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lunedì 31 agosto 2015

Ci salveranno i cattivi, perché i supereroi ci vogliono morti


Eh si, cari. Toccherà sporcarsi i vestitini belli andando a chiedere aiuto al supervillain Putin, sperando nella generosità della Matrioska Rossija, e a chiunque altro possa aiutarci a salvarci da questo porco e fottuto delirio mondialista. Foss'anche il Demonio in persona o chi viene dipinto come tale. Vi do la brutta notizia. Potremmo doverci servire di fascisti, nazionalisti, populisti, mafiosi, razzisti, canaglie redente, putains au bon coeur, canaglie ma con una dignità ed afflitti da quel difetto congenito imperdonabile e schifoso che è il patriottismo. Siete avvertiti. In tempo di guerra si mangiano anche i gatti, a stufatino. Ve ne toglierete la voglia.

Questo perché i buoni, i supereroi: Capitan America, gli Uomini Ragno, i Batman vestiti di bianco, gli Uomini Invisibili e le Wonder Women, ottuse, cretine e più cattive e nefaste dei loro maschi, ci vogliono morti. Lo stanno facendo, ucciderci, proprio con il loro buonismo velenoso, all'arsenico, che ci avvelena giorno per giorno. 
Se non ci accorgeremo in tempo dell'ennesimo inganno, ovverosia che in questo orrendo filmaccio di inizio millennio i cattivi non sono quelli che ci vengono indicati come tali, ma quegli altri, moriremo come tanti Napoleoni nelle nostre Sant'Elene, isolette da dove, esiliati in quanto appestati dall'Ebola della nostra inferiorità morale di smascheratori della realtà ed indagatori dell'incubo europeista e mondialista, quindi fascisti e razzisti, i supereroi ci esilieranno per banchettare felici e indisturbati sulle rovine dell'Europa. 
Riusciranno a farlo assieme ai "nuovi europei", ai mutanti del melting pot artificiale ed altamente tossico ed esplosivo da loro creato e che stanno usando come suprema arma di distruzione di massa; assieme ai loro goumiers che attendono solo il via libera per, quando saranno in numero sufficiente, scatenare saccheggi che potranno oscurare la memoria di Nanchino? No, perché la guerra civile come prassi e come nuova arma rivoluzionaria, della rivoluzione transmediterranea, ovvero la nuova potenziale barbarie di importazione, dei metodi da Utu e Tutsi, il razzismo - che è sempre reciproco, e loro lo sanno perfettamente - agito sul campo, agito in senso psichiatrico, agieren in senso freudiano, porterà solo alla reciproca distruzione. La materia a collidere con l'antimateria. Non è scontro di civiltà, caro Huntington, ma l'inciviltà lanciata consapevolmente a bomba contro la civiltà da chi si è illuso di poterla dominare e invece nasconde, facendolo, un'inconscia voglia di autodistruzione. Perché il buonismo, che ti fa vedere tutti buoni, ti impedisce di capire che la bontà è un'eccezione perché l'Uomo, in quanto Uomo, è cattivo. Una bestia immonda che si scatena appena lo metti nel giusto contesto. E' etologia. Metti dei dominanti in una gabbia con altri dominanti o con dei sottomessi e sarà carneficina. Non è Hitler, è Dio padre onnipotente ed eterno, per chi ci crede. La Natura, per i laici.

Stanno scatenando l'apocalisse contro quest'Europa che vogliono distruggere dopo secoli di cultura inarrivabile ed illuminata da multiformi ingegni - altro che solo salvata dalle guerre fratricide, luridi figli di puttana! - e dalla quale nacquero la democrazia, lo stato di diritto e il potere parlamentare che, per la prima volta, hanno permesso anche al cialtrone del voto di appartenenza di contare e decidere del destino del suo vicino di casa. Democrazia che tuttavia ci permette di esprimerci, di parlare (ancora per quanto?) perché comprende, di serie, il concetto di libertà. Democrazia che ora viene svilita, asservita agli interessi degli apprendisti stregoni che, prigionieri del loro pensiero magico, si illudono che, all'ultimo momento, arriverà il Magus ex machina a fermare le loro scope impazzite che stanno inondando il mondo di denaro fasullo e di cavarsela con un calcio nel culo, mentre invece creperanno anche loro con il collo segato quando le scope molleranno i secchi ed impugneranno i coltelli dei loro compari d'Anello tagliagole.

Questa scelleratezza, questo giocare con il cerino acceso in un deposito di dinamite, ha qualcosa che assomiglia tanto alla vendetta di chi, per il fatto di aver trovato il regulus per mutare la merda in oro e, chissà, essere arrivato a dominare il fulmine, il terremoto e la tempesta, è convinto di essere Dio e di poter lanciare la sfida ultima a sé stesso. Un Dio vendicativo e feroce che tradendo la sua natura umana, ha perso completamente il lume della Ragione. Continuo a pensare al cowboy demente che cavalca la bomba atomica al grido di "Hee Haw!!" nel finale del "Dr. Stranamore" di Kubrick. Sarebbe colui Dio? Un imbecille totale? "Si", ci dicono, "non è meraviglioso, pezzenti?"

I buoni vorrebbero che non capissimo che quello che stanno attuando, da una parte impoverendoci con il loro sterco fasullo e dall'altra dresdizzandoci ogni sera con tonnellate di melassa immigrazionista che, invece della pietà, non fa che incendiare il nostro razzismo latente (non c'è mica da vergognarsi, il razzismo non esiste solo quando non ve ne è motivo) e finiranno per farci perfino cominciare a guardare con simpatia i cappucci bianchi del Ku Klux Klan, non è altro che il vecchio colonialismo reloaded. 
Ci hanno fatto l'Australia, il Canada, per non parlare degli Stati Uniti, con quel metodo infallibile. 

Prima mandano in avanscoperta bonari preti di campagna e fratacchioni a benedire i nativi e a distribuire collanine, sigarette e stecche di cioccolata e a predicare la tolleranza e l'apertura verso le altre culture. Multiculturalismo è bello; la tradizione locale, il tuo dialetto sono brutti. Anzi, fascisti. Devi aprirti al mondo.
Poi partono i bastimenti carichi di galeotti e puttane per marcare il territorio. 
Solo alla fine dell'operazione, eventualmente, attivano le santedonne e i santuomini pellegrini, i bravi emigranti e i volonterosi zappatori.
Nessuna civiltà precedente ha comunque  mai retto il frontale dell'invasione del proprio territorio e tutti gli invasi hanno dovuto sempre difendersi - ahimè invano - con la violenza. Ditelo alle buonesse che credono di ammansire il migrante infoiato sventolando la gaia bandiera della pace e dell'accoglienza come muleta di fratellanza.

Non vogliono che si chiami invasione, i supereroi, ma io fascisticamente me ne frego. Nel nostro caso, ma in quello dell'intera Europa, pensiamo alla povera Grecia, sfruttando la concomitanza di una feroce crisi economica sistemica, scatenata da loro stessi, hanno intensificato l'invio di navi cariche di disperati che dura per altro da decenni, con un'alta percentuale di veri poveri e veri bisognosi di asilo provenienti dalle guerre imperiali e che devono essere ipocritamente "salvati". 
Stanno comunque già alzando il tiro. Continuano a chiamarli profughi, così ti senti in colpa se cominci a chiederti se non siano troppi tutti questi sconosciuti attorno a casa, ma invece dei poveri ed affamati fanno sbarcare giovinastri pretenziosi ed arroganti, convinti della superiorità della loro razza nera, intrisi di balotellismo, reclutati al paese dai gatti&volpe che li hanno convinti a seminare gli zecchini nel campo dei miracoli e fatti salire sui gommoni dagli omini di burro che hanno promesso loro il Paese dei Balocchi e che, una volta giunti a contatto con la nostra durezza del vivere e la risicata generosità delle cooperative, si incazzano contro i bianchi rassisti. Fateci caso. Siamo sempre i bianchi rassisti. 

Secondo me siamo già alla fase successiva, all'ondata degli avanzi di galera - di cui i loro paesi immagino si liberino volentieri - che stanno cominciando a delinquere pesantemente, assaltandoci in stile Johannesburgh,(dove le case isolate devono essere difese con reti elettrificate), ammazzando, stuprando e rubando il rubabile. 
Eppure, anche di fronte all'efferato assassinio di due anziani in Sicilia da parte di un criminale che non aveva alcun titolo a venire nel nostro paese e che era ospitato nel centro di accoglienza oggetto di inchieste di magistratura sulla cosiddetta Industria dell'Accoglienza, c'è chi insiste ad imbrattare i giornali con la propria merda buonista, giustificando, perdonando, obbligandoci a porgere con la forza quella maledetta altra guancia e facendoci ingoiare l'insopportabile ingiustizia dell'accusa di razzismo a senso unico, dell'ingoia e taci perché così è deciso. Nel silenzio complice di autorità inesistenti che non sanno dire una parola di conforto ma solo fare la lurida morale ai propri cittadini esasperati, giocando con il fuoco in un territorio dove la Mafia potrebbe recuperare il suo antico ruolo di difensore degli indifesi, e che ribadiscono solo, con il loro silenzio, la loro complicità e il fatto che siamo soli ed appunto indifesi di fronte a questo grandioso progetto di destrutturazione e ristrutturazione violenta dell'Europa. 
 
Sembra un secolo invece che la nostra classe dirigente reagì come sappiamo quando l'Albania ci mandò una nave di galeotti a scopo intimidatorio. Mettendo in piedi l'operazione Pellicano, ovvero "la dislocazione di 700 militari italiani al comando del generale Antonio Quintana in Albania, con il compito di evitare esodi, gestire gli aiuti umanitari, distribuire generi alimentari e assicurare la cooperazione tecnica." Era il 1991 e, rispetto ad oggi, sembravamo perfino ancora un paese sovrano. Anche i comunisti come Napolitano erano per gli immediati respingimenti di persone che, ieri come oggi, non avevano alcun requisito per goderne dell'indiscutibile diritto d'asilo. Si potevano ancora chiamare addirittura clandestini e chi tra loro delinqueva, delinquente.
Poi qualcosa è cambiato. Sono arrivati i maledetti anni 2000, il guanto in faccia a Dio è stato lanciato e il mondo ha iniziato a girare al contrario come un disco satanico. Stiamo velocemente regredendo agli anni bui ma potremmo fare ancora meglio. Arrivare a quella clava con la quale combatteremmo la quarta guerra mondiale dopo aver combattuto la terza. Come diceva Einstein.


