giovedì 1 gennaio 2015

Eurocomunisti


Finalmente. Qualcuno doveva pur farlo e io volentieri rilancio, perché quale giorno migliore del primo dell'anno per gettare una bella secchiata di acqua gelida in faccia a chi ancora dorme dopo i bagordi del trentun dicembre, sognando naturalmente gli Stati Uniti d'Europa Che Non Ci Sono?
Occhio ragazzi che oggi tocchiamo un altare bello grosso, un altarone, altro che altarino. Lo faccio per ricordare che in fondo il nostro amatissimo quasi ex presidente, pet communist dei triocchiuti come Kissinger, non si è svegliato così improvvisamente una mattina e bella ciao, ma il suo pensiero risponde ad una logica precisa che incarna perfettamente la parabola del partito comunista italiano: dalle stalle alle stelle e per aspera ad Aspen. Quindi non bisogna nemmeno avercela tanto e solo con lui perché è sempre stato un comunista "di destra".

Scrive Alberto Bagnai, e cito per intero la pagina 227 di "L'Italia può farcela" (il Saggiatore, 2014)
"Di Berlinguer (Enrico) tutti ricordano la tragica fine, ma non tutti ricordano l'elogio dell'austerità, che nel 1977 vedeva come una "occasione per trasformare l'Italia". Un elogio che ovviamente va calato nel contesto, che noi vediamo col senno di poi, che andrebbe interpretato secondo la solita causa del de mortuis nihil nisi bonum, che forse era un tentativo, magari tatticamente corretto (ma comunicativamente e strategicamente coronato da insuccesso), di proporre un modello alternativo a quello capitalistico, ma che nei fatti, in parole povere, implicava una richiesta di moderazione salariale (seppure per nobili fini e come parte di un nobile disegno), proprio nell'anno di maggiore avanzata del PCI. Dall'anno successivo la quota salari sarebbe scesa, e tre anni dopo la crescita dei salari reali si sarebbe arrestata. I tanti tentativi di esegesi del famoso discorso dell'Eliseo (uno fra tutti: Ciofi, 2014) dovrebbero, per completezza di informazione, essere corredati dalla Figura 21 di questo libro [a pag. 142, ndr], così, tanto per capire di cosa si stia parlando. Alla frase "l'austerità è il mezzo per contrastare alle radici e porre le basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale e di fondo" vorrei opporre la serena constatazione del fatto che, come stiamo vedendo in questo capitolo, il sistema, nella "crisi strutturale e di fondo" ci sarebbe entrato proprio grazie alla mistica dell'austerità, della moderazione, ovviamente quella dei poveracci come me e te, caro lettore, certo non quella  delle simpatiche élite. Di questa mistica Berlinguer e Monti - sia pure in modi, tempi e luoghi diversi (ma non troppo), e con intenti ancor più diversi - hanno oggettivamente contribuito a creare il frame, il meccanismo comunicativo che la rendette socialmente accettabile a chi poi ne è stato vittima. A posteriori, mi pare difficile  negare che il discorso di Berlinguer del 1977 sia il primo anello di una lunga catena in fondo alla quale troviamo l'ode a Monti liberatore, declamata in prima pagina dell'Unità il 13 novembre 2011. Liberi, ovviamente di pensarla in modo diverso: ma ricordatevi che l'elettore ex comunista medio ha acclamato il liberatore Monti perché lo trovava "presentabile" per il suo aspetto austero. Aveva un aspetto austero anche Berlinguer, o per lo meno così lo ricordo io."
Posso confermare. Dio solo sa quanto mi costi ammetterlo ma il frame funzionò perfettamente, in quel novembre 2011, anche sulla sottoscritta. Ricordo di aver pensato qualcosa come "almeno è arrivata una destra presentabile" o giù di lì, al posto di quella alla puttanesca del bieco utilizzatore finale di povere ragazze migranti che ci aveva fatto vergognare per tutta l'estate di fronte a questo ipertrofico Super-Io europeo giudicante che ridacchiava di noi. Per fortuna la concomitanza del caso Strauss-Kahn con quello di Ruby mi era parsa sospetta, Monti mi si rivelò ben presto losco e di lì a poco avrei fatto anche il salto quantico dal rag. Spinelli agli Spinelli padri fondatori ed al sogno-incubo europeo.  Ma questo non interessa a nessuno. Torniamo al brano citato.

