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martedì 16 settembre 2008

A mangiare il Kitekat nelle roulottes

La colorita espressione è del ministro antiglobal Tremontino, pronunciata testé nel corso di un'intervista al TG1, con riferimento alla drammatica crisi americana dei mutui che spinge le famiglie della classe media a sempre peggiori livelli di povertà.
Secondo lui non è possibile che in Italia succeda altrettanto perchè il sistema pensionistico è solido, le banche hanno gli sportelli (giuro) e, insomma, è il sistema americano che fa cagare.
Speriamo non siano le ultime parole famose.

Certo è stupefacente che, in un governo dove tutti, anche le ministre, hanno vigorose erezioni da Cialis pensando alla signora Thatcher e a Milton Friedman, vi sia qualcuno di non poca importanza che dica che il crollo delle banche d'affari è colpa della globalizzazione, cioè della conseguenza di quella neoplasia capitalistica che è stato il neoliberismo.

La dea Nemesi in questi giorni celebra la sua apoteosi. Dopo anni in cui si è favoleggiato di liberismo, libero mercato e più figa per tutti, lo stato più liberista del mondo è costretto a salvare con soldi pubblici due banche d'affari private per evitare il crollo completo del sistema.
Lo statalismo che salva il libero mercato. Se non vi fossero famiglie sul lastrico ci sarebbe da rotolarsi sul pavimento dal ridere.

Ho una domanda che mi ruzzola da giorni in testa. Se lo stato americano è costretto ad usare i fondi pubblici, le tasse dei contribuenti a stelle e strisce per salvare le bancarotte delle varie Mork & Mindy e Tom & Jerry, cosa è previsto per i manager, i CEO di quelle società che hanno provocato con la loro avidità, incompetenza e disonestà il crack, oltretutto scappando con la cassa sotto forma di liquidazioni da favola? Non se ne parla. Ci vorrebbero pene esemplari. La mannaia la vedrei bene.

Il vero nemico del capitalismo non è il comunismo, visto che lo statalismo sovietico a volte gli serve incredibilmente da antibiotico salvavita, ma la Finanza. Sarà la Finanza a distruggere dall'interno il capitalismo, con i suoi giochetti da roulette truccata, con le speculazioni sulle put options, con i croupier che giocano sporco con l'asso nella manica dell'insider trading, con i miliardi di dollari "bruciati" in pochi minuti di contrattazioni. Dollari che sono costati lavoro, fatica e sacrificio per essere accumulati. Le cose vanno male perchè il mondo è come una famiglia dove chi guadagna va a giocarsi tutto lo stipendio alle slot-machines.
Come si può rilanciare l'economia, cioè il naturale movimento delle merci e dei servizi, che è legato al potere d'acquisto, se abbiamo il vampiro finanziario attaccato al collo?

Non potendo eliminare il denaro, come suggerisce Massimo Fini nel suo splendido libro "Denaro, sterco del demonio", bisognerebbe almeno eliminare la Finanza, che è il casinò dove pochi giocatori d'azzardo vanno i giocarsi i destini di tutti noi.
Bisogna chiudere le Borse e ritornare all'Economia pura, al misurare la ricchezza sulle cose concrete: beni, oro, risorse, merci, non su pezzi di carta, cifre astratte o titoli virtuali, altrimenti il videogame prima o poi sfuggirà veramente di mano e non ci saranno più soldi pubblici per tappare i buchi e coprire le vergogne.
E' l'unica alternativa all'apriscatole.

15 commenti:

  1. Anonimo22:24

    Secondo lui non è possibile che in Italia succeda altrettanto ...

    Si, proprio come quelle del blackout elettrico di qualche anno fa; tutti a dire che solo negli USA poteva succedere una cosa simile perchè hanno linee sovraccariche e antiquate e dopo un po' è successo anche in Italia perchè un albero ha interrotto una linea con la Svizzera.

    Sulla domanda relativa ai CEO, la risposta è che sono intoccabili perchè sono i compagnucci di merende di altri personaggi ancora più intoccabili; a dirla tutta non è mica certo che il disastro non sia stato non dico provocato ma almeno facilitato da questi gentiluomini.

    Facciamo un ragionamento, ma se Bush ha detto chiaramente che la Costituzione americana è solo uno stramaledetto pezzo di carta, cosa potrà mai pensare dei soldi, che sono pura carta straccia ?

    Se è così, pensate che lui e i suoi compagnucci abbiano dei freni morali a gestirli come tali per raggiungere i loro obiettivi di instabilità e impoverimento ?

    Certamente no, un bel reset e: chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, scordiamoci il passato.

    La cosa importante è rigettare un po' della middle class più sprovveduta nei piani bassi, nel fango perchè non sia mai che possa prendere decisioni pericolose o che si dichiari stufa di consumare.

    E qual è il miglior consumatore potenziale se non colui che aveva e che ora ha poco o niente ?

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  2. Anonimo23:03

    Questi crack, queste crisi economiche hanno poi un altro utile effetto, ovvero quello di far regredire ai bisogni primari una parte della società.

    Quand'è che un gruppo di individui si convince che accedere o depredare le risorse del vicino è una cosa che deve essere fatta, se non quando le risorse locali scarseggiano o sono esaurite ?