P.S: Ho sempre odiato i film post-apocalittici alla "Mad Max". Ora so perché. 

73 commenti:

  1. Anonimo22:08

    FInirà invece che dovrete chiedere aiuto ai libberisti visto che quelli che hai citato te: Putin, i fasci, gli xeni e compagnia cantante sono i buoni.

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    1. Anonimo23:10

      du avere raghione io essere bovero negro fare brudda vida ber favore dare me soldi ber buona vida boi insieme fare ganne e gogaina duddi fradelli mondo di duddi no lavorare andare rubare soldi di gaddivi bianghi rassisdi e sgobare loro bele done e bambini anghe dua dona io sgobare berghe sabere du buono biango mio amigo bum bum boi amazare danda bruda ghiente bianga rassisda e brender ber il gulo ghiente ghe lavora ber badroni bianghi gadivi ghe no biace negri e no da soldi noi negri ghe avere duddi diriddi berghe mondo duddi fradelli bum bum

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    2. In effetti non se ne vedono molti ciechi in giro...

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  2. W Wanna Marchi22:15

    E' cambiato anche che l'antiberlusconismo viscerale di cert'uni (non facciamo i nomi per amor patrio) ha fatto più danni di questo paese di un'orda di barbari incivili in 2 anni, ma di questo, chissà perchè non se ne parla.

    Eh l'essere umano, curiosa creatura, anni anni a prendersela con un vecchio bacucco, e nel momento in cui hanno visto esaudire i loro desideri dovranno andare ad allearsi (forse) col cappellino in mano dall'amico post-sovietico del vecchio demonio.

    Sic transit gloria mundi

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  3. Ci sarebbe da dire tanto, ma io in sintesi direi questo:
    1) Numericamente, è così drammatica la cosa? A me sembra che sia molto più "soft" anche se alla lunga comunque pericolosa.
    2) Io garderei anche a certi autoctoni, periferie, ecc... che "l'integrazione della cosiddetta società civile" ancora non la conoscono neanche di striscio. Questo però peggiora il quadro di insostenibilità di un processo neanche minimamente gestito.

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  4. beatrice02:37

    Grazie di aver scritto questo articolo, mi allevia dagli slogan ufficiali su questo argomento .
    Oggi aspettando Bagnai ho guardato un po' di rainews, skytg24 e dopo "in onda". Simile propaganda su tutti i canali, anche gli stessi ospiti, si facevano da spalla l'uno con l'altro per incolparmi a me, dall'altra parte dello schermo, di crudelta', responsabilita delle morti, razzismo e sciacallaggio se per caso pensavo quacosa di simile a salvini.

    Ha ragione, ci stiamo avviandoci verso la fine della nostra civilta' . In 10-12 anni non esistera' quasi piu', saremo terzo mondo, crudelta, poverta', prevaricazione, stupidita' e violenza comanderanno le strade e molti piccoli businesses.
    Grazie ancora per l'articolo

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  5. Fare entrare tutte queste masse di migranti senza avere minimamente la capacità di sostenerle cioè amministrazzione, personale specializzato, posti letto è sopratutto soldi è semplicemente demenzial ed altamente criminale.

    La Spagna ha chiuso praticamente le sue frontiere ermeticamente. Lo stesso succede in Bulgaria, Ungeria, Israele, Malta è persino in grecia. Adesso anche in Austria stanno facendo controlli a tapeto alle frontiere. Qui c'è il rischio che l'intero flusso migratorio, sia quello africano sia quello dal medio oriente vada a riversarsi sul italia, poi vedremo cosa succede.

    Spero che il prossimo ad essere sgozzato sia un sinistronzo radicale italiota.di merda.

    Ho l'impressione che la sinistra radicale italiana sia più pericolosa della Mafia

    Ogni italiano che oggi vota ancora sinistra, sottoscrive la sua condanna a morte.
    I sinistronzi italioti hanno un profondo odio verso l'italia è l'italiano, questo dovrebbe ormai essere più che chiaro.

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    1. Ogni italiano che oggi vota ancora a sinistra sottoscrive purtroppo anche la TUA e MIA condanna a morte. Sottoscrivesse solo la sua, bè, siamo in un paese libero.

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  6. Io credo che i buoni abbiano creato la correlazione patriottismo\destra per avere un piano B. Infatti non esiste correlazione tra questi due elementi soprattutto in un Paese il quale ha vissuto il suo unico atto di patriottismo unificatore per merito di due eroi, uno socialista e uno democratico. Tutti i paesi italiani hanno una statua o una tarda di Garibaldi e, ironia della sorte, sembra che qualsiasi sentimento sovranista debba trascinare chi lo esprime, a destra.

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    1. Anonimo08:36

      Beh, Giulia, la Sinistra e' internazionale per costituzione. Sarebbe un'anomalia il contrario. Se lo chiamiamo Fronte Nazionale (absit injuria verbis) possiamo risparmiarci il cilicio e il gatto a nove code. E magari evitiamo l'annosa questione Destra-Sinistra, alle quali categorie ognuno attribuisce prerogative diverse.

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    2. Anonimo, ha ragione Giulia.

      Probabilmente non ti è chiaro cosa è stata l'Internazionale, e non ti è chiaro come il cosmopolitismo liberal-piddino non sia altro che l'altra faccia dell'imperialismo nazifascista.

      Lo sponsor è sempre lo stesso: Confindustria, Wall Street, la City, Francoforte...

      Una rilettura di Lenin dovrebbe esse necessaria per comprendere come la lotta di classe internazionale passi da quella nazionale e... dal "nazionalismo" come doverosa resistenza all'imperialismo del capitale.

      Lenin, sottolineando questo ragionamento, ammoniva che il non capirlo era da imbecilli.

      Questo per farti capire cosa è stata la sinistra dell'ultimo mezzo secolo....

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    3. Anonimo16:09

      Ho dimenticato di firmarmi Bazaar. Fuoco amico. Quando dico che la Sinistra e' internazionale non mi riferisco ad una delle sue prerogative, ma alla prima e piu' importante tra tutte. E tu sai perfettamente che e' cosi' proprio perche' conosci bene la materia. Al che, capisco ogni distinguo, ma non si puo' negare l'evidenza. L'Internazionale Socialista e' stata istituzionalizzata ben 4 volte. Nel mio piccolo ho abbastanza metabolizzato i sacri testi da poterlo affermare con certezza.

      G.Stallman

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    4. Oddio, quando il "fuoco" sono argomentazioni, va bene spararsi anche tra amici.

      Infatti rimarco che, come credo intendesse Giulia, la correlazione tra destra e patriottismo è ingegneria sociale.

      Lenin è chiaro su questo punto: il patriottismo non solo è lecito, anzi, supremo dovere specialmente quando la nazione da difendere è socialista (come l'Italia fondata sul lavoro...).

      L'Internazionalismo del socialismo nasce dall'evidenza che l'unica "guerra" che, combattuta, porta ad un miglioramento delle condizioni di tutti, è quella di classe. Mantre la guerra imperialista, tra nazioni, è combattuta dal capitale contro i lavoratori: che sono la carne da mecello chiamata soldati.

      Questo non significa che il patriottismo e il nazionalismo siano stati di destra, ovvero dalla parte del capitale: è proprio vero il contrario. Basti fare un viaggetto in Russia o in Cina.

      Con la scusa dal nazionalismo e del patriottismo, il nazifascismo ha condotto in barba alla "programmazione neurolinguistica", politiche imperialiste con un'ideologia totalizzante e internazionalista pari a quella comunista (cfr. l'Aarendt).

      Il FN, con buona pace di chi arranca con l'economia internazionale, pratica politiche ad ispirazione marxista: immagino che tu sappia bene chi sia Sapir.

      Ma credo che non mi vieni incontro in questa analisi perché non accetti che, essendo la politica sovrastruttura dell'economia, è la sinistra economica (il lavoro) a fare la Sinistra, tanto quanto è la destra economica (il grande capitale) a fare la destra politica.

      O no?

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    5. Anonimo19:14

      Si' e no Bazaar. Cioe': ci sono ragioni pro e contro la visione nazionale del Socialismo. Da un punto di vista ideologico, invece, la questione e' chiara: lo Stato (cristiano) deve essere soppresso e i suoi nuclei (Borghesia e Famiglia) disciolti nella societa' senza classi. Lo scrive Marx... E non parliamo della Nazione. In teoria, ovviamente, ma nella pratica le cose sono andate diversamente. Nonostante la volonta' di Lenin di realizzare il dettato marxiano senza deviazioni, dai primi anni della Rivoluzione la teoria e' stata riveduta e corretta piu' volte. Il libero amore dei primi tempi fu rimesso in discussione in quanto il caos demografico che ne segui' dava poche speranze. La questione religiosa venne improntata ad una maggiore tolleranza. Ma con Stalin si torno' ad una maggiore ortodossia, nonostante si legga spesso il contrario. Pero' il concetto di Patria non veniva declinato come negli altri Stati. La motivazione a combattere per il Socialismo scarseggiava nei russi tanto che, si dice, la Guerra Patriottica fu inventata a bella posta per supplire a tale mancanza. Piu' chiaramente, per alcuni storici russi, Stalin preparo' un piano di invasione dell'Europa e ne informo' i tedeschi. E cosi', con la Patria violata, la motivazione comparve insieme alle V sui T34. Fosse vero, sacrifico' fino suo figlio, tenente di artiglieria di stanza sul confine. Fantasie ? Anche la questione dei pope rimessi in trincea fu una resa a quello che era un sentimento religioso che ricompare sempre in vario modo quando la morte ti e' compagna. Pero' una cosa e' certa: il patriottismo sovietico fu solo un ripiego del quale il suo fautore non andava affatto orgoglioso. Tanto che non presenzio' nemmeno alle celebrazioni della vittoria sulla Piazza Rossa. Poi le cose si stabilizzarono e divenne quasi normale il considerare l'URSS uno Stato come gli altri, ma in realta' il concetto di Stato in URSS non esisteva proprio, anzi, la denominazione stessa era vietata per legge, mentre era consentito usarla nei paesi satelliti. Questo per la Russia. Se invece ti riferisci all'Italia, in Gramsci si possono leggere cose molto diverse. Ma anche qui non e' ben chiaro se si tratti di deviazionismi o meno. Te lo dico da amico: se parlavi di Patria ad un militante comunista di una volta del fascista non te lo levava nessuno. Allora: se lo strano patriottismo di sinistra non e' il passo indietro che segue i due in avanti di Lenin io ci sto senza riserve, altrimenti no. Lo vedi bene anche qui come l'anima internazionalista dei vecchi militanti marxisti sia proprio il nodo gordiano.

