Se voi foste il POTERE e doveste investire miliardi di dollari su un paese o semplicemente mantenere un buon terreno di coltura per i vostri affari (ragionate in termini macroeconomici, non si parla solo di vendere i tubi della Marcegaglia o gli stracci dei cinesi) oppure steste ridisegnando in senso globale alleanze, muovendo i vostri scacchi per piazzarli nelle aree dove risiedono le riserve energetiche; se steste lavorando a tutto ciò, domando, permettereste che una consultazione elettorale qualsiasi rovinasse i vostri piani? Vi ritirereste in buon ordine accettando il responso a voi contrario, derivante da un voto talvolta totalmente umorale ed irrazionale? Vi fidereste di elettori che troppo spesso votano per mera abitudine? Affidereste loro i vostri destini monetari e financo quelli del mondo? Io dico ragionevolmente di no.
Mi sto convincendo sempre più che, tranne in qualche paese tutto sommato non determinante sullo scacchiere geopolitico, o non ancora, le elezioni che si sono svolte dal 2000 in poi nei paesi che contano ed in quelli strategici dal punto di vista energetico siano state tutte più o meno pesantemente truccate.
In linea generale, i regimi dittatoriali (quelli che ancora curiosamente ricorrono alle elezioni) e quelli a deriva autoritaria brogliano per autoconfermarsi in un consenso molto spesso inesistente. E' fisiologico. Nessuna meraviglia dunque se in Corea del Nord, nell'ipotesi di elezioni, vincesse Kim Il Sung a man bassa.
La novità, sul fronte dei paesi che brogliano, e che rappresenta una tendenza inquietante negli ultimi anni, sono le irregolarità che compaiono delle consultazioni elettorali dei paesi democratici.
Sono stati praticamente dimostrati i brogli in Florida nelle elezioni presidenziali americane del 2000, quelli in Ohio nel 2004, con entrambe le consultazioni terminate a colpi di Corte Suprema, riconteggi ed incomprensibili ritardi nella comunicazione dei risultati. Oltre che nell'elezione di un Presidente che, proprio a causa delle pastette elettorali in casa del fratello governatore della Florida, fino al 10 settembre 2001 veniva appellato affettuosamente "resident" (abusivo) e percepito né più e né meno come tale.
Elezioni controverse si sono svolte negli ultimi anni in Messico e nelle Filippine.
Nella Russia di Putin, dove il presidente karateka raccoglie percentuali attorno al 64% dei consensi, l'OSCE sostiene di aver documentato nel 2007 pesanti brogli. Solo in Russia. Altrove, pare, tutto a posto.
In Italia, nel 2006, nessuno può obiettivamente dire che la tornata elettorale si sia svolta del tutto correttamente. Si sono registrate incomprensibili stranezze attorno alle schede bianche. Si è parlato di un ministro che avrebbe all'ultimo momento impedito il broglio andando contro la propria parte politica, di un'opposizione che gridava al "qui ci fregano le elezioni". Il grafico qui sopra, dal punto di vista statistico, è quasi una pistola fumante.
Come negli USA all'indomani dei misteri della Florida e dell'Ohio, chi ha perso le elezioni o le ha vinte per il rotto della cuffia ha rinunciato a rivalersi sui presunti imbroglioni e questo sarebbe spunto per infinite discussioni sul fatto se le elezioni non siano ormai un gigantesco gioco delle parti recitato da attori che interpretano dei ruoli a loro assegnati.
Il caso italiano del 2006 supporterebbe la tesi secondo la quale il broglio perfetto, nei paesi non apertamente dittatoriali o addirittura considerati democratici, si compie quando c'è incertezza del risultato perché vi è una sostanziale parità tra i due schieramenti. Parità che non è detto sia reale ma solo percepita. In quel caso potrebbe essere stata costruita propagandisticamente prima del voto. Infatti, una suddivisione dell'elettorato in due parti quasi uguali è un'eventualità assai poco probabile. Il mio professore di statistica ammoniva di non credere a quei sondaggi che suddividono il campione nelle percentuali 49-51%.
E' evidente che truccare percentuali attorno al 50% è decisamente più facile che attribuire un plebiscito a chi è palesemente sfavorito dalle previsioni di voto. Basta agire sulle cosiddette forchette. Parliamo di previsioni attendibili, ovviamente, non di sondaggi che vanno dove il cliente vuole e della costruzione propagandistica dell'incertezza.
