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sabato 4 giugno 2016

Necessariamente italiani


Qualcuno si chiede se questa dolce bimba, non fosse così piccina e potendo parlare e discernere, approverebbe la sua necessaria italianizzazione forzata che ha implicato lo sradicamento dalla sua terra, dal suo continente e dalla sua gente? Mi spiegate qual è la differenza tra questo uso strumentale e pedopropagandistico del pupo eletto africano e il famigerato "faccetta nera sarai romana" o, per dirla con Mattarella, "necessariamente italiana"?
Che la pupattola sarebbe stata il testimonial inconsapevole per lo strombazzamento ricorrente sullo ius soli si era capito fin da subito, ma il problema è che la cosa, invece che muovere a compassione, comincia a scatenare solo rabbia e nausea, a causa della profonda dissonanza cognitiva e dell'inganno che il messaggio contiene.
Infatti, se le nazioni e le identità nazionali sono merda e devono scomparire in favore dello zuppone etnico alla porcara, perché obbligare i pupattoli africani ad italianizzarsi, ovvero ad assumere l'identità di un paese del quale, nella più ottimistica delle ipotesi, e giustamente, povere anime, non gliene frega niente? Il paradosso è che si italianizzano degli estranei mentre si disitalianizzano gli italiani. Questa evidentemente è l'ultima mission rimasta alle alte cariche: appuntare medaglie di cartone. 

Chiedetevi anche, per una pupattola salvata dalle acque come Mosè (in attesa delle sette piaghe), quanti bambini africani sono necessariamente costretti a crepare a causa delle politiche di deportazione volute dai vecchi e nuovi padroni dell'Africa che impediscono loro di fuggire, perché solo i più forti sono chiamati a questa folle colonizzazione necessaria dell'Europa. E' provato infatti che ogni soldo speso per le migrazioni è tolto allo sviluppo dell'Africa, con effetti devastanti per il futuro del continente e di milioni di bambini come questa, ma tanto ormai lo sapete che lo scopo è distruggere entrambi i continenti trascinandoli nel caos.

Il ministero della pedopropaganda delle deportazioni ormai produce ogni sera le immonde sceneggiate sulla spiaggia con i gommoni ad un metro dalla riva dai quali scendono persone perfettamente asciutte e ben equipaggiate per le riprese, con donne e bambini in primo piano a stimolare nello spettatore un senso di empatia dal tracciato ormai piatto, mentre la voce narrante parla di "centinaia di cadaveri" che possiamo solo immaginare e che dovrebbero, secondo i piani, farci sentire necessariamente in colpa per la loro sorte. Una narrazione falsa, artefatta e spudorata, di un cinismo ributtante, perché gli annegati veri sono proprio coloro che non rispondono alla categoria del "più forte" e che vengono necessariamente sacrificati dai trafficanti per far posto agli uomini. Quelli che, difatti, sbarcano  in assoluta maggioranza.

La pedopropaganda necessariamente svergognata produce anche obbrobri di altro tipo. Per esempio questi:




Le nazioni si distruggono necessariamente anche banalizzandone la cultura e la storia livellandole verso il basso. Mettere sullo stesso piano un dio come Caravaggio e una mocciosa qualunque che sa disegnare come tutti i bambini sanno fare, serve solo per abbassare quella che è stata una delle massime espressioni culturali mondiali e peculiarmente europee e italiane, il Rinascimento, a livello di banale "disegno infantile" che tutti possono realizzare assurgendo a livello di nuovi caravaggi in ogni parte di questo schifoso pianeta. 
Ma davvero! A questo punto, quando saremo la marmellata (dis)umana che loro vogliono, a cosa serviranno gli Uffizi o la Cappella Sistina? Cosa impedirà la loro necessaria riconversione in bivacco per i migranti e gabinetto per i loro bisogni, o magari la loro necessaria distruzione in quanto contenenti immagini offensive per il loro dio?


