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mercoledì 28 ottobre 2015

Doppio ricatto


Vi piace l'idea di Stranamore-Schäuble al posto di Angela Merkel (da appioppare poi all'ONU, e checcevò), come si vocifera da più parti? 
Se il Manifesto crede veramente - a loro basta così poco per eccitarsi - che la cancelliera steatopigia sia quella umanitaria tra i due per via della sua politica verso i pori migranti, io a questo punto quasi quasi tifo Wolfie. In fondo se lo meriterebbe perché è dai tempi dell'Anschluss dei fratelli DDR che non si risparmia in favore del Quarto Reich e del Nuovo Ordine Mondiale, anche se temo che il secondo prema assai di più a questo personaggio da Operazione Paperclip postnazi. 
Inoltre uno come lui eliminerebbe l'equivoco dei tedeschi generosi, compassionevoli e umanitari, appunto, e ce li restituirebbe finalmente come quei masnadieri mercantilisti schiacciasassi che sono sempre stati e che ci piacciono tanto. 
A proposito, sapevate che i principi fondanti della UE, casualmente disegnata - indovinate da chi, follow the beer - sulla falsariga del modello di sviluppo economico tedesco del dopoguerra, sono, secondo ciò che è scritto nei trattati costitutivi, la stabilità dei prezzi e la forte competitività tra i suoi paesi membri? Se non lo sapevate è perché non state leggendo l'ultimo libro di Vladimiro Giacché
Un'unione basata sulla competitività? A voi risulta che gli Stati Uniti d'America siano basati sulla lotta all'ultimo export tra Nebraska e Texas e che i presidenti americani in campagna elettorale parlino più di contenere l'inflazione ad ogni costo piuttosto che di creare nuovi posti di lavoro? No, e questo fa capire perché parlare di Stati Uniti d'Europa significa parlare di qualcosa di molto diverso dagli Stati Uniti d'America, ovvero di qualcosa di molto peggio.

Perché Angela, che pareva inamovibile, sta perdendo consensi a rotta di collo nel suo paese? E perché proprio a causa della svolta umanitaria, materna ed accogliente, seguita alla penosa scenetta sicuramente organizzata del "non possiamo accogliere tutti" sbattuto in faccia alla profughina palestinese in lacrime? 
Non solo perché questo tipo di politiche di autoinvasione non si può sperare di poterle fare per sempre a scapito e contro la volontà dei propri cittadini; perché essi alla fine, nel loro piccolo, si incazzano.
La cancelliera viene messa in buca perché forse non si è accorta o se ne sta accorgendo troppo tardi, della manovra a tenaglia che qualcuno, ovvero chi sta gestendo la fase "arma di migrazione di massa" per la Conquista dell'Europa in forma di Crociata al contrario, ha organizzato ai danni della Germania. 


Guardate questo fermo-immagine che è tratto da un'infografica pubblicata dal sito finlandese Lucify e ripresa dall'Independent - su dati della solita ONUe che va guardato con l'occhio dello stratega e non con quello del buonista piagnone. Esso mostra il flusso dell'esercito di riserva e degli anticrociati bambini che si stanno concentrando verso la Germania provenendo da sud-est. Che non siano solo siriani e che vi sia stato un crescendo rossiniano di arrivi proprio negli ultimi mesi di quest'anno è evidente. 

Ieri l'amministratore del condominio UE Juncker ha informato i condomini che potrebbero esservi allentamenti della garrota del pareggio di bilancio se accoglieranno amorevolmente i "profughi" nei loro appartamenti. 
Juncker parlava per bocca della Germania, ovvero di Angela Merkel che, per paura di perdere consenso e potere, tenta di passare la patata bollente degli invasori in divisa da migrante ai paesi vassalli.

Che fenomenale doppio ricatto è questo, che capolavoro strategico. La Germania ricatta noi paesi periferici credendo di scamparla ma è ricattata a sua volta ed essa per prima, proprio mediante l'arma dei migranti, dai fautori del Nuovo Ordine Mondiale che attualmente governano gli Stati Uniti d'America, il cui scopo finale è quasi sicuramente l'inconditionally surrender al TTIP, ovvero la vittoria finale delle corporations e del loro profitto sulla politica e sulla libertà. 

Conquistare un'Europa saldamente ancorata ai principi democratici e liberali non sarebbe stato facile, in tempo di pace e senza sparare un colpo o lanciare testate. Era necessario prima indebolirla, inventandosi qualcosa come l'Unione Europea e in seguito applicando la moneta unica ad un'area assolutamente non ottimale - come certifica l'abnorme principio della "forte competitività" tra stati. L'unico paese in grado di gestire con solerzia l'appalto era la Germania; bastava solleticarne gli istinti mercantilisti e imperiali e sventolarle davanti al naso il cencio del Quarto Reich per lanciarla pancia a terra alla sua conquista. Questa è stata la fase uno. Quando la crisi economica (fulmine a ciel sereno o cercata?) ha creato l'ambiente favorevole alla fase due, quella dell'applicazione a pieno regime della dottrina dello shock dove nessuno avrebbe mai pensato avrebbe potuto essere applicata, essendo essa considerata una roba da Sudamerica e non da Europa, la Germania si è cacciata dentro la trappola dell'ingordigia, come era ben previsto, con precisione millimetrica. Ha cominciato a fare ciò che le riesce storicamente meglio: distruggere l'Europa. A questo punto, via alla riesumazione delle peggiori paure inconsce degli europei: l'invasione e l'invasione islamica in particolar modo. E poi l'attentato a tutte le certezze acquisite, dai diritti del welfare alla messa in discussione addirittura dell'architettura sociale fondata sulla famiglia e l'imposizione dell'anarchia del gender, mentre la teoria del golpe permanente, anch'esso praticato senza sparare sui palazzi presidenziali e senza carri armati per le strade, si incaricava nel frattempo di fiaccare, sostituire o ammansire le sacche di resistenza politica rimaste nei vari paesi.
Al punto in cui siamo,  come hanno capito la Russia e i paesi dell'ex blocco sovietico, che ci sono già passati, può salvarci solo il nazionalismo, l'autodifesa della propria identità contro il caos imposto dall'esterno dalle mire imperiali.

