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venerdì 17 agosto 2012

Cure da Cavallo

Ancora il ditino. Passera e ditino.
Corrado Passera, il genio uscito dai caveau delle banche e donato all'economia italiana, vuole spirtusare tutto lo spirtusabile in Italia alla ricerca di petrolio e gas, come se fossimo l'Iraq e il presidente del consiglio detronizzato dal golpe di novembre non fosse un vecchio intrattenitore da crociera imbolsito che ha fatto fortuna con le televisioni soft porno ma Saddam Hussein.

Il petrolio in Italia. Apparentemente è una roba talmente vecchia che Passera pare appena arrivato con la DeLorean direttamente dal 1960. Viene in mente Mattei ed il suo amminchiarsi per anni sull'idea di rendere l'Italia autonoma dal punto di vista energetico. Autonoma e in grado di gestire la propria ricchezza naturale attraverso un'ente rigorosamente statale come l'ENI. Mattei fu tolto di mezzo proprio a causa della parola "autonomia". Da paesucolo finta potenza mondiale e a sovranità limitata non potevamo permetterci di fare il prezzo e dettare le regole dello sfruttamento dell'oro nero e del gas all'insegna dell'autarchia. Non è cambiato granché da allora, anzi, siamo ancora meno autorevoli ed autonomi che in passato. Sicuramente molto più puttane e disponibili.
Ecco perché, riferendoci alla fregola petrolifera della Passera trivellatrice, dovremmo cantare, con Lucio Battisti: "Ti stai sbagliando chi hai visto non è, non è Mattei".

Non si è mai capito bene, fin da quegli anni sessanta, se in Italia questi benedetti petrolio e metano ci siano veramente o se si tratti di giacimenti di entità coerente con quel nostro 49° posto tra i produttori mondiali. Ci hanno sempre detto che, se metano e petrolio ci sono, si tratta di giacimenti di poco conto, difficili da sfruttare e ad alto costo estrattivo.
Si spirtusa da anni in Basilicata ma non certo in quantità da soddisfare il nostro fabbisogno interno, coprendo la produzione complessiva nazionale solo il 7% del fabbisogno, a fronte dell'importazione del restante 93%.

Quindi, dove sta la genialata di Passera e forse la novità rispetto ai tempi di Mattei? Forse il petrolio e il gas ci sono davvero e oggi qualcuno ha finalmente la tecnologia giusta per papparseli. Ma saremmo noi, l'ENI o ciò che ne resta? O l'idea sta piuttosto nell'offrire concessioni a rutto libero a compagnie straniere per la ricerca del petrolio e del gas intrappolato nelle rocce (il così detto shale gas) attraverso la pratica del fracking? L'idea sarebbe di mettersi anche a spirtusare i nostri mari e trapanarli con una voluttà che nemmeno la ministra Prestigiacomo al suo meglio?
Eh si, perché questi tecnocrati neoliberisti mica pensano come Mattei al bene nazionale, alla potente benzina italiana. Questa è gente che se gli parli di industrie statali sbiancano e se nomini Keynes rovesciano gli occhi all'indietro e vomitano a getto passato di piselli e bestemmie.
In un paese che già chiede alle compagnie petrolifere solo meno del 10% di royalties sulle estrazioni di petrolio e gas e che si è messa in testa di fare come le vecchie contesse che si sono giocate tutto in gigolò e roulette e si riducono a svendere le ville, i tappeti e i quadri del trisavolo, perché qualche commercialista interessato glielo ha consigliato, qualcuno potrebbe aver pensato che, tutto sommato, visto il clima da saldi all'outlet, spirtusare in Italia potrebbe perfino convenire. Soprattutto ora che ci sono le personcine giuste e ammodo al governo, non quel pirata che intratteneva relazioni pericolose e un po' troppo personali con gli oligarchi di Gazprom.

