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martedì 12 settembre 2017

Le fake news fanno male al re (e alle regine)


"Spesso in una propaganda del genere gli ingenui sono anzi gli strumenti migliori, perché vi portano una convinzione che agli altri sarebbe alquanto difficile fingere, e che è facilmente contagiosa. Ma dietro a tutto questo, almeno inizialmente, occorre che vi sia stata una azione assai più cosciente, una direzione che può venir soltanto da uomini sapienti perfettamente il fatto loro in ordine alle idee fatte circolare in tal guisa.
Noi abbiamo parlato di «idee», ma una tale parola qui calza assai poco, essendo evidente che nella fattispecie non si tratta per nulla di idee pure e nemmeno di alcunché che appartenga come che sia all’origine intellettuale. Si tratta, se si vuole, di idee false, ma sarebbe ancor meglio chiamarle «pseudoidee» destinate soprattutto a provocare reazioni sentimentali, questo essendo il mezzo più efficace e più facile per agire sulle masse.
Del resto, in questo ambito, le parole hanno una importanza maggiore dei concetti che esse dovrebbero esprimere e la gran parte degli «idoli» moderni non sono, invero, che parole, e noi ci troviamo dinanzi al curioso fenomeno noto sotto il nome di «verbalismo»: la sonorità delle parole basta a dare una illusione di pensiero."

(Renè Guènon - “La crisi del mondo moderno”)


Guardare i TG o leggere i giornali, ovvero informarsi su ciò che accade nel mondo attraverso i media mainstream (ovvero quelli ufficiali), rappresenta oramai la perfetta realizzazione della metafora nicciana del guardare dentro l'abisso per esserne al fine osservati. Non tanto per ciò che viene raccontato, il solito orrore quotidiano, ma per la consapevolezza che il racconto che viene proposto è una versione dei fatti, un'interpretazione che dobbiamo accettare in maniera acritica senza discuterla nonostante non corrisponda alla realtà che percepiamo. La versione dei fatti della Sovrastruttura.
E' un'esperienza nella quale si rischia seriamente di perdere il senso della separazione tra realtà e reality, tra vero e falso, tra mero resoconto di fatti e trama cinematografica; dove il livello di propaganda ha già oltrepassato l'orizzonte degli eventi della decenza e sta sprofondando nel buco nero della manipolazione assoluta da cui potrebbe non essere più possibile uscire. 
La psyop, l'operazione psicologica nella quale siamo immersi dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, viene ultimamente spinta a livelli parossistici e appare sempre meno nascosta e più palese. Credendo di avere ancora a che fare con le folle di Gustave Le Bon alle quali, come sosteneva Benito Mussolini, “piace essere fottute”, la propaganda fa un uso talmente spregiudicato della finzione, della citazione cinematografica, dell'affabulazione controfattuale da fumetto o cartone animato e dell'utilizzo di stilemi di menzogna riconoscibilissimi e ricorrenti, che ormai sta svelando ogni suo trucco, perdendo così di "credibilità". 

L'esempio più evidente, tratto dalla cronaca di questi giorni, e ormai divenuto un classico della denuncia contro le fake news ufficiali, è l'insistenza dei TG nel continuare a definire “Canale di Sicilia” la zona a poche miglia dalla Libia, addirittura entro le sue acque territoriali, dove è ormai dimostrato operano navi delle ONG di concerto con navi d'appoggio alle piattaforme petrolifere, navi militari di vari paesi e mezzi delle nostre capitanerie di porto per travasare migliaia di persone al giorno da un continente all'altro. Senza alcuna prospettiva di una possibile conclusione pacifica, sia per chi arriva che per chi accoglie, di tale trasferimento, trattandosi per la stragrande maggioranza dei casi dello sbarco di migliaia di giovani uomini adulti assomiglianti in tutto e per tutto ad un esercito che sarebbe sorprendente non nascondesse propositi di conquista. 
Eppure la più colossale - per numeri - applicazione dell'arma dimigrazione di massa della storia, voluta da coloro che auspicano un unico governo mondiale che regni su una massa di decimati da lotte per l'ultima pagnotta rimasta, costretti a strapparsela camminando sui cadaveri lasciati dalle “guerre razziali”, viene mascherata, grazie alla propaganda, da grande operazione umanitaria.

