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martedì 5 gennaio 2021

REQUIEM PER IL DARWINISMO CULTURALE

 

Da "La fuga di Logan"

"Ad Eleusi han portato puttane
carogne crapulano
ospiti d'usura."

Ezra Pound


La deriva liberticida di quella che sembrava solo una pandemia era un evento davvero così imprevedibile? Non erano forse stati seminati nei decenni passati abbastanza segnali premonitori di una volontà di blocco e ripartenza del sistema in base a nuove regole arbitrarie per imporre un gioco ormai definitivamente truccato e non più democratico, quello che oggi viene apertamente definito come "grande reset"? Un grande calcio alla scacchiera che ne manda per aria tutti i pezzi non solo a causa della solita crisi periodica del capitalismo ma in nome di quella che, parafrasando Cesarano e Collu, chiameremmo Apocalisse ed "involuzione"? La pandemia attuale non pare effettivamente il pretesto per il completamento di un progetto a lunghissima lievitazione che ha come scopo il dominio sull'Uomo ed il suo traghettamento sulla barca di Caronte verso l'Inferno del transumanesimo? Ovvero la logica conseguenza di quel darwinismo che non è più solo sociale ma pervasivamente culturale?

"In questo scompartimento ci sono troppi indizi", dice Hercule Poirot quando scopre il cadavere dell'assassinato sull'Orient Express. E anche qui nel teatro pandemico, sul tavolo settorio sul quale giace il cadavere del mondo come lo conoscevamo, ve ne sono a bizzeffe, a saperli riconoscere. Partendo almeno da quel documento, "Rapporto sui limiti dello sviluppo" del Club di Roma del 1972, che rappresentò il fischio di inizio della fine del capitalismo espansivo del secondo dopoguerra, per proseguire con l'imposizione del neoliberismo e della dottrina dello shock, mascherati sapientemente negli anni ottanta da un'illusione di libertà, arricchimento facile ed edonismo incurante del futuro, una sorta di nuovi "happy days", per poi giungere all'inquietante proclamazione della "fine della storia" nel 1992. Fine intesa come consacrazione dell'abolizione dell'alternativa all'unico Sistema possibile. La storia è finita, datevi pace. 

Da quel proclama poteva così iniziare quel processo che, su un piano sempre più inclinato, avrebbe portato alla definitiva messa in discussione di un principio fondamentale della comunità umana, la sovranità, e a stabilire il primato assoluto del concetto di vincolo esterno. In altri termini, il ritorno della schiavitù. Per far ciò si è lavorato a ritroso a partire dai macrosistemi, le nazioni; dai tessuti sociali come gli stati fino ad intaccare ora la singola cellula che li compone, il cittadino, per giungere al suo DNA, la sua sovranità corporea, e poi fino nel profondo della sua essenza umana e sacra. 

In Europa si è lavorato dapprima sulle entità nazionali, proponendo in alternativa ad esse un simulacro di area comunitaria ideale e sovranazionale, ereditata dalle solite distopie neoaristocratiche e latomistiche, suggello della quale sarebbe stata una moneta unica per "nel buio incatenare" i popoli che la formavano. Un sogno di fratellanza infrantosi prima sulle basse logiche di dominio economico tra stati, per troppo tempo represse nella fasulla e sdolcinata narrativa dei "settant'anni di pace", e ora sulle bianche scogliere di Dover. 

