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mercoledì 16 aprile 2014

Le Pen all'asfaltata



Marine Le Pen - "L'euro sta schiacciando i popoli e le aziende, sta uccidendoci e sta asfissiando le nostre esportazioni. Abbiamo vissuto millenni con la nostra moneta nazionale e oggi ci vengono a dire che dopo dodici anni non possiamo tornare alla nostra moneta? Non si rende conto che stanno prendendoci in giro?" 

Dietlinde Gruber - "Intanto, il cambio delle monete lo decidono i mercati e non i popoli, vorrei ricordare a spettatrici, spettatori e anche alla signora Le Pen."

Questo scambio di battute è l'abstract ideale dell'intervista andata in onda nella puntata di martedì sera di #canottoemezzo, a colei che potrebbe diventare la prima presidente donna francese, condotta dalla feldmarescialla Gruber in missione per conto di Elysium. E' anche un perfetto specchio dei tempi e dell'inversione dei poli ideali e politici perché, lo sottolineo, quella che ci ricorda che i popoli non contano un cazzo sarebbe una di sinistra.

L'intervista, pomposamente preannunciata nei giorni scorsi dalla conduttrice a statuto speciale con l'insito messaggio: "vedrete come me la magno martedì 'sta fascistona", si è rivelata invece un perfetto esempio di backfire. Infatti non è stata altro che un insieme di domande del cazzo, s'il vous pardonnez-moi le français, di stampo piddino, in perfetta malafede e di una faziosità quasi commovente, per altro rintuzzate e respinte alla mittente con un filo di gas e con risposte che sono state una serie di ace che nemmeno il Dio Federer dei bei tempi. 

Quella che doveva annare e menare è diventata la piccola Clarice di fronte ad Hannibal Lecter. Uno straordinario animale politico si è mangiato in un boccone e con il rutto finale una campionessa della partigianeria, strappandole di dosso tutta la superbia firmata e mandandola via con il tacco dodici spezzato. E lo ha fatto semplicemente denunciando come pura falsità la sfilza di luogocomunismi pro euro della Gruber, che credeva bastasse arrotare la R di Marrrrine e invece finì arrotata.
Una spettinata così credo che la Cougar non se la fosse presa da un bel pezzo, abituata com'è alle addomesticate chierichette del renzismo a fuffa frenata.

La poraccia era partita definendo madame Le Pen "di estrema destra e colei che vuole uscire dall'euro e chiudere le frontiere", che, per piddini e affini di rito boldriniano, equivale ad una specie di incanto Morsmordre, chiosando per giunta: "Perché lei quindi dovrebbe essere simpatica agli italiani?" 
Palla fuori, riproviamo con l'antisemitismo fresco fresco di giornata. "Beppe Grillo ha paragonato l'Italia di oggi al campo di concentramento di Auschwitz, che ne pensa?" (se non ci credete che abbia detto proprio così, qui c'è la prova televisiva, mica cotiche).
Risposta di Marine: "Grillo, si sa, è un provocatore ma soprattutto ciò che mi preoccupa è che non ha un progetto coerente". Una punizione di Pirlo da trenta metri, gol nelLa7 a portiere immobile.

Maledetta! Sull'emigrazione, l'Islam e la chiusura ai clandestini la frego io, avrà pensato Belfagor. La serie successiva di domande d.c. è stata tanto stupefacente quanto imbarazzante. Cito riassumendo a memoria:

"Se chiudiamo le frontiere ritiene che gli europei sarebbero contenti di fare di nuovo la fila alle frontiere?" "Cosa ne pensa della nazionale di calcio francese dove i francesi sono la minoranza?" "Ribery si è fatto musulmano. E' un francese che sbaglia?"

Con calma olimpica Marine ha ricordato alla grande giornalista che: "Le persone che possono permettersi di viaggiare sono sempre di meno; io non guardo il colore della pelle, signora, e in Francia c'è la libertà anche di cambiare religione".
Ci ha provato allora nominando Berlusconi e Renzi, sperando che la volpona mettesse almeno un piede in fallo nel campo minato, che invece ha percorso e superato in God Mode. 
"Renzi? Mi ricorda Sarkozy. Le sue sono promesse di austerità a svantaggio dei popoli e a vantaggio delle multinazionali."
Qual puro dannunziano godimento, che estasi da smerdata interstellare!
 


