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domenica 17 aprile 2016

'A trivella e i motivi di un SI


'A trivella sta mmiez' 'o mare

E' stato bello. Come dire SI per amore. E' stato un SI che ha significato molte cose. Un SI che, se lo guardi da un altro punto di osservazione, è soprattutto un NO.

'A trivella è un pretesto. In un mondo dove i Servants privatizzerebbero e svenderebbero anche le proprie madri, vuoi che se ti raccomandano di non impedire le concessioni che si struggono di cedere ai loro Masters Dogs & Pigs, tu non debba fare il contrario di ciò che ti dicono? Se hai dubbi su 'a trivella, pensa solo alla faccia di Renzi e a quella da madonnina infilzata della sua ganza o a chiunque di coloro degli abusivi che ci governano.

Se avete bisogno di incentivi e motivazioni, comunque, io l'ho fatto per i seguenti motivi.
(in ordine di apparizione)

Per questo, che mi sono ritrovata nella mail aziendale ieri mattina.


Per le cose oscure che si stanno facendo accadere nello stesso momento, affinché il messaggio da esoterico divenga ben bene essoterico.
Come l'istituzione paramassonica sovranazionale ricevuta al Quirinale, in una clamorosa certificazione e legittimazione del suo status di "governante"




mentre nella Grecia devastata ed immiserita da questa guerra condotta con altri mezzi delle armi, e completamente ignorata da questa visita pastorale a favore dei lupi,


per giunta avvenuta nel giorno del compleanno di



andava in onda a pieno regime e a lacrimogeni unificati la bieca propaganda dell'accoglienza, il frame Papa buono 2 vs. Europa cattiva, quanto di più diabolicamente falso si possa immaginare, con il tocco della schifosa, immonda pedoflia mediatica che, invece di impietosirci, ci carica ancor di più la molla:




Attenti ai simboli. Il campo di Lesbo si chiama Moria.





La stessa macchina generatrice di menzogne che imbocca la melassa ai diabetici sostenendo che curerà loro la malattia, non ti mostra il vero volto dell'invasione, perché quando succederà sotto casa tua vuole che sia una sorpresa. Qui siamo a Parigi, qualche notte fa. 




e, nel frattempo, manipola, imbroglia, falsifica anche una normale manifestazione di democrazia diretta come il referendum su 'a trivella. Non c'è bisogno di aver studiato la psicologia della Gestalt per notare un uso spregiudicato dei colori...




Questo mentre mentre in Europa vengono schiacciate:

 la volontà popolare



la libertà d'espressione


Chi se ne fotte di Jan Böhmermann, eh? E chi cazz'è? E' un comico tedesco e quindi, per definizione, forse non farà ridere come uno inglese ma non per questo non ha tutto il diritto di fare le sue satire su Erdogan, uno qualunque delle migliaia dei capi di stato che ammorbano questo pianeta, e la servaccia odiatrice del proprio popolo non può impedirglielo.
Quindi, compagni martiri delle epurazioni berlusconiane, Ascanicelestini e Marchipaolini denunciatori del potere cattivo, guitti de sinistra, fustigatrici di costumi delle puttane altrui, feccia parassitaria dei media, collezionisti di milioni di euro elargiti generosamente dal servizio pubblico, dove cazzo siete????

Ma, infine, diciamo che l'ho fatto soprattutto per questo.



E anche per lui.






24 commenti:

  1. Francesco14:04

    Poche idee ma confuse. Molto. Una vera esperta in polveroni, hai un futuro, soprattutto in questo Paese di caciaroni.

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    1. E le tue molte idee coerenti e ragionate quali sarebbero?. Giusto per capire come la pensa un non-caciarone.....

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    2. Grazie per la ricarica.

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    3. Ecco il solito autorazzista, ma voi non emigrate mai

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  2. Anonimo15:10

    Bravo Francy dellequattordicizeroquattro, senza paura,così, a difesa delle proprie radici,a difesa di quello che hai perso,a difesa di quello che non avrai più,immemore,sul fiume ad osservarti mentre passi,ma immobile come la quercia ,possente e praticamente inutile. Claudio.