      G.Stallman

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    6. Per come la vedo io, Marx non sarebbe mai stato marxista... basta vedere la discussione che affronto più imbasso nei commenti.

      Comunque, ciò a cui fai riferimento tu consiste allo "stadio finale", ovvero quando tutto il mondo diventa comunista.

      Infatti Engels e Marx lo scrivono esplicitamente nel Manifesto che la prima fase di lotta è a livello nazionale.

      Marx spara cazzate in quella fase storica quando si contrappone a List, perché vedeva nel free trade a cui List si opponeva lo strumento colonialista che avrebbe fatto più rapidamente "esplodere le contraddizioni del capitalismo".

      I russi sono sempre stati patriottici... basti pensare alla guerra contro Napoleone: non capisco a cosa ti riferisci durante il socialismo reale... perché mai tra il '17 e Stalin ci sarebbe dovuta essere una qualche apatia verso la propria patria?

      I russi li conosco bene, in modo diretto: sono coloro che emigrano e finiscono sotto la propaganda NATO che possono mostrare (alcuni) segni di disinteresse o sofferenza.

      Comunque, per chiarezza, quando ho parlato di socialismo mi son sempre riferito alla sinistra economica, ovvero a quelle forze politiche che si impegnano a tutelare il lavoro e a costruire le reti di sicurezza sociale.

      Non penso per forza a Marx: anzi, da un punto di vista economicistico mi rifaccio al post-keynesismo.

      Per me Marx rimane fondamentale per l'aspetto filosofico e sociologico, ovvero la "prospettiva del conflitto", e l'uso della logica e della dialettica hegeliana per rendere analizzabile la politica nella storia.

      Insomma, la nostra Costituzione, che piaccia o meno, passa da lì.

      Che poi la merda piddinica e sinistronza sia collaborazionista e anti-patriottica, è un altro paio di maniche: ma con l'eurocomunismo semplicemente i partiti e gli intellettuali di sinistra sono diventati "liberali", ovvero si sono conformati alle idee della destra economica che, come dicevo, è tipicamente... cosmopolita.

      Tutte le distinzione che fanno i politologi sono per me generalmente inane: le sfumature di conservatorismo e progressismo sono per me inutili. Conta solo la polica economica che viene proposta.

      Sono uno stimatore di De Gaulle, ad esempio.

      Un caro saluto.

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    7. Strömt herbei, Besatzungsheere, schwarz und rot und braun und gelb, daß das Deutschtum sich vermehre, von der Etsch bis an den Belt! Schwarzweißrote Jungfernhemden wehen stolz von jedem Dach, grüßen euch, ihr dunklen Fremden: seid willkommen, schwarze Schmach! Jungfern, lasset euch begatten, Beine breit, ihr Ehefrau'n, und gebäret uns Mulatten, möglichst schokoladenbraun! Schwarze, Rote, Braune, Gelbe, Negervolk aus aller Welt, ziehet über Rhein und Elbe, kommt nach Niederschönenfeld! Strömt herbei in dunk'ler Masse, und schießt los mit lautem Krach: säubert die Germanenrasse, sei willkommen, schwarze Schmach!"


      Erich Mühsam, 1923 (Communista è anarchico tedesco)

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    8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    9. Paolo, soprattutto era un poeta :-)

      Questa, se ne convieni, è una voce lievemente più rappresentativa.

      Non confondiamo l'intelligenza con l'ideologia: non è che se gli italiani sono mediamente analfabeti, allora l'italiano è una lingua insulsa.

      No, l'italiano è la lingua di Dante e del Petrarca, solo che non basta farsi belli vantando delle radici culturali che... non si conoscono, non si studiano e non si capiscono.

      Lo stesso vale per il socialismo.

      E, che ci piaccia o meno, il lenimento del dolore sociale causato dalle aberrazioni del capitale è stato esclusivamente dovuto a questa esperienza della cultura e della prassi.

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    10. Anonimo12:23

      "perché vedeva nel free trade a cui List si opponeva lo strumento colonialista che avrebbe fatto più rapidamente "esplodere le contraddizioni del capitalismo"

      Ecco Bazaar, il punto sta proprio qui. quello che Marx chiamava Capitalismo Mondiale, e noi chiamiamo Globalizzazione, era visto come lo strumento che avrebbe distrutti gli Stati cristiani, quindi, visto con favore in quanto avrebbe abbattuto le frontiere e portato la Lotta di Classe da livello nazionale a livello mondiale. Mi pare stia addirittura nel Manifesto, se ricordo bene. Quindi, perche' non leggere alla luce di questo l'apparente tradimento della classe dirigente ex comunista quando spinge in ogni modo verso il Liberismo ? Sarebbe il solito fine che giustifica i mezzi. Io credo sia un'ipotesi piu' convincente che non il tradimento stesso, che pure riguardera' certo qualcuno.

      Pertanto, il cambiamento di dimensione da nazionale a internazionale della Lotta, giustificherebbe perfettamente la posizione di chi considera gli stranieri alla pari dei connazionali; cosa che nemmeno in URSS era anche lontanamente ipotizzabile. E cosi' tutto si spiegherebbe. Noi saremmo quelli che si "attardano" sulla posizione nazionale, mentre gli altri quelli che hanno consapevolezza del processo rivoluzionario in atto. Se traslassimo questa posizione nel passato, noi combatteremmo con i fascisti invece che con i partigiani. Cosa che, per altro fecero fino alcuni fondatori del PCI come Nicola Bombacci, che fini' appeso a Piazzale Loreto con Mussolini. Posso capire che sia sgradevole metterla cosi', nondimeno, quando si evoca il concetto di Patria prima o poi si finisce per contrapporlo alla Rivoluzione. Comunque, oggi i fascisti non ci sono piu', o sono solo quattro gatti, quindi e' molto piu' chiaro che e' soprattutto il Proletariato nazionale ad averne le tasche piene. Ma per chi rimane internazionalista il Proletariato non puo' essere nazionale.

      Sono disquisizioni accademiche, ma servono anche queste. Fanno capire che di fronte ad una vera minaccia e' necessaria una vera mobilitazione. E cosi' si dissolvono tutti gli stereotipi politici del passato e si ricrea una comunita' che e' stata artificiosamente tenuta divisa.

      Un caro saluto anche a te.

      G.Stallman

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    11. "per chi rimane internazionalista il Proletariato non puo' essere nazionale"

      Mah, a parte quella sbandata "giovanile" di Marx (del tanto peggio tanto meglio), come ad es. si nota negli scritti di Lenin, l'unico nazionalismo che la sinistra storica detesta è quello fake dei nazifascismi e, in generale, strumentalizzato dal capitale a fini imperialistici.

      Guarda, poi sei uno dei pochi con cui mi capita di dibattere che fa lo sforzo di usare la dialettica cercando di uscire dagli schemi preconfezionati, dagli slogan, senza, però, staccarsi dalla letteratura di riferimento e non cadere nel "permeismo".

      La mia posizione penso di averla espressa: distruggere gli "stereotipi" è una priorità, visto che sono un prodotto di frame ed ingegneria sociale, ma non si può non parlare di "destra e sinistra", perché una sinistra e una destra economica esistono, e necessariamente generano sovrastrutture politiche e sociali.

      La nostra Costituzione è profondamente socialista: cosa c'è di più sovrano, nazionalista se non la Costituzione stessa?

      Inoltre, osservato l'art.11, è pure spiccatamente "internazionalista": ed è internazionalista - stando sempre all'art.11 Cost. - contestualmente rifiutando il free trade, proprio perché la sovranità può essere limitata a fini di pace e a parità di condizioni ma non può essere ceduta.

      Il proletariato di tutto il mondo, come si capisce anche da quel sofferente Lenin, può essere unito solo tramite le frontiere e, in generale, tramite il rispetto delle identità nazionali.

      L'analisi che ti propongo non è ideologica: tra inventarmi una ideologia politica che unisca pseudocomunisti livorosi e nazionalisti che odiano la sinistra perché quasi esclusivamente infestata da imbecilli che hanno bisogno del senso di appartenenza, preferisco rileggere e rielaborare usando un linguaggio fresco per riscoprire concetti che sono stati determinanti per arrivare alla nostra Costituzione.

      Non credo ci sia da inventarsi niente, è già tutto scritto e va riscoperto.

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    12. Anonimo13:57

      La discussione e' interessante perche' piuttosto libera da preconcetti e fondata su basi solide, ma qualche scoria rimane. La questione del Proletariato, per quanto ho capito io, non puo' essere intesa se non sulla base della Classe, quindi, prescinde sempre dalla nazione di appartenenza. La Rivoluzione socialista e' mondiale, quindi, l'attore deve essere mondiale. Secondo me, e non sono un esperto, l'errore sta proprio qui: quando le nazioni saltano il possesso dei mezzi di produzione salta con loro. I residui del Capitale nazionale vengono assorbiti dal piu' potente Capitale internazionale; il che e' il nostro caso. L'esempio odierno di Cina e Paesi emergenti lo dimostra. Quando Barbara accenna al fatto che l'odiato Capitalismo nazionale impallidisce di fronte a quello delle Multinazionali dice una verita' che difficilmente si puo' negare. Ma l'alternativa qual'e', se fallisce l'obbiettivo di creare nel Proletariato una consapevolezza rivoluzionaria ? Nella moderna concezione, e con i moderni mezzi, la Produzione (e Trasformazione) puo' essere dislocata con una certa rapidita' da un luogo all'altro, con il che la divisione puo' essere provocata in qualunque forma e in qualunque momento. Nel caso della Trasformazione si puo' fino impedire che le materie prime giungano nei luoghi a lei deputati. E allora ? C'e' un buco grosso cosi' nella teoria.

