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venerdì 23 ottobre 2015

Ritorno dal futuro


Stanisław Jerzy Lec scrisse: "Quando abbattete le statue dei dittatori conservatene i piedistalli, perché potranno tornare utili". E' ciò che hanno fatto a Odessa, dove un artista ucraino ha sostituito la statua di Lenin con quella di Darth Vader. Non potrei immaginare luogo migliore per celebrare il Lato Oscuro.

Questa curiosa immagine ben introduce l'argomento delle similitudini dispotico/distopiche tra URSS e UE ripreso nell'ultimo post di Byoblu, contenente la traduzione dell'interessante testimonianza video di Vladimir Bukovsky. L'ex dissidente sovietico da anni denuncia le inquietanti analogie tra l'architettura della UE e quella della defunta Unione Sovietica. Autodefinendosi qualcuno che è stato nel futuro e può avvertirci di un prossimo pericolo che rischiamo di dover correre, Bukovsky è in grado di vedere con grande lucidità il carattere illiberale del Parlamento europeo, la sua disconnessione con il concetto di rappresentatività popolare, la sua sudditanza agli interessi dei paesi dominanti, in particolar modo al mercantilismo tedesco e la sua similitudine con il "parlamento" sovietico.



Il brano è tratto da questa intervista a Vladimir Bukovsky del 2006, e vi si parla già di Eurogendfor, di arma di migrazione di massa e dell'aspetto più preoccupante di tutti quelli che caratterizzano l'oppressione eurocratica: quello ideologico. Un pensiero unico fatto di politically correctness, di ideologia gender, di cosmetica dei diritti, di discriminazione degli autoctoni a favore dei "nuovi europei", e della creazione di psicoreati da perseguire. Oggi con l'ostracismo, domani forse, chissà, con la carcerazione, è il monito di Bukovsky.  La crisi del 2008 avrebbe infine innescato la trappola infernale dell'euro, rivelandone non solo il carattere oppressivo in senso tecnico economico ma quello del suo essere un vero e proprio feticcio sull'altare del quale si potevano e si sarebbero fatti sacrifici umani.
Quella che stiamo vivendo rappresenta un salto di qualità rispetto alla classica shock economy già sperimentata, dopo la caduta dell'URSS, dalla Russia e dai paesi facenti parte del suo impero negli anni novanta. E' shock economy rinforzata da una pesante iniezione di totalitarismo internazionalsocialista, ovvero da un mix del peggio dei totalitarismi novecenteschi al servizio dell'ipercapitalismo finanziario. Nessuno può negare che certe indicazioni provenienti da Bruxelles, anche le più apparentemente innocue, come le indicazioni sulle misure delle vongole, sembrino provenire direttamente dalle pagine di Bulgakov se non da quelle di Frank Kafka.

Non è un caso che, come Bukovsky riconosce nella burocrazia eurocratica la matrice simil-sovietica, così gli ex paesi dell'Est Comunista sono attualmente i più reattivi contro il dispiegamento di una delle armi più subdole della penetrazione in Europa di questa shock economy arricchita: ovvero l'arma di migrazione di massa.
Il fenomeno lo ha ben spiegato Naomi Klein nel suo libro. Chi l'ha già subita sulla propria pelle è in grado di riconoscere le caratteristiche della shock economy alle sue prime manifestazioni perché ha sviluppato una sorta di immunizzazione.  Per questo l'Ungheria, la Polonia, i territori tedeschi della ex DDR, la Slovenia, la Croazia, la Repubblica Ceca, già aggredite dall'ipercapitalismo liberista in passato, stanno tutte reagendo in maniera perfettamente conseguente a quello che è un attacco non solo alla loro economia ma alla loro stessa integrità nazionale: difendendosene con le misure che si richiedono normalmente nel caso di unì'invasione militare. Cosa che i paesi del Sud Europa, ancora vergini rispetto agli orrori della shock economy, essendo essa ancora agli inizi ed essendosi dispiegata interamente in tutta la sua crudeltà per ora solo in Grecia, non sono in grado di fare, anche per il fatto di essere governati da compagini collaborazioniste totalmente subordinate ai voleri burocratico-continentali dei proconsoli imperiali. Perché, ovviamente, sopra i Darth Vader vi sono gli imperatori.

Un altro paese che è stato vaccinato dalla shock economy è l'Argentina. Consiglio di ascoltare i primi minuti del discorso tenuto dalla presidente Christina Fernandez de Kirchner all'ONU il mese scorso, con la sua cruda descrizione degli effetti deflattivi della crisi del subprime sulla zona euro, con i paesi europei che non sono stati affatto salvati perché al loro posto sono state salvate le banche, la constatazione che non è possibile pretendere il rientro di un paese dal debito se non gli si permette di ricominciare a crescere e il pericolo rappresentato da un'attuale espansione della crisi e del suo potenziale deflattivo sulle economie dei paesi emergenti. Un mondo messo molto male, dice la Kirchner, altro che "l'Italia riparte", dove sarebbe necessario porre un limite allo strapotere della finanza e ridare forza all'economia reale. Confrontate il realismo di Christina e il maramaldeggiare pallido e assorto di Pittigrullo.

