giovedì 10 dicembre 2020

Il totalitarismo chimerico e la vaccinazione filosofale

Lo scenario geopolitico che avrebbe dovuto restare immutabile per almeno trent'anni, il famoso "Progetto per un nuovo secolo americano", propiziato dal sacrificio di tremila esseri umani polverizzati in dieci secondi,  nel giro di pochi mesi e nel corso di un altro dei maledetti anni con il nove, è improvvisamente e drammaticamente cambiato.

L'idea vecchia e polverosa delle guerre guerreggiate, il grande progetto imperiale vecchio stile è scivolato, grazie all'ennesimo evento catalizzatore, nel sogno bagnato del Dottor Stranamore: l'unico governo mondiale totalmente nelle mani di coloro che hanno superato la soglia critica di ricchezza oltre la quale si perde completamente il lume della ragione e non si torna più indietro. Un progetto, questo restyling completo del mondo, questa riprogrammazione dell'Umanità a partire dal codice genetico, che ha occupato per almeno due secoli le notti insonni e tormentate dal mal di denti di generazioni di neoaristocratici odiatori dell'Uomo e sfidanti di Dio e che per comodità descrittiva concentriamo nella visione del "mondo nuovo" di Huxley e di altri profeti e visionari della distopia. Una scacchiera dove le pedine possono muoversi in ogni direzione senza più alcuna regola.

Un progetto totalmente abusivo ed arbitrario mai richiesto da alcuno degli abitanti della Terra e che in effetti a nessuno di loro potrebbe apportare alcun beneficio né morale né materiale, essendo una comodità ad uso esclusivo dell'élite, ma che ora essa ritiene sia giunto il momento di implementare senza porre più alcun indugio perché forse alcuni segni dei tempi impongono un'accelerazione verso lo scontro finale.

La malattia dal nome non da malattia ma da operazione in nero, ovvero il covid-19, può essere considerata l'evento catalizzatore di questo programma definitivo di dominio globale? Un 11 settembre come lo abbiamo fatto in casa ma più in grande? Assai probabilmente si. Anzi, la metafora medica ci aiuta a capire finalmente la natura scientifica (nel senso deteriore del termine) di quella che sembra la conclusione di una sperimentazione molto sofisticata e sul lunghissimo periodo per la ricerca del totalitarismo perfetto da applicare capillarmente in ogni punto del globo. Una chimera composta dal meglio-peggio di ogni totalitarismo passato, composta da un'accurata selezione degli abissi raggiungibili dalla volontà di sopraffazione dell'essere umano sul proprio simile. 

Secondo quest'ottica, dovendo i posteri scrivere la storia del Nuovo Ordine Mondiale, indipendentemente che esso si realizzi o meno, il Novecento dovrà essere considerato retrospettivamente come il laboratorio planetario - e ciascun paese e popolo come rispettivamente stabulario e cavia, dove ogni aspetto di questo totalitarismo ideale è stato accuratamente testato, monitorato, sottoposto a verifiche dai suoi scienziati pazzi, disposti ad attendere cent'anni e oltre, come dei costruttori di templi oscuri, prima di poter vedere il risultato della propria opera. Ovvero lo strumento perfetto di dominio da applicare in concreto alla svolta del millennio ed alla prima congiunzione astrale propizia per  rendere il sistema politico dominante, il liberismo, come unico modello possibile di società umana. La vera "fine della storia".  I risultati di questo esperimento sono stati sorprendenti e il materiale raccolto imponente. 

I geni di questa chimera sono stati meticolosamente isolati: le dinamiche concentrazionarie dei lager e dei gulag, quelle carcerarie con le loro tecniche di tortura; la psichiatrizzazione del dissenso; la forsennata regolamentazione del privato delle persone e l'ossessione per il controllo e manipolazione di ogni loro comportamento, sentimento e atteggiamento; l'arruolamento ideologico di medici e scienziati, la loro consacrazione come sacerdoti del culto della Scienza onnisciente e infallibile. Una parodia del sacro in dispregio e sostituzione della religione. Ancora, l'ideologizzazione di ogni aspetto dell'esistenza,  le polizie politiche, la privazione della libertà di movimento e di parola, la propaganda, la suggestione, la manipolazione mentale, le dinamiche delatorie tra cavie, lo scatenamento dell'aggressività, il "come si diventa nazisti" e poi le reazioni di panico, di shock, di paura, di sottomissione. 