      Quanto al Nazionalismo inteso nel Fascismo e affini, io continuo a non vedervi niente di diverso dal Nazionalismo stesso. Eppure questi regimi non volevano essere esplicitamente nazionalisti. Quando un socialista come Mussolini abiura all'internazionalismo proletario deve creare una nuova entita' che lo surroghi. E' lo stesso problema con cui tutti si dovrebbero misurare nella stessa fattispecie: anche noi oggi. Noi, ma parlo per me, non abbiamo una visione razzista, pero' ci poniamo il problema di fronteggiare un Nemico che di questa accusa fa la sua prima arma propagandistica; forte di un'educazione protrattasi per decenni. E allora che dovremmo fare per stabilire chi e' italiano e chi non lo e' ? Dovremmo ricorrere all'anzianita' su base individuale o familiare ? Anche se noi decidessimo che l'italiano e' quello che ha fatto la Resistenza, oppure quello che ha combattuto la Ia Guerra Mondiale, saremmo considerati razzisti comunque. E pure se decidessimo che gli stranieri non possono diventare italiani se non in casi estremi. Tutte le vie sarebbero sbarrate e dovremmo comunque rassegnarci ad annegare in un'umanita' che conta 800 volte circa il nostro numero.

      Se noi fossimo una comunita' coesa non basterebbe chiuderci a riccio in una difesa inutile: dovremmo proiettarci all'esterno e cercare di diffondere la nostra visione del mondo. il che comporterebbe anche una certa dose di bellicosita' che non parrebbe fare parte del nostro corredo genetico. E' infatti su questo grado di bellicosita' che si dibatte la questione dell'Antifascismo. E' stata troppa ? I fatti dimostrano che e' stata troppo poca. Metti il caso che noi avessimo avuta la stessa opportunita' dei russi di invadere a nostra volta chi ci ha invaso, pensi che saremmo stati altrettanto spietati ? Io non lo credo, perche' cio' non ha niente a che fare con l'ideologia, ma con qualcosa di piu' profondo che nemmeno il Fascismo e' riuscito a cambiare. Mentre il Dopoguerra e' riuscito a peggiorare la nostra debolezza al punto tale che oggi non sappiamo piu' difenderci.

      Capisco che e' difficile accettare il fatto che abbiamo creduto ad una massa immane di cazzate, ma i fatti odierni ci dimostrano che e' stato proprio cosi'.

      G.Stallman

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    13. Non ti seguo, e comunque "La Rivoluzione socialista e' mondiale, quindi, l'attore deve essere mondiale." è un sillogismo tirato fuori dai traditori dei lavoratori e del socialismo, a cominciare dall'eurocomunismo. Nel link che ti ho segnalato, e quelli a cui fa riferimento, si dice proprio il contrario.

      Probabilmente non riesci a focalizzare il genio dei grandi socialisti a cavallo tra '800 e '900: non sparebbero mai cazzate di questo tipo.

      Studiavano storia, filosofia, diritto ed economia: basta leggere le discussioni che facevano rimbalzare tra Russia, Germania, Inghilterra, Francia ed Italia. Da pelle d'oca.

      Passione ed intelligenza: i banchieri li odiavano.... a differenza dei nazisti e dei fascisti....

      Quello che ha fatto Lenin non credo abbia precedenti storici: per intelligenza, prassi ed etica.

      Ma il punto che mi preme è un altro: gli storici sanno la storia ma non la capiscono. I filosofi la capiscono ma non sanno sintetizzarne la prassi.

      Gli economisti sono pagati da chi riscrive la storia e chi, tramite la filosofia, fabbrica sovrastrutture ideologiche.

      La menti che hanno maneggiato tutte queste discipline con cognizione sono state pochissime nella storia: e, di questi casi rari, solo una parte ha prodotto cultura che non fondasse le proprie radici nell'etica della classe dominanti.

      Questi pochi sono stati socialisti.

      Per capire cosa è stato il fascismo devi farti delle basi di economia: se vogliamo fare come i piddini o gil pseudo-marxisti che non capiscono una mazza di strutture economiche e non sanno come sono le dinamiche dei rapporti di forza nel capitalismo, possiamo metterci a vaniloquiare per ora di sovrastrutture.

      Mi tiro fuori subito.

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  7. Anonimo08:29

    Bello, bello e disperato.

    Purtroppo sono sempre le solite dinamiche del Potere. Si crea un nemico perche' lo si combatta. La novita' sta nel fatto che oggi te lo portano in casa senza nemmeno bisogno dello sbarco di Anzio. A tue spese. Ed e' questa apparente pacificita' del fenomeno ad impedire una mobilitazione generale in propria difesa. Ma ormai ci siamo quasi. Nonostante i tranquillanti ammanniti da Stati, Superstati, ONU, Chiesa e Media unificati, comincia a serpeggiare un certo malumore. Il momento dello scontro diretto si avvicina. E tutto perche' non abbiamo avuto il coraggio di rimuovere i governi che hanno determinato questa situazione. Il che ci sarebbe costato molto meno. Perche' le Istituzioni sono ormai talmente marce che non c'e' un Generale, uno, che teorizzi e realizzi una qualche specie di Colpo di Stato. E cosi' ci tocchera' di fronteggiare gli eserciti che ci hanno messi in casa, a cui qualcuno provvedera' certo la fornitura di armi. Poi l'ONU condannera' la Reazione; ci sara' senz'altro una qualche Srebrenitza da scoprire; e cosi' faremo la fine di tutti quelli che ci hanno preceduto. E' un copione gia' scritto: letto e riletto mille volte. Le generazioni che ci hanno preceduto hanno gia' vissuto sulla propria pelle qualcosa di simile. Ma cio' che si profila oggi e' una prima assoluta per l'Europa e pure per l'Italia che di invasioni ne ha viste comunque tante. Se nemmeno di fronte all'ora della verita' sapremo mettere da parte le differenze politiche che ci caratterizzano, tanto varra' lasciarsi inghiottire nel buco nero che ormai si sta aprendo.

    G.Stallman

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  8. Anonimo08:47

    Grande e illuminato scritto.
    Purtroppo la democrazia è anche il sistema più maniponabile dall'interno e dall'esterno.
    Alessio

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  9. All'inizio potresti pure essere interessante e l'analisi che fai delle tecniche di potere e di controllo del capitalismo sulle masse di imbecilli che siamo noi la condivido, poi però ti scopri smaccatamente: sei troppo avvelenata/o contro i profughi e gli immigrati che, è vero tra di loro ci possono pure essere quelli affette da balotellismo, io l'ho sperimentato con le ucraine che sono venute a casa mia credendosi superiori per razza e per cultura, alla fine
    faccio lavorare italiane anche con molti limiti, ma non convinci con la tesi dell'immigrazione pilotata per la
    distruzione dell'Europa. L'Europa è la causa di molti dei conflitti in altre parti del mondo e gli Stati Uniti non fanno che continuarne i disegni. Dall'Africa centrale al medio oriente le "civilissime" Francia e Inghilterra ne sanno qualcosa, quindi non spariamole grosse con scenografiche aggressioni a questa Europa "culla di civiltà" che fino a 60 anni fa si massacrava in guerre intestine e in genocidi feroci peggio dell'Africa oggi. E non sono un buonista, sono un cattivista: la stampa mi fa schifo e la televisione pure e quello che è successo in Sicilia è inammissibile, ma è pure vero che un ucraino ( si, proprio quelli che si sentono superiori a tutti gli altri) alla fine e morto sparato nel casertano per difendere qualcuno da un'aggressione. Tu hai colto delle verità, ma sei troppo frettoloso su altre: il rapporto natura cultura, la confusione tra etologia e etica, ma soprattutto dici poco su quello che per me è il grande Moloch del nostro tempo e che ci spinge tutti sull'orizzonte degli eventi dove persino la luce viene inghiottita dal buco nero: la compressione dei media sulla verità, su tutta la verità, che come la luce finisce con lo sparire in un immenso buco nero.

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    1. Tu dici:

      1. "Non è un progetto". L'hai letto il post precedente che contiene una ricerca notissima pubblicata dall'ONU? Secondo te stipare minimo altri 40.000.000 di abitanti entro il 2050 in Italia (lo ha ripetuto anche il sottosegr. Gozi l'altro giorno) non è un progetto?

      2. Il "ce lo meritiamo" è una cazzata ed è sempre stata la giustificazione per il colonialismo. In ogni caso noi non siamo i CEO delle multinazionali e non abbiamo responsabilità. Se fosse accaduto il contrario, con i sensi di colpa in Africa ci si starebbero facendo il bidè.

      3. La compressione dei media è causata da quella progettualità che non vedi.

      4. "ma sei troppo frettolosO su altre".

      Perché sei confuso circa il mio sesso?

      Scusa ma perché sei incerto sul mio sesso di appartenenza? Qui non si fanno menate gender. Usa pure il femminile.

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  10. Anonimo10:35

    Articolo che ho letto molto volentieri, personalmente da trentenne "fallito" (nel senso che non è scappato come altri miei amici e amiche in GB, Australia, USA o POLONIA e che non ha genitori "statali") sto continuando a lavorare e a farmi derubare dal protettorato italico, ma, essendo una t.d.c. e avendo avuto i miei due nonni di cui quello materno che si è fatto tutta la campagna di Libia ed è tornato a casa (in Veneto) tra autostop, traghetti, treni e passando a nuoto il fiume Adige e quello paterno che, troppo giovane per andare in guerra ha solo patito la fame e preso bombe sulla testa per qualche anno io me ne resto qui fino all'ultimo, così a commemorazione finale, come il "pirla" Giapponese nell'isoletta a difendere la sabbia.
    Farò così perché tanto di figli non ne ho fatti e non ne farò visto che di mettere al mondo schiavi non ne ho intenzione, ma, sarò stupido, ignorante e sicuramente avrò visto troppi film "anni 80", io nel frattempo sto imparando a sparare (fino a quando non chiuderanno i poligoni), almeno, se tutto crollerà, vederò cara la pelle.
    Speriamo almeno nel finale.

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    1. Bello. Lasciami però un nome con il quale chiamarti. Gli anonimi non mi piacciono.