Il clou però è stata la parte sull'euro, introdotta dal solito servizio del Pagliaro, il coniglione gigante che solo Lilli può vedere, il suo amico immaginario, che ha definito la critica alla moneta unica "La battaglia contro l'Europa". Non male, eh?
Per nulla intimorita dall'evocazione di orde di francesi ridotti sul lastrico dopo aver perso tutti i risparmi a causa dell'abbandono dell'euro, Marine Le Pen ha dimostrato di aver studiato, annullando con una disarmante serie di  "Ma è una falsità!" le balle spaziali d'ordinanza della Lilli ma anche argomentando con competenza  l'inconsistenza logica e teorica del terrorismo ordoliberista e invocando, tra l'altro, il ripristino della separazione tra banche d'investimento e commerciali. Roba da ridurre ad un mucchietto di cenere sul pavimento il Gelindo Boldrin che paragona l'euro alla buona salute "che rimpiangi solo quando la perdi".

E' a questo punto che il canottoemezzo si è gonfiato e ha rischiato di esplodere, facendosi fuggire dal seno la frase che ho citato all'inizio, quella clamorosa quanto rivelatrice autodenuncia di collaborazionismo:

"Intanto, il cambio delle monete lo decidono i mercati e non i popoli, vorrei ricordare a spettatrici, spettatori e anche alla signora Le Pen." 

Che volete,  Lilli Gruber preferisco ricordarmela come colei che, una sera di luglio del 2001, con il pretesto dello scoop e del millantato giornalismo di denuncia, mostrò agli italiani dal TG1 cosa sarebbe loro successo se avessero continuato ad opporsi al Nuovo Ordine del Capitalismo assoluto.
Devo comunque, per onestà intellettuale, riconoscerle di avere azzeccato almeno una domanda tra quelle poste alla leader del FN. Quella sul perché Marine dovrebbe essere simpatica agli italiani. Credo che tutti conosciamo la risposta.

L'intervista completa sul sito de La7.

54 commenti:

  1. Anonimo19:39

    8 settembre 1943
    pezzo bellissmo, colpisce nel segno. unica nota stonata il riferimento a Pirlo, non essendo io bianconero :) mettiamo che ti riferissi alla maglia azzurra (e qui i PUD€ mi diranno che sono fascio :) forse varrebbe ricordare alla sig Gruber che il cambio lo decide il mercato è cosa giusta da affermare, aggiungendo che se il cambio passa da 1,39 sul dolloaro a 1,40 l'euro si apprezza (certo x incerto) ma si apprezza sia per la germania che per l'italia, ergo la conclusione è nota: per noi il cambio è sopravalutato mentre la germania puo' reggere fino a 1,70 se nn ricordo male. per il resto nulla da dire, ha giaà detti tutto Marine in modo egregio

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    1. Non attribuite alla Cougar una conoscenza troppo raffinata delle dinamiche dei cambi, che non ha.

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  2. Anonimo20:33

    La Sig.ra Dietlinde dovrebbe chiedersi, e chiedere, perché il Partito Socialista francese si sta suicidando. La risposta non è diffcile. Troppo Botox secondo me fa male al cervello.

    Zugzwuang

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  3. Anonimo20:42

    Sull'euro e su tanti altri punti posso essere d'accordo, anzi lo sono. Ma c'è una cosa che non mi convince minimamente di Marine Le Pen. Una sola e fondamentale. Non pronuncia la parola "diritti". Dice: in Francia prima i francesi; in Italia prima gli italiani ecc. Ma finchè qualcuno verrà "prima", qualcun altro verrà inevitabilmente "dopo": costituirà una sacca di disperazione da cui attingere manodopera senza diritti e con bassi costi. Se uno è senza diritti, è disposto a fare al prezzo di 2 ciò che gli aventi diritti fanno solo al prezzo di 10: e questo farà si che poco per volta quel 10 si abbassi fino a raggiungere quota all'incirca 2.

    L'immigrazione clandestina ha portato in Italia e nell'Ue dei senza diritti che sono serviti proprio a questo.

    Essendo essi disperati (disperati autentici), ed essendo per loro quel 2 già un miraggio, il problema non si elimina con i respingimenti. Troveranno sempre il modo di entrare.

    La soluzione, imho, passa solo attraverso l'estensione dei diritti: l'esatto contrario dell'erigere steccati attorno ai diritti, cosa che invece afferma Le Pen. Del resto, al momento dell'unificazione tedesca, la Germania occidentale ha fatto esattamente così con i tedeschi della defunta Ddr: nel suo piccolo, ha esteso e direi quasi "globalizzato" (entro le sue frontiere) i diritti. Non ha creato dei tedeschi di serie B. Vero che la Germania ha tirato la cinghia per un paio di annetti: ma poi è diventata la Germania che detta legge in Europa.

