mercoledì 8 febbraio 2017

I versacci satanici. Perché la cultura pop è diventata così volgare?

Miley Cyrus

"Quando il brutto, l'orrido vengono venerati come fossero bellezza, possiamo dire di vivere in una cultura all'ultimo stadio di decadenza e depravazione. " (Paul Joseph Watson)

Diciamo la verità. Se negli anni sessanta-settanta, ma perfino nei già decadenti e vacui anni ottanta, seppur in confronto una decade rinascimentale rispetto alla cloaca attuale, ci avessero detto che quest'ossessa ipercazzuta sarebbe diventata un giorno uno dei modelli culturali per le ragazzine, non saremmo mai riusciti a crederlo possibile. In realtà Miley Cyrus è al di là della provocazione perché arriva in un'epoca in cui ogni limite di provocazione è già stato superato da tempo ed ogni tabù è stato già trasgredito, con gli ultimi più resistenti sul punto di essere infranti.
Il suo e di altri ruolo di "modello" è unicamente quello di riempire un vuoto - l'assenza di cultura - con il nulla culturale, imbottendolo con il pluriball delle loro canzonette di merda e i loro versacci satanici, non potendo agire nient'altro che quella particolare forma di disturbo mentale che è la disinibizione frontale, ovvero il non aver più freni inibitori perché una lesione o una intossicazione chimica ci hanno fottuto il cervello. Qualcosa di molto simile alla lobotomia praticata non molto tempo fa dalla psichiatria politicamente rieducativa. Ogni loro gesto è volutamente estremo ed il più possibile volgare, perché lo scopo è unicamente quello di essere offensivi, di aggredire il senso estetico fino a far accettare l'annichilimento del bello e della purezza per sostituirli con il brutto e il sordido.

Miley Cyrus
Lo stato desolante dell'Arte attuale è sempre più evidente ma finché ne parliamo noi babyboomers, ormai sulla soglia della vecchiaia, possono sembrare discorsi da vecchi, appunto. Da nostalgici della propria interpretazione personale ed idealizzata del passato vissuto quando si era giovani, magri e belli. Spensierati magari no ma sicuramente circondati da un mondo meno disfunzionale e votato all'autodistruzione. Un'epoca in cui si viveva nell'incubo atomico, ovvero si poteva rischiare di morire per mano di altri, ma non si sarebbe certo potuto prevedere di doversi un giorno difendere dai "nostri", votati alla nostra distruzione e a quella di un'intera civiltà per sostituirla con il suo contrario, ovvero la regressione alla barbarie.
Noi vecchi ci rendiamo conto, dunque, che non vi è più cultura ma il suo contrario, ma fa un immenso piacere ascoltare dei giovani, dei millennials, come si chiamano ora, esprimere un sano e giovanile disgusto e una salutare ribellione nei confronti di questo attacco senza precedenti alla propria civiltà.
Ho particolarmente apprezzato in questo senso il video che segue di Paul Joseph Watson, perché potrebbe essere considerato un bel manifesto di reazione contro la vocazione alla distruzione di tutto ciò che è cultura.


Cerco di riassumervene i concetti principali. Dice Paul:
"La cultura pop attuale ha raggiunto livelli di disumanizzazione, volgarità, vacuità, idiozia e gusto del grottesco come mai era accaduto nella storia. Il fenomeno si è particolarmente evidenziato negli ultimi venticinque anni.
Il postmodernismo si prefigge lo scopo di cancellare la distinzione tra cultura alta e cultura popolare, mirando a plasmare la società a sua immagine. Se ci fate caso, dall'architettura all'arte, alla musica, all'intrattenimento televisivo, è un trionfo di orrido, di grottesco, di osceno, il cui scopo è minare alle fondamenta la civiltà occidentale. La televisione, ad esempio, non fa che mostrare continuamente famiglie distrutte, maschi emasculati e giovani affetti da edonismo narcisistico e nihilista, pretendendo con ciò di rappresentare la realtà e fornire il modello al quale dovremmo tutti adattarci.
Il comportamento bizzarro e deviante è legittimato dalla cultura dominante televisiva fino, ad esempio, all'esaltazione delle perversioni, financo la pedofilia. Tuttavia questa liberazione non provoca felicità ma il suo contrario. E' ormai provato e lo afferma uno studio scientifico del 2010, che più televisione si guarda, più si diventa depressi, ansiosi ed obesi.
L'attuale cultura popolare è ipersessualizzata. Anche la pornografia diventa sempre più oltraggiosa e deviata. Non è difficile rendersi conto che il richiamo alla sessualità dei messaggi proposti è decisamente più gratuito rispetto al passato e per nulla liberatorio ma rappresentante una sessualità ritualizzata e fine a sé stessa dove l'esaltazione della promiscuità e dell'infedeltà conduce a livelli maggiori di infelicità e solitudine."
Il senso di vuoto, disperato abbandono e anestesia dei sentimenti che è così ben descritto nell'ultimo film di Stanley Kubrick "Eyes Wide Shut", film erotico dominato da Thanatos e straordinario messaggio di avvertimento a chi è in grado di interpretarlo.
Il rovesciamento dell'Eros in istinto di morte e distruzione serve a ridurre l'individuo a cellula indistinta che forma una massa di individualità senza radici, cultura e punti di riferimento; il fango con il quale devono essere plasmati gli schiavi del nuovo millennio.

