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mercoledì 7 dicembre 2016

I risparmiatori con carta straccia in tasca sognano banche di cartapesta?


Questa, come direbbe Carlo Lucarelli, è una brutta storia. Una di quelle storie che crederesti possibile potesse accadere solo in America ai tempi dei derivati, ai tempi "della merda di cane dentro la merda di gatto" impacchettata e rifilata ai debitori subprime, e comunque non qui, non da noi in provincia, dove ci si fida ancora dei propri simili perché ci si trova quasi ogni giorno al caffè a commentare, nel nostro amabile e colorito dialetto, le partite della domenica, il freddo incipiente o il caldo che opprime.

Invece la brutta storia è accaduta, ed è la storia di un bail-in vero, in carne e sangue, di cui si è parlato pochissimo e solo sulla stampa locale e nel quale, l'ho scoperto solo oggi dopo i  sospetti che avevo avuto per diversi mesi, sono stata coinvolta anch'io.
Ripeto, ci si fida, soprattutto quando si conoscono da anni coloro dei quali ci si fida, perché anche i nostri genitori si fidavano di loro. E poi, vivendo da trent'anni in Romagna, nella calda accogliente Romagna, la sacrosanta e salvifica diffidenza di noi genovesi tende a perdersi irrimediabilmente.

Era da un po' che, dopo i fatti di Banca Etruria ecc., ero in pensiero riguardo a poche centinaia di azioni di un'istituto di credito locale che mio padre aveva acquistato parecchi anni fa, ancora in lire, e che aveva sempre conservato, fidandosi dei consigli di chi gli gestiva il risparmio. In effetti le azioni avevano sempre mantenuto il loro valore. O meglio, come dicevano in banca al mio anziano genitore: "Se dovessimo venire acquisiti da una banca più grossa, il compratore vi pagherebbe un prezzo almeno doppio per averle". Ripensandoci ora, a voi risulta che quando un pesce grande si mangia il piccolo, quest'ultimo ci guadagni? No, vero? Però quando ci si fida si arriva a crederlo. Soprattutto da noi in provincia, tra amici.
Finché le azioni sono rimaste attestate sul loro discreto valore (sono andata a controllare, nel 2009 era 19,32) ci fu consigliato di tenerle. Anche quando cominciarono a scendere a 19,13 (2011), 16,00 (2015), fino ai 13,10 euro del 20 giugno 2016, valore che ho ritrovato spulciando tra gli estratti conto. 
Eppure, quell'ultima volta, io che non capisco niente di finanza ripetei al consulente, come avevo fatto nei precedenti incontri periodici fin dai tempi dei primi terremoti bancari, la richiesta di potermi sbarazzare di quelle azioni ereditate perché non mi sembravano più sicure ma mi fu risposto che non conveniva, anche perché nessuno le avrebbe comperate (!). E poi, dopo tutto, "quelle azioni le abbiamo anche tutti noi dipendenti della Banca" e "ci sarà l'aumento di capitale, la Banca è sana". Ci si fida, in provincia. "Si può sempre rivedere e modificare la collocazione dei titoli, qualora fosse necessario  e succedesse qualcosa di grave in qualsiasi momento", ti ripetono in tempo di crisi per carpire ancora un po' della tua fiducia. Ti fidi.
Invece, sembrava l'arca di Noè ma era il Titanic. 

Vediamo infatti cosa stava accadendo in quei giorni. Riporto la cronaca del "Resto del Carlino":
Cesena, 9 giugno 2016 - Ci sono due notizie, una buona e una cattiva: quella buona è che la Cassa di Risparmio di Cesena, storico istituto romagnolo nato nel 1841, al culmine di un periodo di progressive difficoltà, sarà salvata da un aumento di capitale da 280 milioni di euro che sarà sottoscritto dal Fondo interbancario di tutela dei depositanti; quella cattiva è che i 13.200 azionisti resteranno con un pugno di mosche o poco più poiché il valore delle nuove azioni sarà compreso tra 10 e 80 centesimi (la ‘forchetta’ è stata calcolata dal professor Augusto Provasoli per Partners spa) quando un paio di anni fa venivano scambiate a 19 euro.