Se la mia teoria venisse dimostrata e fosse vero che nessun elettore del nuovo millennio può più permettersi di disturbare i Manovratori, qualcuno potrebbe obiettare che allora anche le ultime elezioni che hanno visto il trionfo di Barack Obama dovrebbero essere state truccate.
Non lo sappiamo ma quando un candidato è in nettissimo vantaggio delle previsioni di voto, i brogli a suo danno non possono avvenire a meno di svelare apertamente il loro carattere di truffa.
Mi spiego. Il broglio, nel paese democratico, non si deve vedere, si deve appena appena percepire. L'indecisione, il bipartitismo, la suddivisione dell'elettorato in Guelfi e Ghibellini rendono il broglio perfettamente mimetizzato e tale da non suscitare scandalo se non in alcuni inguaribili malfidati.
Avere fatto vincere McCain, in sostanza, sarebbe stata veramente una cosa troppo sporca, da sangue che corre nelle strade.
In quel caso meglio lavorare per ingraziarsi il vincitore e cercare, se ci è potenzialmente ostile, di limitare il danno.
E l'Iran? A mio avviso i brogli governativi ci sono stati ma si è anche lavorato per sabotare dall'interno il regime di Ahmadinejad con una delle ormai solite "rivoluzioni colorate" che piacciono tanto ai Manovratori. Quando i paesi si vestono all'improvviso tutti di arancione o di verde e adottano il medesimo slogan, quando un'opposizione viene fuori dal nulla e si muove coordinata come una testuggine romana, c'è un'organizzazione sotto che spesso viene dal di fuori, non è roba autoctona.
Ho l'impressione che un sincero movimento di opposizione spontanea al regime di Teheran sia stato cinicamente manipolato dall'esterno al fine di dimostrare ancora una volta la perfidia del regime di Ahmadinejad, che deve essere mantenuto a scopo strumentale. Se Ahmadinejad cade, cade anche la necessità della Guerra al Terrorismo. In certi luoghi strategici è meglio tenerci un dittatore che un democratico o riformista. Mossadeq insegna.
Ad ogni modo è stato bello sentire le vergini croniste scandalizzarsi per i pestaggi della polizia iraniana sui manifestanti e per le irruzioni nelle scuole dove dormivano gli studenti. Oplà, non ci ricorda qualcosa?
Tornando all'argomento elezioni. Domenica prossima si rivota anche da noi, per i referenda. Un comitato promotore che crede, per un curioso fenomeno allucinatorio, di vivere in un paese normale e non in una manifestazione teratologica del potere mediatico e del conflitto di interessi, ha indetto una consultazione referendaria per modificare la legge Calderoli. Con il risultato che, se la legge venisse modificata, si rischierebbe la deriva verso il partito unico.
A meno di non pensare al famoso gioco delle parti di chi sta lavorando per il re di Prussia, questo comitato mi pare investito del ruolo che in Gallura era quello di s'accabadora, la donna vestita di nero che entrava nella stanza del morente (in questo caso la democrazia) e gli assestava il colpo di grazia spezzandogli il collo o colpendolo con un mazzuolo.
Update - Ho appena trovato questa segnalazione sul blog di Cinzia Sasso di un recente miracolo elettorale a Praga.
La tua teoria è verosimile ed è un fatto che sottobanco si faccia qualche sporco trucchetto (con la connivenza di presidenti e scrutatori di sezione ovviamente), es. gente che vota 2 volte, gente che vota su commissione, schede bianche opportunamente riempite in caso di necessità, ecc.
RispondiEliminaDato che questi trucchi possono spostare solo un numero limitato di voti, è ovvio che dall'altra parte ci deve essere un assist per favorire il passaggio del "testimone".
Comunque pare che baffetto voglia votare si, proprio come il diversamente alto.
Papera,
RispondiEliminanel 2006, durante la serata, mentre tutti assistevano inorriditi alla cavalcata di recupero di Berlusconi temendo il peggio, io proclamai agli astanti (del divano) il risultato finale: ovvero vittoria di Prodi con un vantaggio dello 0,3%.
Si rivelò esatto.