L'immagine delle due torri polverizzate nel 2001 avrebbe ben simboleggiato l'inizio di un ventennio che sarebbe stato votato alla distruzione controllata e sistematica del modello occidentale, già minato da decenni di messa in discussione culturale del proprio diritto di esistere. E' stato il ventennio del vandalismo, per utilizzare il termine che Raphael Lemkin riserva alla categoria del genocidio culturale, di tutto ciò che fosse bianco, occidentale, religioso, tradizionale e perfino socialista in senso classico. Ogni categoria culturale è stata infettata con il politicamente corretto, braccio armato dello scientismo secondo cui la realtà fenomenica deve piegarsi all'interpretazione che ne dà il pensiero unico e, successivamente, è stata disciolta nell'acido della società liquida senza più punti di riferimento, con, negli ultimissimi anni, una drammatica accelerazione verso la dissoluzione totale. E ciò mentre il modello cinese, perfetta fusione di totalitarismo ideologico, tecnologico ed economico e, in quanto tale, modello ideale da imporre in tutto il mondo da resettare, si espandeva, costruendo da colonizzatore città intere in Africa ma non per gli africani, acquisiva asset ovunque in Occidente senza mai avere problemi di liquidità e ampliava la propria influenza commerciale e anche politica sui governi del primo mondo. 

In Italia, per cancellare il principio di sovranità dello stato si è privatizzando tutto il privatizzabile, stabilendo nuove regole di gestione delle risorse umane ed infrangendo le barriere di difesa alla penetrazione del mercato in ambiti non strettamente economici. La società economicistizzata ma stucchevolmente moralistica delle regole, delle norme, dei compiti a casa, delle riforme, dei soldi che non ci sono e del debito che lasceremo ai nostri figli. L'economia stessa è diventata, anche in forma critica al Sistema, un ottundente oppio del popolo.

Sanità e scuola sono state progressivamente aziendalizzate e sottoposte ad uno stravolgimento senza precedenti delle loro funzioni sociali, fino a divenire patetiche rappresentazioni parodistiche di ciò che dovrebbero essere i pilastri fondamentali della società: la prima come luogo della formazione culturale e della conservazione dell'identità di sé come individui e popolo e la seconda come conservazione della salute e diritto alla cura secondo principi di giustizia e civiltà. Entrambe sono ora, dopo i colpi mortali assestati dai ripetuti lockdown da covid, le ennesime due torri polverizzate. 

Ora, se vogliamo considerare la concatenazione di eventi attorno alla "situazione covid" come una struttura coerente che identifica in quella personale dell'individuo l'ultima residua sovranità da abbattere, al fine di annullarne l'umanità e sacralità, è evidente che chi l'ha creata è sempre il solito Sistema dominante che vuole condurre il gioco, pretendendo di interpretare le intenzioni di una Natura che, inspiegabilmente, oggi desidererebbe sbarazzarsi dell'Uomo divenuto oppressore di quello che, secondo una visione atea, dovrebbe essere nient'altro che un insignificante pianeta della Galassia. 

Un Sistema ora apparentemente vincente su tutti i fronti ma in realtà votato all'omicidio-suicidio collettivo come gesto di estrema ribellione di fronte alla sua evidente sconfitta come unico modello degno di sopravvivere alla fine della Storia in quando ormai cancro di sé stesso, come gli esempi storici raccontati dimostrano e che purtuttavia nega ancora il fatto che questa sconfitta derivi dall'aver sacrificato la Scienza, ovvero la volontà dell'Uomo di essere degno di servire e spiegare e non piegare a sé la Natura, sull'altare di una Teoria fondativa totalmente falsa della quale non uno dei postulati era vero ma che doveva esserlo per permettere al Sistema di imporre il proprio dominio. Un Sistema che  ha fissato i paradigmi, ha creato ideologie opposte mandandole a combattersi sul campo di rivoluzioni e guerre, riuscendo sempre ad evitare di mettere in discussione sé stesso ed il proprio immutabile schema basato sulla lotta per la sopravvivenza: naturale ma con le carte truccate. L'unico vero governo mondiale già in essere da tempo immemorabile al quale, per denudarsi del tutto prima del clamoroso suicidio finale, basta solo togliere di mezzo l'odiosa ed ormai inutile democrazia parlamentare e tentare, come atto finale, di trascinare all'Inferno con sé l'Umanità. 