L'austerità personale di Berlinguer, che anch'io ricordo bene e che era vista positivamente nell'ambiente altoborghese che frequentavo perché segno inequivocabile delle sue origini nobili e garanzia di serietà, di comunista accettabile insomma, finì per significare anche un'altra cosa e la morte da sacerdote laico offerto in sacrificio sull'altare della difesa del proletariato avrebbe aggiunto una componente mistica alla percezione, alla Gestalt: l'austerità incarnava la moralità della sinistra che, all'interno del frame della questione morale (in realtà, come vedremo, moralismo) stabiliva il principio del bravapersonismo  di default dell'uomo politico comunista, dalla variante "mi su de quei che parlen no" alla Primo Greganti, fino al postpepponismo emiliano variante Prodi, Bersani e Poletti. Uomini che il famoso elettore ex comunista medio pensa non farebbero male a una mosca e per le quali metterebbe altro che la mano sul fuoco. 
In questo senso Matteo Renzi, con la sua faccia da Lucignolo anche se con l'aria un po' bischera a diluirne omeopaticamente la birbantaggine, è già il superamento di questo frame, è il testimonial di una sinistra ormai passata del tutto al lato oscuro che può permettersi di cominciare a mostrare il suo vero volto, che è così ben rappresentato fin dagli anni duemila dal sorriso quasi da Joker di Gotham City di Tony Blair.

Diciamo che il "cambiare l'Italia" di Berlinguer potrebbe quindi non essere molto diverso da quello di Matteo Renzi, anche se quest'ultimo ha sicuramente meno signorilità nel porgere il concetto e allora l'odioso mantra delle riforme non era ancora stato implementato. 
Se ripensiamo al governo di unità nazionale del 1978, al quale il rapimento e l'assassinio di Moro sembrò opporsi con la violenza del terrorismo e su mandato di interessi atlantici, dobbiamo supporre in realtà che, proprio a causa di quel sacrificio umano, non fu altro che la madre di tutte le larghe intese e servì a cementare per sempre l'Italia nello schema del gioco democratico bipolare dell'alternanza tra un partito di destra e uno di estrema destra (cit. Gore Vidal). Quello si rappresentante gli interessi delle élite sovranazionali in marcia verso la vittoria dall'alto della lotta di classe.
Non a caso non vi fu mai più tanta risolutezza e decisionismo al potere come nei giorni del partito della fermezza, formato da Partito Comunista e Democrazia Cristiana. Non a caso chi si opponeva al sacrificio di Moro allora era solamente il Partito Socialista, ovvero la forza politica che sarebbe stata spazzata via, assieme ad una visione socialdemocratica e keynesiana dell'economia e progressivamente a pezzi sempre più importanti di sovranità politica, istituzionale e monetaria nazionale, dalla furia di Tangentopoli che spianava la strada al bipartitismo fasullo in appalto all'industria della politica spettacolo ed alle arti della propaganda. Propaganda che per i vent'anni successivi, grazie ad una vera e propria macchina da guerra mediatica, avrebbe imbastito la pantomima della finta lotta tra Berlusconi e i comunisti da una parte e le bravepersone contro Berlusconi dall'altra. L'anticomunismo in assenza di comunismo vs. l'antiberlusconismo rituale.

