Pagine

lunedì 22 ottobre 2012

E' il serpente monetario che si morde la coda


E tre. Terzo filmato sul problema euro - sempre grazie al blog Byoblu - nel quale Fabrizio Tringali, uno degli autori, assieme a Marino Badiale, del libro  "La trappola dell'euro" (accattatevillo), dà un'altra bella mazzata alla convinzione comune che la nostra attuale divisa sia la panacea di tutti i mali economici e la salvatrice di un intero continente dall'arretratezza economica. In questi giorni, ahimè, ci stanno crollando parecchi miti e quello dell'euro sta facendo il botto più forte. Vedi cosa succede ad informarsi e a non ascoltare solo le sirene mainstream ma una bella serie di altre campane che, per carità, non saranno forse tutte depositarie della verità assoluta ma almeno qualche sano dubbio ce lo fanno venire?

Tringali spiega in maniera eccellente come l'euro si stia rivelando quello strumento di strangolamento lento e progressivo dei paesi che non reggono l'aggancio con una moneta forte a cambio fisso (sentite il bandoneon di Piazzolla che suona, in sottofondo?) che tanti economisti, già una trentina di anni fa, avevano previsto sarebbe diventato.

L'euro non c'entra con l'Europa e nemmeno l'unione europea. Quando massacrandoci dicono: "Ce lo chiede l'Europa" e noi pensiamo alla Pace, al premio Nobel, a Mazzini, ad Adenauer e alla bella bandiera blu con le stelle gialle (oddìo, a pensarci bene, che simbolo tristo), ci stanno solo ricoprendo la pillola amara con il gastroprotettore.
L'euro, gabellatoci dalle sirene di regime come l'espressione più nobile dell'europeismo,  non è altro che uno strumento della globalizzazione che, per principio, necessita di libertà assoluta di circolazione dei capitali e della riduzione al minimo del rischio di cambio.

In fondo è semplice. C'è chi dal vantaggio della moneta a cambio fisso ci guadagna e chi, per far guadagnare quelli che ci guadagnano, deve rinunciare a fette sempre più grandi di benessere ma non solo, anche alla sovranità nazionale, alla democrazia e forse presto alla libertà personale.  Mi riferisco ai lavoratori e in generale alle classi medio basse, il Terzo e quarto stato insomma, chiamati a retrocedere nella serie C dei diritti civili e del lavoro.  Non è teoria, non è marxismoleninismo, è ciò che sta accadendo sotto ai nostri occhi.
Chi ci guadagna non è solo la speculazzzione  - magari fosse solo quella - ma , visti i risultati recessivi sul Sud d'Europa e sui paesi economicamente più deboli, appare sempre più evidente il sospetto che l'euro sia stato creato così, un Frankenstein monetario, per favorire le economie del Nord Europa, che lo stanno usando come mattatoio per i poveri PIIGS, al fine di fare succulente salsicce dei loro asset più pregiati.
E' paradossale e abbastanza comico che il nuovo slogan della Lega maronita, l'unico partito che si oppone all'euro - resta da vedere se in modo costruttivo o per bastiancontrarismo - sia "Prima il Nord", ovvero corrisponda allo slogan occulto dell'euro.

Se c'è un'evidenza empirica che il liberismo selvaggio della dottrina dello shock economico sta mostrando in tutta la sua drammaticità è che la ricchezza come la concepiamo non è un valore tendente all'infinito, una risorsa inesauribile verso la quale, come l'albero degli zecchini di Pinocchio, si deve solo tendere la pargoletta mano per raccoglierne i frutti che sono lì a disposizione di tutti, perfino dei poveri.
No, la ricchezza è una grandezza finita che può solo essere travasata da un vaso comunicante all'altro. E' un dare togliendo a qualcun'altro.
E' la famigerata torta che qualcuno vuole papparsi tutta intera lasciando gli altri a bocca asciutta. E se qualcuno avesse già fatto le parti, quel qualcuno viene e ti porta via il piatto con la tua fetta. Perché non ce lo possiamo permettere. Perché non devi essere schizzinoso e ti devi accontentare. (Ogni volta che la Fornero parla, l'allarme ghigliottina, su una scala da uno a cinque, come il DEFCON, sale a BRIOSCHE 2).




