Oskar Lafontaine, ex ministro delle Finanze ed ex presidente del Partito socialdemocratico tedesco (Spd) e del Partito della sinistra (die Linke), ha inviato questa lettera, pubblicata dal Manifesto, alla sinistra italiana. Mi compiaccio di riproporvela con la mia personale ed umile esegesi, nella speranza che possiate cogliere finalmente il carattere dissociato e sociopatico di questa sinistra cialtrona. Prima o poi vi c'entrerà. Io non mollo mai.
Scrive dunque Oskar:
"Care compagne, cari compagni,
la sconfitta del governo greco guidato da Syriza davanti all’Eurogruppo ha portato la sinistra europea a domandarsi quali possibilità abbia un governo guidato da un partito di sinistra, o un governo in cui un partito di sinistra sia coinvolto come partner di minoranza, di portare avanti una politica di miglioramento della condizione sociale di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, e delle piccole e medie imprese, nel quadro dell’Unione europea e dei trattati europei."
Cominciamo bene. Con la negazione e l'iononcentrismo.
Oskar, perché fai così? Syriza ha perso perché ha consegnato la Grecia in catene alla Troika. Non solo, la sinistra europea persegue ovunque lo sterminio della classe media lavoratrice e la distruzione del tessuto industriale, la riduzione in schiavitù e povertà dei suoi cittadini con tutto l'armamentario fornito in kit dall'ONU, dall'Impero e dalle loro metastasi finanziarie, inclusa l'arma di migrazione di massa (guarda le politiche autogenocidarie dei governi della sinistra scandinava), e tu insisti a non vederne la volontaria complicità? Lo sai che la sinistra lo fa proprio perché è nel quadro dell'Unione europea e dei trattati che glielo si richiede? E lo fa senza farsi pregare e con goduria, direi.
"La risposta è chiara e brutale: non esistono possibilità per una politica tesa al miglioramento della condizione sociale della popolazione, fintanto che la Bce, al di fuori di ogni controllo democratico, è in grado di paralizzare il sistema bancario di un paese soggetto ai trattati europei."
Cosa significa migliorare la condizione sociale della popolazione, liebe Schatzi? Forse mettere una bella patrimoniale, tassare le proprietà, limitare il contante che è così moralizzante? O mettere più soldi in tasca a tutti con il rischio concreto di avere più odiosi benestanti in giro, compresi i lavoratori? Io so già cosa mi risponderesti ed è per questo che so che quelli come te non potranno mai rappresentare la soluzione ma solo incarnare in eterno il problema, l'eterna zeppa nell'ingranaggio della storia.
Mi fai quasi compassione perché vedi la BCE e la sua mancanza di legittimità democratica ma vuoi ancora rimanere, per carità non sia mai, nel quadro dell'Unione e dei trattati dei quali essa è nient'altro che la logica conseguenza. In questi casi, escludendo l'ipotesi dell'imbecillità, rimane solo la disonestà intellettuale.
"Non esistono possibilità di mettere in atto politiche di sinistra se un governo cui la sinistra partecipi non dispone degli strumenti tradizionali di controllo macroeconomico, come la politica dei tassi di interesse, la politica dei cambi e una politica di bilancio indipendenti."
Mi spieghi allora perché ce li avete fracassati fintanto che non ci avete condotto nella trappola della moneta unica e della conseguente perdita di sovranità? Tre paragrafi di letterina a Babbo Natale e ancora non ho letto un doveroso "siamo stati dei coglioni e pure delinquenti, cazzo, a crederci e a volere a tutti i costi questa Europa nazistoide!"