    Ecco. Questo, solo questo, impariamolo dalla Germania. Non dalla signora Le Pen

    Maria

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    1. Sulla Germania Est mi permetto di suggerirti la lettura di "Anschluss" di Vladimiro Giacché anche se distruggerà il tuo mito sulla Germania che "non ha creato tedeschi di serie B" perché è vero esattamente il contrario.
      In quanto ai diritti, è proprio l'immigrazione selvaggia che serve, assieme alla deflazione salariale, ad intaccare i diritti acquisiti dei lavoratori.

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    2. Scusa Maria, io comprendo benissimo le tue ottime intenzioni ma saresti disposta a mettere la mano sul fuoco che l'immigrazione è solo spontanea e non favorita proprio per ottenere quel ribasso da te citato? E sei pronta a mettere la mano sul fuoco sulla bontà dei nostri governanti, sul loro afflato umanitario? Vogliono così bene ai poveri da fare provare la cosa anche a noi per educarci? La fila alla posta crea degli emarginati o è un fatto puramente contingente? Forse smontare illusioni a priori servirebbe anche ai poverissimi migranti. Delle due l'una: o tutti qua e diritti per tutti (mentre l'FMI ci consiglia di morire prima, vuoi il link?), oppure , finalmente, a mare gli sfruttatori nei paesi poveri ed ognuno costruisca la sua propria civiltà sociale.

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    3. Anonimo22:26

      Io cerco semplicemente di restare umana in un mondo che non lo è. E' la mia battaglia di dignità.

      L'immigrazione clandestina con ogni probabilità *E'* stata favorita esattamente con lo scopo che tu dici. L'immigrazione in sè però non è reprimibile, perchè nasce da tragedie che manco ci sogniamo: le disgrazie e le spoliazioni dell'Africa e degli africani (e di tante altre parti del mondo) non le trovi sui media mainstream.

      Il risultato di tutto questo è che ti hanno tolto dei diritti *E* che ti hanno tolto dell'umanità. A me hanno solo (si fa per dire...) tolto dei diritti. Auspico che tu possa recuperare almeno l'umanità: è una cosa che dipende soltanto da te :)

      Maria

      Ps per Lame Mi leggerò il libro. I tedeschi di serie B, a quanto ora mi risulta, non sono quelli dell'Est ma quelli (dell'ex Ovest e dell'ex Est) che hanno i minijob et similia. Comunque mi leggerò il libro, che un po' di ginnastica al cervello fa sempre bene

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    4. Anonimo22:33

      Ah, dimenticavo, Django: per mettere i povericristi in condizione di restare a casa loro tu ed io e ciascuno dovremmo rinunciare all'incirca almeno alla metà di quel che ci resta del cosiddetto benessere. Il prezzo per farli restare a casa loro è questo. L'alternativa è estendere i diritti qui anche a loro, per evitare l'effetto dumping

      Maria

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    5. Maria, lo sai i poveri cristi moldavi quante case si comprano al loro paese con gli stipendi da badanti? Lo sai che la badante di una persona che conosco guadagna più di me ed ha vitto, alloggio, macchina e tutto a disposizione mentre io la macchina non me la posso permettere attualmente? La storia dei disperati può valere per qualche paese in guerra ma non per tutti. Ed io, se proprio vuoi saperlo, non sono disposta a rinunciare a ciò che mi sono guadagnata con il mio lavoro per mantenere il fottuto resto del mondo, dei cui mali non sono responsabile. Sono diventata cattiva, lo so, ma non me ne frega niente.

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    6. Maria, credimi, come persona ti voglio bene ed è una ricchezza del mondo che esistano personalità come te ma, permettimi, non conosci tutta la verità (meglio per te). Almeno dagli anni '80, con la scusa dei ricchi e dei poveri, mentre noi occidentali abbiamo purgato anche il midollo, nei paesi dell'est con i nostri salari, si sono costruiti case di tre piani e porcili con gli infissi di alluminio da decine di migliaia di euro sull' equivoco che noi fossimo i ricchi a priori.Tutte cose in diretta dalla realtà, non per sentito dire.
      Certo in Africa stanno male ma non per questo TU stai bene. Forse ti trovi in una situazione in cui ti pare di avere troppo, e questo ti fa onore per la capacità di autoanalisi, ma TU non c'eri quando parte dell'Occidente faceva profitti sulla pelle degli schiavi!!! Loro invece sono ancora qui a mungere profitti.