Altri geni sono stati forniti dal sistema dominante stesso: la sopraffazione, lo sfruttamento, l'alienazione, l'ossessione del profitto, il culto della tecnologia senza limiti e del progresso fine a sé stesso, compresi tutti gli artefatti ideologicamente rovesciati del progressismo. Agli ingredienti novecenteschi sono stati poi aggiunti elementi classici particolarmente cari all'élite come il pensiero magico, le pratiche sacrificali tribali e tutto ciò che, come ingrediente segreto ed occulto, potesse potenziare il risultato finale, il totalitarismo chimerico.

Anche le due guerre mondiali e le varie rivoluzioni "proletarie" del secolo scorso sono da considerarsi a posteriori come altrettanti "laboratori"? Applicando la teoria delle opportunità che possono essere colte da sciagure e catastrofi, naturali e non, per applicare una propria agenda di potere, direi proprio che dalla loro lezione sono state tratte preziose informazioni e spunti ai quali ispirarsi, come si è visto. Durante le guerre, ad esempio, si possono compiere genocidi che in tempo di pace solleverebbero riprovazione e orrore. In guerra finisce tutto nel calderone delle perdite umane e alla fine i milioni di morti diventano statistiche, come ebbe a dire Stalin. I dopoguerra espansivi e fintamente democratici sono anch'essi utili per variare un po' il ritmo. Proviamo ad espandere il capitalismo, proviamo a riempire di soldi le tasche dei lavoratori, diamo loro il benessere, permettiamo ai loro figli di studiare. Così, a tempo debito, potremo osservare, come osserveremmo degli insetti con l'occhio dell'entomologo, il loro disperato agitarsi e fuggire in ogni direzione quando toglieremo loro tutto questo. Non perché necessario ma perché sarà nostro capriccio farlo. Perché Lui non gioca a dadi ma noi si. La democrazia diverrà gradualmente democratura e, prima o poi, sfocerà dove batte l'accento; nella dittatura.

Questa pandemia, il covid come evento catalizzatore di un Grande Cambiamento, del Grande Reset, come viene chiamata la demolizione controllata (dev'essere una mania!) del capitalismo come lo abbiamo sempre conosciuto, sta però introducendo in queste ore un concetto totalmente nuovo e mai riscontrato in ogni precedente forma di dittatura sia essa nazista, comunista o ultraliberista: il trattamento sanitario obbligatorio. Questa violazione del corpo da parte dell'autorità, che con la psichiatrizzazione del dissenso comprenderà anche la mente, è un vero e proprio salto di paradigma. In un certo senso, con la cancellazione del principio di precauzione, l'abolizione del metodo scientifico e il vilipendio del giuramento di Ippocrate, per non parlare dello stupro della bioetica, essa rappresenta la fine sommaria della Medicina, già prefigurata nella demolizione controllata (ebbene si, ancora) della sanità pubblica negli ultimi anni.

C'è tuttavia un aspetto così profondamente politico nella vicenda del vaccino covid che i suoi aspetti medici rischiano di finire in secondo piano. Mi riferisco all'elemento simbolico di qualcosa senza il quale non ci potrebbe più essere permesso avere una vita sociale normale. Si parla di divieto di accesso in alcuni luoghi, di viaggiare, di lavorare, perfino di uscire di casa per coloro che non si sottoporranno al vaccino. Vaccino non sufficientemente testato e che mai prima d'ora sarebbe stato somministrato tanto alla leggera ma, a questo punto, se ciò che vale è il gesto, all'interno della siringa potrebbe anche esserci solo acqua. Ecco quindi che il totalitarismo chimerico si arricchisce del suo marchio distintivo, il suo covenant ID, il suo segno di sottomissione, il numero tatuato non più sul polso ma direttamente nel sistema immunitario. Il vaccino come panacea, elisir di lunga vita, passaporto per la sopravvivenza, perfino via di iniziazione per una schiera di sotto-eletti che si compreranno l'indulgenza grazie alla simonia del clero pandemiocratico. La chimera e infine la sua pietra filosofale.

E' evidente che questa accelerazione verso il possibile peggior totalitarismo della storia richiede una posizione di assoluta opposizione da parte di tutte le forse politiche che operano in democrazia fintanto che ne rimarrà un barlume. Se da varie parti politiche si era già prospettata e si comincia a considerare accettabile e normale l'inoculazione di milioni e milioni di dosi del vaccino covid su base obbligatoria, con le sacerdotesse della zootecnia che non si pongono alcun problema etico a riguardo, occorre al contrario opporsi ad ogni cedimento su concessioni minime che porterebbe a richieste ancora più pressanti e via via sempre più  impossibili da rifiutare. Non bisogna creare il precedente, aprire il campo all'ennesimo evento catalizzatore. L'inviolabilità assoluta del corpo dev'essere dichiarata valore non negoziabile da parte della politica e gli elettori tutti devono pretenderla ad ogni costo.  Chi dei loro rappresentanti non lo farà, non rispettando l'impegno, se ne assumerà la responsabilità e non solo di fronte all'Umanità.

