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mercoledì 21 dicembre 2016

Terrorismo hollywoodiano e l'accelerazione finale della propaganda noborderline



Guardare i telegiornali, o le news, per non suonare antichi, comincia a rappresentare la perfetta metafora del ben noto osservatorio dell'abisso nicciano. Un'esperienza nella quale si rischia seriamente di perdere il senso della distinzione tra realtà e reality, tra vero e falso, tra resoconto e sceneggiatura. Come se il dogma mondialista dell'eliminazione dei confini e delle frontiere, nel suo dilagare neoplastico in ogni cellula del tessuto sociale, riguardasse ormai anche quelli, fondamentali, dell'IO. Confini, tra percezione ed allucinazione, tra mondo reale ed immaginario, che normalmente ci impediscono di cadere nel baratro della scissione  della follia. 
Il risultato di questa sindrome noborderline indotta è l'acquisizione di un nuovo privilegio. Ovvero, quando ascoltiamo la versione dei "fatti" mediata dalla propaganda, a noi tutti viene concesso di sperimentare la vertigine della follia istituzionalizzata, la libera uscita per un momento nel delirio. "Siate affamati, siate folli", lasciò profeticamente detto e non a caso il più celebre "profugo siriano", una volta divenuto creatore di costosissimi gingilli high-tech,  si dice preconizzati grazie alle visioni offerte da trip lisergici.

Di siriano il figlio adottivo Steve Jobs aveva solo il padre naturale ma per la propaganda noborderline egli diventa "profugo siriano", immortalato in questo murale di Bansky.

La concessione, da parte del potere elitario, del privilegio di essere folli a comando, assomiglia a quella che permette a determinate umanità colorate di poter essere razziste fino all'eliminazionismo nei confronti di altre ("Black Lives Matter" e tutta la propaganda contro il "suprematismo del maschio bianco"). Un'élite che quindi si diverte a spostare su un mixer ideale le leve dei sentimenti, delle passioni, degli atteggiamenti e dei pregiudizi - su il pietismo, giù il nazionalismo, un po' di effetto eco autorazzista, un vibrato buonista, vai con le grancasse dell'irreversibilità made in TINA. 

La psyop, l'operazione psicologica, viene ultimamente spinta a livelli parossistici, e chi la dirige è sempre più incurante del senso del ridicolo delle sue argomentazioni, tali che rischiano infine di farla scoprire, e del fatto, purtroppo per lui, che sempre di più chi la subisce si è addestrato, per legittima difesa, al fact checking e all'incredulità acquisita proprio grazie alle sparate sempre più inverosimili che gli tocca di ascoltare.
Ai tempi di Goebbels, quando c'era solo un abbozzo di moderna società della comunicazione, poteva essere vero che "una bugia, tanto più grossa fosse stata, tanto più sarebbe stata creduta" ma oggi questo postulato sta diventando sempre meno valido, grazie all'interconnessione di milioni di nodi di una rete di comunicazione che, più che virtuale, è ormai neuronale, ovvero fisica e nella quale ogni nodo, ovvero ognuno di noi, è in grado di produrre informazione e soprattuto controllare, confermare o confutare quella altrui, inclusa naturalmente quella fornita dalla propaganda.
Credendo di avere a che fare ancora con le folle di Gustave Le Bon alle quali, come diceva Benito, piace essere fottute, la propaganda fa un uso talmente spregiudicato della finzione, della citazione cinematografica, dell'affabulazione controfattuale da fumetto o cartone animato, e dell'utilizzo di stilemi riconoscibilissimi e ricorrenti, che ormai sta svelando ogni suo trucco, perdendo così di "credibilità". Meno la crediamo e più di conseguenza la propaganda perde i suoi superpoteri di persuasione, più essa si fa assurda, violenta, irrazionale, antilogica. Con la speranza che un giorno imploda su sé stessa e anneghi nell'ignominia.

Prendiamo i due ultimi esempi di quella che, per comodità, chiameremo ancora cronaca. Cronaca della Strategia della Tensione 2.0, per l'esattezza.
Nell'episodio dell'assassinio in diretta in una galleria d'arte dell'ambasciatore russo in Turchia vediamo un "man in black" sparare a Karlov gridando "Allahu akbar". Uno che assomiglia sputato al fedelissimo angelo custode di Frank Underwood, l'eroico Meechum di "House of Cards", tra l'altro. 