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    2. Anonimo20:12

      Grazie, comunque se ricordi il "Tenente Kessler" su Twitter sono io, nella realtà mi chiamo Luca

      Ciao

      p.s. Bel Blog :)

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    3. Barbara, tu non sai quanta gente sta prendendo in seria considerazione di imparare ad usare le armi. Deve essere un sottoprodotto automatico del meltin' pot. Altro che le balle dell'abbronzato!

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    4. Anonimo23:12

      Ciao, potresti gentilmente spiegarmi meglio cosa intendi per "sottoprodotto automatico del meltin' pot" ? o.O grazie

      Luca

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    5. Se segui le cronache americane (il paese di riferimento di chi vede la gloria nel meltin' pot), vedrai che la violenza e il possesso di armi diffuso sono problemi di cui si discute da sempre.Ogni americano considera suo diritto avere armi e usarle... una strana contraddizione se ritengono di vivere in una realizzata società multiculturale che dovrebbe essere sinonimo di pace e amore!

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    6. Scusa, ho dimenticato, ciao a te.

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    7. @Django

      il melting pot come lo definì l'deatore Israel Zangwill significava altra cosa:

      Ciazione da Cofrab: ( Non è Colpa del Cristianesimo il Masochismo Sull'immigrazione

      Nota mia: del Cristianesimo certamento no perchè é morto e temo pure putrefatto, ma del Cacchianesimo oggi vivo e vegeto certamente sì.)
      Un "Melting Pot" di europei (secondo la famosa definizione di Israel Zangwill che nell'originale non era "l'America è un Melting Pot", ma l'America è un Melting Pot degli Europei".

      "America is God's Crucible, the great Melting-Pot where all the races of Europe are melting and reforming... Germans and Frenchmen, Irishmen and Englishmen, Jews and Russians - into the Crucible with you all! God is making the American."'

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    8. Grazie, una (delle tante) cosa che non sapevo. Davo per buono il significato volgarizzato e, tu mi spieghi, impreciso.

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  11. Amichetta11:46

    "io me ne resto qui fino all'ultimo, così a commemorazione finale, come il "pirla" Giapponese"
    Esatto, io pure mi sento esattamente così.
    Con la differenza che un figlio ce l'ho, adolescente, e mi devo scervellare su dove e come nasconderlo quando verrà richiamato alle armi.

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    1. O bèh, fare il militare non vuol dire essere spedito al fronte. Di fronti non c'è nè sono, almeno fino ad ora.

      Fare il militare può al contrario essere molto utile, sopratutto in questi tempi. Il militare è un importante scuole di vita è maturazzione.

      Imparare a meneggiare armi, non credo che sia controproducente in questi tempi pazzi.

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  12. Ci sono molte cose che non tornano.
    Innanzitutto, mi pare opportuno chiamare lo cose con il loro nome: più che "delirio mondialista" parlerei di globalizzazione.
    Ricordo che nel corso degli ultimi vent'anni sono sorti numerosi movimenti di opposizione a quel fenomeno, ma non ricordo di avervi visto partecipare sovranisti né altri che oggi si tracciano le vesti. C'erano solo "buonisti".
    Non capisco nemmeno perché dovremmo chiedere aiuto a Putin né che cosa di preciso potrebbe fare contro questo "delirio mondialista". La Russia è uno Stato membro del G8 e mi pare che dalla globalizzazione abbia solo tratto vantaggi, al di là della retorica nazionalista.
    Sul diritto di asilo, la Costituzione italiana è molto chiara: art. 10, comma III, "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge". Ne consegue che ne avrebbero diritto molte più persone di quelle che attualmente - a torto o a ragione - ne fanno richiesta. Anche qualche russo, tutto sommato.
    Concludo con qualche altra banalità. L'immigrazione è un fenomeno vecchio quanto il mondo. Nella Roma del 1526, lamentava un funzionario dello Stato pontificio, Marcello Alberini, solo "la minor parte" degli abitanti erano romani, "poiché quivi hanno rifugio tutte le nazioni, come il comune domicilio del mondo". Secondo i calcoli effettuati dagli storici che se ne sono occupati, solo un quarto dei fuochi (nuclei famigliari, diremmo oggi) censiti pochi anni prima era riconducibile a persone originarie di Roma o dei suoi dintorni, mentre oltre la metà dei fuochi era costituita da genti originarie degli altri Stati italiani. Circa il 20% invece proveniva da territori fuori dalla penisola. Il "delirio mondialista" deve avere radici insospettabilmente antiche...
    L'immigrazione oggi ha cause storiche e cause contingenti. Sulle prime, temo ormai che ci sia poco da fare. Sulle seconde, invece, si potrebbe fare qualcosa. E finché non si agisce su quelle qualsiasi allarmismo è destinato a cadere nel vuoto oppure a sfogarsi in rapsodico - e deleterio per entrambe le parti - furore. Temo proprio che veicolare la rabbia degli sfruttati contro altri ancora più sfruttati, dei poveri contro gli ancora più poveri, sarà il capolavoro perfetto del delirio mondialista.

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    1. Pensa che sono un "sinistronzo" (cit.) antieuro, parlo e amo il dialetto della mia città/regione (Verona e Veneto), delle quali studio la storia e sono tutto sommato convinto che i problemi li creino quelli in giacca e cravatta (perdonate il populismo di sinistra) e non quelli che attraversano il Mediterraneo a bordo di gommoni.
      Il mondo è complicato: se ne facciano tutti una ragione.

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    2. Dimenticavo: Ted Nugent è uno dei miei chitarristi preferiti.

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    3. Il fatto che tu sia antieuro non esclude che tu abbia scritto piddinate.

      Infatti citi la Costituzione a cazzo visto che nel momento in cui la Repubblica non riesca a garantire i diritti fondamentale agli Italiani, ha il dovere di non accogliere nessuno. Fatti magari un giro su Orizzonte48 che lì qualcuno che conosce la Costituzione c'è.

      (Senza contare poi che la stragrande maggioranza son semplici clandestini e non profughi....)

      Ravvediti figliolo...

      (ovviamente si scherza...)

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    4. p.s.

      comunque, sul fatto di riversare rabbia (quindi energia) sul fenomeno immigratorio di per sé, condivido l'appunto: non esiste altro che la lotta di classe....

      Ma qua è come essere tornati alle elementari della Storia :-)

      Insomma, prova anche te a trasmutare da "sinistronzo" a cittadino che fa propri i principi di Sinistra sanciti in Costituzione: la nostra Repubblica è fondata sul lavoro, non sul capitale.

      È naturale che la destra sia tendenzialmente eversiva... come sono eversive le politiche dei sinistronzi che confondono l'inclusività con l'imbecillità.

      Elimina
    5. p.p.s.s.

      Per capirsi bene: è il capitale che vuole forza lavoro a basso costo e ad alta conflittualità sociale. Insomma, deciditi da che parte stare....

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    6. Caro Bazaar, grazie per l'invito al ravvedimento, ma non sento di averne particolare bisogno.
      Seguo 48 e sono d'accordo con lui. Mi pare infatti che punti il dito contro il vincolo esterno e contro i trattati UE-UEM e non contro altri o altro. E d'altronde non mi pare di aver scritto nemmeno che è opportuno o desiderabile trapiantare settantamilamilionidimiliardi di immigrati nella sola bassa veneta. O no?
      Ravvediti anche tu e ascolta i Living Colour.
      (Sempre scherzando eh...)

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    7. PS: sul resto delle cose che hai scritto sono d'accordo. Sapessi che fatica ragionarci sopra con i miei amici "sinistronzi". Uno mi ha dato dello stalinista. Mi si è gonfiato il petto e mi sono anche bagnate un po' le mutande pensando alla rossa primavera e a Stalingrado.

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    8. Allora non capisco perché hai tirato fuori il comma III dell'art.10 Cost., insomma, fa molto "volimosebbenepiddì": sei sicuro di aver letto il link?

      Insomma, l'argomenta "scotta", e l'oggetto è "umano": anche l'osservazione sulla globalizzazione è in linea con la citazione che fai dell'art.10: che esista un progetto mondialista capitanato dalle élite NATO è discusso da tonnellate di letteratura, che poi sia la globalizzazione finanziaria lo strumento per "la conquista del mondo" (cazzo, nessuno rida...) è noto.

      Che questa, poi, abbia fatto bene alla Russia è un'assoluta novità: finché non è saltato fuori Putin dal nulla (alias, fsb, alias kgb) la Russia è rimasta per quasi un decennio sotto la shock economy della globalizzazione e i governi collaborazionisti come quello di Eltzin. Boutade?

      Vedi, io mi ci son sposato con un'immigrata russa, il meticciamento con le cosce lunghe lo trovo un atto di libidine genetica: però, quando costei mi ricorda dei due default e le vecchierelle che con i risparmi di una vita in rubli che non valevano carta da culo in mano mentre cercavano di cambiarli, senza fare in tempo perché il governo dava 3gg di tempo, lei piange.

      Sì come piangevano queste vecchierelle che avevano lavorato una vita e ora, senza capire cosa era successo, si trovano nella miseria più nera. Sì, molto più nera dei tempi dell'URSS.

      Questa è la globalizzazione. Citofonare Naomi Klein.

      Per il resto, io godo quando cercano di "tassonomizzarmi": mi si alza l'autostima. Vedo l'inanità della nuova merda di piccola borghesia, indecente quanto la grande.

      Allora gli dici all'erudito dell'estrema/estrema/estrema sinistra, che, ti fa capire: io, una volta, eheehehhe, sapessi!

      Insomma talmente rivoluzionario che, a quanto pare, fiancheggiava le brigate rosse (che venivano formate insieme a tutti gli altri gruppi terroristici europei in una casa a Parigi di proprietà della CIA...)

      E io dico: bene. Un marxista cazzutissimo!

      Dopo dieci minuti è già lì che balbetta puttanate neoliberiste e si difende con cagate che neanche un bimbo dell'asilo.

      Ma il momento più godereccio col trotzkijsta di turno è, dopo che gli dimostri che ha le stesse idee economiche di Goldman Sachs (come in tema di migrazione del fattore lavoro...), gli dici: ma quindi, carissimo, se la politica è sovrastruttura dell'economia, e, come vedi, hai idee economiche di estrema destra, come ti collochi a livello di iedologia politica?

      Inutile descrivere le facce di quando fai notar loro che socialisti e laburisti (quando ancora c'erano) erano tutti avversissimi all'immigrazione (e al federalismo...).