La datazione al radiocarbonio del tradimento della sinistra e del suo passaggio in blocco agli interessi delle élite, perché mi pare si possa dire sapessero bene cosa stavano facendo, ci porta quindi ai tempi della Terza Via ed all'inquietante, con il senno di poi, concetto di eurocomunismo?
Il fil rouge che Bagnai stende tra Berlinguer e Monti, pur facendo belare di dolore e rabbia, immagino, gli innocenti agnellini della sinistra dura e pura, sembra indicarlo. Io ho dubbi anche su Togliatti, per via di tutti quegli armadi della vergogna, ma visto che parliamo dei tempi più recenti che hanno condotto, per le decisioni che furono prese allora, dal "divorzio" e dalle privatizzazioni al vincolismo, fino al club privé BSDM dell'eurozona ed alla catastrofe attuale, possiamo fermarci agli anni settanta, che sono proprio l'inizio della sperimentazione mondiale di quella shock economy che è tutt'ora l'arma vincente dell'ultracapitalismo.
La pistola fumante del tradimento è l'accettazione fin dagli anni settanta del principio dell'austerità (da imporre alle classi subalterne, s'intende) che, al di là dell'impronta decrescitista malinconica berlingueriana, visto che è imposta dall'alto, non potrà che tradursi, nelle mani dei sicari del mercantilismo e dell'ultraliberismo, nella famosa durezza del vivere del genero di Spinelli: nella contrazione dei salari, nella rinuncia alla scala mobile ed al via libera alla precarizzazione del mercato del lavoro. Dalle varie riforme Treu al Jobs Act, che ormai non parla più nemmeno italiano, tanto per essere chiari chi comanderà a breve. Tutte riforme che sono state volute dalla sinistra e certamente non ostacolate dai sindacati, se non a parole e a colpi di torpedoni e bandiere rosse da portare a Roma.

"Se non puoi svalutare la moneta sei costretto a svalutare i salari". Qualcuno di loro comincia a svegliarsi nel mezzo della fase REM in preda all'incubo. Fassina, per esempio. Lui ha capito, ora si tratta di farlo capire al famoso elettore ex comunista. Al quale perfino la massoneria ormai va dicendo apertamente che "va imputato alla principale forza politica della sinistra italiana, prima di non essersi convertita per tempo al socialismo democratico e libertario [...] allorchè Berlinguer & Company continuarono a gingillarsi in fumose prospettive anticapitaliste, anticonsumiste ed eurocomuniste [...] poi di essersi frettolosamente e maggioritariamente convertita, nelle sue transizioni da Pci a Pds Ds e Pd a una visione del capitalismo sostanzialmente neoliberistica." (Magaldi, 2014).

Si potrebbe aggiungere inoltre che la questione morale, cavallo di battaglia dell'era berlingueriana, non a caso titolo di una celebre intervista di Ugenio nostro al Segretario, con la sua demonizzazione dei partiti e della politica e, in sottofondo, autorivendicazione pelosa di bravapersonismo contro la corruzione di altri, e con il penitenziagite guarda caso rivolto a coloro che difendevano il ruolo dello Stato come controllore e rappresentante dell'interesse collettivo contrapposto al proprio eccezionalismo, ha finito per condurci, ed in perfetto orario, all'attuale politica fatta da nominati ed alzamanos, sempre meno portatori di ideali e sempre più di interessi lobbistici. Appunto al Mario Monti in missione per conto di Goldman Sachs, per giunta latore delle missive con i compiti a casa di Maestra Angela Merkel ai piccoli discoli italiani.

De mortuis nihil nisi bonum si, ma quel che è giusto è giusto e che si sappia.

43 commenti:

  1. il libro di magaldi non lo conoscevo... anche se puzza un po' di complottone globale
    post sempre ottimo e abbondante :)

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    1. Anonimo01:38

      Ho appena finito di leggerlo e posso dire che non è affatto come può sembrare.
      E' un libro di storia contemporanea, costruito anche con i documenti degli archivi delle logge sovranazionali (sulla veridicità dei quali io, ovviamente, non so dir nulla... ma mi pare difficile che l'autore si sia esposto a gravi conseguenze legali senza le dovute verifiche...).
      Francesco Saonensis

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  2. Mo chi li sente i bravipersonisti.
    L'evidenza non risparmia i totem.
    Spero che Fassina non sia l'unico che riconosca che la linea del partito è quella che è: gradita alla finanza e sulle spalle di tutti noi, propri elettori compresi.