Va bene, è un caso. I men in black si assomigliano un po' tutti. Costui, che verrà ucciso - ci raccontano - poco dopo l'assassinio di Karlov dalle forze speciali intervenute sul posto,  era un agente turco di 22 anni, Mevlut Mert Altintas. Se si ignorano le motivazioni dell'uccisione dell'ambasciatore, tuttavia non si capisce perché Enrico Mentana nel suo TG abbia negato, scegliendo la formula dubitativa, che Meechum-Mevlut avesse gridato l'invocazione ad Allah. Eppure nel video dell'assassinio la frase si sente benissimo, più volte. Forse perché il terrorismo islamico non s'ha da nominare? Da negare o suggerire ma mai da confermare, sì da lasciare l'uditorio nel dubbio e nella cara e vecchia incertezza da lupara bianca? Curioso anche che il resoconto di questo assassinio da parte dei nostri TG ricalchi perfettamente la versione ufficiale erdoganiana. Ovvero, "ha stato Gulen", il magnate filantropo (se mi passate l'ossimoro) che già mesi fa tentò di rovesciare il presidente turco con un golpe poi abortito. Se volete la mia impressione, Erdogan è in quella lista nera di personaggi collusi con il regime neocon e, se il vento cambierà veramente direzione a Washington, al prossimo golpe non dovrebbe passarla liscia. My two cents.

La propaganda, per tornare a noi, lascia tracce come il sangue, che voi potete rivelare usando il Luminol della logica. Se una storia non vi quadra, è piena di contraddizioni o palesi assurdità, potete stare certi che si tratta di propaganda.
Sentite appunto lo sparatore gridare distintamente "Allahu abkar" ma vi dicono che non è certo che lo abbia gridato. "Mi dicono che non è vero" era una celebre gag di Alighiero Noschese quando imitava il giornalista del TG Mario Pastore. 
Ovvero, non dovete credere alle vostre orecchie ma solo a quello che vi diciamo NOI. Il che fa il paio con il secondo postulato: "Non dovete credere nemmeno ai vostri occhi ma a quello che vi mostriamo NOI". Come quando vedete due grattacieli con struttura in acciaio polverizzarsi in pochi secondi e vi viene da pensare ad una demolizione controllata compiuta con un nuovo tipo di esplosivo mai utilizzato in precedenza e loro vi rispondono con l'Attivissimo che spiega, con la solita fallacia dell'argumentum ab auctoritate, e guardandovi con il tipico sguardo di commiserazione del debunker, che "tutti gli esperti hanno affermato che tutti i grattacieli in acciaio colpiti da un'incendio come quello si sciolgono per il calore. Lo sanno tutti."

L'altro recentissimo caso di cronaca dove la propaganda proprio in queste ore sta raggiungendo vette di sublime nequizia è l'attentato di Berlino al mercatino di Natale, eseguito con la modalità del TIR lanciato sulla folla, come già accaduto il 14 luglio scorso a Nizza.
Non viene nominato il terrorismo islamico, nonostante tempo fa i soliti canali di gossip jihadista avessero suggerito la possibilità di attentati da compiere contro i crociati durante il periodo natalizio e nonostante Mentana abbia mostrato la rivista jihadista con le istruzioni per compiere una strage di crociati con il TIR e la solita Katz abbia sventolato la rivendicazione dell'ISIS. La matrice potrebbe quindi essere chiara, eppure si tergiversa, si sussurra ma non si grida, e anche questa narrazione post terroristica è all'insegna del negazionismo. Niente è certo, non si sa, boh, chissà, non ci sono certezze. Ripetiamo, non si può dire che, niente è sicuro.
Niente è provato, tranne la storia della vittima italiana. Un nome senza corpo. Dispersa, irreperibile ma sicuramente morta. Sulla quale si fanno titoli come questo:


Avete presente i grandi detective, ovvero quelli dei telefilm polizieschi, che si insospettiscono e costruiscono pazientemente la rete nella quale finirà l'insospettabile colpevole partendo da una piccolissima incongruenza, un capello fuori posto, una nota stonata, un bullone finito nell'ingranaggio che provoca il grippaggio di tutto il meccanismo? Ebbene, in questo caso è quel padre che non si illude.
Un padre che, il giorno stesso della scomparsa di un figlio, afferma "é finita" è un padre che non esiste. Un padre negherà che il figlio è morto perfino di fronte al suo cadavere in obitorio, e qui non c'è alcun cadavere, non c'è alcun morto, c'è solo - ci dicono - una persona ufficialmente dispersa ma allo stesso tempo dichiarata, non si sa perché e a quale fine, sicuramente già vittima, ovvero morta.
Scusate ma questa storia della ragazza di Sulmona non sta in piedi nemmeno con i puntelli e non c'è bisogno del Tenente Colombo per capirlo. 
Preparate il luminol e guardate l servizio andato in onda ieri sera nel TG di Mentana. 


