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venerdì 20 ottobre 2017

Non si abusano così anche i giornalisti



« Ed elli avea del cul fatto trombetta. »

(XXI, v. 139)

Finalmente stamattina una notizia è riuscita a far tornare l'appetito, dopo settimane di digiuno, all'ormai inappetente Hannibal Lecter che abita il mio lato oscuro.
Non è un trafiletto da fondo pagina, raggiungibile con parecchie scrollate di mouse, come i risultati delle elezioni austriache. Lo hanno piazzato bene in alto, segno che il messaggio alle masse deve essere importante. 
Ed importante lo è perché conferma l'inesorabile discesa del regime nel baratro del ridicolo, al raggiungimento del cui fondo troverà il popolo con l'inevitabile salva di pernacchi (al maschile, come insegna Eduardo), per non dire di peggio
Gli sdilinquimenti da primadonna in estasi mistico-isterica di Hitler, l'atteggio da bullo di Mussolini al balcone, quelle cose che hanno sempre fatto scompisciare i fautori del nazifascismo come unico regime ridicolo della Storia, rischiano di ritornare perfino ad essere cose serie, rispetto al lercismo di stato, all'informazione ridotta a trombettina di culo di una propaganda sempre più insolente ed insozzante l'umana decenza.

Qui abbiamo il ridicolo regime cosmetico-progressista in pieno delirio strumentale da Masterchef Situazionista. La ricetta è "cuoricino di tartaruga in brodo di giuggiole al sapore di finocchietto selvatico".
Ingredienti: due povere tartarughe innocenti sacrificate sull'altare della propaganda, un litro di broda LGBT, due etti e mezzo di cazzocentra freschissimo, giuggiole, dignità di giornalista q.b. (se riuscite a trovarne, ormai è rarissima) finemente sbriciolata, finocchietto selvatico appena colto nell'Isola di Sant'Elena (più facile da reperire dell'ingrediente precedente), una spruzzata di ambientalismo per coprire l'odore di menzogna.

Povero Enrico, autore di tanti volumi e per trent'anni corrispondente dall'estero di Repubblica, come recita la sua biografia. Se vi sbattono in cucina a preparare lo zuppone alla porcara per il popolaccio e ve la fanno pure firmare, ovvero ingurgitare, la professione è proprio finita. Sinceramente, ma chi vorrebbe più ormai diventare giornalista in queste condizioni?  Sono orrori da scantinato di pedofili travestiti da clown che costringono giovinetti ignari del destino che li attende a compiere atti inenarrabili contro la propria dignità. 
Maurizio Blondet ci ha rivelato che, per non essere radiato dall'Ordine, perfino chi si è faticosamente costruito una carriera in anni di giornalismo, viene oggi costretto a frequentare dei corsi obbligatori di aggiornamento i cui argomenti non sono "come si informa correttamente l'opinione pubblica" o "il vero giornalismo di inchiesta" ma: "La morte di Giulio Regeni e le fake news", "Orientamenti sessuali e web", "ISIS, il terrorismo nel nome di Dio. Come si racconta", "Migrazioni, le dimensioni del dramma", "Nati in un corpo sbagliato. Luci ed ombre nella comunicazione." Tutto vero, potete leggere anche i nomi dei rieducatori ai quali sono affidati i corsi.

Ecco quindi che se Barbapapà lo richiede, Enrico può far di cul trombetta e umiliarsi con le tartarughe che non possono sposarsi sull'isola di Sant'Elena. Luogo che, evocato in epoca di dittatori presuntuosi e di infima statura soprattutto morale come gli attuali, non può certo portar loro fortuna. E' una cosa penosa. Siamo a livello di abusi ai danni dei giornalisti. Chissà che un giorno qualcuno non abbia un rigurgito di dignità e lanci un hashtag #metoo anche per la categoria, come è avvenuto per il C.A.C.A.D.P.L.C., "Collettivo Attrici Costrette A Darla Per La Carriera". 

