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giovedì 31 dicembre 2015

Discorso alla nazione. "Ich bin ein bail-iner



Ve lo faccio io un discorsetto di fine anno. Ve lo faccio adesso perché stasera vado a ballare sul cadavere del 2015 con i colleghi e non avrò molto tempo da dedicarvi.
Mi dispiace, il discorso sarà solo in italiano. Non ve lo sottotitolerò in arabo come quello della Merkel ai tedeschi (non è una battuta, succederà veramente sul canale ZDF) e nemmeno in tedesco come quello che pronuncerà da noi stasera il Presidente che finisce per 'ella. 

Vogliamo dire, per questa volta almeno, che il 2015 è stato un anno bellissimo? Sapete perché? Perché ho l'impressione che, a furia di definire ogni volta horribilis l'annus morente, ci attiriamo l'ira degli dei ed essi ci puniscono con un anno ancora peggiore di quello che ci lasciamo alle spalle ogni fottuto 31 dicembre. Così, non attendiamoci niente di buono, anzi, prepariamoci al peggio e chissà che, giusto per farci un dispetto, non ci concedano un anno quantomeno normale. O almeno di pausa. Giusto per riprendere un fil di fiato.

In ogni caso, non dubitate, ce la stanno mettendo tutta per imporci un altro bell'anno di distruzione della domanda interna, di mercato fissato nel fermo immagine della stagnazione; di magazzini pieni di roba che non si vende nemmeno ribassata al 50+%, di compratori tramutati in avvoltoi che aspettano appollaiati sulle macerie di questo paese che il venditore molli per strappare il prezzaccio, sempre e comunque e per qualunque oggetto si stia contrattando. Per le case, per qualunque bene, perfino per le cose belle di valore che nessuno fino ad ora aveva mai preteso di accaparrarsi per un umiliante tozzo di pane. Non così sistematicamente, per lo meno.
Un atteggiamento che ormai ha contagiato, come un ebola letale, gli attori del banale meccanismo economico della compravendita.
Benvenuti nel mondo dove ormai nulla ha più valore, nel mondo dominato dal principio dell'asta, della liquidazione e dello "svendiamo perché costretti a chiudere". Nel mondo dell'offerta senza risposta, senza l'ombra di acquirenti, anch'essi paralizzati nell'incantesimo di questa fortezza Bastiani dove nessuno si muove perché tutti attendono l'ulteriore discesa dei prezzi che verrà, in realtà mai, senza rendersi conto che quello che vorrebbero sarebbe un mondo all'insegna della depredazione e del saccheggio. 

Sono stata in banca. Ci sono buone notizie. Questa cassa di risparmio locale, per il noto problema della dismissione delle quote di maggioranza in mano alle fondazioni, come nuova legge richiede, è destinata, assieme a tante altre sorelline, a confluire in una Grande Banca (scommettiamo straniera?) a quel punto troppo grande per fallire. Il problema è che, se qualcosa andrà storto in fase di ricapitalizzazione, possedendo poche migliaia di euro di sue azioni, in caso di bail-in, potrei essere tra i fortunati che potranno bullarsi al telefono con gli amici: "ho salvato una banca!" 
Se non ho capito male, la situazione è questa. Se avete azioni di casse di risparmio o di bancarelle feudali locali, rischiate di perderle di botto e se voleste disfarvene prima del patatrac - perché è questo che vorreste chiedermi, lo so - non c'è nessuno tanto fesso da comprarvele. Ve le tenete e aspettate.
Sapete cosa vi dicono per consolarvi? Che in fondo ora avete, si, 5 ma quando le avete comperate le pagaste 2, quindi in fondo non è una gran perdita. 

Prima di chiudere l'argomento banche, vorrei aggiungere che la cosiddetta banca "too big to fail", la Lehman Brothers, per intenderci, è quella che differisce dalla Banca Popolare della Scamorza per il fatto che per salvarla non basta il sangue degli azionisti e degli obbligazionisti, subordinati o no, (i primi che beccano le fucilate, le truppe da sbarco, insomma) ma quell'onore viene esteso a tutta la popolazione. 
I contribuenti americani hanno pagato per salvare le banche americane troppo grandi ma al mondo si può fare di meglio, si può essere ancora più creativi. Gli europei del sud, ad esempio, non possono salvare le loro banche pena l'ordalia ma hanno dovuto pagare per salvare quelle tedesche e francesi. Se fallisse una grande banca tedesca chi pensate che pagherebbe? Su, che ci arrivate. Non vi vedete già di fronte a Brandeburgo a dichiarare orgogliosi "ich bin ein bail-iner"?