L'atteggiamento dei media nei confronti dell'emergenza migranti non è razionale ma pedagogico e fondato interamente sulle emozioni. Siamo immersi nella parodia di una grande pulsione materna che vorrebbe abbracciare tutti e farsi assoluta accoglienza, ovvero passività, sul presupposto che bisogna amare anche chi non ci ama, anzi ci odia, come nel caso di chi persegue il Jihad contro gli “infedeli”, tanto un giorno egli “cambierà”, finirà soggiogato e convertito all'amore dal nostro amore illimitato. L'illimitatezza del godimento, uno dei principi edonistici fondanti del Sessantotto, diventa illimitatezza dell'irrazionalità.
La propaganda è sempre più oscenamente emotiva, piagnona, fondata sull'empatia ricattatoria dei “bambini morti” che, come ha osservato di recente lo psichiatra Serge Tisseron, punta alla generalizzazione di quella sensibilità morale tipicamente femminile che finisce per essere incompatibile con ciò che chiamiamo diritto. 
Addirittura il principio cristiano dell'impossibilità della misericordia senza giustizia viene trasmutato nell'imposizione della sola misericordia a senso unico in forma di buonismo, il che rappresenta l'uccisione di Dio che, per definizione, è Amore ma anche Giustizia e furiosissimo sdegno. Questo è un altro dei segni del carattere profondamente satanico della matrice ideologica di questo sciagurato inizio di millennio.

La Sovrastruttura, nella sua distruttività e profondo odio per l'Umanità, alimentato dall'invidia nei confronti di Dio, ha distillato il peggio della femmina – o meglio, della sua propria visione misogina della donna - e lo vaporizza sulla popolazione, come fosse un'arma chimica letale. La propaganda, per solidarietà con le “fottute” e per farsi comprendere meglio da esse, si è tagliata gli attributi e ragiona con la lucidità di chi è in preda alla sindrome premestruale. Essa si fa assurda, aggressiva, irrazionale, antilogica. Il suo linguaggio assume quella caratteristica di smielata letteratura da fotoromanzo che l'élite è convinta di poter dare in pasto al popolo, visto come insieme di servette e camerieri emasculati, spacciandogliela per realtà. Si potrebbero fare tanti esempi ma limitiamoci a quello paradigmatico dell'avventura fumettistica della cattura e uccisione di Osama Bin Laden. Sceneggiatura che è riuscita a superare l'immaginazione del film “Sesso e potere”, dove uno spin doctor inventa dal nulla una guerra per coprire lo scandalo sessuale che rischia di provocare l'impeachment del Presidente degli Stati Uniti. A chi volesse approfondire il discorso su propaganda, spin e frame, consiglio gli ottimi libri di Marcello Foa “Gli stregoni della notizia” e di Vladimiro Giacché “La fabbrica del falso”.

La pervasività della manipolazione propagandistica non implica che sia impossibile imparare a riconoscerla. Con un certo allenamento, decostruire la narrazione della propaganda diviene facile come togliere il ciuccio ad un bambino. In questo mio articolo sul blogi fornisco un mini-corso di sopravvivenza alla menzogna quotidiana seguendo quella che ho definito La Legge dell'Hamburger:

"Ogni messaggio veicolato dalla propaganda contiene una parte di verità (la polpetta), racchiusa tra strati di falsità (insalata, formaggio, maionese, pane, cipolla, peperone, spezie) che ne coprono ed alterano il sapore fino a nasconderlo."