Quasi quasi mi diventa sempre più simpatico Harvey Weinstein, l'ennesimo satiro stagionato modello Dominique Strauss-Kahn umiliato dal dipartimento scandali sessuali di Langley, sul quale viene fatta convergere, come un'arma a energia diretta, l'ira funesta delle cagnette alle quali - permettetemi la malignità femminile - fu sottratto l'osso del successo per manifesta cagneria recitatoria, per la perdita del primo pelo e per stronzaggine acquisita. Compresa quella che le induce al silenzio nei confronti delle profferte che ricevono dalle produttrici dell'altra sponda, e all'omertà nei confronti degli abusi che colpiscono i colleghi maschi e, soprattutto, i bambini attori.

Con questo sabba ad attricette unificate, come fai a non parteggiare per il bavoso Jabba the Hut, uno degli ultimi esemplari di mortodifiga etero da inviare nella "clinica del sesso"? E quando senti definire Ashley Judd, quella che recitò da invasata clintonidea il monologo vaginale contro Trump alla riunione delle teste di sorca,  una grande attrice, e non ti viene in mente uno che sia uno, dei suoi film memorabili, come fai a non parteggiare per Harvey?

Nella mia libreria, settore libri di cinema, vi è un gustoso volume vecchiotto che si intitola "Il sofà del produttore". Il senso del libro è "non se ne salva una fin dai tempi dei Lumiére" ma, come in tutti i libri di economia che trattano di processi di scambio, è difficile stabilire se nella fattispecie conti più la domanda o l'offerta. 
La prostituzione ai fini di carriera è solo una piaga hollywoodiana o quest'ultima serve a nascondere, per fare un esempio, la prostituzione ben più grave, pervasiva e dannosa di chi dovrebbe informare e invece si presta a cucinare la merda impiattandola come fosse tartufo di Alba e pretendendo di venderla allo stesso prezzo? Abusati si, ma fino ad un certo punto.

martedì 10 ottobre 2017

Il crescendo polpottiano


Chissà se gli americani, noti per delegare i propri interessi a chi si rivela sempre la biscia che si rivolta al ciarlatano, stanno capendo che aver affidato un paese strategico come l'Italia a ciò che restava del comunismo, la componente trotzkista internazionalista tanto cara ai neocon, ripassata nella padella globalista, è stata proprio una cattiva pensata.
Finchè hanno tenuto in piedi il teatrino della democrazia posticcia e la finta alternanza con il centrodestra di Berlusconi, con la pantomima dei governi di sinistra che evitavano di danneggiare Berlusconi e i governi Berlusconi che avevano bisogno della sinistra per non danneggiare gli interessi del cavaliere, tutto è sembrato funzionare. Male ma funzionava. Si poteva ancora addirittura votare.

Dopo il golpe del 2011 con il licenziamento in tronco manu judici di Berlusconi e il via libera dato ai sicari della UE e nonostante l'introduzione della figura del gatekeeper in seconda (il M5S) con mansioni di controllo sulla ditta appaltatice (PD) della demolizione controllata di ciò che restava della sovranità italiana, le cose sono andate precipitando. 
Una volta raggiunto il tanto agognato potere politico - promesso fin dai tempi dell'immunità dalle inchieste di Mani Pulite -, dopo aver conquistato quello giudiziario ed aver occupato il sistema mediatico e culturale, la vecchia anima liberticida del partitaccio rosso si è ringalluzzita e ora, più che a Berlinguer, sembra impegnata in un avvitamento polpottiano.
Perché, davvero, cercando all'indietro nella storia, l'unico regime  che mi viene in mente che abbia tentato altrettanto scientificamente di annientare il proprio popolo è il regime dei Khmer Rouge cambogiani. 
Non siamo (ancora) ai killing fields ma ogni atto di questo governo sembra votato al nostro annientamento. Facciamo un elenco delle sue infamie, che potete anche ampliare con i vostri contributi, in caso mi dimenticassi qualcosa?