Tra gli azionisti che vedranno falcidiato il loro patrimonio ci sono le Fondazioni di Cesena, Lugo e Faenza che controllano complessivamente il 66% del capitale azionario (48% Cesena, 11,5% Lugo e 6,5% Faenza) ed entro quattro anni dovranno cedere parte delle azioni in loro possesso.
Il 1° febbraio scorso, su indicazione della Banca d’Italia, sono stati rinnovati totalmente il consiglio d’amministrazione e il collegio sindacale. Presidente è stata eletta Catia Tomasetti, avvocatessa romana con origini riminesi, presidente anche dell’Acea (multiutility del Comune di Roma). Poi il direttore generale Adriano Gentili è andato in pensione al compimento del 70esimo anno e ha lasciato il posto a Dario Mancini. Il nuovo management ha buttato all’aria il bilancio già impostato con una perdita di 67 milioni e lo ha successivamente variato più volte gravandolo di accantonamenti sempre più ingenti a copertura dei crediti deteriorati provenienti soprattutto dal settore immobiliare, fino ad arrivare alla chiusura con una perdita di 252 milioni. Contemporaneamente si è assicurato la copertura del Fondo interbancario di tutela dei depositanti che, attraverso lo Schema volontario, garantirà in tempi rapidi un aumento di capitale da 280 milioni. L’operazione di alleggerimento del patrimonio e ricapitalizzazione della Carisp è propedeutica alla sua cessione: in prima fila ci sarebbe la Cassa di Risparmio di Parma, controllata dal colosso francese Credit Agricole.
All’assemblea dei soci che si svolgerà il 28 giugno, agli azionisti attuali verrà proposto un contentino che potrebbe avere interessanti prospettive: un aumento di capitale da 55 milioni attraverso warrant gratuiti (quattro o cinque per ogni azione) da convertire in altrettante azioni al prezzo di acquisto attuale del Fondo (presumibilmente 40-50 centesimi) in un periodo che va da 18 mesi a cinque anni dall’emissione: se la quotazione delle azioni (attualmente sospese) aumenterà ci sarà da guadagnare, altrimenti si rimarrà col pugno di mosche, ma senza ulteriori spese. Intanto è già avviato il piano industriale: si punta al rilancio partendo dalla chiusura di venti filiali e dal prepensionamento (nell’arco di sette anni) di oltre un centinaio dei quasi mille dipendenti. (fonte "Cassa di Risparmio di Cesena, valore delle azioni tra 10 e 80 centesimi")

La conferma del disastro, chiamatelo bail-in, chiamatelo come vi pare, l'ho avuta oggi. Le mie azioni ora valgono 0,50qui potete leggere una spiegazione di questo volontario autodeprezzamento deciso in giugno, che sta già provocando azioni legali con richieste di risarcimento a cura delle associazioni di consumatori, alle quali non escludo di aggregarmi. 

Come ho scoperto tutto questo, che ignoravo perché mi ero fidata del servizio pronto-intervento salvaclienti? L'ho scoperto cercando di contattare uno dei consulenti finanziari che ho in rubrica per il solito appuntamento di fine anno per fare il punto della situazione e sentendomi rispondere dal suo gestore telefonico che "attenzione, il numero da lei selezionato è inesistente". 
In banca mi hanno confermato che non lavora più lì e il suo sostituto si è affrettato a rassicurarmi sulla bontà yum yum dei warrant che mi sono stati regalati (!) a risarcimento parziale della perdita subita. 
Per darvi un'idea della sua entità: nel 2011 il pacchetto di azioni, del valore di 19,32 l'una, ammontava a € 10.200,96, ora si è ridotto a € 266,50. A giugno vi avevo ancora € 6.934,33 investiti, che sono stati risucchiati da un giorno all'altro nel mälström della ricapitalizzazione. A questo punto viene da pensare che fosse stato deciso non dovessero essere salvati, assieme a quelli di migliaia di altri consumatori. O penso troppo male? Ridenominiamola in lire, la perdita di questi sei mesi, che a noi vecchi fa ancora più impressione: dodicimilioninovecentodiecimilasettecentoidiciannove e rotti lire.
La spiegazione fornitami dalla banca riguardo il deprezzamento a 0,50 delle mie azioni è stata che si è trattato di una cosa inaspettata, di un fulmine a ciel sereno, imprevedibile e ovviamente inevitabile. La solita maiala della TINA. Ma davvero.

