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venerdì 6 maggio 2016

La propaganda e le rigiratrici di hamburger



La Legge dell'Hamburger:

"Ogni messaggio veicolato dalla propaganda contiene una parte di verità (la polpetta), racchiusa tra strati di falsità (insalata, formaggio, maionese, pane, cipolla, peperone, spezie) che ne coprono ed alterano il sapore fino a nasconderla."

Decostruire la narrazione della propaganda è facile come togliere il ciuccio ad un infante per chi impara a farlo. Considerate questo mio articolo un mini-corso di sopravvivenza alla menzogna quotidiana. Per l'analisi prenderò come campione un brano perfetto per l'occasione: questa velina dal titolo:

"Cos'è il piano Kalergi, la bufala dei migranti che uccideranno gli europei". Un mix di razzismo e catastrofe che gira su Internet e si rifà alle teorie di un intellettuale asburgico. Che però sosteneva cose molto diverse.


Innanzitutto riconosciamo il marchio della Bestia, la parola bufala, che nessun articolo scientifico conterrà mai ma che è presente in ogni articolo di propaganda. Parola che è riservata al pubblico degli ungulati ruminanti questo tipo di giornalettismo, ai quali non interessa sapere - in questa fattispecie - cosa scrisse veramente Richard von Coudenhove Kalergi su meticciato ed Europa, ma si fidano di ciò che racconta loro sotto dettatura la signora Amodeo. La quale non sa molto di cosa stia parlando ma si fida sempre di ciò che le dettano. "Veniamo noi con questa mia addirvi."

Un titolo serve per acchiappare e qui l'acchiappo è la parola razzismo, rinforzata da catastrofe, che serve ad aumentare la tensione emotiva e a titillare le amigdale degli antirazzisti di Pavlov, risvegliati dal risuonare degli allarmi del politicamente corretto.
Gira su Internet è dispregiativo - nonostante la Amodeo stia scrivendo e girando l'hamburger proprio sulla piastra di Internet - e intellettuale asburgico serve ad allontanare il problema, a decontestualizzarlo e confinarlo in un ormai defunto passato. Gli Asburgo sono qualcosa che appartiene alla storia, non alla cronaca. Quindi il problema è fantasmatico, non esiste (più). 
Sosteneva cose molto diverse è una pura illazione e, leggendo l'articolo, scopriremo addirittura che la differenza è quasi impercettibile.

Un bel Big Mac già dal titolo, per cominciare, vero? La polpetta (avvelenata) è proprio quel "i migranti uccideranno gli europei". Non lo faranno mica per cattiveria, porelli, ma per un puro fato etologico e matematico. Quando una popolazione ad alta natalità sorpassa di numero quella a bassa natalità alla quale va a sostituirsi quasi esponenzialmente, la prima tenderà a sopraffare la seconda. Quando una musulmana con un utero incontra un'europea con una carriera, l'europea è una donna morta. Senza contare la spiccata vocazione all'aggressione delle popolazioni scelte per l'immigrazione sul nostro territorio. Ma questa è scienza, non giornalismo. È multidiscliplinarietà, non multiculturalismo.
Procediamo ora all'autopsia vera e propria dell'articolo.


La citazione di Salvini equivale alla pisciata per marcare il territorio e a identificare con nome e cognome il nemico. Si può smontare pezzo per pezzo è la parola d'ordine della loggia dei debunkers. Loro smonterebbero anche, meschini, ma il problema è che poi non riescono a rimontare i pezzi per ricostruire un'ipotesi diversa da quella che hanno fatto a pezzi.
I dati sono poco certi. Amodeo non dice quali e a ragione. Infatti non sa proprio a quali riferirsi. E' una frase ad effetto, un riempitivo. Una spruzzata di ketchup. Non vi sono dati certi. Appunto. Chi va a controllare?