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  3. Fare di Berlinguer un precursore di Monti significa ignorare la storia italiana degli ultimi decenni ed infatti Bagnai la ignora. Sul resto del post ogni commento è superfluo, il livello è troppo basso per i miei gusti.

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    1. Ecco, allora Yanez arrivederci e salutame la Perla di Labuan.

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    2. "ignorare la storia italiana degli ultimi decenni"

      Oh si è vero. Tu la ignori del tutto.

      Chinacat

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    3. "Sul resto del post ogni commento è superfluo, il livello è troppo basso per i miei gusti."

      il piddinume non si smentisce mai, sempre commenti squalificanti a priori, mai commenti nel merito. Noi abbiam gia' dato, ora tocca alla pattumiera della SStoria digerire codesto squallore.

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    4. Anonimo08:19

      Non mi stupirei se il nostro amico berlingueriano fosse anche un (inconsapevole) liberista... il che confermerebbe pienamente la validità del post ;-)
      Francesco

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    5. A Yanez suggerirei la critica di Federico Caffè a Berlinguer.
      Credo questa sia la decima volta che ne suggerisco la lettura, lo faccio contro ( o per ) chi inizia il pippone berlingueriano, e lo fa (il pippone) come se avesse un posto al Tg3..ops!

      Perché la sinistra si è dimenticata di Caffè? È un mistero. Buona lettura.
      http://gondrano.blogspot.it/2013/07/processo-berlinguer.html

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    6. Argomentare grazie, caro convertito alla corte di lord brook...

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  4. Anonimo20:14

    Si vuole ignorare quanto grembiulinata fosse la famiglia Berlinguer. Nella migliore tradizione di quella "specie" la figlia Bianca fu promessa sposa a Manconi all'età di cinque anni. Il fatto che Berlinguer abbia svenduto l'apparato del PCI alla NATO sono solo i dettagli di una storia famigliare consolidata all'ombra dei soliti "fratelli" che ammorbano l'aria italiana da oltre 150 anni. Il giogo fu apposto nel 1861, tutto il resto è dibattito per le pecore da tosare e, alla fine, per farne carne da macello in una guerra "a bassa intensità" (probabilmente solo al Sud e Centro). Il Nord farà la fine della Slovenia e della Croazia, colonia della Germania.

    Hans

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  5. Si può anche vedere "I comunisti italiani e il riformismo" di Paggi e D'Angelillo, Torino, Einaudi, 1986. Si trova anche qui.

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  6. OTTAVIANO21:58

    Articolo meraviglioso, magistrale !!! E' ORA CHE SI SAPPIA che, mentre Berlinguer millantava il ruolo del moralizzatore, l'orrida iscariota "digerenza" komunista piazzava i propri ramPOLLI inconcludenti in tutte le istituzioni finanziarie massoniche e predatorie del paese !!!

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  7. Molto interessante la segnalazione del libro di Paggi-D'Angelillo, considerato lo "sponsor" di Cesaratto. Lo leggerò.
    Su Berlinguer-Monti mi sembra difficile esprimere un giudizio definitivo, perchè direi che tutte le posizioni anti-individualiste e anti-consumistiche ( penso al Zygmunt Bauman di "Capitalismo parassitario") rischiano di essere accusate di fiancheggiamento all'austerity e quindi della classe dominante. L'alternativa sarebbe, rovesciando l'argomento precedente: spingiamo sull'espansionismo senza limiti dei consumi, sostenendo per definizione la logica capitalistica. Entrambi gli argomenti alla fine stampellano il sistema esistente. Sospendo il giudizio....

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  8. Articolo interessante, che sembra avallare l'ipotesi dell'effetto del frame "bravapersonista" sul simpatizzante.

