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mercoledì 12 marzo 2014

Luftvaffa


Un caro amico ha pubblicato oggi pomeriggio su Facebook questa immagine di un depliant da lui trovato su un volo Lufthansa per Monaco di Baviera. Vi lascio in raccoglimento per farvelo leggere con attenzione.
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Fatto, ci siete? Lo so che vi propongo sempre cose brutte ma, mi spiace, è per il vostro bene. E poi ora avete la prova che quando in queste pagine si parla di euronazismo non sono solo i deliri postlisergici di noi figli degli anni sessanta.
Vi giuro, a me quello che sconvolge in primis è quel "la breve parabola del Terzo Reich". A parte che sono stati dodici anni molto intensi culminati in decine di milioni di morti, ma che vuol dire quell'ascesa del nazismo spacciata come "movimento di reazione ad un generale senso di malessere"? Di cosa cavolo stanno parlando: della mancanza della naturale regolarità? Di uno spiacevole gonfiore e senso di pesantezza? La reductio ad activiam di uno dei peggiori totalitarismi della storia ci mancava. 
E' incredibile, non c'è mezza parola, mezzo aggettivo che ricordi ad eventuali smemorati o ignavi di cosa si sta parlando. Della sospensione violenta della democrazia in Germania, non di un governo qualunque. Di un regime votato alla pseudospeciazione ed all'eliminazione fisica degli avversari. Di tutti, tedeschi compresi, tranne gli autonominatisi appartenenti alla neorazza nazista. 

E poi quell'invito finale a visitare Dachau, come bonus trip e come si trattasse della gita ad una specie di Nazilandia dove il giorno dopo entri gratis. Il primo campo di concentramento in assoluto, inaugurato nel marzo 1933, dopo appena due mesi dall'insediamento di Adolf Hitler alla Cancelleria, tanto perché si capisse quale fosse il tenore del regime e dove finirono subito tutti i prigionieri politici già accuratamente suddivisi per categorie e segno di riconoscimento.

Sappiamo che i depliant turistici tendono sempre ad edulcorare, magnificare e trasfigurare i luoghi che devono vendere, fino a raggiungere vette di puro surrealismo. Qui però si esagera. Un gruppo di nazisti dell'Illinois in gita europea nei luoghi sacri non avrebbe saputo scrivere un programma migliore e più allettante per i kamaraden. Manca solo la visita guidata al Nido dell'Aquila.
Secondo me vent'anni fa uno scritto così smaccatamente tollerante e fatalmente amnesico nei confronti del nazismo sarebbe stato impensabile in Germania. Oggi, non solo lo si trova in un depliant della compagnia di bandiera ma forse tradisce un tentativo di revisionismo che è assai più pericoloso del negazionismo di coloro che mettono in discussione gli olocausti.  Il revisionismo cioè che tenta di far passare per l'ennesima volta la Germania come vittima innocente delle politiche di Versailles (conseguenze invece del suo militarismo al servizio dell'avidità del suo complesso industriale), dell'inflazione (il trauma primigenio) e dipinge Hitler come un qualsiasi rottamatore moderno con il suo "programma" (del tipo "libereremo sei milioni di posti di lavoro"?) e il cui tentativo di mettere ordine fu perfino oggetto dell'ostilità di "attentatori" (e meno male che i terroristi e il loro attacco al cuore dello stato nazista furono fermati, vero cari luftidioti?). 

Lufthansa o Luftwaffe, quindi? Possiamo liquidare questo scritto come il parto distocico di un cretino teutonico o dobbiamo preoccuparci che sottenda una certa voglia inconscia di Quarto Reich e di farlo durare ben oltre la "breve parabola" del Terzo magari grazie ai successi in termini di surplus del neomercantilismo euroguidato? E' innegabile che, per la terza volta in un secolo, il cerino in mano ce l'abbiano (perché glielo abbiamo consegnato). Bisogna capire se hanno voglia di usarlo e se manca solo l'Hitler giusto nella birreria giusta.

(Grazie di cuore a Mario Giovanni)

16 commenti:

  1. Carissima Barbara, come sempre i tuoi post sono lezioni vive e per noi vecchietti sono un ripasso benefico. Mi rendo però conto della quantità di cultura di background che bisogna avere per cogliere tutti gli aspetti di quello che scrivi. Per fortuna tu spieghi comunque bene ma il tuo richiamo agli smemorati od ignavi non è per niente peregrino e forse sta grandemente alla base dei mali di questa epoca. Sempre con affetto, Django.

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  2. A complemento dell'articolo della Lameduck credo sia interessante la lettura di questo post scritto da un italiano che si é trasferito in Germania per lavoro. Il titolo del post é Sensazioni.
    E la sua sensazione é che la Germania stia per andare per conto suo e visto il carattere di quel popolo non credo sia una buona notizia.
    Link: http://www.keinpfusch.net/2014/03/sensazioni-machts-gut-und-danke-fur-den.html

    Del resto anche il Soros che certamente sciocco non é ha affermato proprio ieri che la UE é ormai cosa del passato.
    Quindi direi: bye, bey Deutschland.