Non esistono popolazioni che abitano l'Italia da "qualche secolo" è il primo tocco magistrale alla Goebbels. Ricordate? "Più una bugia è grossa e più la gente la crederà." Un lettore normale, di fronte a questa sorprendente affermazione, chiuderebbe la pagina e tornerebbe su YouPorn, ma ricordate che abbiamo a che fare con ungulati, che non possiedono facoltà cognitive superiori. La cazzata sugli italiani che non esistono - perché tale è il messaggio buttato lì, così - passa tranquillamente la dogana del comune buon senso. Basterebbe pensare ai sardi, lì da 18.000 anni o a coloro di noi che discendono loro malgrado da Etruschi, Romani e Villanoviani. Ma lasciamo perdere.
L'ultimo paragrafo - qui invece i dati ovviamente sono dati per certi, neanche a dirlo - è una fallacia che non tiene conto della progressione nel futuro del fenomeno descritto. Se si continua a far entrare migranti in quantità sempre maggiori è evidente che presto saranno ben più del misero 8% attuale. 
La nostra cara ONU, nel rapporto sul "Ripopolamento per sostituzione" qui citato già innumerevoli volte in articoli precedenti, nel capitolo dedicato all'Italia, così recita:
"Moreover, nearly four fifths of the resulting 2050 population of 194 million would be made up of post-1995 immigrants or their descendants. In the absence of migration, the figures show that it would be necessary to increase working age to 74.7 years to obtain a potential support ratio of 3.0 in 2050. To maintain in 2050 the 1995 ratio of 4.1".
"Quattro quinti della popolazione di 194 milioni risultante nel 2050 sarebbero formati da immigrati post 1995 e dai loro discendenti."

Altro che sessanta milioni di abitanti. Pensate ad un'Italia con quasi 200 milioni di abitanti, una Sowetona con i pochi bianchi rimasti ormai chiusi nelle riserve protette da recinzioni elettrificate. E' lo scenario più hard (e francamente assurdo) proposto dai demografi ONU, d'accordo, ma se l'hanno scritto vuol dire che qualche straccio di ricerca scientifica per farlo l'avranno avuta. O no? (Tra parentesi, e detto tra me e voi, a me questo peiperone sembra ancor meno scientificamente attendibile dell'articolessa della Amodeo, ma fate finta che non abbia detto niente).

Proseguiamo.


Mia cara Amodeo, se invece della Treccani, nota enciclopedia allineata e del suo vocabolario, avesse attinto direttamente al pensiero dell'estensore del concetto di genocidio, l'avvocato Raphael Lemkin, ispiratore della "Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio", saprebbe che la sua definizione di genocidio comprendeva in origine anche la componente culturale, da lui chiamata "vandalismo". Traggo dal noto sito complottista Wikipedia.
Per genocidio culturale dei membri di una popolazione si intende:


Strano, a me stanno fischiando le orecchie, e a lei no? Definire un concetto in maniera parziale ed adattata al proprio ragionamento, escludendone le parti scomode. Esattamente ciò che fece l'ONU stralciando dalla Convenzione la parte relativa al genocidio culturale. Chissà perché?

A questo punto arriva l'immancabile reductio ad hitlerum che si porta su tutto. Il tubino nero della retorica.


Avete individuato da soli la polpetta? Sono certa di si. 
Eh, i Protocolli! Anche il poro Umberto Eco ci imbastì sopra un bel librone fantastorico dico-e-non-dico, zeppo di tirate antisemite da far rizzare i capelli, ma siccome Eco le metteva in bocca all'estensore del libello dell'Okrana, e lui era Eco e noi un cazzo, nessuno ci trovò nulla da ridire. 
Tornando a noi e alla Signora Amodeo; se paragonate qualcosa ai Protocolli è come spargervi sopra l'antrace.

Fa, dice, ma Hitler? Ci arriva.