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    1. Come dici, articolo interessante: un campionario di tutto quello che non interessa sapere se si vuole capire.
      Il pezzo di Bagnai che hai citato in apertura usa ed enfatizza l'avverbio "oggettivamente". Mi pare sia una precisazione fondamentale; Berlinguer poteva "essere" tante cose (sardo, comunista, di buona famiglia...) ma conta quello che ha "fatto" se si vuole capire come si sono evolute le cose.
      Non aiuta cercare la conferma che "i cattivi" sono sempre "quelli" (comunisti? massoni? aristocratici? capitalisti?) per capire cosa è capitato e sta capitando, per avere un'indicazione su come difendere i nostri ideali e, se possibile, noi stessi.

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  9. Anonimo09:37

    Conviene considerare il Migliore parte integrante quale antesignano dell'autorazzismo dilagante visto l'orgogliosa ostentazione della cittadinanza russa che, a suo dire, lo elevava da sola bene aldisopra di qualsiasi cittadino italiano.

    AP

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  10. Allora Signor Yanez, ora ti banno con le seguenti motivazioni:
    1) se sai leggere e capire ciò che scriviamo e se ne può discutere ok, ma se fai vinta di non saper leggere allora vuoi solo fare lo spiritoso e qui si parla di cose serie;
    2) Caffè non si discute;
    3) Il Circolo del bruxismo è la porta dopo.

    Mi stia bene.

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    1. Per favore, non bannare Yanez :)
      Se togli la scimmia dalla gabbia non c'è più gusto ad andare allo zoo...

      Scherzi (ma non troppo) a parte, questo soggetto presenta alcune caratteristiche antropologiche davvero interessanti. Vorrei invitare gli altri utenti a rileggere cosa scrive e far notare uno degli aspetti più singolari.
      Avete letto? Bene. Vi rendete conto che l'UNICA cosa che ripete come un disco rotto è "Bagnai"?

      Come più o meno tutti sappiamo, le critiche all'Europa così com'è costruita oggi ed all'adozione della moneta unica provengono da numerose direzioni. Viene criticata la costruzione "politica" e lo fanno esponenti provenienti sia "da destra" che "da sinistra". Viene criticata l'adozione della moneta unica ed anche in questo caso lo fanno esponenti provenienti da scuole che interpretano l'economia in maniera diametralmente opposta.
      Facciamo finta di poter scindere per un momento l'economia dalla politica e soffermiamoci sulla prima.
      L'elenco degli "economisti" che criticano l'adozione della moneta unica in maniera estremamente scientifica è talmente lungo che non ha senso riportarlo ma lo spettro di queste critiche, per semplificare, va da J. Sapir a M. Feldstein. Praticamente tutti.
      Ebbene, all'interno di questo immenso spettro di nomi, l'unico nome ricorrente (in maniera quasi maniacale) è quello del Prof. Alberto Bagnai da Pescara.
      Se escludiamo una latente forma di amore non corrisposto; se escludiamo l'incapacità di leggere un qualsiasi testo scritto; se escludiamo infine una caduta dal seggiolone in tenera età; cosa ci resta?
      Rispondere "un cretino" sarebbe, a mio avviso, fin troppo facile.
      Un cretino me lo spiego.
      Milioni di cretini necessitano di una spiegazione diversa.

      Chiunque voglia avanzare ipotesi è il benvenuto.

      Chinacat

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    2. @ chinacat

      Scusami se non ti prendo in considerazione ma sei troppo mediocre e non mi piace vincere facile