      Godo a dimostrare come TUTTA la sinistronza degli ultimi 50'anni abbia idee fasciste.

      (Certo poi c'è il coglione di turno che ti dice che non sai la differenza tra immigrati e profughi: quindi gli linki il video della Boldrini in cui ti parla solo di mobilità dei fattori della produzione e lo mandi a fanculo)

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    9. A me, molto semplicemente, non pare che la Russia di Putin sia un modello a cui guardare come davvero alternativo alle attuali politiche neoliberiste. Di lì lo stupore per la richiesta di aiuto al nostro superuomo.
      Il rimando alla Costituzione era semplicemente un richiamo ai valori fondanti sanciti nella Carta, tra cui quello di accogliere i rifugiati, cosa che tutto sommato ci rende onore. Ecco, magari aiuterebbe anche un gestione un po' meno improvvisata, ma d'altronde il fenomeno in questo periodo è particolarmente accentuato e non so quanto sia possibile pianificare davvero. Pure mi sfugge quale sia l'alternativa al modello attuale di gestione. Chiudiamo le porte a tutti indiscriminatamente? E' davvero possibile? Ho i miei dubbi.
      Era, insomma, un modo per porre all'attenzione il fatto che il problema non mi pare sia il loro arrivo, ma piuttosto la loro partenza, ecco tutto.

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    10. Mah... mi lasci sempre più perplesso: forse queste "scorribande" dovrei farle più spesso in giro per il web.

      Non mi pare che Barbara abbia parlato di modelli: c'è la sola cruda realtà che le uniche due vere sovranità rimaste al mondo sono dittature.

      Comunque... è evidente che non sei un lettore di Orizzonte48. Mi spiace, ma il livello delle argomentazioni lo lasciano intravvedere chiaramente.

      Non ti richiami ai valori fondamentali della Carta, che, in primis, garantiscono i diritti inalienabili dell'Uomo: semplicemente, non hai letto i link che ti ho fornito, dove, l'analisi di un costituzionalista vero, ti spiega il paradosso dell'art.10 in un contesto come quello attuale.

      Leggi bene: la priorità è il benessere e la dignità del popolo italiano sovrano

      Essere vittimi della propaganda del totalitarismo europeista non "rende onore": fa fare la figura degli imbecilli.

      Neanche le palle per combattere. Un popolo distrutto nel disonore, dietro lo sghignazzamento beffardo delle potenze straniere....

      Tra l'altro, il popolo che ha condiviso le risorse culturali per la Democrazia sostanziale e universalizzato la Bellezza nata durante l'ellenismo.

      Tu tieni il piede in due scarpe: certo che il problema è nella loro partenza, ma ciò non esclude che la loro accoglienza violi gravemente i diritti fondamentali degli Italiani.

      E se capisci che la loro partenza è il prodotto del free trade implicito nella globalizzazione finanziaria, con guerre e colpi di stato associati, comprenderesti che la lotta di classe implica il fare il possibile per non farsi invadere, e, allo stesso tempo combattere per la sovranità democratica che non solo regola le dogane, ma regola anche le frontiere... che sono la dogana del fattore lavoro.

      Ora ti chiedo: capisci che in ciò che argomento c'è coerenza far principi, strumenti e fini?

      Qui non siamo nel '17 quando i soldati russi andavano ad abbracciare quelli tedeschi al di là della trincea, piangendo, al grido "siamo tutti proletari" ma con divise diverse, la guerra che combattiamo la vuole "il capitale imperialista".

      Non bisogna disperdere energie con l'incazzatura verso gli immigrati soprattutto perché il conflitto intra-classe è voluto dal capitale. Punto.

      Ciò non toglie che si combatte (compete) su due fronti diversi: siamo in una condizione di "mors vestra vita nostra", è questa la condizione che emerge anche dal diritto costituzionale. (Che emerge dalla disquisizione nel link che non hai letto).

      Quindi la tua posizione è tanto moderata ed equilibrata quanto incoerente: quella che spinge il nichilismo autorazzista del piddino-lemming sotto la propaganda della grande finanza.

      Attualmente siamo ancora "proletari russi e tedeschi che si sparano tra le trincee", e di Lenin che strumentalizzano il nazionalismo e l'irenismo in funzione della lotta di classe non se ne vedono.

      Hai fatto un passo: bene, fai anche l'altro.

      (Che va bene, non è "un" ravvedimento, ma "mezzo" sì)

      Saluti.

      Elimina
    11. Caro Bazaar, mi sa che partiamo da dei presupposti un po' diversi. Non considero il diritto di asilo come propaganda del "totalitarismo europeista". E' un istituto che ha almeno duemila anni di storia e ha motivazioni umanitarie, etiche, filosofiche, religiose e giuridiche che io ritengo insindacabili. Hai presente il significato di insindacabile? Ecco, quella roba lì.
      Di nuovo: Caracciolo non dice "prima gli italiani" (forse ti confondi con qualcun altro). Dice che il vincolo esterno minaccia il rispetto dei diritti umani degli italiani e degli immigrati, che devono essere tutelati in modo paritario, perché i trattati europei e le conseguenti cessioni di sovranità fiscale e monetaria riducono gli spazi d'intervento e rischiano di porre in conflitto la tutela degli interessi di entrambe le categorie.
      Quindi il "mors vestra" deriva dall'accoglienza dei migranti in quanto tale o dai vincoli posti dai trattati europei che impediscono di tutelare davvero italiani e migranti?

      E a proposito di coerenza: come coniughiamo il rifiuto del conflitto intra-classe con l'implicito e darwiniano conflitto che nasce dal "mors vestra vita nostra"? (Condizione in cui ti senti tu, non io, per la verità). Non bisogna combattere contro i compagni migranti ma occorre combattere l'invasione dei compagni migranti? Che famo li combattiamo o non li combattiamo? Se abbiamo identificato il problema, combattiamo il problema (un certo tipo di politiche) o combattiamo chi ne subisce le conseguenze in modo ancora più tragico? Perché dal mio punto di vista, la priorità sarebbe tentare di combattere quel problema, perché poi gli altri si ridimensionerebbero di conseguenza.

      E comunque non hai risposto alla mia domanda: come la combattiamo l'invasione? Perché anche questo mi pare rilevante sotto molti punti di vista.

      Grazie per la magnanimità nell'aversi concesso un "mezzo" ravvedimento. Però, te lo dico, suona un po' pretesca come uscita!

      Pace e bene.

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    12. Carissimo, ho capito che neanche col martello un semplice triangolo logico riusciamo a metterlo insiema: ma almeno a due sillogismi che non siano in patente violazione del "pricipio di non contraddizione" ci siamo. (Dove per metà ti sei ravveduto... sai com'è, sono uno - e probabilmente unico - laico al mondo che da lezioni di etica al clero... ti va proprio male).

      Ma quando il mio piddinometro si avvicina alla zona rossa, la missione divina è per me imperativo morale.

      Guarda: che tu non ti senta in una condizione di "mors vestra vita nostra" è solo perché non sei ancora disoccupato. Giusto?

      Se lavorassi nell'edile o fossi un artigiano non usciresti con questo irenismo alla papa Francesco.

      Sicuramente non hai neanche i fondamenti di macroeconomia e quindi puoi essere - de facto - un socialista (come, del resto, tutta la sventurata progenie de sinistra dal '68 ai giorni nostri...).

      Occhio che l'orgoglio gioca brutti scherzi: ma vedo che continui a provarci senza ravvederti... figliolo :-)

      Aristotele I:

      a) se la Repubblica non può far rispettare i diritti fondamentali tra italiani e clandestini (quali siano i profughi è poi tutto da verificare) siamo in una condizione - de facto - di "mors vestra vita nostra": o garantiamo "l'insindacabile" diritto d'asilo (che in realtà è proprio da sindacare visto che la stragrande maggioranze dei flussi migratori che investono l'Italia negli ultimi venticinque anni - ovvero dal crollo dell'URSS, e dall'esplosione del liberoscambismo della globalizzazione finanziaria - sono lavoratori in cerca di occupazione. (Free trade = flusso deregolamentato dei fattori produttivi, per chi non ha zero nozioni di macroeconomia: il link porta ad ascoltare un'adepta del "totalitarismo europeista", che, guarda a caso, la pensa come te... solo che chi le ha scritto il pizzino sapeva un paio di concetti fondamentali economici... come una volta gli intellettuali di sinistra)

      b) il buon Simone non è sociopoliticamente in questa situazione di "mors vestra vita nostra"

      c) il buon Simone non è italiano (o ci ha le chiappe al caldo ed è pronto a sacrificare il suo connazionale che non ha l'istruzione necessaria per non competere con le tensioni salariali generate dal "sottoproletariato": ci sarà stato un motivo perché storicamente laburisti e socialisti lottavano per non importare immigrati, ovvero "sindacabilissimo fattore lavoro"...

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    13. Aristotele II:

      a) Bazaar non ha detto che LBC ha scritto "prima gli italiani" (ma forse intendevi un altro Bazaar): Bazaar si fida inaspettamente della logica contenuta nel punto a) di Aristotele I, in cui, tra l'altro la mena e rimena col "free trade"

      b) cosa impedisce alla Repubblica di adempiere agli obblighi costituzionali? Di nuovo, il FREE TRADE. Di quale stramaledetta politica economica sono espressioni trattati ed euro? Indovina un po'... il FREE TRADE

      c) Qual è la causa di questa situazione inaccettabile di "mors tua vita nostra"? Indovina indovinello?

      Ripeti con me: il FREE TRADE, il FREE TRADE, il FREE TRADE, il FREE TRADE, il FREE TRADE, il FREE TRADE, il FREE TRADE, il FREE TRADE, il FREE TRADE, il FREE TRADE, il FREE TRADE, il FREE TRADE, il FREE TRADE, il FREE TRADE, il FREE TRADE, ad libitum

      Ma questo sillogismo funziona per Bazaar: per Simone? "mors vestra vita nostra" vale e non vale (in barba al "principio di non contraddizione" e il free trade e l'austerità valgono per l'Europa ma non per il resto del mondo... visto che l'immigrazione non è voluta dal capitale, ma è una "necessità a causa dei paesi brutti da cui scappano dei profughi" (?)... e dobbiamo essere orgogliosi di non fare come il resto d'Europa che almeno prova a barricarsi.