A chi non converrebbe questa corsa all'oro nero made in Italy sarebbe proprio a noi italiani. Anche se trovassimo il petrolio e il metano, li troverebbero le compagnie straniere in possesso delle adeguate tecnologie estrattive (Halliburton, giusto per citare una multinazionale a caso?) e, possiamo scommetterci, se li aggiudicherebbero per un tozzo di pane, tra concessioni quasi gratis e royalties ridicole. Finirebbe come in Argentina, dove gli spagnoli di Repsol sfruttavano i giacimenti nazionali neoprivatizzati a suon di tangenti ai politici corrotti - giacimenti di ben altra entità, per altro - esportavano i profitti in patria e costringevano gli argentini ad importare petrolio dall'estero pur galleggiandovi sopra. Insomma, si può ipotizzare che tutto il vantaggio dell'estrazione di petrolio in Italia andrebbe, in una piccola parte, nelle tasche dei soliti amministratori compiacenti e corrotti, gli alzamanos de noantri e in gran parte in quelle dei colossi stranieri ansiosi di ripulirci pure dell'oro nero. E' pensar male? Ci sono i precedenti. E' l'Argentina che sta arrivando.

Converrebbe ancor meno al nostro ambiente, che si troverebbe, in caso di deregulation e regime di trivella libera ad affrontare tutta una serie di potenziali catastrofi. Incidenti in mare con fuoriuscite di greggio ed inquinamento di coste che sono ad alto impatto turistico con devastazioni irrimediabili e al lungo termine. Aumento di attività sismica sul territorio indotta dalle pratiche di fracking che, come dimostrano sempre più numerose ricerche, sono in grado di movimentare faglie silenti soprattutto a causa della reiniezione in profondità dei fluidi utilizzati per la fratturazione delle rocce. Tenendo conto che il fracking sembra in grado di provocare terremoti in aree classificate non sismiche, come è avvenuto negli Stati Uniti, figuriamoci la pericolosità di praticarlo in un paese ad alta sismicità come il nostro.

Secondo le regole dell'economia dei disastri, prossimamente sui nostri schermi, perché questo è solo il trailer, se queste catastrofi dovessero avvenire, non vi sarebbe nessun risarcimento ai cittadini, perché uno dei principi del sistema è deresponsabilizzare lo Stato, anzi, smantellarlo, anche di fronte alle catastrofi naturali e a maggior ragione a quelle provocate dall'uomo. Perché la corporation nun vo' penziere. Non hanno già parlato, i professoroni, in occasione del terremoto in Emilia, di imporre in futuro un'assicurazione privata contro i danni da terremoto? Come dire: 'ntu culu.
Immaginate la multinazionale che trivella dove c'è la faglia silente; viene il terremoto e, mentre tutti i media e i così detti esperti irridono chi sostiene la pericolosità del fracking mescolando abilmente studi scientifici seri con le scie chimiche e gli alieni di Sara Tommasi, così da far apparire il tutto delle scemenze, la corporation fa sparire le trivelle, lo Stato non paga più per l'assistenza dopo la calamità naturale, tanto avete l'assicurazione privata (che non pagherà mai), e voi vi ritrovate becchi, terremotati e bastonati. Bastonati perché, come insegna l'Aquila, un bell'antipasto di shock terapia somministrataci senza che ce ne accorgessimo, distratti come eravamo dalle baggianate del nano, dove arriva il terremoto arrivano anche militarizzazione e repressione, perché le tante ottime opportunità che si aprono non possono venire disturbate da terremotati molesti. Sono opportunità d'oro per gli appalti, le corruttele, per ripulire centri storici da abitanti vecchi e straccioni e sostituirli con quartieri nuovi e centri commerciali, per delocalizzare le aziende e deportare le persone ed i loro affetti. Distruggere per aver la scusa di ricostruire a vantaggio loro e degli amici. Con uno Stato che, siccome non ci serve anzi è solo d'intralcio ai loro affari, non deve più esistere. Lo Stato sono i cittadini e i cittadini non sono un cazzo.
"Un terremoto non capita tutti i giorni", diceva uno degli avvoltoi della notte del terremoto dell'Aquila. "La crisi è un momento magico da utilizzare fino in fondo", disse Passera qualche tempo fa. Appunto. Non possiamo fidarci.



