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mercoledì 20 luglio 2016

La nostra paura fa bene al re ma anche a noi

Monica non si vede perché è sotto il tavolo.
Antefatto I - L'ammonimento del presidente-generale

"Dobbiamo guardarci, nei consigli di governo, dalla ingiustificata influenza volontaria o involontaria del complesso militar-industriale. Non dovremo mai permettere che il peso di questa coalizione metta in pericolo la nostra libertà e la nostra democrazia." 
(Dwight "Ike" Eisenhower, 17 gennaio 1961)

Antefatto II - La disfida dei pazzi solitari

1981. Il 30 marzo il presidente Ronald Reagan subisce un attentato per mano di uno sciroccato, un pazzo solitario che affermerà di aver sparato al presidente per attirare l'attenzione di Jodie Foster, della quale è segretamente innamorato. Questo ragazzo è figlio di un finanziatore del vicepresidente George Bush e suo fratello Scott frequenta i giovani Bush, i futuri presidente degli Stati Uniti George W. e governatore della Florida Jeb. I membri della famiglia Bush non furono mai interrogati dagli inquirenti circa il loro legame con la famiglia Hinckley. Dice il saggio: "Mai scegliersi un texano come vicepresidente".

Il 13 maggio, in Piazza San Pietro, un turco noto come estremista di destra spara al Papa, anche qui da distanza ravvicinata ma senza ucciderlo. Il pazzo solitario Ali Agca affermerà, cambiando camaleonticamente una mezza dozzina di versioni, di aver agito su qualche mandato divino.


Antefatto III - Uno, due, tre, prova!

11 settembre 1990 - Nel discorso al Congresso dal titolo "Verso un Nuovo Ordine Mondiale", il presidente George Bush afferma: "Viviamo un momento straordinario. La crisi nel Golfo Persico, pur così grave, offre un'opportunità rara per muoverci vero un periodo storico all'insegna della cooperazione. Da questi tempi difficili potrà emergere il nostro quinto obiettivo: un nuovo ordine mondiale, una nuova era, più libera dalla minaccia del terrore, più forte nel perseguimento della giustizia e più sicura nella ricerca della pace. Un'era nella quale le nazioni del mondo, ad est ed ovest, a nord come a sud, possano prosperare e vivere in armonia." 

Antefatto IV - Sesso e potere

12 novembre 1999. Far cancellare ad un presidente democratico la legge voluta dal democratico Franklin Delano Roosevelt che sanciva la repressione finanziaria attraverso l'obbligo della separazione tra l'attività di credito e quella speculativa e obbligava le banche a scegliere in quale settore operare, come logica conseguenza della crisi del 1929 che tanti lutti addusse agli americani e al mondo intero, fu dura ma alla fine ci riuscirono. Ci volle una certa opera di dissuasione durata qualche anno che si avvalse anche delle prestazioni decisive della signorina Lewinsky, che giunse alla minaccia di impeachment, con un canaio mediatico che andò avanti per tutto il 1998 (Sexgate) e si risolse appunto con la pubblica ammissione di Bill si aver fornicato con la stagista e soprattutto con questa firmetta in calce alla licenza di uccidere conferita alla finanza neoplastica lasciata libera di infettare da allora in poi l'intera economia mondiale.

Sapete cosa firmò, in pratica, quel frescone di Bill quel giorno (futuro anniversario della "caduta" di Berlusconi in Italia), cancellando il Glass-Steagall Act? Da quel momento fu il via libera alle oscenità senza freni delle catene di Sant'Antonio dei derivati, delle speculazioni sui mutui subprime, ovvero il principio che "vivere al di sopra delle proprie possibilità" è cosa buona e giusta se c'è chi shorta sulla spazzatura e ha bisogno di crearne di sempre più puzzolente gabbando disoccupati, immigrati e vecchiette. Un Sistema che infine portò al fallimento di Lehman Brothers, all'instaurazione così poco liberista in senso classico del principio del "too big to fail", agli ancor meno liberisti salvataggi di stato con pubblico denaro dei criminali speculatori di Wall Street, ma soprattutto ai fate presto, alle scommesse sui default di interi stati come prassi normale ed accettata, alle dittature degli spread, al tallone di ferro dell'euro e alla Chernobyl bancaria prossima ventura di Deutsche Bank. 

Bill firmò tutto questo, con quel sorrisetto da stronzo e con gli squali dietro che si spellavano le mani, ma firmò anche, con il senno di poi, la dichiarazione di resa nei confronti di un Potere che ambiva a divenire assoluto, a sostituirsi a quello dello stato di diritto, mettendo in pericolo la democrazia non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo.

Antefatto V - Ce lo chiede il Nuovo Ordine Mondiale

Nel gennaio del 1998, mentre Paula Jones il 17 depone in tribunale contro il presidente, facendo scoppiare il provvidenziale Sexgate che farà crollare le ultime resistenze di Bill, l’équipe del think tank neoconservatore "Project for a New American Century", tra i cui nomi si leggevano, oltre a quello di Donald Rumsfeld, i nomi di John Bolton ( ambasciatore all'ONU dal 2005 al 2006) e Paul Wolfowitz (presidente della Banca Mondiale dal 2005 al 2007), scrive a Clinton una lettera, chiedendo un cambiamento radicale nei rapporti con le Nazioni Unite e la rimozione dal potere di Saddam Hussein.

Nel noto documento “Rebuilding America's Defenses” (versione originale in inglese in pdf), pubblicato in seguito nel settembre del 2000, il PNAC affermava che gli Stati Uniti, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, avevano un’opportunità strategica senza precedenti, quella di rimanere unica superpotenza e imporre la “pax americana” al mondo. A questo scopo era necessario tra l’altro:
difendere il suolo americano; combattere e vincere in multipli, simultanei teatri di guerra; assolvere i compiti di «polizia» per rendere sicure le “regioni critiche”; trasformare le forze americane per sfruttare la «rivoluzione negli affari militari». Per portare a termine queste missioni, dichiaravano, "dobbiamo: mantenere la superiorità nucleare; rafforzare l’esercito; riposizionare le Forze armate americane verso il Sud est europeo e il Sud est asiatico, nuove aree strategiche del ventunesimo secolo; controllare i nuovi «beni internazionali dello spazio e del cyberspazio; aumentare le spese militari gradualmente a un livello minimo tra il 3,5 al 3,8 per cento del Pil, aggiungendo da 15 a 20 milioni di dollari al totale della spesa annuale per la difesa".

Il povero Ike si rivolta nella tomba ad Abilene in Kansas.

Antefatto VI - Sono affari di famiglia

Il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali del 2000 è il figlio del presidente ed ex capo della CIA George Bush, George, W. jr. L'esito delle elezioni è quantomai incerto e la Corte Suprema degli Stati Uniti si trova invischiata in un pasticcio senza precedenti, il cui esito, dopo settimane di polemiche e riconteggi dei voti, vede i giudici assegnare la vittoria e la Casa Bianca a Bush jr. Sono elezioni invalidate da brogli, specie quelli occorsi in Florida, il cui governatore era all'epoca Jeb Bush, fratello del candidato presidenziale.

Antefatto VII - Il vero millennium bug

L'estate del 2001 è assai turbolenta. I governanti del mondo si radunano a Genova per uno di quegli incontri pubblici in pompa magna, in seguito abbandonati per scarso successo di popolo, chiamati G8, mentre alcuni agenti della CIA (lo scriverà poi il giornale francese Le Monde) fanno visita ad un vecchio amico, Osama Bin Laden, miliardario saudita con l'hobby della guerriglia contro il nemico dell'amico che paga meglio. Bin Laden è molto malato, forse sta morendo consumato da una grave malattia. Non si conosce il motivo della visita degli uomini dell'Agenzia a colui che, entro poche settimane, diventerà il Nemico Pubblico Numero Uno dell'America e del mondo.