Analizzando l'industria dello spettacolo, Watson afferma:
"La volgarità ha sostituito il talento. Le star, le celebrità diventano tali quanto più in basso sono capaci di scendere nella scala del ludibrio al quale sottopongono sè stesse. Il narcisismo è l'unico valore di riferimento e quello da trasmettere al pubblico. Bisogna diventare una celebrità in sé e per se, non al fine di poter esprimere una qualunque capacità artistica e creativa.
Le star, d'altra parte, sono prigioniere di un meccanismo che le obbliga ad uniformarsi all'unico modello postculturale di vacuità, nel quale ogni diversità od originalità, per non dire talento, sono vietati, pena l'emarginazione e la perdita della posizione dominante raggiunta. Il risultato di questa oppressione è una cultura popolare assolutamente sterile.
Guardiamo alla musica. Sempre i soliti autori che scrivono sempre le stesse canzoni per le stesse quattro o cinque star. Perché pensate che tutto suoni uguale, ripetitivo, con il medesimo ritmo elettronico e la stessa diarrea verbale che costituisce i testi delle canzoni. La musica non è mai stata mai così indistinta e i testi più uguali e demenziali. Gli ultimi venticinque anni non hanno prodotto nemmeno un autentico nuovo movimento nella musica pop. I giovani che dagli anni Cinquanta agli Ottanta avevano potuto veicolare la propria ribellione in movimenti come il rock, la psichedelia, fino al punk, al grunge, al goth, ora sono condannati a crescere con in sottofondo musica rappresentante il nulla.
I giovani sono stati privati della musica come mezzo tradizionale per esprimere la propria ribellione per essere invece rinchiusi nel ghetto delle "identità".
Un aspetto particolare di questa cultura dell'assenza di cultura è rappresentato dal movimento Gangsta e Hip Hop, secondo il quale il modello per i giovani afroamericani dovrebbe essere il criminale da strada, violento e barbarico, che ha mille volte più probabilità di essere fatto secco da un altro afroamericano, altrettanto violento ed imbarbarito, più che da un poliziotto, ma che viene sobillato alla guerra razziale contro "i bianchi". Un modello creato dai razzisti elitari per imprigionare il talento dei neri e dove il rap, ovvero la regressione alla lallazione autistica sostituisce, distruggendola, l'immensa cultura musicale afroamericana del rag, jazz, soul, blues, funk che aveva dominato il secolo scorso e che ne era stata la colonna portante. Dietro la maschera del politicamente corretto che attribuisce ai bianchi cresciuti nel mito di Charlie Parker e Jimi Hendrix un inesistente suprematismo, la narrazione al contrario dell'élite auspica un ritorno degli afroamericani e, in Europa, degli africani ivi deportati, al modello del "negro da piantagione".  Orco da usare, assieme all'islamico radicalizzato, contro l'odiosa democrazia occidentale.
Per fortuna esiste un movimento in fortissima crescita, all'interno della comunità afroamericana, fatto di giovani e no, che si oppone a questo sordido razzismo fatto di buonismo tagliato con il male, al quale occorrerà dedicare un post a parte e che spero spiegherà perché siamo finiti da Hendrix a Bello Figo.

Tornando al video di Paul, gli effetti del condizionamento nihilista sono devastanti perché eliminano alla radice il dissenso la cui gestione, tradizionalmente e in ogni epoca, è affidata in primis ai giovani ed al loro naturale senso di ribellione.
"Gli studenti in passato creavano controcultura, che poi, generalizzandosi, diveniva cultura pop. Ora gli studenti sono impegnati nel politicamente corretto, del virtue signaling e negli studi gender mentre vengono imprigionati nei social media. Non esiste controcultura perché i giovani sono forzati alla conformità ed all'omologazione dell'unica postcultura dominante.
I ragazzini sono talmente sazi della cultura dell'intrattenimento che non hanno tempo per creare la loro controcultura, di esprimere le loro idee ma rigurgitano solo ciò che vomitano loro nel cervello le celebrità. Ed è per questo motivo che questi ragazzini sono tutti uguali. C'è individualismo ma non individualità."
L'attacco alla civiltà passa attraverso la distruzione del senso estetico.
"L'Arte contemporanea celebra l'orrido e tutto ciò che è contrario al concetto di bellezza. Un escremento dentro un sacchetto di plastica diventa un'opera d'arte da esporre in un museo. Allo stesso tempo ai veri capolavori d'arte figurativa del passato vengono cambiati i titoli, affinché essi non suonino "offensivi".Le rappresentazioni teatrali sono passate da Shakespeare e Oscar Wilde alla pura azione vuota della volgarità e della demenzialità.
Per come si è strutturata, la cultura pop attuale rappresenta una vera minaccia alla civiltà occidentale, tanto da diventare uno dei pretesti per giustificare il radicalismo islamico." 
In effetti, quando il radicalismo islamico ci definisce una civiltà degenerata, come dargli torto? Il problema è che non si può sostituire una civiltà che ha stabilito, come fine di un lunghissimo percorso, il principio di democrazia, con la regressione al fondamentalismo religioso ed alla pre-democrazia. Non vi è salvezza se non all'interno della cultura democratica che, dispiace per i finti antirazzisti e falsi amici delle culture "altre", è una conquista dell'Europa e della cultura fondata sulle radici greco-romane e giudaico-cristiane. Ovvero tutto ciò che un'élite folle e fuori controllo sta facendo di tutto per distruggere con ogni mezzo culturale ed economico.