29 commenti:

  1. Io non ho molto in comune con questo signore, ma mi dispiace di avere scoperto questa sua esternazione solo recentemente: "Nel contesto socio-politico attuale, però, prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra, ripetendo con il Beato Giovanni Paolo II che «diritto primario dell’uomo è di vivere nella propria patria: diritto che però diventa effettivo solo se si tengono costantemente sotto controllo i fattori che spingono all’emigrazione» (Discorso al IV Congresso mondiale delle Migrazioni, 1998). Oggi, infatti, vediamo che molte migrazioni sono conseguenza di precarietà economica, di mancanza dei beni essenziali, di calamità naturali, di guerre e disordini sociali."
    https://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/messages/migration/documents/hf_ben-xvi_mes_20121012_world-migrants-day.html

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    1. Anonimo08:27

      INSERIAMOLA IN QUESTO CONTESTO
      Roma - 11 febbraio 2013 - "Chi lascia la propria terra lo fa perché spera in un futuro migliore, ma lo fa anche perchè si fida di Dio che guida i passi dell'uomo, come Abramo. E così i migranti sono portatori di fede e di speranza". Lo diceva un mese fa, al termine dell’Angelus in piazza san Pietro, Benedetto XVI. Pochi giorni prima, nella solennità dell’Omelia della notte di Natale, aveva posto “la grande questione morale su come stiano le cose da noi riguardo ai profughi, ai rifugiati, ai migranti”, mentre “riempiti da noi stessi, non lasciamo spazio agli altri”.

      Nel suo breve pontificato, Joseph Ratzinger ha parlato molto spesso di immigrazione, esortando i cattolici all’accoglienza e al rispetto dei diritti e della dignità di chi lascia il suo Paese per fuggire a guerre, persecuzioni e miseria, o anche solo per inseguire la speranza di una vita migliore. Lo ha fatto attraverso interventi “estemporanei” o, più programmaticamente, nei suoi messaggi annuali per la Giornata del Migrante e del Rifugiato.

      Nell’ultimo messaggio, pubblicato lo scorso ottobre, ha sottolineato tra le altre cose che “ogni Stato ha il diritto di regolare i flussi migratori e di attuare politiche dettate dalle esigenze generali del bene comune, ma sempre assicurando il rispetto della dignità di ogni persona umana. Il diritto della persona ad emigrare è iscritto tra i diritti umani fondamentali, con facoltà per ciascuno di stabilirsi dove crede più opportuno per una migliore realizzazione delle sue capacità e aspirazioni e dei suoi progetti”.

      Un giorno, parlando ai ragazzi dell’Azione Cattolica, il papa chiese loro di “essere generosi, accoglienti, solidali, e soprattutto comunicatori della bellezza della fede”. “Tanti uomini, donne e giovani – ricordò - vengono a contatto con il nostro mondo, che conoscono superficialmente, abbagliati da immagini illusorie, e hanno bisogno di non perdere speranza, di non barattare la loro dignità. Hanno bisogno di pane, di lavoro, di libertà, di giustizia, di pace, di veder riconosciuti i propri inderogabili diritti di figli di Dio”.

      Guardando alle migrazioni Ratzinger ha sempre considerato l’impatto distruttivo che possono avere sulle famiglie e ha chiesto norme che ne tutelino l’unità . “Occorre augurarsi – disse qualche anno fa rivolgendosi agli ambasciatori - che i bisogni di coloro che emigrano siano presi in considerazione da legislazioni che facilitino il ricongiungimento familiare e concilino le legittime esigenze della sicurezza e quelle dell'inviolabile rispetto della persona”.

      Benedetto XVI ha sempre invitato tutti a vedere nei migranti il volto di Cristo. “Gesù – disse nel corso di un viaggio apostolico in Africa - ha voluto prendere il volto di quanti hanno fame e sete, degli stranieri, di quanti sono nudi, malati o prigionieri, insomma di tutte le persone che soffrono o sono messe da parte; il comportamento che noi abbiamo nei loro confronti sarà dunque considerato come il comportamento che abbiamo nei confronti di Gesù' stesso”.

