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martedì 25 settembre 2007

Fumi? BigPharma ti lava il cervello con la vareniclina.

Ogni anno BigPharma lancia sul mercato sottostante una nuova miracolosa pillola contro il fumo. Dopo il bupropione (Zyban), contestato a causa dei pesanti effetti collaterali, ecco la vareniclina, il Champix.

Il meccanismo di azione della vareniclina è semplice. La sua molecola è un parziale agonista del recettore nicotinico alfa4-beta2, normalmente preposto a legarsi appunto alle molecole di nicotina. Se i recettori sono liberi reclamano nicotina, se sono occupati dalla vareniclina niente sindrome da astinenza. E’ una spiegazione bovina e spero che nessun chimico mi stia leggendo. In quel caso mi “corigerà”.
C’è già chi parla di meccanismo comune per tutte le dipendenze e quindi basterebbe somministrare la pillola apposita che vada ad occupare i recettori della sostanza dopante per azzerarne l’effetto.

Per provare a smettere di fumare grazie alla vareniclina bisogna assumerne 2 mg al giorno per 12 settimane al costo non indifferente di circa 750,00 euro.
Va bene ma funziona? Come riporta questo articolo:

L’efficacia della Vareniclina è stata valutata in 2 studi clinici controllati con placebo in circa 2000 fumatori.
Questi soggetti sono stati assegnati a ricevere Vareniclina 1 mg due volte al giorno, Bupropione 150 mg 2 volte al giorno, o placebo, per 12 settimane.
Il periodo osservazionale è stato di 40 settimane ( senza trattamento).
Il 44% dei pazienti trattati con Vareniclina hanno smesso di fumare alla fine del periodo di trattamento di 12 settimane, contro il 30% dei pazienti che hanno smesso dopo aver assunto Bupropione ed il 18% di quelli trattati con placebo.
Dopo 1 anno, i pazienti che hanno ricevuto Vareniclina presentavano una maggiore probabilità di rimanere liberi dal fumo rispetto ai pazienti che hanno ricevuto Bupropione oppure placebo.

In un terzo studio, i pazienti sono stati trattati con Vareniclina per 12 settimane, e, successivamente, sono stati assegnati in modo casuale a placebo o a Vareniclina per altre 12 settimane.
Questi pazienti sono stati seguiti per 28 settimane dopo il trattamento.
Il 71% dei soggetti che hanno assunto Vareniclina erano liberi dal fumo dopo 6 mesi, rispetto al 50% del placebo. ( Xagena_2006)
Quando leggo queste statistiche penso sempre malignamente che il 56% del campione del primo studio NON HA SMESSO di fumare (sempre meglio comunque del 70% di flop del bupropione).
Accenniamo solo agli effetti collaterali di questo farmaco: ben il 30 per cento dei pazienti trattati ha riportato nausea e incubi spaventosi.
Il gioco vale la candela, che in questo caso è tra l’altro molto costosa? Secondo me no, perché la mia domanda è: se smetto di prendere la pillola e non ho fatto un lavoro psicologico sulla motivazione a smettere di fumare cosa succede? Che ricomincio.
Senza contare che sostituire la dipendenza dalle droghe con la dipendenza dai farmaci è un controsenso. Chi mi garantisce infatti che qualcuno non smetterà più di prendere il farmaco, con conseguenze imprevedibili, per paura di ricominciare a fumare?

Date retta a me. Continuano a ripetervi che smettere è quasi impossibile e che lo potete fare solo con queste pillole che costano una cifra e che non si sa nemmeno se fanno più male che bene.
Non è vero che non si può smettere. Smettere è una cosa che possono fare tutti, forti fumatori e fumatori modici. La nicotina crea la stessa dipendenza anche in chi fuma tre sigarette al giorno.

Il segreto per liberarsi da questa dipendenza è ricominciare ad amarsi, a corteggiarsi e una volta che avremo capito che la nostra salute è la cosa che più ci preme, per amore di noi stessi faremo il sacrificio di sopportare la scimmia dei primi tre giorni. Tre giorni e basta.
Poi piano piano la nicotina se ne va, ci si disintossica, rimane il condizionamento mentale ma l’amore sconfigge ogni male e se vi amate veramente non proverete più desiderio di fumare.