Sono fortunata, grazie alla diversificazione del paniere dei miei risparmi, di non aver motivo di spararmi un colpo in bocca a causa di questa perdita, che per altre situazioni economiche sarebbe tragica, e penso a chi invece si è trovato, alla stessa maniera ma con tutto il monte risparmi di una vita azzerato. Al senso di inganno e di impotenza, di rabbia e disperazione che può portare al suicidio.
Nonostante la mia posizione privilegiata, questo episodio, che forse devo ancora digerire fino in fondo in termini di furiosissimo sdegno da esprimere e rappresaglie da attuare, prima di tutto chiudere qualsiasi rapporto con la banca in oggetto, ha acuito il senso di precarietà e di incertezza per il futuro che colpisce tutti di questi tempi e ovviamente anche me. Non mi sento benissimo stasera.

Ah, che cosa sono i warrant l'avete capito? "Si, sono derivati ma, sa, signora, i derivati sono stati anche molto demonizzati ultimamente. Non sono una cosa cattiva", ti dicono i nuovi consulenti dei quali ti dovresti fidare, come di quegli altri, per definizione e di default. E perché li incontri al bar.
Se non ho capito male è come se un ladro che vi svaligia la casa vi lasciasse sul tavolo dei gratta e vinci da grattare nel 2021. Chi lo sa, per allora potreste anche essere più fortunati.

E poi non si vogliono le ghigliottine in piazza.

22 commenti:

  1. Ecco, la Costituzione che "incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme" nella realtà è stata rottamata da tempo, e noi che in massa abbiamo votato NO ci accorgiamo che, nel silenzio di tutti, è diventata carta straccia ormai sotto i piedi dell'europa.
    Io, che ho debiti più che risparmi, sono sinceramente solidale con chi ha risparmiato una vita facendo rinunce e sacrifici e mettendo da parte un po' del proprio onesto lavoro, e adesso si trova letteralmente derubato da questi ladri legalizzati.
    Penso anche che ancora non abbiamo visto niente...
    Ho amici e colleghi che ancora si fidano dei loro consulenti, io al posto loro da tempo avrei tolto fino all'ultima lira, lasciando nelle banche il conto corrente in rosso.

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  2. Nel caso non l'avessi visto https://www.youtube.com/watch?v=7GUIiv38HRY

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  3. Mi dispiace davvero Barbara che la stupidità di chi si sente più forte, abbia indirizzato le dinamiche della società in un modo tale che ha reso la ricchezza accumulata dall'uomo in millenni, pura carta straccia (e che tu, oltre a molti altri, ne abbiate fatto le spese).

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  4. @Barbara Tampieri

    1)Avrebbe potuto evitare perdite del genere ( che seppur piccole comunque sono fastidiose ) se solo avesse letto un libricino del genere:

    "Il Piccolo Libro che Salva i tuoi Soldi" di Jason Zweig

    Lo trova su amazon.it e c'è anche la mia recensione firmata come "Fab", eccone un estratto:

    "....Figurarsi che la lista di controllo semplificata per la due diligence su
    ogni tipologia di investimento è composta da ben 22 domande!!!!

    Insomma, assolutamente un Must per chi vuole sapere e capire alcune scomode verità!!"

    ps ovviamente se avesse applicato una due diligence del genere sul pacchetto azionario che aveva ereditato lo avrebbe venduto immediatamente!!