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  3. Anonimo15:38

    Interessante che i promotori di questo referendum affossa-Eni siano gli stessi che hanno affossato l'Enel con il referendum luddista anti nucleare.
    La democrazia diretta è anche peggio di quella delegata.
    Sia detto con il massimo del rispetto per la scelta della padrona di casa, e prendendo le distanze dallo stupidissimo Francesco, evidentemente troppo ignorante per scrivere un commento senza insultare.


    Matteo

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  4. Anonimo19:22

    L'Eni si è affossata in Libia e Egitto ora ci proviamo con Scalfarotto in Iran e con le sanzioni alla Russia, la politica energetica italiana è stata affossata dalla geopolitica americana e europea, la misura per favore! Matteo sa quali sono le scelte definitive in questo caos imperiale? Ovviamente senza tener conto che la più grande consumatrice di energia sia la globalizzazione stessa. Claudio

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    1. Ho paragonato i bilanci di ENI con i bilanci dei concorrenti è non mi risulta che ENI sia messa molto peggio. I bilanci sono dapertutto in discesa dal 2014, causa principale secondo mè è la riduzione del prezzo del petrolio.

      Con questo governo di pezzenti è incapaci, a partire dal presidente di stato vedi video sopra ê a rischio il paese intero, altro che ENI.
      Solo pensare alla firma di quella merda di saccomanni nel 2013 a favore del Bail-In dove saccomanni dichiarò: "con questa Firma i settore banchario italiano è al sicuro" con bel smile in quella faccia di merda.
      Gennaio 2016 tutti sotto shock è in stato confusionale per causa del sistema banchario italiano, chiedendosi come mai sia potuto accàdere una cosa del genere. È la cosa più delirante, NON HANNO CAPITO ANCORA UN CAZZO!!!



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    2. Anonimo20:59

      I bilanci Eni sono truccati fin dai tempi di Mattei (santo subito), ma non è questo mi sembra il punto.
      Il punto è il luddismo usato come strumento di lotta politica.
      L'Eni non ha mai che io sappia causato disastri, e le sue prospezioni sono sempre state estremamente precise.
      Esiste una corrente di pensiero, stile Claudio Borghi per cui è meglio acquistare energia all'estero.
      Lasciamo stare cosa penso di Borghi e del suo sodale di letto Bagnai, ma penso che non ci sia bisogno di dimostrare che è un'idea quantomeno esiziale.
      O si?
      Veramente siamo messi così male per cui non capiamo che l'approvvigionamento energetico non è una questione economica ma politica?
      Spero di no.


      Matteo

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    3. OK, sui bilanci truccati di ENI non entro in discussione. Qui bisogna avere prove concrete. Imprese come ENI sono sottoposte regolarmente a revisioni contabili.


      Non so Cosa ha detto Borghi al riguardo, ma mi sembra chiaro che un paese senza Pozzi petroliferi (quoi pochi Pozzi che ha l'Italia è solo una goccia nel oceano) è centrali nucleari l'enercia deve importarla. Persino UK che ha Pozzi petroliferi ed è piastrellata da centrali nucleari deve importare energia.
      Unico paese che ha un Export netto di energia è la danimarca grazie al energia rinnovablie sopratutto eolica. Borghi è un ex banchiere è Bagnai è un macroeconomista. Nessuno spiega così bene la problematica del euro come Bagnai è questo non solo in Italia ma in Europa, sò di cosa parlo.
      Borghi quando qella faccia di merda di nome saccomanni sottoscrivò il Bail-In, nello stesso tempo Borghi metteva in Guardia che quella Firma avrebbe creato problemi gicantesci, ed ha avuto raggione.

      L'Italia negli ultimi 20/25 anni non ha avuto nessuna politica industiale ed energetica. Perciò urge un cambiamento totale del sistema, uscire dal euro non basta.

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    4. Comunque al momento l'Italia a problemi ben più importanti che la questione ENI o energetica. L'Italia stessa come paese.