* la distruzione del tessuto economico e della domanda interna;
* La strage delle PMI;
* La svendita delle migliori imprese, inclusi gli asset strategici, a interessi economici stranieri;
* La cessione gratuita e incomprensibile perfino di tratti di mare alla Francia;
* La tassazione vessatoria e dissennata nei confronti di chi in Italia produce;
* Il clima da leggi razziali che non fa mistero di voler privilegiare in futuro, su base razziale, appunto, i cosiddetti "nuovi italiani", inclusi soprattutto i clandestini senza alcun diritto di rimanere sul territorio;
* La scientifica opera di agevolazione dell'invasione del territorio da parte di individui sconosciuti, inclusi quelli potenzialmente pericolosi, che comporta inevitabilmente:
* la messa in pericolo dell'incolumità fisica e psicologica dei propri cittadini;
* la volontà di imporre l'assoggettamento degli italiani alle richieste degli stranieri, come nel caso dei "corsi di arabo per i bambini italiani";
* l'indifferenza nei confronti del disagio dei cittadini ed anzi, la loro stigmatizzazione come fascisti, xenofobi e razzisti;
* l'introduzione di leggi (come quella dei dieci vaccini obbligatori) che violano quelle parti della Costituzione che sanciscono il divieto del trattamento sanitario obbligatorio in assenza di situazioni particolari di emergenza;
* come contraltare, l'importazione senza controllo di individui provenienti da regioni del mondo dove sono endemiche malattie come malaria, AIDS, meningite, ecc;
* l'abbandono sociale sistematico di anziani, disabili e famiglie italiane in difficoltà;
* la distrazione di fondi provenienti dal lavoro italiano a favore del mantenimento di clandestini;
* la progressiva distruzione del welfare costruito sui contributi da lavoro dei cittadini italiani;
* la vendita, in dobloni sonanti, dei dati sensibili sanitari di milioni di italiani a multinazionali quali IBM e Glaxo per scopi non dichiarati;
* la volontà di introdurre prossimamente l'obbligo delle vaccinazioni anche per gli adulti, ulteriore atto incostituzionale di violazione della libertà di scelta e di integrità del proprio corpo;
* leggi che limitano la libertà di espressione, che violano la privacy individuale e introducono un regime di controllo poliziesco da polizia politica;
* l'insofferenza crescente nei confronti dell'inviolabilità della proprietà privata;
* la gestione della cosa pubblica affidata a persone non solo platealmente incompetenti ma ostentatamente prevenute nei confronti dei propri connazionali, tali da poter essere considerati veri e propri nemici interni;
* il collaborazionismo assurto a valore morale;
* lo stigma del razzismo e la valorizzazione morale dell'autorazzismo;
* la discriminazione nei confronti dei cittadini italiani quando vengono messi in competizione con gli "altri" (come nell'assegnazione di alloggi);
* l'introduzione dell'ideologia gender nella scuola;
* l'indottrinamento dei bambini atrtraverso i libri scolastici;
* la persecuzione del dissenso;
* la manipolazione continua dell'informazione;
* la volontà di creare, con leggi falsamente umanitarie come lo ius soli, truppe cammellate di elettori per sostituire quelli italiani in fuga;

ecc. ecc.

Fin dove potrebbe spingersi quest'opera di destabilizzazione senza provocare conseguenze sullo scacchiere internazionale? Secondo Raphel Lemkin, il creatore della definizione moderna di genocidio, ciò che ho elencato e che stiamo subendo come italiani, può essere indizio di genocidio culturale, precursore in altri tempi di genocidio vero e proprio ma il problema non è solo questo. 
Un'Italia definitivamente in mano a questi criminali a chi gioverebbe veramente? Si vocifera di un piano americano di intervento militare "in quei paesi NATO nei quali dovessero configurarsi situazioni di pericolo per gli interessi strategici degli Stati Uniti".
Tifare golpe o Navy Seals non è bello, ma non paiono esserci molte alternative, non potendo fermare in altro modo i nostri aguzzini. Ad esempio con una Mani Pulite 2.0 con gli interessi maturati dal 1992, e tutta per loro.