    2)Un altro ottimo testo semplice ed efficace ma in inglese è il seguente:

    "The Investor's Manifesto" by William Bernstein

    1ps "The Four Pillars of Investing" by William Bernstein, per eventualmente approfondire il lato pscologico nel campo degli investimenti finanziari e la storia ( in sintesi ) dei mercati finanziari.

    2ps https://en.wikipedia.org/wiki/William_J._Bernstein

    Buon proseguimento e buon lavoro!!

    Fabrice

    1PS la migliore consulenza è quella a parcella al 100% e da scartare sono tutte le altre che non siano a parcella al 100%, il motivo è semplice, ovviamente anche fra quelle a parcella al 100% bisogna saper distinguere ma una volta capite le regole di base del gioco del mondo della finanza non è roba da rocket science, tutt'altro!!

    2PS non sono un consulente finanziario indipendente che lavora a parcella al 100%, per cui non sto facendo nessuna pubblicità, è stato solo un consiglio che mi sono sentito di darle in modo totalmente disinteressato!!



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    1. Certo che si poteva evitare, SE.........................

      Ma ricordiamoci che:

      a) Il sistema bancario italiano nel 2011 era ancora solido.
      b) Tanti italiani non capiscono niente o quasi niente di finanza ed economia è si fidano ciecamente nei loro consulenti bancari, almeno fino a pochi mesi fà, dubito che oggi sia ancora così.

      Certo che c'erano i campanelli d'allarme, il primo subito dopo il golpe di Berlusconi, il secondo molto chiaro quando quel porco di saccomanni con un gigantesco smile in faccia sottoscrisse il Bail-In, affermando che da adesso in poi (data della firma del Bail-In) il sistema bancario italiano era al sicuro.

      Non diamo la colpa ai risparmiatori, che discraziatamente ancora oggi si fidano dei porci che governano l'Italia dal 2011. Un assurdità totale. Il PD con le porcate che ha fatto è fà tutt'ora in un altro paese sarebbe sparito dalla circolazione già da tempo, 30% degli italiani stando alle stime, oggi votterebbero ancora PD. Agghiacciante


      10.000 € non sono pochi, specialemnte in questi tempi.

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    2. @Paolo Corrado

      1)Per quanto riguarda:

      "Ma ricordiamoci che:

      b) Tanti italiani non capiscono niente o quasi niente di finanza ed economia è si fidano ciecamente nei loro consulenti bancari, almeno fino a pochi mesi fà, dubito che oggi sia ancora così."

      bisogna ricordarsi prima una premessa logica, eccola

      "An Investment in knowledge always pays the best interest"
      by Benjamin Franklin.

      =

      "Un investimento in conoscenza paga sempre i migliori interessi"

      by Benjamin Franklin, inventore, scienziato, politico, uno dei padri fondatori degli USA.

      https://it.wikipedia.org/wiki/Benjamin_Franklin

      Ergo, se vuoi aprire un'attività per conto tuo ad esempio un ristorante, dovrai investire in conoscenza ( teorica e pratica ) se vuoi avere successo, altrimenti se improvvisi con tutta la concorrenza che c'è rischierai di farti male di brutto!!

      Lo stesso dicasi per qualsiasi attività professionale ed imprenditoriale e quindi a maggior ragione lo stesso principio vale per qualsiasi attività d'investimento si voglia effettuare perchè investire in un pacchetto azionario di una società x significa semplicemente mettere i propri denari nell'attività imprenditoriale fondata e/o gestita da una società x e quindi se per conto proprio non si è mai svolta quell'attività imprenditoriale della società x, non si è mai lavorato in quel settore,non ci si è mai interessati di approfondire il business model di quel settore e allora appunto non c'è la minima base logica e razionale per effettuare quel tipo d'investimento!!