Prima di smettere scrivete su un cartello i motivi per i quali vi piacerebbe smettere. Vi sorprenderete di quanti riuscirete a trovarne. Quando sarà passato il primo periodo e sarete più sicuri di voi preparate un altro cartello sul quale scriverete: “Non fumerò mai più, nemmeno se subirò dei lutti, se perderò il lavoro e mi ammalerò”. Fatene una questione d'onore con voi stessi. Prendete il pacchetto che avete tenuto da parte, scendete in strada e gettatelo nel cassonetto.
Se non vi fidate di me, che ce l’ho fatta a smettere dopo quasi trent’anni di dipendenza con una facilità che mi ha stupito, lasciate perdere le pillole e investite 10 miseri euro per leggere il libro di Allen Carr “È facile smettere di fumare, se sai come farlo”. E’ un concentrato di banalità, è vero, ma funziona maledettamente perché ti lava il cervello. Non con la vareniclina ma con una buona dose di autostima e amore per noi stessi. Leggetelo sia che abbiate voglia di smettere e cercate un aiuto per farlo sia che pensiate che sono una vecchia rompicoglioni che la mena contro il fumo. Scommettiamo che riuscirà a far smettere anche voi?


Per chi fosse interessato all'altro farmaco antifumo, il bupropione, ripubblico qui di seguito l'articolo che gli dedicai l'anno scorso. Chi lo conosce già può risparmiarsi la fatica di leggerlo. Lo consiglio comunque a coloro che pensano che prendere una pillola sia la panacea di tutti i mali e la strada più conveniente per smettere di fumare. Conveniente lo è per BigPharma, senza dubbio.

C'era una volta, nel grande paese di BigPharma, una pillolina bianca dal nome importante: Bupropione. Questa molecola era stata creata per curare la depressione, ma dato che non era efficace come le sue sorelle Fluoxetina e Paroxetina e anzi sembrava fare più male che bene, era stata dimenticata in un angolo della grande fabbrica di medicinali.

Il bupropione cloridrato era stato approvato negli Stati Uniti nel 1989 come antidepressivo atipico di II generazione con il nome commerciale Wellbutrin ma il suo utilizzo causò molti problemi, dal rischio di convulsioni al possibile aumento di casi di suicidio negli adolescenti, e allora fu accantonato a favore di farmaci meno potenzialmente dannosi.

Dieci anni dopo, qualcuno si ricorda che il bupropione cloridrato sembra ridurre considerevolmente il desiderio di fumare nei fumatori che lo assumono come antidepressivo, anche se non si sa né come né perchè. Al bupropione viene cambiato il nome commerciale: Zyban, Quomen, Corzen, e viene lanciato in pompa magna come la nuova pillola della felicità che ti permette di smettere di fumare senza soffrire l'astinenza, senza sbattere le testa contro il muro e fare a pugni con la scimmia.

Già, ma se un farmaco specifico per la depressione ha provocato importanti reazioni avverse, dalle reazioni cutanee a quelle neurologiche, psichiatriche e cardiache e forse perfino la morte in una piccola popolazione di malati, cosa succederebbe se venisse impiegato su larga scala, cioè su milioni di fumatori nel mondo? E' normale immettere sul mercato un farmaco il cui meccanismo di azione non è spiegato? E poi funziona veramente?

Il bupropione, anche dopo la sua mutazione da antidepressivo puro a pillola per smettere di fumare ha continuato a produrre importanti effetti collaterali; 921 casi di reazioni avverse riportate in Australia nel 2000, 3457 casi in Gran Bretagna nel 2001 tra cui 18 casi di morte sospetta per suicidio. Nel 2004 il farmaco era sotto controllo da parte delle Autorità Sanitarie francesi a causa dei sui possibili effetti collaterali (ancora convulsioni, istinti suicidi, insonnia ed allergie).

In alcuni paesi, come l'Australia, il farmaco è stato incluso tra i farmaci rimborsabili, ed è stato oggetto di 500.000 prescrizioni fin dal 2001, costando al governo federale 66 milioni di dollari. Uno studio successivo aveva messo in dubbio la reale efficacia del bupropione per la cessazione del fumo e il Pharmaceutical Benefits Advisory Committee aveva proposto di poter ottenere una prescrizione del farmaco solo dopo il parere di due medici (cioè solo dopo un secondo parere): la Glaxo, detentrice del brevetto sul farmaco, ha intrapreso un'azione legale sostenendo che il Pharmaceutical Benefits Advisory Committee non ha l'autorità di fare cambiamenti una volta inserito un farmaco tra quelli rimborsabili.

Meno male che in Italia è stato approvato nel 2000 non come antidepressivo ma come farmaco per smettere di fumare in fascia C non rimborsabile. Certo, la pillola è un pò caruccia, 180 euro alla confezione, ma vuoi mettere la soddisfazione di riuscire a smettere di fumare senza fatica, dicono? Molte ASL stanno utilizzando il bupropione nei programmi terapeutici di disintossicazione dal fumo. Il "bugiardino" è stato aggiornato includendo nuove controindicazioni, il che di solito indica che il farmaco è sotto osservazione in farmacovigilanza.