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    5. Anonimo15:16

      Certamente, ha molti altri problemi e se vuole ne parliamo ma...questo era l'argomento del post ed a questo mi sono attenuto.
      Uscire dall'Euro (cosa di per se impossibile: bisogna uscire dall'UE ed accettare le conseguenze) non basta.
      Infatti, una volta ripristinata la moneta sovrana e quindi un regime strutturale e permanente di repressione finanziaria, la priorità sarà quella di un salto si paradigma produttivo attraverso investimenti pubblici per centinaia di miliardi all'anno.
      Non in "piccole opere" come vuole Bagnai, ovvio.

      Matteo

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    6. Si esce è basta. Con o senza uscire dal cesso UE. Ma chi se ne fraga dei trattati di Maastricht o Lisbona, solo cartaccia per pulirsi il culo come fanno francesi è tedeschi in primis. tutto sforano i trattati, TUTTI, tedeschi in primis. È quel che riguarda i speculanti stranieri non sono cazzi del Italia, qui urge un sano egoismo. Guardare i crucchi, credi che i crucchi si fanno dei rimorsi per quello che hanno combinato in grecia, giusto, assolutamente NO.
      Molto più fondamentale è avere un preciso piano per uscire, impensabile con gli imbecilli attualmente al potere.
      Un uscita ben gestita, dopo turbolenze iniziali di ca. 3-6 mesi obbligatorie, farebbe ripartire massicciamente la produzione industriale italiana. Sempre ricordare che malgrado tutto, l'Italia è ancora la 2° potenza manufattuerira d'europa.
      Io invece creerei prima di uscire un fondo statale di urgenza con una potenza di fuoco di ca. 200-300 mrd. da usare in caso di bisogno è qui sopratutto per protteggere il sistema bancario italiano è i BTP.
      Sui investimenti pubblici, chiaro che in Italia ci sarebbe lavoro per 10-20 anni solo per sistemare le infrastrutture si pensi solo ai sistemi idraulici.

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    7. Anonimo19:39

      Hai perfettamente ragione: si esce, si ripristina una disciplina seria sui movimenti di capitale e poi ce ne fottiamo altamente.
      Le turbolenze dureranno di più, ma persino la Malesia (che però aveva un saggio uomo al Governo) se l'è cavata quando ha sfanculato il peg con il dollaro.
      Noi avremo qualche problema in più perchè dovremo riconvertire tutto, ma é perfettamente gestibile se la cosa viene fatta da gente con la testa sulle spalle.
      Il problema, in effetti, è trovarla.
      Non lo dico con acrimonia: io non ne sarei in grado.


      Matteo

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    8. Mi risulta che l'Italia rivenda all'estero ingenti quote di raffinato. Quindi ci guadagna. La ricchezza non e' nelle (sole) risorse, ma nella macchina industriale di trasformazione. Infatti e' li' che ci hanno sempre attaccato. Le materie prime sono appunto tali, il bello ed il difficile vengono dopo. Negli Emirati i grattacieli non crescono semplicemente innaffiandoli col greggio. Senza il nostro know-how, il petrolio lo usano per le lampade.

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    9. Anonimo19:32

      E' da quel di' che negli Emirati, e in tutta la penisola arabica, completano il processo di raffinazione. Vado a memoria: circa 35 anni. Con il che intendo dire che gli eventuali accordi con i paesi produttori venivano un tempo svolti bilateralmente per il reciproco vantaggio: io ti vendo il greggio perche' devo venderlo a qualcuno; non lo raffino cosi' tu hai la tua parte di guadagno. Che era poi, tra l'altro, quello che stava iniziando a fare Mattei. Da che rapporti bilaterali non sono piu' possibili la convenienza a passare la materia prima da raffinare non c'e' piu'. Non solo: se l'ENI opera come qualunque altro attore sul mercato, c'e' anche il caso che la gestione dei pozzi sia affidata a qualche altro "competitor". E cosi' si impone la legge del menga: ti cucchi le trivelle, con annessi e connessi, e il guadagno se lo cucca il mercato delle vacche. E non parliamo nemmeno del personale che sara' impiegato, perche' si puo' immaginare di quale nazionalita' sara': tutte tranne quella italiana, con l'eccezione per i "nuovi italiani" o aspiranti tali. Tutti gli svantaggi delle colonie senza i vantaggi che pure queste avevano un tempo: la mano d'opera era quantomeno locale.