      A parte questo, non si capisce perchè se una persona che non si fida ( giustamente!! ) di quello che dicono tv e giornaloni per i conflitti d'interesse tipici del settore dei mass media, poi la stessa persona si deve andare a fidare dei consigli di un impiegato/quadro/direttore della banca x o di quelli del promotore finanziario della società y se nel settore bancario e finanziario i conflitti d'interesse sono all'ordine del giorno!!

      In altre parole, se una persona del genere già diffidava fortemente ( giustamente!! ) di giornaloni e tv che sparano balle h 24 sulla politica nazionale e internazionale, a maggior ragione avrebbe dovuto diffidare ancora di più di quello che dicevano tv e giornaloni su banche, risparmi, assicurazioni,fondi pensione, ecc.. perchè è vero che il reale potere è quello in mano ai detentori dei mass media ma è altrettanto vero che chi gestisce e presta denaro detiene pure una buona fetta del potere!!

      2)Per quanto riguarda:

      "Ma ricordiamoci che:

      a) Il sistema bancario italiano nel 2011 era ancora solido."

      non è vero niente perchè già il castello di carte finanziarie era già stato costruito da diversi anni e quindi pronto a esplodere prima o poi, era solo questione di tempo, per saperne di più:

      "Sopra la banca il bancario campa sotto la banca il cliente crepa. Da lla parte dei risparmiatori per difendersi e farsi risarcire"
      by Gianluigi De Marchi.

      https://www.amazon.it/bancario-risparmiatori-difendersi-risarcire-speciale-ebook/dp/B00CDZ5VTK

      In bocca al lupo per tutto a te e a tutti, buon proseguimento e buon lavoro!!

      Fabrice

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    3. @Paolo Corrado

      PS

      “Una situazione che richiede un’ampia diversificazione ha luogo quando un investitore che non capisce, nello specifico, come si valutano le aziende è tuttavia convinto che sia nel suo interesse avere dei titoli di proprietà nel mercato azionario. Quell’investitore dovrebbe sia detenere un largo numero di azioni sia distribuire nel tempo i suoi acquisti.

      Ad esempio, comprando periodicamente quote di fondi indicizzati l’investitore ‘che non sa nulla’ può in realtà ottenere risultati migliori della gran parte degli investitori professionali. Paradossalmente, quando ‘l’investitore sciocco’ (dumb money) riconosce i suoi limiti, smette di essere sciocco.”

      estratto dalla lettera annuale agli azionisti di Berkshire Hathaway del 1993 by Warren Buffett, il più grande investitore di tutti i tempi!!

      Fonte: https://investitoreaccorto.giuseppebertoncello.com/2008/03/21/asset-allocation-perche-conviene-diversificare/

      ( verso la fine )




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    4. @Fab Farn
      Grazie dei consigli. Terrò presenti i libricini. Però, mi scusi, non è che se mi faccio operare e il chirurgo combina un casino la colpa è mia che non ho letto il testo di chirurgia. Per quanto mi riguarda ho chiesto diverse volte al consulente di vendere quelle azioni e di convertire l'investimento in oro oppure in valuta. Non ha voluto saperne. Perché, evidentemente aveva ordini di tenere i clienti al laccio per poterli spennare. Ho sbagliato a non impormi, essendo dopo tutto soldi miei. Mi sono fidata. Stia tranquillo che non succederà più.

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    5. @Barbara Tampieri

      figurarsi, piacere mio e anche mio dovere visto tutto il materiale( per la maggior parte di qualità!! ) del suo blog che lei generosamente ha offerto e offre gratuitamente ai lettori!!

      Comunque, per quanto riguarda:

      1)"Però, mi scusi, non è che se mi faccio operare e il chirurgo combina un casino la colpa è mia che non ho letto il testo di chirurgia."

      Le assicuro al 100% che sono i mass media mainstream che le/vi fanno sembrare che diventare un esperto di investimenti finanziari di medio livello sia una roba da rocket science ma non è assolutamente così, neanche lontanamente!!

