Pagine

giovedì 17 marzo 2011

Bestiario nucleare o "della scomposizione delle cellule"

Foto di Igor Kostin, il dopo Chernobyl
"Il nucleare è una fonte di energia ecologica perché non emette CO2". (Stefania Prestigiacomo, ministra dell'Ambiente. )

"Anche le dighe sono pericolose e comunque non ci sono centrali nucleari da aprire domani mattina." (Maurizio Gasparri, un mito)

"La posizione del governo italiano sul nucleare rimane quella che è, non è che si può cambiare idea ogni minuto." Fabrizio "quel che è detto, è detto" Cicchitto, dopo Fukushima)

Lo so, non è un esercizio molto originale, in questi giorni, visto che lo stanno facendo con merito e a futura memoria  giornalisti e blogger, fare la compilation delle ultime parole famose dei nuclearofili, ovvero di coloro che hanno interesse (personale, di amici o amici degli amici?) a riportare il nucleare in Italia.

Anche se la loro è disinformazione pelosa, sono convinta che più spazio si dà a questi distributori a gettone di, a volte, vere e proprie bestialità, meglio è. La loro opera è meritoria perché, vedete, quando li si sente magnificare il nucleare e minimizzarne i rischi, come se stessero parlando di fuffa inerte e non di materiali fissili; quando senti il messaggio rassicurante del cavaliere nucleare convertito Chicco Testa e degli altri testimonial televisivi del  Fruttolo al Plutonio, viene una voglia matta di andare ad informarsi altrove sull'argomento e vengono fuori delle cose interessantissime che, se fossero stati zitti, non avresti mai saputo.

Ad esempio, si scopre che le ultime centrali di terza generazione o terza generazione+ (quelle che Scajola definì di "terza generazione e mezza"), le cosiddette moderne e sicure, rapide ed infallibili che Berlusconi vorrebbe regalare a nostre spese alla lobby nucleare, potrebbero essere più pericolose, in caso di disastro, delle vecchie carrette a grafite tipo Chernobyl.

Il perché è presto detto. Queste centrali vengono sempre più alimentate con un combustibile, il MOX (Mixed Oxide Fuel) che mescola uranio impoverito e plutonio. Due nomi rassicuranti, non c'è che dire, come due personaggi di Tarantino. Giusto per fare un esempio legato all'attualità, il reattore numero 3 di Fukushima I, l'impianto che ha subìto i danni del terremoto giapponese, è alimentato a MOX
Sul plutonio, che non si trova in natura ma è un prodotto di sintesi della lavorazione dell'uranio, creato per la prima volta nel 1940, applicato soprattutto nel nucleare militare vi regalo queste informazioni prese dal sito di una società che si occupa di "purificazione dell'acqua".
"Il plutonio a volte è descritto nei rapporti dei media come la sostanza più tossica nota dall'uomo, anche se gli esperti in materia concornano nell'affarmare che ciò è errato. Fino al 2003, non c'e' ancora stata una singola morte umana attribuita ufficialmente all'esposizione a plutonio. Il radio naturale è circa 200 volte più radiotossico del plutonio ed alcune tossine organiche come la tossina del botulismo è miliardi di volte più tossica del plutonio.
La radiazione alfa che emette non penetra la pelle, ma può irradiare gli organi interni quando il plutonio è inalato o ingerito. Le particelle estremamente piccole di plutonio dell'ordine di microgrammi possono causare il cancro polmonare se inalate. Quantita' considerevolmente più elevate se ingerite o inalate possono causare avvelenamento acuto da radiazioni e morte; tuttavia, finora, nessun essere umano è noto essere morto a causa dell'inalazione o l'ingestione di plutonio e molte persone hanno importi misurabili di plutonio nei loro corpi." (fonte)
Interessante questo tono da "non avete prove, fottetevi!", vero?

Sull'uranio impoverito ci sarebbe da parlare per ore, ad esempio della Sindrome dei Balcani che ha colpito le popolazioni e i militari che sono entrati in contatto con questa porcheria impiegata per rendere più penetranti e distruttive le armi. Bisognerebbe parlare del muro di gomma che le autorità militari hanno innalzato sulle condizioni di salute dei reduci italiani, e sul silenzio generale che circonda la tragedia che colpisce da anni la zona di Salto di Quirra, in Sardegna, sede di un poligono militare. Leucemie, malformazioni, morte ma, come direbbe la multinazionale, non avete prove.

Ecco, sapere che il combustibile più trendy per le moderne centrali nucleari è composto da due formidabili inquinatori di nanoparticelle, è rassicurante. Forse la soluzione l'avrebbe Gasparri. Se dovesse succedere un casino in una centrale che va a MOX basterebbe semplicemente smettere di respirare per non avvelenarsi.