15 commenti:

  1. Le"forse" politiche:un neologismo per un opposizione fiacca ?

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  2. Siamo ormai alla resa dei conti e nel bel mezzo dell'Apocalisse (o meglio Rivelazione), dove tutto il male perpetrato dall'uomo nei millenni trascorsi verrà alla Luce. Solo l'elevazione della coscienza potrà "salvare" il singolo dagli eventi del prossimo futuro. Per ogni problema c'è sempre la soluzione, che potrà essere percepita solo da coloro che avranno una vibrazione (dato che TUTTO è energia) elevata. E come elevare la coscienza? Riconoscendo se stessi, cioè i propri errori e chiedendone perdono a chi abbiamo offeso, smettendo poi di pensare, parlare e agire in modo contrario alle Leggi Divine Universali, Eterne e Immutabili.

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  3. Maurizio22:07

    Rimane per me un mistero il perché (lo dico senza ironia) tutto quello che hai magistralmente descritto nel tuo articolo mi appare evidente. Oserei dire banale nella sua chiarezza. Invece tutte le persone che frequento siano amici parenti o colleghi sembrano accecate o impossibilitate a vedere.
    Un saluto
    Maurizio

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  4. Anonimo23:19

    Da Ingegnere non posso altro che constatare come i "laureati" in facoltà umanistiche
    partoriscano sempre più spesso cagate di post come questo.
    Qua in Germania, dove vivo e lavoro, quelli come voi finiscono sulle spalle del contribuente con i sussidi statali Hartz; ma se fossi io al potere sarei molto meno magnamimo: vi toglierei il diritto di voto, il lavoro e vi sbatterei a vivere
    sotto un ponte. E no, per voi sbroccotronici vieterei pure l'assistenza sociale... niente Caritas, niente di niente. Dovete fare la fine che meritate, voi e tutti quelli che non meritano di avere un posto in questo mondo. Ancora poco, ancora pochissimo, e per quelli come voi sarà FINALMENTE la fame, la miseria, e il tracollo personale, che vi meritate appieno. E sono tante le persone che la pensano come me.

    Andrea F.

    PS: non mi aspetto che il mio commento sia pubblicato, so benissimo che è facile censurare piuttosto che rispondere nel merito critiche sacrosante e argomentate.

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    1. Anonimo23:04

      Sono ingegnere e ho un dottorato in strumentazione elettronica. Mi vergogno che ingegneri come te partoriscano questi pensieri profondamente fascisti, che trasudano disprezzo, presunta superiorità, profonda rabbia e disagio. Resta in Germania grazie.
      Stefano C.

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    2. ING. Andrea F.10:12

      per Anonimo delle 23:04:
      Secondo me sei un merendinaio fuoricorso che si finge ingegnere (e pure dottore
      di ricerca, ma LOL). Comunque ti rispondo, anche se per farlo devo abbassarmi
      al tuo (misero) livello: se ti piace darmi del fascista, beh, allora
      fa' pure, ma sappi che la stragrande maggioranza di chi TIENE IN PIEDI QUESTA
      SOCIETA' la pensa esattamente come me. Sai, è brutto dover sopportare la
      presenza di torme di parassiti... Lo diceva il compianto Professor Miglio, e lo
      ripeto io oggi. I parassiti prima o poi vanno eliminati, pena la morte dell'
      organismo ospitante.
      Se invece sei un ingegnere sul serio, beh, allora ti andrebbero revocati tutti i
      titoli di studio inclusa la licenza media, e il posto dove meriti di finire
      è a pescare nutrie a mani nude insieme agli "umanisti" ritardati che ami tanto.

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  5. Caro Andrea,

    Il tracollo economico globale sta per abbattersi su tutti noi, cosa ti fa credere che i laureati in "scienze" ne saranno immuni, tanto per restare in tema?

    Ritenersi arbitrariamente dalla parte dei "giusti" in base alla laurea mi fa sorridere e non poco, come sempre mi fanno sorridere coloro che come te credono seriamente di aver capito tutto della vita e delle sue dinamiche infinite.
    Ma vivi in Germania, quindi la cosa non mi sorprende.

    Sei stato preso nella rete come la stragrande maggioranza delle persone al mondo e ne fai una questione economica, l'unica che prende tutti o quasi.

    Non ti è chiaro che questo tuo amato paradigma a base di buoni produttivi (gli schiavi, cioè) e cattivi parassiti del sistema e visione manichea del mondo cadrà molto presto e sarà sostituito da tutt'altro.