Conclude Paul Joseph Watson, nel video:  "Dobbiamo promuovere la nascita di un nuovo Rinascimento culturale che torni a promuovere la bellezza, il talento e l'esaltazione delle conquiste della creatività umana. Il conservatorismo sarà il nuovo movimento rivoluzionario."

Non potrei essere più d'accordo. Ma perché Paul non sei mio figlio?

44 commenti:

  1. La ricostruzione sarà impegnativa, questa guerra è la più dura proprio perchè è multilivello.

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  2. Anonimo12:24

    Che l'islam ci vede decaduti e decadenti e da rimettere in riga, non mi sorprende. La cosa buffa è che se l'Europa verrà islamizzata, chi ne subirà le maggiori conseguenze saranno donne ed omosessuali. Ci stanno vendendo. Ma il prezzo più salato sarete voi a pagarlo. Stolti!

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  3. Anonimo14:44

    Giusto un paio di sere fa sentivo di sfuggita in TV che l'arte d'avanguardia era stata "agevolata" dai governi americani per surclassare culturalmente l'Unione Sovietica. Chiaramente si trattava di prodotti che si prestavano ad essere presentati come espressioni creative delle libertà individuali.
    Va da sè che se ti spingi sempre più avanti in questa direzione, alla fine sei costretto a raschiare il fondo del barile ed il turpiloquio, da ribellione rischia di diventare coprolalia

    G

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  4. Visto che hai parlato criticamente di Hip-Hop voglio fare il costruttivo e fare pubblicità a due ragazzi italiani che ci giocano, rovesciando le tematiche di questo genere e scrivendo pezzi che a me piacciono tantissimo.

    Musashi:
    "Siamo il bacio fra due amanti ricongiuntisi al termine
    della guerra, siamo sette colori irradiati da diamanti.
    Un'orchidea fiorita in pieno deserto del Gobi,
    l'olezzo di fata che rende mansueti i goblin,
    siamo la conoscenza che splende sul volto dell'Arcangelo
    dando la sensazione che ormai nulla possa tangerlo,
    un moribondo che implora i compagni di non piangerlo,
    squame d'argento sul marmo di Michelangelo,
    l'endecasillabo di Dante, il riso di un lattante,
    la coscienza delle piante, il seno di una baccante,
    la forza dell'Arte che non conosce le Parche
    le quali tagliano i fili della Vita, mica delle corde delle arpe."

    https://www.youtube.com/watch?v=fa9NfYZuDRc

    Classic Sheee:
    "O musa dammi memoria di quella stirpe di antica gloria
    di Giunone nella prima Carthago piena di boria
    del giudizio di Paride di divina memoria
    che fatica fu fondare la grande città di Roma!

    La distruzione di Cartagine è stata predetta
    sotto le armi della stirpe di Giove ed Elettra
    lunga la strada da quegli anni al tempo in cui vivo
    lunghe le pagine di storia narrate da Livio"

    https://www.youtube.com/watch?v=HqTkb8PUXeI

    Poi magari sono piddini, non mi prendo responsabilità. Però...

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    1. Gli unici rapper che sopporto sono l'americano Paris (infatti non lo conosce nessuno) e il siculo Francesco Di Gesù, aka Frankie Hi Energy.

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    2. Ah be', quelli erano i mitici anni '90, parlo di ragazzini italiani - che però hanno testa - e che per ora nessuno conosce. In USA ora c'è solo Immortal Technique, bravissimo, intervistato anche da Jones o RT nonostante le quasi opposte visioni del mondo. Non pretendo che piacciano, è uno stile che nasce lontano dalla nostra cultura, ma se qualche gggggiovine li scopre non può fargli altro che bene.

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    3. In ogni caso l'hip hop rappresenta una regressione autistica della grande tradizione musicale afroamericana. Tra l'altro uno dei primi pezzi rap fu "Rapture" di Blondie, anni 80. Per non parlare di "Prisencolinensinainciùsol" di Celentano.

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  5. Cambierei solo una frase: "... è una conquista dell'Europa e della cultura fondata sul continuo opporsi delle radici greco-romane a quelle giudaico-cristiane."

