lunedì 24 aprile 2017

Brucia meglio un populista o un antivaccinista?



Non scrivo molto in questo periodo. Ormai ho il vomito nei confronti di questa guerra mondiale permanente che ci offre sempre gli stessi argomenti, sui quali tocca ripetere in loop gli stessi concetti fino appunto alla nausea ed all'insofferenza crescente che costringe a rifugiarsi nella concretezza stordente del tran tran da vita reale. 
Ogni tanto mi lego all'albero maestro come Ulisse e oso ascoltare le sirene della propaganda, limitandomi ai TG meno tossici - comunque una bella gara trovarli - come il TG5. Mi lego solo per eccesso di precauzione, ma ormai potrei tranquillamente affrontare le sirene a mani nude, tanto le conosco bene, le mascherine.
Potete farvi legare anche voi, se volete, ma vi consiglio di riempire prima di cera le orecchie dei piddini che potreste avere accanto.

Nonostante il crampo del blogger, ogni tanto c'è ancora qualcosa che mi stimola l'indignazione scritta. 
Immagino cosa possano aver detto i vari Sky, Raifakenews24, TG unduettrè e Telementana se il TG5 - la meno peggio tra le sirene, appunto - ha definito "infedele" l'infermiera che avrebbe fatto finta di vaccinare i bambini gettando via le fiale, commettendo un crimine peggiore, immagino, di quello delle colleghe che negli anni del nazismo iniettavano il Luminal ai piccoli handicappati tedeschi per eliminarli o li lasciavano morire di fame nelle apposite cliniche del progetto Aktion T4, come richiesto dal regime. 
Infedele. Un termine antiscientifico perché religioso. Eppure l'antiscientifico, secondo loro, è colui che osa mettere in dubbio l'innocuità del vaccino proprio perché applica il principio scientifico dell'impossibilità della certezza ma solo della misura della probabilità. Innocuità del vaccino ma anche sua indispensabilità ed indiscutibilità che sono oggi di fatto un dogma (che pertiene al sacro, e che quindi è antiscientifico). 

L'ordine dei medici  - ma chiamiamolo piuttosto clero medico, à la Preve - radia dall'albo il dott. Gava e le iene dell'informazione si gettano a grufolare sull'eretico come i popolacci rinascimentali si affollavano nelle piazze per guardare e odorare da vicino i disgraziati smembrati e gettati in pasto ai maiali. "Medico antivaccinista", lo chiamano, incitando la folla come fanno anche contro nazionalisti e populisti - guarda caso categorie impegnate nella difesa della libertà personale - e chissà chi tra loro brucerebbe meglio sulle loro pire? 
Si vede che il contatto fisico e la frequentazione contronatura con gli esotici fondamentalisti della terra piatta cominciano già a dare i loro frutti velenosi.


Alzi la mano chi, leggendo questo titolo da Malleus Maleficarum della nemesi da Neo-Inquisizione medica, non cade nel tranello di leggere Isis invece di Iss (Istituto Superiore di Sanità), aiutato anche da quel "paladino" che evoca inevitabilmente i saraceni.

C'è proprio da andare orgogliosi di una cosiddetta medicina che da decenni non riesce più a debellare una malattia ma solo a crearne di inesistenti, per aumentare il profitto fine a sé stesso di un'industria vogliosa ormai solo di moltiplicare e fidelizzare a vita pazienti cronici, e che, per far ciò, si è fatta religione e Chiesa. Con i suoi papi Bafometti come quelli veri a proclamare eretiche bestemmie e i difensori dell'ortodossia dei sacri protocolli obbligatori ad inquadrarsi volonterosamente ancora una volta nel Lato Oscuro che periodicamente seduce la categoria e la rende perfetta comprimaria dei peggiori totalitarismi. Tra parentesi, a Norimberga e a Tokio ebbero processi appositamente dedicati ai loro delitti, le vergogne di Tuskegee e del dr. Cameron non sono mai state dimenticate, ma ancora tocca sentire un'infame giannizzero europeo a libro paga di chissà quale fogna di profitto farmaceutico dire che "dovremmo vergognarci" a mettere in dubbio il sacro vaccino. Neanche fosse il sangue sacro e taumaturgico di Nostro Signore.