Vi propongo anche un video appendice, estratto da una puntata di "Agorà" dove avviene una cosa sconvolgente quasi quanto l'inversione dei poli magnetici. Il tizio azzimato del PD difende a spada tratta le politiche dell'euro e non lo vuole cambiare, come il suo Dash, e litiga con Alberto Bagnai che gli spiega perché l'euro è una fregatura.
Non solo, il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, risulta quello che dice le cose di sinistra. Roba da matti.



Sconvolgente ma  interessante perché, quando persone provenienti da diversi percorsi culturali e ideologici si trovano d'accordo sul medesimo punto, in questo caso sul fatto che l'euro ci fa più male che bene e quindi perché non trovare un'alternativa ad esso, dovremmo tutti cominciare a farci delle domande.
Ad esempio. Chi difende l'euro, e mi riferisco a partiti dell'ABC del Mario Monty's Fan Club, lo fa per il nostro bene o perché fa parte di chi ci guadagna o spera di diventarlo?

P. S. Autodafé - Mi sto rendendo conto che rispetto a certi post di qualche tempo fa su questioni economiche  come Euro ed Europa appaio ora totalmente incoerente (pure i miei poli si sono invertiti, evidentemente) ma non mi vergogno di ammetterlo. Cambiare idea fa sempre bene, soprattutto quando il cambiamento deriva dalla conoscenza e dalla fuga dall'ignoranza colpevole.

20 commenti:

  1. Cara amica Lameduck,

    quando è stato fatto l'euro io ero nettamente a favore della moneta europea. A quel tempo tutti erano favorevoli all'euro, con l'unica eccezione della Lega.

    Però ora non si può non vedere che l'euro ci sta danneggiando.

    Mi stupisce che ci sia chi difende l'euro a tutti i costi.

    Qui non si discute della Madonna, ma di uno stumento, una moneta, che di per se non è nè buono nè cattivo.

    Credo che tutti dovremo metterci a ragionare, senza demagogie o populismi, se a questo punto convenga ancora restare nell'euro.

    Ciao Davide

    RispondiElimina
  2. Anonimo22:04

    Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. " Non è teoria, non è marxismoleninismo, è ciò che sta accadendo sotto ai nostri occhi."

    questo passo è da sottolineare dato che i primi critici venivano da "sinistra",non solo per la verità, ma tutti venivano tacciati come tali ed è la chiave che hanno usato per convincere la plebe,gli imprnditori "fai da te",i liberisti dell'ultim'ora.

    A proposito, dove cacchio son finiti? si son ravveduti o continuano a sputare sangue per pagare gabelle e nel contempo attribuire la colpa delle loro disgrazie agli operai che non sanno lavorare,pretendono le ferie,la mutua,la tradicesima e financo la pensione?

    RispondiElimina
  4. Anonimo08:38

    Interessante questa convergenza con le teorie di Mr.Berlusconi.
    In effetti, sarebbe bello tornare ai tempi in cui si poteva gestire tutto in modo cinobalanico e poi... puf... un bella svalutazione e i conti, in teoria, tornano a posto.
    Non è un caso che Berlusconi fosse uno dei grandi euroscettici essendo ciò funzionale a poter disporre del principale strumento per raddrizzare (apparentemente) allocazioni di soldi funziopnali a procacciare consenso e basta.
    etienne64

    RispondiElimina
  5. @ etienne64
    Invece, con il cambio fisso siamo tutti qui che nuotiamo nell'oro, vero?

    RispondiElimina
  6. Anonimo09:03

    Ma quello che è più splendido è il primo video.
    In buona sostazna il Tizio dice: Ah che peccato! Una volta potevamo fregarcene alla grande della efficienza della nostra economia, tanto al momento buono cacciavamo una bella svalutazione.
    Peccato che la svalutazione è una truffa bella e buona.
    Svalutare una moneta significa taroccare le carte.
    Ti devo 100? E io ti dò 100 (come numero), ma quel 100 non corrisponde più (ad esempio) a 30 chili di pane, ma solo a 20.
    Insomma, è come l'oste che allunga il vino con l'acqua: apparentemente ti dà un litro di vino, in realtà te ne ha dato 3/4.
    E insomnma, tutta la "cattiveria" dell'euro starebbe nel fatto che non permette più di truffare la gente.
    Come cavolo fa il Tizio del primo video a dire che l'euro sarebbe una tragedia per i salari, ma che sarebbe desiderabile che esistano alti tassi di inflazione che si mangiano quei salari (il tutto unito al fiscal drag)?
    Ma ci piglia tutti per scemi?
    etienne64