      Del resto, come ha ricordato più volte il pontefice, “Anche i genitori di Gesù dovettero fuggire dalla propria terra e rifugiarsi in Egitto, per salvare la vita del loro bambino: il Messia, il Figlio di Dio è stato un rifugiato''.

      EP
      http://www.stranieriinitalia.it/attualita/attualita/attualita-sp-754/benedetto-xvi-papa-dalla-parte-dei-migranti.html

      dON dON

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    2. Anonimo08:35

      Cioè, per il GRANTE MAZINGER IL PROBLEMA DELLA FAMIGLI SI RISOLVE CON, E CITO PAPALE PAPALE "LEGISLAZIONI CHE FACILITINO IL RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE", AGGI CAPITO O NO??? TRADOTTO DAL PAPALE PAPALE:"NON SOLO TU POVERELLO MIGRANTE CHE HAI LASCIATO LA TUA FAMIGLIA, MA ANCHE I TUOI AMICI, PARENTI, E FIGLI DOVRANNO ARRIVARE QUI IN ITALY"
      PERCHÈ??? PERCHÈ MAZINGER DISSE:
      "Il diritto della persona ad emigrare è iscritto tra i diritti umani fondamentali, con facoltà per ciascuno di stabilirsi dove crede più opportuno per una migliore realizzazione delle sue capacità e aspirazioni e dei suoi progetti"
      QUINDI, A PEPPINO, AGGI CAPITO OPPURE NO? OGNUGNO, ANCHE IL GRANDE MAZINGER PUÒ DIRE FRASI DI CIRCOSTANZA, COME QUELLA DA TE CITATA, MA STA DI FATTO CHE LA SOSTANZA DEL DISCORSO DI MAZINGER, SE LA SI ANALIZZA NEL CORSO DEGLI ANNI, È UN TANTINELLO DIVERSA, E NON DISSIMILE DAL "ACCOGLIETELI TUTTI" BERGOGLIONE
      dON dON

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    3. Anonimo08:39

      "il comportamento che noi abbiamo nei loro confronti sarà dunque considerato come il comportamento che abbiamo nei confronti di Gesù' stesso"
      A PEPPINO, ACCOGLITI UN MIGRANTE IN CASA, TE LO DICE IL GRANDE MAZINGER

      Don Naiolo

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    4. Vedo che qualche coda di paglia ha preso fuoco. Nessuna sorpresa.
      Comunque il punto centrale che intendevo sottolineare, a scanso di equivoci, era questo: "il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Aspetto che tutti evitano con attenzione.

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    5. Anonimo10:01

      E il diritto a non essere invasi e sostituiti come popolazione é stato affrontato da Ratzinger? Cosi solo per curiosità, grazie. Saluti. Edoardo

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    6. @ don naiolo (quando uno ha un nick come questo)...non è proprio così e la precisazione sta proprio nel testo da lei citato : "Nell’ultimo messaggio, pubblicato lo scorso ottobre, ha sottolineato tra le altre cose che “ogni Stato ha il diritto di regolare i flussi migratori e di attuare politiche dettate dalle esigenze generali del bene comune, ma sempre assicurando il rispetto della dignità di ogni persona umana. Il diritto della persona ad emigrare è iscritto tra i diritti umani fondamentali, con facoltà per ciascuno di stabilirsi dove crede più opportuno per una migliore realizzazione delle sue capacità e aspirazioni e dei suoi progetti”."
      Non c'è alcuna regolamentazione dell'immigrazione nè tanto meno il rispetto della dignità di ogni persona umana (devo ricordare il famoso "Abbiamo bisogno dei migranti perchè gli Italiani non vogliono fare certi lavori"...ma se mi pagate in maniera consona alla dignità di ogni persona umana li faccio e forse mi sposo anche e faccio figli... così, tanto per fare un ragionamento terra-terra e senza tante maiuscole).
      Quindi prima di postare minchiate a raglio di somaro leggere con attenzione, pagliaccio.