Non dovremmo davvero dover passare tanto del nostro tempo prezioso a cercare di decifrare i messaggi di quella macchina Enigma che è diventata l'informazione, ma tant'è. Il doverlo fare ci espone anche a rischi di altro genere.
Il dogma mondialista dell'eliminazione delle frontiere, il suo dilagare neoplastico in ogni cellula del tessuto sociale, riguarda ormai anche i confini, fondamentali, dell'IO, ovvero della parte cosciente e razionale della nostra psiche. Quei confini, tra percezione ed allucinazione, tra mondo reale ed immaginario, che normalmente, se preservati, ci impediscono di cadere nella scissione della follia. 
Quando ascoltiamo la versione dei fatti mediata e distorta dalla propaganda e siamo indotti a credere le cose più assurde, non solo rischiamo di cadere in una sindrome no-borderline indotta, ma ci accorgiamo di essere ammessi al privilegio di sperimentare la vertigine della follia istituzionalizzata, l'ora d'aria quotidiana nel delirio. "Siate affamati, siate folli", lasciò profeticamente detto e non a caso il più celebre "profugo" siriano, una volta divenuto creatore di costosissimi gingilli high-tech, la leggenda dice preconizzati grazie alle visioni offerte da trip lisergici.

La concessione da parte del potere elitario del privilegio di essere folli a comando, oppure un domani di poter assumere liberamente droghe, come ha ventilato il solito George Soros, assomiglia a quella che permette a determinate umanità colorate di poter agire il razzismo fino all'eliminazionismo nei confronti di altre (vedi "Black Lives Matter" e tutta la narrazione contro il "suprematismo del maschio bianco") mentre ad altre è vietato. Un'élite che quindi si diverte a spostare su un mixer ideale le leve dei sentimenti, delle passioni, degli atteggiamenti e dei pregiudizi: su il pietismo, giù il nazionalismo, un po' di effetto eco autorazzista, un vibrato buonista, e vai con le grancasse dell'irreversibilità made in TINA (There Is No Alternative).
Un gioco crudele di cui Blue Whale, l'ultima probabile trovata della propaganda anti-russa e anti-Internet, non è che il pallido riflesso su scala individuale. In questo caso, per applicare la legge dell'hamrburger, la polpetta di verità consiste nella facilità con la quale non solo da oggi si può indurre al suicidio adolescenti predisposti alla depressione. 

La propaganda è dunque riconoscibile ma è comunque invincibile? L'imprevisto, il cigno nero che compare all'improvviso nei piani della Sovrastruttura è che la conseguenza logica di questo processo di emotivizzazione della realtà e di spinta sul pedale dell'assurdo e dell'incredibile è che la propaganda perde i suoi superpoteri di persuasione, insomma non la crediamo più. 
Chi la costruisce e diffonde sotto forma di psyop appare sempre più incurante del senso del ridicolo delle sue argomentazioni, ma chi la subisce si è addestrato, per legittima difesa, al fact checking e all'incredulità acquisita proprio grazie alle sparate sempre più inverosimili che gli tocca di ascoltare. Tipicamente, per fare un esempio, ci siamo disinteressati di economia fintanto che l'economia non ha iniziato ad interessarsi pesantemente a noi ed alla nostra sopravvivenza. E, paradossalmente, ci stiamo difendendo grazie ad un mezzo messo a nostra disposizione proprio dal potere. L'ex strumento di scambio di informazioni istituzionali Arpanet, demilitarizzato e impacchettato come neo tempio dei mercanti chiamato Internet, ora è sempre più un'agorà, forse l'ultimo spazio rimasto di democrazia dal basso.

Difatti, se ai tempi di Joseph Goebbels, quando c'era solo un abbozzo di moderna società della comunicazione, poteva essere vero che "una bugia, tanto più grossa fosse stata, tanto più sarebbe stata creduta", oggi questo postulato sta diventando sempre meno valido, grazie all'interconnessione di milioni di nodi di una rete di comunicazione che, più che virtuale, è ormai neuronale, ovvero fisica e nella quale ogni nodo, ovvero ognuno di noi, è in grado di produrre informazione e soprattutto controllare, confermare o confutare quella altrui, soprattutto quella fornita dalla propaganda. Il che ovviamente non toglie che, anche dal basso, vengano create falsità, manipolazioni e strumentalizzazioni che è giusto smascherare.