Fantastica! In poche righe ha messo: Hitler, il negazionismo, l'Austria (prevedendo addirittura il suo destino di nuovo paese canaglia) e il blog di Beppe Grillo! Altro territorial pissing imperiale.
Giunti a questo punto, ricordate che, secondo Amodeo, Kalergi avrebbe sostenuto cose molto diverse?
Mi tocca citarlo personalmente di persona:



L'ineguaglianza giusta, solo quella, basterebbe per mettere mano alla pistola. Ma poi, Amode', la parola eugenismo non ti rode?
Guarda che chi ha scritto la roba qui sopra non è Julius Evola, è proprio Kalergi. Quello lì, quello lì.

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah, l'unificazione dell'Europaaaaaaaaaa!

Ecco cos'erano le cose ben diverse. Un'organizzazione mondiale politicamente unificata. In altre parole un Nuovo Ordine Mondiale, come dicono i paranoici. Però, mi permetta, la delegazione della sovranità assieme al rispetto della diversità culturali locali mi pare un parametro alquanto illogico. Una specie di scontro tra materia ed antimateria, non so se rendo l'idea. Soprattutto osservandone l'attuale applicazione empirica.
L'illogicità è normale. Infatti nella propaganda c'è sempre qualcosa che non torna, un bullone che inceppa l'ingranaggio. Però se lo fai notare, se: "ehi, qui non gira più nulla, si è bloccato!", ti rispondono che sei pazzo e che vedi complotti ovunque. "Sicuramente dirai che sono stati gli ebrei ad inceppare la ruota, vero?" Ti imboccano loro, è comodo.

Ecco infine la chiosa:


Messaggio finale ai cari figli: non sta succedendo niente, i negri vi adorano, gli islamici si toglieranno il pane di bocca per voi, i banchieri non lavorano per il vile interesse ma unicamente per arricchire gli altri e i massoni forse non esistono nemmeno. 
Esiste solo la rete, questa specie di luogo di perdizione. Ricordo che la Amodeo sta ancora rigirando il suo hamburger, ormai bruciato, sulla piastra del sito Linkiesta. Il male è soprattutto Facebook, il vero covo dei carbonari del XXI secolo - dove però c'è anche Claretta, naturalmente.
Carina la stoccatina finale. Non è che siete razzisti, siete proprio ignoranti.
Confesso che Amodeo mi ha delusa nel finale. Come quando il film finisce di botto e tu pensi: " E mo'?" Ma che si finisce un pezzo così? Con la notarella sull'ortografia?
Come mi scriveva sul quaderno la mia maestra Gemma Savarro, facendomi incazzare ogni volta come una pantera: "Brava ma potevi fare meglio".



Disclaimer. L'articolo in oggetto è stato qui dissezionato unicamente per mero scopo scientifico. Nessun ungulato ha subito violenza o è stato sottoposto a costrizione.

29 commenti:

  1. Anonimo23:37

    L'hai vista questa?

    http://www.imolaoggi.it/2016/05/06/a-bergoglio-il-premio-carlo-magno-che-nel-1950-fu-assegnato-a-kalergi/

    Alez

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  2. Quando ero un ragazzino, mi piacevano gli aerei. Quando leggevo di aerei sulla stampa non specializzata, trovavo sempre un sacco di imprecisioni.

    Nell'adolescenza mi appassionai alla storia militare. Quando leggevo di storia militare sulla stampa generalista, trovavo sempre molti errori.

    Poi ho studiato ingegneria, ed ogni volta che la stampa generalista affrontava problemi tecnici con una struttura scientifico/matematica, trovavo sempre inesattezze.

    Piu in la' con gli anni, ho ripreso in mano la filosofia per cercare i fondamenti della nostra storia e per tentare di capire perche' siamo cio' che siamo. La stampa generalista ne parlava spesso nelle pagine culturali, ma c'era sempre qualche "chiave inglese nell'ingranaggio".

