giovedì 4 settembre 2025

Il tridente di Lilith. Le origini gnostiche del progressismo tra marxismo, spiritismo e femminismo



Immagine IA generata con Grok

Che cos'hanno in comune tre movimenti apparentemente lontani come  il marxismo, il femminismo e lo spiritismo?
Alcune curiose coincidenze temporali, circoscritte al fatidico anno rivoluzionario 1848, ci forniscono preziosi indizi per ricondurre quei movimenti ad una possibile fonte di ispirazione comune, la versione inversiva e luciferina dello gnosticismo.

Il 1848 può essere definito il "Sessantotto" dell'Ottocento.

Il 23 febbraio a Londra uscì la prima edizione del "Manifesto del Partito Comunista" a firma di Karl Marx e Friedrich Engels. Il coming-out del comunismo, il manifesto politico del materialismo storico, nemico giurato di ogni fede religiosa e svenevolezza spirituale, nel suo celeberrimo incipit, alla stregua di un grimorio di maghi neri, evocava per ben quattro volte nello spettro citato un'entità.  Pochi autori hanno notato questa bizzarria che c'entra ben poco con un programma politico o addirittura economico per giunta materialista. Così infatti scriveva Marx:

«Uno spettro s'aggira per l'Europa - lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono alleate in una santa battuta di caccia contro questo spettro: papa e zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi.
[...]
Il comunismo è di già riconosciuto come potenza da tutte le potenze europee. E` ormai tempo che i comunisti espongano apertamente in faccia a tutto il mondo il loro modo di vedere, i loro fini, le loro tendenze, e che contrappongano alla favola dello spettro del comunismo un manifesto del partito stesso..[1]»

Un mese dopo, il 31 marzo, nello stato di New York, tre ragazzine, le sorelle Fox, diventano le protagoniste di uno dei primi casi mediatici della storia, con i giornali progressisti che pompano la storia fino all'inverosimile, coinvolgendo anche i primi movimenti femministi, vedremo perché. Il clamore deriva dal fatto che le ragazze sostengono di comunicare abitualmente con un'entità chiamata "Signor Piede Biforcuto". In seguito si scoprirà che era tutta una burla, un "gioco di bimbe", ma nel frattempo lo spiritismo era stato lanciato come fenomeno ideale per terrorizzare e agganciare allo stesso tempo le folle nella fascinazione; con la Chiesa che fin da subito condannò la pratica di giocare con l'evocazione di entità, perché potenzialmente demoniache.

Infine, nel luglio di quello stesso anno a Seneca Falls, presso New York, si tenne l'assemblea di circa trecento donne ove Elizabeth Cady Stanton, una delle prime femministe, strettamente coinvolta nello spiritismo, formulò una dichiarazione dei diritti delle donne all'eguaglianza, nella quale vi si affermava:
«...tale è stata la tolleranza paziente delle donne sotto questo governo, e tale è ora la necessità che le costringe a richiedere la condizione di eguaglianza alla quale esse hanno diritto. La storia dell'umanità è una storia di ripetute offese e usurpazioni degli uomini nei confronti delle donne, allo scopo di istituire su di esse una tirannia assoluta».[16]
In un articolo del 2023 pubblicato su "Il Timone", Manuela Antonacci cita la scrittrice cattolica Carrie Gress che, nel suo libro "The End of Woman", a proposito della Cady Stanton afferma:
«Vedeva lo spiritismo come una grande opportunità per le donne», spiega, perché «eliminava completamente gli uomini come mediatori tra il mondo materiale e quello spirituale. Le donne potevano facilmente invocare i morti. Non avevano più bisogno di un prete, ma solo di un gruppo di donne sedute intorno ad un tavolo».