Non ho la palla di vetro e non leggo i tarocchi, semplicemente presi carta e penna e calcolai l'andamento del recupero della destra nelle ultime ore, tot voti su tot sezioni ogni tot minuti. Fu facile calcolare che, a spoglio sezioni concluso, il risultato sarebbe stato quello.
Ovviamente, non mi sarebbe stato possibile se le elezioni fossero andate in modo corretto. Resto fermamente convinta che è stato un software ad attribuire automaticamente alla destra sempre lo stesso "pacchetto" di voti a scadenze prestabilite.
Io ho la "prova" dei brogli, in un certo senso, avendoli calcolati in... corso d'opera.
Al di là del sincretismo culturale che trovo spesso interessante nei tuoi post, apprezzo la combattività che esprimi. La mia l'ho persa, o forse è latente, in attesa di chissà cosa. Anche io non farò uso del mio diritto di voto, o meglio: lo userò al meglio astenendomi dall'avvallare idee senza capo nè coda. Tu non vuoi partecipare all'eutanasia, io non voglio partecipare alla resurrezione.
RispondiEliminaPenso che "democrazia" sia una parola ormai svuotata d'ogni senso.
Ciao Lame,
RispondiEliminaperfettamente daccordo con te sui referendum. Per quanto riguarda i brogli, ho ancora in mente le immagini di "Uccidete la Democrazia" di Deaglio, un documentario che ha sollevato molti dubbi (a me personalmente ha dato numerose certezze), che ha avuto anche strascichi giudiziari, dei quali questa specie di informazione che abbiamo in Italia, non ci ha ancora informati sull'esito. Un'ultima riflessione sul tuo recente post Complottismo papiminkia. Sul sito La voce delle voci, c'è anche un altro articolo, Isso Essa e a Malavita, molto esplicativo sul grande affaire monnezza a Napoli. Io che sono di quelle parti, posso dirti che anche per strada si vocifera di ricatti, compromessi (vedi la elezione di Cesaro alla Provincia)... e quindi l'affare Noemi cela qualcosa di losco, abilmente oscurato dal battage pubblicitario sulle veline, le minorenni, i voli di stato, Villa Certosa, Apicella ed oggi l'inchiesta di Bari.
Ppaolo
Da casa mia 4 "non voti" per amore degli italiani che vivono in Italia!
RispondiEliminaRoberta da Sydney
Rimanendo al voto/non voto. Anch'io ho paura che il B. ne approfitti, ma mi ripugna (non) votare proprio come Bossi e Co. Inoltre: a) un nuovo fallimento del quorum vorrebbe dire la morte dell'istituto referendario, quasi unico strumento di democrazia diretta in questo nostro sistema; b) la vittoria (scontata!) dell'astensione verrà presentata come una conferma della bontà della porcata di Calderoli da chi ha interesse a mantenere l'attuale sistema con liste bloccate e sbarramento su misura: certo i Veltroni ma soprattutto i Belusconi, i Bossi, i Cuffaro, i Mastella e via male dicendo; c) la vittoria (impossibile!) dei sì non verrebbe accettata dai legaioli che, essendo essenziali alla maggioranza berlusconiana in parlamento, per vanificare il risultato dei referenda imporrebbero la revisione della loro legge porcata; d) se vincono i no o l'astensione rimarremo schiavi per almeno un'intera generazione dell'attuale sistema, non più degli eletti ma dei designati e della mignottocrazia.
RispondiEliminaPer questo andrei a votare, con due astensioni e un si (abrogazione delle candidature in più circoscrizioni).
Ciao Lame,
RispondiEliminaconcordo con te al 100x100. Del resto avevo già postato, ancora prima delle elezioni europee, sul perché, secondo me, non si dovesse votare nè alla elezioni (europee/amministrative) nè per il referendum che non affronta il tema fondamentale della "legge porcata": l'impossibilità per i cittadini di esprimere preferenze sui candidati (trasformando così i cittadini in sudditi e gli eletti in "nominati").
per quanto concerene i promotori, penso che siano le "teste d'uovo" di una casta ristretta PDL e PD, dai quali saranno poi, in qualche modo, ricompensati (vedi Mastella).
Ciao,
Francesco
C’è un bug nel software.
RispondiEliminaLa matita copiativa. A differenza di quelle normali, fatte di grafite, contiene coloranti e pigmenti insolubili. Sostanze che al contatto con l'acqua creano delle vistose macchie. La matita copiativa può essere cancellata solo per abrasione.