Ecco quindi che, come contromisura, nel tentativo di arginare nel pubblico il rigurgito della propaganda somministrata con l'imbuto, viene creato il concetto di fake news, ovvero di “notizie false”, vera e propria Eresia dei nostri tempi, da punire con la Santa Inquisizione affidata, in omaggio alla femminilizzazione generale, alle Inquisitore. Fake news che non sono ovviamente, come si potrebbe pensare e come il bimbo della fiaba dei “Vestiti nuovi dell'Imperatore” griderebbe, il chiamare Canale di Sicilia le acque territoriali libiche, ma qualunque opinione divergente da quella che nasce con le parole tratte dal vocabolario ufficiale della propaganda e nelle fucine dove operano i fabbri che martellano ogni giorno la stessa narrazione ufficiale:

“La crisi è provocata dal debito pubblico; uscire dall'euro sarebbe una catastrofe [guardate la Grecia che nell'euro è costretta a rimanere in che catastrofe reale è sprofondata, ndr]; i migranti ci pagheranno le pensioni, fuggono dalla fame e dalla guerra; abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi; le fake news sono fabbricate dalla Russia; dobbiamo fare gli Stati Uniti d'Europa per evitare che tornino i nazionalismi che provocano le guerre; non ci meritavamo di entrare nell'euro; i migranti economici fuggono dalla siccità del lago Ciad; i matrimoni islamici con le bambine sono interconnessi con il cambiamento climatico.”

Queste affermazioni, tutte falsificabili scientificamente sono trasformate in verità dalla Sovrastruttura utilizzando il pensiero magico, e la loro confutazione, al contrario, diventa falsità, perché non sono ammessi dubbi e falle nella credulità popolare.
Ovvero, “non dovete credere alle vostre orecchie ma solo a quello che vi diciamo noi”. Il che fa il paio con il secondo postulato: "Non dovete credere nemmeno ai vostri occhi ma a quello che vi diciamo noi di vedere". Come quando assistiamo alla polverizzazione di due grattacieli con struttura in acciaio e ci viene da pensare ad una demolizione controllata compiuta con un nuovo tipo di esplosivo mai utilizzato in precedenza; loro rispondono con la solita fallacia dell'argumentum ab auctoritate, e, guardandoci con il tipico sguardo di commiserazione del debunker, raccontano che "gli esperti hanno affermato che i grattacieli in acciaio colpiti da un incendio come quello si sciolgono per il calore. Lo sanno tutti."
ChelseaClinton può delirare sulle spose bambine, noi non possiamo citare i documenti ufficiali e le decine di altri presenti su Wikileaks che documentano l'utilizzo di operazioni di manipolazione climatica industriale e militare mediante irrorazione ed inseminazione delle nuvole. Jean Claude Juncker può straparlare di suoi colloqui con “abitanti di altri pianeti”, noi non possiamo reclamare, assieme ad alcuni scienziati, che di una serie di vaccini da somministrare coattivamente ai nostri figli senza requisiti di emergenza sanitaria, pena la revoca della potestà genitoriale in caso di rifiuto (una cosa inaudita), sia per lo meno garantita la sicurezza ed atossicità. 