      Aristotele III:

      a) i lavoratori stranieri, in generale, che nel pedagogico esempio dello scrivente sono stati paragonati ai soldati tedeschi della I guerra mondiale, fin tanto che combattono al servizio (generalmente incosapevole) del capitale, e mettono in pericolo la sovranità e i diritti fondamentali di uno Stato democratico, vanno combattuti: mors vestra vita nostra (in caso di guerra neppure in senso figurato). Quindi anche il flusso migratorio va "combattuto": come? Innanzitutto non sparando fregnacce piddiniche sull'insindacabilità dell'accoglienza (immagino che ospiterai diversi stranieri in giardino o in cucina). Secondo vigilando (inutilmente) sulle frontiere. (Anche perché la maggior parte dell'immigrazione arriva dalla UE in cui di profughi difficilmente si trovano).

      b) il conflitto intra-classe aumenta se non si agisce per bloccare i flussi migratori;

      c) Simone fa rientrare l'immigrazione tutta sotto l'art.10 Cost., con buona pace del fatto che la maggior parte dei migranti non sono profughi, infiammando il conflitto tra lavoratori, perché non capisce la differenza tra conflitto sociale e difesa degli interessi sovrani e territoriali.


      Non si può fermare questa invasione, è voluta da chi ha il potere per imporla: gli USA con la collaborazione delle élite locali.

      Ma visto che il problema non è solo di euro e UE (come insisti visto che quel "mezzo" ravvedimento c'è stato), ma, più in generale, del liberoscambismo implicito nella globalizzazione, e dalle politiche imperialiste (mondialismo) di chi la globalizzazione l'ha imposta, ci vorrebero degli accordi internazionali che, data l'emergenza del breve periodo, diventeremo solo carne da porco: ovvero, i più competenti di noi dovranno fare lo stesso di quelli che emigrano da zone depresse.

      Come dice la Boldrini, costoro sono l'avanguardia: il nostro futuro.

      Quindi, in definitiva, cosa si può fare. Nel breve termine praticamente nulla, se non usare un minimo di logica: quindi iniziando a depiddinizzarsi facendo sparire fetido buonismo e vile autorazzismo.

      Un cittadino che non si oppone - anche se solo intellettualmente - alla violazione dei diritti fondamentali dei suoi concittadini in favore di quelli stranieri non è un mio compagno.

      È un servo - o un utile idiota - del capitale.

      Saluti e pace e bene un cazzo.

      (Si scherza ovviamente...)

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    14. p.s.

      Per cadere in piedi con le tue argometazioni dovresti trovare un "Borghezio" che ti risponda che "gli brucerebbe le imbarcazioni". Ovvero un perfetto imbecille con cui sentirsi buoni e saggi.

      Ciò che a parer mio sbagli - ribadendo che invece condivido il fatto che non ci si debba "incazzare" col fenomeno migratorio in se stesso - è che un conto è non aumentare le tensioni con gli stranieri che già son presenti sul territorio (facendo appunto il gioco del capitale), un altro riversare energie per non importare altra forza lavoro.

      Soprattutto, la piddinata consiste nel non ammettere che i flussi migratori non sono turismo e generano gravissimi danni sociali, che sono un dolorosissimo problema, e che la gente ha ragione ad incazzarsi, anche se non ne capisce le dinamiche.

      Il parlare di "insindacabilità" dell'accoglienza in questo contesto, usando a vanvera l'art.10 Cost (v. LBC), è uno sfregio a chi soffre le conseguenze socioecomiche di questi flussi.

      Neanche i cattolici arriverebbero mai a tanto... proprio perché è autolesionista ed immorale.

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    15. Rispondo super telegraficamente che ho un treno da prendere.
      Salti a delle conclusioni che io non ho espresso:
      -mai detto che immigrazione e diritto di asilo sono la stessa cosa.
      -mai detto che l'immigrazione sia turismo.
      -mai detto che l'immigrazione non abbia dei costi.

      Vedo comunque che la soluzione che proponi è confortante: non ci si può fare un cazzo.

      P.s. Forse non te ne sarai accorto, ma sono almeno vent'anni che i più qualificati lasciano l'Italia. Ci sono varie ragioni, non tutte riconducibili al free trade free trade free trade.

      P.p.s. sarò disoccupato dal mese prossimo.

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    16. Ri-rispondo altrettanto telegraficamente da un treno che mi sta portando in Svezia, perché io sono qualificato (un dottorato un storia in via di conclusione, capirai...) mentre voi italiani pezzenti e poveracci rimarrete in balia dell'invasione.
      (Scherzo eh...)

      Caro Bazaar, è un piacere discutere con te e spero capiti nuovamente l'occasione.
      I principi insindacabili hanno questo brutto difetto: si reggono in piedi da soli, senza bisogno di disquisire di logica aristotelica. Non prendertela, ma è così.
      Quanto alla magna quaestio, io chiamerei in causa il triangolo (che no, non l'avevi considerato). Partendo dal presupposto, sul quale mi pare concordiamo, che le migrazioni non si possono fermare in nessun modo, se non forse ricorrendo alla violenza, ma credo che vorremmo tutti evitarlo, mi pare che ci siamo noi, ci sono loro (i migranti) e gli altri (la causa del problema). Ragionerei su questo punto invece di fermarmi al noi e loro.
      Sul come risolvere il problema con gli altri, io lo devo ammettere, non saprei di preciso cosa fare. Mi pare che la capacità d'azione sia terribilmente limitata. Ci vorrebbe un fronte compatto almeno tra Paesi europei, ma ora come ora io non ne vedo alcuna possibilità. C'è un groppo di questioni geopolitiche, economiche, sociali e culturali che è complicato da sciogliere, a partire dal Vicino Oriente. L'Isis si poteva falciare in una settimana e ora invece è una fonte di instabilità e conflitto per un'intera regione. Sul perché non si sia intervenuti prima, lascio a voi/te trarre le conclusioni.
      Condivido, sebbene con sfumature diverse, il "senso della fine" che molti provano, compresa - mi pare di capire - l'autrice di questo blog.

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    17. Niente si regge in piedi senza logica: ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale.

      Questo viene ribadito anche nelle dottrine teosofiche, se capisci cosa ciò significhi.

      Aristotele I è ancora qui che ti aspetta al varco: perché il diritto all'accoglienza dei profughi è insidacabile mentre quello alla vita libera e dignitosa dei tuoi concittadini no?

      Il principio di non contraddizione è una brutta bestia: ma consolati, costringe la persona umana, prima o poi, nella vita, a guardarsi allo specchio, e giù... in fondo nella coscienza. Dove si radica la morale.

      Potresti trovare risposte che non hanno assolutamente a che fare con la politica...

      Per il resto, "in bocca la lupo". Purtroppo uno sciamano mi ha detto che devo rimanere in Italia.

      ....e la Svezia è un ottimo posto dove andare libidinosamente a meticciare i propri geni.

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    18. (Scherzavo, non sto partendo davvero! Era solo per fare un po' il razzista!
      Mi toccherà meticciarmi qui in Veneto e m'è pure capitata in sorte una discendente di meridionali pigri e arretrati)

      "Aristotele I è ancora qui che ti aspetta al varco: perché il diritto all'accoglienza dei profughi è insindacabile mentre quello alla vita libera e dignitosa dei tuoi concittadini no?"

      Non ho mai sostenuto questo. Io non vedo alcuna contraddizione tra questi due principi. Che essi possano entrare in contrasto per ragioni contingenti (vincoli esterni, crisi economica, emergenze) è un fatto, ma io stavo ribadendo un principio. Nelle contingenze attuali poi, abbiamo passato emergenze ben peggiori anche in tempi recenti (v. guerre jugoslave). Tenderei a relativizzare, insomma.
      Ma credo che il nostro cordiale disaccordo nasca da una percezione diversa del fenomeno: per te è invasione, per me no; per te è parte di un piano deliberato per me no; a te suscita conseguentemente reazioni di difesa, a me tutt'al più mi fa venire voglia di arruolarmi con i curdi.

      Grazie comunque per l'in bocca al lupo, sento di averne bisogno.

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    19. Faccio notare sommessamente che senza preferenza nazionale non c'è nazione.

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  13. Complimenti.
    Come tutti, e ripeto tutti, a casa mia accolgo chi voglio, quando voglio, come voglio, se voglio. E' la semplice conseguenza del concetto di "casa mia". Tutto il resto sono c.zzate, a meno che non vengano sostenute da persone che vivono ed operano in una vera comune - che peraltro, senza regole rigidissime, non puo' funzionare. Poi, se ancora c'e' qualcuno che crede in babbonatale, sarebbe ora di spiegare che 1) se a chi comanda gli immigrati non facessero comodo, allora gli immigrati non ci sarebbero, 2) oltre una certa densita' abitativa, o si e' (TUTTI) molto giapponesi, o son botte e caos, e fra persone che altrimenti sarebbero miti, operose, cordiali, ospitali, 3) il multiculturalismo esiste solo nella cultura unica di chi ha studiato negli agi ed ha la pancia piena, pienissima. Neppure i nostri connazionali (forzati dalla gang dei piemontesi) meridionali si sono integrati coi padani, nonostante la lingua comune. Non c'e' torto o ragione, anch'io sto volentieri solo con chi la pensa come me sui fondamentali. Ipocrita chi sostiene il contrario. Ipocrita chi sostiene che si deve star bene con tutti, come minimo e' un arrampicatore/maneggione/opportunista.

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  14. ****Comunicazione di servizio per gli anonimi. ****

    La moderazione dei commenti è stata appaltata al Califfato, che considererà d'ora in avanti nemico chiunque non si firmerà con un nome qualsiasi.
    Dai, non è complicato. C'è anche l'apposita casellina.

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    1. Mad Max18:47

      "La moderazione dei commenti è stata appaltata al Califfato"
      Quindi è stata appaltata ad Israele :-P

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  15. chissa perchè i siriani si imbarcano in questi viaggi della speranza quando a 200 km c'è un paese occidentale , evoluto come e più di noi...

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    1. Mad Max10:19

      Bisognerebbe bombardarlo ....