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    7. Scusa Maria prima dici "finchè qualcuno verrà "prima", qualcun altro verrà inevitabilmente "dopo": costituirà una sacca di disperazione da cui attingere manodopera senza diritti e con bassi costi" su cui ci si può trovare anche d'accordo poi termini con "Vero che la Germania ha tirato la cinghia per un paio di annetti: ma poi è diventata la Germania che detta legge in Europa.
      Ecco. Questo, solo questo, impariamolo dalla Germania. Non dalla signora Le Pen"
      Non trovi che sei un pò in contraddizione prima ti preoccupi che tutti siano, per quanto sia possibile, allo stesso livello poi inciti gli italiani ad essere come la Germania che detta legge in Europa. Non ci interessa dettare legge a nessuno, vogliamo solo riavere la possibilità di contare come popolo e di poter fare le nostre scelte senza che nessuno ci dica quello che dobbiamo o non dobbiamo fare compresi eventuali errori. Soprattutto non ci piace che chi decide i compiti a casa da fare non sia eletto e quindi non rappresenti la nostra volontà e soprattutto non ci piace e non dovrebbe piacere neanche a te il fatto che questa supposta unione non lo sia affatto se dobbiamo per forza avere qualcuno che detti legge. Ricordo che l'art. 11 della nostra Costituzione dice che l'Italia "...consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni" PARITA' CON GLI ALTRI STATI non mi pare che dica che qualcuno deve prevalere sugli altri. CHE ASSICURI LA PACE E LA GIUSTIZIA non mi pare che questo possa avvenire se c'è qualcno che detta legge. O no? Finisco con il fatto che la Germania ha tirato la cinghia per un paio di annetti, che non sono un paio di annetti visto che la prima riforma Hartz è andata in vigore nel 2003, ricordo che i trattati prevedevano che ci fosse un coordinamento relativamente al mercato del lavoro e che le politiche economiche venissero concordate con gli altri Stati membri. Mi sembra che La Germania si sia altemente infischiata di tutto ciò alla faccia di chi ancora crede nel mito dei Nibelunghi.

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    8. Ecco, appunto... come dice Fiore. Il che non vuole dire, cara Maria , contraddirti ma solo aggiungere informazione.

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  4. la_pilozza23:31

    Bellissimo articolo. Mi hai fatto morire di risate!

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  5. Splendido,sarcastico e delizioso articolo.Ho riso molto e di questi tempi è cosa assai rara.
    Roberto

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  6. Illustrissima et eccellentissima Donna Dietlinde Gruber, mi prostro umilmente al Suo cospetto poiché ho tradotto in atti sconci, di cui è meglio tacere, ciò che mi ha provocato la visione della Sua intervista alla plebea francese. Oh Supremo Essere Superiore che dall'Alto della Sua Onnipotenza elargisce la Vera e Perfetta visione della Politica intervistando una …donnetta, che ha a cuore gli interessi del popolo, e cercando, con illuminata sicumera, di metterla in imbarazzo, attraverso profondissime et eccellentissime domande dalle quali si aspettava risposte contradittorie, mi conceda il privilegio di confessare il mio sommo et augusto orgasmo nel vederLa attonita e incredula, con l’angoscia incollata agli occhi nel momento in cui l’intervistata rispondeva: “Mais cela est faux!!!”. Il godimento è continuato quando la Signora Le Pen, snocciolando come un rosario verità incontrovertibili, la trovava in preda ad una crisi isterica che si tramutava in un ininterrotto diniego eseguito col Suo sommo capo da destra a sinistra, in un sorriso impostato e falso come una banconota da 80€, e nel rimpicciolimento costante e continuo del Suo corpo che curvava in avanti ambedue le spalle, incrociando con stizza manifesta le gambe e facendo diventare quel tavolo un enorme scudo protettivo ad altezza pancia ed esplodendo alla fine con un sonoro e politicamente corretto: “ Il cambio lo decidono i mercati e non i popoli” che tradotto significa: “Tel popolo non me ne freca uno enorme schwanzstuck!!!”.
    La sua colpevole amissione di collaborazionismo mi costerna e mi rattrista, poiché ero convinto di essere un fervente adepto dei “Dogmi Rivelati” solo perché i luoghi comuni coi quali ci ammaestravate, non mi permettevano di sviluppare un pensiero critico e un punto di vista diverso, dandomi in cambio una vita precaria ed una impossibile speranza nel domani.
    Purtroppo, nel mio mastrino i costi hanno superato di gran lunga i benefici e mi chiedo per quanto tempo ancora avete voglia (voi disinformatori di regime), di continuare a ragliare le vostre verità.
    Un grazie di cuore alla splendida Lameduck

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  7. Ma guarda che è vero che il cambio lo decidono i mercati e non il popolo... Dove sta il problema scusa?

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    1. Giuseppe06:54

      Il problema è che Marine Le Pen stava palando di tasso di conversione (1:1) tra euro ed eventuale nuovo franco francese, che è ovviamente una convenzione decisa dai governi. Frau Dietlinde, invece, ha preferito equivocare e parlare di tasso di cambio...