La reazione del potere a questa ribellione alla versione ufficiale è furente. I proclami del potere sono dogmi; le nostre domande, i nostri dubbi, sono “bufale”. Chi si ostina a non sottomettersi sarà punito. Ecco quindi riemergere, periodicamente, la campagna contro le fake news, ovvero contro il dissenso.
L'ultimo DDL presentato qualche mese fa contro le fake news rappresenta l'ennesimo tentativo dei molti già abortiti di imporre il bavaglio alla Rete ma in particolar modo stabilisce una tale sequenza di aberrazioni giuridiche, oltre al solito stupro costituzionale aggravato, che vorrò proprio vedere, dovesse disgraziatamente passare prima o poi, quale giudice avrà il coraggio di applicarlo e di comminare ai "colpevoli" le sanzioni pecuniarie e il carcere. 
La distinzione tra testata registrata e blog, con la sostanziale licenza di menzogna sancita per legge per i giornali (che dovranno diventare automaticamente di regime se vorranno sopravvivere) è talmente enorme che non vale la pena commentarla e l'impossibilità di stabilire cosa sia in grado di "minare il processo democratico", senza essere passati prima per una definizione di "processo democratico", ne sancisce l'inapplicabilità pratica. Ovvero, questo è un testo improponibile in un regime democratico e applicabile solo in un contesto autoritario dove la legge è fatta a immagine e somiglianza del regime e gli asini, contro ogni evidenza, possono volare. Dove quindi può esistere solo la Menzogna Suprema.
Non mi meraviglia che questo testo illegittimo sia stato firmato da tutti i gruppi parlamentari di un Parlamento dichiarato illegittimo dalla Consulta. Un testo che è espressione della disperazione di chi non è più capace di contenere il consenso e che può mantenerlo artificialmente solo attraverso la deriva autoritaria.

Un Parlamento dove pure, come rivelano alcuni senatori, l'opposizione viene fatta ogni giorno e con forza ma i media si incaricano di non raccontarla, ottenendo il risultato di oscurarla. In effetti, è proprio questa l'impressione finale e voluta: che in Italia l'opposizione non esista. 

La lotta contro il dissenso, chiamato fake news, non potrà che essere sempre più accesa, man mano che la Sovrastruttura sarà costretta a mostrare il suo volto più terribile e privato delle maschere di convenienza. Del resto, nel corso dei vari incontri tra i membri dell'élite sovranazionale, si parla apertamente di rischi legati alla manifestazione democratica della volontà popolare e della necessità di superarli con ogni mezzo, esprimendo “il bisogno di proteggere meglio inostri sistemi di controllo qualità dell’informazione”. Ad esempio con la repressione che, per una fonte di informazione alternativa e personale, può essere sufficientemente intimidatoria attraverso l'applicazione di una esosa sanzione pecuniaria o l'obbligo di rivolgersi ad un legale per la tutela dei propri diritti costituzionali di libertà di espressione.

Per concludere, le fake news non sono altro che la semplice opinione diversa, l'altra campana, ma soprattutto tutto ciò che fa male al re, al ricco, al cardinale e ai loro innumerevoli e volonterosi servi.



Articolo pubblicato sul numero 6 di Puntozero (Nexus Edizioni)

11 commenti:

  1. Anonimo06:49

    ogni idiota ha un limite oltre il quale smette di esserlo .
    non "limitare" la narrazione ma farne paradosso,oltrepassare il limite di saturazione.
    ciao
    Gigio

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  2. A proposito di regime orwelliano, breaking news, eccola arriva!!

    “In Italia ci sono 70 bombe nucleari americane, ma non si possono più fare domande”

    https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=59443

    E quindi sorge spontanea la seguente domanda:

    in un eventuale conflitto nucleare fra USA vs Russia ( viste le recenti tensioni sempre più serie!! ), quale nazione europea facente parte della Nato verrebbe dsitrutta per prima, quella che ospita più bombe nucleari americane o quella che ne ospita di meno?

    Mi sa la prima e guarda caso, che strana coincidenza, l’Italia è quella che ospita più bombe nucleari americane su tutto il suolo europeo, ma nessuno dice niente, proprio delle strane coincidenze…….!!

    Cordiali saluti.

    Fabrice

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  3. 1) Di seguito alcuni estratti dell'ottimo libro di Marcello Foa "Gli Stregoni della Notizia", eccoli arrivano!!