Questi tre avvenimenti del 1848 sono uniti da un filo rosso che è l'evocazione, la comunicazione tra mondo materiale e mondo sottile. Il mundus patet, in pratica, l'apertura simbolica del passaggio tra dimensioni che, lungi dall'essere confinata ad un momento preciso del calendario e alle arti esperte dei sacerdoti e solo ad essi, come nella religione dell'antica Roma, diveniva gioco di società e programma politico, suggerendo che la vera Rivoluzione post-giacobina avrebbe avuto come protagonista assoluta la donna. Quel mundus di fatto non fu mai più richiuso e ai nostri giorni la breccia pare aprirsi ogni giorno di più.

Torniamo a Mark ed Engels. Essi vengono classificati come filosofi ed economisti, ma in queste due citazioni parlano chiaramente del ruolo che avrebbero avuto le donne nel futuro ribaltamento dell'ordine naturale, con al centro la distruzione della famiglia:

«...per quanto terribile e repellente appaia la dissoluzione della vecchia famiglia entro il sistema capitalistico, cionondimeno la grande industria crea il nuovo fondamento per una forma superiore della famiglia e del rapporto tra i due sessi, con la parte decisiva che essa assegna alle donne» (K. Marx, il Capitale)
«Il rovesciamento del matriarcato segnò la sconfitta sul piano storico universale del sesso femminile. L'uomo prese nelle mani anche le redini della casa, la donna fu avvilita, asservita, resa schiava delle sue voglie e semplice strumento per produrre figli». (F. Engels, "L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato", p. 84)
Nel suo libro «Schelling, filosofo in Cristo», Engels - che pure era il migliore dei due, non può fare a meno di osservare che:
"Doро la terribile Rivoluzione francese, uno spirito completamente nuovo, diabolico, è penetrato in gran parte dell'umanità, e la negazione di Dio solleva audacemente il capo in una maniera così spudorata e sottile che verrebbe da pensare che le profezie delle Scritture vengano realizzate oggi".


Più che della lotta di classe o dell'emancipazione dei lavoratori quindi, La Rivoluzione aveva forse bisogno nuovamente di Eva  per completare la distruzione dell'ideale edenico, seppur caduto dopo il peccato originale, in nome e per conto del Serpente? In effetti, lungi dal combattere il capitalismo - alla faccia dei proletari - il marxismo si è impegnato fin dall'inizio a forgiare uno strumento in grado di porre l'inimicizia tra uomo e donna, disarticolare la famiglia e minare la stessa sopravvivenza dell'Umanità, oppressa oggi da una crescente sterilità sia materiale che morale. 

Qual era però il fine ultimo di tale progetto? Una convincente spiegazione è che esso si iscriva nella ribellione gnostica contro Dio visto come demiurgo malvagio.

Nel controverso testo "Marx & Satan" del pastore evangelico di origine rumena Richard Wurmbrand, pur non riuscendo a dimostrare con certezza l'appartenenza del filosofo di Treviri al satanismo, l'autore tuttavia raccoglie una serie di citazioni da sue opere che ne rivelano aderenze quantomeno ideali allo gnosticismo  luciferino. In un suo celebre dramma giovanile, Marx infatti scrive:

"Se vi è qualcosa che possa distruggere, 
Vi piomberò dentro, 
anche se porterò il mondo 
Nella rovina. 
Il mondo che sorge fra me e l'abisso, 
Lo farò a pezzi, 
con le mie Durevoli maledizioni. 
Stringerò fra le mie braccia la sua dura realtà, 
Abbracciandomi, il mondo perirà in silenzio, 
E sprofonderà nell'estremo nulla. 
Perire, senza esistenza: questo sarebbe Realmente vivere."

Che non si trattasse solo di precoci fascinazioni per il Male da metallaro ante litteram, lo dimostra la successiva avversione totale e dogmatica per la religione e l'adesione dei regimi comunisti all'ateismo più estremo in nome proprio del marxismo. 

Per arrivare alla distruzione della società umana, alla quale il marxismo ha contribuito in maniera massiccia, bisognava ora agire, come ai tempi dell'Eden, sull'elemento femminile per sostituire l'esempio di  santità della Vergine Maria corredentrice con quello di dannazione della dea Lilith. 