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    2. Esatto, Giuseppe, il tasso di conversione, mica quello di cambio. Che è diverso anche dal cambio dell'automobile. Ma si sa, si attribuisce a chi straparla in televisione una competenza che non può avere perché deve solo ripetere la lezioncina imparata a memoria tra un'aragosta e un caviale.
      Bravo, vedo che anche tu hai studiato con i cattivi maestri de Pescara. ;-)

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    3. Ho visto solo il pezzo incriminato sul cambio che lo decidono i mercati, se ho tempo mi vedo tutta l'intervista. E' chiaro che il cambio lo decidono i mercati e con questo? Cosa vuole dimostrare la miss? Che non sa niente di macroeconomia infatti il cambio quando lo decidono i mercati se la tua valuta è tanto richiesta dovrai rivalutare, se è poco richiesta dovrai svalutare. Quando invece il cambio è fisso come all'interno dell'eurozona tutto è falsato e la nostra cara Germania fa il bello e cattivo tempo, se avesse avuto ancora il marco la sua politica mercantilistica col ciufolo che l'avrebbe potuta fare. Comunque canottoemezzo si è gonfiato è bellissimo perchè sembrava con tutto il botex che si è fatta, una ranocchia piena d'aria come la favola di Fedro della rana e il bue. Il bue questa volta è stata la Le Pen e la Dietlinde più provava a gonfiarsi più l'altra la sovrastava, se non è scoppiata fisicamente è sicuramente scoppiata psicologicamente. Pensare, è questo è un mio peccato mortale, che l'ho pure votata alle europee del 2004, altri tempi, tempi di piddinaggini.

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    4. Giuseppe11:26

      Certo che ho letto i "cattivi maestri": per certe tematiche, almeno in Italia, sono ormai imprescindibili...

      D'altra parte, se Pescara avesse il lago, sarebbe una piccola Chicago!

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    5. Per Morris Vincent. Il problema sta in diversi argomenti: 1°)Una persona che sta dichiaratamente a sinistra è in conflitto di interessi con la sua coscienza nel momento in cui dichiara apertamente (se si sa leggere tra le righe) che il Mercato deve uccidere il popolo per sopravvivere. 2°) Ha coscientemente e abilmente manipolato la dichiarazione della Signora Le Pen sperando di far credere al lobotomizzato popolo bue che il tasso di cambio e di conversione siano la stessa cosa. 3°) Ha offeso la nostra intelligenza in modo bieco e pusillanime, con la tracotanza e la protervia degli egocentrici ammiratori del proprio ombelico. 4°)Non ha accettato che la forza della verità prevalesse sui suoi sofismi di piccolo megafono preregistrato. 5°) L’atteggiamento “Io sono io e voi non siete un cazzo” col quale cattedraticamente interloquisce coi suoi ospiti, è tornato al mittente con un potenza devastante. È stata Marine ad asserire: “Io sono io e tu non sei un cazzo”!

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    6. Vero Pier e, per noi strizzacervelli, l'uscita della canottata ha avuto l'incontrovertibile sapore dell'acting-out. Un questurino la chiamerebbe confessione.

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    7. Anonimo16:19

      Morris: il problema è che una volta il cambio era deciso dai popoli, o meglio, era deciso tutto in autonomia nazionale per l'interesse dei popoli.

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  8. Anonimo03:02

    Ma chi sei, scusa, chi sei? Ah no, aspetta, lo so: un fottuto genio! Al terzo capoverso ti ho applaudita fisicamente!

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  9. Anonimo03:07

    Sì, ecco... Il fenomeno qua sopra che non ha firmato è un maleducato di nome Alberto.

    Alberto

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  10. sì vabbè ma questa pensava di aver davanti un Salvini qualunque.

    La Le Pen, checchè se ne possa pensare, è un purosangue della politica. i piddini se li mangia a colazione ogni giorno.

    giusto chi vive in una realtà parallela come i "giornalisti" collaborazionisti nostrani può pensare di andare 1vs1 con lei dicendo le solite stronzate e non uscirne con le ossa rotte.

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  11. Anonimo04:21

    Urge seriosissimo paper di macro in cui si dimostra che invece il cambio, fra due spritz, lo decide Pyongyang. Abolizione delle province, ma non del provincialismo. E iphones gratis per tutti.

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    1. Il cambio tra due Spritz lo decide Tsipras

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    2. Anonimo03:46

      No signora, il cambio non lo decide né Tsipras né Kim Yung. Ma sul serio non riesce proprio a crederci? Sul serio non riesce neanche a concepirlo? Provi a metterlo anche in costituzione, se vuole, che una lira vale 15 dollari (o 10 euro, se preferisce), poi si faccia pure un bel giro di shopping su Amazon. E, mi aiuti a capire, cos'è veramente un popolo secondo lei? Gente che pensa tutta allo stesso modo, d'accordo su tutto, con gli stessi interessi? Lei crede sul serio che il "popolo" che ha in mente MLP sia lo stesso che ha in mente lei, o io? Con tutto il rispetto, ma questa classica fascinazione italiota per il papa straniero sa molto di muffa.

