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giovedì 21 novembre 2013

La festa dell'unità permanente


Ora capisco il senso di fastidio, di rigetto, la reazione immunitaria da shock anafilattico che mi hanno sempre provocato le Feste dell'Unità, ovvero le celebrazioni estive del Left Pride, nonostante mi considerassi, bene o male, di sinistra. 
Era una premonizione, l'intuizione inconscia della forma che avrebbe assunto l'attuale Regime.
Pensare che abbiamo avuto per decenni paura dei cosacchi a San Pietro e invece avremmo dovuto temere di più l'apparentemente innocua gioiosa macchina da cappelletti delle sfogline che ora ci ritroviamo al potere.  (Nota per i diversamente emiliano-romagnoli: la sfoglina è l'azdora, la sposa addetta alla preparazione giornaliera, a titolo assolutamente gratuito alle feste del partito, di migliaia di manufatti in pasta fresca).

Che c'entrano le sfogline? Guardatevi intorno ed osservate bene, accendete la televisione e aprite i giornali, virtuali e cartacei. Non sentite quell'odore caratteristico che vi rimane addosso dopo un attacco chimico a base di gnocco fritto e salsiccia e cipolla ai ferri?
Non sentite la presenza di un potere che sta diventando sempre più pericolosamente assoluto, pervasivo, fastidioso ed appiccicaticcio e che ha trasformato il nostro paese in una Festa dell'Unità permanente (alla faccia di Trotsky) dove si mangia (per adesso), si balla e si canta con i chitarrosi e comici di regime e soprattutto si distrae il popolo dai problemi reali, in una celebrazione continua non si sa di che cosa ma che sta ogni giorno di più diventando meno allegra di un dia de los muertos messicano? Con ovviamente la tombola dove, per la modica cifra di due euro, in premio ci sono il bambolo a grandezza naturale del nuovo segretario e l'ebbrezza della democrazia partecipativa. Anche tu piddino per un giorno. Lo accettiamo, uno di noi! Che gioia.

Ma piuttosto, a parte l'ipercolesterolemia da acidi grassi saturi e l'insopportabile atmosfera fieristica e festaiola così atrocemente fuori luogo in un paese morente, non sentite le vostre esistenze minacciate da qualcosa di ancora peggiore, ovvero dal dibbattito, anch'esso permanente, che si svolge sui media e tipicamente in televisione, dai telegiornali alle cosiddette "trasmissioni di approfondimento", senza essere più nemmeno pietosamente preceduto dal film?
Preannunciato dall'aeroplanino Pippo che al telegiornale ci sorvola minaccioso con la Bega Odierna all'interno del PD, alle nove di ogni sera inizia il bombardamento propagandistico a tappeto che va avanti fino a tarda notte, sette giorni su sette, alternandosi solo i conduttori e gli ospiti.
E' una cosa mostruosa: Lunedì= Formigli (La7), Martedì=Floris (Raitre), Mercoledì= Paragone (La7), Giovedì=Santoro (La7), Venerdì=Porro (Raidue), e, siccome il piddino non si riposa nemmeno nei giorni santi, Sab-Dom= Fazio (Raitre). Ricordiamo anche il quotidiano appuntamento cuscinetto tra l'aeroplanino e il B52 di Frau Gruber sempre su LA7 ed altri eroi come Bignardi e Telese. 

Il bimbetto dell'asilo alza la manina e chiede: "Maestra, ma le televisioni non erano tutte di Berlusconi e tutte in mano alla destra?"
Eh si, piccino, in effetti in parte è ancora così ma quando c'è stato il colpetto di stato presidenziale su istigazione della Troika e il monopolista è stato disarcivescoviscodemonopolizzato de facto,  il PUDE ha avuto necessità di occupare i media non berlusconiani con la propaganda e quindi, in alternativa al ripiegamento sul privato delle tette&culi, vogliate gradire l'impegno politico del dibbattito, grazie al gentile collaborazionismo del PD che ha messo a disposizione mezzi e uomini.
Se si parla di politica e di economia in TV è ormai solo a senso unico e l'alternativa consiste solo nello spegnere l'ordigno infame.