In effetti, dagli studi sull'isteria - oggi di fatto istituzionalizzata e normalizzata -  alla psicoanalisi, fino al dogma della liberazione sessuale e il progressivo rifiuto della maternità fino alla ritualizzazione di fatto dell'aborto come atto sacrificale di potenza inversiva, tutto ha contributo a trasformare l'emancipazione della donna nel trionfo dell'irrazionalità e della contraddizione sulla logica, a creare quel chao che avrebbe condotto infine al novus ordo.  

Lo spiritismo, passatempo da salotto borghese presentato come innocuo e creduto tale ma in realtà affine alla negromanzia, era la pratica ideale per poter innescare nel mondo positivista razionale devoto alla scienza ed al progresso, quella inesorabile ed irreversibile liberazione delle forze ctonie provenienti dall'inconscio e dal mondo sottile che aveva trovato nella donna il medium d'elezione.  

Nel 1870 lo spiritismo contava già 10 milioni di seguaci, che diventarono oltre 15 milioni nel 1890.
In meno di dieci anni dalle esperienze "soprannaturali" delle sorelline Fox, il filosofo e pedagogista francese Allen Kardec pubblicò il primo di una serie di testi chiave dello spiritismo come "Il libro degli spiriti", canalizzatogli da uno spirito chiamato Zephyr, seguito da " Il Vangelo secondo gli spiriti" e altri titoli eloquenti. 
L'Illustration del 14 maggio 1853 scriveva: "Tutta l'Europa, cosa dico, l'Europa? Tutto il mondo ha oggi lo spirito disturbato da una esperienza che consiste in farsi muovere dei tavoli. Galileo fece meno rumore quando provò che era infatti la Terra che girava intorno al Sole".[7]

Il medesimo schema di attrazione-repulsione sull'opinione pubblica dello spiritismo avrebbe caratterizzato, esattamente cento anni dopo, nel 1948, anche la nascita della mitologia degli UFO.
Ufologia che non è altro che lo spiritismo con gli omini verdi al posto degli ectoplasmi e le astronavi al posto dei tavolini a tre gambe. Tanto che, nella sua versione parafisica, essa considera gli alieni nient'altro che mere entità demoniache. I contattisti, gli individui che sostengono di aver incontrato gli extraterrestri non sono altro che gli equivalenti dei medium. 
Non a caso la prima raffigurazione di un alieno si deve al satanista Aleister Crowley, che disegnò l'entità Lam da egli evocata.


Perfino l'apparentemente seria scienza missilistica ed astronautica rivela di sé origini legate all'occultismo più estremo, financo al satanismo, sia da parte americana che sovietica, ed è altresì noto il  coinvolgimento della massoneria nelle imprese della NASA della cosiddetta "corsa alla Luna".
D'altra parte, nel pensiero del massimo dirigente bolscevico Alexandr Bogdanov il filone ricchissimo dell'esoterismo comunista si salda con il cosmismo russo nella credenza che i morti popolino il pianeta Marte, dove sarebbe pienamente realizzata la società comunista. Questo mentre l'ateismo di stato pretendeva di estirpare dal popolo ogni fede religiosa.

Lo spirito, anzi lo spettro rivoluzionario giacobino gnostico, definito da Engels diabolico, aveva trovato infine il modo di combinare il luciferismo nascosto nella rivendicazione di libertà, uguaglianza e fraternità, con l'irrazionalismo nato dall'eliminazione di ogni freno inibitorio dell'inconscio femminile che avrebbe poi spinto l'uomo a sacrificare la propria virilità sull'altare del progresso. 
Tutte le rivoluzioni hanno fallito tranne quella femminista che prosegue indisturbata nel tentativo di distruggere, oltre alla donna stessa e all'uomo, il mondo, ovvero l'odiosa creazione di Dio.



Bibliografia: 

padre Francesco Bamonte, "I danni dello spiritismo"

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