Tornando alle cose serie, perché si utilizza il MOX? Perchè la madre di tutti i problemi legati all'energia nucleare è l'accumulo di scorie radioattive e tossiche.  In America avevano pensato ad un megadeposito nel Mount Yucca ma ormai , visto che si è rivelato inadeguato, pensano addirittura di smantellarlo.
Una soluzione per diminuire le scorie delle centrali è trovare il modo di riciclarle, riutilizzandole come combustibile, in un ciclo virtuoso. Il problema è che questo combustibile riciclato è doppiamente dannoso perché, oltre al rischio radioattivo si aggiunge quello legato alla tossicità per ingestione del plutonio e dell'uranio impoverito.
Ecco quindi che, se un reattore che funziona a MOX dovesse rilasciare plutonio e DU nell'atmosfera, a causa di un danno provocato da un terremoto in una zona altamente sismica o a causa di qualunque altro guasto, come l'errore umano che produsse il disastro di Chernobyl, altro che CO2, cara ministra.

Il riciclaggio di scorie in combustibile MOX, uranio impoverito e plutonio per uso militare è un bisinissi molto allettante.  Navi di scorie e di combustibile riciclato viaggiano per il mondo, dal Giappone all'Europa, per esempio. Viaggi sicurissimi, per carità ma, sai com'è. Visto ciò che trasportano.

Venendo all'Italia ed alle sue velleità nucleari. Non volendo soffermarci sulla facilità con la quale le norme di sicurezza degli impianti potrebbero venire aggirate; tralasciando il carattere altamente sismico del territorio e l'obiettiva difficoltà di realizzare centrali abbastanza isolate per limitarne gli effetti di inquinamento sui centri abitati più vicini, c'è una domanda inquietante da farci.
Non sarà che proprio questo bisinissi del riciclaggio di scorie sta ingolosendo qualcuno? Pensando a chi ha già oggi in mano il riciclaggio dei rifiuti tossici normali, quelli di paranza, a partire dall'infima monnezza, vengono i brividi a pensare agli stessi personaggi che maneggiano il plutonio o il DU su tutto il territorio nazionale. A pensar male, ovvero a pensare che i nostri politici possano farsi paladini degli interessi delle ecomafie, si fa peccato ma, come diceva Andreotti, spesso ci si azzecca. Speriamo siano solo maldicenze e mali pensieri.

Terminiamo con una nota d'allegria e con le parole del nostro Lìder Minimo e la sua reazione nucleare che nasce dalla scomposizione delle cellule. Chapeau.

10 commenti:

  1. tralasciando la chicca sulle cellule,ennesima gaffe che credo ormai infilate ad arte nei discorsi per dare più visibilità alle stronzate che ci rifila,tengo piuttosto a smascherare ed a confermare il mio commento in merito al post precedente,la panzana della scarsa produzione di energia elettrica in Italia copincollando questo paragrafo preso da wikipedia.

    "Per quanto riguarda la potenza installata (ovvero la potenza massima erogabile dalle centrali), l'Italia è tecnicamente autosufficiente; le centrali esistenti a tutto il 2009 sono infatti in grado di erogare una potenza massima netta di circa 101 GW[6] contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW (picco dell'estate 2007[4]) nei periodi più caldi estivi. Secondo i dati 2009 tale potenza massima teorica non è quindi stata sfruttata interamente e la potenza media disponibile alla punta stimata è stata di 67 GW[6]. La differenza tra la potenza teorica massima e la stima della potenza media disponibile è in parte dovuta a diversi fattori tecnici e/o stagionali (tra questi vi sono guasti, periodi di manutenzione o ripotenziamenti, così come fattori idrogeologici per l'idroelettrico o stime sull'aleatorietà della fonte per l'eolico, ma anche il ritardo nell'aggiornamento delle statistiche sulle centrali), mentre in parte è dovuta anche al fatto che alcune centrali (soprattutto termoelettriche) vengono tenute ferme "a lungo termine" in quanto, come detto, con gli impianti in esercizio si è già in grado di coprire la richiesta[7].

    Nonostante le suddette situazioni contingenti e/o stagionali, vi è dunque una sovrabbondanza di impianti di produzione, già cresciuti del 28,8% fra il 2002 ed il 2008[7]: Terna prevede che il carico massimo in caso di "estate torrida" nel 2019 sarà pari 72 GW in uno scenario definito "di sviluppo", cioè nelle condizioni di maggior consumo e minor risparmio ed efficienza energetica[8]."