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  2. Anonimo08:22

    Migranti, il Papa ai governanti: accoglieteli! Austria e Tirolo: da qui non si passa

    E Bergoglio disse:"Come è possibile che tanta sofferenza possa abbattersi su uomini, donne e bambini innocenti ai quali chiudono la porta quando cercano di entrare da un'altra parte, e sono li' al confine perche' tante porte e tanti cuori sono chiusi"
    See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Migranti-Papa-bello-quando-governanti-aprono-porte-97a69da2-6b7d-4eaa-83e2-2e6561fef94e.html

    BERGOGLIO, SE TI PIACCIONO GLI IMMIGRATI, FALLI ATTERRARE TUTTI IN VATICANO SENZA FARLI PASSARE DALL'ITALIA!!!!! CI HAI ROTTO I COGLIONI CON IL TUO FINTO E CALCOLATO PIETISMO

    Don Don

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  3. Il grande disegno della creazione del caos infinito va avanti con una continuità di intenti veramente ammirevole. Noi esterniamo i nostri dubbi e di ritorno ci rifilano le loro certezze.
    Penso davvero che il ritorno al "il piccolo è bello" diventerà di nuovo lo slogan del prossimo futuro.

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  4. Beh, già chiamare le persone "risorse" trasportandole dal piano dell'essere al piano delle cose/dell'uso (e quindi trasformandole di già in una funzione, disumanizzandole, vizio dell'aziendalismo ormai ubiquo) spiega tutto.

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    1. Concordo. Possibile che un tale obbrobrio, perfettamente consono ad un campo di concentramento, sia cosi' accettato nel linguaggio comune? Com'e' lontano il tempo dell'ufficio del personale... termine antico con lo sconveniente riferimento al fatto che di "persone" trattasi! Il linguaggio aziendale e' uno dei punti piu' bassi della civilta' occidentale.

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  5. Anonimo10:57

    https://www.youtube.com/watch?v=RKV4xxmV-Sc


    Basterebbe così poco per fare chiarezza...


    Matteo

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    1. Grazie del video! Conferma la grandezza dell'uomo che ci ha lasciati. La lezione di fondo dice che ognuno è libero e deve esserlo di decidere:il vero nemico è la manipolazione e la forzatura, chiaramente con la complicità dei media.

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    2. Anonimo18:09

      Lo conoscevo, ma immagina se l'avesse detto Schwarzenegger. Poi e' arrivato mr. Parkinson a rimettere le cose a posto. Sono fatalita' frequenti in un certo ambito di opinione, come per il povero leghista Buonanno che si e' schiantato modello Haider. Solo sfiga... che altro ?

      G.Stallman

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  6. Temo che il vero problema sia il seguente: che se vi sarà una reazione all'invasione migratoria, sarà una reazione violenta, disordinata, che provocherà una guerra civile a bassa intensità con fiammate di orrore; e che questa sia l'ipotesi migliore.

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  7. https://www.facebook.com/ablocutio/photos/a.1535841763321416.1073741828.1535838936655032/1725812367657687/?type=3&theater

    SCHIFO SENZA FINE -
    SEGUITA LO SFRUTTAMENTO DELL' IMMAGINE DI BAMBINI MORTI

    Mattarella inaugura il MUSEO DELLA FIDUCIA E DEL DIALOGO PER IL MEDITERRANEO. Cuore del museo l' "Amorino dormiente" del Caravaggio, perche secondo alcuni storici lo dipinse avvalendosi di un modello reale, un bambino morto che secondo queste fecce andrebbe a simboleggiare i bambini morti attraverso i quali continuano incessantemente a divulgare il loro messaggio di ACCOGLIENZA. Non piu solo quelli che raccattano in mare e che mettono in buona luce davanti agli obbiettivi, ora si avvalgono anche dei grandi artisti.