Una ragazza "che aveva scelto il mondo", che era andata a Berlino perché "è la città che offre più possibilità ai giovani", che si era laureata in mediazione culturale, che difendeva i migranti, che aveva postato questo tweet con l'estratto del film dove si afferma "Vada via dall'Italia, prima che sia troppo tardi."
Una ragazza che "sicuramente" ha fatto la stessa fine dell'altra ragazza, quella morta al Bataclan. Sicuramente. Anche se ufficialmente è solo dispersa e non ci sono cadaveri da riconoscere ma "occorrerà l'esame del DNA" per avere la conferma. Di cosa, visto che non ci sono frammenti? Solo un cellulare lasciato sul luogo della strage, come i soliti documenti dell'attentatore lasciati sul TIR "assassino". Come nella Citroen di Charlie Hebdo, come tra le macerie del World Trade Center, come a Nizza. Il solito fottuto copione. Un TIR al quale, anche stavolta, si è attribuita una volontà omicida alla "Duel" e il cui austista, come nel film di Spielberg, non si vede mai. La personalizzazione della macchina e la depersonalizzazione del guidatore. La vertigine dell'assurdo. Un gioco crudele.



E' possibile credere a questa narrazione, così astutamente strumentale e in fondo così oscena? 
Con tutta la buona volontà, no. Non posso credere al padre che non pretende nemmeno la prova inconfutabile della morte della figlia ed è già rassegnato al peggio. Non esiste, non è possibile. E' contro ogni logica e ogni regola dei rapporti affettivi. Non parliamo di quelli sacri tra genitori e figli. Ci sono famiglie che ancora apparecchiano il posto a tavola per il figlio che è sparito da quarant'anni, confidando ogni giorno in un suo ritorno. 
Non so sinceramente cosa augurarmi, riguardo a questa storia. Che questa ragazza sia viva e attorno a lei si sia creato solo un grosso imbarazzante equivoco, oppure che non esista. Che sia un avatar, un esperimento crudele di manipolazione della credulità umana, o un crisis actor, un personaggio costruito a tavolino al quale è stata assegnata una parte. Perché se la propaganda si spinge davvero fino a questi livelli, facendoci capire che è in grado di materializzare o, al contrario, di far scomparire le persone, oppure, nel caso sia veramente morta per terrorismo, di grufolare senza vergogna sul cadavere di una ragazza, vuol dire che "loro" sono capaci di tutto e pronti a tutto.


P.S. Qualcuno si domanderà: ma allora i merdia producono fake news? Certo, anche alcuni derivati come le fake news al quadrato e le fake news al cubo.
Fake news al quadrato: Repubblica scrive "lo dice la CNN".
Al cubo: Repubblica scrive: "secondo fonti dell'Intelligence, riportate dalla CNN..."


PP.SS. Hanno confermato la morte della ragazza. Allora potrebbe essere vero ciò che mi avevano riferito poco fa, e cioè che lo si era saputo fin da subito ma si è scelto di fare un po' di ammuìna. E perché? Per permettere ai merdia di grufolare sull'ennesimo Isacco sacrificato sull'altare UE, Erasmus, ecc.? 
Ecco, vi prego, risparmiatemi l'atroce eventualità della Sindrome di Abramo.  Queste famiglie dovranno pretendere giustizia, non accettare il ruolo delle vittime sacrificali per i loro figli in nome del "sogno".

33 commenti:

  1. si d'accordo, la storia della ragazza volatilizzata e del padre rassegnato e' del tutto assurda, ma.... io sono un po' tonto, non capisco a che servirebbe imbastire queste narrazioni laterali, forse solo per distrarre dalla trama centrale che fa acqua da tutte le parti?

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    1. https://m.youtube.com/watch?v=frKUUGj2DeE

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  2. Anonimo14:33

    Basterebbe una parola per riuscire a non credere che sei irrimediabilmente finita nel delirio da complottismo un tanto al chilo. Scusa! Ai famigliari della ragazza se non altro. Tino

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    1. Sei capace di seguire un ragionamento, o ti hanno programmato così?

