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sabato 20 luglio 2013

Born to be GRNP

La nail-art sulle dieci piaghe mi mancava.

Sono costretta a ritornare sull'argomento dell'ultimo post perché un commento su Twitter di MenteCritica mi ha fatto notare una cosa che in un primo momento mi era sfuggita. 

Parlando della diretta dal Senato per la questione "Salvate il Pupo Angelino", ieri raccontavo appunto della clamorosa serie di interventi del presidente del Senato Grasso a censura del capogruppo M5S Nicola Morra:

"NON SONO AMMESSI RIFERIMENTI AL CAPO DELLO STATO". "E' INVITATO A LASCIARLO FUORI". 

Va bene, tutto ciò è perfettamente compatibile con l'ipotesi tetragramma, che prevede la non nominabilità invano di Colui Che E' troppo sacro per pronunciarne il nome.
Ma come la mettiamo con l'altra affermazione rivolta a Morra, che stava riportando alcune dichiarazioni di GRNP:

"LEI NON PUO' CITARLO".

Diciamolo, nemmeno YHWH aveva mai osato tanto. Qui, perfino i midrashim più spericolati non offrono aiuto circa l'interpretazione di un tale principio di inviolabilità non solo della persona ma del verbo.
Non lo si può citare? E come si può tramandare l'insegnamento di Colui Che E' senza pronunciarne la legge e con essa benedicendolo ogni giorno per gli insegnamenti che ci ha dato, studiando il significato anche più recondito della sua parola?

Ma forse sono io fuori strada. Non stiamo parlando di  sacre entità ma di uomini affetti da meschinissimo culto della personalità.  E forse, anche qui, nemmeno Enver Hoxha aveva osato tanto.

Va bé, va, è sabato ma è pure sabato sera. Vai con la musica.

 

3 commenti:

  1. Adetrax17:58

    "Lei non può citarlo ..."

    Ah, ah, ah, bisognerebbe chiedergli perchè.

    Magari il Presidente del Senato ha avuto la sensazione che si stesse per ironizzare sul P.d.R. o qualcos'altro ancora usando una sua dichiarazione in maniera "strumentale" e quindi "istintivamente" ha detto qualcosa che non avrebbe dovuto e potuto dire se non sotto forma di cortese richiesta.

    In ogni caso è noto che la cosa più proibita di tutte è proprio quella di ironizzare o, peggio ancora, di ridere delle parole delle massime autorità ... così disse il venerabile Jorge.

    Se poi si arriva all'azzardo di tratteggiare paesaggi politico-sociali usando come parti d'immagine citazioni del P.d.R. si viola anche il comando di non farsi immagini del supremo.

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  2. Anonimo13:43

    Non so se avete letto Harry Potter. Inviterei a chiamarLo "Colui che non può essere nominato"
    Maria

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  3. Il P.d.R. è un nostro servitore, pagato con i nostri soldi, perché non si può citare o riferirsi a lui? Dov'è questa norma? Mi sento pesantemente ignorante.

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