L'efficacia del bupropione è modesta: secondo uno studio, non più del 30% di persone che lo hanno utilizzato per 7 settimane continua a non fumare dopo un anno. Il che vuol dire che sul 70% è inefficace. Non esiste alcuna dimostrazione che i sintomi depressivi che chi smette di fumare può provare siano dovuti ai meccanismi conosciuti che innescano la malattia depressione. E chi smette di fumare può riuscirci perchè utilizza meccanismi mentali che vanno dalla forte motivazione alla forza di volontà.

Quindi, perchè utilizzare alla leggera, magari con solo la prescrizione del medico di base e non di uno psichiatra, un farmaco così controverso, che possiamo perfino acquistare contraffatto online?

Quando un farmaco registra numerosi effetti collaterali gravi, il mantra delle case farmaceutiche è noto: "non è dimostrato". In questo caso specifico aggiungono che: "i fumatori sarebbero morti lo stesso", "sempre meglio qualche morto in più che i milioni di fumatori schiattati per le sigarette".

Rimane il fatto che hanno riciclato un prodotto scadente con una pura operazione di marketing e che, dovesse andare male come pillola contro il fumo, cominciano ad apparire studi nei quali lo si propone come farmaco ideale per dimagrire!
L'ennesima mutazione genetica pronta per l'uso e con un bacino di utenza ancora più smisurato. Tanto si sa che gli obesi sarebbero morti lo stesso.

16 commenti:

  1. A tutt'oggi non riesco a trovare un buon motivo per smettere di fumare... A parte quello economico, ma ho risolto con il tabacco.

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  2. Anonimo00:28

    il libro di Allen Carr mi inquieta moltissimo...
    Il primo a parlarmene è stato un mio amico neo-ex-fumatore convinto con l'occhietto opaco tipo invasione degli ultracorpi, poi ha cominciato a farlo girare tra tutti ed è diventato peggio di scientology, adesso siamo rimasti in due a non averlo letto e ogni sigaretta parte il pistolotto.
    Prima o poi mi prenderanno nel sonno...

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  3. Io ho smesso il mese scorso di fumare. Di farmaci neanche a parlarne ovviamente. E' bastato davvero soltanto volersi un po' di bene..

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  4. Ottimo post, davvero. Il discorso lo estenderei all'uso sconsiderato di farmaci per fare QUALSIASI cosa senza fatica... l'effetto è lo stesso che si ottiene dipingendo di bianco le mutande sporche... :)

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  5. Hai perfettamente ragione.
    Anche se non parlo per esperienza personale dato che io non fumo (in vita mia ho fumato una sola sigaretta), se non si ha una buona dose di motivazione, non sono i farmaci che fanno smettere.
    Per chi volesse avere una spinta in più potrebbe andare a vedere i polmoni di un fumatore morto.
    Sono molto istruttivi...

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  6. Io non fumo, ma il mio lui ha smesso di punto in bianco appena ha preso la decisione e dopo decenni di sigarette. Enorme forza di volontà? No, decisione certa e definitiva, tutto lì. E ora, di quei due pacchetti al giorno, rimpiange un pochino e raramente solo la sigaretta dopo pranzo dopo il caffè... ma ci penso io a sostituirla degnamente ;)

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  7. Ciao, mi scuso in anticipo per l'Off Topic...

    Volevo avvisarti che il mio
    indirizzo è cambiato !!!
    Il mio nuovo blog lo trovi qui:

    http://inserirefloppydisk.blogspot.com/

    ...mi raccomando
    aggiorna il tuo blogroll !!!

    Ciao e grazie

    hinoki84

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  8. Mio padre fumava : non molto, dieci, quindici sigarette al giorno.
    Poi circa 25 anni fa gli diagnosticarono la bronchite da fumatore. E smise. Punto.
    Che immediatezza, che razionalità...

    Pensatoio

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  9. Anonimo15:20

    Grazie per il post: veramente profondo il discorso sull'amore x se stessi.
    Io sono una fumatrice da una decina d'anni, ho provato a smettere in un periodo un pò burrascoso della mia vita: cambio lavoro e inizio convivenza "non gradita" dai genitori.
    Risultato: fallimento totale, sono stata senza fumo qualche mese e poi ho ricominciato.
    Ora fumo 5 o 6 sigarette al giorno, a volte anche 1 o 2 e basta in confronto al pacchetto giornaliero di prima.
    Il problema è però rimasto ma mai e poi mai mi affiderò a qualsiasi tipo di farmaco.
    Sono contraria anche all'uso brutale a cui ci hanno costretto ad abituarci!
    E' solo questione di forza di volontà...lo so...lo so...