    Poi, quando l'economia si e' messa ad occuparsi di me, io mi sono messo ad occuparmi di economia. Quando leggo la stampa generalista noto sempre che la massa delle ca****e e' al di sopra di ogni concepibile livello di guardia.

    Pero' il calcio e' perfetto ...

    (ma il rugby no ...)

    Roberto Seven

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  3. Christopher Tamegriphon00:02

    Articolo magistrale, acuto e tagliente. I miei più sinceri complimenti

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  4. Anonimo00:46

    O mio Dio, la Germania, con i soldi dei cittadini tedeschi, promuove corsi per aiutare gli "ospiti" ad abbordare le tedesche? https://www.youtube.com/watch?v=_C--olgLsQE

    BOBBY-80

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  5. Anonimo03:01

    Un illustre esempio di ciò che produce l'educazione nostrana...citare a babbo, non cogliere il senso di ciò che si legge ( se letto poi!)
    e quetsa è del parini, la culla della leadership milanese...culle storte, ad esser buoni
    Ha ragione Barnard,questo sono gli 'taliani... non ha neanche più senso incazzarsi
    per questo La ringrazio Tampieri, a differenza di Barnard lei riesce a farmi ridere

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  6. Anonimo09:28

    Per la prima parte: "per niente non mena la coda nemmeno il cane": compreso quello di Pavlov. Se togli il premio, non funziona piu il giochino. Questo e il motivo per cui il sottoscritto, ad esempio, che prima era sensibile a tutti i richiami all'ordine, oggi se ne batte volgarmente le balle. Perche la cosa non ha piu alcuna convenienza. Inconveniente del ri-proletarizzare i borghesi a cui l'oligarchia forse non ha dato troppo peso. Quando il ricorso al riflesso condizionato non funziona piu' dovranno tornare al bastone. E qui voglio proprio vedere se, alla violenza manifesta corrispondera' la stessa inazione di oggi.

    G.Stallman

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  7. Anonimo12:52

    bell' articolo , come sempre. Una piccola chiosa a questa icastica sintesi
    Quando una musulmana con un utero incontra un'europea con una carriera, l'europea è una donna morta.

    perche' anche le europee hanno utero, ma venendo tutte addestrate alle "carriera" quella che e' morta "a prescindere" e' la cultura europeea che, PER SCELTA KRIMINALE DELLE PROPRIE ELITES, ha posta il valore "carriera" sopra a quello "utero".
    Una cultura che infatti che "frega" ogni donna , sia quella che ha usato "l' utero" ( e per tutta la vita rimpiangera' la mancata "carriera" ) sia quella che DOPO " la carriera" (perche' le "carriere" finiscono sempre) rimpiangera' di non aver usato "l' utero" a tempo debito.
    ws

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    1. Le categorie deboli, in questo tempo neo-darwiniano, semplicemente soccombono. Le donne, categoria debole per eccellenza, sono state imbrogliate con la "liberazione femminile" (=lavora & produci & consuma) ed ora hanno di fronte la succulenta alternativa neo medievale (partorire e basta). In ostetricia, ci son solo mussulmane (con tanto di iniziative multi-culturali per farle sentire a casa loro - ma ovviamente pagata da noi) ergo i benestanti saranno sempre piu' spinti verso la sanita' privata - dove finalmente spenderanno i loro c..zo di risparmi. Tutto qui - ovvero accedere ai nostri risparmi.

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  8. Anonimo13:00

    Quella del Piano Kalergi è una delle pagine più travisate della storia moderna.
    Non nel senso che dice la poveretta de Linkiesta.
    Ma nel senso che (dato che Pareto è morto invano) non si capisce quale è il rapporto fra intellettuale e potere.
    Tanto per fare un esempio: non è che l'impero britannico esiste perchè Ricardo ne ha dato la goustificazione teorica, ma esattamente il contrario.
    Indi, parlare del "piano Kalergi" è fuorviante.
    Se ha scritto quello che ha scritto, vuol dire che quelle idee piacevano a qualcuno.