Quali sono gli argomenti trattati dal dibbattito? Oltre all'adorazione mistica del corpo del dio PD, oltre al culto della personalità dei suoi ominicchi e donnicchie di apparato, c'è la strenua difesa e celebrazione dell'Euroregime, ultimo protettore dei sacerdoti piddini del culto, e dei suoi strumenti di tortura come l'euro.
Ogni tanto, per la solita ebbrezza della democrazia, al dibbattito viene fatto intervenire un esperto esponente eurocritico al quale viene concesso di parlare, di solito sui tre minuti al massimo. Il relativismo al microonde, insomma.
Il piddino in ascolto ha per un attimo la percezione di una nota dissonante, di una stecca di corno nelle gioiose armonie di Ludovico Van ma i sapienti direttori d'orchestra di turno riescono, con colpi di grancassa e cori a voce spiegata a sovrastarla.

Questa festa di partito permanente penso abbia unicamente lo scopo di fidelizzare a mezzo rincoglionimento definitivo i già convinti e i detentori dei due euro, vista anche la concentrazione di fuoco sulle reti tradizionalmente amiche o quelle associate alla causa, perché chi non è piddino perché non lo è mai stato o è riuscito a guarire dopo anni di cure, e prova a sorbirsi una settimana di questa Guantanamo mediatica ne esce più che provato. Credetemi, un talk show per sera è peggio di un mese dei mega-hamburger, patatine e coca-cola che si è pappato Morgan Spurlock in "Supersize Me". E' cosa orribile che non vi consiglio di ripetere  a casa.
Può darsi che alla fine anche i piddini si stufino di questa junk politics spappolafegato, nonostante la loro naturale propensione alla fede nell'assoluta infallibilità del partito e che avvenga anche in loro la reazione di rigetto. Esiste anche un effetto boomerang che mi piacerebbe si applicasse a questo caso specifico.
E non diciamo più che questa attuale non è vera sinistra perché purtroppo lo è, e del tipo peggiore, il socialismo tosco-emiliano fritto. Quello che giustamente non aveva mai prevalso ai tempi d'oro del PCI dei genovesi, piemontesi e sardi. Un modello che, per voler unire a forza Don Camillo e Peppone ha finito per cinesizzarsi, fondendo il peggio del comunismo con il peggiore turbocapitalismo e che, infine, ci ha imposto la festa dell'unità permanente.

4 commenti:

  1. Cara amica Lameduck,

    Salvini a Servizio pubblico ha spiegato cosa è l'euro meglio di quello che fanno gli economisti e Santoro lo ha lasciato parlare.

    Ciao Davide

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    1. Anonimo23:58

      Salvini ha spiegato l'euro ai non economisti,Santoro è in deflazione in economia,ovvio che lo lasci parlare,la settimana scorsa era pietrificato alla presenza der cavajere nero....ps. ci sono economisti che non hanno ancora capito l'euro...pensa un pò!!!!

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  2. Adoro il tuo umorismo spietato. Sei un mito!
    Una carrellata d'Immagini grottescamente vere nella loro infinita tristezza.

    P.S.
    Una mia zia è da sempre arruolata come sfoglina per la Festa dell'Unità di un paesello qui vicino a Bologna.
    Sono tipo kamikaze pronti ad immolarsi per la causa senza fare domande.

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  3. qui a Reggio E è stata un pò più dura per loro, c'era bisogno di un cavallo di troia per completare il tradimento,ciclicamente in arrivo sempre dalle parti di Bo e Mo già prima ancora della repubblica Cispadana,quel Del Rio che ora troviamo ministro che ha saputo intortare vecchi e giovani,in pochi si son salvati,pochi e regolarmente emarginati.Dove una volta ci riuniva ,con donne e bambini al seguito, e dove ci si moriva anche per protestare contro ingiustizie ed ineguaglianze ora ci si festaggiano gli scudetti della juventus

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