Nella ricostruzione di questa Terza Guerra Mondiale a nostra insaputa non mancano i misteri. Il primo è il seguente: come pensava la Francia di poter controllare una Germania non solo riunificata ma con una licenza di uccidere (in senso economico) in mano, attraverso un progetto come la UE sbilanciato in favore dei tedeschi e senza subirne conseguenze?
Secondo mistero. Perché i novordinemondialisti stanno usando l'arma dell'Islam ed i suoi eserciti irregolari, compresi i più o meno fasulli terroristi delle varie Al Qaeda e ISIS per conquistare l'Europa? Come pensano cioè di poterli congedare e farli retrocedere, al pari dei tedeschi, una volta che la missione sarà compiuta e i loro trattati saranno stati firmati? Si illudono forse di poter veramente ammaliare con il consumismo sfrenato, come hanno fatto con il resto del mondo, chi viene in Europa non per integrarsi nella nostra civiltà decadente ma per piegarla alla propria sharia, l'unica legge che riconosce? 
Capisco che tenere l'Islam impegnato spostandone l'azione in Europa rilasci la tensione in Medio Oriente ma ho l'impressione che qualcuno stia giocando con un fuoco che è mille volte più pericoloso di quello di Prometeo. E sulla nostra pelle.


lunedì 26 ottobre 2015

Mala tempora collant 2.0



In preparazione ad un post sul gender, vogliate gradire questa  bella secchiata d'acqua. Ovvero la scoperta, raggelante sia per i maschi che per le femmine che mi stanno leggendo, dell'esistenza non solo del collant da uomo ma di quello con apposito contenitore per erezione (ve lo dovete cliccare da soli).
Il collant è scomodo, opprimente, anti-igienico e antisesso. I clienti di Gerbe dovrebbero per giunta indossare qualcosa di assolutamente demodé perché quello sopra satinato e brilluccicoso color carne (ohibò) l'ho visto e indossato l'ultima volta negli anni ottanta e quello nero velato non lo mettiamo più nemmeno alle nonnine in obitorio. 
Il motivo per cui un uomo possa decidere di adottare questo indumento che, per chi se lo trovasse davanti, è l'equivalente alla castrazione chimica, scegliendo per giunta non delle sexy calzamaglie rinascimentali ma nient'altro che fottutissimi collant da donna come cintura di castità, è per me un assoluto mistero che posso spiegare solo con il tentativo, da parte di chi ha queste belle pensate, di farci estinguere per mancanza di desiderio. 



venerdì 23 ottobre 2015

Ritorno dal futuro


Stanisław Jerzy Lec scrisse: "Quando abbattete le statue dei dittatori conservatene i piedistalli, perché potranno tornare utili". E' ciò che hanno fatto a Odessa, dove un artista ucraino ha sostituito la statua di Lenin con quella di Darth Vader. Non potrei immaginare luogo migliore per celebrare il Lato Oscuro.

Questa curiosa immagine ben introduce l'argomento delle similitudini dispotico/distopiche tra URSS e UE ripreso nell'ultimo post di Byoblu, contenente la traduzione dell'interessante testimonianza video di Vladimir Bukovsky. L'ex dissidente sovietico da anni denuncia le inquietanti analogie tra l'architettura della UE e quella della defunta Unione Sovietica. Autodefinendosi qualcuno che è stato nel futuro e può avvertirci di un prossimo pericolo che rischiamo di dover correre, Bukovsky è in grado di vedere con grande lucidità il carattere illiberale del Parlamento europeo, la sua disconnessione con il concetto di rappresentatività popolare, la sua sudditanza agli interessi dei paesi dominanti, in particolar modo al mercantilismo tedesco e la sua similitudine con il "parlamento" sovietico.



Il brano è tratto da questa intervista a Vladimir Bukovsky del 2006, e vi si parla già di Eurogendfor, di arma di migrazione di massa e dell'aspetto più preoccupante di tutti quelli che caratterizzano l'oppressione eurocratica: quello ideologico. Un pensiero unico fatto di politically correctness, di ideologia gender, di cosmetica dei diritti, di discriminazione degli autoctoni a favore dei "nuovi europei", e della creazione di psicoreati da perseguire. Oggi con l'ostracismo, domani forse, chissà, con la carcerazione, è il monito di Bukovsky.  La crisi del 2008 avrebbe infine innescato la trappola infernale dell'euro, rivelandone non solo il carattere oppressivo in senso tecnico economico ma quello del suo essere un vero e proprio feticcio sull'altare del quale si potevano e si sarebbero fatti sacrifici umani.
Quella che stiamo vivendo rappresenta un salto di qualità rispetto alla classica shock economy già sperimentata, dopo la caduta dell'URSS, dalla Russia e dai paesi facenti parte del suo impero negli anni novanta. E' shock economy rinforzata da una pesante iniezione di totalitarismo internazionalsocialista, ovvero da un mix del peggio dei totalitarismi novecenteschi al servizio dell'ipercapitalismo finanziario. Nessuno può negare che certe indicazioni provenienti da Bruxelles, anche le più apparentemente innocue, come le indicazioni sulle misure delle vongole, sembrino provenire direttamente dalle pagine di Bulgakov se non da quelle di Frank Kafka.

Non è un caso che, come Bukovsky riconosce nella burocrazia eurocratica la matrice simil-sovietica, così gli ex paesi dell'Est Comunista sono attualmente i più reattivi contro il dispiegamento di una delle armi più subdole della penetrazione in Europa di questa shock economy arricchita: ovvero l'arma di migrazione di massa.
Il fenomeno lo ha ben spiegato Naomi Klein nel suo libro. Chi l'ha già subita sulla propria pelle è in grado di riconoscere le caratteristiche della shock economy alle sue prime manifestazioni perché ha sviluppato una sorta di immunizzazione.  Per questo l'Ungheria, la Polonia, i territori tedeschi della ex DDR, la Slovenia, la Croazia, la Repubblica Ceca, già aggredite dall'ipercapitalismo liberista in passato, stanno tutte reagendo in maniera perfettamente conseguente a quello che è un attacco non solo alla loro economia ma alla loro stessa integrità nazionale: difendendosene con le misure che si richiedono normalmente nel caso di unì'invasione militare. Cosa che i paesi del Sud Europa, ancora vergini rispetto agli orrori della shock economy, essendo essa ancora agli inizi ed essendosi dispiegata interamente in tutta la sua crudeltà per ora solo in Grecia, non sono in grado di fare, anche per il fatto di essere governati da compagini collaborazioniste totalmente subordinate ai voleri burocratico-continentali dei proconsoli imperiali. Perché, ovviamente, sopra i Darth Vader vi sono gli imperatori.