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    3. TU vincere facile? Ma se l'unica cosa che ripeti da mane a sera è "Bagnai" seguito da zero ragionamenti! Con i soggetti come te non si può nemmeno "giocare", altro che vincere o perdere.
      Dovunque compaia un articolo di economia, arrivi TU e scrivi: "Bagnai...." seguito da una serie di cazzate.
      E sei talmente OTTUSO da pensare che io sia qui a difendere il prof. Bagnai, che non mi sta nemmeno simpatico. E che sa difendersi benissimo da solo.
      NO.
      Io sono qui per difendere la RAZIONALITA' ed il PENSIERO CRITICO perchè nella Sstoria sono quelli che si attaccano ai nomi che poi mandano tutto a puttane. Talmente deviati e rintronati dalla Propaganda che nel 2011 avete festeggiato un colpo di Stato; pensa quanto in basso è caduto il pensiero critico in questa nazione. Ti hanno tolto il "puttaniere", ti hanno piazzato il tizio con il loden e vi siete sentiti immediatamente rappresentati. Dopodichè è iniziato il massacro ma perchè preoccuparsi, giusto?
      Cerca di capire (se puoi): tu scrivi "Bagnai ha torto" con la stessa forma mentis con cui alcuni scrivevano "Mussolini ha ragione".
      Fa una bella cosa: vai davanti alla Caritas dove ci sono italiani in fila e poi raccontagli la tua storiella.
      Così ti spezzano le articolazioni e puoi venirci a raccontare la cosa digitando con le palpebre.

      Chinacat

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    4. PS

      Dato che ti senti un fenomeno, DIMOSTRALO.
      Critica nel merito questo tizio:

      https://www.youtube.com/watch?v=0vijSOR2B8s

      Public Lecture: Professor Paul de Grauwe on 'The Future of the Euro'

      Come on, make my day

      Chinacat

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    5. Bravo Chinacat, ma ora non è tempo per le scimmiette ammaestrate. Non esistono commenti gratis e occorre concentrarsi sugli argomenti costruttivi, non sulla psicologia del troll. Quindi il lavoro sporco lo farà l'algoritmo al quale Yanez è stato segnalato come spam. Anzi SPAM

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  11. Gentile Signora Anatra Zoppa,
    Lei è in casa sua e quindi può fare ciò che vuole però non mi venga a dire che Lei mi banna per le ragioni che ha elencato, Lei mi banna perché non ha gradito che il keynesiano ma anche liberista a sua insaputa Prof. Alberto Bagnai venisse accostato al liberista Milton Friedman.

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  12. Anonimo16:21

    Yanez, però anche Brancaccio - in modo più intelligente e raffinato, come al solito - muove una critica a Berlinguer:

    http://www.emilianobrancaccio.it/2014/04/06/vogliamo-davvero-discutere-di-berlinguer/

    Saluti
    Mimmo

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  13. In realtà in Brancaccio io vedo più una timida difesa di Berlinguer ( e anche di Napolitano). All'interno di un testo che si intitola "L'austerità è di destra" credo che l'autore voglia dire che Berlinguer abbia voluto lanciare questo messaggio al capitale: "vi offro la quota salari, però voi mi fate andare al governo". Se non ho frainteso....

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    1. Anonimo11:13

      Anche ammesso che la tua interpretazione di Brancaccio sia corretta - e ne dubito - tu la chiameresti "difesa" di Berlinguer? La verità è che marxisti come Brancaccio sono sempre analiticamente superiori perché trovano ridicole le personalizzazioni della Storia che vengono fatte dagli interpreti più ingenui. Brancaccio parla giustamente di "tendenze oggettive" e ridicolizza i narcisi che si illudono di guidare un meccanismo da cui essi sono inconsapevolmente guidati. E anche discutere di Berlinguer come se fosse stato un demiurgo della Storia è una pagliacciata degna del più infantile storicismo.

      Tulip

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  14. Secondo me Berlinguer nun c' aveva capito un granché. Meglio: Non aveva capito la portata dell' offensiva sul mondo lavoro portato dai futuri finanziatori del suo partito.

    Consiglio la visione di questo filmato (con le parti seguenti):

    https://www.youtube.com/watch?v=-2VbaXrEuXA

    (gli argomenti "innovativi" per allora di De Benedetti e Scalfari vi suoneranno molto familiari)

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  15. Anonimo22:47

    bargazzino18:09 del tutto condivisibile. Perché?
    Perché si tratta della opzione "storica" del PCI verso i militanti : gli operai devono prepararsi a surrogato il patronato nelle aziende. Pochissimi all'interno hanno fatto caso al cambio di direzione avvenuto con l'emigrazione interna di fine '50 inizio' 60 del secolo scorso. Quindi tutto il comitato centrale spiazzato (o giocherellone come si preferisce).