A Genova intanto si scatena per le strade uno sconcertante teatro di guerra. Gruppi antagonisti che sfidano apertamente ed incoscientemente l'ordine costituito imperiale, compagni ideologici istituzionali che vigliaccamente si ritraggono lasciando che inermi e inconsapevoli comparse generiche si becchino le mazzate di una reazione poliziesca che è troppo violenta per non dover essere interpretata, assieme alla provocazione che l'ha scatenata, come un messaggio potente a chi doveva intendere. A distanza di tempo, Genova appare il luogo dove si svolse un rito di iniziazione, con relativi sacrifici umani, per tastare la fedeltà di coloro che si apprestavano a servire ed obbedire per alcuni fondamentali cambiamenti in corso. C'è bisogno di ricordare che l'anno successivo entrammo ufficialmente nella gabbia dell'euro, tenuti per mano dai paciocchi sventolanti ramoscelli di ulivo? Non riesco ad interpretare altrimenti l'atteggiamento della sinistra in quel frangente se non in un pubblico atto altamente simbolico di sottomissione al Nuovo Ordine. Non ci sarei mai arrivata, per altro, senza quel "è stata una notte cilena" di D'Alema dopo la Diaz.

Il 10 settembre Donald Rumsfeld rivolge un duro monito al Pentagono (alla Casa Bianca c'è quel battilocchio di George, che non creerà problemi). Basta con gli sprechi, è ora di fare le riforme. "L'avversario l'abbiamo vicino ed è la burocrazia del Pentagono", afferma con una certa aggressività. Come si combatte la corruzione nel cuore militare del tuo paese? Con un missile conficcato nella parete esterna di uno degli edifici più controllati e difesi del mondo, dicono i maligni come Erdogan**.

Il giorno dopo succede quel che succede. Viene attaccata New York, distrutte le due torri del WTC, disperso un altro aereo e il Pentagono viene appunto colpito da ciò che ormai si considera tutto meno che un aereo di linea. Il che, per definizione, significherebbe che reparti militari o paramilitari americani hanno sparato contro il cuore militare dell'America. Qualcosa di assai simile ad un colpo di stato. 

Ma non basta. La sera stessa alla Casa Bianca, al presidente rientrato dalla Florida di Jeb e a tutto lo staff vengono distribuite pastiglie, chissà perché, contro l'antrace. La polverina infatti farà la sua comparsa ma solo all'inizio di ottobre nello studio del capo dell'opposizione Ted Daschle che giustamente tergiversa sull'approvazione del Patriot Act, una legge che, dovendo contrastare il terrorismo internazionale, stranamente limita i diritti civili degli americani, ovvero delle vittime del terrorismo. La polverina risulterà essere uscita da un laboratorio di guerra batteriologica superblindato, ad opera dell'ennesimo scienziato pazzo.

Per coprire quello che fu un colpo di stato, eseguito dal gruppo di potere che si autodefinisce neoconservatore e che tramava probabilmente da almeno vent'anni al fine di conquistare il potere in America e tramutarlo in potere mondiale, viene creata la grande narrazione del Terrorismo Islamico. Una cessione di copyright firmata probabilmente in articulo mortis dall'ex compagno di merende afghane Osama Bin Laden, che fonti arabe avrebbero dato per morto attorno al mese di dicembre di quello stesso anno 2001. 

Nel giro di pochi mesi, con la scusa della lotta trentennale al terrorismo islamico, inizia ad essere messa in pratica e alla lettera l'agenda del "Rebuilding America's Defenses": prima l'Afghanistan, poi l'Iraq e poi altre campagne minori come Libia e Yemen, sempre all'insegna della guerra come cinghia di trasmissione della shockeconomia.

Gli ultimi quindici anni li abbiamo spesi così. In stato di guerra e rivoluzione permanente grazie ai neoconservatori in prima persona con Bush e poi ai loro token blacks, pescati anch'essi tra i vecchi commilitoni delle operazioni in nero. Grazie a Bill Clinton la guerra ha potuto essere continuata e giocata anche al tavolo della roulette truccata della finanza, con le conseguenze che sentiamo bruciare sulla pelle. Vecchi progetti reazionari come gli Stati Uniti d'Europa hanno potuto essere imposti alle popolazioni con la scusa delle riforme dovute non si sa a chi e rese improrogabili da crisi create appositamente in maniera sempre più sofisticata. Un unico speculatore può giocare su più tavoli: mentre ha il dito sul buy/sell, crea emergenze umanitarie, movimenti biblici di popolazioni, istruisce e finanzia rivoltosi a progetto, rianima antichi odi razziali, aizza secolari mire islamiche di conquista e offre infiniti spunti a emulatori di ogni sorta. Il caos è servito. 

Come in tutte le dittature vecchio stampo però, questo nuovo ordine non sarebbe praticabile senza l'apporto fondamentale di due elementi: i guardiani della rivoluzione, quei "progressisti" che hanno accettato, per sopravvivere dopo l'89, di rinnegare il comunismo nazionalista in favore del comunismo internazionalista, così simile al mondialismo elitario da non riuscire più a distinguerli. I comunisti preferiti ora governano, dettano legge, applicano senza discutere le agende sempre più orwelliane di padroni sempre più reazionari ed oscuri. L'attacco a tutti i confini, da quelli del sé a quelli esterni. Dal gender alla sottomissione coatta alle invasioni con obbligo di meticciamento e ingoio dell'eventuale inevitabile rigurgito razzista. 

Ammiro coloro che riescono a dire di fronte all'aftermath di Nizza: "Non dobbiamo farci vincere dall'odio". Ammiro ma non comprendo. A parte che sono i troppi Mohammed tutti attorno a noi che ci odiano perché "ci credono" e quindi dovremmo convincere anche e soprattutto loro che stanno nel Truman Show. Ma se la paura sana di lasciarci la pelle ci obbliga a reagire non è questo un bene? Reagire non vuol dire riaprire i termovalorizzatori in Polonia ma, ad esempio, cominciare con il votare NO ai referendum che vogliono stravolgerci la Costituzione.
E chi vi dice, inoltre, che qualcuno di questi atti infami non ci venga fatto affinché semplicemente troviamo le palle per reagire e ribellarci ai vari collaborazionisti? 

Il secondo elemento fondamentale di fiancheggiamento della dittatura è la propaganda veicolata dai media, che si occupa del travisamento della realtà, della sua manipolazione, della creazione da zero di vere e proprie saghe ed epopee che servono a impedire la lettura di ciò che accade veramente. Un ruolo, questo, che nessun tribunale della storia potrà mai giustificare con alcuna attenuante ma che, ancora una volta, non ci risparmierà al momento opportuno il coro di belati dell' "eseguivamo solo gli ordini".

Questa ricostruzione potrebbe essere ridotta da qualcuno ad un delirio complottistico, preferendo ricondurre tutto l'attuale scenario allo svolgimento scientifico della lotta di classe, al capitalismobrutto, all'ordoliberismo, mentre credo si tratti del riassunto dell'opera di pura sovversione nihilista sovranazionale riconducibile a quelle stesse entità economiche che manovrano i destini finanziari del mondo, motivati solo dal profitto e per i quali l'ideologia è solo uno strumento pratico da far maneggiare ai servi, in quanto altamente tossico. Gente per la quale il tramare è attività fisiologica.