      Oh, certo, la gestione della sovranita' e' una questione tecnico-burocratica. basta decidere quale metodo applicare e lo si applica. Non ci sara' nessuna interferenza... trattandosi di una questione eminentemente politica, prima ci vuole una volonta' e poi la capacita' di realizzarla. Il che, nel contesto attuale, e' quantomeno problematico, se non impossibile. Se sull'Olimpo volessero la stabilizzazione non ci manderebbero le orde selvagge, non ci sarebbe il cappio al collo finanziario e non ci dovremmo sorbire ogni giorno prediche dall'ONU fino al Papa. La questione e' rimandata a dopo la prossima guerra.

      G.Stallman

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  5. Anonimo20:25

    Ho votato Si, ma l'istinto mi suggeriva di non andarci. Questo e' uno dei casi in cui se ti muovi sbagli. Premesso che il quesito e' posto in modo tale che, comunque sia, hanno vinto lo stesso, sarebbe forse la prima volta che, se il risultato non gli sconfiffera, non se ne fa niente ? A giocare coi bari si perde sempre. Macche' dittatura, non vedi che ti facciamo votare ? Peccato che ti facciano votare su argomenti dei quali non capisci niente, sulla base di quesiti enigmistici e con regole tanto elastiche che un Si puo' diventare un No, ma non viceversa. Forse non sono abbastanza intelligente per capirlo, ma perche', se non ti fanno votare alle politiche, ti farebbero votare a un referendum ? L'unica risposta che riesco a darmi e' "perche' non serve a niente". Sicuramente la fregatura sara' ancora piu' subdola di cosi'.

    Matteo non ha tutti i torti, ma, metti il caso fantascientifico che da un regime pseudo-democratico si passasse ad uno veramente autoritario, chi se la sentirebbe di stare tranquillo con i deficienti che sono stati cosi' duramente selezionati in oltre cinque decenni ? Per non parlare dei delinquenti e dei criminali, naturalmente, che sarebbero il problema minore proprio in ragione del loro numero esiguo.

    Trivelle si' o no, i viaggi della speranza continuano imperterriti. Non sarebbe un buon argomento da proporre per un referendum ? O italiani, volete che a prendere i profughi-migranti-rifugiati in Libia, ci mandiamo la MSC o la Costa crocere ? Questo riempirebbe i seggi e i talk show. Perche' trattandosi di mare e' possibile che la questione petrolifera e quella migratoria siano molto piu' collegate di quanto non sembri a prima vista. Troviamoci il lato positivo: una fila di piattaforme tra la Libia e Lampedusa, un'altra tra Lampedusa e la Sicilia, un'altra ancora sulla precisa verticale della bocca di Marsili e dovranno paracadutarceli con i C 130. Conoscendo bene questa oscura pratica, penso che in capo a qualche anno la questione potrebbe essere risolta con successo.

    Non perdiamo il buonumore che questi disgraziati ci vogliono disperati e con la pistola alle nostre tempia.

    G.Stallman

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  6. Lorenzo da Faenza10:33

    Forse a voi, amanti dei referendum-fuffa, sfugge il fatto che sono gli unici sui quali vi si lascia ancora votare e dibattere inutilmente.
    La Costituzionepiùbelladelmondo VIETA infatti al popolo bue di potersi esprimere sulle questioni più importanti: fisco e trattati internazionali. Vale a dire sui migliori e più feroci metodi di rapina e schiavitù nei confronti dell'individuo.
    Per il resto potete chiaccherare e anche votare liberamente, se vi diverte.

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  7. Anonimo14:54

    Matteo, l'ENI non ha provocato danni? Si faccia un bel giro per la Val d'Agri ad ammirare le torri fiammeggianti del centro oli a Viggiano, od aspiri a pieni polmoni le olezzose emanazioni dei pozzi, o assapori l'acqua reiniettata nei buchi delle trivelle.
    Poi ne riparliamo.
    Saverio

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  8. Anonimo16:54

    Hanno vinto, 'sti PDini del cazzo, quelli che si dicono de sinistra e poi non vanno a votare, che "il 25 Aprile, la Resistenza, il fascismo" e poi non si accorgono del fascismo che sta loro sotto il naso. Si astengono, 'ste capre (mi scuso con gli ovini)
    Hanno sabotato un altro referendum, han fatto come, se non peggio, della Chiesa col referendum sulla legge 40, nel 2005.

