Ha ancora senso parlare di Bergoglio e delle continue stranezze che si rilevano durante le sue apparizioni pubbliche? Ne avrebbe se ciò riuscisse a risvegliare i fedeli dal coma liturgico nel quale sono sprofondati da anni. Questa ricorrente immagine di lui che alle Sante Messe ufficiali presenzia, legge qualche brano, recita l'omelia, fa questi gesti strani con le mani al momento della consacrazione ma non celebra l'Eucaristia, sempre demandata ad altro prelato, dovrebbe farli sussultare come se venissero ogni volta colpiti da un taser. Perché invece non colgono la ricorrente anomalia, ormai non più imputabile a qualche indisposizione, e nessuna anima innocente grida: "Mamma, perché al Papa non fanno dire la Messa?"
Nemmeno in occasione dell'apertura del Giubileo del 2025 i pennini dei cattosismografi si sono mossi di un millimetro quando tutti hanno potuto vedere in diretta Francesco presentarsi in sedia a rotelle alla Porta Santa di San Pietro e non alzarsi, non parliamo di inginocchiarsi davanti ad essa e tantomeno celebrare in seguito la S. Messa nonostante il sito ufficiale del Giubileo scriva il contrario. Il confronto impietoso con il già visibilmente sofferente Giovanni Paolo II, il quale nel 2000 officiò il rito dall'inizio alla fine, avrebbe dovuto risuonare nelle orecchie dei fedeli, per usare un termine tipico argentino, come una cacerolada, il fracasso che si fa per protesta percuotendo pentole e padelle.
I fedeli non hanno neppure notato che il giorno dopo, per l'apertura di una seconda porta "santa" al carcere di Rebibbia, da lui consacrato "basilica" al pari delle altre di Roma, Francesco aveva riacquistato miracolosamente la capacità di camminare e ha potuto dirigersi sulle sue gambe in ben diciassette passi verso la porta e bussarvi sei volte. Per la cronaca, la terza porta santa delle cinque previste da aprire - e meno male che non sono le nove porte d'accesso ai cieli della kabbalah - sarà quella di Santa Maria Maggiore dove l'immagine a lui tanto cara della Salus Publica Populi Romani era anticamente chiamata Regina Coeli. Siamo sempre in area circondariale e la cosa rischia di diventare freudiana. "Mamma, ma il Papa finirà in prigione?"
Giovanni Paolo II celebra in S. Pietro la S. Messa di apertura del Giubileo del 2000. |
In definitiva potremmo chiederci: perché Bergoglio non si comporta più da Papa e lo sta facendo così platealmente? Non è che sta cercando di dirci qualcosa come le vittime di violenza domestica alle quali viene consigliato di mostrare la mano con le dita disposte in un certo modo come segnale convenzionale di richiesta d'aiuto? Io comincio a pensarlo. Del resto Bergoglio è forse l'unico ad essere realista e a capire cosa potrebbe accadere al suo pontificato abusivo l'anno prossimo. Secondo me, inoltre, poveretto, non ne può più. Nonostante gli sprazzi di vitalità che dimostra quando fa ciò che gli piace fare e non è costretto a fingere di essere ciò che non è, si vede che è un uomo malato meritevole di carità cristiana ormai collocato su un inesorabile "piviale del tramonto".
La situazione di Bergoglio rischia anche di diventare sempre più pericolosa per lui. Non solo è appena uscito il film "Conclave" che si apre sulla sua morte - e il cinema spesso le manda a dire - ma le forze che già tentarono di far avverare artificialmente il terzo segreto di Fatima attentando alla vita di Giovanni Paolo II potrebbero ingolosirsi vedendo che stavolta il "vescovo vestito di bianco" c'è davvero a tutti gli effetti e un gesto estremo come casus belli da attribuire ai soliti provvidenziali nemici brutti e cattivi sarebbe perfetto ai fini della destabilizzazione del mondo. Dio non voglia ma pensiamoci.
Ecco quindi che accompagnare Bergoglio alla porta con una condanna per usurpazione di trono petrino a seguito di regolare processo che risolva il dramma dell'antipapato, ovvero seguire la via canonica, sarebbe la soluzione più pacifica e meno dolorosa per tutti. Quando si dice che le petizioni non hanno valore legale e le pressioni sui cardinali non sortiranno alcun effetto, si abbia il coraggio di ammettere che si sta giocando a favore di una pericolosa degenerazione della situazione.
Chi si sta comportando in aperta ostilità contro la soluzione per via canonica, ovvero la soluzione se non indolore, comunque con il sollievo dell'anestesia, è inspiegabilmente tutto il cosiddetto dissenso contro Bergoglio. Dal mondo tradizionalista cattolico che lo vede come eretico ma si guarda bene dal definirlo antipapa, a don Alessandro Minutella del Sodalizio Sacerdotale Mariano, che per primo indicò Francesco come antipapa, ma persegue ora una soluzione escatologica ed apocalittica totalmente ispirata alle profezie. Quella di mons. Viganò di Exsuge Domine è la posizione più ambigua. Non chiama Bergoglio antipapa ma ammette che le "dimissioni" di Benedetto XVI furono sicuramente invalide. Se i tradizionalisti navigano per conto loro, sto notando ultimamente alcune convergenze tra Viganò e Minutella.
"La “chiesa” di Bergoglio non è solo in subbuglio: essa è in pieno delirio. Se questo può avvenire, è proprio perché non è più la Chiesa Cattolica, ma la sua scandalosa contraffazione, e perché al posto del Papa sul Soglio di Pietro siede un tiranno eretico e usurpatore."
