto fieri, soprattutto se sono riusciti, con l'addestramento, ad  unirla ad una straordinaria ottusità mentale.
Come scrive Giulio Sapelli nel suo saggio "L'inverno di Monti":
" La conseguenza di questo rifiuto della soluzione politica è stata non soltanto l’aumento della sofferenza sociale, ma l’emergere di una crudeltà istituzionale sino a oggi inusitata. Prodotto del potere dimidiato (per fortuna!) dei professori italici, i quali, come quelli europei e di tutto il mondo, vivono nell’iperuranio dell’astrattezza. In primo luogo gli economisti, che troppo spesso sono solo professori e non intellettuali, con conseguenze ancor più umanamente devastanti: concepiscono i soggetti umani come cavie e non come persone. Non si tratta, infatti, di piangere, ma di chiedere scusa, di pentirsi e di avere un attimo di coscienza e non di autostima illimitata di sé. Si tratta di capire che le decisioni politiche – perché tutto è aristotelicamente politico quando si è nella polis – hanno conseguenze sulle persone. Le persone, non bisogna mai dimenticarlo, non solo soffrono, ma si ribellano e dilaniano il loro essere se colui che decide non le ascolta, non le consulta."

9 commenti:

  1. Lameduck bel post dettato dal cuore che costoro non hanno,di questo ti sarò sempre grato.
    Spieagami,tu che sei così brava con le parole, che differenza passa tra coloro che col megafono se ne vanno in giro urlando"terremoto!!" per svaligiare case temporaneamente abbandonate e quelli che urlando "crisi,crisi!!" saccheggiano interi stati.

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  2. Concordo con quello che scrivi tu e soprattutto Sapelli ma per estrema onestà dovremmo scrivere un post intitolato "come sono coglioni i poveri" che continuano a voler imitare i ricchi. Non dimentichiamo di quale fiducia godeva il mentecatto fino a poco tempo fa, non mi pare fosse povero! Se è vero che siamo il 99% (io direi l'80% che comunque è alta) allora non ci sarebbe alcun spazio per questi dementi, la realtà è che siamo l'80% per le tasche non per la testa.

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  3. Questo tuo pezzo mi fa venire in mente una spiaggia che ho visto tento tempo fa...

    Era una spiaggia bellissima, si sabbia dorata, in un posto idilliaco...però, quando ci camminavi sopra ti rendevi conto che spuntavano qua e là delle rocce...in realtà non disturbavano il panorama, ma c'erano...erano lì, sotto la sabbia.

    Sono tornato a vedere quei luoghi di recente...la costruzione di enormi moli turistici (sempre deserti) aveva deviato il corso delle correnti e le mareggiate avevano portato via tutta la sabbia...ora la spiaggia è una pietraia desolata ed inospitale.

    COSI' E' IL TUO ARTICOLO...le cose che dici,20 anni fa erano solo durezze sgradevoli che facevano capolino nel contesto di un'italia più felice...ma ora, che la felicità è stata portata via si vede bene cosa c'era sotto.

    Così, 20 anni fa uno pensava che le cose potessero anche andare bene per il futuro...oggi pensa che finchè uscire di casa col proprio macchinone non diverrà una cosa pericolosa, e fare shopping tra le vetrine di lusso una cosa che ti può costare la vita i ricchi di cui parli non capiranno che non c'è pace senza giustizia.

    Perchè a loro girare col SUV per le strade di una favela va benissimo.

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  4. Anonimo10:32

    Probabilmene i ricchi sono cattivi ma immagino siano buoni da mangiare. Chiaramente scherzo, non mi verrebbe mai in mente di nutrirmi di gente come Fornero o Profumo. Diciamo che ne masticherei qualche pezzo per principio, ma poi lo sputerei.
    Lorenzo

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  5. @ Lorenzo
    Lagarde e Fornero le vedrei al massimo per un bel brodo. Per tartare o tagliata sono decisamente troppo dure.

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  6. Nick8021:12

    @rossoallorosso "che differenza passa tra coloro che col megafono se ne vanno in giro urlando"terremoto!!" per svaligiare case temporaneamente abbandonate e quelli che urlando "crisi,crisi!!" saccheggiano interi stati."
    ECCEZIONALE.Bravo!!! :-)))

    @ Antonio
    "Concordo con quello che scrivi tu e soprattutto Sapelli ma per estrema onestà dovremmo scrivere un post intitolato "come sono coglioni i poveri" che continuano a voler imitare i ricchi. Non dimentichiamo di quale fiducia godeva il mentecatto fino a poco tempo fa, non mi pare fosse povero!"
    Bravo anche tu, hai colto nel segno!!! E' che i poveri, come diceva Lame, non sono poveri-poveri: ci vorrebbe la miseria per avere un altro ottobre rosso (magari! L'ottobre rosso, intendo).

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  7. Anonimo11:24

    secondo Sapelli "le persone non solo soffrono, ma si ribellano e dilaniano il loro essere..." nel senso che si autodilaniano, siamo al masochismo

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  8. siam, ovvero silvano amadori11:26

    il suddetto anonimo sono io

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  9. Ma che fine ha fatto Pierone?

    Gianni

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