    "La manipolazione della realtà attraverso i media"
    di Ettore Guarnaccia, 30 aprile 2013

    http://www.ettoreguarnaccia.com/archives/2305

    2) Comunque, un estratto interessante dell'articolo di cui sopra è il seguente:

    Sabato 13 aprile, Amber Lyon, ex giornalista della CNN, ha rivelato come durante il suo lavoro per il canale televisivo americano avesse ricevuto ordini di falsificare determinate notizie e di ometterne altre, con l’obiettivo di avviare una campagna diffamatoria verso Iran e Siria, per manipolare l’opinione pubblica con una demonizzazione costante dei due paesi ed ottenere consensi per una futura invasione militare. Dice Lyon:

    “Ho lavorato nel mainstream per quasi un decennio ed ho avuto la testimonianza diretta che non ci si può fidare dei mass media. Ho toccato con mano come il mainstream faccia uscire storie censurate per il volere di governi, corporation ed élite. Dovete fare affidamento sui giornalisti indipendenti per avere un quadro accurato di ciò che sta succedendo negli Stati Uniti”.

    3) Un altro estratto mooolto interessante dell'articolo di cui sopra è quello che riguarda Tony Rooke, cittadino inglese, che aveva rifiutato di pagare il canone TV a fronte dell’evidente manipolazione nella rappresentazione dei fatti dell’11 settembre commessa dall’emittente BBC!!

    Per un articolo più approfondito ( in inglese ) sulla vicenda di cui sopra, digitare le seguenti parole chiave:

    BBC Foreknowledge of 9/11 Collapse of WTC Building Seven: British Man Won Law Suit against BBC for 9/11 Cover Up Globalresearch

    Cordiali saluti.

    Fabrice


    PS i due libri di cui sopra li avevo già segnalati su questo Blog assieme ad altri due libri molto interessanti sullo stesso argomento,uno dei due era quello di Udo Ulkfotte "Journalists for Hire: How the CIA Buys the News" la cui versione in lingua inglese è stata pesantemente boicottata per usare un eufemismo, chissà come mai..., l'altro è quello di Naomi Chomsky "Media e Potere", per un'anteprima di quest'ultimo, digitare le seguenti parole chiave:

    Chomsky: 10 mosse per manipolare ogni giorno la verità Libreidee

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  4. Dimenticavo!!

    Complimenti per la preghiera by Lameduck & Orwellism, non l'avevo mai notata, troppo forte!!

    Cordiali saluti.

    Fabrice

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  5. Anonimo21:56

    Relativamente alle notizie false:
    A corredo del post che come altri che si propongono di chiarire alcuni aspetti della comunicazione, ogni volta vorrei ricordare:
    "Tullio De Mauro ha scritto che la percentuale degli italiani che ha una comprensione dei discorsi politici e che capisce come funziona la politica è inferiore al 30%. I dati Ocse sull'analfabetismo (quello strumentale, delle persone incapaci di decifrare uno scritto e quello funzionale,delle persone che leggono ma non sanno elaborare e utilizzare le informazioni) mostrano che solo il 20% della popolazione adulta possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura, e calcolo necessari e orientarsi in una società. Siamo al 54° posto delle statistiche Ocse di alfabetizzazione .
    Secondo De Mauro dei 60 milioni di italiani 2 sono completamente analfabeti, 15 sono semianalfabeti e altri 15 sulla soglia dell'alfabetizzazione."
    Tra difficoltà o incapacità totale di comprensione sommato a disinteresse per la quantità e la qualità di informazione, mi sembra che l'attività di rimbambimento delle 'masse' risulta e risulterà sempre molto facile. Ma questo accade non da ora.

    ( E.Flaiano)

    Saluti

    lr

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    1. @Anonimo

      "Se fai progetti per un anno,
      semina del grano.
      Se i tuoi progetti si estendono a dieci anni,
      pianta un albero.
      Se essi abbracciano cento anni,
      istruisci il popolo.
      Seminando grano una volta,
      ti assicuri un raccolto.
      Se pianti un albero,
      tu farai dieci raccolti.
      Istruendo il popolo,
      tu raccoglierai cento volte", Confucio

      Ergo, se ormai i populisti ossia coloro che voglioni ridare il potere al popolo sono considerati come fascisti, xenofobi, ecc.. dai media mainstream italiani ed europei che reggono il mocco alle oligarchie eurocentriche, secondo lei questa gente autoeletta ha interesse a mantenere il popolo ignorante, sempre più ignorante or what else?