"La Chiesa Cattolica non sussiste certamente nella chiesa bergogliana: di sicuro non nella conventicola di cardinali e vescovi che assecondano il tiranno per timore, per pavidità, per interesse, per ricatto o per acquiescenza. [...] Organizziamoci in piccole comunità, in cui la Messa di sempre sia il cuore palpitante della nostra azione personale, familiare e sociale. [...] La Fondazione Exsurge Domine ha proprio come scopo precipuo promuovere e sostenere la formazione di nuove Vocazioni sacerdotali, nella fedeltà alla Tradizione e alla Liturgia di sempre, nell’amore della Chiesa Cattolica Romana e del Papato.."
Sono concetti assai simili a quelli espressi quotidianamente da don Alessandro Minutella, che definisce la Chiesa Cattolica in toto la Chiesa di Satana, per affermare con ciò la distinzione da essa e il primato del suo "piccolo resto". Viganò dal canto suo forse si riferisce alla sola gerarchia che ha occupato il Vaticano e non a tutta la Chiesa ma allora perché nel colpo di stato ordito dalla deep church non riconosce il ruolo di katéchon di Benedetto XVI, verso il quale continua ad avere un astio insopportabile, come quando afferma, sempre nell'intervista:
"Jorge Bergoglio, in continuità con i suoi immediati Predecessori – anche se certamente in modo più scomposto e aggressivo – ha usurpato l’autorità papale per usarla contro il suo fine proprio, perché solo spacciandosi per Papa poteva ottenere immediata obbedienza dal Clero e dai laici nel suo piano eversivo."
"Dobbiamo prendere atto del colpo di stato che è stato ordito dalla deep church e che ha portato al potere, sino ai vertici della Gerarchia cattolica, le quinte colonne del nemico, ossia dell’anti-chiesa massonica, della Sinagoga di Satana."
E' strano come Viganò non veda nel colpo di stato del 2013, preceduto dagli ammonimenti del 2011 e 2012 da parte del deep state, non della deep church, una manovra esclusivamente geopolitica, che probabilmente ha scavalcato la stessa massoneria ecclesiastica, obbligata per ordini di logge superiori ad obbedire cacciandosi nel pasticciaccio brutto di via della Conciliazione. Benedetto XVI avrebbe quindi sabotato non il primo papa massone (che per altro i massoni rivendicano esserci già stato sessant'anni fa) ma il primo papa non cattolico e gnostico. In che modo? Scismandolo come antipapa mettendo in atto una declaratoria di decisio (vedi lo studio recentissimo pubblicato da Andrea Cionci) al posto di un'abdicazione, rendendo invalidi dal punto di vista canonico e liturgico i suoi successivi atti. Quando i livorosi nemici di Papa Benedetto XVI lo accusano di non aver parlato del golpe, non si sono accorti che egli non solo ha parlato ma urlato quando ha vietato a Joe Biden di partecipare ai suoi funerali?
Conclude Viganò nell'intervista a Quotidianoweb:
"La Chiesa Cattolica non sussiste certamente nella chiesa bergogliana: di sicuro non nella conventicola di cardinali e vescovi che assecondano il tiranno per timore, per pavidità, per interesse, per ricatto o per acquiescenza. Basterebbe questo per comprendere, nell’ottica escatologica della fine dei tempi e della persecuzione finale annunciata dalle Sacre Scritture, l’unicità e la straordinarietà di quanto sta accadendo nella Chiesa di Cristo. Per questo non è possibile valutare questa crisi secondo quelle categorie e norme che la Chiesa si è data per i tempi di relativa normalità. Così, se non possiamo materialmente separare la zizzania dal grano buono, possiamo almeno distinguere la malapianta nell’attesa che vengano i mietitori e la gettino nel fuoco."
Anche qui Viganò condivide in pratica la visione minutelliana, che al posto dei mietitori vede il ritorno di Gesù Cristo, implicando che saremmo arrivati con ciò alla fine dei tempi.
In definitiva questi strenui oppositori di Bergoglio si sono rinchiusi nella Fortezza Bastiani in attesa che il Signore giunga a salvarli dai propri nemici interiori. Hanno scelto l'inazione assoluta, l'attendismo, il laissez-faire, il panierino dal cielo, il "vai avanti tu che io ho judo", mentre osservano l'antipapato di Bergoglio svaporare come lo Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie che lascerà in cielo solo il suo sogghigno.
Sappiamo che anche uno solo tra i cardinali validi potrebbe far cessare all'istante le sofferenze di antipapa Bergoglio pronunciando il "vere Papa mortuus est" ovvero "il Papa è veramente morto", ma la triste realtà è che né la gerarchia, coinvolta fino al collo nella situazione antipapale dalla quale è obiettivamente difficile uscire senza rimetterci le talari, né i vari antibergogliani a chiacchiere sembrano interessati a far cessare la sua agonia. Alla fine della fiera si riconoscerà che paradossalmente coloro che vollero più bene a Bergoglio fummo noi sedeimpeditisti o, per meglio dire, combattenti per il ripristino della linea petrina legittima ancora e sempre orgogliosi di seguire Sua Santità Benedetto XVI.
"Perché loro si e io no?" Francisco, 26 dicembre 2024
Orgoglioso anch'io di seguire Sua Santità Benedetto XVI. Complimenti Barbara!
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