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    3. Giuseppe08:17

      La prego, sig. Anonimo, prima di scrivere di nuovo si informi sulla differenza tra tasso di conversione e tasso di cambio. Capirà così che qui nessuno sta dicendo che l'affermazione della Gruber sia sbagliata (anzi: il tasso di cambio, se flessibile, è, di fatto, il prezzo di una moneta espresso in un'altra moneta, e come tutti i prezzi è soggetto alla legge della domanda e dell'offerta, e quindi deciso dal mercato), ma che è del tutto fuori tema rispetto all'argomento trattato.
      La ragione per cui la Gruber abbia deciso di equivocare l'argomento della Le Pen, escludendo l'ipotesi dell'ignoranza, è a mio avviso evidente: lascio però che sia lei a giudicare. Capisca solo bene di che cosa stiamo parlando, e poi credo che sarà in grado di farsi un'idea da solo.

      (Che poi, diciamocela tutta: il mondo è pieno di Paesi la cui valuta è "pegged", cioè tenuta artificialmente allineata, a un'altra più forte. Se vuole può informarsi sugli Stati africani che adottano il CFA o, più vicino a noi, sulla Bosnia. Quindi, in molti luoghi, il cambio è in effetti "deciso da Kim Yung", come dice lei, e le conseguenze non sembrano esattamente positive)

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    4. Senta coso, (visto che non so come chiamarla), non capisco perché si agiti tanto. Il nano è stato sconfitto, c'è finalmente la sinistra al governo, quella vera, checché se ne dica, e lei dovrebbe gioire dalla mattina alla sera. Non si preoccupi delle cattive come MLP, il PD verrà a proteggerla come un morbido orsacchiottone peloso direttamente nel suo lettuccio. Non lo farà gratis, s'intende, ma lei sarà contento di avere ancora l'eurone in tasca.
      Passando alle cose serie, o mi capisce la differenza tra tasso di conversione e tasso di cambio (uno è interno e l'altro è esterno) e non mi parla di rapporti 1:15 che non esistono neppure su Urano, oppure torni a delirare su twitter. Thx

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    5. Anonimo23:10

      Giuseppe, scusa ma non vedo dov'è il fuori tema. Stiamo parlando di cambio, e se fissi unilateralmente un tasso di conversione è per poi usarlo, un bel giorno, sennò a cosa serve? Non te lo tieni in tasca per nasconderlo al resto del mondo, no? Siamo d'accordo che si tratta di un valore influenzato "anche" dalle politiche delle banche centrali, però sempre del rapporto fra due o più valute si tratta. Vale a dire di due o più banche centrali, di cui almeno una NON è la tua, il che implica i classici fenomeni di interazione e/o di reciprocità, per cui un tasso di cambio dipenderà "anche" dalle relative iniziative prese dalle banche centrali degli "altri". (O dagli "altri popoli", per i cultori del pensiero magico).
      Poi si può anche sognarsi big con la liretta, per carità, e fissare il tasso di conversione per decreto (scommettendo in realtà sulla libertà di manovra di un cambio flessibile), ma prima o poi il tasso la dovrà pur varcare una qualche frontiera e ne incontrerà un altro di tasso, assai probabilmente anche lui col suo bel decreto. Non crederai che fuori ci siano solo marmotte no? E a quel punto, come precisi giustamente, l'ultima parola ce l'avrà il mercato, quello globale, che non è quindi solo un delirio della Gruber, è pure il posto (ultimamente senza dubbio un postaccio) dove i famoso "popoli" si scambiano soldi beni e servizi. E si infrangono i tassi di conversione "interni", per riprendere lo slang di questo blog. A meno che tu non voglia chiuderlo il mercato, magari tutti tranne quello italiano, imporre stretti controlli su capitali che diventerebbero assai nervosi, predisporre dazi, innalzare barriere, ed entrare in un contesto di guerra commerciale e valutaria, genialmente cominciando magari proprio dai vicini di casa, come propone Marine Le Pen, onore alla sua franchezza... Patriotisme economique, protectionisme intelligent, come non smette di ripetere alla tv francese.
      E' qui che proprio non si capisce la miopia di questo esotico entusiasmo per la demagogia d'importazione, come se non ce ne fosse già più che a sufficienza a casa nostra. MLP è francese, nel caso a qualcuno fosse sfuggito, e i suoi interessi non sarebbero certo i nostri in un contesto del genere. Tutto qui.