Il Cavallo del titolo si riferisce a Domingo Cavallo, uno dei terminator neoliberisti esecutori della dottrina dello shock economico in Argentina negli anni '90 che portò il paese al default nel 2001.

26 commenti:

  1. Adetrax11:05

    Prima di entrare nel merito delle trivellazioni petrolifere e questioni connesse è importante ricordarsi di alcune ulteriori cosette.

    Ogni governo in carica ha quasi sempre una maggioranza assoluta di persone che, se devono scegliere fra interessi nazionali ed interessi legati a società segrete (cui spesso appartengono) ed organizzazioni varie con obiettivo NWO, sceglieranno SEMPRE la seconda possibilità e questo anche per motivi legati alla loro stessa sopravvivenza politica e, non di rado, fisica, perchè il "fair play" ed il dissenso democratico NON ESISTONO.

    Ed ora tocchiamo il problema principale, ovvero la possibilità di PROVOCARE appositamente dei DISASTRI ambientali per rafforzare gli effetti della shock economy.

    Se qualcuno pensa che si stia esagerando può sempre consultare la mappa delle centinaia di navi, contenenti sostanze tossiche, affondate negli ultimi 40 anni al largo delle coste italiane (rif. G. Lannes) e che qualche anno fa è stata oggetto di un'interrogazione parlamentare conclusasi con le solite spallucce (ovvero chi se ne frega), dato che gli effetti maggiori devono ancora arrivare e dato che non le hanno affondate a caso, senza uno scopo.

    In tema ambientale, la gestione dell'ILVA di Taranto (e moltissime altre aziende simili) suggerisce qualcosa ?

    C'è qualcuno che vuole ancora un'industrializzazione di quel tipo, ovvero gestita da austrolopitechi che si credono furbi oppure da persone che scientemente fanno quello che fanno ?

    Qualcosa di più attinente al tema petrolifero ?

    Il disastro ambientale del 2010 nel Golfo del Messico provocato dall'esplosione di un pozzo di petrolio durante la manutenzione fatta da una società collegata alla Halliburton a sua volta facente capo al solito Dick C. (vicepresidente all'epoca di Bush J.).

    Esplosione intenzionale, sia ben chiaro, come è stata assolutamente intenzionale la dispersione del relativo solvente tossico (uno dei più tossici esistenti) per i successivi 3 mesi (e non solo per quel pozzo).

    Pensate forse che il governo U.S.A., le decine di agenzie preposte alla salvaguardia ambientale, ecc. abbiano cercato di "fare" qualcosa di utile, a parte la solita commedia mediatica ?

    Assolutamente no, in quanto è tutto gestito dal sistema massonico e quindi se era stato deciso così, così doveva essere ... e si tratta sempre di piccolissimi "assaggini" di NWO.

    Ecco, trasferite tutto questo nel Mediterraneo e pensate a quante possibilità si aprono per gente che ragiona come "Zorg".

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  2. Adetrax11:26

    Detto questo, al finto Governo italiano non passerà neanche per l'anticamera del cervello di reclamare qualcosa di più del 10% dalle relative estrazioni, tanto succhia già quantità spaventose di soldi con l'abnorme tassazione sulla benzina, e quindi svenderà tutto alle multinazionali.

    Se così non fosse, non sarebbe stato così fesso da rivoltarsi contro Gheddafi in quel modo, con lo stesso risultato dei fantomatici appalti in Iraq, ovvero un pugno di mosche.

    Ah, già, l'Italia è indebitata e se si fanno i referendum su nucleare ed acqua pubblica, questo è quello che succede.