Prospettive - Hitlery o Cattivissimo Trump?

Chi spinse Monica sotto la scrivania di Bill? Alla luce della più stretta attualità, scommetterei senz'altro che un ruolo non marginale lo ebbe la Signora Hitlery, non a caso oggi campionessa e portabandiera dei medesimi figuri che vollero la cancellazione del Glass-Steagall Act e i pupari di tutti gli eventi che ho riassunto, ovvero i neoconservatori. Guardate, anche qui, il tradimento del partito democratico, che continua ad offrire un'animaccia ormai svenduta troppe volte in cambio del potere. 

Parrebbe il colmo dell'ironia il fatto che sia il candidato repubblicano Donald Trump a dichiarare nel suo programma elettorale presidenziale di voler ripristinare il Glass Steagall Act, segno che perfino in alto ci si rende conto che così non si può andare avanti. 

Se però interpretiamo la candidatura di Trump come la possibile riscossa di quel potere da troppo tempo all'angolo: il conservatorismo classico (Reagan fu inviso ai neocon, come la Thatcher in Europa si oppose all'euro e alle stranezze antidemocratiche della UE) assieme a quei militari da troppi anni umiliati da guerrafondai incapaci, buoni solo a mandarli a cacciarsi in sempre nuovi Vietnam, allora qualcosa potrebbe cambiare. Sempre a destra, purtroppo, lo so. La rivoluzione proletaria è rinviata causa mala tempora.

Oppure volete voi la prima presidenta inquantodonna Hitlery Rodham coniugata Bill "Kill Glass-Steagall" Clinton, vogliosa di guerra, manipolata dai neocon e dalle amichette, sciagura vivente da non aggiungere alle già tante disgrazie che ci affliggono, e solo pur di sembrare di sinistra? Volete la sventurata che rispose: "Si, abbiamo creato l'ISIS e ci è sfuggito di mano", come confermano i fin troppo reali wannabe ISIS fighters scatenati per l'Europa che stanno riuscendo a far diventare la favola del terrorismo islamico una tremenda realtà? La realtà che imita la finzione dei Katz Studios?

Oppure volete il miliardario con il riportone e la moglie strafiga, anche lui, ahimè, di destra ma in pratica perfino più a sinistra del vecchio ballista venduto Sanders e accettare che finisca come per la crisi degli ostaggi di Teheran, con una bella disinfettata salutare? Magari d'accordo con Putin e la Cina. Per una nuova alleanza che ci riporti, se non proprio al sol dell'avvenire, almeno alla vita che avevamo. Temo che il boss di "The Apprentice", come Obi Uan Kenobi, sia la nostra unica speranza.


** Ieri sera il TGLa7 di Mentana ha riportato una curiosa affermazione di Erdogan:" Dire che mi sono fatto il golpe da solo sarebbe come dire che l'11 settembre se lo sono fatto gli americani".

53 commenti:

  1. Questo potrebbe interessarti https://theintercept.com/2016/07/19/the-republican-platforms-surprise-revival-of-glass-steagall-legislation/

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  2. Oppure volete il miliardario con il riportone e la moglie strafiga,..

    Premesso che al sottoscritto la moglie del Trump non piace, e per la verità manco il Trump col suo mobilio di casa di una pacchianeria oscena che riflette la mentalità del proprietario, ritengo altamente probabile che al Trump anche se vincitore alle elezioni di Novembre, verrà impedito di insedirsi alla Casa Bianca.
    I discorsi degli ultimi tempi dell'Obama, che NON PARLA PIU' da Presidente uscente, me lo fanno sospettare.
    Anzi ne son quasi convinto: sarà lui, Obama a gestire l'emergenza nazionale artificialmente creata per la finalità che la Lameduck ha ben descritto nell'articolo.
    Manca al solito la denuncia di chi e cosa habbia potuto far accadere tutto quanto.
    Pazienza, saranno gli Alieni a farvelo capire.

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    1. Habbia senza H, ignorante analfabeta!

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  3. Yanez è un molestatore seriale il cui arrivo non è casuale. Peccato che gli cascherà addosso ogni volta la mannaia. Prima o poi si stuferà. Per favore non rispondetegli.

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  4. Anonimo12:48

    Post maestoso. Non per Tutti. Solo menti aperte. Vietato alle verità precotte in saccoccia.
    Grande Barbara.
    GBSanviti

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    1. Ti ringrazio. Il prerequisito della mente aperta è un fondamentale per sopravvivere. Si tratta di aprire le porte della percezione ma per far ciò non occorre necessariamente droghe psicotrope. Mi danno della fallaciana ma, a differenza di Oriana che mai volle "vedere" il vero significato dell'11 settembre e mai lo vide fino all'ultimo, io sentii puzza di bruciato fin da quel giorno.

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  5. Diciamo che il racconto fila, eccome se fila. Poi magari qualche evento e' realmente casuale, altri no, ma la general picture tiene.

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  6. Anonimo17:36

    Pezzo davvero interessante e convincente (e che non ha niente a che spartire con certo dozzinale complottismo). Grazie, dottoressa Tampieri.

    Gianluca Perrini
    da Mandaniresaka, Antsirabe
    Madagascar

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  7. Anonimo18:04

    La ricostruzione storica mi pare abbastanza corretta, salvo su un punto, se ho ben inteso il senso.
    Sembra quasi che Clinton sia stato costretto dal Sexgate a firmare quell'infame legge, ma personalmente credo basti guardare chi mise a capo del Tesoro per farsi venire quantomeno il sospetto che in realtà l'idea era già quella da tempo.
    Comunque in generale Trump in economia è più a sinistra di Stigliz.


    Matteo

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    1. Non lo escludo ma è possibile, per ipotesi, che la pressione su Bill fosse diretta in realtà a resistenze in seno al partito democratico. Il canaio fu troppo sguaiato per essere totalmente una sceneggiata.

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  8. In effetti in qs giorni Erdogan pare stia ambendo a ripercorrere le tracce di Saddam. Sarà lui il prossimo vilain della saga "il bene trionfa sempre?"

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    1. Io ci scommetto. I candidati sono lui e i sauditi. Tra un po' saranno cazzi.

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    2. Anonimo17:18

      Speriamo di no, visto l'armamento a di sposizione di Erdogan. Vedo male i sauditi, ma vorranno fare 'sto favore al "Grande Satana", l'Iran?

      Fartzilla

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  9. La paura non fa bene. Il primo istinto che scatena è la ricerca di protezione presso l'alpha del branco.
    Per sceglierlo, non potendo fare un bel torneo di mazzate (peccato) si scatena una gara a chi la spara più grossa, e i risultati possibili sono solo due:
    - o scegli quello più cattivo
    - o quello più cattivo fa più paura del nemico stesso e scegli la Killary della situazione.
    E se vince il miglior cattivo immaginabile? Be' questo ipotetico Principe azzurro dovrà scegliere se vezzeggiare i potenti o spegnerli - e la scelta è sempre stata la solita via di mezzo: dividerli, eliminarne alcuni e arricchire gli altri.
    Insomma, nella migliore delle ipotesi con la paura perdi il conflitto distributivo, la democrazia, la salute, il meglio della cultura che vuoi difendere.
    Dico io: non è meglio coltivare la speranza, l'empatia, la razionalità, la magnanimità, l'orgoglio, la fermezza? Proprio la paura?

