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giovedì 6 novembre 2014

Se Atene piange Lisbona non ride


Il bianco e nero si addice a questo breve documentario sul Portogallo e le sue disgrazie post crisi. Un altro splendido paese mediterraneo caduto nell'incantesimo della tetraggine nordica, della depressione conclamata, della tristezza cosmica del "Valse Triste" di Sibelius, non a caso composto da un finlandese come il nostro Katainen, uno dei tanti vezzosi bambolotti Furga della Merkel o l'altro valletto lussemburghese chicchirichì.
La tristezza dei portoghesi non è più la saudade del fado, il sensuale languore della nostalgia ma la cupa depressione del non abbiamo più speranza, del vogliono toglierci tutto. Un paese che aveva visto negli anni '70 rosseggiare i garofani di una rivoluzione che dalla dittatura aveva traghettato pacificamente il popolo nella democrazia - al pari della Spagna, ora è costretta a recitare lo stesso copione della Grecia. 
Sembra un'elencazione di sintomi conosciuti, la semeiotica di una malattia a carattere epidemico (l'unica vera pandemia di questi tempi è la shock economy e per ora non pare esservi vaccino): disoccupazione alle stelle e cancellazione del principio di piena occupazione, distruzione sistematica della classe media attraverso la precarizzazione e proletarizzazione; instillazione del senso di colpa per avere il sole ed essersi guadagnati il benessere e la democrazia, con l'aggravante di non poter sperare in una soluzione.
Come nel documentario sulla Grecia, anche qui vediamo persone che reagiscono con l'umorismo, con la musica, con la protesta di piazza ma senza un vero spirito rivoluzionario. Sembrano più cure palliative che risolutive. Questa crisi, essendo depressogena, fiacca le energie, castra, umilia ed annichilisce la reazione. E' questo che la rende così cosmicamente odiosa. 


5 commenti:

  1. Anonimo11:48

    Vado O.T. rispetto al contenuto del post, ma forse neanche tanto.

    Avete letto la notizia su Juncker e sugli impicci, chiamiamoli così, combinati quando era ministro delle finanze del noto paradiso fiscale nel cuore dell' europa (minuscolo) chiamato Lussemburgo?

    Juncker, fortissimamente voluto alla presidenza della commissione europea dalla culona ?

    Che dite, sta iniziando la notte dei lunghi coltelli a Bruxelles?

    Possiamo sperare che il botto sia vicino?

    Cornelia




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    1. Anonimo12:45

      Cornelia,
      chi pensi sia SA e chi SS nell'eventualità?

      Agrippa

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  2. Anonimo13:56

    Mah, in realtà a me non interessano nè i vinti nè i vincitori, io vorrei che perdessero tutti, i burocrati europei e che questo mostro di unione europea implodesse, portandosi appresso l'infame euro e tutti i vari trattati liberticidi, a cominciare da Maastricht e per finire a Velsen.

    Chissà che il processo non sia iniziato, visto che cominciano a mangiarsi fra loro...

    Cornelia

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  3. Anonimo16:22

    sarebbe interessante , moolto , sapere perche l'ubriaco adesso.yuki.

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  4. Anonimo19:14

    8 settembre 1943
    "cabiare tutto affinchè nulla cambi: ha ragione Bagnai, come sempre: infatti ORA una parte del Pd si accorge che l'euro è stata una follia
    http://app.ilfattoquotidiano.it/ed-art2501446-20141107/
    io faccio una domanda: x' solo ora, x' solo adesso?
    io non sono nessuno, ma da un paio di anni la rete mi ha permesso di "conoscere" il perchè dell'euro, ed i suoi risvolti. ho la mio opinione, ma almeno posso dire di avere compreso le posizioni neoliberiste e quelle anti euro e + radicali; allora mi chiedo perchè nel Pd gli stessi di oggi invece ieri trattavano come stolti chi parlava di debito privato, differenziale di inflazioe etc etc eyc? gli strumenti per informarsi erano gli stessi, i dati erano li' visibili, la rete era aperta come lo è oggi.....
    http://www.ilfoglio.it/articoli/v/101709/rubriche/rottamare-lagenda-monti.htm
    qs scriveva Fassina in aperto dissenso vs la linea del Pd: perchè allora fassina non fu ascoltato?
    quindi mni risulta difficile accettare la conversione sulla via di damasco del Pd odierno, in quanto reputo che sia tardiva

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