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martedì 11 marzo 2014

L'attacco delle inquantodonne


Nel paese dove la classe politica, come in uno snervante ed interminabile film piddino grandebellezzo è impegnata a perdere tempo, a crogiolarsi sui massimi sistemi, a spompinarsi a vicenda e a giocare al fantagoverno nei momenti di stanca, nell'atroce dilemma "è andato di corpo oggi Renzi?" è commovente la battaglia collaterale delle inquantodonne dai bianchi manti per l'istituzione della cosiddetta parità di genere, in realtà lotta intraclassista per la spartizione del potere tra maschi e femmine dell'élite, che al popolaccio viene fatta passare per battaglia di civiltà. Le infamose quote rosa. Non a caso il colore più stronzo che esista.

Perché non crederete mica che questo femminismo piagnone scassacazzi sia rappresentativo dei veri interessi delle donne italiane. La battaglia riguarda queste superprivilegiate (hai ragione Orizzonte48, oltre alle inquantodonne esistono probabilmente anche le donne inquantotali, intuisco una differenza sottile ma sostanziale tra le due categorie) che sono tutte appartenenti alla classe dominante, compresa quella non meno perniciosa di partito e che, gratta gratta, sono sempre in qualche modo consanguinee o scambiatrici di fluidi corporei con i maschi padroni; madonnine sempre pronte a lacrimare a comando di fronte all'extracomunitario ma rigorosamente munite di filippinachedaannimiaiutaincasaecheormaiècomeunadifamiglia e spietate verso i propri connazionali. Donne che sono ben contente di perpetrare la rigorosa divisione in classi della società che è il mito fondatore di questa epoca di merda e che, da leguleie, si guardano bene dal propugnare e difendere l'unica vera parità tra i cittadini, quella economica.
Insomma, sciure e sciurette da foyer della Scala, con il taccododici che costa quanto una mesata di pensione della vecchietta, mica quelle disgraziate costrette ad abortire al cesso perché il paese, oltre che piddino, è pure embrionofilo e il medico, soprattutto quando non batte sulle statali dell'extra moenia, è sempre obiettore. 

La parità di genere o de-genere? Perché, tanto per capirci, nella visione monosessuale di Laura Boldrini, l'ape regina delle operaie piddine, le donne sono il 50% della popolazione femminile. Un lapsus, direte, ma temo più che freudiano: Lacaniano al sapore di Reich in salsa di Fagioli. Così rivelatore, mioddio, meglio di uno scan total body. 
Laura, lo sai che il tuo mondo così estrogenico e con il ciclo sincronizzato, spurgato da potenziali stupratori ma infarcito di femmine dalla visione a tunnel, sembra la "Città delle donne" di Fellini? Ecco, penso che tu, un film come quello lo troverai terribilmente sessista, probabilmente orribile. Io l'ho trovato sincero come lo sono spesso i sogni.  Te lo farei vedere e rivedere in stile Cura Ludovico, da tanto che ti voglio bene. 

8 commenti:

  1. Non era un vero lapsus: era una rivendicazione di classe :-) Diciamo un outing ordoliberista. Tanto ormai...

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  2. " le donne sono il 50% della popolazione femminile " ora capisco perchè gli uomini preferiscono i transgender

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    1. Anonimo11:17

      Ed infatti il piddino Marrazzo docet! :-)


      Zugzwuang

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    2. Cultura e memoria storica per non cascarci, tu parli di quel Fagioli lì vero? Quello famoso ai tempi di Verdiglione? Le donne rappresentano il 50% della popolazione femminile, l'altro 50% sono colf. Inutile parlare con chi la pensa così, va lasciato al corso della Storia ed in quei frangenti non si aspetti aiuto.
      Grande come sempre Barbara, la tua visione è una delle poche lucide e coscienti.

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  3. Ammettiamo che io sia convinta di andare a votare, non mi passerebbe certo per l'anticamera del cervello di votare queste cialtrone, ignoranti e presuntuose, infatti ascoltando la tiritera delle quote rosa mi sono detta che mai e poi mai avrei votato per una donna, ma avrei, per dispetto, per andare controcorrente, scelto un uomo. Queste non capiscono o fanno finta di non capire che non è una questione di genere, né una questione di giovinezza, ma di contenuti. Siccome i contenuti scarseggiano anzi sono inesistenti allora si inventano queste stronzate. Poi scusate votare per chi non so Paola De Micheli, o la Debora Serracchiani, o Maria Elena Boschi o ancora la Madia o Alessandra Moretti, meglio bruciare la tessera elettorale.

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  4. Adetrax20:50

    "le donne sono il 50% della popolazione femminile ..."

    Probabile lapsus a parte, se si considera che la definizione di donna si applica a soggetti femminili di età superiore ai 20-25 anni, l'affermazione potrebbe non essere del tutto errata.

    In ogni caso, volendo fare delle distinzioni, pare che ci siano le donne, le Donne e le "vere done" completissime di tutti gli accessori, incluso il fantomatico 24 x 17 d'ordinanza (più tipicamente un 18 x 13).

    Comunque, digressioni sul tema a parte, contrariamente a quello che si pensa, selezioni e filtri severi sulla professionalità delle candidate donne (in qualsiasi campo), fanno più bene che male alle stesse e lo stesso dovrebbe valere per gli uomini ma, come dice Fiore, dato che la vera questione non è legata al genere, su certe cose sarà opportuno fare delle riflessioni un po' più estese.

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  5. Ci sono -ovviamente non in Italia- delle femministe serie che denunciano lo svilimento del femminismo verso un movimento di "inquantodonne" ancillare al neo-liberismo.

    Come provato da questo interessante articolo di Nancy Fraser sul Guardian, che mi permetto di sottoporre all'attenzione.

    http://www.sinistrainrete.info/societa/3123-nancy-fraser-come-il-femminismo-divenne-ancella-del-capitalismo.html

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  6. Anonimo17:19

    resistendoallafine.wordpress.com

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