"Per migliorare la competitività relativa del proprio paese sotto l’ombrello dell’euro, restano al singolo paese sottoposto alle condizioni dei trattati europei solo la politica salariale, la politica sociale e le politiche del mercato del lavoro. Se l’economia più forte, quella tedesca, pratica il dumping salariale dentro un’unione monetaria, gli altri paesi membri non hanno altra scelta che applicare tagli salariali, tagli sociali e smantellare i diritti dei lavoratori, così come vuole l’ideologia neoliberista. Se poi l’economia dominante gode di tassi di interesse reali più bassi e dei vantaggi di una moneta sottovalutata, i suoi vicini europei non hanno praticamente alcuna possibilità. L’industria degli altri paesi perderà sempre più quote sul mercato europeo e non europeo.
Mentre l’industria tedesca produce oggi tanto quanto produceva prima della crisi finanziaria, secondo i dati Eurostat, la Francia ha perso circa il 15% della sua produzione industriale, l’Italia il 30%, la Spagna il 35% e la Grecia il 40%."
Questa è nient'altro che sociopatia. Ovvero parlare con distacco emotivo dei propri delitti. Sei tedesco o no, Oskar? Ti posso ricordare che, prima che facesse rinchiudere i concorrenti economici nella prigione dell'euro, il tuo paese non era affatto il più forte ma lo è diventato proprio grazie al dumping e alla politica mercantilista? Eri ministro delle Finanze negli anni novanta, hai visto applicare la shock economy alla DDR o cosa?
Ti sei svegliato ora perché la Germania è tornata alla casella di partenza e rimarrà ferma un giro e forse perderà il Parco della Vittoria? Peccato che noi "singoli paesi" (puoi anche chiamarci con il nostro nome, PIIGS) abbiamo perso un decennio di sviluppo e nessuno ce lo restituirà. Ti suggerisco una bella parola di sinistra: autocritica. Dovresti farla in duplice modalità: in quanto tedesco e in quanto di sinistra.
"La destra europea si è rafforzata anche perché mette in discussione l’Euro e i trattati europei, e perché nei paesi membri cresce la consapevolezza che i trattati europei e il sistema monetario europeo soffrano di alcuni difetti costitutivi."
Ecco il meccanismo di proiezione. Se i trattati europei e l'euro sono difettosi è colpa della destra che se n'è accorta. Si metta agli atti.
"Come dimostra l’esempio tedesco, la destra europea non si preoccupa della compressione dei salari, dello smantellamento dei diritti dei lavoratori e delle politiche di austerità più severe. La destra vuole tornare allo Stato nazionale, offrendo però soluzioni economiche che rappresentano una variante nazionalistica delle politiche neoliberiste e che porterebbero agli stessi risultati: aumento della disoccupazione, aumento del lavoro precario e declino della classe media."
Quindi fammi capire: destra e sinistra vogliono entrambe la distruzione della classe media. Solo che la destra la persegue in senso nazionalistico e la sinistra in nome e per conto della globalizzazione imperialista. Ottimo.
"La sinistra europea non ha trovato alcuna risposta a questa sfida, come dimostra soprattutto l’esempio greco.Attendere la formazione di una maggioranza di sinistra in tutti i 19 Stati membri è un po’ come aspettare Godot, un autoinganno politico, soprattutto perché i partiti socialdemocratici e socialisti d’Europa hanno preso a modello la politica neoliberista."
Ecco la parte più interessante: la scissione schizoide. La sinistra che prende a modello la politica neoliberista non siamo mica noi, è la psycosinistra del "Mamma, mamma, cos'hai fatto?!", il lato oscuro, i socialdemocratici, come sento ripetere da quaranta fottutissimi anni.
Occhio che adesso parte il delirio lisergico:
"Un partito di sinistra deve porre come condizione alla sua partecipazione al governo la fine delle politiche di austerità.Tuttavia ciò è possibile solo se in Europa prende forma una costituzione monetaria che conservi la coesione europea, ma che riapra ai singoli paesi la possibilità di ricorrere a politiche capaci di aumentare la crescita e i posti di lavoro; anche se la più grande economia opera in condizioni di dumping salariale.