In fondo nei messaggi di Bukovsky e Kirchner io trovo una certo margine di consolazione. L'Argentina infatti, pur se a fatica, è riuscita ad uscire dalla scelleratezza della parità tra peso e dollaro, follia della stessa razza di quella che ha partorito l'obbrobrio della moneta unica europea, e l'Unione Sovietica è infine crollata, dimostrando anche, con la dissoluzione della zona rublo, raccontata da Brigitte Granville al Goofy 3, che le monete uniche non sono affatto irreversibili come sostengono i direttori delle banche centrali indipendenti dal controllo democratico. Non è indolore ritornare alla sovranità monetaria ma si può.
Così crollerà anche l'Unione €urosovietica e anche l'euro morirà. Speriamo di riuscire a sopravvivere a questa guerra per potervelo raccontare in diretta.

2 commenti:

  1. Anonimo06:12

    Premesso che di V. Bukovskij ho letto tutto quello che c'era da leggere, compreso il romanzo scritto a due mani con M. Ledeen (proprio lui), dopo qualche annetto di riflessione, mi sono fatta l'idea seguente. E' perfettamente normale che ognuno faccia un paragone con cio' che conosce: il Comunismo sovietico, il Nazionalsocialismo tedesco, il Fascismo etc. anche se sui due ultimi la narrativa storica e' stata particolarmente impietosa. A parte la diversa gradazione dell'autoritarismo nei diversi regimi, nessuno di questi ha mai avuto una connotazione veramente internazionale. Noi vivevamo in un mondo nel quale c'era ancora possibilita' di scelta. Chi e' nato prima di noi ha vissuto lo scontro diretto tra una visione internazionalista ed una nazionale del mondo. I pretesti usati per favorire la prima sono stati, e sono tutt'ora, gli stessi: La Liberta' contro l'Oppressione. Gli Alleati anglo-sassoni hanno "liberato" l'Ovest europeo esattamente come quelli sovietici hanno "liberato" l'Est. Di che Liberazione si sia trattato, ad Est se ne sono accorti da subito, mentre ad Ovest ci abbiamo messo un po' di piu', tutti presi come eravamo a fare affari. Ora che ci viene presentato il conto, vediamo cio' che G. Orwell ha rappresentato nel finale del suo "La fattoria degli animali": gli uni giocano a carte con gli altri e il loro aspetto fisico si confonde via via, fino a farli diventare indistinguibili. Come si spiega tutto cio' ? Non con l'ideologia comunista versus quella capitalista, ma con un fatto puro e semplice: chi aspirava alla dominazione del mondo era la stessa entita'. La era anche prima, non solo oggi. E poi, e' pacifico che un mondo sotto un unico governo abbia un carattere totalitario... piu' totale di cosi'... Ma questa e' una realta' che non riusciamo pienamente a rappresentarci, perche' non esiste alcun corrispettivo storico, e i paradigmi fin qui usati sono tutti insufficienti. Puo' darsi che sia peggio ancora, oppure che sia davvero qualcosa di meglio in rapporto alla nostra esperienza passata. Il fatto e' che noi siamo nel bel mezzo della Rivoluzione mondiale. E abbiamo ancora qualcosa da perdere, come la Nobilta' nelle rivoluzioni passate. Ma la differenza sta proprio qui: noi non difendiamo qualcosa che ci spetta per diritto divino, ma la Liberta' che ci e' stata promessa in cambio dell'abbattimento delle tirannie. Difendiamo cio' che e' giusto vada difeso, ma nel contempo, i paradossi che hanno costituiti i presupposti di questa liberta' assumono essi stessi un carattere tirannico. Quindi ci troviamo fino a dover riconsiderare la visione del mondo contro la quale abbiamo combattuto: fisicamente o idealmente, e troviamo che anche questa aveva parecchie, e solide, ragioni dalla sua parte.

    Questo per il pessimismo della Ragione, ma quanto all'Ottimismo della Volonta', credo che si possa ben sperare, anche se oggi tutto sembra andare a rotoli. Il suggerimento ci viene proprio da Bukovskij: quando un Potere si rivela per cio' che e' davvero, la cosa migliore da farsi e' ignorarlo. Ogni concessione che gli si fa per paura rafforza la catena che lega il servo al padrone.

    Credo che gia' alla fine di questo anno avremo qualche piccola buona notizia.

    G.Stallman

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  2. Sembra che per i massoni la cultura europea sia nata nel 1789.

    Per chi capisce il tedesco qui in tedesco.

    La cosa più inquietante di questo appello massonico è la minaccia: fate entrare i migranti o sarà guerra.
    La cosa positiva, la nebbia si sta dissolvendosi sempre di più. Si capisce sempre meglio chi c'è dietro questo progetto delirante è altamente criminale del EU è euro.
    Sembra chi i francesi abbiano un ruolo speciale. No, non i francesi comuni. Sembra che l'elite francese è quella più europeista di tutti e contemporaneamente quella più nazionalista.

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