      Infatti:

      a)You don't have to be a genius to invest well.
      b)There are no bonus points for complicated investments.

      by Warren Buffett, il più grande investitore di tutti i tempi.
      Fonte: http://uk.businessinsider.com/warren-buffetts-investing-quotes-2014-8?r=US&IR=T

      Ergo, una qualsiasi persona con un diploma preso decentemente ( insomma, che sappia leggere, scrivere e far di conto decentemente), un livello di intelligenza normale e con buona volontà ( autoformazione di qualità ) può arrivare a saperne molto di più di promotori finanziari grandi ( quelli con grosso portafoglio che per buttare fumo ai clienti si fanno chiamare "Private Banker"...!! ) e piccoli e di impiegati/quadri/dirigenti di banca che fanno il commerciale ma che la banca per buttare fumo alla clientela li fa chiamare consulenti finanziari, ecc.....!!

      Per non parlare poi di gente come lei che ha in mano una laurea seria e quindi il cervello l'ha smosso per davvero per studiare e che per lavoro lo continua a smuovere come si deve, in questi casi il compito è ulteriormente agevolato!!

      Comunque, per quello che ho capito, a lei non le interessa diventare un esperto di investimenti finanziari di medio livello ma le interessa solo essere una persona che possiede una discreta base di conoscenza nel campo degli investimenti finanziari che le permetterà di fare investimenti in modo consapevole, semplice ed efficace in relazione al suo profilo di rischio/rendimento che se non vado errato è orientato alla classica prudenza del buon padre di famiglia e appunto per questo motivo le ho segnalato quel tipo di testi che ovviamente non sono a livello avanzato ma costituiscono una discreta base da cui partire per acquisire una virtuosa consapevolezza di quello che si è fatto e che si andrà a fare!!

      PS continua nel prossimo post!!

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    6. Continuazione.

      @Barbara Tampieri

      2)Per quanto riguarda:

      “Per quanto mi riguarda ho chiesto diverse volte al consulente di vendere quelle azioni e di convertire l'investimento in oro oppure in valuta”

      Sull’efficacia dell’investimento in oro nel lungo termine bisogna stare molto attenti partendo dal seguente presupposto logico:

      “If you want to see further, stand up on the shoulders’ giants” by Isaac Newton ( 1642-1727 ), matematico fisico e filosofo inglese.
      =
      “Se vuoi vedere oltre, alzati in piedi sulle spalle dei giganti”, Isaac Newton

      E quindi cosa ha sempre detto e praticato sull’oro Warren Buffett?

      Eccolo:

      a)“Buffett On Gold”

      http://www.businessinsider.com/buffett-on-gold-2012-2?IR=T


      b)“Warren Buffett: Why stocks beat gold and bonds”

      http://finance.fortune.cnn.com/2012/02/09/warren-buffett-berkshire-shareholder-letter/

      c)“Why Warren Buffett Won't Invest In Gold”

      http://www.forbes.com/sites/stevedenning/2012/05/09/why-warren-buffett-wont-invest-in-gold/#718ad7954e6d


      In pratica, l’oro è un asset improduttivo , non dà dividendi, nè cedole e né affitti, semplicemente si rivaluta e si svaluta periodicamente a causa della speculazione , quindi un conto è volere fare speculazione sull’oro che si può fare ( ovviamente bisogna saperci fare nel senso che bisogna essere esperti di analisi tecnica di borsa sui metalli preziosi, ecc..) e un altro conto completamente diverso è volere investire sull’oro nel lungo termine che fondamentalmente è un nonsense per le ragioni sopramenzionate, tranne nei casi in cui si investe nell’oro una piccolissima parte della propria asset allocation ( fino a un massimo di circa il 7%-10% ) con l’obiettivo di diversificare ulteriormente la non correlazione fra gli asset in cui si è andati già ad investire!!