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    1. Oddio, Uriel Fanelli?? Uhm...

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    2. Il Fanelli, da me soprannominato il Balilla furioso, é da prendere con le molle.
      l'ho segnalato solo perchè é un auslander che vive da un pò di tempo in Germania e quindi reputo abbia meglio di altri sentore di quello che accade lassù.

      Per il resto é uno che ama 'scriversi' addosso.

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  3. Anonimo14:07

    ottimo post. vivo da 40 anni in germania e conosco bene i crucchi. mia madre ha cucinato, a carbonia, gli spaghetti per quella troia della politica che è dani cohn-bendit, con quel parafascista di joschka fischer ho rischiato più volte di finire a cazzotti. il POTERE TEDESCO è sempre lo stesso, rialza ora la testa perchè il potere americano è in grave crisi. per capire che la germania ha nuovamente preso una brutta strada basta sentire e leggere ciò che dicono, ormai das tempo, il presidente della repubblica, la cancelliera, ministri vari. tutti i partiti ci fanno, solo die linke ha una piccola minoranza, che non conta niente nel partito, che cerca di alzare la sua voce contro, inutilmente. il problema grave per l'italia è che i neo-repubblichini non hanno ancora capito un tubo (o fanno finta?). che fare, dunque?
    franco valdes piccolo proletario di provincia

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  4. Siamo immersi nella propaganda più becera. La Germania è virtuosa anche nei genocidi commessi. La parola d'ordine è sminuire le atrocità perptrate e accrescere le cose positive. Quando hanno gasato gli ebrei non pensavano certo di ridurli in polvere volevano soltanto bruciare i parassiti presenti sulla loro pelle, quando li caricavano a forza sul treni merci volevano risparmiare loro tanti chilometri a piedi e così via propagandando. Ragazzi sarò razzista ma solo sentirli parlare mi stimolano gli istinti di conservazione, più lontani siamo e meglio è. Quando mi capita di vedere gli starsky e Hutch del giornalismo tedesco Piller e Gumpel gli occhi mi giocano un brutto scherzo, portano la divisa delle SS e il tempo sembra si sia fermato. Alla faccia della fratellanza che l'euro doveva accrescere.

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    1. Adetrax19:46

      Ma no, probabilmente non volevano eliminarli, volevano solo convincerli ad emigrare verso Israele oppure verso gli USA o altri stati di un certo tipo e questo perchè in caso contrario lo stato di Israele non si sarebbe formato così presto (1948) come poi avvenne (deduzione logica risultante dall'analisi degli eventi).

      Il fatto che nazisti e sionisti si battessero occasionalmente il cinque non fu quindi casuale.

      In effetti mentre all'inizio i nazisti pagavano anche parecchio i perseguitati che lasciavano proprietà (es. case) che non erano riusciti a vendere, verso la fine del ciclo degli eventi, es. poco prima della guerra e ancor di più qualche anno dopo, dato che sapevano bene che non c'era più tempo, adottarono metodi un po' più sbrigativi per lasciare il segno in quelli che non si erano convinti (ovvero che non avevano obbedito al mantra del momento).

      Insomma, la pressione fu relativamente rapida (poco più di un lustro) ma progressiva e quindi consentì a milioni di ebrei di emigrare in tempo prima della soluzione finale.

      P.S.
      Piller me lo potete strapazzare ma con Gumpel bisognerebbe essere un po' più educati perchè non merita le cattive maniere.

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    2. Mah, ricostruzione vagamente etilica. La migrazione verso la Palestina era iniziata assai prima degli eventi bellici che permisero la soluzione finale. Sembra che, oops! ci abbiano rimesso la pelle solo quattro sfigati che non riuscirono a scappare. Posa il fiasco.