C'è un libro abbastanza famoso, un classico del complottismo, che si intitola "Tutto ciò che sai è falso". Paradossalmente questo potrebbe essere anche il titolo del manuale di istruzioni del capitalismo anti fake-news che poggia le sue fondamenta sui falsi miti fondativi del darwinismo culturale. Nessuno ha mai trovato l'anello mancante, non siamo mai discesi dalle scimmie, l'evoluzione e la storia non seguono schemi fissi ed immutabili, il mercato non si autoregola, la curva di Malthus è solo pericolosa perché cieca, il materialismo non poteva rendere l'uomo felice e la storia non può finire.

Tornando alla domanda iniziale: la pandemia come pretesto porterà veramente a quel definitivo "capitalismo della sorveglianza" dove potremmo renderci conto che non riacquisteremo più la libertà, perfino dopo l'introduzione del Sacro Vaax ad ungere coloro che si apprestano alla "rigenerazione" che, nella "Fuga di Logan", era un modo elegante e petaloso (vedi l'immagine) per significare il raggiunto limite di vita concesso? Gli indizi raccolti di un finale drammatico di quella accelerazione del Sistema contro il muro della dissoluzione che la Storia ci ha fornito sono molti. E' la prima volta che i sogni distopici più oscuri riescono a giungere a livelli impensati di realtà lucida ma è anche vero che, per usare una metafora bellica, i fronti aperti sono troppi e un fronte a livello globale non era mai stato aperto da nessun Napoleone o Hitler. Vi sono inoltre, anche all'interno dell'élite, interessi opposti che potrebbero presto stancarsi di uno stato di emergenza permanente creato da una pandemia a fisarmonica alimentata dalla lotteria dei contagi. Se questa è una guerra, dobbiamo per forza immaginarne una fine alla quale seguirà un dopoguerra e una ricostruzione dei danni che stavolta potrebbero essere immani.

Ciò che è certo è che, in ogni caso, per essere giunto al massimo della distruttività, il Sistema è da considerarsi definitivamente sconfitto in quanto si è rivelato pericoloso per la sua stessa sopravvivenza. Come il virus che, uccidendo troppo presto l'ospite, si condanna all'estinzione. Se giungerà il dopoguerra come dopo-covid la sfida più imponente per scongiurare qualsiasi rischio di deriva nel transumanesimo sarà quella di trovare il coraggio di respingere una volta per tutte i postulati errati e fraudolenti del darwinismo culturale e costruire un nuovo sistema di riferimento che restituisca alla Scienza l'umiltà e all'Uomo il timor di Dio. Senza paura di recuperare valori che, ben lungi dall'essere superati, erano stati messi da parte solo perché d'ostacolo alla lunga corsa verso l'autodistruzione del Sistema. Ristabilire il primato della vita sulla morte, di Eros su Destrudo, potrebbe essere un buon punto di ripartenza. 

E' una sfida immane ma che non possiamo più evitare di affrontare.


9 commenti:

  1. Davvero complimenti, un messaggio anche di speranza per una rinascita non poi così lontana.Poi adoro come scrivi.
    Buon Anno Coia Franco

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    1. Grazie. Speriamo davvero in una rinascita.

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  2. Buongiorno Barbara e buon anno. Temo non lo sarà ma i suoi scritti leniscono il pessimismo corroborando la mia mente. Come accaduto a San Marino in novembre, dove ho avuto il piacere di conoscerLa personalmente. Saluti da Tiziano

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    1. Buongiorno Tiziano, grazie per le sue parole. San Marino è stata veramente un bel momento di incontro che speriamo di poter ripetere presto con tanti amici. Buon anno!