Un altro paese che è stato vaccinato dalla shock economy è l'Argentina. Consiglio di ascoltare i primi minuti del discorso tenuto dalla presidente Christina Fernandez de Kirchner all'ONU il mese scorso, con la sua cruda descrizione degli effetti deflattivi della crisi del subprime sulla zona euro, con i paesi europei che non sono stati affatto salvati perché al loro posto sono state salvate le banche, la constatazione che non è possibile pretendere il rientro di un paese dal debito se non gli si permette di ricominciare a crescere e il pericolo rappresentato da un'attuale espansione della crisi e del suo potenziale deflattivo sulle economie dei paesi emergenti. Un mondo messo molto male, dice la Kirchner, altro che "l'Italia riparte", dove sarebbe necessario porre un limite allo strapotere della finanza e ridare forza all'economia reale. Confrontate il realismo di Christina e il maramaldeggiare pallido e assorto di Pittigrullo.

In fondo nei messaggi di Bukovsky e Kirchner io trovo una certo margine di consolazione. L'Argentina infatti, pur se a fatica, è riuscita ad uscire dalla scelleratezza della parità tra peso e dollaro, follia della stessa razza di quella che ha partorito l'obbrobrio della moneta unica europea, e l'Unione Sovietica è infine crollata, dimostrando anche, con la dissoluzione della zona rublo, raccontata da Brigitte Granville al Goofy 3, che le monete uniche non sono affatto irreversibili come sostengono i direttori delle banche centrali indipendenti dal controllo democratico. Non è indolore ritornare alla sovranità monetaria ma si può.
Così crollerà anche l'Unione €urosovietica e anche l'euro morirà. Speriamo di riuscire a sopravvivere a questa guerra per potervelo raccontare in diretta.

mercoledì 21 ottobre 2015

Vaccini: è l'ora del defensor fidei


Se voleste informarvi sui vaccini e i loro pro e contro, scegliereste il parere di un medico, docente e ricercatore o quello di Walter Veltroni?
Il piddino non ha dubbi, vedi gli imbarazzanti commenti in calce all'articolo molto sensato del Prof. Ferrara Massari sul "Fatto": sceglierebbe Veltroni che, tra un film e un libro dimenticabili, pontifica, dalle pagine dell'ascientifica perché fideistica Unità, su scienza, modernità e mecojonismo. Lo fa scegliendo l'arma cara alla Santa Inquisizione, ovvero il terrore, sventolando davanti agli occhi annebbiati dal dubbio scientifico dei lettori, il lenzuolo dello spettro della Spagnola, la peggior pandemia della storia recente, secondo alcuni addirittura più ferale delle pestilenze del passato. Il suo intento è lodevole, salvare il volgo dal complottismo e dall'infedeltà verso le versioni ufficiali che portano inevitabilmente all'eresia e, prossimamente, al rogo. 
Peccato che, con il suo abituale fare sinuoso e smielato e dopo aver ben bene nominato invano la Costituzione, emerga ugualmente nell'ultimo paragrafo del suo articolino il vero scopo del suo intervento: "Io credo che l’opzione della non obbligatorietà [della somministrazione dei vaccini, ndr] sia da confermare, a patto che si affronti la sfida culturale che la sorregge. Una sfida in qualche modo nuova e che non va limitata al campo medico. Una sfida che riguarda mille campi della nostra vita (non esclusa la politica)."
Ve lo devo tradurre dal serpentese o lo capite da soli? Scommettiamo che i mille campi della nostra vita ammetteranno in futuro sempre più risicati margini di libertà di scelta per il cittadino, per colmo di sfida?

Quella di Veltroni è stata solo una delle manifestazioni della terribile epidemia di appellismo che è scoppiata sui giornali di regime in questi giorni di ottobre quando bisogna di solito sensibilizzare gli italiani sull'argomento vaccinazioni. Nel giro di poche ore si sono infettati, neanche avessero cenato tutti allo stesso desco la sera prima, Beppe Severgnini, Gad Lerner e Paolo Mieli nella rubrica "Battaglie irrazionali" (al quale risponde per le rime Byoblu), insomma i soliti che tanto amano ritrasmettere, da bravi ripetitori, gli ukase dell'ONU e dell'Unione Eurosovietica. In questo caso sono stati nominati a fil di spada defensor fidei e chiamati alla grande crociata contro i negatori del dogma.

L'appellite acuta a mezzo stampa non nasce dal caso e non è la tardiva risposta di Veltroni alle perorazioni dell'industria. Giusto per coincidenza l'OMS, che sta terrorizzando da mesi il mondo con la minaccia della diffusione del nuovo flagello, il morbillo, aveva richiamato all'ordine l'Italia per il calo delle vaccinazioni e prontamente il governo aveva pensato di investire in un piano nazionale che inoculasse quanti più italiani possibili con sempre nuovi vaccini. Piano che però si sta scontrando con la necessità dei tagli alla sanità richiesti dall'Europa. Andarono per inoculare e furono inoculati.
Oltre agli esperti per caso, incaricati più che altro di farcire il messaggio ottobrino con un po' di propaganda anti-opposizione, in questo caso pentastellata (perché, altrimenti, inserirci il discorso delle scie chimiche che non c'entra una mazza?), sono stati richiamati i riservisti dalla pediatria, i congressisti ad invito e anche l'ubiquitario S. Veronesi protettore dei mammografi, che auspica, dalle colonne della prestigiosa rivista scientifica "Oggi", la vaccinazione obbligatoria di stato.

Come al solito la sinistra rivoluzionaria si distingue sempre per merito e si piazza in zona medaglia. Sul Manifesto, leggete cosa rispondeva pochi mesi fa, sempre sull'onda dell'allarme morbillo, il giornalista Celada al povero pediatra dott. Eugenio Serravalle, che ingenuamente rimproverava i compagni di un eccessivo appiattimento sugli interessi della grande industria farmaceutica. Ve l'ho salvato perché merita.