    RispondiElimina
  7. Anonimo09:11

    Lame, oggi non nuotiamo nell'oro, ma ciò perché tu puoi rinviare il pagamento dei debiti per un certo tempo, non all'infinito: prima o dopo, i debiti bisogna pagarli.
    Semplicemente, da Craxi in poi, la questione del debito è stata considerata una sciocchezza che si sarebbe aggiustata con qualche trucco.
    Quando i trucchi hanno funzionato meno bene ci sonostati periodi di lacrime e sangue, come nel 1990-1992. Poi arriva un omino che ti dice "Tranquilli, pane e figa per tutti, e per il conto ci penserà qualcun altro DOMANI". E giù slavinate di soldi nelle cose piùà balorde. Tutti contenti, tutti a votare l'omino dei sogni facili.
    Poi ci sai sveglia e, ops, ci sono le bollettte da pagare. E arriva Monti.
    La scommessa dell'euro era quella di imporre di psendere quel che si poteva spendere.
    Politicamente è stata un fallimento perché la destra italiana ha continuato a spendere senza minimamente tener conto di quanto si potesse in realtà spendere. O meglio per essere equi: anche nella destra parecchi avevano fatto notare che non si poteva andare avanti così. Ti ricordi Siniscalco, giubilato dopo pochi mesi perché disse che i conti non tornavano? O il cattivissimo Tremonti che, per compiacere il suo Capo dovette inventarsi la "finanza creativa" non potendo rimettere i conti seriamente a posto? Ma infatti, questi erano ai margini, dei cattivoni che lo stesso PdL aborriva, perché tanto, solo spendendo si mantiene il consenso.
    etienne64

    RispondiElimina
  8. Etienne, etienne, oh! Tiens le bien,

    Non hai mai sentito parlare di come l'Argentina si è inguaiata agganciandosi al dollaro?
    Il nostro problema è il debito di imprese e famiglie con l'ESTERO, non il debito pubblico. Poi possiamo pure credere alla favola che siamo solo dei cialtroni.

    RispondiElimina
  9. ventopiumoso10:49

    il tizio del pd fa una figura barbina. a partire dal suo esordio sull'europa che tornerebbe una ininfluente propaggine dell'asia... miodddddioooo

    ps: e quando passiamo a brioche 3??

    RispondiElimina
  10. PD meno L che non sa esistere senza B.ideologia come mortadella sugli occhi,pensare ad un mondo di equità sociale significa abbracciare Berlusconi?chi continua a mantenerlo vivo se non proprio i piddini?
    avete rotto il cazzo è ora che vi svegliate,che rottamate i politicanti inetti che vi "rappresentano" e lo fanno benissimo vuisto il livello di argomenti che vi ostinate a proporre

    RispondiElimina
  11. ventopiumoso11:22

    ps: sul sarcarso del politico su protestantesimo/cattolicesimo. beh, qui tutti i testi di scienze sociali (ad esempio Herlitz, "Svenskar", giusto per citare quello che ho letto per intero) sottolineano come la società svedese, ma anche la percezione del lavoro, del denaro, della vita in generale, è stata plasmata dall'etica protestante. analogo discorso, con le dovute differenze, vale per i paesi germanici ed anglosassoni. roba che qui ti insegnano al ginnasio. dunque il tizio del partito bestemmia piscia proprio fuori dal vaso, in modo peraltro irritante. che se copi.

    RispondiElimina
  12. Ventopiumoso
    Bisogna passare a Briosche 1 e premere il pulsante.

    RispondiElimina
  13. Caro amico Etienne64,

    condivido tutto quello che hai detto, tranne il fatto di adossare tutte le colpe al centrodestra.

    Silvio ne ha fatte certamente di tutti i colori, ma anche i braccobaldi della sinistra quando hanno governato non sono stati da meno.

    Ritornando al post che nessuno si illuda che si possono risolvere i problemi che abbiamo con la svalutazione.

    Anche lo studente più svogliato di economia è in grado di spiegare che la svalutazione di per sè non porta nessun vantaggio.

    Se non fosse così i paesi fuori dall'euro continuerebbero a svalutare per strapparci quote di esportazioni. Invece si guardano bene dal farlo.