    Io ringrazio la farsa mondiale Covid per aver portato alla luce tutte le miserie morali insite in ogni essere umano che prima erano fintamente nascoste ma ora sono ben visibili nonostante le mascherine fino alla fronte, anzi proprio grazie a quell'inutilità delle mascherine.

    Stai sereno e non coltivare tutto questo rancore, non penserai mica che la tua laurea senza virgolette farà restare a galla solo te mentre il mondo si inabissa?

    Ingegnere sì, ingenuo però.

    P.s. Non scomodarti a replicare perché non ti leggerei, so già cosa risponderesti essendo perfettamente uguale a miliardi di altri umani che non hanno un sufficiente livello di consapevolezza del perché si trovano su questo pianeta e di chi sono veramente.

    Non perdiamo tempo entrambi, grazie.


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    1. ING. Andrea F.11:01

      Intanto non ti permettere di darmi del "tu", ma del LEI, visto e considerato
      che per te sono il Dottor Ingegner Andrea F., e già solo questo vuol dire che
      la più loffia e puzzolente delle mie flatulenze vale 100.000 volte di più del
      tuo pensiero più articolato (ammesso che una persona "laureata" in certe pseudo-facoltà possa definirsi pensante - anzi, io non parlerei nemmeno di PERSONE).
      E comunque temo che risponderti sia inutile, dato che chi "studia" quelle vaccate non ha manco lo 0,0001% delle capacità intellettuali per capire quel che scriverei.
      La sola cosa che mi fa ridere è vedere te e quelli come te fra pochissimo tempo:
      sarà uno spettacolo vedervi alla fame in una fogna, sotto un ponte, tutti
      grufolanti come maiali che stanno per finire sotto forma di salume.
      Io facevo gli esami di Analisi Matematica mentre voi vi godevate la bella
      vita facendo finta di studiare quelle IMMONDE CAGATE su cui facevate ridicoli esami, fatti apposta per regalare un pezzo di carta igienica da appendere al muro ad ASINI MATRICOLATI. Ma alla fine la vita vi presenterà il CONTO! Oh, se ve lo presenterà!
      Ora rido io, e quelli come voi avranno ciò che meritano!
      Il "mattatoio", come lo chiamate voi, è cosa buona e giusta, ed è arrivato anche troppo tardi: il posto là dentro ve lo siete prenotato voi. Ben vi sta!

      intanto mi limito a scoreggiare in faccia a te e agli altri commentatori,
      poi verrò a ridervi in faccia quando sarete sotto al ponte a lavarvi con
      l'acqua che esce dallo scarico del mio WC!

      a presto, promesso che vengo! ma da me non avrete un centesimo!
      anzi, pretendo che TU E QUELLI COME TE mi restituiate tutti i soldi
      che sono stati prelevati dalle MIE tasse per farvi "studiare" quelle vaccate
      scritte da ritardati funzionali per i loro degni allievi.
      R I D A T E M I I M I E I S O L D I

      Andrea F.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Caro Dottor Ingegner Andrea F. Le auguro un felice Natale.

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  6. Articolo terrificante, che rispecchia senza mezzi termini lo stato delle cose. Con pazienza, astuzia e lungimiranza hanno edificato il mattatoio, è ormai pronto, e chi come te ha la sfortuna di veder lontano vede che quell'orizzonte si tinge di sangue. Opporsi all'ultima violazione, come? Chi? La vedi davvero una possibilità? Proprio ieri sera ho finito di vedere la serie "Barbari" su Netflix. Una serie in sei episodi di produzione tedesca, (ovviamente) in cui viene ricostruita la prima severa sconfitta subita dall'esercito Romano, la battaglia di Teutoburgo, probabilmente inizio del declino dell'impero e alba di una nuova era. E' fatta benissimo e la consiglio. Ho tifato per i barbari, tanto che senza accorgermene mi sono ritrovato ancora lucido e sveglio alle 4 di notte perchè mi ero dimenticato di dormire. Anche se fa riferimento in modo piuttosto circostanziato ai fatti reali, compresi i nomi dei protagonisti, non vorrei spoilerarti nulla, però guardala. Magari poi continua se vuoi la lettura di queste mie considerazioni dopo averlo visto. Si può vedere contemporaneamente in lingua tedesca e latino con i sottotitoli in italiano.
    P.S. il numero di caratteri consentiti non mi permette di completare la lettera, proseguo con la prossima. intanto volevo consigliare all'ingegner Andrea, traboccante bile e crauti (luogo comune per luogo comune) di vedere di Marco Paolini "Vite indegne d'esser vissute"in modo che gli sia ben chiaro a quale categoria umana appartiene.