    Matteo

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    1. Anonimo09:27

      Matteo, mi assumo io l'onere di definire, semplificando al massimo, il rapporto tra l'intellettuale e il Potere. E' un rapporto che agisce nei due sensi: spinge a cercare soluzioni in un certo ambito, oppure le giustifica se gia' ci sono. Nel primo caso si tratta dell'Idea che agisce in modo quasi religioso e coinvolge elites e masse allo stesso modo. Nel secondo, blandisce una Volonta' gia' esistente e ne definisce nei dettagli l'ambito operativo. Che sia il primo, o il secondo caso, e' dagli effetti che si intuisce se c'e' una Volonta' all'opera. Nel nostro caso non c'e alcun dubbio, ne' importa poi molto capire se ci troviamo nel primo o nel secondo caso. Ma una volta appurato che c'e' una Volonta', il passo successivo e' l'identificare a quale Personalita' essa si riferisca; perche' nel Mondo fisico non ci puo essere la prima senza la seconda. Questa e' tutta roba che nel bagaglio culturale da cui provieni puoi trovare senza difficolta'. Anche chi viene da esperienze politiche diverse puo trovare lo stesso armamentario descritto in modo diverso.

      G.Stallman

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    2. Anonimo10:04

      A "destra", salvo rare (ma notevoli eccezioni, bisogna essere onesti), prevale l'approccio cospirativo-complottista-semplificatorio, in cui alla parola "massoneria" viene attribuita una sorta di onnipotenza metastorica. Personalmente, preferisco altro.


      Matteo

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    3. Anonimo12:20

      Ognuno ha le sue preferenze, ma io non mi riferivo ad una "destra" qualsiasi, ma a quella fascista alla quale tu hai detto di riferirti. Una volta gli ideali politici non erano propriamente categorie dello spirito: avevano una una loro ben precisa visione del mondo. Quella del complotto internazionale e del Cosmopolitismo era appunto alla base della visione fascista, almeno come per quella socialista e comunista il punto era l'espansione capitalistica. Comunque ho acquisito che tu non sei fascista.

      G.Stallman

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    4. Anonimo12:47

      Quello che sono io non ti interessa, così come non mi interessa quello che sei o non sei tu, o Lameduck o altro.
      Per il resto, come già avevo notato altre volte, hai una visione distorta ed abbastanza macchiettistica del fascismo (tant'è che parli di "destra fascista").
      Il che non è ovviamente un reato, e si vive benissimo lo stesso.
      Ma ridurre il fascismo alle tue menate sanfediste sul gombloddone massonico (o magari ebraico, o perché no, comunista) è intellettualmente disonesto e moralmente ingiustificabile.


      Matteo

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    5. Anonimo13:13

      Decisamente, sei di una supponenza indisponente, quindi non credo ci sia piu' alcuna ragione di discutere con soggetti cosi poco equilibrati come tu sei. Ma una precisazione te la voglio comunque lasciare. Io rispetto la persona che ho di fronte, anche se non la vedo e non m'importa quale sia la sua idea, ma mi attendo altrettanto rispetto. Questa e' l'unica possibilita' in quest'ambito che entrambi abbiamo scelto per confrontare le nostre opinioni. In altri ambiti ce ne sarebbero altre ancora, ma non qui. Avendo anni di Folgore sulla schiena avrei ancora meno difficolta' ad esplorare ulteriori alternative. Ti consiglierei di interpellare Barbara per l'aiuto che potrebbe fornirti per i tuoi gravi disturbi relazionali.