Presupposto imprescindibile a questo scopo è il ritorno a un sistema monetario europeo (Sme) migliorato, che consenta nuovamente di ricorrere alla rivalutazione e alla svalutazione. Tale sistema restituirebbe ai singoli paesi un ampio controllo sulle rispettive banche centrali e offrirebbe loro i margini di manovra necessari per conseguire una crescita costante e l’aumento dell’occupazione attraverso maggiori investimenti pubblici, così come per contrastare, tramite la svalutazione, l’ingiusto dumping salariale operato dalla Germania o da un altro Stato membro.Questo sistema ha funzionato per molti anni e ha impedito l’emergere di gravi squilibri economici, come ne esistono attualmente nell’Unione europea."
Il bottepienismo, malattia senile dell'europeismo. Oskar, mi senti? Esci dal trip e seguimi. Non esiste politica europea né mercantilismo, né unione monetaria senza austerità. Non esistono SME migliorabili perché è il concetto di vincolismo che impedisce la libertà d'azione, come suggerisce già il termine.
Mi sembri tanto quello, Allen Dulles, che voleva servirsi dei nazisti moderati.
Come è esistito un unico tipo di nazismo, quello di Auschwitz, così esiste un solo tipo di vincolismo: quello fondato sul concetto di asimmetria, di rapporto di potere tra un forte e molti deboli. There Is No Alternative, come dicono i padroni.
"Rivolgendomi ai sindacati italiani, tengo a sottolineare che lo Sme non è mai stato perfetto, dominato come era dalla Bundesbank. Ma nel sistema Euro la perdita del potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso salari più bassi (svalutazione interna) è maggiore."
Oskar, che è tedesco e non vorrà mai rinunciare al privilegio ottenuto dal suo paese a spese degli altri, coraggio, fatti psicanalizzare, riconosce che anche lo SME era uno strumento di dominio mercantilista ma in versione soft. Quindi propone solo l'anestesia, non l'eliminazione della tortura. Proprio perché, da bravo tedesco, non vuole rinunciare all'über alles.
"A me, osservatore tedesco, risulta molto difficile capire perché l’Italia ufficiale assista più o meno passivamente alla perdita del 30% delle quote di mercato delle sue industrie."
Signora mia, pensi quanto difficile risulta a me da italiana. Sa però che l'Italia ufficiale è quella di Renzi e del PD, l'ultima mutazione del maggiore partito della sinistra? Non commetterà anche lei l'errore di confondere la passività con il collaborazionismo?
"Silvio Berlusconi e Beppe Grillo hanno messo sì in discussione il sistema Euro, ma ciò non ha impedito all’Eurogruppo di imporre il modello delle politiche neoliberiste alla politica italiana.Oggi la sinistra italiana è necessaria come non mai."
Ancora delirio. Ci ha detto finora che la sinistra ha sposato il neoliberismo. Ha ammesso che l'eurogruppo ha imposto il modello neoliberista, che però le sinistre al potere, di tutte le sfumature del rosso, hanno volonterosamente applicato alla lettera. Insomma: la sinistra ha sposato il neoliberismo. Ebbene? Compagni, ci vuole più sinistra.
"La perdita di quote di mercato, l’aumento della disoccupazione e del lavoro precario, con la conseguente compressione dei salari, possono rientrare nei miopi interessi delle imprese italiane, ma la sinistra italiana non può più stare a guardare questo processo di de-industrializzazione."
Ma non s'era detto che era stata la Germania a fare dumping salariale e soprattutto ad imporlo ai singoli paesi? E che la sinistra aveva sposato le politiche di austerità? Che c'entrano le povere imprese italiane, che muoiono come mosche quando non vengono svendute a rapaci compratori stranieri? O non si può più dire straniero?
"Lo sviluppo in Grecia e in Spagna, in Germania e in Francia, dimostra come la frammentazione della sinistra possa essere superata non solo con un processo di unificazione tra i partiti di sinistra esistenti ma soprattutto con l’incontro di tante energie innovative fuori dal circuito politico tradizionale.Solo una sinistra sufficientemente forte nei rispettivi Stati nazionali potrà cambiare la politica europea. La sinistra europea ha bisogno ora di una sinistra forte in Italia."