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    2. Anonimo17:34

      So ragionare. Ed è proprio per questo che ho trovato la pezza che hai messo dopo la notizia della morte peggio del buco che hai realizzato prima. Non mi sorprende la manipolazione delle notizie ma francamente ho trovato, per la prima volta leggendoti da tempo, la stessa strumentale e oscena narrazione che tu stigmatizzi nell'articolo. Ed il non essere programmato mi ha permesso di dirti ciò che esattamente penso. Non è cosi difficile ammettere che ci possono essere anche persone che la pensano diversamente e twittano banalità preconfezionate ad uso e consumo dell'europeismo progressista e che hanno avuto la sfortuna di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ho voluto solo darti un elemento di riflessione che aiuti a non cadere nel facile complottismo preconcetto. Psicologicamente ho difficoltà enormi ad accettare espressioni che scandagliano la psiche di genitori colpiti nel momento della tragedia umana che li stravolge ed a cui ciascuno reagisce a suo modo. Commenti come quelli di Anonimo 16.15 mi lasciano di stucco. Pensavo di aver trovato uno dei rari siti in cui razionalità, lucidità, analisi e visione aperta dei fatti e del mondo coincidessero ma ho scoperto che ci sono le stesse logiche del mondo che si vuole criticare. Ti sei rifiutata di accettare un semplice fatto ed hai montato una serie di considerazioni l'una più farneticante dell'altra per giungere alla banale conclusione che il sistema di informazione manipola, esalta o sminuisce a seconda del momentaneo interesse. Bella roba. Detta in parole povere: trovo di cattivo gusto l'argomentare giuste considerazioni partendo dalla psicanalisi di genitori schoccati da eventi tragici come quelli che hanno riguardato la Di Lorenzo e la Solesin. Amen. Tino

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    3. Anonimo17:58

      Forse sarò insensibile e inelegante, ma tu i genitori scioccati dove li hai visti?
      colombina

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    4. Anonimo18:02

      Se vuoi vedere lacrime e disperazione guardati un film drammatico o leggiti un romanzo d'appendice ma non permetterti di giudicare chi sta subendo uno schock esistenziale non da poco. Tino

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    5. Ti rispondo con le parole di un amico, perché non ne trovo di migliori di mie.

      "Il modo in cui le famiglie si siedono alla tavola dove vengono divorati i loro figli è semplicemente sconvolgente."

      Se a te pare normale che si invochi la "pace" e l'accoglienza quando ti hanno appena scannato una figlia (come nel caso della figlia del funzionario UE stuprata e uccisa da un afgano, i cui genitori al funerale raccoglievano offerte pro migranti)ti auguro tanta fortuna per il futuro, ma ti ricordo che la libertà di tutti si difende combattendo chi la mette a repentaglio, non rispolverando il "mettete dei fiori nei vostri cannoni". Pensa se i partigiani fossero scappati "perché l'Italia è morta".
      Non me ne frega un cazzo se ti ho sconvolto. Un genitore che con la figlia appena morta, uccisa da un terrorista di merda, pensa alla sovrastruttura ideologica del mondialismo da difendere, non è un genitore degno di rispetto. Gli animali, cazzo, si fanno ammazzare per difendere la prole. Questi sembrano felici di offrirli in olocausto. Sono affetti dalla sindrome di Abramo. Solo che stavolta Isacco muore davvero.

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    6. Anonimo18:34

      E tu guardati una semplice puntata di 'chi l'ha visto?' per vedere come stanno normalmente dei genitori angoscati per la scomparsa dei figli, anche dopo anni e anni, altro che romanzo d'appendice. Ad ogni modo tu sei libero di pensarla come vuoi, come noi abbiamo il diritto di esprimere i nostri dubbi. Non so per quanto tempo ancora lo potremo fare, visto l'andazzo, ma se questa storia non mi convince è perchè di storielle ridicole da parte dei media ne abbiamo sentite fin troppe. basta!
      colombina