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    6. Giuseppe00:54

      Ci riprovo: sia perché voglio sperare che lei sia in buona fede, sia perché effettivamente da molte parti cambio e conversione vengono usati come sinonimi, confondendo le idee.

      Nel momento in cui un Paese X esce da un’unione monetaria:

      1 – Si stabilisce un tasso di conversione tra la vecchia e la nuova valuta, che serve a ridenominare tutti i debiti\crediti che si trovano sotto la legge del paese X, a sostituire le vecchie banconote con le nuove etc. Questo tasso è CONVENZIONALE e dipende solo dal Paese che esce; in genere si sceglie 1:1 per comodità, ma anche 1:2293848556,676 andrebbe altrettanto bene.

      2 – La nuova moneta viene lasciata libera di apprezzarsi o deprezzarsi sul mercato, e questo determina il tasso di cambio rispetto alla vecchia valuta (cioè, da 1:1, che resta il tasso di conversione FISSO, si può passare a, per esempio, un cambio di 1:1,12 o 1:0,89, a seconda della domanda\offerta)

      Nel video Marine Le Pen, rispondendo a una domanda idiota della Gruber, parla del punto 1; la Gruber invece ha risposto con il punto 2. E da ciò il “fuori tema”.

      Poi: lei ha parlato di “liretta” e ha accusato implicitamente i noeuro di volere un società chiusa e autarchica. Bene, mi permetta di dirle che lei non ha capito assolutamente nulla: la realtà è opposta.

      Desiderare il ritorno alla lira vuol dire chiedere che l’Italia abbia di nuovo una moneta adatta alle proprie condizioni economiche. Ripeto: adatta. Quindi né troppo forte, né troppo debole. Nessuna lirona, né liretta, ma solo lira; il cui tasso di cambio dev’essere deciso dal mercato. Come accade in Inghilterra, Stati Uniti, Giappone, Svezia etc.

      Lei parla mai di “Sterlinetta”, “Dollarino”, “Yennetto”, “Coroncina”? Credo di no. Ecco, allora eviti di parlare di liretta: espressione insensata nonché, questo sì, chiaro segno di provincialismo.

      Una volta ottenuta una moneta valutata correttamente, perché mai ci dovremmo ritirare dal mercato globale? Questo francamente mi sfugge; sarebbe come se un motociclista, abituato a gareggiare con un triciclo contro delle moto da corsa, decidesse di ritirarsi proprio quando ha ottenuto un mezzo competitivo! Poi, non è detto che il motociclista riesca a vincere la gara: ma almeno può giocarsela ad armi pari…

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    7. Anonimo01:53

      Giuseppe, riprova quado vuoi, se vuoi, ma la logica non l'ho inventata io, mi dispiace, e la Gruber ha risposto al punto 2 perché senza il punto 2 il punto 1 non esiste neanche, e comunque non serve a niente. Nel senso di bando alle ciance e veniamo al dunque. Quanto vale veramente sta lira? E chi lo decide.
      Il fatto è che il cambio di conversione e il cambio reale sono in realtà la stessa cosa, o se non altro sono le due facce di una stessa medaglia, meno l'esbrouffe e l'inflazione. Questo è chiaro no? Quando mai la lira in Arcadia ha storicamente deciso il suo cambio col dollaro? Un esempio, per favore. Uno qualsiasi. Su quali fondamentali di economia reale? Le portaerei? I carri armati di cartone spostati durante la notte per far credere che erano il doppio? Ma non sarebbe d'obbligo un pò di decenza e di coscienza storica? Ogni tanto?

      Per questo non ha senso la tua goffa ironia sulle altre valute dette sovrane. Non è cosi, fattene una ragione. Tu non hai la City, non hai Wall Street, e almeno per il momento non hai nemmeno una dittatura ex-comunista virata in turbo-capitalismo centralizzato e autoritario. Ma di che stiamo parlando, Giuseppe? La mano sul cambio, o sulla stampante, fra l'altro restituita nelle mani dei soliti efficientissimi noti, non serve a niente senza restrizioni al movimento dei capitali e stangate sui risparmi, etcetera etcetera. Questo te lo confermerà anche qualsiasi serio keynesiano. Quindi ditelo prima, se siete onesti intellettualmente, invece di contentarvi della prosa de panza. Il resto è fuffa pre-elettorale. Davvero niente di nuovo, con tutto il rispetto.

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    8. Giuseppe08:37

      Scusi neh, lei parla di "liretta" e poi si offende perché rispondo con "coroncina"? Diciamo che se la "goffa ironia" fosse un peccato capitale, finiremmo senz'altro nello stesso girone infernale!