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  6. Non sono uno storico quindi potrei dire delle stupidaggini, accetto critiche.
    Avendo visitato molti paesi di religione islamica non mi sento di ridurne la cultura islamica a quello che oggi noi percepiamo.
    La cultura, scienza, arte, architettura islamica è stata altrettanto bella e avanzata di quella europea.
    Si pensi alla nostra numerazione (inventata in india ma diffusa dagli arabi) alle grandi moschee (Istanbul, Casablanca, ecc), alle arti mediche e scientifiche.
    Per gli islamici studiare scientificamente il mondo equivaleva a rendere omaggio a Dio (potremmo dire lo stesso del cristinesimo medioevale?).
    Poi l'Islam è regredito, per alcuni potrebbe essere stata una sua naturale intrinseca evoluzione, a mio avviso la regressione è avvenuta nel momento in cui la religione è passata da essere 'culturale' ad essere 'normativa' (perdonatemi il lessico poco tecnico, spero si comprenda il testo). E da qui non si è più mossa e quando ci ha provato è stata soffocata.
    L'islam in passato era in una zona povera e quindi ignorabile, oggi è in una zona ricca e necessaria (per il petrolio) quindi è diventato necessario non far emergere la vera democrazia (che magari si sarebbe sviluppata) soffocandola nell'estremismo religioso, in quanto la democrazia avrebbe leso gli interessi di alcuni.

    Pur avendo il cristianesimo in Europa ci sono voluti quasi 2000 anni perchè la culura democratica (in senso moderno) si imponesse.
    Ritengo che la religione cristiana sia stata influente nella nostra società e cultura, ma non sia stata una condizione necessaria e sufficiente perchè si sviluppasse la democrazia.

    Con questo voglio dire che l'isalmismo radicale oggi è si un'arma ma non in quanto islamismo, in quanto radicale.
    Anche il cristianesimo, pur professando amore, pace e misericordia, non ha lesinato nell'eseguire atti riprovevoli massacrando anche persone appartenti alla sua stessa religione per motivi di potere e nascondendolo alle masse dietro un fondamentalismo religioso.

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    1. Caro The Max,
      anch'io volevo spendere due parole sulla cultura islamica e su quello che è diventata.
      L'islamismo si è radicalizzato, è diventato un'arma: sì ma di difesa.

      Noi siamo (o siamo stati) civili, la democrazia l'abbiamo meritata perché siamo intelligenti e colti, invece gli altri sono stupidi e incivili, gli piace tanto morire di fame o farsi fregare il petrolio e se non gli fanno la carità di bombardarli si fanno saltare in aria da soli.
      Non è un ragionamento all'altezza di questo blog.

      L'Europa probabilmente ha toccato le più alte vette della democrazia, ma solo al suo interno, all'estero sempre stata cavalier servente delle aggressioni USA.
      Tra tutte le vittime del "terrorismo USA" (Chomsky) il mondo arabo è probabilmente l'unico che non si è piegato alle lusinghe diventandone complice per convenienza (come l'Europa) né si si è lasciato sacrificare in silenzio (come l'America latina).

      Non voglio assolutamente giustificare la radicalizzazione né il terrorismo di risposta, voglio semplicemente rimarcare che è una RISPOSTA al terrorismo più organizzato e strutturato di USA&ISRAELE&NATO. Una risposta molto asimmetrica sia per numero di vittime che per armi impiegate, che per capitali investiti.
      Se gli USA e l'Europa fossero stati realmente fari di democrazia, come si autoincensano, molti dei problemi che affliggono il terzo mondo sarebbero stati risolti investendo solo una parte delle loro spese in guerre e armamenti. Sarebbero risolti per il semplice fatto che smetterebbero di causarli.

      Poi questi campioni di democrazia, presi da avidità e delrio di onnipotenza, non si sono più accontentati di sottrarre ai poveri derelitti petrolio, diamanti, minerali e materie prime e sono cominciate le prove tecniche di schiavizzazione (Thatcher e Reagan) che non hanno trovato ostacoli, anzi hanno riscosso tanto successo da essere imitate ovunque, anche in EU dimostrando che non siamo più intelligenti, né più colti, né più civili del resto dell'umanità.

      Il mio non è assolutamente buonismo, sono fatti documentati che solo gli ipocriti o i disinformati o i cultori della razza ariana non ammettono.
      Allora, come noi, piccola minoranza, abbiamo fatto lo sforzo di documentarci per capire quello che stanno facendo a noi qui, dovremmo sforzarci di capire che è solo un assaggio, è solo la minima parte di quello che le élite e i governi occidentali dal dopoguerra fanno in Medioriente e da molto prima in Africa e in Asia e di cui non ce ne è mai sbattuto un cavolo.


      A me non interessa convincere nessuno né sono qui per litigare, semplicemente se non prendiamo coscienza di quanto siano psicopatici i nostri cari campioni di democrazia e continuiamo a colpevolizzare le vittime, saremo noi le loro prossime vittime. Il processo di mezzogiornificazione è già a buon punto.


      Su tutto il resto dell'articolo sono invece perfettamente d'accordo con Barbara che seguo e stimo tantissimo per l'acutezza e la preparazione su tutti gli altri argomenti.

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    2. Ovviamente prima dell'impero USA, l'Europa non era cavalier servente ma colonizzatrice in proprio.