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  7. Visto il serial che porta il tuo nome? Queste le mie considerazioni: la situazione storica che precede la battaglia è quanto di più simile a quello che sta avvenendo oggi, gente divisa dalla paura, traditori, a fronte di un potere che estende le sue capacità in tutte le direzioni, per ricchezza, tecnica militare, cultura, spietatezza. Ci sono molte concause convergenti al ribaltamento di situazione, io ne ho individuate alcune. Sul piano delle cose terrene non c'è nulla da fare: benchè oltraggiati e sfruttati oltre il limite delle loro possibilità i germanici non si ribellano, la paura li induce ad allearsi col nemico, a rendergli favori, a portargli la testa del fratello, spinti al limite della mera sopravvivenza iniziano a divorarsi tra di loro, si dividono ancora di più: la pelle innanzitutto, il divide et impera lo hanno inventato i Romani. La rabbia non esplode, si rivolge contro se stessa, mentre il timore della morte e della perdita di quel poco rimasto avvolge tutto e tutti come una placenta gestazionale di cose ancora peggiori. Ma c'è una crepa nella diga, il gioco del Romano è talmente sicuro di se che si è fatto più ardito, è quasi uno sfidare la sorte, e fa il passo più lungo della gamba: sottrae il figlio di un re di una tribù per crescerlo a Roma con l'intento perfido ma sottile e lungimirante di reinsediarlo nel suo territorio allo scopo di riunire le tribù divise e riprogrammarle al vassallaggio Romano. Un innesto che però risulta essere bidirezionale, e questo l'intelligente romano non l'aveva calcolato, Infatti Arminio cresce come un figlio prediletto imparando tutto di Roma, comprese l'astuzia e le tecniche militari, si sente romano, i barbari non sono più la sua gente. Ma lo strapotere, l'odiosità, la sicumera dei romani li sopporta a stento, infieriscono su popolazioni inermi, fatte da poveri allevatori sparsi nelle foreste. Il ricordo della sua appartenenza inizia a riemergere. L'altro elemento decisivo è l'avvento del numinoso, dell'ultraterreno. Forse la pizia Thusnelda è una vera veggente o forse no, ma riesce a convincerli che la dimensione terrena in cui sono rinchiusi non è l'unica, gli dei parlano e dicono che sarà vittoria. Intravedono che la morte non è il confine della vita e che questa si espande oltre, nei sogni, nel riscatto, nella testimonianza, nel futuro delle generazioni... La placenta sta per squarciarsi e dare i natali a un popolo unito e cosciente di sè, che trova nell'unione la sua forza e nell'astuzia dell'insider la razionalità per agire con metodo ed efficacia. E oggi? come paragonare oggi a quel lontano momento storico?
    Oggi temiamo di perdere tutto, persino la proprietà del nostro stesso corpo, ma se ci pensiamo è strano perché è proprio questo credere di poter possedere che ha tessuto il velo oltre il quale non vediamo. Il consumismo, la possibilità di accedere con relativa facilità ai beni ci ha sedotti, indeboliti nella vista e nell'autodisciplina, divisi, allontanati dal sacro, temiamo la morte. Non è così scontato temere la morte.

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  8. Anonimo14:55

    Andrea da come scrivi sembri proprio Uriel Fanelli.

    - Fabio F.

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  9. Anonimo19:06

    sembri proprio Uriel Fanelli
    si, ma "più grande" e " in peggio" ( sostanzialmente: un pessimo troll)
    ws

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    1. ING. Andrea F.10:09

      ntanto Uriel Fanelli ha fatto un percorso di vita chiaro e coerente,
      a differenza dei mentecatti "umanisti" che sparano stronzate come quelle che
      ho letto in questo post e relativi commenti. Certo, avrei da ridire su alcune pecche tipiche di un laureato in una scienza pura come Matematica (che però resta LA scienza per antonomasia). Comunque no, non sono né Uriel, né un troll.
      L'unica cosa che potrei fare nei vostri confronti è sfiatare il mio buco del culo sui vostri bei visini da fancazzisti "laureati" in scienze delle merendine.
      Altro non capireste: il ritardo funzionale è una brutta bestia, e manco ve
      ne rendete conto, poveracci.
      Quanto vorrei andare io al potere: ordinerei che venisse creata una tecnologia per neutralizzare definitivamente tutte quelle "persone" che zavorrano una società del progresso. Scienza e tecnologia sono l'asse portante del nuovo paradigma, e chiunque le intralci va espunto dal tessuto sociale con ogni mezzo possibile.

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