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mercoledì 15 ottobre 2014

Il paradosso di Scalfarotto


A botte di incostituzionalità, come ormai è prassi consolidata, il governo dei figli di Troika concederà magnanimamente la regolarizzazione e regolamentazione delle unioni civili ma, attenzione, qui sta la palese incostituzionalità, riservandola solo alle coppie gay. Come dire che, da ingiustamente svantaggiate, le persone omosessuali diventano ingiustamente privilegiate e fornite di diversi diritti rispetto alle persone eterosessuali. L'orientamento sessuale X diventa di fatto un must per ottenere privilegi superiori a quelli con orientamento sessuale Y. Una condizione che appartiene già dal 2013, mi dicono, al piddino Scalfarotto, che ha potuto estendere la sua copertura sanitaria da parlamentare, normalmente riservata ai morosi di sesso diverso, al suo compagno.

Per questi legulei fintoprogressisti la convivenza non può evidentemente prescindere da una componente sessuale - il che rispecchia perfettamente lo spirito dell'attuale società postsessantottina ipersessuata del godimento senza limiti, da imporre però a soggetti doppiamente castrati: dalla depressione e dalle cure contro la depressione (tornerò sull'argomento con un post ad hoc, perché merita l'approfondimento).
Con questa legge discriminatoria al contrario, i piddini e i loro complici dell'altra parte, dimenticano chi convive per mille altri motivi non sessuali con parenti, amici e colleghi: per studio, per lavoro, per necessità, in ultima analisi per DIVIDERE LE SPESE. Concetto quest'ultimo, mi rendo conto, avulso dalla loro realtà di privilegiati. Questi cittadini conviventi ma non trombanti tra loro, per restare in argomento, possono fottersi. 

Vi sono noti problemi ereditari, di subentro in contratti d'affitto, di disposizioni in caso di esequie, ovvero il lato oscuro della coppia di fatto che si evidenzia quando la morte bussa alla porta.  Un convivente, ad esempio, non può esaudire il desiderio del defunto di essere cremato, perché non può certificare la sua volontà come può invece farlo un coniuge, anche separato, o un parente diretto, che possono perfino decidere di andare contro la volontà dell'estinto. Per ovviare a questi problemi, e qui sta il paradosso, una coppia di fatto eterosessuale sarà costretta a sposarsi anche se non ne aveva affatto l'intenzione e tutto il diritto di non averla (e qui ci vedo lo zampino del contentino alla parte politica tradizionalista e reazionaria sacrafamiglista). In questa realtà sempre più romanzesca alla Burroughs da psicomondo parallelo schizzato, le vecchiette o vecchietti che convivono da semplici amiche/ci (non mi vedrete mai usare quei fottutissimi asterischi) per combattere la reciproche solitudini da vedovanza e unire le pensioni da fame imposte dalla Troika della su' mamma, dovranno fingersi gay per mantenere qualche diritto e sopravvivere? Non sarei fascista ma ormai mi disegnano così.

Aggiungo che agli scemi del villaggio globale non interessano tanto i diritti civili, che vediamo da loro distribuire appunto in maniera psicotica e perturbante, quanto il poter chiamare un'altra delle loro leggiucole scritte sotto dittatura europea con un nome esotico: "civil partnership" e di poterla fare "come in Germania".  Il mito tedesco pure in camera da letto. Schweinehunden.

Vorrei lanciare quella che un piddino definirebbe una provocazione. E mi rivolgo anche agli omosessuali desiderosi di diritti veri e non cosmetici.
Secondo voi la condizione omosessuale è qualcosa di simile al viaggio psichedelico di una wedding planner passiva con l'unico problema di trovare il tulle verde assenzio entro le sette di stasera in un mondo elitario fatto di gente variopinta senza pensieri, piena di soldi e smaniosa solo di sposarsi? In sostanza una costruzione letterario-propagandistica? 
Oppure gli omosessuali sono persone che, vivendo la realtà come tutti, la crisi come tutti, hanno prima di tutto il problema del lavoro da non perdere, del restare in attività se imprenditori, e forse, come tanti eterosessuali, ne hanno normalmente e giustamente per il belino di sposarsi?

Dotto', che c'entra l'amore con il matrimonio?

5 commenti:

  1. Anonimo15:28

    Sì, io sono un omosessuale che ha adesso come problema principale quello di sbarcare il lunario, difendere il posto di lavoro e vedere a mare i figli di troika. E che, se davvero mai dovesse passare un progetto del genere, si incazzerebbe come una iena con qualunque omosessuale osasse dire: però, vedi Renzi...
    Però. Va bene parlare di diritti cosmetici, ma non vorrei che dietro questo termine qualcuno tendesse a sminuire l'importanza di certi argomenti che bisogna vivere per comprendere appieno.
    Saverio

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    1. Caro Saverio, ti sembra che io abbia detto che i gay non necessitino di diritti? La cosmesi viene applicata alle tematiche di qualunque minoranza e perfino alla maggioranza femminile per biechi scopi propagandistici e utilitaristici, non ultima la volontà di creare ballons d'essai e cortine fumogene sui veri problemi. Non fa male ricordarlo sempre.

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  2. Cara Barbara, hai reso reale un dubbio che mi ha sempre attanagliato: perchè le foto dei matrimoni gay non mostrano mai dei poveracci ma sempre gente che sembra disporre di tanti, tanti soldi, compresi parenti ed amici? Il pianeta è lo stesso del nostro?

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  3. questo l'ho letto solo ora ed è ancora megio,i fintiprogressisti come tu ben li apostrofi sono quello che in termine tecnico si definiscono "false flag"

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  4. Tranquilla. È tutta ammuina affinché non ci venga riconosciuto il matrimonio. E in tale ammuina rientra anche ciò che sollevi col tuo post. Classico dividi et impera.
    Non siate ipocrite care coppie conviventi eterosessuali, non volete spendervi per ottenere insieme i vostri e i nostri diritti. Non saremmo così indietro altrimenti.

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