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  16. WoW! (è una citazione...) L'argomento sollecita (caoticamente) davvero tante persone. E' confortante, tuttavia il risultato, al momento, è un vociare confuso. Se potessimo essere ancora ottimisti potremmo considerarlo un utile esercizio di brainstorming, ma non sono più i tempi, ahimè! Temo che, ormai, sia sostanzialmente inutile parlare ancora dei "problemi": è vero che ne ignoriamo molti (cattiva informazione, preconcetti, condizionamento culturale, fedeltà politica... questa poi!... e via dicendo) ma quelli che ciascuno di noi riconosce sono comunque sufficienti al disastro. Adesso sarebbe il momento di discutere di strategie o, ancor prima, di principi fondamentali. La "sinistra" istituzionale non ha nulla a che vedere con quella ideologica o, addirittura, con quella ideale: smettiamola di pensare che agisca per le masse: se le masse non si muovono da sole, se almeno una ragionevole parte di tali masse non si decide ad abbandonare ogni prudenza, se NOI, che ci stiamo pensando (e quindi ci siamo moralmente fregati da soli: tocca a noi, non a "qualcuno") non cominciamo a imporre nuove regole nel gioco e, quindi, cominciamo finalmente a discuterne e a definirle, saremo ancora succubi del "vincitore" di turno, che sembri più o meno benevolo. Lancio il mio primo sassolino: recuperiamo un ideale, qualcosa a cui tendere, anche se irraggiungibile, una utopia che, come la Stella Polare per i naviganti, indichi una ragionevole direzione senza che nessuno si preoccupi di doverla necessariamente considerare una meta. Diciamo, per cominciare, “Ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni”. Non è originale: la usò Marx ma la rubò dagli Atti degli apostoli (cfr. At 4, 35), come a dire che, quando una idea è buona, non ha bandiere.

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  17. Anonimo10:41

    Volevo complimentarmi con BAZAR E LONARDI, dotte disquizioni ma la verita e' che la supercazzola con scapellamento a destra nell'intrinseco imprescindibile umano con prescindenza del incontovertibile alzano con una palingecia obliterazione delle scentiche e potrei continuare per ore sparare ..... .
    II problema e' : mo' che .... facciamo?
    PS complimenti per il gestore ma credo che non ci vedremo piu'
    ps2 , NON E UN ATTREZZO PER GIOCARE, lo ammetto non sono alla Vostra altezza e di orizzonte 48.
    Saluti

    G

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    1. Come vuoi, cara, ma ricordati che nella via verso l'evoluzione della coscienza c'è un momento in cui tutti devono acquisire queste conoscenze. E giacché in questa vita ti è offerta l'occasione di avere risposte a quesiti così importanti, perché vuoi fatti sfuggire l'occasione?

      (Almeno che tu non sia un troll... visto che sto commento l'ho letto paro paro in altri fori non frequentati da analfabeti...)

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    2. Anonimo10:35

      G sarà un troll, però onestamente certe disquisizioni possono essere interpretate come il tutto e il contrario di tutto.
      Alcuni commenti sul capitalismo ad esempio: sembra che per molti questo capitalismo sia un grasso signore con il cappello a cilindro ed il pizzetto circondato da belle fighe e col sigaro cubano sempre in bocca.
      Beh, io penso che il capitalismo non sia un'ideologia (allora il feudalesimo e i liberi comuni erano altrettanto ideologie?) ma un sistema nato spontaneamente a causa dell'evoluzione umana. Ovviamente come tutti i sistemi è imperfetto per natura, ma tutti, anche quelli alternativi lo sono. Tra l'altro lo stesso Marx voleva che il socialismo fosse un evoluzione del capitalismo, invece da Lenin in poi è diventata la solita e stantia lotta tra bene e male

      Relax signori, gli eroi purtroppo esistono solo nei fumetti, in questo mondo ci si salva da soli. Tanto chi ha sempre provato a salvarsi in gruppo poi è sempre stato preso a bastonate dalla SStoria. Ormai circolano più libri contro la Rivoluzione Francese che a favore, per non dimenticare il famoso "Libro nero del comunismo".

      Ivan

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    3. Ivan, senza entrare troppo nel dettaglio, ideologie e sistemi o pratiche non sono compartimenti stagni. Il feudalesimo è certo frutto di un sistema sorto spontaneamente, ma non è che sia sorto dal nulla. E ben presto ebbe le sue belle giustificazioni ideologiche. Se hai voglia e tempo vedi M. Bloch, La società feudale e soprattutto G. Duby, Lo specchio del feudalesimo. Naturalmente non è un'ideologia nel senso in cui lo è il comunismo: altri tempi, altre culture, altre società, altro tutto. Questo sì.
      Il capitalismo è un sistema complesso, con varie fasi, varie interpretazioni. Non è un'ideologia, è un sistema economico, ma le sue declinazioni sono anche il frutto di ideologie che ne propongono applicazioni diverse.

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  18. Anonimo15:13

    torneo di scacchi :
    giocatore A = regina in b 7
    giocatore B = scopa
    giocatore B eliminato

    p.s. lo stesso successe al giocatore C ed al D ma anche all'F G H I ecc. che però di tanto in tanto si riunivano per discutere su come cambiare il gioco degli scacchi che intanto andava avanti e venivano eliminati anche il giocatore 1 ed il 2 il 3 che giocava in coppia con il 4 cosicche anche i giocatori numerati finirono per andare ad ingrossare le fila di quelli letterati fino a quando , finiti i numerati , iniziarono a venire eleiminati anche quelli colorati , venne eliminato il rosso il verde poi il nero che stranamente era accompagnato dal bianco e cosi tutti insieme si resero conto , dopo moltissime discussioni . che si trattava del gioco degli scacchi e che per giocarci bisognava soddisfare alcune caratteristiche : conoscere la scacchiera il numero dei pezzi e la possibilità di movimento degli stessi era l'educazione base, il minimo fondamentale , ma a tutti costoro non era stato rivelato il segreto , quello utile a cimentarsi con il gioco ,era che il gioco era possibile sono agli esseri senzienti che disponevano di mani con pollice opponibile e quindi tutti quelli dotati di zoccoli artigli pinne e chele difficilmente avrebbero potuto giocarlo al massimo avrebbero potuto continuare a fare il tifo , a volte anche sbagliando , emettendo i versi che li contraddistinguevano .
    .p.p.s. se dovesse malauguratamente capitarvi di ritrovarvi sul lato superiore di un cubo con piu o meno 5/6 metri di lato e tre giri di corda tuttintorno be quel tizio nero alto 185 cm x 98 kg di peso che sta saltellando in pantaloncini non ha infilato le mani in strani palloncini sgonfi perche gli dolorano , no ! vuole ammazzarvi di botte e non serve insistere con " SCACCO MATTO , SCACCO MATTO ..." quello è un altro gioco ,eeeee ?
    salutissimi a tutti gli abitanti di paperopoli ( non è allusivo è che topolinia non mi piace proprio )da : libero.

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  19. E brava Barbara ci sei arrivata anche tu.
    A parte una divergenza di opinione in un tuo vecchio post su chi fosse 'vittima' (non ho cambiato la mia convinzione) continuo a leggere ed apprezzare i tuoi interventi perchè sono profetici.

    Perchè ho scritto 'anche tu'?
    Perchè ci era arrivato anche un tale che il 31 dicembre del 2014 aveva prospettato nel bolg The Vineyard of the Sacker all'ospite ed interlocutore Giulietto Chiesa lo stesso identico scenario da te disegnato.
    Cominciava così:
    luigiza dicembre 31, 2014

    La seguente é la mia domanda per Giulietto Chiesa preceduta da una premessa che la motiva.

    La cricca criminale che guida gli USA ha assoluto bisogno di impagronirsi delle ricchezze della Russia ma non può farlo con uno scontro diretto, lo deve fare per procura.
    Mi sembra palese che la strategia principale, ma non l’unica, messa in campo sia la seguente:

    1. distruggere nel mondo arabo-islamico qualunque forma di convivenza civile, portare la popolazione alla disperazione e all’odio verso l’occidente;
    2. demolire le società europee con leggi folli tipo immigrazione incontrollata, depenalizzazione dei reati da LORO chiamati minori ed austerità espansiva (altra definizione senza senso coniata da LORO) ottenuta con una gragnuola continua di nuove tasse insostenibili per imprese e privati;
    3. grazie a a quanto scritto ai punti 1 e 2 agevolare il caos e l’anarchia in Europa anche al momento opportuno con parte delle milizie del Califfato che sbarcano nel Sud Europa. Non ci sarà nessuno a fermarle perchè non ci sarà più Stato;
    ...

    e finiva così:
    ...
    La mia domanda per G. Chiesa é allora la seguente:
    a suo parere anche quando l’Europa tutta sarà economicamente e socialmente disintegrata, la dirigenza russa saprà resitere alla tentazione di portare aiuto o cadrà nella trappola?
    Se ci cadrà la Russia perirà, se non lo farà perirà l’Europa.


    L'intervento completo lo trovi qui: Giulietto Chiesa risponde ai lettori di Saker Italia

    Esternazione di veggente?
    No, solo logica, buon senso e retto sentire.

    Per chi invece non ci crede ancora consiglio la visione di questo video ripreso a Budapest in questi giorni.
    Vada subito alla fine per ascoltare il grido dei siriani che lassù stanno bivaccato. Rende bene, o dovrebbe, l'idea di ciò che ci sta per cadere addosso.
    A meno che l'espressione gridata Allah Ackbar non significhi: 'Anche noi siamo europei'
    Ma se così fosse é una traduzione di nuovo conio.

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  20. Art. 1
    L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
    La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

    E' la Costituzione, cosi' per dire.. Il concetto di sovranità era talmente basilare che il Padri Costituenti non avevano bisogno di discuterne più di tanto. E' trasversale sia alla destra che alla sinistra nel senso che la sovranità e' semplicemente il potere di decidere. A quei tempi si discuteva di quale classe sociale dovesse avere la sovranità perché c'erano gli stati e non si percepiva il pericolo che a decidere fosse qualcuno fuori dalla nazione. E invece hanno fatto il capolavoro. Hanno mascherato da internazionalismo (principio caro alle sinistre marxiste) uno spostamento del Potere dai luoghi dove il potere si esercita, nell'iperuranio. Perché se oggi si prova a percorrere dal basso verso l'alto la catena di comando di una regola che decide delle nostre vite, si finisce nel non-luogo dove delle potentissime non-persone senza volto governano il mondo.

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