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    1. Di fatto, in etologia è la paura che ti fa scattare la reazione che ti permette di salvarti. Con l'empatia e la magnanimità si è riempito di nomi il calendario cristiano. Ma se pensi di poter andare da coloro che decapitano al coltello bambini di 12 anni parlando loro di conflitto distributivo, auguri. Tutte quelle cose bellissime che hai elencato non si adattano al momento in cui hai il nemico in casa. Anch'io preferirei la bontà ma ora dobbiamo difenderci. Anche da coloro che vengono scatenati contro di noi dai pupari nell'ombra.

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    2. Facciamo che prendo sul serio questa retorica, cara Barbara: tu sai precisamente dove si trovano dei tizi che scannano i bambini? Allora andiamoli a prendere con le torce e i forconi, se proprio non si può mandare un drone.

      Ma non credo tu sappia niente più di quello che leggiamo sui giornali. Devo ricordarti la messe di cazzate che leggiamo h24, vuoi dire che usiamo il senso critico solo per confermare i giudizi?
      E allora qual'è il risultato di fomentare odio indiscriminato fra culture qui in Italia? Qualche pestaggio di venditori di rane tru-tru? O di pericolosisssimi spacciatori di fumo marocchini?
      Spero proprio di no.
      Perché allora dovresti pensare a cosa vuoi ottenere, dal punto di vista politico. Respingimenti, rimpatri, norme draconiane? Sollecitare consensi per la futura guerra con l'Arabia Saudita o con la Turchia? Non mi è chiaro, e le tue vaghe affermazioni finché restano sul livello emotivo più elementare, sembrano giustificare questo e altro. Ce n’è bisogno? È necessario?
      Io sostengo che queste emozioni non solo non sono utili a difendere la nostra cultura e il nostro stile di vita: sono letali. La paura provoca solo due reazioni, entrambe gestibili dal potere: fight or flee. Trump o Clinton. Salvini o Renzi. E il conflitto distributivo continuiamo a perderlo per altri 30 anni.
      Il migliore dei mondi possibili per il complesso militare industriale che citi tu! E addio a ogni rimasuglio di cultura e coesione sociale, altro che spiegarlo agli altri…
      (Che poi, ti garantisco che i subsahariani capiscono le implicazioni del franco CFA in due minuti, e se avessimo la lira tanti problemi neppure si porrebbero.)
      Certo, è vero che questo Paese è in agonia. Non per colpa degli immigrati, però. L’unica soluzione passa necessariamente da un progetto politico e culturale, da una rinascita nostra. E infatti gli avvoltoi stanno già facendo l'impossibile per smerdare il miglior progetto che c’è sulla piazza, anche collegando pretestuosamente le opinioni di Lameduck a quelle di chi ci fornisce gli strumenti che funzionano.
      Peter Yanez è solo uno dei tanti, ma poracci come lui - e non pagati! - fanno salti logici ancora più spericolati pur di smerdare le proposte serie e credibili.

      So bene che non ti posso convincere a livello viscerale perché sembri troppo coinvolta, forse è stato Huellebecque? Ti capisco, figurati. Ma secondo me sarebbe più efficace portare le tue battaglie apertamente in uno dei partiti o giornali di destra vera già presenti sul panorama politico, perché sarebbe una cosa chiara, coerente, e senza fallout su progetti ben diversi. Pensa al quadro d'insieme. Just sayin'...

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    3. Anonimo09:25

      "E allora qual'è il risultato di fomentare odio indiscriminato fra culture qui in Italia?"

      Questa è una domanda capziosa, la cui risposta presuppone l'accettazione di un cambiamento radicale inteso come inevitabile. Semplicisticamente, il "fomentare l'odio" sarebbe colpa di chi questo cambiamento lo subisce, mentre la verita' sta nel fatto che quest'odio viene promosso da chi ha deciso, perseguito e infine realizzato il cambiamento stesso.

      E questo per la ragione che l'odio tra le culture (che pure non si vede ancora che raramente), non esisteva in quanto non c'erano altre culture da odiare all'interno dei popoli europei. Gli odi politici e religiosi, qualche volta nazionali, si declinavano nell'ambito della cultura europea stessa, in quanto in Europa vivevano gli europei, non gli asiatici o gli africani.

      Il fingere che l'odio sbocci come per incanto per volontà di alcuni retrogradi antropologicamente poco evoluti e' una mistificazione della realtà. Le frizioni che cominciano ad essere evidenti sono dovute ad una pesante e massiccia immigrazione di popoli lontani etnicamente, psicologicamente e culturalmente. Non a caso, le classi piu' insoddisfatte sono quelle inferiori della società, in quanto maggiormente esposte, essendo quelle che si trovano ad un livello economicamente superiore, assolutamente in grado di fare fronte al disagio provocato isolandosi e ricreando artificialmente il loro ambiente originario. Questa sorta di competizione si svolge infatti esclusivamente a basso livello.

      Chi si azzarda a dire che il Proletariato aizza l'odio tutto puo' essere tranne che di sinistra. Infatti, ragioni come queste sono sempre state cavalcate nei secoli dal grande Capitale.

      Quindi, poche balle, "l'odio tra le culture" (che pure e' ancora allo stadio latente, per quanto riguarda gli europei, mentre e' conclamato per gli extra-europei), e' stato pianificato a livello di elite.

      Ogni altra disquisizione sull'argomento cade se l'accusato si rivela innocente.

      G.Stallman

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    4. @Stallman non ho scritto che è inevitabile. Ho scritto che la paura è inutile e dannosa per ogni progetto politico serio di salvare il paese. Certo, essa come l'odio nasce anche da normali frizioni, ma chi vuol essere intellettuale deve scegliere, ragionando, se esacerbarlo o lenirlo. Peraltro, il Proletariato o il Capitale possiamo anche lasciarli nel teatro dei pupi, e prenderci le responsabilità di quello che facciamo.

      @Barbara visto come si sbrodola subito il troll PDter? Ecco di che parlavo. Purtroppo non credo si stancherà, è il suo lavoro e si sente vicino all'obiettivo. Se permetti gli dò un indizio: la sede del miglior progetto è in Via dal Cazzo, 6, Poraccio.

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    5. Scusate, sapete quale paura noto, solamente? Quella di doversi armare e difendere le proprie donne e i propri figli, per cui si razionalizza il problema tirando fuori quanto sia brutto e cattivo l'odio tra i popoli. Cos'è, siccome chi ci aggredirà sarà colorato e musulmano non dovremo reagire per paura di essere considerati razzisti? Ma vi rendete conto che le elite contano proprio sul fatto che ce ne usciamo con questo ragionamento?
      Se pensate che sia esagerata pensate che le donne in questi casi sono coloro che se la passano peggio e certi campanelli d'allarme li sentiamo meglio degli uomini. Ricordate Cassandra?

      Se ci si mette in testa che le elite ci hanno dichiarato guerra e che usano questi afroarabi come truppe di invasione allora l'unica risposta possibile è, mi dispiace, considerarli truppe di occupazione, alle quali si può offrire al limite, per magnanimità, prima che si scatenino, ventiquattr'ore per smammare, anche pagando loro il biglietto di ritorno. Ma se dovessero aggredirci io spero proprio che ci saranno uomini pronti a difenderci e non vorrei sentire in quel momento discorsi tipo "per carità, non dobbiamo scendere al loro livello, pisandlov", perché vorrebbe dire che abbiamo perso la capacità di difenderci come specie. Vi dico la verità, con la prospettiva di avere tali uomini vicino non ci si sente punto tranquille.