E' incredibile. L'apoteosi. Chiunque, giunto a questo ultimo paragrafo, ha ormai intuito che questo sconquasso europeo è vagamente colpa di un progetto reazionario inspiegabilmente idolatrato e messo in pratica dalla sinistra, un vero X-File che però si risolve facilmente con la parola magica tradimento, ma Oskar, facendo finta di non saperlo, auspica una sinistra ancora più forte.
Lo capisco. Il cammino è ancora lungo, c'è ancora tanto lavoro da fare, prima di aver sostituito tutti gli autoctoni con seguaci della sharia e svenduto tutto lo svendibile al potere globale delle corporation.
"Vi saluto calorosamente dalla Germania e vi auguro ogni successo per il processo di costruzione di una nuova sinistra italiana."
La favola della buonanotte. Una nuova sinistra, nientepopodimeno.
Ancora.
Ma buttarsi a destra come tutte le persone normali, no?
Le conversioni avvengono sempre pochi istanti prima della morte,ma in questo caso trattasi di delirio prima del grande passo.
RispondiEliminaComme par hasard, la mia lectio a Misano è stata sul tema del tradimento. Mi avrebbe fatto piacere incontrarti. La vedrai presto online. Cosa devono fare l'ho spiegato in Eurodelitto ed eurocastigo. Non lo faranno. E sarà guerra. Ma noi avremo la coscienza a posto. Grazie.
RispondiEliminaL"ascolterò senz'altro con il solito interesse. Si, peccato per Misano ma prima o poi riuscirò a fuggire da quella specie di laboratorio cinese che è il mio lavoro.
EliminaGrazie di tutto.
A me invece è piaciuto, il suo intervento. Non che abbia da farsi perdonare tanto quanto Schroeder: si racconta di una tempestosa riunione del consiglio dei ministri in cui arrivarono alle mani mentre si parlava di riforme Hartz.
RispondiEliminaPur con tutti i limiti (nella Linke, se ricordo bene, sull'uscita dall'EZ finì pressochè in parità con una piccola prevalenza del no), ad avercene di politici come lui!
Saverio
Gli americani sono fenomenali nei giri di parola, prima c'erano i nazisti moderati, ora abbiamo i terroristi moderati...
RispondiEliminaBruno
http://timesofindia.indiatimes.com/world/europe/Merkels-party-has-secret-Berlin-Wall-style-plan-to-protect-Germanys-borders/articleshow/49464134.cms
RispondiEliminalascia stare le cazzate sullolocazzo che ne sai zero.
cancella
Intanto il nostro cinema italiano non ha meglio da fare che sfornare l'ennesimo film su uno dei più gravi problemi del nostro tempo: quello dei "bamboccioni" cresciuti nella bambagia che non hanno più voglia di lavorare e rimboccarsi le maniche. Perchè lo sanno tutti, da Michele Serra a Polito, da Padoa Schioppa alla Fornero, che il problema più grave degli italiani è l'opulenza e la ricchezza infinita che genera nei giovani, TUTTI I GIOVANI, una terribile apatia. Tra viaggi alle Maldive e cenette in ristorani super costosi, tra una cifra di 14.000 euro spesa dall'estetista una volta alla settimana e una nuova automobile da 100.000 euro al mese, la nostra società si sta sempre più avvitando in un opulento consumismo che farà precipitare la laboriosità dei nostri autoctoni traboccanti di benessere e vizi senza la necessità di lavorare. per questo avremo bisogno di energie fresche subsahariane che arriveranno a sostiuire gli autoctoni che non hanno più voglia di lavorare a raccogliere le arance nei campi per qualche euro al giorno.