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    7. Anonimo19:10

      Oillaa!!! Ecco come si trasformano i fatti e le parole degli altri a proprio uso e consumo. Sei passata dal mio "lasciano di stucco" e "trovare di cattivo gusto" al tuo "ti ho sconvolto". Quanto alle citazioni di Abramo e Isacco con me non funzionano perché considero le sacre scritture degli intelligenti strumenti di condizionamento di massa che, chi più sveglio di altri, ha scritto e messo assieme per incrementare il dominio sulle masse e sui popoli creduloni. E se ci sono riusciti per millenni caspita se sono stati bravi. Sui partigiani lasciami le mie perplessità. Abito in un paese di montagna ed ho sentito racconti, dai nonni e dai padri, che comporterebbero di dover riscrivere alcuni pezzi di Storia meno ideologici del così detto patriottismo. Rimaniamo per un secondo sulle tue considerazioni relative al padre non degno di rispetto perché pensa alla sovrastruttura ideologica mondialista mentre gli hanno messo sotto a un camion la figlia. Cosa deve fare? Salire su un camion anche lui e dirigersi a massima velocità su un gruppo di migranti mentre sta entrando in un centro di accoglienza gestito dalle associazioni che frequentava sua figlia? Ogni individuo non bestia o animale ha avuto la sua educazione, scolarizzazione e acculturazione diversa da quella degli altri ed ha formato un suo modo d'essere. E' dotato di una sua intelligenza (diversa anche quella in ciascun individuo). Ciascuno si è formato un proprio concetto di pace, di libertà e di democrazia e ciascuno ha un suo modo di percepire, vivere e condividere questi valori del tutto personali. E' una bella presunzione di consapevolezza riuscire ad affermare come non si deve comportare un padre in queste situazioni di pressione e stress immani. In me, probabilmente uscirebbe l'animale di cui tu parli, per il carattere (impulsivo e ribelle), cultura (da montanaro, da autodidatta), per la mancanza di fede (sono ateo) ma in altri no. Nel loro essere "bravi cittadini educati e progressisti, borghesi, genitori e forse buoni cattolici" reagiscono in altro modo. E in modo molto anarchico (più bombarolo che pacifista) chi sono io per permettermi di giudicare tutto questo? Parimenti chi sei tu per farlo? Si possono dire le stesse cose senza necessariamente accanirsi su persone (non animali) che scioccate lo sono quanto sfortunate.
      Il rischio? Apparire dei pazzi, squinternati e fuori dal mondo, paranoici con il Morgellons, matti da ricovero psichiatrico non lucidi analisti e capaci lettori del presente di cui la società ha indubbiamente bisogno. Ma tant'è .... se è così che ragioni, buona fortuna! Tino.

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    9. Concordo con Tino, stavolta sembri vittima dei tuoi solitamente lucidi ed affilati ragionamenti, come il macellaio che fin troppo abile nel maneggiar coltelli infine si taglia. Non siamo tutti uguali, il dolore lo si puo' nascondere (fino a farsene distruggere), e' questione di di educazione, di cultura. Che poi i media cavalchino, e' nell'ordine delle cose. Ma una persona razionale sa che se un tuo caro non ti risponde per giorni, non ti chiama IMMEDIATAMENTE per rassicurarti, allora e' quasi sicuramente perduto.

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    10. L'unica cosa che puo fare il padre è votare contro il partito che ha approvato questa migrazine di massa. Il problema principale non sono i migranti ma i partiti che approvano la migrazione di massa incontrollata.
      È votare partiti che sono contro la migrazione.

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    11. Ecco a perfect world, l'autonominatosi psicologo che sa tutto delle dinamiche umane in queste circostanze e invece, mi perdonerà, non ne sa un cazzo, perché non ne sappiamo del tutto nemmeno noi esperti.

      Se ne sapesse, il "collega", saprebbe che per un genitore un figlio non è MAI perduto, la negazione dell'evidenza è fortissima e possono passare decenni ma il dolore è sempre quello del primo giorno. Soprattutto lo si cerca SEMPRE, anche dopo anni, quando è scomparso.
      Per questo mi danno sui nervi le diagnosi da parte di chi non è in grado di farle. Facciamo così, "collega": ritorna dopo aver conseguito una laurea in psicologia, aver fatto quattro anni e mezzo di analisi e aver maturato un'esperienza di dieci anni con i dolenti.
      Niente di personale, eh?

      Il problema è che qui la ragazza era morta subito e si è permesso che i media imbastissero una pantomima vergognosa sulla sua "scomparsa". Cosa sulla quale la famiglia e tutti coloro che conoscevano la ragazza dovrebbero ribellarsi e non farsi usare a scopi propagandistici. Dovrebbero rifiutare la solidarietà di un governo che lascia scorrazzare i terroristi chiamandoli profughi e minori non accompagnati in combutta con i peggiori mestatori internazionali. Quella figlia gliel'hanno assassinata anche e soprattutto loro. Ma temo che non succederà perché questi generosi lisciatori di serpi esotiche si sentono parte del meccanismo e non osano incepparlo.
      Vorrei ricordare la grandissima dignità di Eleonora Moro che, rispettando le ultime volontà di suo marito, non volle ai funerali nessuno dei politici che lo avevano assassinato. Ma erano altri tempi.
      Ecco il dramma di oggi, ci si lascia portar via i figli e i cari impunemente, senza reagire.