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    6. @ elu ei
      No, non è stato Houellebecq, che non ho letto, casomai Éric Zemmour, di cui ti consiglio il libro "Sii sottomesso. La virilità perduta che ci consegna all'Islam."
      Tu parli di emotività. E' ovvio, stai parlando con una donna quindi figurati se una donna non usa solo l'emotività. Mi spieghi allora come useresti la virile razionalità con chi decapita un bambino di 12 anni con il coltello "perché è una spia"?
      Io vi esorto, se volete che prevalga la razionalità, ad andare a convincere la controparte del fatto che non bisogna fomentare l'odio tra le culture, più che a tediare noi con il predicozzo. Veramente. il conflitto è fatto da due parti contrapposte. Occorre che entrambe vengano coinvolte, in un processo di pace, se no è solo resa incondizionata di una delle due.

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    7. Anonimo17:00

      Concordo pienamente con Barbara.
      Non condivido tutta questa cautela, anche terminologica, per evitare di esacerbare l’odio. Si dovrebbe far finta di niente se i nostri governanti hanno maggiore considerazione per l'ultimo parassita africano rispetto a chi su questa terra ci è nato e sputa sangue per dar da mangiare ai propri figli?
      È proprio questa religione laica del culto del migrante a generare malcontento ed odio. Le fasce popolari sono assai meno stupide di quanto pensino tanti pseudo intellettuali. Hanno compreso benissimo l’aria che tira, visto che gli effetti devastanti del culto dell’ “afroarabo” li vivono sulla loro pelle.
      Smettiamola con questa paura (questa si) di chiamare le cose con il proprio nome. E' in atto un progetto criminale di sostituzione di popoli, attraverso un esodo eterodiretto di masse allogene portatrici di una cultura radicalmente incopatibile con quella dei popoli europei.
      Basta pure con la retorica della guerra tra poveri. La signora italiana morta di stenti in una tenda ( perchè sfrattata da uno stato ormai dichiaratamente ostile) non ha nulla in comune con il giovanotto abbronzato che si permette pure di sbatterti in faccia il cibo gentilmente offerto.
      È in atto una guerra si, finalizzata però alla nostra riduzione in povertà e schiavitù. Altro che guerra tra poveri.
      Perchè poi i respingimenti ed i rimpatri sarebbero norme draconiane?
      Da che mondo è mondo, uno stato sovrano ( cosa che noi non siamo più da un pezzo) difende i propri confini ed il proprio territorio. Cosa ci sarebbe di così draconiano nel rimpatriare chi non ha alcun diritto di soggiornare, a spese della comunità, in un paese straniero non mi è dato comprendere.
      Costantino

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    8. Dopo una aggressione violentissima che colpisce vicinissimo a te, la reazione che trovo più preoccupante è l'apatia. La paura e l'odio sono reazioni normali; che, certo, vanno padroneggiate per poter agire efficacemente e ragionevolmente, per esempio rispondendo all'aggressione con la forza, e approntando le difese per prevenirne altre. Invece, la reazione delle masse pare essere: un istante di panico e incredulità e compassione liofilizzata, qualche ora di elaborazione dell'esperienza (lettura gionali, tv, gessetti, candele); poi: apatia e reset, come se nulla fosse accaduto.
      La psicologa è la padrona di casa, e dirà se mi sbaglio; ma mi pare che l'apatia sia una forma infantile di difesa: come i bambini che quando chiudono gli occhi credono di diventare invisibili.
      Acquisire familiarità con la violenza, non lasciarsene terrorizzare o esaltare, non reagire alla cieca, mantenere l'equilibrio, rispondere efficacemente, sono cose che si imparano; ma è un apprendistato non facile, che richiede tempo e buon addestramento; mentre purtroppo, chi senza esservi preparato viene esposto alla violenza - anche solo come spettatore - di tempo non ne ha, e a volte, neanche una seconda occasione per fare meglio.
      Diceva mio nonno, ufficiale nella IGM, che "la guerra gratta via la vernice": fa vedere che cosa c'è sotto la persona pubblica, sotto le convenzioni, sotto la superficie della personalità: nel bene e nel male.
      Pensavo oggi che ci attende, temo, un periodo non so quanto lungo in cui "si gratterà via la vernice". Vedrà ciascuno che cosa c'è sotto.

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    9. Anonimo18:19

      Per quanto mi riguarda, mi pare di aver scritto più volte che l'odio da solo è nemico della strategia. Chi vuole il caos conta proprio su questo. Quindi, a rischio di ripetermi, le priorità sono le stesse di tutte le guerre: vincere la battaglia e vincere la guerra. Ma per fare ciò ci vuole una massa d'urto. Noi siamo ancora nella fase preliminare, quindi, correre avanti fa il gioco del nemico e aliena eventuali simpatie che altrimenti sarebbe facilissimo suscitare. In una situazione nella quale l'elite si prende tutte le istituzioni, fa e disfa le leggi a suo uso e consumo, senza alcun supporto popolare, la prima necessità è quella di ignorarla. Ricreare, ove possibile, e a livello locale, le condizioni per una vita comunitaria autonoma e fare in modo che più comuni imitino l'esempio. Siccome pericoli come quello di cui si tratta incombono solo in un contesto multiculturale e multirazziale, minimizzare al massimo il rischio rifiutando i modelli che lo creano. Al che, saranno costretti ad usare i mezzi bellici manifesti: l'assedio e l'aggressione armata provocando quella reazione che ancora non si vede. E' inutile lamentarsi oggi per la castrazione del maschio e per la perdita della sua tutela in tempi di grave pericolo. Bisognava farlo prima. Questo è lo stato dell'arte, all'oggi.

      G.Stallman

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    10. Grazie Costantino. La retorica della guerra tra poveri è altrettanto stucchevole di quella della lotta di classe (partita già chiusa da almeno trent'anni per vittoria a tavolino dell'élite grazie al tradimento della sinistra). Perché dalla nostra parte non ci sono solo poveri ma anche impoveriti dalla shock economy. Gente depredata dei risparmi frutto del lavoro di una vita. Ottusi piccolo borghesi immeritevoli del loro benessere, per alcuni.
      Anche la questione dell'esercito industriale di riserva è concetto obsoleto, visto che l'industria ormai si pratica nel terzo mondo e la nostra società è post-industriale, rivolta soprattutto ai servizi. Per cui non abbiamo alcun bisogno di eserciti industriali di riserva (da mettere a fare che cosa, le magliette che costino meno che prodotte in Cina?) visto che l'era delle grandi fabbriche qui è finita ma casomai di operai specializzati per industrie di nicchia e servizi caratterizzati dall'offerta di un minimo di qualità. Servizi che chi vuole deve pagare il giusto prezzo. Per questo non abbiamo bisogno degli uteri delle islamiche che sfornino marmocchi a dozzine. Con questo modello di sviluppo (che per le nostre caratteristiche nazionali sarebbe più che vincente sui mercati internazionali anche perché lo è stato per decenni) staremmo assai meglio con la nostra popolazione fisiologicamente diminuita. Oppure qualche etologo è disponibile a dimostrare che venti topi in una gabbia pensata per due stanno meglio della coppia di topolini nello stesso tipo di gabbia accanto? Io, perché lo vidi con i miei occhi durante un esperimento, vi dico che i venti topolini si ammazzano l'un l'altro. E non dite che l'Uomo è diverso.