Nessuna meraviglia, in questo contesto oscurantista da salassi e cerusici, da panacee e pozioni magiche, che stiano ritornando le malattie antiche e già debellate dal progresso, come ogni regressione al passato, del resto, comporta. Dopo la tubercolosi, le meningiti e malattie infettive varie che proliferano grazie alla mescolanza scriteriata, nei grandi numeri e senza protezione di popolazioni e sistemi immunitari molto diversi e in pessime condizioni igieniche e crescente povertà generalizzata, ci manca solo la pestilenza, la pandemia per la quale, nonostante i proclami mendaci di BigPharma e dei suoi sacerdoti, non potrebbe mai, per questioni di soldi, esserci vaccino per tutti.

Non esistono medici antivaccinisti ma solo medici che si chiedono come mai per i vaccini non valgano tutte le modalità di controllo sulla sicurezza che valgono per il normale antistaminico o antidolorifico. Come mai i vaccini debbano essere somministrati non singolarmente ma in combinazione fino a sei e più in un'unica soluzione, quando è noto come l'associazione farmacologica di diversi principi attivi sia sconsigliabile in quando moltiplica gli eventuali effetti collaterali.
Come mai, infine, non si riesca a tutt'oggi a compiere un'indagine seria e obiettiva sul fenomeno sempre più frequente della comparsa nei bambini dei sintomi della sindrome autistica  in concomitanza con la somministrazione dei vaccini combinati. Invece di promuovere una ricerca che escluda la correlazione, si gettano nelle segrete e si torturano coloro che osano sollevare la questione.
Segno, questo, inequivocabile, della volontà di considerare il vaccino non un farmaco qualunque ma un oggetto sacro, un totem, forse un mezzo. 
Bill Gates, colui che è da tener d'occhio perché più pericoloso di Soros, che in confronto è Santa Claus, vaneggia e vagheggia continuamente di pandemie mortali future da combattere con i vaccini. Diffidate sempre di coloro che vi prefigurano esattamente il futuro, visto che nessuno può sapere cosa accadrà a meno che non stia operando per farla accadere.

Il presunto antivaccinismo è in realtà la preoccupazione che il dogma della panacea nasconda una concreta minaccia alla libertà. Sorpresi?
Se discutete con un membro del clero medico di vaccini, egli vi sbatterà in faccia l'ìmmunità di gregge, ovvero la necessità che tu ti vaccini per il bene degli altri, del popolo. Gregge che, ovviamente, non viene inteso come in passato come composto da individui immunizzati naturalmente e permanentemente dal fatto di aver già contratto la malattia infettiva, ma solo da individui vaccinati. I quali, purtroppo per i tonaconi del clero, non sono coperti dallo stesso tipo di immunità perché, colpo di scena, spesso il vaccino non copre affatto o cessa di coprire dopo qualche tempo. 
Non temete, non sono idee mie o di medici antivaccinisti brutti, ma nozioni che mi furono insegnate all'università una ventina di anni fa, quando ancora si poteva parlare. Oggi probabilmente il luminare bolognese di scienza della riproduzione che ci tenne una lezione sull'inutilità della vaccinazione antirosolia su bambine di otto anni per prevenire danni che riguarderanno le loro future gravidanze a 10-15 anni di distanza, verrebbe bruciato in Piazza Maggiore.
Vaccinarsi per il bene del popolo, ovvero del gregge. Non è un caso che l'animale prescelto per la metafora sia la pecora e che le due regioni più accanite sulla vaccinazione obbligatoria ai fini di poter accedere agli asili nido siano Emilia Romagna e Toscana. Ovvero la deep Piddinia dell'appartenenza di gregge.