Questo sarebbe un ragionamento razionale e scientifico? A me pare fede e di quella in grado di far danni. Quel tipo di fideismo, di cieca obbedienza all'ideologia che permetteranno ai cialtroni nominati di far passare robaccia come il TTIP in base alla disciplina di partito, aprendo la porta a qualunque richiesta possa provenire dall'industria farmaceutica, dalla vaccinazione e somministrazione coatta di farmaci e terapie alla fornitura, Dio non voglia, di cavie umane (non ridacchiate, ci fecero un intero processo a parte a Norimberga su questa roba). Industria farmaceutica che, da parte sua, non dovrà rispondere di fronte ad alcun tribunale per eventuali danni arrecati alla salute delle persone, né per dolo né per colpa, come già è previsto da tempo dalle leggi americane e non solo. Senza contare le frodi e le condotte pericolose per la salute generale.
Con le organizzazioni sovranazionali come l'OMS pronte a riscrivere le regole ad uso e consumo degli interessi della stessa industria, come nel caso della ridefinizione del concetto di pandemia. Se prima del 2009, con quel termine, si definiva "la diffusione di un agente infettivo in vari paesi contemporaneamente, caratterizzato da alta mortalità", adesso si definisce pandemia semplicemente "la diffusione di un agente infettivo in vari paesi contemporaneamente". Togliendo la caratteristica di alta mortalità è evidente che qualunque malattia sufficientemente diffusa a livello planetario potrà giustificare un allarme pandemia e le conseguenti campagne di terrorismo psicologico da parte dei defensor fidei e magari di vaccinazione obbligatoria di massa, senza conseguenze legali ed economiche per i produttori se qualcosa dovesse andare storto e con l'intero costo dei risarcimenti a carico della collettività, cioè nostro. Bello, eh?

Come si fa a non allarmarsi quando anche solo si pensa di prevedere la galera (non la sanzione amministrativa) per i medici che dovessero rifiutarsi di vaccinare i bambini (magari perché lo ritengono clinicamente opportuno) e per i loro genitori, e si auspica, come se niente fosse, l'obbligatorietà della terapia, magari di qualsiasi terapia, in barba al diritto inalienabile all'autodeterminazione ed al consenso informato.
L'articolo del prof. Ferrara Massari, se lo leggerete, spiega in maniera molto sensata il motivo per cui si può e si deve andare molto cauti con la somministrazione di vaccini, come di qualunque altro farmaco. Di come si debba tenere conto, vivaddio, delle differenze individuali da paziente a paziente, contro l'idea che esista un paziente modello unico che reagirà sempre e solo nello stesso modo di fronte ad una malattia e ad un farmaco, e contro il concetto di massificazione del rimedio che è molto industriale ma per nulla scientifico. La possibilità di esenzione dai vaccini, se motivata clinicamente, è sempre stata possibile ma cosa succederebbe se una legge dello stato proibisse ai medici, in nome di un interesse nazionale basato sul principio di "immunità di gregge", qualunque esenzione per se?

Dovrebbe essere l'intrusione nella salute della politica che agisce in nome e per conto del profitto, dovrebbero essere questi propositi di attacco alla libertà individuale, gli ennesimi e forse i più subdoli, riguardando il nostro corpo, a doverci preoccupare, come ben dice il dott. Stefano Montanari. Altro che il morbillo, che non è la causa della morte dei bambini ma è solo l'infezione opportunista che attacca e finisce chi, nel Terzo Mondo, è già debilitato dalla povertà, dall'insalubrità dell'ambiente, dalla denutrizione e dall'immunodepressione, o chi, nel primo mondo industrializzato, è stato impoverito e devastato, come nel caso dei bambini greci, dalle politiche economiche criminali del FMI.



martedì 20 ottobre 2015

Decidiamo noi


Lo spocchioso "decidiamo noi" dei giorni scorsi, riferito alla possibilità di poter abbassare le tasse in barba ai diktat europei, è stata forse la migliore battuta dell'anno del grullo del consiglio. Che fosse una battuta lo dimostra questo odierno titolo di UniPorn, impaginato, involontariamente ma assai freudianamente, con l'immagine del santo segretario taumaturgo. L'elemento freudiano è il rimando inconscio a quando tutto questo (il tradimento) cominciò, in quei lontani anni settanta.

A proposito di via libera (sempre provenienti dall'estero, è il loro destino, guardate anche qui) ripropongo quindi questo post del 2012 di Roberto Buffagni: "Un’ipotesi sul ruolo del PCI nel caso Moro", che si lega perfettamente a questo recente articolo di Matteo Volpe: "L’“onestà” politica, il cavallo di Troia delle oligarchie".

Man mano che la Storia comincia ad appiattire su un unico sfondo i puntini che rappresentano gli eventi politici italiani degli ultimi quarant'anni, essa li rende più vicini e più facili da unire, e un giorno sarà impossibile anche per i peggiori seguaci della disciplina di partito non vedere finalmente la verità.

Update 21/10. Stamattina ho trovato segnalato su Twitter questo articolo. E' interessante perché, al di là delle necessarie verifiche alle affermazioni di Vladimir Bukovsky, egli disegna un ritratto assai convincente e purtroppo realistico di un'Unione Europea pericolosamente simile al regime sovietico, rivelandone lo spirito totalitario comune. E' curioso il fatto che questo progetto di sovietizzazione dell'Europa, di estensione del socialismo ad Ovest nel momento in cui il socialismo reale rischiava di scomparire per sempre sotto la spinta del neoliberismo economico sia risultato così funzionale ai progetti dell'élite reazionaria fautrice della shock economy. La dittatura finanziaria che ha bisogno, per il suo trionfo, della fusione con il totalitarismo socialista. Sembra un paradosso ma forse potrebbe essere andata veramente così.
Detta in altro modo, la sinistra rimase vedova, dovette prostituirsi per sopravvivere e alla fine trovò addirittura uno ricco da sposare. Sembra proprio la metafora di Maria Braun di Fassbinder.

domenica 18 ottobre 2015

Le favole di Lafontaine


Oskar Lafontaine, ex mini­stro delle Finanze ed ex pre­si­dente del Par­tito social­de­mo­cra­tico tede­sco (Spd) e del Par­tito della sinistra (die Linke), ha inviato questa lettera, pubblicata dal Manifesto, alla sinistra italiana. Mi compiaccio di riproporvela con la mia personale ed umile esegesi, nella speranza che possiate cogliere finalmente il carattere dissociato e sociopatico di questa sinistra cialtrona. Prima o poi vi c'entrerà. Io non mollo mai.