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    3. Si, che bello gli arabi che ci hanno dato i numeri (nel senso buono)l'astronomia e tanta tanta cultura. Certo, chi lo nega? Peccato che siano anche stati i maggiori organizzatori dei traffici di schiavi, assieme agli africani ben felici di vendere ai cattivoni bianchi i loro simili. Consiglio questo libro: "La tratta degli schiavi. Saggio di storia globale" di Olivier Pétré-Grenouilleau, R. Falcioni, per una botta di sano ed istruttivo revisionismo.
      Inoltre ci dimentichiamo, ma non è colpa nostra perché i libri di scuola sono pieni di fake news, che le crociate non furono un atto imperialistico di conquista ma il tentativo di riconquistare terre, già cristiane, che erano state assoggettate ai vari califfati, con annessa riduzione in schiavitù delle popolazioni.
      Eh, la narrazione terzomondista, anti-occidentale e autorazzista, di cui del resto mi sono nutrita anch'io per cinquant'anni, è dura a morire.

      Qual è il problema ad ammettere che alcuni popoli sono arrivati al concetto di democrazia ed altri no? Che alcuni si sono evoluti ed altri, pur avendone avuta la possibilità (ricordo che il colonialismobiancobrutto in Africa è terminato da decenni, casomai ora il problema è la Cina) non lo hanno fatto? L'Islam che non è una religione ma un sistema valoriale che permea l'intera vita del musulmano quale tipo di democrazia è in grado di offrire? Dico, ragazzi, scherziamo o in Arabia Saudita non avvengono esecuzioni con decapitazione per strada?
      Di che stiamo parlando?
      Ai pori africani sottraggono tutto sotto il naso. Non sarà che gli africani non riescono a produrre altro che una classe politica capace, come gli antichi schiavisti autoctoni, solo di arricchirsi ai danni del resto della popolazione? Mi fanno ridere coloro che pensano di non essere razzisti perché sono convinti che gli africani dell'Africa profonda verranno in Italia e diventeranno immediatamente dei milanesi (nel senso stakanovista lavorativo del termine).
      Vi sono realtà in Africa in cui i maschi non fanno un cazzo dalla mattina alla sera ed è normale che sia così. Lavorano solo le donne e il minimo indispensabile per garantire la sopravvivenza. Vengono in Europa perché qualche prete del cavolo o qualche serpente dell'ONU li convince che avranno tutto gratis e senza fatica! Minnitti vuole farli lavorare a gratis? Auguri!
      Del resto li capisco. Perché questa gente deve essere costretta a vivere in un sistema che non gli è congeniale? Perché qualcuno vuole dimostrare, truccando i dati, che SIAMO TUTTI UGUALI e non è vero, come ogni antropologo sa benissimo. Esistono, vivaddio, le differenze culturali e io ritengo che gli africani debbano essere liberi di vivere come pare a loro in casa propria senza che a loro venga imposto uno stile di sviluppo che non vogliono. Per gli islamici è uguale. Per loro la donna è un male necessario per la riproduzione, è legittimo sposare bambine, lapidare vittime di stupro, tagliare mani e teste in piazza. Nei loro paesi devono essere liberi di farlo, perché è un loro diritto. Chiamatela pure cultura, la loro ma se si parla del mio paese, io mi tengo più volentieri la mia.
      Altra domanda che vi faccio. Se i paesi arabi, tutte nazioni sovrane, mi pare, sono ricchi di petrolio, perché le loro popolazioni vivono nella merda? Anche la Nigeria è ricca di petrolio, il suo presidente afferma che i giovani nigeriani non hanno alcuna giustificazione a venire in Europa però noi raccattiamo migliaia di nigeriani, di nuovo nella speranza che diventino milanesi. La capite la follia dell'antirazzismo?

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    4. Cara Silvia, ho ragionato come te per cinquant'anni e vuoi che non ti capisca? Però se sono cambiata è anche perché ho avuto modo di fare il fact checking alle fakenews dei libri di testo, dei libri di storia, della propaganda della monocultura progressista e terzomondialista che aveva dominato la mia gioventù. E mi sono incazzata perché mi sono sentita presa in giro fino ad oggi.
      In parte ti ho già risposto sopra ma vorrei aggiungere qualcosa nello specifico.

      L'Islam violento sarebbe una reazione alla nostra cattiveria?
      Ma anche se fossimo una cultura e civiltà perfette loro vorrebbero soggiogarci comunque. Mettiti in testa questa parola "infedele". E' molto peggio che piddino. E' qualcosa di inferiore, di pseudospeciato, di indegno di vivere, da eliminare. Chiediti perché il Mein Kampf di baffetto vendette un fracasso di copie tradotto in arabo come "Il mio Jihad". Chi conosce l'Islam ti dirà che non c'è un Islam regredito, incattivito, traumatizzato ma solo l'Islam. Che è uno e unico. Poi, come in tutte le religioni e ideologie, c'è l'individuo che le vive in modo più o meno estremista. C'è il sant'uomo musulmano e il terrorista. Ma l'Islam non può essere privato della sua intrinseca violenza senza commettere un falso ideologico clamoroso.