La modalità di votazione con la matita copiativa venne stabilita con il Testo Unico del 5 febbraio 1948, n. 26. All’epoca non esistevano penne a sfera.
Il Consiglio di Stato ha stabilito che il voto è valido solo se (SOLO SE) la matita copiativa è stata umettata (Sez. V, n. 660, del 26 ottobre 1987), ovvero bagnata con saliva o con la spugna per francobolli che, fino al 2005, era consegnata nel materiale elettorale. Cioè: era a disposizione per chi ne facesse richiesta. Solo in quel caso, infatti, il tratto a matita è realmente indelebile, e il voto è quindi valido e soprattutto infalsificabile.
A me nessuno mai ha dato spugnette, o detto di sputare sulla matita. Voto da quasi trent’anni.
La matita copiativa dovrebbe quindi lasciare un segno blu indelebile, se bagnata. Io ci ho provato, ma non ho osservato alcun segno blu indelebile. Solo grafite, deduco. Ho cancellato il segno con una normale gomma morbida da disegno.
Gli elettori che non riconsegnano le matite copiative al Presidente di seggio insieme alla scheda incorrono in una sanzione pecuniaria da 103 euro a 309 euro. Diversamente dalle schede, le matite copiative non sono oggetto di verifica: nessuno ha il compito di controllare che effettivamente il segno della matita sulla scheda sia indelebile.
Ho segnalato la mia osservazione al presidente del seggio, e lui mi ha assicurato di avere verbalizzato quanto riferito.
Direi che si tratta di una reale possibilità offerta a costo zero a chi volesse spostare quella secchiata di voti che può decidere il risultato di una tornata elettorale.
Sottoscrivo in pieno, ogni singola parola. E ancora di più, naturalmente, l'appello finale!
RispondiEliminaCara amica Lameduck,
RispondiEliminacome analista politica non ti ho mai stimato molto, ma come esperta di fanta politica sì: la fantasia e l'immaginazione che hai tu sono insuperabili.
Ciao Davide
Ho lavorato più volte nei seggi e credo che spostare quantità significative di voti "truccando" in vario modo le singole schede sia un lavoro troppo ingombrante per passare inosservato.
RispondiEliminaUna volta contate e messe a verbale, quelle schede non se le fila più nessuno: tutto quel che conta, di lì in poi, sono i numeretti sul verbale. Di lì in poi potrei fare solo illazioni dunque lasciamo stare.
E' un fatto però che negli ultimi anni, regolarmente, le sezioni più rapide a chiudere le operazioni di spoglio sono quelle a maggioranza rossa (Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Marche) e quelle più lente sono quelle meridionali, dove il centrodestra stravince a mani basse.
A meno che gli scrutatori settentrionali siano geneticamente superiori, mentre quelli messi a lavorare in Campania abbiano tutti degli impedimenti agli arti superiori che ne riducano la velocità di N volte, non riesco a spiegarmi il fenomeno né perché nessuno abbia mai voluto far veramente luce su di esso. Nemmeno quelli (la sinistra) che finiscono sempre per perdere punti su punti man mano che si va avanti; cosa che non ricordo accadesse in passato. Son giovane e i miei ricordi elettorali si fermano alla fine degli anni '80, non ricordo sia mai successo che il PCI o i DS fossero partiti sempre in testa finendo per essere regolarmente raggiunti e sorpassati.
@ Adetrax
RispondiEliminai brogli all'italiana sono più artigianali di quelli sofisticati delle macchinette americane. Il mistero è come mai, il giorno dopo le elezioni europee si sia parlato di brogli a Napoli ecc. e poi sia stato tutto dimenticato. Forse che il broglio non è più una notizia?
@ Debora
Interessante. Dai miei ormai remoti studi di statistica ricordo che un recupero con inversione di tendenza così clamoroso è estremamente improbabile. I grafici gridano vendetta eppure nessuno poi diede seguito alla cosa.
@ Gianni
democrazia è diventata una parola forte, sono d'accordo.
@ Ppaolo
Io ho proprio citato l'articolo della Voce delle Voci di cui parli. Non ho citato il titolo ma il contenuto era quello.
Ne ha parlato qualcun'altro, che tu sappia, a livello locale?
@ Roberta
grazie, e che la Forza sia con noi.