    AP

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    1. Anonimo23:09

      Ovviamente :surrogare il padronato

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  16. Paolo Villaggio aveva già descritto tutto con precisione millimetrica 40 anni fa
    La lotta di classe
    Per chi votare?

    A Peter Yanez auguriamo tutti un fulgido futuro come triglia nell'acquario dei leccapiedi di Renzie.

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  17. Quoto assolutamente Hans.

    Ottimo ricordare l'eurocomunismo come il primo passo del suicidio collettivo del socialismo europeo.

    Ma il suicidio collettivo della sinistra è stato proprio la rinuncia alla "lotta di classe": infatti Berlinguer comincia a blaterare di austerità e morale, ovvero il mantra neoliberale.

    Bernsteinizzato il socialismo europeo e gorbaciovizzato quello russo, la globalizzazione mondialista non ha più ostacoli.

    Ma chi lo vuole, oltre a quel piddinazzo di Yanez, il delirio kalergico della moneta unica per un governo unico mondiale?

    Proprio quei massoni che sono storicamente il progressismo cosmetico del liberalismo imposto con la Marina militare prima e con le bombe atomiche dopo,

    Solo un cretino che si incappuccia come il KKK può architettare un governo dove per costruzione si impone la deflazione ad libitum finché la terra non diventa "piatta" e i nostri nipotini non assomiglieranno agli "antichi egizi".

    Quindi perché promuovere, al pari dell'ultima fatica di Bagnai, chi ancora si professa eurista e motivato alla frammentazione delle sovranità democratiche? I massoni che si rifanno al marshalliano e röpkiano Spinelli, antisindacalista imparentato con i Warburg - i primi a finanziare Paneuropa - e fraterno amico dell'odiatore dello stato sociale come proposto da Beveridge chiamato Ernesto Rossi? Perché promuovere un libro che va a finanziare il PUD€ e ad inquinare il dibattito?

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    1. Poi un po' di cultura hegeliano-marxiana dovrebbe far comprendere immediatamente come tutte le varie articolazioni dell'associazionismo segreto in genere - patria del conflitto di interessi - e antidemocratico per costruzione, siano - nei loro risvolti esoterico-iniziatici, cosmopoliti e teosofici - espressioni delle e funzionali alle sovrastrutture delle potere economico-finanziario.

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    2. Caro Bazaar, l'hai presa lunga per dire che non dovevo citare il Gioele? E perché mai? Guarda che "Massoni" è molto interessante per quel poco che ho potuto ancora leggerne, visto che ho altri libri in lettura da finire prima. Interessante perché fornisce come chiave di lettura un semitono tra eso ed essoterico che completa alcuni puzzle storici rimasti orfani di qualche pezzo. Perché non dovremmo ascoltare il punto di vista della massoneria? E' come quando Edward Luttwak dice cose sacrosante. Certo, è uno che ha scritto "Tecnica del colpo di stato" e probabilmente fa parte del lato oscuro ma perché non ascoltarlo? Per come sfanculò quel venduto di Cofferati in TV si sarebbe meritato un bacio in fronte.
      Ti dirò, io trovo che uno dei difetti peggiori della sinistra o comunque di chi si colloca vagamente in quell'area è la pretesa di decidere chi devono essere i nostri interlocutori. I preti no, i fascisti no, i massoni no, i liberali e i kitemmuort no. Perché? Io mi diverto un mondo a trovare chi la pensa come me nelle collocazioni più impensabili. Il mio orizzonte culturale è psichedelico, caleidoscopico, ci voglio vedere ogni colore ed ogni sfumatura. Quindi l'ultima frase del tuo commento la rigetto totalmente.

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    3. "E' come quando Edward Luttwak dice cose sacrosante. Certo, è uno che ha scritto "Tecnica del colpo di stato" e probabilmente fa parte del lato oscuro ma perché non ascoltarlo?"