Venendo alla politica, stamattina su Twitter si discuteva su chi potrebbe sostituire al governo l'ormai rottamando Pittigrullo, braccato non dai gufi ma dagli stessi che lo elevarono al soglio, gli ingrati.
Non potendo essere altri che la Troika in uno dei suoi più riusciti travestimenti, continuo a propendere per l'ipotesi Draghi, visto che i tempi ormai sono maturi affinché un tedesco vada finalmente alla BUBA2, ovvero alla BCE. Soprattutto se andasse in porto il progettino di Schauble, la Endlösung della ristrutturazione dei debiti pubblici europei, ovvero di tutti meno quello tedesco.
Wolfie vi odia, vi vuole morti come i fratelli della DDR, qui è tutto un Anschluss e l'unica differenza con allora, con il 1990, è che la Treuhandstalt sta valutando le vostre aziende superstiti non più un marco ma un euro l'una. Tuttavia, jubilate, perché anche stavolta un bel muro solido di cemento armato attende le loro maestose corna. Basta solo avere pazienza che passi il TTIP e che il loro contratto di subappaltatori a progetto della conquista d'Europa giunga a scadenza. Grazie ragazzi, siete stati splendidi, come sempre ci siamo affidati ai migliori al mondo, nessuno incendia i continenti come voi ma ora fatevi in là che il timone lo prendiamo in mano noi. Thanx alot and, oh please, just fuck off you motherfuckers.

Quindi Draghi, nel 2016? Oppure ci concederanno il momento vintage delle elezioni politiche, dopo tanta astinenza, con il tentativo pentagonostellato che finisce abortito e sfocia nell'ennesimo governo tecnico, quindi comunque Draghi o addirittura il commissariamento con un giaurro eurocrate alla Dijsselbloem?
Il PD è destinato all'ennesima mutazione o stavolta al declino, al redde rationem con la Giustizia Divina e dell'Uomo? Un eventuale exitus dell'euro - da alcuni dato a meno di un anno di vita - se lo trascinerebbe via con sé, assieme a tutta la feccia eurista?
E poi. Sarà l'anno di Donald Trump o, più realisticamente, di Jeb Bush che sta studiando così diligentemente da candidato che non spaventa i moderati? L'elezione di Bush porterà per caso la magica sparizione, puf!, del prodotto ISIS e del suo merchandising?
Cosa si inventeranno ancora per spaventarci? E potremo essere ancora più spaventati di quanto siamo adesso?

Non c'è verso. Il capodanno è una cosa insopportabile. Tocchiamo legno.




5 commenti:

  1. Al ballo... coi colleghi... su a Stoccolma, vero? Perché sei sempre da Nobel, tanti Auguri Barbara!

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  2. Fantastica ! Si capisce quando scrivi di getto ! Auguri a tutti noi, che Dio ( o il Caso ) ce la mandi buona.

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  3. Banca di Romagna (attualmente Cassa di Risparmio di Cesena)?
    Sono nella stessa barca (zia 90enne che "erano tanto brave persone". Fortunatamente è tutta roba che scade entro giugno 2016. Prego che tangano botta per 6 mesi...).
    Ciao

    Alfredo

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    1. Lorenzo da Faenza12:53

      Sarà fatica...
      La situazione è gravissima.
      Vedi la prima pagina di Mercato libero (sito) di oggi.
      Auguri, comunque.

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  4. Anonimo09:53

    Il PD è destinato all'ennesima mutazione o stavolta al declino, al redde rationem con la Giustizia Divina e dell'Uomo?
    Io dico ennesima "mutazione" , daltronde sono "tradizioni di famiglia" dai nonni "mutati" nel '43 ai babbi" mutati" nell' '89 :-)
    Purtroppo bisogna farsene una ragione, le merde galleggeranno sempre.
    ws

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