    L'importante è la libertà delle multinazionali e la loro possibilità di guadagnare, quindi che dite: per il prossimo anno è meglio la benzina a 2 euro al litro o l'IVA al 23% ?

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  3. Adetrax11:31

    @ventopiumoso

    Zorg è un personaggio de "Il quinto elemento", un filmetto trash di quint'ultimo ordine ma pur sempre permeato di "alcuni" pensieri che discendono dall'alto.

    C'è un passaggio in cui dopo aver esposto la sua "filosofia di vita" rischia di soffocarsi.

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  4. tutto bello,tutto giusto,compresi i commenti ai quali vi è poco da aggiungere. però mi sorge una domanda ,che si fa?

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  5. niente. ormai non c'è più niente da fare. Di petrolio ce ne è ancora molto, non sta per finire come si diceva fino a qualche tempo fa. Quello che sta per finire è il petrolio a buon prezzo, quello che fai un buco con la trivella e zampilla fuori da solo. Quello era solo una parte del petrolio disponibile. La gran parte del petrolio è difficile, quindi costoso, da tirar fuori. molto costoso. C'era il rischio concreto che il costo del petrolio ne scoraggiasse l'uso, favorendo il ricorso alle automobili elettriche e all'uso intensivo del nucleare per produrre elettricità.
    Adesso che il nucleare è stato affossato, e che le risorse sono state dirottate su tecnologie inutili e dispendiose come il fotovoltaico, il petrolio non ha più concorrenti. Adesso tireranno fuori tutto il petrolio che c'è, fosse anche giù all'inferno, e ce lo rivenderanno a caro prezzo, mentre i fessi continuano a giocare con la green economy.

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  6. Marcello avresti ragione se si fosse obligati, non so in base a quale dogma, mantenere questo ritmo di "crescita",se si può definire così.Rallentare un attimo è inconcepibile per un capitalista anche a costo di saltare in aria con la sua poltrona.
    hai presente l'industriale milanese che va in vacanza in Calabria e racconta al disoccupato indigeno di come si è fatto da solo lavorando dodici ore al giorno ed ora finalmente sessantenne felice può permettrsi il sole,la spiaggia,il mare e il disoccupato risponde che lui il sole ,la spiaggia,il mare è una vita che ce l'ha e non ha mai fatto un cazzo?

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  7. Chi sarà il nostro salvatore? S-Vendola di Sinistra Oncologia e Inquinità!

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  8. Adetrix13:53

    NIKI_NIKI è impegato a sturare... Taranto dall'Ilva e... non solo!
    W la bella vendolina!

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  9. Nick8017:00

    Leggete "Petrolio" di Pier Paolo Pasolini, il romanzo (incompleto) per cui è stato ammazzato.

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  10. @ rossoallosso

    non è così semplice.
    non si può rallentare e basta, così, tutti insieme.
    Per esempio, con la crisi io ho rallentato parecchio. Come? lavorando solo 4 ore al giorno? no, licenziando l'operaio e lavorando da solo. Solo così potevo andare in pareggio di bilancio. Il rallentamento che tu auspichi a me starebbe anche bene, ma costerebbe il posto di lavoro a milioni di persone. Tutti in calabria a prendere il sole?

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  11. e@Marcello

    perchè,ti farebbe schifo? ;-)

    capisco che non è cosa semplice il problema è che non ti permettono di prendere in considerazione uno stile di vita alternativo,non ci sono cazzi o accetti così o ti bombardo la casa in quanto terrorista perchè coloro che bombardano o manganellano sono gli stessi che ti obbligano a lavorare 12 ore al giorno perchè loro sono loro e tu non sei un cazzo.

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  12. non esattamente. non si tratta di violenza fisica, è che il sistema funziona così, come un treno sui binari, che non può rallentare a piacere, altrimenti blocca tutta la linea e viene rimosso.