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    11. Mi dispiace ma Costantino sta allucinando un punto di vista diverso dal mio. Ho scritto, con punteggiatura apposita: "Respingimenti, rimpatri, norme draconiane? Sollecitare consensi per la futura guerra con l'Arabia Saudita o con la Turchia? Non mi è chiaro, e le tue vaghe affermazioni finché restano sul livello emotivo più elementare, sembrano giustificare questo e altro."

      Che non significa che respingimenti e rimpatri siano norme draconiane: ne immagineranno ben altre (quelle utili contro TUTTO il dissenso, se no che gusto c'è); stavo elencando le possibilità giustificate da certi discorsi di pancia -anzi di utero- con uso di bambini (Barbara, ma ti accorgi quando ti manipolano solo da un lato?), fra esse una bella crociata (sapete quanto debito detengono i paesi del golfo), che in USA propongono di fare cominciando da una bella EMP (propone Newt Gingrich, papabile Secretary of State di Trump - sarebbe esplosione nucleare in alta atmosfera).
      Naturalmente c'è bisogno di consenso per tutto ciò. La guerra di civiltà è la scusa migliore, con le élites a fare da arbitro & allibratore.
      Che cazzo, guardate quello che fanno i media: ora vogliono violenza white supremacy, ne hanno bisogno per dichiarare il tutti contro tutti (immaginario E POI reale) in cui vinceranno SOLO LE ÉLITES.
      A me sembra razionalità, non un predicozzo; ma vabbe' si vede che siete cotti a puntino. Che vi devo dire: se avete tanta paura compratevi un pistolino, un pistolone o uno shotgun, per difendere le vostre donne ecc.ecc. ma sappiate che per i problemi seri servono soluzioni serie, lo sforzo politico di una società intera, e se c'è un modo per NON ottenerlo è seguire il percorso per il mattatoio che i media vi tracciano passo passo.
      E questo vale, in economia, anche per l'assurdo discorso finale tuo, Barbara, a meno che non stai provocando. Pensare che dobbiamo darci ai servizi (servizietti???) significa baciare in bocca Prodi e fottersene di troppa gente che lavora E BENE, producendo benessere tangibile dall'agricoltura a tutto il resto.

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    12. Parlare di "discorsi di utero" come ti qualifica, secondo te, come un maestro di dialettica? A questo punto ti chiedo, anzi chiedo alla tua razionalità peniena, parafrasando Lenin: "Che fare?" Spiegami, visto che ragiono solo con l'utero, quale dovrebbe essere la soluzione razionale a questo casino. Pensi che si debba andare a sbattere i pugni sul tavolo dell'élite? Ci vai tu?

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    13. @ Roberto Buffagni
      L'apatia, si. Non solo, purtroppo. E' proprio un blocco psicologico frutto di una programmazione (mi ricorda la scena di "Arancia Meccanica" in cui Alex non riesce a reagire alla violenza se non con la nausea, dopo la "cura") che si cerca di superare utilizzando tutto l'armamentario dei meccanismi di difesa, ovvero con una reazione nevrotica. La negazione del problema, la razionalizzazione "non bisogna odiare perché l'odio è male", "non bisogna cadere nel tranello". La cosa terribile è che conosciamo mandanti ed esecutori ma, se per gli esecutori vengono addotte tutte le scusanti (poverini, sono vittime anche loro) per i mandanti nessuno riesce non solo a proporre soluzioni, ma nemmeno a nominarli. Cioè, cosa dobbiamo fare in pratica contro i mandanti se vogliamo giustificare gli esecutori? Anche la non reazione contro gli esecutori (scelti accuratamente in base alle loro caratteristiche psicologico-culturali)però è voluta. Quindi?

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    14. Anonimo13:19

      @Elu ei
      forse ho frainteso la sua associazione fra respingimenti e norme draconiane. Vede, sono una persona semplice, diretta, non ho il suo eloquio e la sua capacità di dire e non dire. Vengo dalla provincia italiana, ruspante e sempliciotta. Faccio parte di quel popolo che, dannazione, sa ragionare solo di pancia e non vota, non pensa e neanche prova i sentimenti graditi a chi, dall'alto del proprio attico, fa sermoni di alta moralità.
      Non mi riferisco a lei e non è mia intenzione essere offensivo, mi creda. Comprendo anche il senso del suo discorso e la necessità di scindere cause ed effetti di ciò che sta accadendo.
      Al contempo però mi chiedo: la consapevolezza che a sparare è la pistola, rende i proiettili meno mortali?
      Come si può chiedere a persone, già provate da una folle politica di impoverimento, di empatizzare con neri ciondolanti che passano la giornata alla ricerca della migliore connessione wi fi o, peggio, a bere birra ed urinare dove capita?
      Sia chiaro che non ho nessuna intenzione di armarmi ed accopparli, le cose però vanno chiamate con il loro nome, senza timore di fomentare odio.
      A me poi non risulta affatto alcuna esaltazione dell'intolleranza e della supremazia bianca da parte dei media. Al contrario assistiamo giornalmente ad una lagna pietista continua, tesa ad esaltare la super razza afroaraba. Eterogenesi dei fini voluta? Tutto può essere ma evitiamo di dire sciocchezze.
      Siamo giunti addirittura alla negazione di ciò che accade, tant'è che un islamico figlio di iraniani diventa magicamente un tedesco e, se non ha in simpatia i turchi, pure nazista!
      @ Barbara
      grazie a te. Davvero non se ne può più della nauseabonda retorica della guerra tra poveri.
      Quanto alla lotta di classe, così come configurata dalla sinistra occidentale, non è mai esistita. I comunisti occidentali, italiani in particolare, sono da decenni dei filoatlantisti mascherati.
      Dai uno sguardo al programma del partito comunista russo e paragonalo ai nostri gessetti colorati.
      Oggi poi la lotta di classe può avere un senso solo se intesa come lotta di liberazione, per la sovranità, dello stato nazionale contro i poteri finanziari sovranazionali.

      Costantino

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    15. Anonimo13:19

      Niente paura: abbiamo il LOVE ARMY.
      I nostri problemi sono definitivamente risolti.


      Matteo

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    16. @Costantino
      I media non esaltano suprematisti bianchi: li sognano spudoratamente, li desiderano, li evocano: vedi caso di Fermo, vedi le news di ieri: quando è girata la voce che l'assassino avesse urlato "stranieri di merda" i mainstream media si stavano pisciando addosso dalla felicità. Perché? Perché è la narrazione di cui hanno bisogno, così potranno puntare il ditino contro le Lameduck di tutto il mondo. Glielo state rendendo facile, ecco tutto.
      @Barbara
      Non apprezzo che lanci la pietra e nascondi la mano. Hai tirato fuori tu la presunta emotività femminile, l'istinto da Cassandra e la svirilizzazione del maschius italicus.
      Quindi adesso, con l'onestà intellettuale che ti ha sempre contraddistinta, pensaci un attimo e ammetti che con la storia del 12enne decapitato stai ripetendo quella che tu stessa hai chiamato "pedopropaganda" nel caso del piccolo Aylan. Colpisce di più gli uteri - fisici e metaforici? Secondo me sì. Vogliamo scomodare Eros e Priapo così mi dai del sessista e vinci a tavolino?
      Puoi farlo. Ma che gusto avrebbe per la poderosa Lameduck una vittoria così facile ottenuta con la retorica delle inquantodonne? Parliamo razionalmente. Hai chiesto cosa farei io. Applicherei TUTTE le leggi vigenti, incluso aggiotaggio e alto tradimento, senza però crearne di nuove e più liberticide. Recupererei la sovranità nazionale per ridare senso al conflitto distributivo e alla lotta di classe, come dice il buon Costantino che sul punto ha ragionissima.
      -Ci vai tu?
      Esatto, a oggi non posso andarci io e neppure tu né alcun altro volenteroso arrabbiato o gruppuscolo. Ad oggi occorre recuperare gli strumenti che servono, tramite un accorto lavoro politico strategico. Buttarsi alla baionetta nella cortina fumogena tossica alzata dal nemico NON mi sembra una tattica intelligente.