    RispondiElimina
  2. Amichetta19:55

    Già, la questione è che l'energia elettrica ce la vendiamo. A certuni Paesi dell'Est.
    Laonde ne consegue, che dobbiamo avere il surplus.

    (Usiamo anche il gas di Putin, per dire, per fare energia che spacciamo altrove. Così, se Putin chiude il rubinetto, noi dobbiamo razionare il termosifone cosicché enel "onori i contratti" con lo straniero... figo, eh?)




    PS... ;-)

    RispondiElimina
  3. Adetrax20:47

    @Lameduck

    Concordo su tutto (ogni tanto succede).

    @rossoallosso

    Come hai riportato tu, c'è differenza fra potenza massima teorica di tutti gli impianti e potenza media sostenibile e in ogni caso la sostenibilità nel tempo per ora è una prerogativa delle centrali termoelettriche a gas, petrolio, carbone o geotermiche (quelle nucleari non le abbiamo); le altre fluttuano.

    Dire che l'Italia (come qualunque altro paese disgraziatamente industrializzato) abbia bisogno di fonti di energia alternative a petrolio e gas è una cosa scontata e anche condivisibile se si considera un periodo di tempo superiore ai 3-5 anni (a questi ritmi fra 30-40 anni anche il petrolio scarseggerà talmente che dovrà considerarsi esaurito), però non ci si può fissare solo su un'idea quando alternative più che valide al nucleare per fissione ce ne sono e ce ne saranno sempre più in futuro.

    Sostenere poi che, dato che siamo circondati da centrali nucleari e dato che importiamo energia (percentualmente soprattutto di notte) da quelle centrali, tanto vale farle anche in Italia, presenta una logica non del tutto convincente.

    Avere una centrale nucleare a 20-50 km. o a 200-500 km. di distanza, NON è la stessa cosa.

    Sorvoliamo quindi sulla genialata del mix di energia, che è valido come concetto generale ma nella sua applicazione non tutte le fonti sono equivalenti e desiderabili.

    Circa le criticità delle centrali nucleari, aggiungiamo i seguenti punti di riflessione.

    - Nessuna compagnia assicura, per i noti ed elevati rischi connessi, una centrale nucleare sia di II che di III generazione.

    - Quel tipo di centrali necessita di un continuo apporto di acqua fresca; se questa scarseggia o manca per siccità o altro (come successo qualche anno fa in Italia lungo molti fiumi) sono cavoli non amari ma amarissimi (nel 2006 le oltre 50 centrali francesi hanno prelevato, e in gran parte restituito, 19 miliardi di metri cubi d'acqua dolce).

    - Ultimamente, il o i Pravettoni di turno hanno avuto l'idea di massificare il subappalto dei lavori a una miriade di "imprese delocalizzate" a basso costo ma non sempre molto affidabili e preparate, con il risultato di riunire una specie di armata brancaleone o meglio di "operai da torre di Babele", che nella centrale di Olkiluoto ha generato una quantità impressionante di difetti di esecuzione, senza contare i punti critici presenti già in fase di progettazione con relativo raddoppio dei costi e dei tempi di esecuzione, grazie anche alla puntigliosità degli enti di controllo finlandesi.

    Su come si sarebbe evoluta una simile vicenda in Italia lo possiamo solo immaginare.

    Be careful:

    http://www.youtube.com/watch?v=6dtYhwtVJ5s&feature=related

    RispondiElimina
  4. Adetrax21:55

    @Lameduck

    Concordo su tutto (ogni tanto succede).

    @rossoallosso

    Come hai riportato tu, c'è differenza fra potenza massima teorica di tutti gli impianti e potenza media sostenibile e in ogni caso la sostenibilità nel tempo per ora è una prerogativa delle centrali termoelettriche a gas, petrolio, carbone o geotermiche (quelle nucleari non ci sono); le altre fluttuano.

    Dire che l'Italia (come qualunque altro paese disgraziatamente industrializzato) abbia bisogno di fonti di energia alternative a petrolio e gas è una cosa scontata e anche condivisibile se si considera un periodo di tempo superiore ai 3-5 anni (a questi ritmi fra 30-40 anni anche il petrolio scarseggerà talmente che dovrà considerarsi esaurito), però non ci si può fissare solo su un'idea quando alternative più che valide al nucleare per fissione ce ne sono e ce ne saranno sempre più in futuro.

    Sostenere poi che, dato che siamo circondati da centrali nucleari e dato che importiamo energia (percentualmente soprattutto di notte) da quelle centrali, tanto vale farle anche in Italia, presenta una logica non del tutto convincente.

    Avere una centrale nucleare a 20-50 km. o a 200-500 km. di distanza, NON è la stessa cosa.