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  3. Anonimo16:15

    Io invece condivido in pieno, scommetterei che la povera Fabrizia è l'ennesima patacca. Già il caso di Valeria Solesin faceva acqua da tutte le parti: troppo brava per essere vera (volontaria di emergency, cervello in fuga con nobili ideali di fratellanza universale ecc.) ma soprattutto figlia di genitori molto strani, decisamente troppo freddi e distaccati per avere appena perso una figlia in modo così tragico. Guardate le interviste, neanche fosse morto il cane...
    https://www.youtube.com/watch?v=65Xd_QFY9hs

    colombina

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    1. Stamattina mi dicevano che a Berlino si era capito subito della presenza di una vittima italiana e di chi potesse essere. Il mistero è il perché della sceneggiata mediatica, quella si, assolutamente irrispettosa.

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  4. Anonimo17:48

    credo che sia perchè le sole vittime tedeche, o francesi nel caso del bataclan, non commuoverebbero abbastanza l'opinione pubblica italiana. forse grazie a queste 'vittime' non ci sarà bisogno di un attentato anche da noi... comunque sono degli sciacalli senza vergogna
    colombina

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    1. A proposito del Bataclan: Dove è finita l'inchiesta sulle orrende torture che le vittime di quell'attacco avrebbero subito durante il sequestro, le denunce dei parenti, dei medici legali in sede di autopsia? Censura totale?

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    2. Anonimo22:11

      Forse una delle ragioni per cui da noi la possibilità di attentati è scarsa è che non contiamo un bel nulla in Europa oltre che essere stati colonialisti della domenica (gas propinati a parte). E poi
      non abbiamo raggiunto i livelli di immigrazione consolidata come UK, Francia e Germania.

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    3. "è che non contiamo un bel nulla in Europa"

      L'Italia è la 3° potenza economica nel euro-zona, 5° in Europa è 8° nel mondo. L'Italia conta è come. Sono i governanti italiani che contano un cazzo. Totale incapacità di gestire la crisi economica, senza strategia, senza piano, in poche parole il vuoto pneumatico. I governanti italiani eseguono senza fiattare i dettami che vengono dai pazzi di Brüssel. Questi idioti credono che lo straniere venga ad aiutare l'Italia, poveri fessi, nessun straniero verrà mai ad aiutare l'Italia, per il semplice fatto che le nazione non hanno amici, ma solo interessi, per i governanti italiani vale il contrario, hanno tanti amici, ma non hanno interessi.
      Solo i fessi si fanno governare, gli intelligenti governano. I governanti italiani appartengono chiaramente alla prima cattegoria.

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  5. La ragazza esiste, ed è veramente morta. Lo dico con sicurezza perchè la conosceva Daniele Scalea, una persona di cui mi fido.
    E' vero invece che vengono diffusi comunicati dei genitori delle vittime a cui si stenta a credere, il primo premio dell'incredibile lo darei ai genitori della ragazza stuprata e uccisa dall'afghano. Vero che il padre è un alto funzionario della UE, ma va bene l'ideologia, va bene right or wrong my party: una figlia stuprata e uccisa è un po' tanto. Non so come reagirei (ho una figlia di vent'anni). Così, no. A occhio e croce, se il dolore non mi stroncasse cercherei subito vendetta col do it yourself, e sotto a chi tocca.
    Che vengano escluse dai media le reazioni psicologicamente più verisimili (voglio vendetta) è normale. Penso però anche che esse siano veramente rare. Sono rimasto di sale di fronte all'assenza di reazioni spontanee per le aggressioni alle donne in Germania. Santa Madonna, mi sono chiesto, cos'avete nelle vene, il Lexotan? A quanto pare, sì. Sono veramente bastati settant'anni di educazione pacifista per la trasfusione? A quanto pare, sì.

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    1. Anonimo22:47

      E i genitori di Giulio Regeni, ne vogliamo parlare? Anche lì tanti bei discorsi sull'essere cittadino del mondo ma neanche una lacrima per un il povero figlio torturato a morte. Una cosa da non credere, non sembrano neppure parenti alla lontana. Ora io non so se questi ragazzi esistano o se siano davvero morti, ma la sensazione è che le loro vicende siano collegate, troppe similitudini...
      colombina

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    2. Incubi e lacrime i genitori di Giulio Regeni ne avranno per tutto il resto della vita. In pubblico, immagino reagiscano così per tentare di dar un senso a quel che gli è accaduto (una cosa che non auguro a nessuno, il peggior incubo per un genitore). Conferiscono alla morte del figlio il senso che il figlio conferiva alla sua vita, e che immagino condividesse con i genitori. E' una reazione molto umana, no? Più che comprensibile. Io non so cosa sia successo davvero a Regeni. Secondo me è stato intrappolato in una operazione dei servizi di intelligence inglesi alla quale ha partecipato senza rendersene conto. Se fosse davvero così, e se i genitori di Regeni fossero costretti ad accettare questa verità, ne riceverebbero un colpo devastante. Non c'è bisogno di ipotesi fantasiose per spiegare queste vicende.