    Fra gli anni 70' e e '80 alcuni paesi latino americani che pensavano di risolvere i loro problemi con le svalutazioni, sono caduti nell'iperflazione che li ha quasi rovinati.

    Ciao Davide

    RispondiElimina
  14. Ciao, complimenti Lameduck condivido in tutto il tuo pensiero, in particolare quello sul fatto che è facile andare fuoristrada a causa dei pennivendoli dell'informazione mainstream e degli "esperti" come quelli della commissione zero rischi di cui parlavi oggi. Per fortuna si cresce anche grazie al confronto con le mille voci di internet e si finisce per fidarsi in primo luogo solo del proprio spirito critico. Vorrei invitare Etiene64 a darsi un occhiata a questo opuscolo che spiega la natura del nostro debito pubblico http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/9139-debito-pubblico-se-non-capisco-non-pago.html , dopo che ci ha dato un occhiata, gli vorrei chiedere, usando una metafora a lui cara:" se i nostri avventori vogliono bere champagne al prezzo del Tavernello perché non dovrebbe essere "etico" annacquare il vino?". Per l'inflazione esisteva uno strumento chiamato "scala mobile" che proteggeva le classi sociali più deboli, in caso di svalutazione credo andrebbe ripristinata. Cristian

    RispondiElimina
  15. Adetrax14:18

    Mah, i problemi sono tanti e non tutti strettamente legati all'Euro, perchè la crisi in cui siamo è stata provocata all'esterno dell'Europa, però quando questa è arrivata anche in Europa tutti hanno preso la palla al balzo per fare i loro interessi.

    1) La BCE avrebbe anche erogato copiosi prestiti alle banche PRIVATE ma queste hanno fatto i loro interessi.

    2) Se con la scusa della crisi finanziaria e non, risulta necessario svenarsi per:
    - acquisire nuovi armamenti bellici;
    - far avanzare mega opere da impero planetario;
    - dare poteri assoluti ai supercommissari europei;
    - costringere ogni paese europeo a trasferire decine di miliardi verso un fondo comune anti-fallimento di altri stati;

    ... ed altre cosette molto sospette perfettamente in grado di dare le mazzate finali ai paesi febbricitanti, si capisce che il problema non è solo la moneta Euro ma anche tutto il NOTO contorno che la sta usando come ariete e financo come arma di ricatto verso paesi non in grado di reggersi sulle sole proprie forze.

    Ancora di più, quando i paesi del sud Europa hanno seguito politiche gestite da politici corrotti (la stragrande maggioranza) che hanno pervicacemente ricercato l'ampliamento del debito in coordinamento con altre azioni, è evidente che sotto ci sono questioni che vanno al di la del problema "moneta".

    Certo, attualmente l'Euro è ingessato e non permette tutti i trucchi con i quali in passato si poteva cercare di far ripartire situazioni compromesse, però teniamo sempre presente che c'è molto altro che sta "bollendo in pentola".

    Al momento attuale non si vedono ancora i coperchi.

    RispondiElimina
  16. Anonimo19:26

    @Lame
    Il debito delle FAMIGLIE con l'estero???????
    Ma tu, Lameduck, hai debitio con l'Estero? Beh, complimenti, evidentemente hai una attività commericale piuttosto importante. Ma se lavori con l'estero, sicuramente i tuoi crediti saranno assicurati secondo schemi che, facendo quel mestiere ti saranno perfettamente noti.

    Pel resto non hai risposto: secondo te è desiderabile che si possa inmbrogliare la gente con la svalutzione?
    etienne64

    RispondiElimina
  17. etienne, io non sono un'economista. Ascolto gli economisti. Guardati l'intervista con Claudio Borghi che parla di come la svalutazione non sia affatto un pericolo e di come sarebbe più vantaggioso per noi uscire dall'euro.

    RispondiElimina
  18. Sul debito estero ascoltati Bagnai. E taci.;-)

    RispondiElimina
  19. Adetrax23:47

    @Etienne64

    Ti rispondo perchè il tema è interessante: si, l'inflazione è una mezza truffa (soprattutto per chi ha capitali e risparmi non investiti e ben lo sa chi lo ha sperimentato con la sua massima intensità dopo la prima e la seconda guerra mondiale) ma dipende da come la si gestisce e dalle potenzialità generali di un paese.