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  3. Complimenti per la dialettica e l'acuta osservazione dei fatti. Anche a me piace mettere insieme gli avvenimenti e scoprirne le motivazioni e gli scopi, anche se, lo ammetto, non con così tanta lucidità e capacità di esporli.
    Aggiungo solo una cosa: siamo ormai al Giudizio Universale, in cui ogni essere umano dovrà scegliere fra lo stare con Dio, il Creatore e Vivificatore di ogni cosa, o il Suo avversario. Il vaccino è il mezzo con cui ognuno di noi si autogiudicherà. Alcuni anni fa ci era stato predetto che si sarebbe cercato di modificare il codice numerico delle persone, e non capimmo, allora, di cosa si trattava. Ma ora è chiaro. Il codice numerico è il nostro DNA. Infatti, tutto nell'universo può essere rappresentato con dei numeri, una stringa di numeri, e quindi anche il DNA. Cambiando qualcuno di questi numeri, si cambia la struttura del DNA e perciò la natura di ogni umano. Ecco spiegata la necessità dei nuovi vaccini, impiegati per la prima volta, e della loro introduzione veloce e senza sperimentazione. Se venissero sperimentati si conoscerebbero le conseguenze e ciò non fa comodo a chi vuole, entro il 2030, ridurre la popolazione da 8 miliardi a 500 milioni di individui. Come spudoratamente dichiarato nel monumento alla depopolazione di Elberton. Georgia-USA. Ma nulla può vivere senza l'AMORE, quindi anche questi tentativi falliranno e infine nascerà una nuova epoca, di Amore e Altruismo. Una volta che l'umanità avrà scaricato, grazie alla legge di causa ed effetto (karma) tutto ciò che ha com messo di male nei millenni della sua esistenza fin dai tempi della "caduta".

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  4. Anonimo18:05

    Il passaggio dalla Scienza a Lascienza è l' ennesima prova che la "gnosi" è parte de l' essere umano; essa vive tra noi da sempre ,inestirpabile avversaria del "logos" come la gremigna nei campi di grano.
    Il "dono" della coscienza dato a l' animale uomo porta da sempre con se l'aspirazione di un qualche pugno di "elevati" ad essere padrone del mondo ( il "creato" come un tempo si diceva ) "sicut deus", "eletti pastori" di bestie, "parlanti" o meno.

    Però gli "dei non muoiono" ed è questa è stata sempre alla fine la cifra di ogni eterno doloroso e distruttivo fallimento gnostico.

    Ma oggi finalmente tramite "latecnica" si apre alla gnosi l' illusione del' "immortalità su questa terra" e quindi la necessità degli "eletti" a conservarsi il "deperibile" mondo tutto per se.
    Certo non sarà ancora la "divina immortalità"; gli " eletti" invecchiano ancora ( se pur meno delle loro "bestie parlanti")ma essi già intravedono la possibiltà di " traslocare" il proprio essere in un cyborg,una "macchina immortale" in quanto , come una Ferrari, pur sempre " tecnicamente riparabile".

    Io essendo solo una "bestia" sono e resterò "di carne" e quindi morirò , purtroppo però troppo presto per vedere la fine del LORO ultimo " esperimento": quello di trasferire il LORO " spirito" da un mortale "grumo di cellule" ad immortale "grumo di chips".
    ws

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  5. Ho provato a pubblicare l'articolo su facebook, ma non me lo fa pubblicare...

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    1. Lo so, succede sempre. Bisogna copiare il testo e incollarlo in un proprio post.

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  6. Denuncia obliata ed occultata:

    "Sino a quando consentiremo ai nostri leaders spirituali e politici di fingere di non vedere nulla, di non sentire nulla e di non sapere nulla? Sino a quando tollereremo che organi d'istruzione e informazione, pubblici e privati, commerciali e religiosi siano manovrati dall'alto? Per quanto tempo ancora acconsentiremo tacitamente a tenere incatenati i forti, a confondere le idee ai saggi e a far soffrire senza motivo milioni di persone?
    Non vi puó essere libertà senza libertà economica: l'America non puó avere la libertà economica senza un onesto sistema monetario che sia sottratto al controllo dei creatori di moneta socialmente irresponsabili."
    Gertrude M. Coogan,
    29 gennaio 1935

    http://www.rapportoaureo.it/la-verita-sulla-grande-crisi-del-29/

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