      Mi sono anche rotta le palle dell'antiamericanismo che è solo una delle tante mutazioni dell'anti-ismo tipico della sinistra e che fece scrivere a troppi, dopo l'11 settembre, che quesi tremila morti erano un giusto prezzo per i milioni di vittime delle guerre americane. Credo che il senso di nausea mi sia cominciato proprio allora.

      Sai, a volte mi accorgo di chiedermi ancora, quando leggo uno scritto o sento parlare qualcuno: "è di destra o di sinistra?" Che sarebbe "è dei nostri o dei loro"? Capisci ciò che intendo? Che secondo il lavaggio del cervello che ci ha fatto la cultura progressista, chi non appartiene ai "nostri" deve essere rifiutato, e in alcuni casi trattato ancora peggio. E' il fenomeno per il quale la sinistra vive ancora come se la II guerra mondiale non fosse mai finita, perché per loro siamo ancora ai "partigiani contro fascisti". E' un meccanismo che blocca la democrazia da allora come un bullone in un ingranaggio e che, ti do atto, è servito a chi, tra i nostri nemici, ha voluto avvantaggiarsene per indebolirci. Questa gabbia mentale, il chiedersi sempre se chi abbiamo di fronte "è dei nostri" è qualcosa di meraviglioso da scrollarsi di dosso e ti auguro di farlo.

      Chomsky ha regalato all'umanità importantissimi studi sulla linguistica ma oggi è un vecchio trombone sinistrato che tifava per Hillary Clinton. E' previsto che invecchiando si acquisti saggezza, non che la si perda.

      Riassumendo. Il senso di colpa inculcato nei bianchi, negli occidentali democratici, discendenti di Roma e Atene, passando per Cesare Beccaria, per tutti i mali dei non bianchi HA ROTTO I COGLIONI. Il vittimismo intersezionale delle minoranze e di coloro che si spacciano per minoranza essendo numericamente maggioranza, come le donne, HA ROTTO I COGLIONI. Chi attribuisce il proprio fallimento sempre e solo agli altri ed agli astri e non alla propria inadeguatezza, HA ROTTO I COGLIONI. E potrei continuare.

      Buona uscita dalla gabbia. Sei simpatica, te lo meriti.

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    5. La Clinton approverebbe.
      https://www.youtube.com/watch?v=lNyaWq4wxy0

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    6. Anonimo08:35

      ah questo mito della "civiltà islamica". Essa e' durato lo spazio della sua "globalizzazione" prodotta dalle incessanti conquiste militari portando la cultura dei popoli conquistati con se per poi vetrificarla sotto la cappa di una religione immutabile. I suoi esponenti non erano arabi ma "arabizzati" ( avicenna , averroé ect) e il loro lavoro ci e' giunto attraverso la spagna ultimo rifugio dell' islamismo meno radicale.
      Che cosa ha prodotto di NUOVO il mondo islamico POI, dopo la fine delle sue conquiste "manu militari"? Niente.
      ws

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  7. Anonimo22:30

    Quando il mare si ritira è perché sta arrivando uno tsunami. Le giovani generazioni sono meno schiave e meno ingenue di quel che credete perché hanno visto lo schifo venerato dai loro genitori.

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    1. Pare che la più disincantata e disgustata riguardo a questa postcultura sia la Generation Z, ovvero i nati negli anni 90.

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  8. Un po' sottovalutato anche l'apporto e l'influenza della cultura egiziana su quella greca e quindi, indirettamente, sulla cultura europea (o culture europee).
    Scusate le puntate, ho finito.

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  9. Censorship in progress. Ho condiviso su FB questo post, e mi e'comparso un messaggio che dice testualmente: "Did you post this? It looks like it might be spam. If you didn't post this yourself, we'll help you secure your account now." Con due tasti: "Not Spam" e "Secure My Account". Temo cio' che accadra' nel momento in cui clicchero' quel "Not Spam".

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    1. E' per il cazzone di gomma. Censori si ma comunque puritani.

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  10. Anonimo21:48

    Forse dovremmo cominciare ad educare i nostri figli al boicottaggio di questi personaggi a parlarne in casa spiegando loro la negatività di modelli così distruttivi esiste una morale che è rappresentata dalla dignità della persona e queste pop "stall" sono assolutamente l'Antitesi della dignità e del rispetto di sé stessi sono solo merce in vendita , il messaggio è esattamente questo se volete soldi e successo vendete la vostra dignità e l'anima e il mondo sarà pieno di gente disposta a tutto pur di arrivare anche solo a un decimo della visibilità data a questi prodotti pubblicitari.

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  11. Cara Barbara,
    anche tu sei simpatica e lo resti comunque.
    Pensa che ho fatto un percorso opposto al tuo: il mio primo voto è andato al PLI, un po' per tradizione familiare e un po' perché mi sembrava bello il nome (una vera oca per intenderci).

    Fino alla prima guerra del Golfo ero pro USA.
    In seguito, i loro pretesti non erano più creduti da nessuno, neanche dall'ONU e infatti è stato provato che erano palesemente falsi.
    Così ho cominciato ad essere vagamente critica sugli USA e poi lo sono diventata via via sempre di più.
    Non solo sulla questione mediorientale ma anche per America latina, Indonesia, Vietnam e chi più ne ha più ne metta.