    Se i salari si adeguano velocemente alla perdita di potere d'acquisto dovuta all'inflazione e l'inflazione stessa non è troppo elevata e non dura troppo a lungo, es. max. qualche anno, allora la cosa è ancora sopportabile e favorisce una certa crescita, altrimenti no.

    NOTA: personalmente, sul discorso crescita "all'italiana" sono totalmente contrario (e non occorre molta fantasia per capire il perchè), inoltre sono "filo-deflazionista" ed anche questa posizione esula un po' da motivazioni strettamente economiche (essendo antitetica a quello che sarebbe utile per ravvivare l'economia).

    Ricordiamo comunque che al momento attuale l'inflazione è fra il 3% ed il 4% e che, se fosse limitata all'Italia, porterebbe già dei vantaggi nelle esportazioni (che invece non ci sono).

    Tornando al nocciolo del problema è utile ragionare sul perchè ci sia una corrente di pensiero che ipotizza di uscire dall'Euro, svalutare e dare altre sistemate al sistema per far ripartire (per un po') il "giocattolino".

    Il discorso è molto semplice: al momento attuale l'Italia, sottoposta a tutta una serie di condizioni (inclusa la sua classe dirigente) che sono al di fuori del controllo di un teorico stato sovrano, potrebbe essere oltre il punto di NON ritorno, quindi qualsiasi investimento, prestito, ecc. non può che lasciare ogni speranza di essere restituito e ancor di più di essere in qualche modo fruttifero.

    In breve forse qualcuno sta pensando che, in queste condizioni semi-tragiche, uscire dall'Euro e svalutare un po', possa essere un modo per uscire dall'empasse delle perdite continue e rimandare o attenuare l'impatto con i cetrioli globali che volano sempre più bassi ... purtroppo questo qualcuno non tiene conto che molti altri desiderano ardentemente impatti sempre più violenti e prolungati, perchè "life is now" e Monti ha visto la "luce".

    Questa primavera si era ipotizzato un aumento del debito pubblico fra gli 80 ed i 90 miliardi per il 2012 (per mille motivi che prima o poi analizzeremo), ora siamo ad 83 miliardi e quindi a fine anno saremo abbondantemente sopra i 90, forse vicini ai 100.

    Calcolando che già 6-7 anni fa circa il 45% del debito era in mano estera e che attualmente circa il 15% potrebbe essere in mano cinese (e qualcuno vorrebbe aumentare molto quella quota) è chiaro che se aggiungiamo anche tutta una serie di NOTE CONDIZIONI capestro, es. perdità di sovranità monetaria, trasferimenti monetari obbligatori verso l'Europa, crisi / recessione, globalizzazione, dirigenza e società corrotta, mercati che ringhiano se gli si chiede di mollare l'osso, ecc. l'Italia è alla frutta.

    E' chiaro anche che, i tentativi di presentare l'Italia all'emiro del Qatar (il quale ha subito risposto che è brutta, vecchia, sdentata, mangiaspaghetti a tradimento, corrotta, mafiosa, con i baffi e pure non vergine, ovvero in zona "fsac" ... giusto per rientrare nelle obiezioni di Borghi sulle critiche etico-estetiche comparate con quelle meramente economiche) o i recenti incontri ravvicinati del quarto tipo (con baci e abbracci) fra le delegazioni di Monti e quelle israeliane, proprio quando Israele è sul punto di aprire un nuovo fronte bellico, ecc. ... seguono logiche aliene che non possono essere approvate dal residuo di società civile rimasto in Italia.

    RispondiElimina
  20. Adetrax23:48

    Quando NON si capiscono le cause di certe situazioni basta sempre ragionare sui mantra più alla moda, es. quello diffuso a suo tempo da Obama: "PIU' COOPERAZIONE" (per arrivare prima all'NWO).

    Ovviamente si aumenta la cooperazione anche quando si silura una nave e poi si raccolgono i superstiti oppure quando si offre un po' di granaglie OGM a chi sta morendo di stenti dopo una guerra a sua volta appositamente provocata, oppure quando si offre una "ciotolina" di riso ad uno schiavo dopo averlo affamato e frustato a sangue per rieducarlo, ecc.

    Ecco, questo è uno dei punti da tenere presente; i discorsi economici sono dei mezzi, degli strumenti come tanti altri per raggiungere dei fini.

    RispondiElimina

SI PREGA DI NON LASCIARE COMMENTI ANONIMI MA DI FIRMARSI (anche con un nome di fantasia).