Cosa comporta il bene comune, ovvero l'obbligo dell'assunzione del rischio personale? Comporta la negazione della libertà individuale, senza la quale non vi è affatto e non vi può essere libertà. Per questo stesso principio, ossia la negazione della libertà individuale, un domani potranno somministrarvi qualunque sostanza, non solo il vaccino, potranno tatuarvi o microchipparvi come i cani per controllare quanti secondi effettivi avete lavorato, e non potrete rifiutarvi. 
Ah, naturalmente, siccome godete di diritticivili grazie ai radicali liberisti potrete farvi fare un'iniezione letale da un amico.
Per il bene della collettività, ovvero di un'entità astratta, si potrà fare il male di un singolo individuo di carne e ossa, come si è sempre fatto in tutte le dittature. Questa è la dittatura dell'élite, certo, ma il collettivismo ovino è il mezzo con il quale è riuscita, per affinità elettive, a far innamorare le sinistre mondiali e ad asservirle, in modalità 50 sfumature, ai suoi voleri. 
Continuate a non capire questo concetto fondamentale, a fingere di essere liberi a firmare per lo ius soli (loro) assieme all'eutanasia (vostra) e rimanete pure pecore in attesa del lupo che vi si mangi.

Vi segnalo, per chiudere, questo splendido articolo di Fulvio Grimaldi, uno dei pochi giornalisti che meritino ancora di essere rispettati al mondo, con il quale si può non essere d'accordo su tutto ma che, con la sua ribalda tenacia a far notare e raccontare la realtà dei fatti, non può che essermi caro. Anche l'articolo di Fulvio tratta dell'argomento sacro vaccino e di altri, come la famigerata Primula Russa, che per me è l'affabulazione da appendice attorno ad una bella esercitazione come quella che vi fu dopo Charlie in Francia, con lo spiegamento di forze e e i Robocop con i pennacchi e con le armi. Gli stessi che quando ce n'è bisogno non ci sono mai. 

14 commenti:

  1. Anonimo10:44

    E' tutta colpa dei FRANCESI che hanno nomi terribili!
    - Un premier che si chiama CAZZONUOVO
    - La principale oppositrice che si chiama IL PENE
    - Il pupillo dei banchieri che si chiama MACRO' (sfruttatore della prostituzione e/o della plebe)
    - Il principale oppositore di sinistra che si chiama MELANCONICO
    Grog! Grog! Grog!

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  2. Anonimo, se sei sarcastico (e non si capisce perché scrivi da culo), se lo sei non hai capito niente, e non mi pare sia la prima volta - o siete legione, voi?

    Compitino: rileggi dal quinto capoverso, soprattutto il quinto e il sesto, sennò mi Ti guasti di nuovo, ché mi sembri un antigomblottista mica male (e magari, su questo, leggiti il Pedante).

    E poi, certo, grog grog. Come no?

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  3. Sottoscrivo...tutto.

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  4. "Diffidate sempre di coloro che vi prefigurano esattamente il futuro, visto che nessuno può sapere cosa accadrà a meno che non stia operando per farla accadere".
    Cito questo aforisma illuminante, ma in realtà dovrei citare tutto il post. Un plauso, un'ovazione. E l'articolo di Grimandi, poi, ci voleva.

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  5. Anonimo10:43

    Viceversa, non risulta radiato dall'Ordine il dr. Leonardo Cazzaniga, già anestesista a Saronno, salito agli onori delle cronache per il suo "protocollo" libera-letti!

    Eowin

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    1. E quelli della Clinica Sant'Anna che operavano persone sane per gonfiare i rimborsi ASL?