    Se sei un imprenditore e dimezzi il lavoro, produci la metà e guadagni la metà. A quel punto dovresti anche pagare i dipendenti metà stipendio... te lo immagini che casino con i sindacati? non puoi dire: "sono ecologista, ho letto Latouche, da oggi vi dimezzo lo stipendio e le ore di lavoro, perchè dobbiamo decrescere per il bene del pianeta".
    Non sono gli americani che ti bombardano, sono i tuoi dipendenti che ti menano.
    Se invece sei un dipendente, e ti presenti dicendo: "voglio lavorare di meno perché non ha senso produrre così tanto" quello ti accontenta subito e ti caccia, ci puoi scommettere.

    Se sei un lavoratore autonomo, un artigiano, un commerciante, e lavori a ritmo ridotto, e guadagni poco, prima i clienti ti abbandonano (quello li è sempre chiuso, poi lo Stato ti si mangia con le tasse e ti spedisce equitalia che ti fa chiudere.

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  13. Capito Rosso, non c’è niente da fare ormai: tutti zitti, buoni e tranquilli, tutti immobili e nebbia intorno: lo status quo di Marcello, e di tutto gli altri benpensanti, non si tocca.
    E allora parlare piano, pensare piano, avere idee nuove (o solo averne qualcuna) è proibito e nel caso si avesse fame si possono mangiare brioche.

    E, per inciso, voi italiani d’Italia smettetela di chiamare “tecnico” questo governo: tecnico un cazzo: questi sono un branco di fascisti.

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  14. @Salazar
    Infatti bisognerebbe chiamarlo "tecnocratico".
    Ma l'hai sentita Madamin Fornero? "Abbiamo salvato l'Italia!" Hai detto i Fantastici Quattro.

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  15. chi ha detto che non c'è niente da fare?
    Puoi fare quello che vuoi, ma metterlo in pratica è più complicato che scriverlo, e sopratutto, devi essere pronto a subirne le conseguenze.
    Non si può cambiare il mondo e poi scendere al bar a raccontarlo agli amici.
    La storia è fatta da un intreccio complesso di uomini e di regole, che hanno un loro equilibrio e quindi una loro inerzia. Per rivoltare la barca non basta dargli una scrollatina, quella ondeggia un pò, ma poi ritorna dritta.
    Se vuoi rovesciare la barca devi afferrarla dal bordo e tirare fino a capovolgerla, con te sotto e tutti quelli sopra che finiscono a mollo.
    Sei pronto a questo?

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  16. Abbiamo già dato Marcello.
    Ho deciso quello che volevo e l’ho messo in pratica: io in Italia non ci sono più, visto che il mondo (o la maggior parte di esso, tu compreso) non vuole essere salvato perché “non si può” ho deciso di salvare me stesso e di rovesciare la mia barca personale. E mica l’ho scritto, l’ho solo fatto.
    E tu?

    @ Lameduck
    Certo, ha salvato l’Italia, si è solo dimenticata di salvare gli italiani.

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  17. Io non ho intenzione di mollare, per ora.

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  18. Ciao Salazar,
    come si fa a spiegare a gente lobotomizzata al profitto che non serve essere comunisti per iniziare a cambiare le cose,che serve il buon senso,buon senso che ti porta al rispetto della vita in ogni sua manifestazione,il buon senso che ti porta a chiederti il perchè bisogna allevare intensivamente bovini per produrre hamburgher che se non consumati entro 4 minuti dalla cottura sono da gettare nella spazzatura,con tutti i danni conseguenti da far pagare a noi contribuenti,non certo ai vampiri del profitto.
    il buon senso che ti porta a chiederti perchè si debba usare il nucleare ora ad ogni costo e non invece quando saremo in grado di controllarla meglio questa energia,sempre per causare i soliti danni da far pagare al contribuente?pagamenti che non riguardano solo il danaro ma la salute o addirittura la vita stessa.