      Per il resto, mi sta chiedendo le stesse cose a cui ho già risposto nell'intervento precedente. E visto che fare copia-incolla mi sembra assurdo, la rimando a ciò che ho già scritto.

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    9. Anonimo00:26

      Ma figuriamoci se mi offendo, Giuseppe Dai che la prossima volta magari andrà meglio, quanto a latinorum acchiappa-voti. Nuovo tema: la Lex Monetae (che più latinorum di questo muoro :-)

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    10. Anonimo03:50

      Non mi offendo affatto, Giuseppe. Avanziamo pure, se vuoi, nel discorso e, nello specifico, nella disanima del latinorum trans-trans-alpino. E' ormai tempo di affrontare il merito della Lex Monetae, direi. Che ne dici? Cosi vediamo anche se Lameduck censura anche questo secondo commento, a ragion veduta, è chiaro. Per il bene del popolo :-)

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    11. Senti anonimo, io non censuro un cazzo. Anche se dovrei cancellare i tuoi commenti visto che non ti dai un nome. Sai leggere o no?

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    12. Anonimo04:11

      Si ok va bene, c'è stato il solito mismatch dovuto all'informatica, oppure sono io che ho malinteso (nel qual caso tante scuse). Passiamo alla Lex Monetae? Chi/come paga il debito estero privato (italiano)? Che dice Marine?

      Fabrizio

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  12. Anonimo09:23

    Grandissima Le pen ma immenso il commentatore Pier delle Vigne ...inutile scrivere altro è un grande !

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  13. Segnalo questo appena sfornato: http://www.laprimaveradellascienza.it/logic-checking-n-1-gruber-le-pen/

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  14. arrivo- buon ultimo- a dire la mia.
    di interviste come questa c'è piena la televisione: ho imparato- con i miei capelli bianchi- a desumere il buono e
    scartare il settario.
    l' intervista l'ho seguita tutta e con molto interesse: gli argomenti erano vitali e i personaggi altrettanto autorevoli.
    ma le magagne ( sono di Genova ) vengono ahimè a galla e qualcuno - se conosci la materia economica- si è
    fatto autogol. GFC

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  15. "Marine Le Pen ha detto piccata: “Non capisco perché Grillo mi odi”. Te lo spiego io perché, cara Le Pen: perché sei una fascistona. Il Movimento 5 Stelle ha rispedito al mittente qualsiasi lusinga della destra xenofoba e sarebbe appena appena onesto intellettualmente ammettere che è proprio il M5S a impedire che la rabbia degli italiani trovi casa in nuove Albe Dorate."

    Andrea Scanzi

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    1. Ha ragione la Le Pen quando dice che il M5S non ha una linea univoca e disorienta i suoi possibili elettori. Grillo grida dal palco contro l'euro, poi pubblica un post sul suo blog a firma di Guido Maria Brera da far accapponare la pelle, un accozzaglia di luoghi comuni liberisti. Chi è allora più fascistone tra i due? Almeno la Le Pen parla chiaro, lui invece si barcamena, si capisce lontano un miglio che tutto 'sto lavoro lo fa solo per racimolare più voti possibili. Un colpo al cerchio uno alla botte. Assolutamente disorientante e assolutamente funzionale a ciò che si dovrebbe combattere. E' vero che il M5S impedisce che la rabbia degli italiani trovi casa in nuove Albe Dorate, impedisce anche che gli stessi però, capiscano e trovino il vero bersaglio da combattere. Ripeto allora la domanda chi è più fascista?

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    2. Brera sta da Santoro adesso. Borghi ha appena twittato che il cazzatometro gli ha preso fuoco a sentirlo!

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  16. Anonimo17:47

    Il M5S prende per il culo gli italiani. Questo è un dato di fatto.

    Il M5S è un movimento politico PRO EURO elevato al quadrato.

    Zugzwuang

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    1. Anonimo08:13

      Ovvero qui, dal tempo 1:00:10.

      Safonte

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  17. geniale questa lilli,le domande giuste alla persona giusta,Coppi che tira la volata a Bartali,succede nel mondo a rovescio

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  18. Ottoemezzo si conferma ambulatorio d'eccellenza per il coming out. Questa sera Cacciari si è lasciato andare con qualcosa come:
    "ancora questa storia del lavoro e del capitale, come quando avevo 15 anni".
    Avrà partecipato agli incontri di "Comunisti anonimi"?
    "Ciao sono Massimo"
    (in coro) "Ciao Massimo"
    "Sono stato comunista, ma ora sono cambiato: il capitale non è brutto, è amico ....."

    Cristiano G.

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