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  6. Anonimo17:26

    Ci risiamo Barbara!
    Non potevi scegliere giorno peggiore per sciorinare al volgo servente dei tuoi fedelissimi (lo zoccolo duro del complottismo blogghettaro d’antan) la solita risibile pletora di complottismo un tanto al chilo.
    Complottismo in cui, come al solito, cerchi invano di trovare sponda tra i tuoi pari, come il riferimento al Grimaldi (altro triste esule dalla realtà, ma col piglio gagliardo e idiota di chi si dà le arie di essere l’unico a padroneggiarla e a conoscerla) docet. Ma sponda o non sponda non arriverai da nessuna parte. E’ ora che tu te ne renda conto. Oramai quella di voi complottisti può essere a giusta ragione definita come una fuga autolesionista e autoconsolatoria dalla realtà. Il fatto che la realtà, per diverse ragioni obiettive e personali, vi ha deluso o non vi ha ripagati come volevate, non vuol necessariamente dire che dobbiate inventarvi per forza ipotetiche e immaginarie Spectre che attentano alle libertà del mondo. Sappiate che non saranno le iperboli della vostra teorie campate in aria a farvi apparire come gli esseri più intelligenti e svegli del globo, o a ripagarvi delle vostre disillusioni terrene. Mi chiedo: a quando il risveglio e le scuse pubbliche per averci ammorbato per mesi con i vostri paradossali, insensati e inani chiacchiericci?
    In attesa di riscontro, fiducioso attendo.

    (dubitans)

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    Risposte
    1. dubitans, sarebbe buona norma, prima di parlare di complottismo, spiegare a questo gentile uditorio perché ciò che ho scritto sarebbe complottismo. Dato che non lo farai, vai a dar via il sederino.

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    2. Anonimo17:07

      Scopro solo ora che leggere questo blog è diventato per prima cosa obbligatorio e secondariamente raggiunge una importante numero di popolo 'ammorbandolo e fuorviandolo' dal retto pensiero.
      Basta non frequentarlo Sig.Parsons.

      lr

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  7. Anonimo10:41

    Off topic:

    http://www.huffingtonpost.it/2017/04/24/le-procure-perdono-tempo-m5s-diffama-in-cerca-di-voti-erri-d_a_22052907/

    "Si parla di trafficanti che sarebbero in contatto con le navi soccorso per mandare i gommoni verso l'Italia. Ma i trafficanti non hanno bisogno di essere in contatto con i soccorritori."

    "Perché laddove operano, cioè in quella che viene chiamata 'search and rescue zone', ci sono già i pescherecci dei libici e certo non stanno lì a pescare pesce, bensì recuperano i gommoni una volta liberati dai viaggiatori. I libici pattugliano con i pescherecci e sanno bene chi c'è e chi non c'è in zona, mandano i gommoni a prescindere da chi ci sta."

    "Appena salpati, abbiamo saputo di tre gommoni partiti di notte. Come abbiamo fatto a saperlo? Facile: a bordo c'è gente che parla arabo e controlla i social, attraverso Facebook è facile sapere le partenze."

    Cioè, si, insomma, non è che i trafficanti li contattano, è che tramite pescherecci farlocchi in loco e i social si fanno arrivare le informazioni necessarie a chi di dovere. Mandano informazioni ma senza contattarli. Il primo caso di trasmissione di informazioni senza mezzo di trasmissione.

    AONonA

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  8. E niente: noto scorrendo i commenti che gli antigomblottisti, questi Pangloss in sedicesimo, non solo non leggono i post del Pedante né mostrano memoria storica alcuna (non parliamo di Pasolini, poi, o di un approccio fenomenologico che apra alla comprensione profonda), ma nemmeno mettono in moto quei tre sgarruppati neuroni che si ritrovano.

    Esiste una "cosa" chiamata catena causale, ed esiste la volontà politica di interromperla o di darla per ineluttabile. Tale catena, come ogni evento, produce effetti ognuno dei quali va posto in relazione con interessi concretissimi (vedi sopra, volontà politica).