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    17. @ elu ei.
      Quando si parla di Cassandra si parla di percezione e precognizione, non di emotività, che è meccanismo primitivo non cognitivo. Inoltre gli esseri umani non hanno istinti, casomai pulsioni. Perché ti dà così fastidio la storia del dodicenne decapitato? E' una fatto. Il cazzone che brandisce la testa tagliata è vero, non è un ologramma. Noi andiamo in giro a tagliare teste? No. Loro, appena pronunci l'incanto patronus "jihad" sono disposti a farlo. Sono stati scelti come esecutori materiali proprio per questa caratteristica, perché erano il meglio sul mercato. Altrimenti gli attentati li farebbero fare a guerrieri ninja.
      Qualcuno, utilizzando metodi da guerra sporca, lo ammetto, ci sta facendo capire sulla nostra pelle che esistono le differenze tra culture e che il multiculturalismo ha fallito. Secondo me lo sta perfino facendo per il nostro bene. Un po' come un chirurgo da campo che deve amputarti la gamba alla svelta senza anestesia.

      Non hai leggi vigenti che ti permettano di contrastare il terrorismo, e lo sai bene. Anche negli anni settanta ci vollero provvedimenti d'emergenza. E in ogni caso non puoi certo contrastare, senza una forza istituzionale che ti appoggi, le complicità del potere nella strategia della tensione.
      Gli esecutori non puoi respingerli perché c'è il fottuto Dublino, non puoi carcerarli perché ti salterebbero addosso le boldrini e tutto il cucuzzaro. Non puoi fare un cazzo. Ti hanno messo con le spalle al muro con la paura di sembrare cattivo. E se vuoi recuperare la sovranità nazionale mi sa che ti toccherà sporcarti le mani, perché non c'è da noi un Cameron disposto (perché non è scemo e ha capito che per il suo paese andrà meglio fuori) a farti votare per uscire dalla UE.

      Infine. Ti confesserò una cosa. Coloro che parlano di conflitto distributivo e lotta di classe non li reggo più perché sono responsabili del casino eppure non lo ammetteranno mai. O stai sentendo per caso qualche autodafé, qualche autocritica sul fatto di aver appoggiato l'avventura dell'euro ma non solo, tutto il progetto imperialista della UE? Il PD suggerisce perfino che il fine (terrorismo) giustifica i mezzi (più Europa). E non dire che non è sinistra perché l'internazionalismo, il linguainbocca con il migrante in quanto tale, l'odio per il piccolo-borghese, lo sono fino al midollo. La sinistra cercherà di scappare dal casino con l'imene integro ma la riconosceranno per la strada, per la puttana che è.

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    18. @ Barbara

      Quindi, in pochissime parole la vedo così.

      1)La forma di difesa self help è quella indicata da Stallman. Con tutti i suoi limiti, è l'unica fattibile con i mezzi a disposizione di un privato.

      2) Nell'ipotesi che un futuro governo europeo volesse difendere il suo popolo, la ricetta è abbastanza nota.
      a) Costituire una polizia segreta parallela sul modello di quella voluta da de Gaulle e guidata dal prefetto Charles Pasqua per combattere l'OAS. A cose fatte la si scioglie, nessuno di coloro che ne hanno fatto parte mette mai più piede nelle strutture dello Stato, e nessuno chiede conto di come si è riusciti a vincere (intorno alla polizia parallela, prima durante e dopo, va steso un cordone sanitario). L'obiettivo della polizia parallela è tagliare la testa alla tenia. Si punta ai dirigenti e ai finanziatori, sul territorio nazionale e fuori (sottolineo "e fuori")
      b) si presidia il territorio con l'esercito (ci vuole la leva, 130.000 uomini non bastano), e si accetta di subire più perdite di quelle che si infliggono, come i britannici in Irlanda del Nord. Perchè la posta in gioco è il consenso sia degli autoctoni, sia delle masse immigrate pacifiche o incerte (troppi per rimpatriarli, mancano le condizioni politiche, che si verificherebbero solo in caso di guerra civile conclamata).
      c) si blocca l'immigrazione, si rimpatriano i clandestini con operazioni di rastrellamento, per gli stranieri presenti legalmente si stabilisce un sistema di controlli + premi e punizioni per accedere al lavoro, alla scuola, alle prestazioni del welfare, insomma alla vita sociale. Si dividono le varie comunità etnico/religiose, ci si allea con le più ordinate e meno pericolose. Via via che si procede, si fa capire agli stranieri che in futuro, potrà restare solo chi combatte attivamente (con le armi, inquadrato in appositi reparti comandati da ufficiali italiani, o con la delazione) il nemico. Gli altri saranno rispediti a casa.

      Quanto sopra serve per contenere la guerra civile al livello di "bassa intensità". Il nemico usa la violenza terroristica per provocare le rappresaglie di massa, da parte di formazioni irregolari e/o da parte dello Stato. E' la logica partigiana, tipo via Rasella che serve a provocare le Fosse Ardeatine che provocano l'orrore e l'odio degli italiani contro i tedeschi etc. Mentre però i tedeschi facevano le rappresaglie con il criterio della responsabilità collettiva, tipo Marzabotto, perchè non gliene fregava niente del consenso della popolazione italiana (l'Italia gli serviva solo per rallentare l'avanzata del nemico, non pensavano di restarci)un governo italiano in Italia vorrebbe e dovrebbe restarci, e quindi non potrebbe avvalersi dell'arma "terrore di massa indiscriminato".
      C'è poi il problema, enorme, della cultura pacifista, vittimista, femminista, economicista, negatrice del conflitto, internazionalista, che è egemone in Italia e in Europa (cultura socialista, cattolica, lato sensu "desinistra"). Da questa cultura incapacitante bisogna che ci si svegli. I botti delle bombe aiuteranno, ma non bastano, perchè poi ci vuole qualcosa per sostituirla, sennò restano solo le emozioni allo stato brado.

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    19. @Lameduck
      La cosa terribile è che conosciamo mandanti ed esecutori ma, se per gli esecutori vengono addotte tutte le scusanti (poverini, sono vittime anche loro) per i mandanti nessuno riesce non solo a proporre soluzioni, ma nemmeno a nominarli.

      Ci sono anche gli ispiratori. Questi neppure li si riesce a concepire, figuriamoci chiamarli per nome.
      Tutto é prodotto da Satana o al massimo dai massoni. Si' certo.

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    20. @Buffagni
      C'è poi il problema, enorme, della cultura pacifista, vittimista, femminista, economicista, negatrice del conflitto, internazionalista, che è egemone in Italia e in Europa (cultura socialista, cattolica, lato sensu "desinistra"). Da questa cultura incapacitante bisogna che ci si svegli. I botti delle bombe aiuteranno, ma non bastano, perchè poi ci vuole qualcosa per sostituirla, sennò restano solo le emozioni allo stato brado.

      Ecco, tu gli ispiratori di cui parlavo nel mio commento qui sopra li hai correttamente individuati.
      Ma la maggioranza non ancora e guarda dalla parte sbagliata.