    Sorvoliamo quindi sulla genialata del mix di energia, che è valido come concetto generale ma nella sua applicazione non tutte le fonti sono equivalenti e desiderabili.

    Circa le criticità delle centrali nucleari, aggiungiamo i seguenti punti di riflessione.

    - Nessuna compagnia assicura, per i noti ed elevati rischi connessi, una centrale nucleare sia di II che di III generazione.

    - Quel tipo di centrali necessita di un continuo apporto di acqua fresca; se questa scarseggia o manca per siccità o altro (come successo qualche anno fa in Italia lungo molti fiumi) sono cavoli non amari ma amarissimi (nel 2006 le oltre 50 centrali francesi hanno prelevato, e in gran parte restituito, 19 miliardi di metri cubi d'acqua dolce).

    - Ultimamente, il o i Pravettoni di turno hanno avuto l'idea di massificare il subappalto dei lavori a una miriade di "imprese delocalizzate" a basso costo ma non sempre molto affidabili e preparate, con il risultato di riunire una specie di armata brancaleone o meglio di "operai da torre di Babele", che nella centrale di Olkiluoto ha generato una quantità mostruosa di difetti di esecuzione, senza contare i punti critici presenti già in fase di progettazione con relativo raddoppio dei costi e dei tempi di esecuzione, grazie anche alla puntigliosità degli enti di controllo finlandesi.

    Su come si sarebbe evoluta una simile vicenda in Italia lo possiamo solo immaginare.

    Be careful:

    Videoinchiesta, la centrale nucleare di Olkiluoto

    RispondiElimina
  5. " rivoltare più volte nella tomba Enrico Fermi"???
    si sta rivoltando da giorni e non accenna a fermarsi!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  6. Anonimo10:28

    la PrestigiAtomo fa marcia indietro ma non per un risveglio di coscienza ambientalista,solo speculazioni elettorali,mi chiedo come faccia a ricoprire tale incarico,quali sono le sue priorità?
    "di vera e propria marcia indietro si puo' parlare per il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo: ''E' finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare'', e' il de profundis recitato dal ministro nei corridoi di Montecitorio. Adesso ''bisogna uscirne, ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare niente. Si decide tutto tra un mese''

    Buon lavoro,ministrodechè?

    RispondiElimina
  7. "La posizione del governo italiano sul nucleare rimane quella che è, non è che si può cambiare idea ogni minuto." Fabrizio "quel che è detto, è detto" Cicchitto, dopo Fukushima)

    già spese le mazzette francesi?

    RispondiElimina
  8. evidentemente la prestigiacomo è tornata sui suoi passi!

    http://www.infiltrato.it/inchieste/italia/stefania-prestigiacomo-inchiesta-sui-conflitti-dinteresse-del-ministro

    RispondiElimina
  9. per sfatare anche il mito della infallibilità dei giapponesi ma anzi per confermare che quando si tratta di profitto tutto il mondo è paese ho tradotto (alla bellemeglio col traduttore, tanto il senso lo si capisce a meno di essere trota)questo articolo.

    "Da Christian Science Monitor :

    La TEPCO [the Tokyo Electric Power Co.]è finita nel mirino in passato per la falsificazione di documenti di sicurezza nello stabilimento di Fukushima Daiichi. Nel 2002, secondo il Wall Street Journal , TEPCO ammessi al nucleare e industriale per la sicurezza aerea che aveva falsificato i risultati dei test di sicurezza sul reattore n ° 1.
    Questo è stato solo uno di una serie di scandali e coverups a Mar società più grande dell'Asia utilità. Nel 2007, l'azienda ha inizialmente detto che non c'era nessun rilascio di radiazioni dopo che un terremoto danneggiò il suo impianto di Kashiwazaki-Kariwa, ma in seguito ha ammesso che l'acqua radioattiva è fuoriuscita nel mare del Giappone.
    E meno di un anno fa, il 17 giugno, un reattore a Fukushima ha perso energia elettrica e ha visto un calo pericoloso dell'acqua di raffreddamento, Bloomberg ha segnalato .Il presidente della TEPCO ha omesso di indagare adeguatamente per evitare la crisi attuale, ha detto Iwaki Assessore Kazuyoshi Sato."

    Quando si tratta di profitto rispetto alla sicurezza, il comportamento delle imprese è la stessa in tutto il mondo. Se le autorità di regolamentazione chiudono un occhio o mancano di potere politico,la sicurezza pubblica rimane l'ultima opzione.

    RispondiElimina
  10. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina

SI PREGA DI NON LASCIARE COMMENTI ANONIMI MA DI FIRMARSI (anche con un nome di fantasia).