RispondiEliminaEcco la recensione dell'ultimo capolavoro del Cinema Italiano:
http://www.cineblog.it/post/657360/belli-di-papa-recensione-in-anteprima
"Diego Abatantuono mattatore in questo spaccato su una fetta di gioventù cresciuta nella bambagia. Opera senz'altro leggera, Belli di papà non è però superficiale, riuscendo a coniugare qualche spunto di riflessione con i toni della commedia malgrado tutto spensierata.
Vincenzo Liuzzi (Diego Abatantuono) è un imprenditore milanese di successo. Vedovo, con tre figli, si preoccupa della situazione di quest’ultimi, totalmente avulsi anche solo dal concetto di lavoro. Remake del messicano Nosotros Los Nobles, Belli di papà si sofferma su uno dei fenomeni meno discussi (sul serio intendo) ma al tempo stesso tutt’altro che marginali inerenti all’attualità, ossia una non meglio precisata “incapacità lavorativa” di una parte considerevole di nostri giovani.
Definizione che ci sta, per quanto semplicistica, tesa a descrivere un problema che per certi versi precede la tanto decantata disoccupazione. E stavolta la Colorado Film indovina il registro adatto, attestandosi su altri livelli rispetto ai due film di Paolo Ruffini. Vuoi per il trascinante Abatantuono, vuoi perché Guido Chiesa non è esattamente l’ultimo arrivato, sta di fatto che Belli di papà regge, malgrado certa voluta leggerezza che però non è mera superficialità."
FT
Continua da http://www.cineblog.it/post/657360/belli-di-papa-recensione-in-anteprima
RispondiElimina"Vincenzo ha a che fare con tre figli a cui non è mai mancato nulla, la qual cosa li ha resi allo sbando: Matteo (Andrea Pisani) fa finta di lavorare in azienda, uscendosene ogni due per tre con idee bislacche, che nemmeno lui sa peraltro come realizzare, atteggiandosi ad imprenditore di ‘sto c***o quando invece spende più soldi in aperitivi che altro. Chiara (Matilde Gioli) è in procinto di sposare il «coglione», epiteto a cui Vincenzo tiene molto, tanto da non volere che si faccia in alcun caso il suo vero nome; che è Loris (Francesco Facchinetti), un ciarlatano la cui unica dote è quella di intrallazzare e che intende fare di Chiara sua moglie per via più che altro della ricca dote. Il più piccolo, Andrea (Francesco Di Raimondo), è iscritto da due anni in Psicologia, dove non ha dato alcuna materia ma in compenso si è schiacciato una serie di componenti femminili del corpo docenti.
Troppo agio, troppa noncuranza, perciò Vincenzo decide inscenare una finta fuga dal Fisco e ripiegare, prole al seguito, in quel di Taranto, terra che gli ha dato i natali. Senza soldi, in un’abitazione fatiscente, i tre devono industriarsi a rimanere a galla. Strano a dirsi, la formula funziona, specie perché certe licenze sopra le righe non vengono nemmeno contemplate e, malgrado il terreno accidentato, non succede praticamente mai che il tutto scivoli in frasi ad effetto o sceneggiate di quart’ordine. Si sorride di questi ragazzi che, messi alla prova, si (ri)scoprono carichi di risorse, ciascuno a proprio modo. Senza nemmeno scadere in certo giovanilismo, tanto in voga ultimamente, per cui d’improvviso questi ragazzi ne escono come figure angelicate vittime dello stesso sistema che gli ha allevati e pure bene....."