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  10. Anonimo21:32

    Sull'antefatto IV avrei qualcosa da dire circa la tempistica. ll Sexgate con la Lewinski avvenne nel 1995 anche se poi si prolungò fino al '98 col caso Paula Jones. La legge Glass Steagall venne abolita nel 1999. Soprattutto il Sexgate è da mettersi in relazione alla guerra nei Balcani e ai bombardamenti contro la Serbia che avvenne quasi contestualmente, come da copione del film di Barry Levinson "Sesso e potere". Mi pare che la legge Glass-Steagall e la sua abolizione abbia più a che fare col nuovo corso neoliberista dei dem e col fatto che è da tempo obbligatorio avere per Segretario al Tesoro un uomo della Fed per ogni presidente. Tanto per i dem che per i rep.

    Riccardo

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    1. Scusa, io che ho detto? La relazione con la Lewinski potrà essere iniziata nel 1995 ma il caso scoppiò nel 1998. Sarà centrata anche la crisi in Serbia ma nel film "Sesso e Potere" gli spin doctors scatenano una guerra per coprire uno scandalo sessuale, non il contrario. Avere un uomo dell FED come segretario al tesoro mi sembra normale, essendo la FED la banca federale.

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  11. Anonimo18:34

    Normale? la Federal Reserve è una banca privata. Se ti sembra normale avere per ministro del Tesoro gente di banca, vedi un po' tu.

    Riccardo

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    1. Lo è anche la BCE.

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    2. Anonimo01:09

      E chi l'ha mai negato? Volevo semplicemente dire che è da mo' che il Partito Democratico americano è di stampo neoliberista e lontano dalle politiche keynesiane di F.D. Roosevelt. Ben prima dello stesso Clinton. Del resto se ognuno di questi presidenti (dem o rep) viene messo sotto tutela da uomini-Fed il messaggio che ci sta dietro è chiaro: voi farete quello che vogliamo noi. L'erba voglio non cresce nemmeno nei giardini dei Presidenti americani.

      Riccardo

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    3. Soprattutto dopo quel giretto in Dealey Plaza a Dallas nel 1963.

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    4. Anonimo14:37

      Vedo che cominciamo a capirci. Chi tocca i fili delle banche e ne richiede la nazionalizzazione muore. Accadde a JFK e molto prima, a Lincoln. Ovviamente chi lo dice chiaro e tondo è un "complottista".

      Riccardo

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    5. Anonimo15:26

      Se vogliono far fuori un presidente sgradito, hanno ben altri metodi.
      Chiedere a Nixon, visto che oggi rincorre l'anniversario della decisione della Corte Suprema che lo obbligò a depositare in procura i nastri.
      Kennedy era solo un mafioso guerrafondaio e puttaniere che doveva troppi favori e li aveva dimebticati.


      Matteo

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    6. @ Riccardo

      La FED è molto più keynesiana di quanto si pensi. Sè la FED si sarebbe comportata come la BUBA alias BCE il sistema bancario americano sarebbe saltato in aria è gli USA non avrebbero più un industria automobilistica che da lavoro a millioni di persone. L'eurocrisi incominciò con la Grecia perchè la BCE si rifiutò cattegoricamente di aiutare è sostenere la Grecia, sopratutto su iniziativa della Germania. Bastava un "whatever we......." della BCE per fermare tutto, invece dalla BCE non arrivò nulla, con i tedeschi che buttaro persino benzina sul fuoco è Trichet aumentò persino i tassi. Da lì in poi la finanza speculativa si gettò sulla Grecia è altri paesi, tra qui anche l'Italia che con l'eurocrisi non aveva nulla a che fare. Il whatever arrivò decisamente in ritardo quando il bambino fù già gettato con l'acqua sporca. Dal 2010 in poi la Germania non è più quella che conoscevamo dal 1945. La Germania è tornata ad essere quella del 1871-1945. Ricordiamo sempre che la crisi greca era estremamante inferiore nei confronti della Subprime cirisi americana. Gli USA hanno risolto la loro crisi in nemmeno 2 anni, anche sè in modo subottimale, ma l'hanno risolta, in più le banche americane hanno pagato fino ad oggi 100 Mrd. allo stato americano. Credo che la Fiat non avrebbe sostenuto l'impatto della crisi italiana è sarebbe andata in default. Solo con l'acquisto di Chrysler con l'aiuto di Obama che diede un credito di 5 Mrd. a Fiat per l'acquisizione che tra l'altro Fiat ha già restituito con interessi allo stato americano è la successiva crescita del settore automobilistico americano Fiat è riuscita a restare a galla. Chrysler nel 2009 era una carcassa, anche qui i crucchi (Daimler Benz)hanno dentro la loro manina. Prima del acquisto nel 2001 Chrysler aveva le casse piene, nel 2009 erano vuote è saccheggiate da Daimler Benz. Oggi Chrysler viaggia a gonfie vele anche grazie a Fiat è sopratutto grazie alle entrate di Chrysler (Jeep, RAM) Fiat stà rinnovando l'intero parco auto ed anche i suoi capannoni(Melfi, Cassino, Mirafiori) Alfa Romeo che era un morto che cammina, Marchionne ha investito 5 Mrd per il Brand Alfa Romeo, il primo prodotto è uscito 1 mese fà altri 7 dovrebbero seguire, tutti nel segmento Premium altamente redittvo, tutto questo non sarebbe stato possibile sè Fiat non avrebbe acquistato Chrysler è sopratutto sè Obama non avrebbe dato ossigeno al economia americana. Fiat ha un valore sistemico per l'Italia è da lavoro a più di 100.000 persone. La Basilicata oggi ha la più alta quota export del Italia, grazie a Melfi. Naturalmente i problemi rimangono cioè la finanza speculativa, qui gli USA devono fare molta attenzione, il settore industriale-militare è la delirante politica estera. Obama "era" purtroppo il più grande sostenitore della culona, ed è un bene che è giunta l'ora che si tolga dai coglioni. Obama era un presidente debole tipo Letta. Spero che il successore sarà molto più risolutivo nei confronti dei crucchi.

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  12. Sembra che a Monaco sia scoppiato il putiferio.

    Sparatoria in diverse zone della città. Si segnalano morti.

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    1. Polizia tedesca parla di attentato terroristico.

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    2. Che sia il famigerato swarm attack preannunciato da mesi da Daesh (o chi per esso), di cui parla Bruno Ballardini?

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    3. Non credo, sembra che gli attentatori siano "solo" 3.

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  13. Nazionalità degli attentatori non è ancora nota, tutto ancora molto confuso.

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    1. Anonimo10:13

      Un pochino di pazienza, che si ritrovi la carta d'identità...

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  14. Confermati 5 morti. GSG 9 (forza speciale tedesca) si dirige verso Monaco.

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  15. Una delle tante "Smoking Gun" che l'immigrazione di massa in Europa è un'operazione eterodiretta, eccola:

    Mr Juncker has just said: "Borders are the worst invention ever made by politicians"

    Speaking at the European Forum Alpbach in Austria’s Tyrol, Mr Juncker said: "Borders are the worst invention ever made by politicians" and said solidarity must be given to refugees and their children...

    http://www.zerohedge.com/news/2016-08-23/eu-president-borders-are-worst-invention-ever-made-politicians

    Ovviamente silenzio assoluto nei media mainstream italiani e nessun leader europeo di paesi importanti ha chiesto le dimissioni immediate di Mr. Junker per una dichiarazione obrobriosa del genere!!

    Cordiali saluti.

    Fabrice

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