    Soprattutto, esistono le retoriche, e gli infimi livelli di professionalità e di competenza e di onestà intellettuale degli operatori dell'informazione.

    Poi ci sarebbe l'analfabetismo funzionale (ma quanto è vantaggioso passare per cretini, quanto!) per cui non si comprende neanche il post incriminato, verso il quale d'altra parte si sprecano strali sarcastici in quantità industriale (farmaceutica?).

    Poverini: nemmeno un nome e un cognome, hanno.
    Com'era quella del sederino? Perché la quoto.
    In Veneto la mona è una cosa bellissima, il mona un po' meno.

    Ah, Pangloss, scordavo: quando avrò un figlio lo farò vaccinare.

    RispondiElimina
  9. E niente: noto scorrendo i commenti che gli antigomblottisti, questi Pangloss in sedicesimo, non solo non leggono i post del Pedante né mostrano memoria storica alcuna (non parliamo di Pasolini, poi, o di un approccio fenomenologico che apra alla comprensione profonda), ma nemmeno mettono in moto quei tre sgarruppati neuroni che si ritrovano.

    Esiste una "cosa" chiamata catena causale, ed esiste la volontà politica di interromperla o di darla per ineluttabile. Tale catena, come ogni evento, produce effetti ognuno dei quali va posto in relazione con interessi concretissimi (vedi sopra, volontà politica).

    Soprattutto, esistono le retoriche, e gli infimi livelli di professionalità e di competenza e di onestà intellettuale degli operatori dell'informazione.

    Poi ci sarebbe l'analfabetismo funzionale (ma quanto è vantaggioso passare per cretini, quanto!) per cui non si comprende neanche il post incriminato, verso il quale d'altra parte si sprecano strali sarcastici in quantità industriale (farmaceutica?).

    Poverini: nemmeno un nome e un cognome, hanno.
    Com'era quella del sederino? Perché la quoto.
    In Veneto la mona è una cosa bellissima, il mona un po' meno.

    Ah, Pangloss, scordavo: quando avrò un figlio lo farò vaccinare.

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  10. E niente: noto scorrendo i commenti che gli antigomblottisti, questi Pangloss in sedicesimo, non solo non leggono i post del Pedante né mostrano memoria storica alcuna (non parliamo di Pasolini, poi, o di un approccio fenomenologico che apra alla comprensione profonda), ma nemmeno mettono in moto quei tre sgarruppati neuroni che si ritrovano.

    Esiste una "cosa" chiamata catena causale, ed esiste la volontà politica di interromperla o di darla per ineluttabile. Tale catena, come ogni evento, produce effetti ognuno dei quali va posto in relazione con interessi concretissimi (vedi sopra, volontà politica).

    Soprattutto, esistono le retoriche, e gli infimi livelli di professionalità e di competenza e di onestà intellettuale degli operatori dell'informazione.

    Poi ci sarebbe l'analfabetismo funzionale (ma quanto è vantaggioso passare per cretini, quanto!) per cui non si comprende neanche il post incriminato, verso il quale d'altra parte si sprecano strali sarcastici in quantità industriale (farmaceutica?).

    Poverini: nemmeno un nome e un cognome, hanno.
    Com'era quella del sederino? Perché la quoto.
    In Veneto la mona è una cosa bellissima, il mona un po' meno.

    Ah, Pangloss, scordavo: quando avrò un figlio lo farò vaccinare.

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  11. A dubitans, ma che cazzo parli a fare di realtà quando con le tue affermazioni da professorino della ciolla dimostri di essere il solito coglioncello quaquaraqua che campa in una torre d'avorio fatta di cieche convinzioni ultra-liberali? Continua pure a vivere nel tuo mondo fatato da My Little Pony dove non c'è nessuna invasione di massa dall'Africa, le culture vivono tutte in pace e in armonia e i rossi vengono venerati come dei, e poi, molto cordialmente, vedi d'andartene affaccio.

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