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lunedì 24 dicembre 2012

Psichiatria antidemocratica


Parliamo sempre male della televisione ma almeno domenica si è comportata da servizio pubblico e da elettrodomestico utile. Dopo la conferenza stampa di fine anno di Monti e l'intervento di B. nel contenitore pomeridiano di Raiuno, ci ha indicato i primi due leader da gettare subito nel cassonetto degli invotabili. L'uno per raggiunti limiti di decenza, l'altro perché non sarà con un'agendina striminzita messa sotto l'albero che ci farà dimenticare le porcate da serial liberisti compiute dai ministri del suo governo "tenico", come dice il suo antagonista (vero o finto?) B.

La mattina, in diretta, abbiamo ascoltato il Salvatore, il neo Uomo della Provvigione, il Professor Monti, discettare di "interlocking directorships" tra messaggini massonici, allusioni che volevano inutilmente imitare l'inarrivabile genio di Andreotti, e infine tirate di giacchetta al povero De Gasperi, sempre nominato invano da chiunque occupi la cadrega di Palazzo Chigi e miri ad intortare il popolo democristiano.
Riassunto della conferenza: "E' tutta colpa del governo passato, non mi hanno lasciato lavorare. Però ho salvato l'Italia. Se mi candido? Vedremo. (Ambizioso come sono Palazzo Chigi non mi basta)."
Non è mancato il millantato credito: "Lo sapete che in USA stanno cercando di fare ciò che ha fatto l'Italia quest'anno?", riferendosi al fiscal cliff.  Bocconians uber alles. E poi alcune affermazioni che gridano vendetta, pronunciate senza che il poligrafo muovesse un pennino, come l'asserzione che le banche non hanno avuto aiuti di Stato (dimenticando i Monti bond di cui usufruirebbe per un quinto del gettito delll'IMU Monte Paschi Siena) e quella veramente vergognosa della lamentazione circa i supposti "sacrifici personali ed economici suoi e dei suoi ministri" per quest'anno di governo. Robespierre avrebbe detto: "Aristocratici di merda."


Nel pomeriggio, nel salotto di Giletti su Raiuno, B. ha tentato di rinverdire i fasti del grande comunicatore di una volta ma la rentrée da pugile suonato è andata a finire come da copione. Le ha buscate perfino dal conduttore, una cosa impensabile solo un anno fa. Stizzito dalle continue interruzioni del suo monologo dove stava sciorinando tutte le cifre che si era imparato a memoria, incalzato dal Giletti, pensate, ha minacciato di alzarsi ed andarsene, ha fatto la primadonna in una, io credo, di quelle clamorose liti fasulle tipicamente televisive.  L'unico modo conosciuto per far uscire dal coma postprandiale lo spettatore della domenica e mettere un po' di pepe nella ribollita del "vi tolgo l'IMU" e panzane assortite.
Per il resto, forse sta studiando da antieurista perché ha perfino citato Paul Krugman, che chissà se distingue da Freddy Kruger. E poi il solito "ho fatto questo, ho fatto quest'altro, gli altri non hanno mai lavorato in vita loro". Tanto meno Monti che è professore, dunque nullafacente, secondo B. Ci ha risparmiato, per fortuna, il Milan che ha vinto di più al mondo.

Per entrambi i personaggi, siamo comunque nelle paludi psichiatriche dove finiscono coloro che si smarriscono nei fumi dell'oppio del potere. Niente di strano, pare che i  governanti siano tutti disturbati mentali più o meno gravi. Il potere non logora solamente, a quanto pare brucia proprio il cervello.
Se B. sente voci che lo invitano a tornare e Monti sente una vocina che gli consiglia di non candidarsi - quindi condividono pure le stesse allucinazioni - per il resto sono entrambi affascinati dalla menzogna, afflitti da un ego ipertrofico e da una smisurata ambizione che ha sempre bisogno di millantare successi, spesso inesistenti. La differenza principale tra i due, comunque, è che B. è il matto, Monti il pazzo lucido.

Berlusconi è il matto un po' molesto, il disinibito frontale, quello che dice sconcezze e tocca il culo alle infermiere. E' quello che urla, si incazza, e che tende a recitare sempre una parte, comica o drammatica che sia. Conoscendolo è abbastanza gestibile perché, tutto sommato, prevedibile se pungolato sulla monomania sessuale.
Monti preoccupa di più invece perché in un'ora e più di conferenza non gli ho visto né sentito esprimere mezza emozione, nemmeno di quelle base in dotazione anche agli androidi giapponesi. Ha mantenuto sempre quella voce metallica, inespressiva, monocorde, anaffettiva, che parla solo di soldi e che farebbe sospettare la diagnosi di sociopatia, la patologia di chi non proverà rimorso per le proprie azioni negative.
Una qualità senz'altro auspicabile per il prossimo presidente del consiglio, non credete?

2 commenti:

  1. monti è gelido come tutti quelli cresciuti dai gesuiti, il rigore è la prima cosa che ha imparato, l'altro invece l'unico rigore che conosce è quello calcistico.
    probabilmente saranno pazzi, non lo so, so però che entrambi vivono completamente fuori dalla realtà, e questa non è una buona cosa per un presidente del consiglio.
    è vero, l'uscita sui sacrifici economici dei suoi ministri doveva risparmiarcela, è peggio di quella di brunetta che non poteva pagare l'imu! staremo a vedere che succederà su quel grottesco ring che ospita vecchi e squallidi pugili suonati in finta competizione tra loro.
    i segreti di questo stato, i suoi veri problemi, le soluzioni reali credo non usciranno da queste ridicole battaglie mediatiche, come non credo che qualcuno metta fine alla vera piaga italiana, la corruzione.
    mentre aspettiamo sotto a quel ring, passiamo felici qualche giorno di "festing", ciao laura

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  2. Adetrax12:28

    @Blindsight

    "monti è gelido come tutti quelli cresciuti dai gesuiti, il rigore è la prima cosa che ha imparato ..."

    Forse perchè il "rigore" ricorda la "rigidità" degli strumenti di correzione ? :-)

    Si vede che li educano da piccoli ... con qualche "leggera" deriva calvinista. :-)

    P.S.
    Leggere i tuoi commenti è sempre un piacere, tanti auguri di buone feste anche a te.

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