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lunedì 31 ottobre 2011

Cento idee in padella


Leggevo oggi su Facebook che, secondo chi è andato a ravanare nelle proprietà del file scaricabile da Internet delle "Cento idee" in padella di Matteo Renzi, l'autore del testo, il ghostwriter, sarebbe nientepopodimeno che Giorgio Gori, il marito di Cristina Parodi, uomo Mediaset ed ex direttore di Canale 5. Scarico il pdf e controllo; è vero. Se non è un altro Giorgio Gori che nulla ha a che vedere con quello, abbiamo scoperto un altarino niente male del "Nostro" di Firenze. Guardalo lì, come l'è bellino!

Quindi, dietro la passione politica secondo Matteo non vi sarebbe altro che ribollita berlusconiana cotta e mangiata (in omaggio alla cognata del ghostwriter) e rigurgitata per i palati ormai abituati solo all'ingoio passivo, possibilmente per via televisiva? Ma non mi dica. Questo si che è uno scoop. 
Del resto siamo diventati un paese dove si fa a gara a chi è più di destra, anzi proprio fascista. E questo sindaco Crodino con una faccia che dice più di mille parole, alla destra piace, piace. C'è chi sospetta perfino che il suo ruolo a sinistra sia simile a quello di un drone. Arrivare, fare danni e ripartire. Tutto da telecomandato.

Intendiamoci, Bersani è furbo e non si fa fregare dai rottamatori. Lo sa bene che se ci sono degli agenti del nemico infiltrati, delle spie, lui e la Rosy non sono mica lì per agitare il Martini a James Bond.
Purtroppo però, e questa è la tragedia del PD, il fatto che Renzi ti faccia scattare immediatamente l'associazione con il bischero, non fa automaticamente di Bersani un grande segretario alla Berlinguer. Facciamocene una ragione.

sabato 29 ottobre 2011

Piovono borsette


Vedere la Sinistra litigare mi rassicura. Mi convince che non sto sognando, che questa che sto vivendo è la realtà. E' il mio totem.

P.S. Mi sa che dopo la Maria e la Patonza, toccherà far girare anche la Leopolda.

venerdì 21 ottobre 2011

Il Grillo espiatorio


Un partito progressista maturo, che ha superato le sue malattie infantili, compreso l'infantilismo, raggiungendo una buona autostima e che mira a governare addirittura una nazione intera non avrebbe paura. Non temerebbe un movimento d'opinione da percentuali sotto il cinque per cento - attualmente attorno al 3.0% nelle intenzioni di voto -  che sotto l'involucro di puro marketing ha forse solo il volatile entusiasmo dei suoi sostenitori e che probabilmente non sottrae voti solo a lui ma anche a destra. Magari cercherebbe di capire cosa, di quel movimento, attira gli elettori, soprattutto giovani. Quali sono i suoi argomenti vincenti. Vedrebbe se è il caso di copiarne qualche idea ed iniziativa, se valide, per attirare a sé il consenso di quegli elettori. Insomma si comporterebbe da adulto razionale e consapevole.

Invece, come ha dimostrato l'ultimo caso, quello delle elezioni regionali del Molise, vinte dal candidato di centrodestra per un venticello di corpo sul PD, il partito democratico, invece di prendersela con sé stesso, come fanno gli adulti, ha trovato subito il responsabile della sua sconfitta, il Grillo espiatorio. 
Insomma, il piccolo Piddì ha frignato pestando i piedini per terra e chiedendosi, pieni di pianto gli occhi, come osavano gli elettori italiani di sinistra non votare il meraviglioso partito di Bersani e della Dama Grigia. Stronzi anche loro, sottinteso, come i radicali.
Se perfino la sconfitta nel minuscolo Molise, una regione con poco più di 300.000 abitanti (la popolazione di una città come Bari), riesce ad affossare l'autostima di un grande (numericamente) partito mandandolo in panico per un 3% perso e portandolo a chiedere metaforicamente la testa di un comico pensionatosi in politica, credo ci sia ben poco da fare.