    Il turbamento per il golpe di Monti mi ha spinta, con molto ritardo, ad interessarmi di politica e di economia.
    Pur essendo tabula rasa, o forse proprio perché tabula rasa, credo di aver avuto saputo trovare il miglior sito di divulgazione politico-economica in un mare di informazioni propagandistiche e di veri e propri pazzi.
    All'epoca Bagnai non lo conosceva proprio nessuno, era inizio marzo 2012 e questa è stata la mia prima domanda.
    http://goofynomics.blogspot.it/2012/03/accorati-appelli-e-tecnologia-tedesca.html

    Da allora la mia visione è cambiata radicalmente e credo che tu la condivida.

    Ma allora ti domando: come si fa a protestare contro il vincolo esterno, la colonizzazione tedesca, il macello della Grecia, il fiscal compact... contro l'euro che non abbiamo avuto la possibilità di scegliere (noi che abbiamo avuto la possibilità di studiare e di vivere nel sistema più democratico esistente) e poi sostenere che nei paesi del terzo mondo sono liberi di autodeterminarsi e sono arretrati perché pigri o stupidi?

    Non nego assolutamente le complicità autoctone per la tratta degli schiavi (di cui ero a conoscenza) né le recenti classi politiche fantoccio (stipendiate in dollari) ma trovo che la brama di arricchirsi ai danni del resto della popolazione sia la stessa degli attuali governanti dei paesi più evoluti e "democratici".

    Quello sulle crociate è invece un tentativo di arrampicarsi sugli specchi: ma te la immagini la Spagna bombardare l'America perché vuole riprendersi "terre già spagnole"? O magari quei 3 o 4 nativi americani rimasti? ahhahah
    Ma soprattutto non credo nel modo più assoluto che i cristiani le facessero per rendere la libertà agli schiavi dei califfati, quando qui eravamo in epoca feudale e di inquisizione.

    Ma veniamo a tempi più recenti.
    Come si fa a sostenere che i media fanno solo propaganda, ma sul medioriente ci dicono solo la verità, nient'altro che la verità?
    Come si fa a credere colonizzando o piazzando dei Pinochet ovunque i popoli abbiano la possibilità di emanciparsi culturalmente e democraticamente?
    Come si fa a fare i paladini della pace e della democrazia contro il dittatore Saddam dopo aver finanziato la sua dittatura e la sua guerra all'Iran?
    Comunque pare che le decapitazioni in Arabia Saudita non siano così disprezzate a Washington.

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    1. Cara Silvia, ma tu riesci a distinguere, vero, tra il popolo americano, che è messo come noi e forse sta ancora più nella merda di noi, e il complesso-militare-industriale che lo governa con sempre maggiore potere presidente dopo presidente? Capisci che essere antiamericani senza compiere questa fondamentale distinzione è come essere antiberlusconiani, ovvero cercare per forza un nemico? E che dall'antiamericanismo si giunge in breve all'antioccidentalismo che è funzionale al sistema di potere che vuole farci regredire nella preistoria grazie all'aiuto dell'Islam? Noi e gli americani?

      No, non erano "complicità autoctone". Erano africani e arabi che gestivano il traffico degli schiavi - e che lo avevano gestito da ben prima che arrivassero i negrieri occidentali che usufruivano ben contenti del loro servizio in pronta consegna.

      Gesù, i danni dei libri di testo...

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    2. Ma è talmente ovvio che non mi riferisco al cittadino americano!
      Anzi, trovo che gli americani stanno diventando più critici: da Trump (che trovo un azzardo, ma non avrei votato Clinton) ai movimenti di protesta (al di là del fatto che potrebbero essere manipolati).

      Lo schiavismo è stato parte di quasi tutte le culture dell'antichità, tra cui Roma e Grecia. Via via la schiavitù è stata abolita in Europa, ma poi non si sono fatti remore morali a mercanteggiare con questi orribili autoctoni che la gestivano, dimostrando di avere lo stesso rispetto per la libertà e le persone, cioè vera civiltà: zero a zero.
      Se con questo intendi dimostrare che l'Africa non è sfruttata dall'occidente, o se lo è stata la colpa è dei mercanti arabi e africani, l'argomentazione è piuttosto debole.

      Certamente l'Africa non ha retto il passo delle civiltà europee (non conosco la causa del declino delle loro civiltà che hanno preceduto le nostre), ma torniamo al punto di partenza: secondo il principio di autodeterminazione dei popoli, il paese più avanzato non ha il diritto di interferire in quello meno avanzato.
      Se lo prende di prepotenza, è sempre stato così, ma sfruttando/colonizzando il dislivello culturale ed economico non può che aumentare.
      E in queste situazioni di disperazione i fanatismi diventano l'unica speranza di riscossa.