      Ma poi secondo lei, in USA l'americano medio ne sa più dell'italiano medio? La risposta è scontata!!

      E da notare che gli USA non sono un paese vattelapesca, tutt'altro!!

      E guarda un pò, che strana coincidenza, la propaganda moderna è stata inventata in USA!!

      Il punto fondamentale di tutta la questione:

      "In una democrazia compiuta, contrariamente a come la pensava Bernays, i
      cittadini non devono essere considerati dei consumatori, il consumo non
      deve prendere il posto della cittadinanza e il mercato il posto della
      polis." by Emanuele La Gatta

      Per articolo completo, digitare le seguenti parole chiave:

      L’ingegneria del consenso: Edward Bernays e l’invenzione della propaganda Psicolinea

      Saluti.

      Fabrice

      PS troppo facile dare addosso al popolo ignorante, più difficile invece capirne le vere cause e soprattutto proporre soluzioni efficaci per risolvere i problemi!!


      Elimina
  6. Anonimo22:00

    E' saltato:

    < Le dittature hanno questo di buono, che sanno farsi amare> E.Flaiano

    lr

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  7. Anonimo13:13

    Chi ha avuto modo di girare il mondo per viaggio o per lavoro si è sicuramente reso conto che l'ignoranza non è una caratteristica del suddito medio italiano, per non parlare degli americani in genere.

    Il pensiero del prof.La Gatta, e forse di E.Bernays che non conosco, è stato preceduto in passato da un'analisi più che esaustiva da P.P.Pasolini e per quanto riguarda la civiltà del consumo nello specifico da J.Baudrillard e molti altri.

    Il problema dell'istruzione di massa sappiamo che è tutt'altro che semplice, legato soprattutto al numero della popolazione: sappiamo inoltre che la volontà politica è essenziale, nei tempi passati si
    è tentato da noi con la scuola media obbligatoria.
    (Nei paesi scandinavi e a Cuba p.e. è stato più facile dato il numero di popolazione e l'impostazione di Fidel. Vediamo cosa succederà d'ora in poi).

    Non so cosa si intenda per democrazia compiuta e dove si sia verificata nel pieno del termine; molti pensatori si sono impegnati sul nesso tra principio maggioritario e uguaglianza : maggioranza non è un concetto aritmetico ma politico.

    lr

    RispondiElimina
  8. @Anonimo/Ir

    Prima Parte.

    1) Andavo di fretta, dimenticavo un altro punto fondamentale, eccolo arriva!

    In una democrazia compiuta, contrariamente a come la pensava Bernays, i
    cittadini non devono essere considerati una massa da manipolare a piacimento dei poteri forti, la propaganda non
    deve prendere il posto dell'informazione, se ciò avviene si ha un regime oligarchico pompato dalla propaganda dei media mainstream che è cosa ben diversa ( mooolto in negativo ovviamente!! ) rispetto a un sistema democratico!!"
    by Fabrice

    Ergo, da quando in Italia c'è l'euro siamo in pieno regime oligarchico pompato dalla propaganda dei media mainstream nazionali ed europei e purtroppo la maggior parte della gente non se ne è ancora resa conto, con tutte le conseguenze molto negative del caso!!