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  10. Bellissima notizia. Non conoscevo questo nuovo farmaco. Ci farò un pensierino.

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  11. @ lupo sordo
    l'altro giorno ho visto il prezzo delle mie ex sigarette, 4 euro!

    @ tabba
    si, credo proprio di si. ;-)

    @ s.b.
    l'importante è continuare a non fumare. Ogni tanto si accende la lampadina ma basta spegnerla subito con un sonoro vaffan...

    @ rumenta
    bella metafora. ;-)

    @ franca
    anche vedere un malato di enfisema attaccato ad un respiratore mediante tracheostomia è molto istruttivo.

    @ guccia
    brava, lui lo apprezzerà di certo.

    @ hinoki
    fatto!

    @ meinong
    tuo padre è un mito.

    @ francesca
    lo sbaglio è decidere di smettere quando si è in un brutto momento. Bisogna sceglierne uno che ci trovi sereni e ben disposti. Durante le vacanze, per esempio.
    Io ho provato la tentazione forte di ricominciare solo quando è morta mia madre ma è bastato pensare che lei avrebbe voluto che io tenessi duro per rendermi ancora più forte.

    @ antonio candeliere
    allora vuol dire che mi sono sgolata per niente, hehe. ;-)

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  12. Anonimo17:41

    @Lameduck

    Sicuramente ho sbaghliato il momento e me ne sonmo acorcta subito.
    In ferie infatti fumo molto poco...Ma trovare un momento tranquillo senza stress x iniziare a smettere è durissima!!
    Sigh..

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  13. Anonimo06:09

    Evidentemente ho un problema con la televisione riguardo al fumo, e alle persone che pappagalleggiano le sue imperscrutabili conclusioni, in quanto sembra che:

    - Quando un non-fumatore muore di cancro al polmone è cosa triste.

    - Quando un fumatore muore di cancro al polmone è colpa del fumo.

    - Un fumatore morto ha i polmoni neri... e che novità è mai questa dico io??

    Spero sappiate leggere qualche riga in inglese:

    "I am convinced that if I had been a smoker, I never would have been able to bear the cares and anxieties which have been a burden to me for so long. Perhaps the German people owe its salvation to that fact."

    Adolf Hitler 1942

    http://www.sadireland.com/smoking1.htm

    ...magari un caso in cui fumare avrebbe fatto solo del bene? Qualcuno ricorda l'opprimente campagna anti-fumo nazista?

    Se poi qualcuno è tanto folle come quell'Allen Carr che era arrivato a fumare 100 sigarette al giorno(!) e che poi (inspiegabilmente! ;-) ha deciso che era ora di smettere - sembra una barzelletta... - allora qui il problema non è "il fumo", semmai è l'ansia che induce nel fumatore stesso quando legge il suo buon libro dal sapore new-age.

    A quanto pare poi i suoi sforzi sono stati vani, in quanto Mr. Carr è morto proprio di cancro al polmone dopo lustri e lustri passati a disintossicarsi con vagonate di miracolanti pensieri positivi.

    Jonathan

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  14. Caro Jonatan,
    evidentemente sei un fumatore. O mi sbaglio? Anch'io due anni fa avrei pensato come te. Il libro di Allen Carr mi ha aiutato a smettere e per questo gli sono grata.
    Al di là di tutti i ragionamenti, che se Hitler avesse fumato non avrebbe accesso i camini di Auschwitz, pensa solo a questa cosa: chi non fuma respira, chi fuma no. (Lo si capisce solo quando si smette). Ciao! ;-)

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  15. Per quello che mi riguarda,la dipendenza è un qualcosa di soggettivo e non è possibile generalizzare per tutti le stesse problematiche. Io ho iniziato il percorso con l'aiuto di questo farmaco a base di vareniclina e mi sto trovando ottimamente ( considerando che fumavo 30 sigarette al giorno),poi è ovvio che le motivazioni fanno il resto

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  16. @ gennaro
    sette o trenta, basta una sola sigaretta per creare dipendenza dalla nicotina. L'unico modo per smettere veramente, senza ausilio di farmaci palliativi, è capire che si è dei tossicodipendenti e che fumiamo non perchè ci piace ma perchè siamo costretti dalla dipendenza. Capito questo si smette e per sempre, senza farmaci e senza niente altro. Ciao!

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