Il bipartitismo in Italia ha prodotto un curioso effetto. Uno dei partiti del duopolio, invece di diversificare l'offerta e tenerci a distinguersi dall'altro, si è quasi completamente identificato con l'aggressore, ovvero con l'impresario di avanspettacolo sceso in politica. Di conseguenza, ragionando ormai in termini di palcoscenico e borsettate reciproche tra primedonne, soffre se un comico gli ruba la scena.  Che i due siano uguali e complementari, aggressore ed aggredito, e che ragionino allo stesso modo, lo dimostra il fatto che B., il Barnum del consiglio, applaude Grillo che "porta via i voti alla sinistra"
Non c'è solo avanspettacolo ma anche una mentalità da presidente del Borgorosso Football Club nei due PD (con L o senza) . L'importante non è partecipare ma vincere, se abbiamo perso non è perché siamo delle pippe ma perché ci hanno dato contro un rigore che non c'era, e poi ce l'hanno tutti con noi, e c'è la sudditanza psicologica degli arbitri.

Grillo, con tutto il rispetto per l'entusiasmo e la costanza nel difendere le sue costose idee, può far paura solo a partiti così. A partiti per i quali il problema non sono loro, i loro dirigenti e programmi, sono gli altri che sono grillini.

martedì 18 ottobre 2011

Nessuno mi può sfiduciare, soltanto tu

Tutti parlano di un prossimo cambio di governo. Una curiosità: chissà se da qualche parte c'è una trattativa in corso.

domenica 16 ottobre 2011

La cripta degli incappucciati


Brucia la Roma dell'Imperatore Cerone che se la ride suonando l'Euro al posto della lira - unica differenza con il precedente - e contando i suoi 316 tra servi e badanti. Sperando che non si renda mai conto di quanto gli costano.

Il governo degli incappucciati ringrazia gli incappucciati che sono scesi in piazza a rimettere disordine.
I giornali e le televisioni con il mignolino alzato si appassionano alla foto del ragazzo che lancia l'estintore sperando che chi la guarda faccia le dovute libere associazioni con altre situazioni tipo, dico un nome a caso, Carlo Giuliani e Genova. "L'Unità" intanto sbuffa e si lamenta del "tormentone sugli infiltrati". Ho detto l'Unità, non "Il Tempo".

Il PD non ha aderito alla manifestazione. Non erano previsti attaccapanni sui quali appendere il cappello.

Pannella è stato lungamente fanculizzato on the road a suon di "pezzo di merda" dagli inferocitos che gli hanno rinfacciato il tradimento dell'altro giorno. E' da stamattina che dalla sua radio si difende dicendo che non è vero che i radicali hanno fatto raggiungere il numero legale, che hanno comunque votato contro B. e che non hanno mai governato con lui. Quindi Capezzone era solo un sogno.

Nel frattempo, in centinaia di manifestazioni all'estero da migliaia e migliaia di persone, nemmeno l'ombra di un black bloc e nessuna violenza e tutti si chiedono come mai.
A me pare che ormai la piazza in Italia sia il bivacco di vari manipoli fascisti che non tollerano infiltrazioni da parte di provocatori pacifici.
Il ministro degli interni, mentre Roma bruciava, sembra impossibile ma non era a Roma. Un giorno ci spiegherà cosa cazzo c'è di così interessante a Varese. O se colà  ha per caso un abbonamento con Natascia.

sabato 15 ottobre 2011

Avete bisogno di una piattaforma?


"Quello degli 'indignados' mi pare un movimento confuso, che avrebbe bisogno di una piattaforma seria. Ci vuole un po' di cautela e spero che domani non sia esposto a provocazioni". (Pierluigi Bersani, ieri 14 ottobre)

"In queste ore stanno avvenendo violenze e devastazioni inaccettabili. I provocatori che hanno voluto inscenare una vera e propria guerriglia urbana colpiscono al cuore le ragioni di un movimento che in tutto il mondo vuole esprimere liberamente un disagio ed una critica all'attuale assetto dell'economia mondiale".
(Pierluigi Bersani, oggi 15 ottobre)

Una piattaforma in mezzo al mare è proprio l'immagine più eloquente dell'isolamento, della straniazione del maggiore partito d'opposizione dalle istanze più attuali dei giovani e degli oppressi, la sua sordità totale all'ascolto del respiro del popolo. E' pazzesco. Questi rischiano veramente di arrivare che la rivoluzione è già finita.
Perché a questo residuato politico inesploso che è l'acronimo di una bestemmia non interessano i movimenti dal basso, le loro rivendicazioni, siano esse espressioni di puro idealismo o motivate della tremenda necessità di mettere assieme il pranzo con la cena e un futuro con il presente. Non interessano le manifestazioni  forse ingenue ma pur sempre portatrici di istanze di rivendicazione sociale e che dovrebbero quanto meno far sorgere nelle testone di balsa dei suoi dirigenti un sospetto: "Ci stiamo perdendo qualcosa, per caso?"