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    3. Vorrei che fosse chiara una cosa, per evitare di dire sciocchezze. La ragazza, ora finalmente lo hanno ammesso, è morta e il suo destino è paragonabile a quello di tutte le vittime di terrorismo che, solo da noi, negli anni settanta, hanno causato centinaia di morti. I genitori sono probabilmente devastati, e vorrei vedere.
      Però, a differenza del passato, quando le vittime erano vittime e basta e i parenti formavano "associazioni delle vittime" sempre alla ricerca invano di giustizia (es. vittime di Ustica o più recentemente i parenti delle vittime del 9/11) e nessuno parlava di "figli del mondo", di "figli dell'erasmus", oggi i parenti sembrano accettare - ed è questa la cosa sconvolgente - come INEVITABILE il sacrificio dei loro figli, se si tratta di terrorismo islamico-mondialista. Ovvero, i media raccontano la loro sottomissione, la loro accettazione dell'inevitabile che, se non fosse genuina e fosse solo una costruzione della propaganda dovrebbe provocare la loro reazione sdegnata, la dissociazione dalle balle della stampa e la richiesta di non speculare sulla pelle dei loro figli morti pena l'azione legale.
      Reazione che invece non c'è. Alla mamma di Regeni si offre un premio, una copertina come "donna dell'anno". Cosa??? Cosa se ne fa una mamma di una copertina, quando le hanno strappato il figlio in quel modo?

      Ho l'impressione che questi libertari, questi progressisti, non si siano ancora resi conto che il sacrificio dei loro figli è ormai richiesto dalla loro ideologia divenuta letale e che non abbiano il coraggio di andare contro le proprie convinzioni, ammettendo che se i loro figli sono costretti ad andare a lavorare all'estero è perché questo sistema di merda li costringe a farlo, altro che "sorella d'Europa".
      E ammettere per esempio che culturalmente non siamo affatto tutti uguali e che un pendaglio da forca tunisino, finto profugo e finto minorenne non lo devi inserire in un progetto in una casa famiglia in Italia ma deve stare in galera al suo paese.

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    4. Altri tempi, gentile Lameduck, c'erano perfino gli scioperi, quelli veri! Ma visto a cosa son servite le varie "associazioni delle vittime", forse si e' maturato un profondo senso di impotenza di fronte e fenomeni cosi' vasti e complessi. Si privatizza anche il dolore, o meglio SOPRATTUTTO il dolore, da cui discende tutto il resto.

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    5. Sì, la trasformazione delle vittime più adatte ("generazione Erasmus", etc.) in eroi si allinea con lo spin "i terroristi attaccano il nostro modo di vivere" (Erasmus, matrimonio gay, etc.). Il risultato, grottesco, è che un ragazzo che se ne va a studiare o a lavorare all'estero diventa un eroe, che diventa un' eroina una ragazza che esce la sera per divertirsi, etc.; e che ai popoli europei si fa credere che basti tirare avanti la carretta come al solito per assurgere ai fasti dell'eroismo. E' una balla totale, perchè i jihadisti NON attaccano "il nostro modo di vivere", per il quale non hanno che disprezzo (attaccano noi in quanto europei e cristiani), e diventare eroi non è così facile.
      Che i genitori ci caschino e si lascino usare per la propaganda europeista mi lascia stupefatto, ma è così. Se non basta neanche un colpo simile per svegliarsi, il nostro sonno dev'essere davvero profondo.

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    6. Anonimo10:22

      La madre di Maria Goretti dopo l'omicidio, rilasciò una dichiarazione del tenore: "mi spiace che sia morta, ma mi sarebbe dispiaciuto di più se fosse sopravvissuta".
      Barbara si scandalizza tanto per questi genitori che antepongono le loro ubbie ideologiche alla morte del figlio, ma io non ci vedo nulla di strano.
      La matrice culturale, ideologica ed escatologica è la stessa della signora Goretti.