    Far capire alla gente che ci stanno trattando come vacche da latte,che siamo utili solo finchè produciamo ma visto che per il momento ,non so fino a quando, non possono portarci al macello cercano di sopprimerci in modo alternativo(qui si che è lecito sprigionare la fantasia).

    A proposito di fascisti hai notato di come vengono definite dittature solo regimi che abbiano una parvenza di laicita e progressismo?Ma quelle belle sane dittature alla Pinochet dove sono finite? non esistono o si nascondono sotto al cappello della democrazia?
    La Fornero dovrebbe preoccuparsi di salvare pure la Germania perchè se ora si limitano ad attaccare la Bundesbank con la storia del riciclaggio all'Iran se non cede fra un po passeranno agli attentati con qualche "pazzo" integralista

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  19. @ rosso

    quando lavori non ci tieni a farti pagare, pagare vero? non sarai anche tu uno di quei lobotomizzai dal profitto che pretendono soldi per ogni cosa che fanno.

    Io non mangio carne. Un po per la salute, un po per coerenza. Non si può dire che ami la natura, che adori gli animali per poi imprigionarli e ammazzarli; sarebbe come dire di voler bene ai bambini, e poi incularli, secondo me.
    E non posso costringere gli altri a non mangiare carne, ma posso dare l'esempio. Se gli allevamenti fossero tutti biologici, se gli animali non fossero trattati in modo disumano, non si potrebbe ottenere la stessa quantità di carne di adesso, e ci sarebbe un vistosa impennata del prezzo della carne. Le fasce meno abbienti non potrebbero più permettersi la carne di manzo, ne guadagnerebbero in salute sia loro che il pianeta, ma ci sarebbero inevitabilmente i soliti populisti a sbraitare che è tutta una congiura dei ricchi, che si stava meglio prima, che i proletari sono stati privati della carne dagli sporchi capitalisti, ecc. ecc.

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  20. Marcello non ho motivo di dubitare che tu sia un ottima persona ma è un argomento che va oltre il "tu ed io",hai la cattiva abitudine di personalizzare qualsiasi discussione.
    Voglio consigliarti una lettura che può farti prendere in considerazione altri aspetti delle dinamiche che muovono i mercati oltre quelli che già conosci,poi se vuoi ne possiamo riparlare.
    il libro è di Roy Medvedev,lo puoi trovare tranquillamente in biblioteca e si intitola "La Russia post-sovietica" editrice Einaudi.

    ciao

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  21. Prima di mettere in pratica l’ottimo consiglio di Rosso, caro Marcello, sarebbe meglio rinfrescarsi per bene le idee con le basi, ma proprio basi basi.
    Cioè le definizioni del Sabatini Coletti per le due parole chiave di questo discorso, che a volte – e succede spesso, aimeh! - si presta poca attenzione al vero, basico, significato delle parole e ci si perde in divagazioni complicate e fin troppo sofisticate.
    Ma cos’è una “cosa“ molto sofisticata e molto complicata se non l’insieme di innumerevoli “cose” semplici, basiche?
    E allora:

    economia [e-co-no-mì-a] s.f.
    Scienza che studia la produzione dei beni e dei servizi, la distribuzione e l'utilizzazione della ricchezza.

    politica [po-lì-ti-ca] s.f. (pl. -che)
    Insieme di decisioni e provvedimenti con cui i governanti amministrano lo Stato nei vari settori e secondo diverse prospettive ideologiche.