@ albigin
il referendum è già morto da un pezzo. E' necessario modificarne la regolamentazione in modo profondo.
Io non me la sento di andare a votare facendo comunque numero. Se non ci vado non possono mica contarmi, almeno gli rimane più difficile.
@ Gianni
la tua osservazione è interessantissima. Anzi, merita un post a parte. Grazie infinite per la segnalazione. Approfondirò l'argomento.
@ Davide
RispondiEliminavabbé Davide, hai voluto fare la tua battuta da papiminkia ad honorem.
Ti darei qualche compitino a casa da fare, come leggerti i libri che hanno documentato i brogli elettorali nell'era Bush ma mi dicono che la scuola è finita. Torna a settembre.
OT
RispondiEliminaQuel minus habens di Luciano continua a postare commenti utilizzando nick altrui. Se per caso riconoscete un commento non vostro che passa ugualmente, segnalatemelo. Grazie.
Comunque all'IP ci siamo quasi.
Credo siate sulla strada sbagliata andando a cercare il "colpevole" nel low tech, tra schede, matite e presidenti di seggio.
RispondiEliminaI risultati, dai seggi, vengono trasmessi al Viminale per via telematica e poi elaborati sempre al computer. Credo sia un giochetto attribuire le schede bianche o nulle a chi vuoi tu, con un semplice software.
Altro che matite...
@Lame
RispondiEliminane ha parlato diverse volte Enrico Fierro su L'Unità, e ho visto qualcosa in una televisione locale (TeleAcerra mi sembra). Secondo me il fatto di non avere assistito a smentite, nè da parte della Procura, nè da parte dell'entourage del premier, è significativo. D'altronde è opinione diffusa che la monnezza è stata spostata col beneplacito della camorra. Camorra che sull'emergenza rifiuti ha costruito in questi anni un impero economico, giocando proprio sugli appalti a trattativa privata fatti in questo periodo (inchieste Cassiopea, FIBE-Impregilo, ecoballe e l'ultima sull'inceneritore di Acerra).
Ppaolo
mi astengo!
RispondiEliminaNon lo faccio mai, ma stavolta mi astengo anch'io.
Non andrò a votare, per politica, non per menefreghismo. Tranne il quesito che impedisce la candidatura multipla, gli altri 2 sono altre porcate di cui non abbiamo bisogno.
Penso molto verosimili i brogli elettorali alle elezioni politiche.
(OT: secondo me sono truccati anche gli ultimi 4 campionati mondiali di calcio. Ma questa è un'altra storia. E poi io sono una risaputa "complottista")
@Lame
RispondiEliminaprecisazione al post precedente. La TV libera è Teleakey.
Per quanto riguarda il discorso camorra bisogna tenere anche conto della geografia politica interna a FI in Campania, dove Martusciello (ex funzionario Publitalia) e P. Russo (ex notabile doroteo DC) sono stati via via emarginati dai Cosentino e dai Cesaro, che adesso hanno in mano la gestione del partito. La stessa cosa sta accadendo in Sicilia (rottura Miccichè- Schifani).
Ciao Ppaolo
@ Debora
RispondiEliminaSi possono produrre grafici come questi in oggetto, utilizzando elementari concetti di teoria dei sistemi (retroazione), dove il dato di spoglio, misurato in uscita, viene riportato all'ingresso per modificare i parametri del controllo di processo. La matita è lo strumento che attua fisicamente il controllo.
aldila'del merito sul referendum(che ad essere sincero non ho capito una mazza)io mi astengo dal voto solo per una questione di principio e cioe'visto che questa legge elettorale se la sono disegnata e votata loro imponendola e presentandola addirittura coma legge porcata ora pretendono che noi elettori si vada a decidere non si sa esattamente cosa.mi sa tanto di presa per il culo.me ne vado al mare col costume in acciaio inox cercando di rimanere a galla
RispondiEliminaconosci "sa femina accabadora"?
RispondiEliminaComplimenti per la tua cultura...sono stati scritti diversi libri sull'argomento, anche di illustri
criminologi e psichiatri.
ai primi dell'anno ero a Tempio ricoverato in ospedale e da un paziente di Luras ho saputo che in questo paese è conservato il martello usato dall'accabadora. E' a Luras (OT) che è vissuta l'ultima donna incaricata del triste compito di finire i malati terminali con una specie di "garrota" o con un colpo secco...
ciao