Scrive dunque Oskar:
"Care com­pa­gne, cari compagni,
la scon­fitta del governo greco gui­dato da Syriza davanti all’Eurogruppo ha por­tato la sini­stra euro­pea a doman­darsi quali pos­si­bi­lità abbia un governo gui­dato da un par­tito di sini­stra, o un governo in cui un par­tito di sini­stra sia coin­volto come part­ner di mino­ranza, di por­tare avanti una poli­tica di miglio­ra­mento della con­di­zione sociale di lavo­ra­trici e lavo­ra­tori, pen­sio­nate e pen­sio­nati, e delle pic­cole e medie imprese, nel qua­dro dell’Unione euro­pea e dei trat­tati europei."
Cominciamo bene. Con la negazione e l'iononcentrismo.
Oskar, perché fai così? Syriza ha perso perché ha consegnato la Grecia in catene alla Troika. Non solo, la sinistra europea persegue ovunque lo sterminio della classe media lavoratrice e la distruzione del tessuto industriale, la riduzione in schiavitù e povertà dei suoi cittadini con tutto l'armamentario fornito in kit dall'ONU, dall'Impero e dalle loro metastasi finanziarie, inclusa l'arma di migrazione di massa (guarda le politiche autogenocidarie dei governi della sinistra scandinava), e tu insisti a non vederne la volontaria complicità? Lo sai che la sinistra lo fa proprio perché è nel quadro dell'Unione europea e dei trattati che glielo si richiede? E lo fa senza farsi pregare e con goduria, direi.
"La rispo­sta è chiara e bru­tale: non esi­stono pos­si­bi­lità per una poli­tica tesa al miglio­ra­mento della con­di­zione sociale della popo­la­zione, fin­tanto che la Bce, al di fuori di ogni con­trollo demo­cra­tico, è in grado di para­liz­zare il sistema ban­ca­rio di un paese sog­getto ai trat­tati europei."
Cosa significa migliorare la condizione sociale della popolazione, liebe Schatzi? Forse mettere una bella patrimoniale, tassare le proprietà, limitare il contante che è così moralizzante? O mettere più soldi in tasca a tutti con il rischio concreto di avere più odiosi benestanti in giro, compresi i lavoratori? Io so già cosa mi risponderesti ed è per questo che so che quelli come te non potranno mai rappresentare la soluzione ma solo incarnare in eterno il problema, l'eterna zeppa nell'ingranaggio della storia.
Mi fai quasi compassione perché vedi la BCE e la sua mancanza di legittimità democratica ma vuoi ancora rimanere, per carità non sia mai, nel quadro dell'Unione e dei trattati dei quali essa è nient'altro che la logica conseguenza. In questi casi, escludendo l'ipotesi dell'imbecillità, rimane solo la disonestà intellettuale.
"Non esi­stono pos­si­bi­lità di met­tere in atto poli­ti­che di sini­stra se un governo cui la sini­stra par­te­cipi non dispone degli stru­menti tra­di­zio­nali di con­trollo macroe­co­no­mico, come la poli­tica dei tassi di inte­resse, la poli­tica dei cambi e una poli­tica di bilan­cio indipendenti."
Mi spieghi allora perché ce li avete fracassati fintanto che non ci avete condotto nella trappola della moneta unica e della conseguente perdita di sovranità? Tre paragrafi di letterina a Babbo Natale e ancora non ho letto un doveroso "siamo stati dei coglioni e pure delinquenti, cazzo, a crederci e a volere a tutti i costi questa Europa nazistoide!"
"Per miglio­rare la com­pe­ti­ti­vità rela­tiva del pro­prio paese sotto l’ombrello dell’euro, restano al sin­golo paese sot­to­po­sto alle con­di­zioni dei trat­tati euro­pei solo la poli­tica sala­riale, la poli­tica sociale e le poli­ti­che del mer­cato del lavoro. Se l’economia più forte, quella tede­sca, pra­tica il dum­ping sala­riale den­tro un’unione mone­ta­ria, gli altri paesi mem­bri non hanno altra scelta che appli­care tagli sala­riali, tagli sociali e sman­tel­lare i diritti dei lavo­ra­tori, così come vuole l’ideologia neo­li­be­ri­sta. Se poi l’economia domi­nante gode di tassi di inte­resse reali più bassi e dei van­taggi di una moneta sot­to­va­lu­tata, i suoi vicini euro­pei non hanno pra­ti­ca­mente alcuna pos­si­bi­lità. L’industria degli altri paesi per­derà sem­pre più quote sul mer­cato euro­peo e non europeo.
Men­tre l’industria tede­sca pro­duce oggi tanto quanto pro­du­ceva prima della crisi finan­zia­ria, secondo i dati Euro­stat, la Fran­cia ha perso circa il 15% della sua pro­du­zione indu­striale, l’Italia il 30%, la Spa­gna il 35% e la Gre­cia il 40%."
Questa è nient'altro che sociopatia. Ovvero parlare con distacco emotivo dei propri delitti. Sei tedesco o no, Oskar? Ti posso ricordare che, prima che facesse rinchiudere i concorrenti economici nella prigione dell'euro, il tuo paese non era affatto il più forte ma lo è diventato proprio grazie al dumping e alla politica mercantilista? Eri ministro delle Finanze negli anni novanta, hai visto applicare la shock economy alla DDR o cosa?
Ti sei svegliato ora perché la Germania è tornata alla casella di partenza e rimarrà ferma un giro e forse perderà il Parco della Vittoria? Peccato che noi "singoli paesi" (puoi anche chiamarci con il nostro nome, PIIGS) abbiamo perso un decennio di sviluppo e nessuno ce lo restituirà. Ti suggerisco una bella parola di sinistra: autocritica. Dovresti farla in duplice modalità: in quanto tedesco e in quanto di sinistra.
"La destra euro­pea si è raf­for­zata anche per­ché mette in discus­sione l’Euro e i trat­tati euro­pei, e per­ché nei paesi mem­bri cre­sce la con­sa­pe­vo­lezza che i trat­tati euro­pei e il sistema mone­ta­rio euro­peo sof­frano di alcuni difetti costitutivi."
Ecco il meccanismo di proiezione. Se i trattati europei e l'euro sono difettosi è colpa della destra che se n'è accorta. Si metta agli atti.
"Come dimo­stra l’esempio tede­sco, la destra euro­pea non si pre­oc­cupa della com­pres­sione dei salari, dello sman­tel­la­mento dei diritti dei lavo­ra­tori e delle poli­ti­che di auste­rità più severe. La destra vuole tor­nare allo Stato nazio­nale, offrendo però solu­zioni eco­no­mi­che che rap­pre­sen­tano una variante nazio­na­li­stica delle poli­ti­che neo­li­be­ri­ste e che por­te­reb­bero agli stessi risul­tati: aumento della disoc­cu­pa­zione, aumento del lavoro pre­ca­rio e declino della classe media."
Quindi fammi capire: destra e sinistra vogliono entrambe la distruzione della classe media. Solo che la destra la persegue in senso nazionalistico e la sinistra in nome e per conto della globalizzazione imperialista. Ottimo.
"La sini­stra euro­pea non ha tro­vato alcuna rispo­sta a que­sta sfida, come dimo­stra soprat­tutto l’esempio greco.Atten­dere la for­ma­zione di una mag­gio­ranza di sini­stra in tutti i 19 Stati mem­bri è un po’ come aspet­tare Godot, un autoin­ganno poli­tico, soprat­tutto per­ché i par­titi social­de­mo­cra­tici e socia­li­sti d’Europa hanno preso a modello la poli­tica neoliberista."
Ecco la parte più interessante: la scissione schizoide. La sinistra che prende a modello la politica neoliberista non siamo mica noi, è la psycosinistra del "Mamma, mamma, cos'hai fatto?!", il lato oscuro, i socialdemocratici, come sento ripetere da quaranta fottutissimi anni. 