    L’economia è la scienza che studia, la politica prende le decisioni “secondo diverse prospettive ideologiche”. Quindi l’economia studia le deciisioni prese della politica, dentro i limiti ideologici decisi dalla politica. Nel caso l’economia può – dico può – dare dei consigli non vincolanti perché, in qualsiasi circostanza, chi ha la facoltà di decidere rimane sempre la politica. Non deve e non dovrebbe essere il contrario, mai.
    Quando – nel tuo esempio nutrizionista - dici che il prezzo della carne salirebbe in caso che eccetera eccetera, lo dici perché così suggeriscono gli studi (??) correnti dell’economia corrente, ma sono solo studi, non decisioni, le decisioni le prende la politica, e se la politica decide che nel caso il prezzo della carne non deve salire, il prezzo della carne non deve salire. Punto e basta.
    Per fare una rivoluzione, nel senso di “girare” di nuovo il potere decisionale dall’economia alla politica, e cambiare le cose in meglio per tutti i cittadini normali, basta un voto (unica arma lecita del cittadino), un voto per ognuno però, ed è questo il problema, perché per inedia o per ignavia abbiamo lasciato fare al “mercato” per troppo tempo le cose che il mercato non dovrebbe mai fare: prendere decisioni politiche.
    Tutto è inquinato e si è inquinato dal denaro, e adesso siamo ridotti dalle circostanze a non sapere neanche più per chi votare, a chi dare un voto sano per farlo rimanere tale e, a questo punto ormai, anche tu hai un perverso tipo di ragione nel dire “non si può”.
    Ma ricorda Marcello, vi sono in cielo e in terra assai più cose di quante ne sogni la tua filosofia.

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  22. Caro amico Salazar,

    "Quando – nel tuo esempio nutrizionista - dici che il prezzo della carne salirebbe in caso che eccetera eccetera, lo dici perché così suggeriscono gli studi (??) correnti dell’economia corrente, ma sono solo studi, non decisioni, le decisioni le prende la politica, e se la politica decide che nel caso il prezzo della carne non deve salire, il prezzo della carne non deve salire. Punto e basta."

    I calmieri non hanno mai funzionato dai tempi di Diocleziano.

    Quindi nel caso di una grave siccità che distruggesse i raccolti, non servirebbe a niente che la politica dicesse: prezzi non aumentate!

    Ciao Davide

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  23. Salazar, non ti facevo così ingenua.
    Rifletti un momento, se un bene è scarso, cioè non basta per tutti, e la politica fa una legge che dice “la carne deve costare un tanto al chilo di modo che se la possono permetere tutti”, cosa succede?
    Su, usa un po di fantasia: appena il macellaio alza la sarinesca, una folla di acquirenti si precipita a comprare la carne prima che finisca, i primi che arrivano riescono a portarsi a casa la bistecca, gli ultimi non trovano niente. Questo il primo giorno, il secondo giorno, chi ha i soldi dice al macellaio: “ti pago in nero e ti do il doppio se metti da parte una bistecca per me”.
    Nei paesi socialisti accadeva esattamente questo. Lo stato stampava soldi a suficienza per pagare tutti gli stipendi, e decideva per legge il prezzo delle derrate, quindi in teoria tutti potevano comprare tutto.
    In pratica si formavano lunghe file davanti ai negozi semivuoti, e chi poteva andava in campagna e comprava alla borsa nera i prodotti agricoli al loro vero prezzo di mercato, molto più alto di quello stabilito per legge.

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  24. Okkai, adesso io sono ingenuo(a).
    Non so neanche perché mi ostino a rispondere e a rispondere a questi post insopportabilmente opachi.
    Avevo lasciato perdere le ovvietà del il tuo collega di sopra, l’amico Davide, ma una frasetta per tutti e due adesso ce l’ho: sono stufo e irritato dalle solite risposte di quelli che “se indichi la luna guardano il dito”. E non riporto neanche la frase completa per cui restiamo in assenza della parola chiave.
    Ma c’è di più: come più volte avete dimostrato, siete incapaci di sognare, cosa orrenda e non umana, e gli incapaci di sognare – socialmente e politicamente parlando - sono le persone più pericolose per sé stessi e per gli altri.
    I senza-sogni hanno fatto, fanno e faranno danni irrimediabili all’umanità, oltre ad essere insopportabilmente opachi.
    Già detto, ma ribadisco.

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  25. come Hitler, che sognava di dominare il mondo?

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