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  5. Cara Barbara, ho letto il tuo gustoso pezzo col sorriso amaro e devo dire che, purtroppo, ben descrive un cambiamento di spirito nella Germania, paese che amo e dove ho passato due anni in Erasmus e che da allora visito regolarmente, dove ho amici, conoscenti e parenti di mia moglie (alto-atesina). Credo che ci siano vari motivi per questo "abbandono" della coscienza" storica. Un primo è stato, più di 20 anni fa l'iniezione dei concittadini dell'ex DDR che ritenevano la parte occidentale come unica depositaria della responsabilità del periodo nazista. Ricordo ancora quando, usciti da una delle prime proiezioni di "Schindler' List", una nostra compagna di studi della Germania Orientale continuava a ripetere sciocca "Non è vero, non sono successe veramente queste cose, a noi non ci hanno detto nulla…". Ai piani alti devono aver pensato che nuove generazioni senza il fardello storico della "colpa" rendessero meglio (nell'ambito della prima superpotenza economica europea) e quindi hanno pensato di annacquare per bene il senso di responsabilità Oggi se interroghi un ventenne sul nazismo se va bene ti sa dir qualcosa, altrimenti di dice "Io non sono responsabile per quello che ha fatto mio nonno (o bisnonno)". Un ultima cosa; il volantino, probabilmente è tradotto male. Infatti nel '23 non vi è stato "il primo tentativo di colpire lo stato nazista nel 1923, dato che lo stato nazista si è instaurato (con elezioni democratiche…) nel '33. Nel '23 vi è stato il famoso putsch della birreria con il quale Hitler e accoliti hanno cercato di rovesciare l'effimera repubblica di Weimar ma, usando lo stile revisionista del volantino, "i tempi non erano maturi"…. Mi piace pensare che almeno la versione tedesca fosse corretta , altrimenti la Luftwaffe, oltre che idiota, è anche ignorante della Storia.

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    1. Grazie per la puntualizzazione, non avevo notato l'errore di data. Concordo anche sul discorso della ex DDR. Se ci pensiamo bene, gli attuali tedeschi sono politicamente il prodotto di due totalitarismi usciti sconfitti dalla storia. L'unico elemento di coesione è solo il complesso industriale che ha manovrato da sempre il mercantilismo e l'imperialismo ed è passato indenne tra nazismo e comunismo sfruttandone le potenzialità di profitto a proprio vantaggio. Forse il capitalismo assoluto sarà il terzo (e speriamo ultimo) totalitarismo ad essere distrutto dalla propria intrinseca criminalità?

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    2. Caspita! Così non l'avevo mai pensata ma sembra una constatazione ineccepibile. In quanto psicologa hai mai letto il libro Neuroschiavi di M. Della luna? Dedica un interessante capitolo sul perché il capitalismo attuale trovi molto interessante l'arrivo di persone dai paesi ex comunisti e dai paesi di stretta osservanza islamica.

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    3. Mi dicono assai illuminante il libro di Vladimiro Giacché "Anschluss" sulla riunificazione tedesca. Devo ancora leggerlo.

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    4. Ne consiglio vivamente la lettura, Barbara, è un libro illuminante. Dopo averlo letto non sopporto più quelli che "l'Italia è un paese corrotto, mica come la Germania che è tutta di un pezzo !" Noi al loro confronto, anche nelle corruzione, siamo dei DILETTANTI. Se sono riusciti a fare quello che hanno fatto ai loro "fratelli" dell'Est ( e il libro di Giacchè sotto questo aspetto è impressionante ) ai noi poveri pizzaspachettimantolino cosa ci potrebbero fare ( benchè molto già abbiano fatto...)?

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  6. Anonimo19:33

    Cattivo gusto certamente, ma le preoccupazioni mi sembrano esagerate, o comunque mal indirizzate.
    Non mi sembra che in giro ci sia un tentativo di sminuire l'Olocausto o le colpe del nazismo.
    Giornata della memoria, musei ovunque (o quasi), e poi io lavoro con le scuole... la cattiveria di hitler è una delle pochissime cose che i ragazzini delle medie carpiscono dal programma di storia. Fa proprio effetto, giustamente.

    Inoltre non credo che il vero potere sia in Germania, suvvia... Saranno anche crucchi ma mi sembra troppo determinista pensare che ci sia qualcosa nel dna di una nazione che ogni qualche decennio la porta all'organizzazione dittatoriale e imperialista della sua società.

    Per i resto ribadisco, la mèta e la sua descrizione sono grotteschi, ma è la solita stupidità/avidità umana, non ci vedo un progetto dietro.

    DaniB

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    1. Anonimo10:51

      Ha detto giusto: la cattiveria di Hitler. Ma scusi, nel deplian non coglie l'intento di separare il Nazismo da Hitler / Terzo Reich? Il Nazismo era una risposta legittima alla crisi, modello perfetto fuori dal tempo, che era gia' nell'aria prima dell'avvento di Hitler e che potrebbe risplendere ancora. Hitler addirittura gia' nel 1923 ha provato a colpire lo stato nazista. Quando Hitler ha preso il potere, il glorioso stato nazista stava gia' sviluppando gli anticorpi nella forma del movimento di resistenza "La Rosa Bianca". Se solo non fossero arrivati i nemici a buttare il bambino (stato nazista) con l'acqua sporca (Hitler)!

      Europeo

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    2. E chi parla di olocausto, DaniB? Si parla del core capitalistico del nazismo, dell'avidità del suo complesso militare industriale che sfruttò l'ideologia nazista per inseguire un sogno di dominio commerciale sull'Europa. Cerca su Google o in questo blog "piano Funk".

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