Occhio che adesso parte il delirio lisergico:
"Un partito di sinistra deve porre come condizione alla sua partecipazione al governo la fine delle politiche di austerità.Tut­ta­via ciò è pos­si­bile solo se in Europa prende forma una costi­tu­zione mone­ta­ria che con­servi la coe­sione euro­pea, ma che ria­pra ai sin­goli paesi la pos­si­bi­lità di ricor­rere a poli­ti­che capaci di aumen­tare la cre­scita e i posti di lavoro; anche se la più grande eco­no­mia opera in con­di­zioni di dum­ping salariale.
Pre­sup­po­sto impre­scin­di­bile a que­sto scopo è il ritorno a un sistema mone­ta­rio euro­peo (Sme) miglio­rato, che con­senta nuo­va­mente di ricor­rere alla riva­lu­ta­zione e alla sva­lu­ta­zione. Tale sistema resti­tui­rebbe ai sin­goli paesi un ampio con­trollo sulle rispet­tive ban­che cen­trali e offri­rebbe loro i mar­gini di mano­vra neces­sari per con­se­guire una cre­scita costante e l’aumento dell’occupazione attra­verso mag­giori inve­sti­menti pub­blici, così come per con­tra­stare, tra­mite la sva­lu­ta­zione, l’ingiusto dum­ping sala­riale ope­rato dalla Ger­ma­nia o da un altro Stato membro.Que­sto sistema ha fun­zio­nato per molti anni e ha impe­dito l’emergere di gravi squi­li­bri eco­no­mici, come ne esi­stono attual­mente nell’Unione europea."
Il bottepienismo, malattia senile dell'europeismo. Oskar, mi senti? Esci dal trip e seguimi. Non esiste politica europea né mercantilismo, né unione monetaria senza austerità. Non esistono SME migliorabili perché è il concetto di vincolismo che impedisce la libertà d'azione, come suggerisce già il termine. 
Mi sembri tanto quello, Allen Dulles, che voleva servirsi dei nazisti moderati.


Come è esistito un unico tipo di nazismo, quello di Auschwitz, così esiste un solo tipo di vincolismo: quello fondato sul concetto di asimmetria, di rapporto di potere tra un forte e molti deboli. There Is No Alternative, come dicono i padroni.
"Rivol­gen­domi ai sin­da­cati ita­liani, tengo a sot­to­li­neare che lo Sme non è mai stato per­fetto, domi­nato come era dalla Bun­de­sbank. Ma nel sistema Euro la per­dita del potere d’acquisto delle lavo­ra­trici e dei lavo­ra­tori attra­verso salari più bassi (sva­lu­ta­zione interna) è maggiore."
Oskar, che è tedesco e non vorrà mai rinunciare al privilegio ottenuto dal suo paese a spese degli altri, coraggio, fatti psicanalizzare, riconosce che anche lo SME era uno strumento di dominio mercantilista ma in versione soft. Quindi propone solo l'anestesia, non l'eliminazione della tortura. Proprio perché, da bravo tedesco, non vuole rinunciare all'über alles.
"A me, osser­va­tore tede­sco, risulta molto dif­fi­cile capire per­ché l’Italia uffi­ciale assi­sta più o meno pas­si­va­mente alla per­dita del 30% delle quote di mer­cato delle sue industrie."
Signora mia, pensi quanto difficile risulta a me da italiana. Sa però che l'Italia ufficiale è quella di Renzi e del PD, l'ultima mutazione del maggiore partito della sinistra? Non commetterà anche lei l'errore di confondere la passività con il collaborazionismo?
"Sil­vio Ber­lu­sconi e Beppe Grillo hanno messo sì in discus­sione il sistema Euro, ma ciò non ha impe­dito all’Eurogruppo di imporre il modello delle poli­ti­che neo­li­be­ri­ste alla poli­tica italiana.Oggi la sinistra italiana è necessaria come non mai."
Ancora delirio. Ci ha detto finora che la sinistra ha sposato il neoliberismo. Ha ammesso che l'eurogruppo ha imposto il modello neoliberista, che però le sinistre al potere, di tutte le sfumature del rosso, hanno volonterosamente applicato alla lettera. Insomma: la sinistra ha sposato il neoliberismo. Ebbene? Compagni, ci vuole più sinistra.
"La per­dita di quote di mer­cato, l’aumento della disoc­cu­pa­zione e del lavoro pre­ca­rio, con la con­se­guente com­pres­sione dei salari, pos­sono rien­trare nei miopi inte­ressi delle imprese ita­liane, ma la sini­stra ita­liana non può più stare a guar­dare que­sto pro­cesso di de-industrializzazione."
Ma non s'era detto che era stata la Germania a fare dumping salariale e soprattutto ad imporlo ai singoli paesi? E che la sinistra aveva sposato le politiche di austerità?  Che c'entrano le povere imprese italiane, che muoiono come mosche quando non vengono svendute a rapaci compratori stranieri? O non si può più dire straniero?
"Lo svi­luppo in Gre­cia e in Spa­gna, in Ger­ma­nia e in Fran­cia, dimo­stra come la fram­men­ta­zione della sini­stra possa essere supe­rata non solo con un pro­cesso di uni­fi­ca­zione tra i par­titi di sini­stra esi­stenti ma soprat­tutto con l’incontro di tante ener­gie inno­va­tive fuori dal cir­cuito poli­tico tradizionale.Solo una sini­stra suf­fi­cien­te­mente forte nei rispet­tivi Stati nazio­nali potrà cam­biare la poli­tica euro­pea. La sini­stra euro­pea ha biso­gno ora di una sini­stra forte in Italia."
E' incredibile. L'apoteosi. Chiunque, giunto a questo ultimo paragrafo, ha ormai intuito che questo sconquasso europeo è vagamente colpa di un progetto reazionario inspiegabilmente idolatrato e messo in pratica dalla sinistra, un vero X-File che però si risolve facilmente con la parola magica tradimento, ma Oskar, facendo finta di non saperlo, auspica una sinistra ancora più forte. 
Lo capisco. Il cammino è ancora lungo, c'è ancora tanto lavoro da fare, prima di aver sostituito tutti gli autoctoni con seguaci della sharia e svenduto tutto lo svendibile al potere globale delle corporation.
"Vi saluto calo­ro­sa­mente dalla Ger­ma­nia e vi auguro ogni suc­cesso per il pro­cesso di costru­zione di una nuova sini­stra italiana."
La favola della buonanotte. Una nuova sinistra, nientepopodimeno. 
Ancora. 
Ma buttarsi a destra come tutte le persone normali, no?