Il  maggiore partito della cosiddetta sinistra non scende più in piazza dai tempi di Genova. Non hanno tempo per le proteste. Devono pensare alle loro piattaforme serie del cazzo, a sfornare calde calde supercazzole politichesi prematurate di bottegone come fosse Bersani.
Bravo Pierluigi, ancora una volta avete lasciato la gente da sola in piazza, sapendo in anticipo che sarebbero arrivati i provocatori, i black-bloc e i violenti delle tifoserie che si infiltrano - tutto scritto nel vangelo secondo Kossiga. Gente che sarebbe stata oggetto della solita repressione a gas e della successiva insopportabile riprovazione da parte dei politici.
Continuerò a dirlo fino alla morte e non me ne frega niente se vi incazzate, o piddini grigi. Quando il PCI aveva un servizio d'ordine e il partito non si vergognava di scendere in piazza, alle manifestazioni per i provocatori non c'era trippa. I vostri strenui difensori dell'indifendibile, quelli che vi voteranno sempre perché siete i meno peggio - pensa come siamo ridotti -  dicono che i tempi sono cambiati. Si, cari,  in peggio e io ho nostalgia dei camalli alti due metri per un quintale che avrebbero fatto polpette dei black bloc. Perché i provocatori li riconoscevano dal tanfo. Gli bastava allargare le narici al vento.

Voi dirigenti ve ne restate chiusi nel bottegone a sorbire la vostra cautela merdosa, a mettere il cappello all'ultimo momento sulle conquiste della gente, a masturbarvi sui sondaggi che vi promettono la vittoria alle prossime elezioni e il ritorno al potere - occhio a non farvi fottere come nel 2006, però - a guardare dalla finestra la gente che impara ogni giorno di più che scendere in piazza contro i regimi che affamano la gente per difendere le caste miliardarie  - delle quali siete parte - è pericoloso, che a protestare si prendono le mazzate, il gas e la riprovazione dei media per i quali siamo tutti terroristi anche se lottiamo per i nostri fottuti diritti.
Confusi siete voi, ormai scollati dalla gente, dalla vostra storia e dal vostro tempo, appagati di essere parte integrante del sistema e ad esso perfettamente integrati. Collusi e infelici.
Voi non state più dalla parte del popolo e un giorno qualcuno se ne ricorderà.

P.S. Rileggendo la prima citazione di Bersani mi viene in mente che quel “ci vuole un po' di cautela” sarebbe perfetto in bocca ad un vescovo al quale è giunta la voce che un suo parroco molesta i bambini.

venerdì 14 ottobre 2011

Vigor mortis


Franceschini: “Perdono pezzi. Ogni voto di fiducia calano di 1, di 2 o di 3.″  (Oggi)
Bersani: “In ogni caso maggioranza diminuisce.”  (Oggi)
Fassino: "Ci arriviamo, ci arriviamo..." (Molto tempo fa, in risposta a Piero Ricca che gli chiedeva quando avrebbero fatto la legge sul conflitto di interessi."