      Ha anche scritto un capolavoro come "La grande strategia dell'Impero Romano".
      Però sono d'accordo: il Lato Oscuro scorre potente in lui.

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    4. Oddio, Barbara, figuriamoci se mi permetterei mai di dirti chi puoi citare o meno... e figuriamoci se mi metto a sindacere sulle tue ricerche personali.

      Il "prederla lunga" doveva essere al limite "articolare una riflessione"... proprio perché non è un questione di "interlocuzione", di chi parla con chi: ma kissenefrega. La riflessione aveva la velleità di essere un attimino "più profonda".

      Hai sentito le interviste di Magaldi?

      Bene: magari poteva essere interessante riflettere su come mai un - eso-o-esso-tericamente - neoliberista-eurista che dichiara alla radio di essere un keynesian-roosveltiano (che il gold-standard lo fecero saltare) se ne esce a promuovere un best-seller per cui magari si cerca di rifare la verginità al Fogno piddo-massonico, dipingendo di progressismo l'idea originale di globalizzazione di cui l'europeismo è parte.

      Perché proprio ora?

      Perché quando si comincia ad intravvedere il lato mostruoso dell' "impero atlantico" salta sempre fuori qualche "Gelli" che impesta il dibattito pubblico?

      E qui mi chiedo: siamo di fronte a un nuovo Casaleggio? c'entra nulla il "rilancio liberoscambista"?

      La massoneria, a parer mio, non c'entra nulla se non come marchio di "garanzia".

      That's it, that's all.

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    5. Caro Bazaar, il perché proprio adesso tu lo interpreti come "è funzionale a ciò che sta accadendo". Qualcun'altro lo interpreta come guerra tra gruppi di potere, il che è sempre stato storicamente plausibile. Esistono vari livelli di interpretazione dei fatti storici e ogni volta che è possibile aggiungere un nuovo punto di vista è sempre interessante analizzarlo, senza per questo doverne per forza sposare le conclusioni. Il discorso vale anche per gli Assange e i veri o presunti svelatori di segreti che invece piacciono tanto ai media e al pubblico e che vengono immediatamente presi per puri colatori di oro.
      Ciò che mi dà fastidio nello specifico è il preconcetto, la reductio ad P2 di un fenomeno assai più complesso. Lo vedi il paradosso del costringermi a difendere la massoneria?
      Credo che per punizione ti toccherà leggere l'intera trilogia di Magaldi.

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    6. Grazie per il consiglio Barbara, ma io sono uno di quelli un po' chiusotti di mente, pieno di preconcetti, che quando si pensa alla storia come conflitto di gruppi di potere pensa ancora a Weber e, Dio mi perdoni, che segue come un tontolone i media che acclamano (?) Assange che le fonti le pubblica...

      Vedremo se rinchuderanno anche il Magaldi per le sue "sconvolgenti rivelazioni" in un'ambasciata latinoamericana con un dispositivo di controllo alla caviglia.

      (Ma lui ci ha lo scudo massonico, no? Non come quegli spioni di Wikileaks che si son visti distruggere l'esistenza dal Fratello progressista Obama... che cretini, pensavano che i liberal difendessero veramente la libertà di stampa)

      Vabbè, dopo la lettura mattutina del tuo ultimo post non vorrei finire come i corteggiatori della "Grande Lebowska", mia moglie non gradirebbe... le sono ancora utile ;-)

      Ad maiora

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    7. Ah, le fonti, quelle che se sono dichiarate danno sempre acqua pulita. Ma noi abbiamo il potere di verificare qualunque fonte?

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  18. Risposte
    1. No, per la serie "non vi sfugge niente" era "Colpo di Stato: Un pratico manuale tascabile".

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    2. E se ci riferissimo solo al titolo originale "Coup d’etat" (Harvard, 1985) se no poi le maestrine dalla penna rossa si turbano?

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    3. Anonimo10:28

      Volevo solo fare un po' di pubblicità a questo mio concittadino. Già che ci sono consiglio anche Kaputt

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