giovedì 15 ottobre 2015

Il sostitutore di autoctoni





Twitter sta ancora ribollendo dopo questo. Il tal Enrico Borghi, piddino lettiano, che l'ha retwittato, si occupa di comunità montane, luoghi ove purtroppo ancora oggi latita il kebabbaro e gli autoctoni (la nuova denominazione neolinguale per gli italiani) sono pericolosamente inclini alla conservazione delle proprie identità culturali.
Meglio quindi agire subito ed auspicarne la sostituzione (volenti o nolenti?) con giovani subsahariani amanti delle camminate e vogliosi di ripopolare gli antichi borghi, appunto, montani, per scoprire il gusto della vita in malga. 
Indovinate chi glielo chiede? Non ci crederete mai. Sulla pagina personale di questo eroe della multiculturalità foie gras appare questa tenera elegia:

Chissà se è farina del suo sacco o l'ha trovata già predigerita nel kit del piccolo collaborazionista che ha ricevuto anche, il primo giorno di scuola a Bruxelles, Cecilia Malmström, quella che mica deve rispondere ai cittadini europei delle sue azioni, ma solo alle corporation che non rispondono nemmeno a Dio onnipotente.

La nota ironica della faccenda è che Borghi Enrico proviene dalla Val d'Ossola, come dire la Mecca per i credenti del mito della Resistenza. Quelli che, sollecitati dal compagno Togliatti, già allora cittadino del mondo, anzi sovietico e italiano suo malgrado (i maligni maccartisti sostengono usasse il termine "mandolinaro"), abbiamo sempre creduto combattessero per il bene dell'Italia e invece comincio a temere che già da allora lavorassero per l'Impero. Quell'altro.

Autoctoni. E' andata bene che sono buonisti per statuto e non ci chiamano ancora indigeni. Ma con le nuove leggi razziali ho speranza che presto potremo perfino ambire a diventare vite indegne di essere vissute.



martedì 13 ottobre 2015

Lo ius sòla, il Senato sciolto nell'acido e lo stupro quotidiano di Gramsci



Se in questi giorni vi ho trascurati è perché sono immersa in una serie televisiva in svariati DVD su Enrico VIII e le sue mogli. Storia virata al pruriginoso con innumerevoli imprecisioni storiche, alcune proprio da urlo, ma non peggiore, in quanto ad inattendibilità, della cronaca di questo sciagurato ottobre 2015 che ci viene offerta dai corrieri delle baldracche, dalle unità salmonate, dalle repubbliche di salò e dagli immondi telegiornali e talk show monorenziani. 
Avevo bisogno di disintossicarmi. Insomma preferisco rivivere i tempi cupi dei monarchi assoluti e delle loro sgualdrine elevate a regine, delle teste che rotolano, delle epidemie di sudore inglese e di consunzione e delle esecuzioni mediante squartamento o bollitura da vivo piuttosto che seguire in diretta le gesta delle ciuche costituenti.
Come dite? Che, dopo tutto, non è cambiato molto da allora, a parte l'i-Phone? Effettivamente nella storia c'è perfino un politico pio e sant'uomo di nome Moro condannato a morte in nome delle riforme e anche gli intrighi di corte delle varie famiglie di potere assomigliano molto a certe odierne disfide da cortile di maggioranza, azionaria o politica.
Insomma, non se ne esce. La storia tende pericolosamente a ripetersi, di monarca assoluto a monarca assoluto.

La prima pagina dell'Unità di oggi mi fa ripiombare nella realtà, nella giornata in cui la ciuca twitta felice e lui la ritwitta, sperando che entrambi vadano a farsi retwittare e viene approvato, con l'astensione vigliacca e fetida dei pentacolati, lo ius soli, un altro passo avanti verso il meraviglioso mondo di Kalergi.
Il Senato si struggevano di abolirlo da cinquant'anni, lo dicono loro. Per la Camera non poniamo limiti alla Sacra Provvidenza. Casomai si scioglierà anche Montecitorio, magari nell'acido. Del resto il PD tira diritto, come dicevano i fratelli in camicia nera tanto cari a Togliatti. 

Lo ius soli, dicevo. C'è un parametro illogico e giuridicamente folle in questa legge. Questo:


Ovvero, ma spero di aver capito male, il figlio di tedeschi viventi da anni qui in Italia non può diventare italiano e il figlio del ghanese si, solo perché è ghanese, per non dire nero?
Una bella discriminazione razziale in piena regola, non trovate? Io non sono giurista ma.....

Sempre sulla falsariga del "facciamo estinguere gli italiani", ecco un'altra notiziola che vorrei tanto fosse falsa come l'eternamente giovane e fico, anche dopo vent'anni, Re Enrico della mia fiction.


Capite bene perché vogliono fare carta da culo della nostra santa Costituzione. Perché devono far passare le nuove leggi razziali. Quelle contro di noi.
Degli stranieri non gliene frega una beata minchia, come non frega una minchia tanta agli stranieri di diventare italiani. Lo dimostra il fatto che quando muoiono vogliono tutti essere rimpatriati, vi fosse pure da portarli in culo al mondo.
I nostri carnefici con lo ius soli si illudono di forgiare un nuovo elettorato piddino di riserva ma finirà come gli italiani all'estero che, secondo i missini, avrebbero portato voti alla conservazione e invece, quando fu il momento di votare, si buttarono a sinistra.

Ma passiamo alle cose serie, a quello che mi fa veramente andare in bestia più di ogni altra cosa, ossia gli intellettuali dell'asinistra che negano la realtà.
Come la Sora Rosa che si preoccupa tanto, porello, della deriva autoritaria che deriverebbe ai virginali piddini dai massonacci di basso grado alla Verdini, perché forse ha dimenticato il centralismo democratico (notare sempre l'uso dell'aggettivo "democratico") rimasto incorrotto ed inalterato meglio della mummia di Lenin fin dai tempi del PCI staliniano di Togliatti, passando per la melassa berlingueriana fino alla materia organica anfibia del PD renziano.