      G.Stallman

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    6. Anonimo14:39

      Vi ringrazio moltissimo feldmaresciallo Stallman per non aver "esplorato ulteriori alternative", dimostrando così di essere (contrariamente alla mia indisponente persona)del tutto esente da disturbi relazionali (certo che subito mettere in chiaro che si sa fare a botte...).
      Detto questo, io ho una regola ferrea, inculcatami da mio nonno (pace a lui): non parlo mai di cose che non conosco.
      Se vi interessa veramente sapere cosa dicevano i fascisti, come parlavano i fascisti, di cosa si occupavano, mi permetto sommessamente di consigliarvi i taccuini mussoliniani di Yvon De Begnac.
      Magari, il Duce due cose sul fascismo le conosceva.
      Ancor più sommessamente (non volendo indurvi ad esplorare le alternative di cui sopra), faccio notare che nemmeno i preti fascisti, che pur esistevano all'epoca, parlavano in questo modo cospiratorio.
      La figura di don Tullio Calcagno mi ha sempre affascinato in questo senso.
      Non parlavano così perché all'epoca si sapeva che non esiste una regia unica, occulta, iniziatica, ma solo giochi di potere e scontri geopolitici.
      Con immutata stima, servo vostro.


      Matteo

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  9. E'la dimostrazione lampante che i media ormai sono in mano esattamente ai nuovi cittadini alpha, o che si ritengono tali, o che aspirano ad esserlo. La gggente, ignara, non reagira' alla sua triste fine.

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  10. Cohn Bendit in un intervista del Frankfurter Rundschau:

    Frontiere aperte non sono praticabili. L'immigrazione deve avenire in modo controllato.

    Cohn Bendit appartiene al partito Grüne/Bündis 90 che è tutt'altro che contro l'immigrazione.

    È cosa fanno gli imbecilli di sinistra italici, protestano al Brennero a favore del open doors. Certe volte penso veramente che questi deficienti invece di materia grigia, abbiano il cervello pieno di merda.

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    1. Anonimo09:38

      E' la soluzione "di destra": chi c'e' c'e'. Mentre quella "di sinistra" e': avanti tutta. Invece, la soluzione necessaria sarebbe: indietro tutta. Comunque vada e solo questione di tempo.

      G.Stallman

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  11. Complimenti Barbara. Bellissimo post.

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  12. Prima di porre la domanda voglio premettere che seguo questo blog da anni e che apprezzo il tempo che ci dedichi per farci sapere come la pensi su innumerevoli argomenti, e che continuerò a seguirti.


    "Pensate ad un'Italia con quasi 200 milioni di abitanti, una Sowetona con i pochi bianchi rimasti ormai chiusi nelle riserve protette da recinzioni elettrificate."

    Considerando che in italia, più precisamente in sicilia, ma non solo lì, c'è stata la dominazione araba (827 d.c. più o meno) e poi la dominazione spagnola, è chiaro che ci sono molti italiani che hanno tra i loro antenati anche questa gente. Io, per esempio, sono quel tipo di italiano che fenotipicamente appare più "mediorientale" che bianco, come del resto appare Salvini.

    Detto questo, ti domando: consideri "italiani tradizionali" gli italiani che Sembrano avere avuto Solo antenati italici, inclusi quelli indoeuropei? È questo che intendi con "bianchi" nel passaggio da me riportato sopra?

    Ciao

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    1. Vuoi chiedermi se sono razzista? Non più di quanto siano razzisti con me un nigeriano o un marocchino. Per bianchi intendo europei, indipendentemente dalle loro origini ancestrali.
      Per tornare alla citazione, ho semplicemente fatto un paragone con una realtà lontana ma che si rischia di importare in Europa, il Sudafrica. Ecco perché ho citato Soweto.

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    2. In realtà mi sentivo un po' escluso, tutto qui. Credo che termini come razzista e simili siano troppo generici per tornare utili.

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    3. Anonimo21:56

      Una domanda più idiota di questa non poteva essere posta.
      Colpevolizzante e baciapile fin dalla formulazione (blablabla ti seguo blablabla apprezzo, blablabla ti seguo).
      Ora, a me il problema pare semplice: stiamo importando in Italia ed Europa gente che ci vedrebbe volentieri morti.
      è giusto interrogarsi su questo?
      Prima di rispondermi, fatti un viaggetto a Marsiglia, a Berlino (non quella turistica), a Bruxelles.
      Poi magari potrai rispondere, senza dire minchiate.