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  8. Anonimo14:11

    L'inciso del Presidente così come espresso, se del caso non sia espunto da un testo da esaminare, mi sembra abbia poco senso. Il problema prevede più componenti. Non posseggo particolare cultura storico politica per ricordare la posizione di quanti e quali partiti ma soprattutto di concittadini che abbiano criticato o meglio si siano opposti con forza alla colonizzazione economica del maghreb e dell'Africa intera. Peraltro è anni che l'Europa - noi compresi - la immerda con i propri rifiuti. Senza Coltan non si telefona, la fettina e la polenta vengono cotte con il gas algerino, ma l'intellighenzia della Farnesina ha pensato di collaborare con i cugini di Total in Libia, no comment per gli ultimi avvenimenti egiziani. Già all'epoca del garofano gli aiuti africani se li sono spartiti a piene mani tra la congrega mentre la Lega dura e autoctona ha investito (o forse investe tuttora) in titoli tanzani (o tanzanici). E' chiaro che tutto ciò si somma alla totale destabilizzazione del Vicino Oriente, ma non mi sembra tuttavia che ci sia oggi un sentimento popolare tra rancori da bar sport e messaggi papali orientato e 'deciso', a parte il limitato pubblico più attento e informato dei lettori sul web. Discutiamo sui paletti al 'necessariamente italiana', l'imam in Comune non lo voglio di certo, ma è altrettanto utile un minimo di coerenza, almeno nelle valutazioni generali.
    Questa è la colonizzazione dal basso da parte delle risorse umane coraniche.

    Quella dall'alto prevede il fondo sovrano del Qatar che si è comperato tutta l'area e 'Milano che sale', Grand'hotel Gallia compreso, sede storica Unicredit e via dicendo. Black Rock invece va bene, è a stelle e strisce.
    Ma ciò che mi fa ancora più specie è la colonizzazione silente del 'pericolo giallo cinese', di Gingko Tree, di Bank of China ,del Fondo Sovrano cinese e altre companies emirates, ecc.: però nel piccolo dettaglio commerciale c'è anche una discreta compiacenza di nostri connazionali che, in molti o pochi casi che siano, 'esausti' della propria attività la cedono a botte di contanti dopo trattative non particolarmente defatiganti. Allora non si parla di valori ma de daneè.
    Mah, non per riferirci a consunti quadretti del Bel Paese Galbani alla Longanesi, ma come suggerisce il filosofo: "il popolo non pensa,crede".

    leoross

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  9. Anonimo14:22

    Non temere, il multiculturalismo non esiste, non è mai esistito e mai esisterà. È anti-umano, va contro la natura stessa degli uomini.
    Il piano è destinato a fallire. Che lo faccia pacificamente o per esplosione resta da vedere.

    Menego

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    1. Anonimo10:45

      Esiste in quanto condizione transitoria. Quando dalle varie comunita' uscira il vincitore della lotta, allora ricomincera' tutto d capo. Il M. e' solo uno strumento di distruzione di cio' che rimane della coesione preesistente. Poteva avere un senso, vigente un qualche potere imperiale (l'Impero romano era abbastanza multiculturalista, quello britannico anche), ma si trattava comunque di culture assimilatrici. Il barbaro poteva diventare generale e fino imperatore, ma doveva essere perfettamente assimilato nella cultura romana. Nel caso inglese, invece, era la cultura cockney a impedire che il suddito imperiale non raggiungesse gradi troppo alti. Magari nella colonia, ma nel cuore dell'Impero cio' era escluso. Perche' la visione inglese era razzista.

      G.Stallman

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  10. Per vari anni ho avuto a che fare con comunità indigene latinoamericane, soprattutto del Chiapas e dell'Ecuador, cercando di capire la loro visione del mondo e le loro lotte. Ebbene, non uno dei componenti di quelle comunità ambiva a "europeizzarsi", ma ciascuno era consapevole che la sua lotta per la dignità e l'eguaglianza di cittadino, mantenendo beninteso le suoi origini etniche, si realizzava restando nel territorio ancestrale dov'era nato, rivedicando le sue radici culturali e opponendosi ai "cattivi governi". Ora, non so quando e come, ma se una società migliore potrà nascere in quelle terre, si dovrà sicuramente a loro, a quelli rimasti a resistere, a lottare. Quanto a quelli che arrivano qui dall'Africa, la parte mediatizzata dell'"esodo" (perché ce n'è stato e ce n'è in corso un altro, quello invisibile, non mediatizzato, di coloro che, provenienti da poaesi dell'America Latina, sbarcano con l'aereo dotati di visto turistico, allo scadere del quale passano a "indocumentati"), sono di un'altra pasta, per così dire. A loro non interessa il cambiamento di questo sistema politico-economico, ma l'accettano in toto sperando in qualche modo di esserne cooptati, di potersi ricavare al suo interno uno spazio vitale. Desiderio legittimo, da parte loro, ma alla cui realizzazione io non mi sento impegnato né chiamato. Personalmente, al buonismo ipocrita e strumentale, preferisco il primato della politica.