      Matteo

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  6. Anonimo01:05

    IN questi " sacrifici umani" ( libro da leggere di J kleeves) mediatici in cui i morti non si vedono mai ( mentre quando al sistema fa comodo esso ci riempie di fake gragnouleschi ) c' e' sempre la curiosa composizione "etnica" delle vecchie barzellette " un francese , un tedesco un ' italiano ect " ma tutti regolarmente "globbali, ummanitarii, erasmini immigratorii ect " ( insomma PIDDINI come categoria umana e politica ).
    E allora il sospetto di una grandissima psy-op sistemica e' ben fondato ANCHE DA QUESTO DATO; poi magari i morti che non si vedono saranno anche veri , ma che orrore queste famiglie che vedono immolati i loro cari sull'altare del loro dio-sistema cantandone lodi senza alcuna traccia di intimo dolore.
    E anche da questa disumanità filiale si capisce che siamo nella nostra " Apocalipto".
    ws

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    1. I morti ci sono, purtroppo. Il problema è che, se qualcuno afferma siano stati uccisi in maniera disumana, come si è detto per le vittime del Bataclan, dopo il clamore iniziale, nessuno ne parla più.

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    2. Anonimo15:09

      Un vecchio partigiano bianco, credibilissimo quanto a storia umana e professionale, mi raccontava di come fosse durante la guerra radiotelegrafista per l'OSS americano, il servizio da cui poi nacque la C.I.A. Mi consigliò caldamente di starmene lontano da quella gente, tanto per cominciare, perche poi "non ti mollano più per tutta la vita". E perché (erano i tardi anni settanta) erano loro a gestire tutto, intendendo il terrorismo e specialmente il caso Moro. E mi desse anche "stai attento, perché quando leggi sui giornali cose contrastanti (riferendosi ad atti di terrorismo), quando non capisci più nulla, allora vuol dire che sono loro". E mi rivelo anche (ben prima di Gladio) che nella mia città i partigiano come lui, bianchi, Fiamme Verdi, già due mesi dopo la fine della guerra erano in contatto con gli ex R.S.I. per contrastare in armi un eventuale insurrezione comunista. Non un uomo da poco, un professionista e insegnante universitario stimato, cattolicissimo. Sempre vicino ad ambienti importanti, e presentatomi da un amico ben introdotto in ambienti militari visceralmente anticomunisti

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  7. Io ripeto una cosa che ho già detto tempo fa: noi che usiamo internet come fosse una comunità, per sopperire ad una reale mancanza di comunità reale nel territorio in cui viviamo (e sto parlando di "noi" la cui esatta connotazione non è classificabile), siamo in effetti una piccola/grande comunità che ha sviluppato un certo grado di consapevolezza -- al netto di tutte le molle con le quali si voglia prendere questo grado -- che fatica a confrontarsi con ciò che comunemente viene considerato atteggiamento "normale".

    Quindi questi comportamenti che a noi paiono "folli", come quelli dei genitori di tutti questi ragazzi rimasti vittima di questo immenso tritacarne che agisce su scala planetaria, dovremmo considerarli semplicemente come il risultato di una cultura che va sempre più divergendo dalla reale natura umana --cui il gradi di alienazione ne è il termometro.

    Anche noi, internauti per necessità, a volte ne presentiamo talune caratteristiche, ma tutto sommato restiamo una "piccola avanguardia lombarda" (speriamo in bene).

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  8. Anonimo16:07

    La dichiarazione del padre forse avrebbe un senso se, e solo se, egli fosse stato avvertito anticipatamente, ma con il vincolo di mantenere il riserbo ancora per un po'. Magari convincendolo con una scusa "plausibile", ad es. per le indagini, ma col secondo fine di proteggere il "ministro" poletti, visto che la ragazza era proprio una delle migliaia di italiani che egli ha insultato con la sua uscita infame. Una notizia del genere, nell' immediatezza della polemica scoppiata sulla dichiarazione, avrebbe potuto portare a sue dimissioni immediate.
    Cosa non si farebbe per restare in sella :( Un caro saluto, Capitan_Findus

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    1. Forse è vero, ma io non credo. Ormai hanno passato qualsiasi limite, c'è tanta gente che non si è dimessa per cose molto ma molto più gravi. poletti ha detto una cazzata, come ne dicono a centinaia ogni giorno, e non si dimettono nè niente. servono solo da contorno, per distrarre, far finta di dargli contro e poi sono cose di cui si parla per 48 ore e poi ciao..
      complimenti per il pezzo Barbara, io sono d'accordo con te ne approfitto per farti gli auguri per un Buon 2017 (speriamo) chissà che il nuovo anno non ci porti qualcosa di veramente buono..
      ciao

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