    Tutta quella puzza sotto il naso che la middle class comincia ad avere verso le guerre, deve essere immediatamente dispersa e toccare i soldi che servono per la pappa quotidiana è uno dei mezzi più efficaci per farlo dato che in passato ha sempre funzionato a meraviglia.

    Infine un altro utile effetto di questi fallimenti è il fatto che spesso i soggetti falliti o comunque i loro mercati sono assorbiti da soggetti più grossi e forti, rafforzando quindi le concentrazioni di potere e mercato, anche se poi si cerca di mimetizzare queste concentrazioni creando società parallele, di servizio, ecc. per far vedere che non è un unico soggetto a gestire tutto.

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  3. speriamo che non ci ridurremo in futuro come il titolo del post...

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  4. Bisogna chiudere le Borse e ritornare all'Economia pura, al misurare la ricchezza sulle cose concrete: beni, oro, risorse, merci, non su pezzi di carta, cifre astratte o titoli virtuali,

    In realtà la stragrande maggioranza dei problemi d'oggi (perdita potere d'acquisto, aumento dei prezzi, trasferimento della ricchezza dai poveri ai ricchi) è da imputarsi proprio al fatto che il denaro non sia più un bene, bensì carta straccia. Ovviamente il tutto gestito dalle Banche Centrali e dagli Stati.

    Si consiglia vivamente la lettura de "Lo Stato Falsario" di Murray Rothbard.

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  5. Di ritornare all'economia "reale" lo dice anche Tremonti.La questione è che ciò non risolve le differenze, il gap tra ricchi e poveri e ciò che ci portiamo dietro come modello sociale da due secoli abbondanti.
    Nella situazione attuale, e futura, un sistema economico indipendente dalla leva finanziaria è improponibile. Il binomio finanza/sviluppo tecnologico è quello che ha determinato l'esplosione del capitalismo ed il suo radicamento.Per togliere il primo fattore bisognerebbe ripensare il modello.Chi lo fa? Il PD con Calearo e colaninno?

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  6. Anonimo08:59

    Scusa, come fai a fare "economia pura" ad un livello appena appena superiore a quello del neolitico senza soldi?
    Ci sarà pur un motivo legato all'economia "pura" per cui i fenici si sono inventati il denaro, no?
    E le speculazioni finanziarie non esistono solo oggi: le faceva già Talete, con gran rabbia dei suoi concittadini che lo accusavano più o meno delle stesse cose di cui tu accusi i "finanzieri".
    etienne64

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  7. Anonimo09:34

    "lo stato più liberista del mondo è costretto a salvare con soldi pubblici due banche d'affari private per evitare il crollo"

    è esattamente la stessa cosa che ho pensato io. solo che se lo fanno gli altri stati son comunisti, se lo fanno loro per ora va bene. Poi probabilmente etichetteranno anche il governo Bush come "comunista", che è stata anche l'etichetta che sono riusciti ad appioppare a Roosevelt per il New Deal...

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  8. Brava Lameduck! Il punto è proprio quello: sono almeno dieci anni che tutt al'economia mondiale si basa su chi realmente produce le merci e chi si tiene i frutti del loro lavoro in modo doppio, sotto forma di beni e sotto forma di risparmi sudatamente accumulati. Insomma: compriamo beni ( in cina in India...) e vendiamo pezzetti di carta. Ma c'e' un limite anche a questo giochino e questo limite ora, grazie al fatto che il giochino si e' tentato per la prima volta sulle spalle dei contribenti interni, è stato raggiunto. Serve un risveglio collettivo, un ritorno alla realta', che sarebbe stato possibile fare con l'uso di quella massa che connette inopinatamente le nostre orecchie. In effetti la useremo per risvegliarci, si, ma sbattendola, duramente, contro il muro.
    SBONK!!
    Aia!!
    Che ci fa un muro qui, dietro l'angolo? Mi avevano giurato che a NOI non sarebbe potuto succedere...

    Pietro, del blog crisis what crisis ed aspoitalia

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  9. In Italia penso che succederà molto di peggio ...

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  10. Ottima analisi, la condivido in pieno e dico più o meno le stesse cose, da tempo in musica, sono su
    http://it.youtube.com/marcusdardi

    Bravo
    MArcusdardi

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  11. ottima analisi che condivido in pieno.
    dico le stesse cose nelle mie canzoni

    ciao
    MArcusdardi

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  12. Anonimo20:44

    Se non fosse per la ferma opposizione degli Ambientalisti e della LAV,sarebbe da prendere una capra,andare in montagna e fare il profeta.

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  13. Anonimo22:13

    Bella Lame,eheh...domani anche noi metteremo in blog un articolo su questa brutta congiuntura economica. ...abbiamo solo qualche dubbio sul personaggio Fini(massimo) e sulle sue idee,per onestà bisogna dire però che andrebbe letto il libro di cui parli...salùd.

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  14. Anonimo21:01

    Non è un caso che Marx non abbia detto niente della finanza, ma abbia parlato solo del capitale che detiene i mezzi di produzione... I finanzieri, banchieri che prestavano a mezza Europa esistevano anche allora e lui (Marx) li conosceva bene, eppure ha taciuto... Perché? Questa domanda me la sono fatta altre volte in passato e mi torna in mente adesso.

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  15. Anonimo19:10

    quest'articolo dovresti pubblicarlo proprio, è perfetto!
    Laura

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