QUI C'E' TUTTO IL RIASSUNTO DI QUELLO CHE QUESTO BLOG, QUELLO DI ORIZZONTE48 E QUELLO DI BAGNAI COMBATTONO DA ANNI: La manipolazione delle percezioni, l'utorazzismo nei confronto degli italiani ricchi bamboccioni e svogliati che non lavorano NON PERCHE' MANCA IL LAVORO O ORMAI IL LAVORO E' DIVENTATO SCHIAVISTA, ma perchè semplicemente vivono nel lusso per merito dei loro genitori; e la durezza del vivere alla Padoa Schioppa come stimolo alla laboriosità dell'italiano medio inerte e viziato. Stupendo capolavoro del cinema di propaganda contemporaneo. Tema attualissimo quello di una grossa fetta di goiventù "cresciuta nella bambagia"!!! Ci sarebbe da chiedersi se questo non sia invece un autoritratto stesso della nostra classe dirigente proiettato invece sull'intera popolazione italiana. Il padre di questi ragazzi potrebbe essere benissimo un Padoa Schioppa o una Fornero, non certo il piccolo imprenditore medio affogato nella burocrazia, nell'eurolager e nei debiti.
FT
Grazie, molto interessante. Comunque, se parliamo di film di propaganda, preferisco sempre la Riefenstahl.
EliminaGrazie, molto interessante. Comunque, se parliamo di film di propaganda, preferisco sempre la Riefenstahl.
EliminaCondivido quasi tutto l'articolo... tranne per il fatto che chiamare sinistra questa roba qua... è un insulto all'intelligenza politica (sia da parte di Lafontaine che da parte tua).
RispondiEliminaÈ come parlare di verginità in un bordello (scusate il francesismo, ma rende l'idea), o di diritti umani ad Alcatraz. La sinistra italiana, svendendosi già molti anni fa al capitale amerikano, si è spostata decisamente a destra (a livello economico). Ovviamente, ha utilizzato la strategia della pentola e della rana, e ha lasciato a Berlusconi fare la parte del cattivo che intanto smuoveva la terra e preparava il terreno (idem Di Pietro).
E' sinistra. E' Unione Eurosovietica. Guarda la Cina che ne è il prototipo: peggior comunismo assieme a peggior capitalismo. Perché cazzo non riuscite a vedere???
EliminaE' sinistra. E' Unione Eurosovietica. Guarda la Cina che ne è il prototipo: peggior comunismo assieme a peggior capitalismo. Perché cazzo non riuscite a vedere???
EliminaSe non ti basta Luciano Barra Caracciolo o Bagnai(?), cerco di essere sintetico:
Elimina1) Riforme quasi totalmente orientate all'offerta, riduzione dei salar in nome della concorrenza
2) Zero solidarietà interna
3) Politica delle pensioni
4) Inoltre il mantenimento di squilibri interni, serve a rendere il welfare insostenibile e privatizzare tutto.
Definire questa Europa anche lontanamente di sinistra, o meglio ancora keynesiana (altro che Marx e la rivoluzione proletaria), è totalmente errato. Del comunismo, mantiene solo un certo dirigismo totalitario, corrotto ovviamente in tanti modi... visibili e poco visibili. Cosa che puoi trovare anche nei regimi fascisti.
Fanno la voce grossa con i lavoratori e le PMI, mentre vanno a letto con le grandi banche, finanza, ecc.
Che poi dirigismo non è il termine corretto, visto che le grandi aziende sono tutte private, ma in questo momento non mi viene in mente granché...
EliminaLa lettera è ipocrita e a tratti impudente e mi pare di scorgervi un certo compiacimento crucco (la Germania produce e gli altri no; vi saluto dalla Germania - come se non sapessimo che sei tedesco). Veramente 'appalling' il distacco con cui parla delle malefatte tedesche come se fossero inevitabili e la totale mancanza di empatia nei confronti delle nazioni vittime. Una lettera non indegna, per viscidume, delle memorie e delle dichiarazioni di certi capintesta nazi a guerra finita. Non aveva proprio bisogno di scrivere che saluta dalla Germania. Quel messaggio è inconfondibilmente scritto da un tedesco, impossibile sbagliare.
RispondiEliminaGianluca
Mandaniresaka (Madagascar)
Condivido. Mancava solo "ho solo eseguito gli ordini".
EliminaCondivido. Mancava solo "ho solo eseguito gli ordini".
Elimina