      3)Mi ero dimenticato di segnalarle:

      a)https://investitoreaccorto.giuseppebertoncello.com/2007/07/23/asset-allocation-un-vademecum-per-l-investitore/

      b)https://investitoreaccorto.giuseppebertoncello.com/2008/12/20/a-cosa-serve-investire-in-obbligazioni/

      c)https://investitoreaccorto.giuseppebertoncello.com/2008/05/22/rendimenti-finanziari-le-lezioni-della-storia/

      d)“Finalmente Ho Capito! Finanza”, Maurizio De Pra, Vallardi Editore.

      e)“Finalmente Ho Capito! Statistica”, Maurizio De Pra, Vallardi Editore.


      f)“All About Asset Allocation” by Richard Ferri.
      ps lo trova su amazon.it

      Penso a questo punto che possa andare bene!!

      All The Best!!

      Fabrice



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    7. @Barbara Tampieri

      Integrazione Finale!

      1)Per quanto riguarda la parte iniziale del mio primo post di risposta:

      “Ergo, una qualsiasi persona con un diploma preso decentemente ( insomma, che sappia leggere, scrivere e far di conto decentemente), un livello di intelligenza normale e con buona volontà ( autoformazione di qualità ) può arrivare a saperne molto di più di promotori finanziari grandi ( quelli con grosso portafoglio che per buttare fumo ai clienti si fanno chiamare "Private Banker"...!! ) e piccoli……”

      Andavo di fretta, scusi per l’errore, questa è la versione corretta di quello che volevo dire:

      “Ergo, una qualsiasi persona con un diploma preso decentemente ( insomma, che sappia leggere, scrivere e far di conto decentemente), un livello di intelligenza normale e con buona volontà ( autoformazione di qualità ) arriverà a saperne moooolto di più di promotori finanziari grandi ( quelli con grosso portafoglio che per buttare fumo ai clienti si fanno chiamare "Private Banker"...!! ) e piccoli……”

      Ben diverso e il motivo è semplice: gli addetti ai lavori sopramenzionati devono vendere quanto più possibile per campare bene e quindi senza distinguere il grano dal loglio, insomma, per loro contano solo le capacità commerciali e per niente invece le capacità di analisi sugli investimenti finanziari che invece sono l'essenza, la sostanza e non il fumo!!

      2)Dimenticavo di segnalarle un paio di altre cose interessanti, eccole:

      a)“The 5 Golden Rules Of Finance”

      http://www.businessinsider.com/the-5-most-important-rules-of-finance-2013-12?IR=T

      b)“Penso Dunque Investo: Come essere il miglior alleato dei propri investimenti”
      by James Montier

      I pregiudizi, le emozioni e l’eccesso di fiducia sono alcuni dei fattori comportamentali che possono portare gli investitori a perdere i loro soldi, o a guadagnare meno di quanto potrebbero. In questo libro, divertente da leggere, James Montier, uno degli investment strategist di maggior successo ed esperto di finanza comportamentale, ci guida alla scoperta delle trappole mentali più comuni per l’investitore, suggerendo le strategie per evitarle…..

      PS lo trova su amazon.it, così come tutti gli altri testi che le ho gia segnalato.

      Penso davvero che a questo punto possa andare più che bene!!

      All The Best!!!

      Fabrice

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  5. Condivido il commento di Paolo Corrado.

    A parziale discolpa del collega bancario (di altra banca) che aveva consigliato l'investimento, ricordo che, nel nostro territorio, molti anni fa, prima dell'euro o subito dopo, tanti risparmiatori guadagnarono con le azioni delle piccole banche locali (Banca Popolare di Bagnacavallo e Fusignano, di Faenza, di Cesena, di Ravenna, Cassa dei Risparmi di Forlì, ecc.).
    Erano tempi migliori, le grandi società di consulenza (USA) dicevano che, con le nuove regole internazionali ed europee occorrevano grandi dimensioni e le banche medie o grandi erano a caccia di banche piccole e le pagavano profumatamente.

    Pensa alla colossale fregatura presa da MPS con l'acquisto di Antonveneta.

    Il consulente della tua famiglia non ha capito per tempo che tutto stava crollando e che il sistema bancario era il più fragile ed esposto alla recessione, venuta dagli USA e terribilmente aggravata dai governi successivi a quello di Berlusconi, Monti in primis.