    2) Nel saggio "The Engineering of Consent" (L’ingegneria del consenso, 1947) Edward Bernays
    spiega tutto così:

    La libertà di parola e la stampa libera, suo naturale corollario in
    democrazia, hanno di fatto ampliato la Carta dei Diritti, fra i quali
    c’è anche il diritto di persuasione. Chiunque dunque, attraverso questi
    mezzi di comunicazione ha di fatto la possibilità di influenzare gli
    atteggiamenti e le azioni dei suoi concittadini. In particolare, negli
    Stati Uniti, la grande espansione dei mezzi di comunicazione di massa ha
    fatto si che ogni residente sia costantemente esposto agli effetti di
    una vasta rete di comunicazioni, che giungono in ogni angolo del Paese,
    non importa quanto sia remoto o isolato. Molte parole martellano dunque
    continuamente gli occhi e le orecchie di ogni americano. Gli Stati Uniti
    sono divenuti una piccola stanza in cui un piccolo bisbiglio può essere
    ingrandito migliaia di volte. A questo punto diventa una questione di
    primaria importanza imparare a gestire questo sistema di amplificazione
    per le forze interessate.

    Per articolo completo:

    http://www.psicolinea.it/lingegneria-del-consenso/

    PS ho riportato nel post precedente quella frase significativa del Prof. La Gatta perchè ha un nesso logico col concetto di propaganda, propaganda che si serve abbondantemente anche di "fake news" sulle quali Barbara Tampieri, fondatrice e gestore di questo interessante Blog, ci ha scritto un ottimo articolo!!

    E comunque Edward Bernays, ebreo americano ( nipote di Sigmund Freud ) inventore della moderna propaganda, viene storicamente prima di Pasolini e i suoi scritti e la sua attività hanno avuto effetti molto negativi sia in USA che in Europa, ma che strane coincidenze....!!

    Ovviamente poi gli allievi ( i pupari della propaganda h 24 dei giorni nostri ) hanno superato il maestro per varie ragioni e non è questa la sede adatta per analizzarle!!


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  9. @Anonimo/Ir

    Seconda Parte.

    3) Per quanto riguarda:

    "Il problema dell'istruzione di massa sappiamo che è tutt'altro che semplice, legato soprattutto al numero della popolazione: sappiamo inoltre che la volontà politica è essenziale, nei tempi passati si
    è tentato da noi con la scuola media obbligatoria.
    (Nei paesi scandinavi e a Cuba p.e. è stato più facile dato il numero di popolazione e l'impostazione di Fidel. Vediamo cosa succederà d'ora in poi)."

    by Ir

    Il discorso in effetti è molto semplice:

    un popolo istruito per bene come si deve è mooooolto difficile che lo si riesca a manipolare per fregarlo, un popolo ignorante o semi ignorante è moooolto più facile da manipolare per fregarlo!!

    Nel primo caso le elites perdono potere e denaro, nel secondo caso le elites acquistano sempre più potere e denaro fino a quando però poi arriva il punto di rottura....!!

    PS sull'istruzione nella "Mitica Cuba di Fidel", i fatti dicono che un medico specializzato guadagnava meno di un portiere di notte di un hotel frequantato da stranieri che faceva soldi con le mance dei clienti e poi pure la c'era mooolta propaganda!!

    Poi per carità si può essere ancora comunisti duri e puri ma io non lo sono mai stato, de gustibus!!

    4) Magari nel prossimo post le segnalerò un libro interessante sul tema dello stato attuale dell' istruzione in Italia!!


    Cordiali saluti.

    Fabrice


    RispondiElimina
  10. Questa è fantastica, non potevo non segnalarla, eccola arriva!!

    PRODI PARLA DI FAKE NEWS CON MENTANA E FABIO MARTINI

    http://www.dagospia.com/rubrica-5/cafonal/cafonalino-prodino-lsquo-siamo-passati-tv-partiti-partiti-157002.htm

    Cordiali saluti.

    Fabrice

    1PS il colmo dei colmi: i fabbricatori seriali di fake news parlano di fake news!!

    2PS poi Mentana in un simposio del genere si dovrebbe seppellire dalla vergogna, ma lui la vergogna non sa neanche dove sta di casa perchè gli interessano solo gli sghei e inoltre fa anche parte della famigerata e intoccabile tribù "God's Chosen People"...!!

    Sò soddisfazioni, non c'è che dire...!!

    RispondiElimina

SI PREGA DI NON LASCIARE COMMENTI ANONIMI MA DI FIRMARSI (anche con un nome di fantasia).