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  11. Anonimo21:24

    Eppure la differenza e' evidente. Essendo il F. razzista, la romanita' riguarda l'Impero, mentre la razza rimane quella che e'. In democrazia, che razzista non e', significa invece che chiunque puo' essere italiano. Quelle che erano le prerogative degli USA. Nel primo caso non avrebbero mai ricorso a imponenti flussi migratori nel caso di denatalita', invece nel secondo lo fanno appoggiandosi alla prerogativa antifascista dell'antirazzismo. Io direi che la differenza e' proprio sostanziale.

    Certo, agli africani non frega nulla di italianizzarsi, almeno fino a che non viene promessa loro qualche contropartita. E' un continuo rilancio battuto con i soldi nostri, oltre ai diritti nostri. Quando si dice che ci stanno vendendo il culo, significa che ci stanno vendendo il culo. E questo e' uno dei modi.

    Quanto possa fregare ai negri dei loro stessi fratelli lo si puo' benissimo evincere dalla pratica di mettere copertoni intorno al collo delle donne, dare loro fuoco ed esibire il risultato sui viali per racimolare un po' di elemosina. Bestie ? No, le bestie non lo fanno. A gente cosi', che gliene freghera' mai di una foto ?

    Caravaggio ? Se l'accostavano a un Munch si sarebbe notata meno la differenza. la nostra arte ce la siamo gia' bell'e che distrutta da soli, anche senza la povera bimba "siriana", che si scoprira' essere di Fuorigrotta.

    G.Stallman

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  12. Anonimo22:18

    Tampieri, hai una bella testa, una bella personalità e ti ergi una spanna al di sopra delle miserie del pensiero unico. Grazie per i tuoi articoli

    Italico

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  13. Necessariamente è una parola che non lascia scampo.
    Ciò che è necessario e in senso stretto sua medesima causa e in quanto tale non modificabile, privo di causa, immutabile nel suo illusorio mutare.

    Quello che vorrebbero tanto tassellare nella nostra mente è che, come al solito, non c'è alternativa. E' un universo determinato, tolemaico, meccanicistico, immodificabile.
    E perché continui a opporti, che te ne fai del libero arbitrio in un universo deterministico?

    Le parole, le parole...(quarantotto ci ha appena fatto un post).

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    1. Anonimo10:57

      Non so se ricordi il termine "oggettivamente" e la sua matrice filosofica originaria. Declinato in chiave positivistica stava a significare che cio' era vero in quanto scientifico, quindi inconfutabile. Invece "necessariamente" ci riporta alla Logica e ad un Determinismo, anche questo, tipicamente progressista. Significa la stessa cosa, ma presuppone la conoscenza di dinamiche causa-effetto che solo gli iniziati padroneggiano appieno: data una condizione, i suoi effetti non possono che essere di un certo tipo. Sembra un assunto scientifico, ma in realta' e' solo retorico. Presuppone che l'Autorita' sa, mentre i sudditi non sanno, fino a che non vengono opportunamente indottrinati.

      G.Stallman

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  14. Anonimo12:26

    A proposito di Arte ( con la A maiuscola) , domandati come mai gli attuali " padroni del mondo" non hanno mai "fatto arte" che non sia "destrutturalismo ", e perche' quando si occupano di quella "vera" sia solo per una speculazione finanziaria.
    ws

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    1. Anonimo12:38

      Appunto. C'e' tutta una teoria al riguardo, che certo conoscerai...

      G.Stallman

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