      Matteo

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    4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. Ho calcellato il post perché non mi ero accorto che avevi lasciato il nome Matteo e quindi il commento non era anonimo.

    Hai ragione, il commento è un po' baciapile, va bene.
    Penso che gli europei abbiano il diritto di continuare ad esistere come hanno fatto finora, non vedo perché non dovrei desiderarlo.

    In ogni caso non credo che di persona mi avresti parlato usando queste parole, ma forse mi sbaglio.

    Ciao Matteo io sono Federico, piacere.

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  14. Anonimo08:54

    Questo, come tanti altri, e' un tentativo eroico di fare capire che le popolazioni europee sono ben oltre la soglia di pericolo. Ormai non si sa piu' come dirlo. Quanto ai piani elitari piu' o meno fantasiosi, e' dagli effetti che si intuisce la loro esistenza. Infatti, se il problema reale fosse il calo demografico dei vecchi europei, sarebbe stata sufficiente una campagna demografica, mentre a tutt'oggi vengono promossi modelli sociali sterili, l'aborto in quanto "diritto", e addirittura la neutralizzazione del nucleo familiare che per la specie umana e' condizione indispensabile per la procreazione. E questo con un infinita' di strumenti, il piu' potente dei quali e' quello culturale. Tutto cio', mentre simultaneamente si inseriscono, con i piu' vari pretesti, masse enormi di popolazioni che si comportano ancora come l'uomo naturale infischiandosene dei comportamenti che per i vecchi europei sono ormai obbligatori.

    A proposito del calo demografico, ricordo un esilarante confronto tra Dalema e la Le Pen in TV. Alla domanda della signora circa il perche' non sia stata fatta una campagna demografica pro-natalita', la risposta fu "guardi che qui non c'e' piu' Mussolini". Con il che, per l'interrogato, l'esecrazione per il Fascismo sarebbe stata una giustificazione sufficiente per riempire l'Europa di gente raccattata tra la piu' prolifica al mondo.

    E' qui che il richiamo pavloviano mostra di non funzionare piu'. Anche il piu' democratico antifascista riconosce la fregatura. Addirittura, il rischio potrebbe essere quello di rimettere in discussione l'intera vicenda bellica e post-bellica e, l'ho sentito con le mie orecchie, finire con la considerazione: "mi sa che quelli la sapevano benissimo come saremmo finiti". Casa della quale il sottoscritto si e gia convinto da tempo, per altro.

    Quindi, il parlare a sproposito di razzismo circa i sostituendi e solo comico. E lo e ancor piu' perche' un concetto come questo viene declinato in un solo senso, oltre al fatto che si dimentica che i comportamenti umani non sono gli stessi per tutti in ogni luogo. Il colono, infatti, tende sempre ad essere piu prolifico dello stanziale in quanto e' la natura stessa a spingerlo in tal senso, oltre agli altri comportamenti dettati da un ragionamento cosciente.

    Personalmente, mi sarei un po' rotto i coglioni di scrivere da anni le stesse cose: se uno decide di lasciarsi morire non c'e' molto piu' da fare, ma speriamo che cio' possa servire a qualcosa.

    G.Stallman

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  15. "Quando una musulmana con un utero incontra un'europea con una carriera, l'europea è una donna morta."

    Chapeau!

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  16. Anonimo02:09

    Accidenti Lame, si vede proprio che ti hanno toccato il giochino!
    Meno male che ci sei tu a illuminarci da questa propaganda, grazie!

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    1. Anonimo21:40

      Accidenti Ano, grazie a te! La scorr..., ehm, la voce del regime ci mancava, tra i commenti.

      AryA

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