Oppure l'altro, il Canfora, che intuisce la verità, la intravvede tra pesanti strati di difesa ma non osa nominarla perché, facendolo, dovrebbe affrontare, come tutti coloro che hanno creduto nella sinistra, la realtà di esserne stato fottuto a tradimento in ogni buco fottibile. Abbiamo vissuto tutti in una versione su scala nazionale del Forteto. Siamo stati illusi, sedotti, abusati, fottuti e abbandonati. Ma Canfora ancora li giustifica:
"La crisi del socialismo reale nel 1989-1991 fa entrare in crisi anche le socialdemocrazie europee. È un paradosso ma è così. Da quel momento lo Stato sociale, che è stato lo strumento fondamentale dei socialdemocratici per contrastare l’alternativa bolscevica, è stato difeso sempre meno efficacemente dall’attacco delle destre. Allo stesso tempo è arrivata la crisi economica, che durerà ancora."
"Difeso meno efficacemente"? Io direi piuttosto che le riforme sono proprio un'arma di distruzione di diritti e che loro non hanno alcun timore di usarla. 
Non è affatto un paradosso. Si chiama trattativa, l'unica vera trattativa. Oppure tradimento, come preferisce. La destra non si è nemmeno alzata dal divano, non ha detto beo, ha fatto tutto la sinistra da sola. E' bastato che l'Unpercento le scrivesse: 

"Berlino, novembre 1989

Guarda, cocca, che il comunismo sovietico è finito, quindi è finito il comunismo. Ora, il problema potrebbe essere che sei finita anche tu, il tuo welfare e i tuoi diritti, per non parlare dei tuoi figli in banca. Vuoi che li mandiamo a raccogliere pomodori o vuoi aiutarci a creare un bellissimo mondo dove siamo tutti fratelli, senza colori e sfumature e dove si tromba tutti chi ci pare e piace? Ma soprattutto, dove tu puoi continuare a farti i tuoi affarucci in pace e magari andare al potere, che ci tieni tanto, in cambio di un piccolo aiuto per creare gli Stati Uniti d'Europa, che voleva anche il tuo poro Spinelli? Non vedi che in fondo vogliamo le stesse cose e non dobbiamo più combatterci? 

Firmato: Pisenlov."

Cari Canfora e Asor Rosa, ci sono arrivata io che non ho la barba e potrei essere una capra; cos'è che vi impedisce di arrivarci anche voi?


Con cotanti intellettuali, vi potete immaginate la classe dirigente.
Questi fottuti impuniti e solo perché la loro impunità era funzionale alla vittoria finale dell'Unpercento: al raggiungimento e superamento dell'ultimo livello, quello dove incontri Diablo in persona. 
Impuniti che, siccome gli altri sono cialtroni allora pretendono che i loro lo siano di meno, anzi siano addirittura definiti bravepersone e non i cialtroni che sono, pure peggio degli altri. 

Prendiamo un cialtrone a caso: Alexis Tsipras che, su suggerimento della Mamma Ubriacona, da bravo picciotto tasserà anche i disoccupati sulla base della presunzione di reddito
La solita incapacità genetica di sinistra di distinguere tra patrimonio e reddito. E' qui, miei adorati, che casca il compagno asino e che cascherà sempre. Sulle tasse. La destra non vuole le tasse, la sinistra si. Chiedetevi perché il PD, che in realtà sarebbe destra secondo la Sora Rosa, non vuole la flat tax.
Li stanate sempre con la parola magica proprietà. Se la nominate e loro vi rispondono con la triade tasse, patrimoniale ed evasione, siete certi di trovarvi al cospetto dell'esemplare di sinistra.
Un altro "il PD è di destra" e non rispondo di me.

venerdì 9 ottobre 2015

Er cigno bianco e er cigno nero


L'euro funziona o non funziona, come cominciano a lamentare quelli della BUBA2, ovvero la BCE? 

La pagina di giornale è del 2014 ma sarebbe apparsa comunque in qualunque momento ad una certa distanza dall'introduzione dell'euro. 
L'euro non è affatto il cigno nero ma il cigno bianco che più bianco non si può. E' un evento a fortissimo impatto ma assolutamente previsto, che coloro che ha avvantaggiato oltre ogni decenza stanno disperatamente cercando di dipingere di nero - come facevano i giardinieri con le rose del giardino della Regina di Cuori - solo per coprire la loro colpa di essere stati fin dall'inizio profondamente disonesti. Non c'è niente nell'euro che non fosse atteso. Altro che cigno nero.

Il cigno bianco prevedeva che l'euro avrebbe funzionato, oltre ogni limite di decenza, per la Germania e non avrebbe mai funzionato per i paesi che non erano la Germania. 
Infatti. Cigno bianco ammazza il cigno nero.
Prevedeva anche che ad un certo punto avrebbe cominciato a non funzionare nemmeno più per la Germania. Infatti, vedi il trionfo degli zerovirgola continentali qui sopra. Cigno bianco ti riammazza il cigno nero.

L'euro ha funzionato, ancor più oltre ogni limite di decenza, su un altro livello, quello della contrapposizione tra economia e finanza, tra capitalismo e finanziarismo. 
Ha funzionato, oltre ogni limite di decenza, per il finanziarismo, la neoplasia che governa il mondo distruggendo il tessuto dell'economia capitalistica senza distinguere tra paesi grandi e piccoli ed economie forti e deboli, per non parlare delle persone, ma, qui viene la mia domanda: potrà continuare a farlo in eterno come si illudono coloro che credono di poter vivere senza l'economia e le sue regole semplici ma implacabili o il cigno bianco avrà presto la meglio un'altra volta sul cigno nero?

Io so che al cigno bianco nun je devi...



lunedì 5 ottobre 2015

Felice come uno appena tornato dalla Luna



Neil Armstrong che balbetta come uno studentello all'esame, Buzz Aldrin teso come una corda di violino e Michael Collins al quale scappa da ridere e che disegna pupazzetti sul foglio.
Ragazzi, che cavolo, siete appena stati sulla Luna, ci siamo dovuti alzare apposta di notte da piccoli per vedervi zampettare in lungo e in largo sul nostro satellite - no, dico - e cos'è questa lagna? Ho visto più entusiasmo in squadre di calcetto che avevano vinto un torneo estivo tra rioni.
E non è che quarant'anni dopo gli astronauti siano meno immusoniti e visibilmente depressi. 
Una cosa è certa. Questi video sono la prova scientifica che la Luna fa diventare lunatici.