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sabato 8 gennaio 2011

Il caso tortore

Volatili ingordi o volatili per diabetici per tutti?
Da qualche tempo nella mia città, Faenza, piovono tortore, uccise a decine ogni giorno da qualcosa che le sta sterminando. Può capitare, girando in macchina, di doverne schivare qualcuno, di questi poveri animali, agonizzante proprio in mezzo alla strada.
Il luogo dove si sta concentrando maggiormente la morìa delle tortorine è la zona industriale dove si trova un oleificio, noto soprattutto per appestare di miasmi coloro che entrano in città dall'autostrada.
Diversi enti stanno investigando le ragioni di questa strage, compreso il WWF, l'ASL e alcuni laboratori di analisi. C'è chi parla di semi tossici ingeriti dalle tortore, altri ipotizzano un avvelenamento da cianuro perché i becchi degli animali si sarebbero colorati di blu. Altri ancora non sanno spiegarsi il fenomeno e, saggiamente, attendono i risultati delle analisi tossicologiche che, in questi casi, possono essere determinanti per risolvere il mistero ma richiedono qualche tempo per essere completate.

Niente di certo ancora, quindi, nell'x-file romagnolo. Eppure stamattina, passando di fronte alla civetta di un'edicola, leggo questo straordinario titolo della "Voce di Romagna":  "Risolto il mistero delle tortore, è stata un'indigestione". Lo sponsor della teoria dell'uccello bulimico, riportata anche da Repubblica, è un ex consigliere regionale di Forza Italia, ora consigliere del ministro Renato Brunetta e giustamente la Voce, giornale molto ma mooolto vicino al centrodestra, la riporta come fosse vangelo.

Forse è voluto che chi legge distrattamente la civetta e passa oltre, senza approfondire l'argomento e scoprire magari, leggendo l'articolo completo, che il mistero non è affatto risolto, rimanga con l'impressione che 400 uccelli morti all'improvviso non significhino nulla per l'ambiente e la salute pubblica. In fondo è forse quello il compito di certa informazione attenta a non disturbare qualunque tipo di manovratore e a fornire pappe politically friendly già pronte da inghiottire e senza discutere. In ogni caso, l'ipotesi dell'indigestione aviaria, diciamolo pure, mi pare 'na strunzata.

Mi ha ricordato tanto il "Tutti guariti i 52 intossicati" letto sul Carlino il giorno dopo essere stata ricoverata d'urgenza, assieme ad altri 51 , per una salmonellosi contratta da una tossinfezione alimentare in un albergo di Milano Marittima. Io e gli altri eravamo ancora in preda a dolori, febbre e fenomeni innominabili e qualcuno era pure in gravi condizioni ma il maggiore giornale dell'Emilia Romagna tranquillizzava i turisti che si accingevano a partire per le spiagge romagnole. Eravamo a fine luglio. Se eravamo tutti guariti dovevamo crederci. Da allora, per reazione, diffido in automatico di ciò che riportano i giornali.

Tornando alle nostre tortorine, e scusandomi per la nota autobiografica, dare da bere alla popolazione faentina la storia dell'indigestione senza prima avere escluso altre cause, vendere la favola degli uccelli che decidono magari di morire tutti assieme con una ultima grande bouffe di vinacce è anche abbastanza puerile.
Primo, gli animali che non vivono in cattività e che non sono sottoposti a sedentarietà e diete paraumane come cani e gatti non mangiano a schiantabudella e non conoscono l'obesità perché possiedono meccanismi di autoregolazione della fame molto più efficaci dei nostri.

Se davvero le tortore faentine hanno cominciato ad ingozzarsi fino a farsi scoppiare il fegato dev'essere intervenuto un agente tossico, chimico, batteriologico o virale, che ne ha compromesso l'equilibrio metabolico. Oppure, più semplicemente, hanno mangiato qualcosa di tossico in sé e in questo caso è indispensabile indagare affinché l'intossicazione non possa essere trasmessa inavvertitamente anche all'uomo.
In ogni caso, c'è qualcosa che non va nell'ambiente e va indagato al più presto senza dare l'impressione di voler chiudere il discorso con qualche scusa magra. Magari per non disturbare gli interessi delle importanti aziende locali.
Nessuno vuole accusare senza prove ma tirare fuori la storia dell'indigestione puzza più dei miasmi dell'oleificio in questione. 

5 commenti:

  1. Niente misteri: è l’apocalisse!
    Con il 2011 manca solo un anno al 2012. Il buon Dio si è preso avanti con il lavoro. Finalmente.

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  2. Anonimo01:32

    ma dopo la muccapazza,l'aviaria,l'equina,la suina che ti aspettavi dal nano in disarmo se non gli uccelli cadenti?;-)

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  3. Ma no, Salazar, cosa dici? Siamo in buone mani, con una ottima squadra di governo.

    Rosso, temo che se il prossimo presdelcons non sarà come minimo Rocco Siffredi, ci toccherà vederne cadere molti altri, di uccelli.

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  4. Anonimo15:53

    Leggo sulla Stampa online un'interessante ipotesi: il Polo Nord magnetico terrestre si starebbe spostando troppo velocemente (di solito le sue oscillazioni sono ben piu'contenute) e questo causerebbe nei volatili confusione e la perdita dell' orientamento. Le tortore a Faenza, i corvi e le taccole in Svezia e negli Stati Uniti potrebbero essere rimasti intrappolati in correnti d' aria normalmente non percorribili ne' percorse prima e quindi feriti e/o uccisi. Mi sembra una spiegazione logica. Tra l'altro leggo anche che c'e' una corrispondente moria di pesci, ugualmente sensibili al magnetismo terrestre.
    schatten

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  5. @ schatten
    Qui a Faenza le tortore muoiono soltanto nei pressi della zona industriale. I piccioni, animali molto simili, stanno benissimo perché abitano nel centro storico. Come mai?

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