    Mi consola una cosa: sono ancora giovane, ho ancora tempo. Per far parte del plotone d'esecuzione che li ammazzerà come cani.

    Fartzilla

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  9. Anonimo19:41

    Rilassati e non evocare scenari di cui hai visto al massimo sui videogiochi.



    Matteo

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  10. concordo con francesco: veramente un brutto post con concetti disparati messi insieme senza alcun collegamento logico per dimostrare che si sarebbe dovuto votare si. Gli argomenti sembrano quelli dei 5 stelle: https://www.facebook.com/CarloSibiliaM5S/photos/a.1422124584754724.1073741828.1421780938122422/1554744208159427/?type=3&theater .
    Personalmente ritengo corretta la scelta degli italiani di non andare a votare.
    Anche con la vittoria dei si le concessioni già in essere (che prevedono la possibilità di rinnovo) sarebbero rimaste salve. Di qui l'evidente inutilità del quesito.
    Se, per assurdo, la vittoria dei si avesse portato al risultato di eliminare le concessioni già esistenti (chi conosce la disposizione sa che nuove attività sono vietate tout court), si sarebbe, per contro, ottenuto un risultato aberrante: lo smantellamento di piattaforme su giacimenti ancora produttivi.
    Contro le ragioni del si inoltre vi sono le circostanze che la maggior parte delle coltivazioni riguarda gas (non inquinante) ed è in mano al colosso nazionale italiano ENI (già sotto attacco in Libia ed Egitto).
    La tassazione applicata, inoltre, non è del 7/10%, ma del 50/67% del tutto in linea con il resto del mondo (le royalties invero sono una minima parte della tassazione).
    Quanto alle ragioni politiche del referendum, e cioè sfiduciare / attaccare il governo Renzi non posso non osservare quanto segue.
    1) Il referendum è strumento di democrazia diretta per permettere ai cittadini di esprimere direttamente il proprio parere su temi particolarmente sentiti. Non è uno strumento né di sfiducia al governo né di indirizzo politico.
    2) Questo referendum è stato proposto dal PD che quindi sarebbe comunque risultato vincitore.
    3) Renzi non si sarebbe mai dimesso.
    4) L'eventuale caduta di Renzi, non essendoci nessuna forza meritoria di prenderne il posto, sarebbe stata, in questo momento un danno enorme per la Nazione. Vogliamo forse il ritorno di Letta ovvero l'ascesa al potere di Di Maio?
    5) Nella storia repubblicana il referendum è spesso stato utilizzato per far passare principi normativi decisamente anti popolari (si vedano i vari quesiti proposti nel tempo https://it.wikipedia.org/wiki/Consultazioni_referendarie_in_Italia ).
    Osservo infine che il becero berciare contro chi, legittimamente, si è astenuto, definito di volta in volta coglione, idiota, pavido, ignorante ecc. ecc., è quanto di più anti democratico ci sia.
    Se infatti la Costituzione, giustamente, prevede un quorum è del tutto legittimo astenersi per non far raggiungere detto quorum (magari perché si ritiene il quesito meritorio di dibattito parlamentare?).
    Quindi, la conclusione è sempre la medesima, se si vuole veramente difendere questo Paese bisogna STUDIARE STUDIARE STUDIARE, perché la crisi democratica, come sappiamo, è sopratutto culturale.
    Grazie dello spazio.

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  11. Anonimo00:00

    può una maggioranza referendaria decretare che é più giusta la tutela ambientale rispetto al progresso economico e viceversa ? i governanti non dovrebbero perseguire entrambi gli scopi evitando i referendum? i referendum sono o no un limite dei governi democratici ? ci si può considerare democratici ed essere a favore del referendum ? per me c'é qualcosa di grosso che proprio non quadra ma forse sbaglio...però fino a quando qualcuno non mi spiegherà per benino perché i referendum sono strumenti democratici io continuerò forse sbagliando a pensare che i referendum non sono democrazia.
    saluti
    lou

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