Avete ascoltato la bella tempra volitiva e decisionista della dirigenza piddina. Prima o poi, tra un centinaio di votazioni di fiducia e molti altri mesi o anni di agonia, qualche altro pezzo di intonaco della maggioranza cadrà. Lasciamo fare alla deriva dei continenti, ai movimenti carsici ed al bradisismo, magari ad un bel 7° Richter indipendente dalla nostra volontà. E poi c'è sempre la Commare Secca, non c'è nessuno di eterno. 
Loro tirano a campa', non hanno mica fretta.  Più tempo ci vuole e meglio è, perché adesso come adesso non sarebbero pronti, forza, capìtelo. Meglio attendere, tergiversare, continuare a fingere l'orgasmo al pensiero della caduta di questo governo infame ma non fare nulla di concreto per farci godere veramente abbattendolo. Al limite, invece di quell'Aventinello idiota di ieri, metterne in atto uno vero oggi, togliendo al governo la possibilità di ottenere una votazione valida. Un segnale di vita, di volontà, di azione, perdio. Mettergli paura e lasciarlo solo con le sue baldracche di entrambi i sessi a contare un numero legale che non c'è. 
Ma figurati se quei pallemosce nati dall'incrocio tra la sacrestia e la casa del popolo, quei doncamillopepponi si sarebbero mai presi una responsabilità in vita loro. Anche oggi Miss Bindy si infuria - è una mania - e piagnucola: “I radicali sono entrati prima di ricevere il messaggio che chiedeva ai nostri di farlo.” Se non è capace, da presidente del PD, di concordare i tempi tecnici, cazzi suoi. E pensate che lei, 
Capìtelo una volta per tutte, o illusi PDofili. L'opposizione dei D'Alema, del gemello B. senza capelli e di Suor Germana Furiosa - che pure, in confronto agli altri compagni del partito, in quando ad attributi, è Chuck Norris - non ha alcun interesse a far cadere B. Lo salveranno sempre, se lo coccoleranno facendo finta di essere degli adorabili pasticcioni che, poffarbacco, si sono impapocchiati sulle cifre, perché senza di lui sono fottuti anche loro. E il bello è che voi, amici miei, li votate da secoli perché se no vince B.

giovedì 13 ottobre 2011

Gruppo di famigli in un interno

I cinque radicali  ad opposizione alternata
La riedizione dell'Aventino, come tutte le più recenti pensate di Bersani, è una minchiata, se non altro per la potenziale carica di sfiga storica che porta con sé e per la dimostrazione che questa sinistrina non riesce ad andare politicamente oltre la fiera dell'antiquariato. Detto questo, giusto per strappare l'ultimo brandello di orecchio rimasto attaccato al piddino, registriamo in cronaca odierna l'ennesimo gesto da Judas boys dei radicali, che hanno voluto distinguersi come al solito rimanendo seduti in sala operatoria durante l'anestesia di Bossi, per non far credere a chissà chi di essere parte dell'opposizione e di condividerne le battaglie. 
Evidentemente il problema non era solo Capezzone, ed è chiaro ormai anche ai più tardi che i doni equini dei radicali nascondono sempre la sorpresina. Dispiace inoltre che questi famigli dei resti mortali inconsunti di Pannella si facciano sempre scudo delle disgrazie dei detenuti per motivare i loro voltafaccia. Con l'aggravante che i carcerati rimangono nella disperazione ma il Re di Sparta se la cava sempre e Radio Achei continua a trasmettere a spese dello Stato.
A questo punto, cara Suor Germana, non basta che tu t'indigni e ti adiri. Se hai le palle, almeno tu, sotto la divisa da piddina grigia, li devi cacciare via a calci in culo. Tanto non sarà una misera percentuale d'albumina che potrà cambiare il corso delle elezioni. Se non lo farai scriveremo anche questo nel libro nero e guarda che ha già più pagine di un romanzo di Eco.

martedì 4 ottobre 2011

La bocca sollevò dal fiero pasto


Non so se avete visto l'ultimo video di Beppe Grillo e fatto caso all'impressionante annuncio finale. Se una trentina di grillini entreranno in Parlamento alle prossime elezioni non si limiteranno a fare il culo agli altri politici, ma si mangeranno pure i loro cervelli. Interi congressi di neurologia saranno sobbalzati sulla sedia.
A parte che con quello della Gelmini non ci si sdigiuna, ma lo sa Beppe che cibarsi di cervello umano è pericolosissimo perché è altissimo il rischio di contrarre la malattia del prione, il Kuru? Una malattia terribile che fa uscire pazzi e ridere senza motivo e alla fine ci riduce come le povere mucche inglesi di qualche anno fa? 
Per carità ci ripensi, prima di scatenare un'epidemia di Morbo del Grillo Pazzo. Con Sacconi che ne approfitterebbe subito per inocularci uno dei suoi vaccini.