    Sapessi quanta fatica ho fatto in questi anni a cercare di diffondere il pensiero di Bagnai, Borghi, Mazzalai, almeno come riflessione critica rispetto a quello che leggevamo sul Sole 24 ore e sulla stampa mainstream in generale ma proprio i bancari sono i più lenti a capire cosa succede, perché prigionieri di un mondo - fasullo - che non c'è più.

    Mi dispiace per quello che è successo ma resto convinto che il consiglio iniziale fosse in buona fede e non troppo condizionato da budget, premi, incentivi, come invece è accaduto negli ultimi 8/9 anni in molte banche italiane.

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    1. Io non discuto la bontà dell'investimento in quelle azioni fino al giugno di quest'anno. Mio padre ci investì inizialmente il controvalore in lire di 2000 euro circa e nel 2009 avevano formato un gruzzoletto di 10.000 euro. Però, dio santo, a giugno si doveva vendere per salvare il salvabile, ovvero i 7000 che erano rimasti dopo il deprezzamento post crisi.

      Guardavo oggi la quotazione delle azioni di MPS, € 21,83!! Sento tanta puzza di offerta di 0,10 l'una, e proprio perché siete voi, quando lo squalo verrà a mangiarsela.

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  6. Intervento OT ma, nel caso se le fosse sfuggito, non si perda questo articolo della giornalista Anna Zafesova: non avevo mai letto prima qualcosa di più delirante. Qui c'è lavoro per lei...

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    1. Anna Zafesova è la Marina Abramovic del Sole24Ore. Anche lei usa fluidi e deiezioni corporee per scrivere.

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  7. Gold & Silver madam, gold & silver.

    O comunque beni REALI e possibilmente mobili.

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    1. Vuoi mettere la soddisfazione di non lasciare tutto nel loro sistema, nella loro moneta, nelle loro mani e restare loro ostaggio a vita in tutto e per tutto, tipo There Is No Alternative?

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    2. Non sai quante volte gliel'ho ripetuto. "Voglio investire in oro". "Noooooo, non è il momento".

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  8. altra letturina edificante sulle banche e i loro profetucoli delinquenti/cazzoni di provincia:

    http://ugobardi.blogspot.it/2016/12/la-banca-la-crisi-e-le-pentole.html

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  9. Anonimo12:40

    Siamo vittime di una guerra non dichiarata da parte delle nostre elites traditrici e seppur ancora possiamo mettere i nostri risparmi dove ci pare questo non ci evitera' di doverli veder rubati in "vario modo" e "prima o poi" in quanto "sudditi" dello stato italiano .L' unica differenza sarà in quel "vario modo" e "prima o poi".
    ws

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  10. Anonimo14:40

    Cit. : "I risparmiatori con carta straccia in tasca sognano banche di cartapesta?"

    Godibilissima la citazione nel titolo del post del romanzo "Do Androids Dream of Electric Sheep?" di Philip K. Dick. Molto meno godibile ciò che le è accaduto.
    Per quello che può servire, le sono solidale.
    Dei banchieri, e di certi bancari, mi spiegò tutto uno dei miei maestri in tema di
    lavoro. Egli mi disse:"Figliolo, le banche ti aprono l' ombrello quando c'è il sole e te lo chiudono quando piove". Il mio gestore, giorni fa, mi convocò d' urgenza con la scusa di aggiornare il profilo di rischio innalzando le mie competenze di investitore. In realtà voleva soprattutto propormi alcuni investimenti.
    Dove pensate che l' abbia mandato? L' ho salutato sibilandogli che: "La sua giostra continuava girare finché c'erano persone che, più o meno consapevolmente, gettavano soldi nella fornace del luna park". La faccia da cane bastonato con la quale seguì la mia uscita dall' ufficio, fu una delle più belle soddisfazioni di questi tempi grami. Un caro saluto, Capitan_Target2_Findus

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