      Ecco, io avrei sperato che nel secondo millennio d.C. si fosse raggiunta una civiltà tale in occidente per cui il più emancipato non oppone ostacoli all'emancipazione altrui, ma diventa esempio di rispetto per la vita, le persone e tutti quei valori che sono declamati nelle carte di diritti e nelle nostre superiori culture.
      Esempio e non aiuto perché chi aiuta pretende sempre qualcosa in cambio, anche solo imponendo l'accettazione del suo "superiore" modello (vedi missioni).
      E che la guerra restasse solo ed esclusivamente l'ultima estrema difesa.

      Invece siamo alle solite: il più forte approfitta della sua potenza per sfruttare gli altri, li aggredisce, li colpevolizza e se hanno l'ardire di reagire diventano nemici del bene supremo e passano per coloro che hanno provocato la guerra (anteponendo l'effetto alla causa).
      Quello che più mi urta è la retorica ipocrita con cui imboniscono e ingannano il popolo innescando guerre tra poveri e poverissimi così possono continuare a imperare indisturbati.
      Che si tratti dell'euro (che tra l'altro è un progetto americano a gestione tedesca) che ci affratella e ci protegge o missioni di pace (al napalm) o "liberazioni" da veri o presunti tiranni, questa retorica è nauseabonda.

      Se non credi a me o a Chomsky, crederai al consigliere politico del Dipartimento di Stato USA, che nel suo cinismo orrendo stimo per la sincerità.
      (sulla questione araba a 3:30)
      E se dicono queste cose in pubblico...

      ps
      Berlusconi io lo votavo (senza entusiasmo e nella più totale ignoranza riguardo il suo programma) perché il PLI aveva chiuso i battenti.
      Se vuoi fare un esempio per me il nemico era il comunismo.

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    3. Democrazia non significa eliminazione delle guerre. La guerra fa parte della storia dell'Uomo. Illudersi di abolirla significa lavorare per l'olocausto nucleare. Perché non ammettere che la sopraffazione e la violenza sono connaturate alla società umana? E che alcuni popoli sono più portati alla sopraffazione? La pace è una condizione per la cui realizzazione occorre la guerra. L'UE è il caso di studio di un progetto che, forzando una pace inesistente fondata su una sopraffazione ancora più subdola di quella delle armi, si attirerà addosso la vendetta in forma di catastrofe. Una specie della lezione impartita al Giappone, che allora servì, eccome se servì.

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  12. Terzomondista è una bella espressione almeno quanto populista. Lo sono ma non in contrapposizione a fieramente italiana, lo puoi verificare in centinaia di commenti su Goofy.
    E poi penso che le responsabilità USA siano enormemente maggiori rispetto a quelle della gregaria Europa.
    Razzista neanche.
    Come te credo che ogni popolo abbia il diritto di fare che cazzo vuole a casa sua compreso quello di non arrivare al concetto di democrazia.
    Ma a differenza da te credo che gli USA, la NATO o la Germania o le banche o le multinazionali non abbiano il diritto di intervenire con bombardamenti (reali o economici) per imporre la loro "democrazia" (sfruttamento), in Italia come altrove.
    Tu non vuoi la loro cultura qui (neanch'io) ma non ammetti che cercare di imporre la nostra a casa loro è sbagliato.
    Che poi non è neanche una questione di cultura, ma di petrolio e interessi economici.
    Pensassero alla loro assistenza sanitaria staremmo meglio tutti.

    La migrazione penso vada controllata e molto limitata, innanzitutto smettendola di creare profughi con le nostre ingerenze (da Gheddafi, alle primavere arabe, alle guerre).
    Se non siamo tutti uguali, che senso ha misurare tutto con il metro della tua cultura?

    Il diritto di autodeterminazione è negato a molti e di recente lo hanno negato anche a noi (in forma meno cruenta).
    Noi, che abbiamo vissuto in un contesto democratico e civile, non siamo riusciti a mantenerlo, come potrebbero riuscirci quei poveretti che non hanno armi né culturali né economiche?
    La questione meridionale italiana e la crisi greca dovrebbero aiutare a capire che l'emancipazione è un percorso infinito, ma a cadere in disgrazia si fa in fretta se qualcuno lassù in alto lo decide.

    Il colonialismo in Africa non è affatto finito, ma vivo e vegeto, a partire dalle monete vincolate all'euro per arrivare ai diritti di estrazione.
    Chomsky sbaglia sulla Clinton (male minore) e su Varoufakis, ma quelli che pubblica sulle prepotenze e guerre USA sono numeri, fatti e dati documentati.

    Comunque su PD e piddini non sei aggiornata: se è vero che predicano l'accoglienza, è anche vero che sull'Islam e le guerre USA la pensano esattamente come te: sono tutti liberisti e filoamericani!
    Io la penso in modo opposto su tutti e due gli argomenti.

    E con Putin come la mettiamo? Per coerenza dovresti essere pro USA anche in Ucraina, o no?

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    1. Guarda Silvia che ho scritto chiaramente che possono continuare a vivere come vogliono, secondo il modello occidentale, se lo vogliono, o perfino a continuare ad infibulare le bambine e a stuprare neonati "per curarsi l'AIDS, oltre a combattersi tra di loro. Se vorranno superare questi ultimi comportamenti estremi lo dovranno fare da soli, senza che qualche damazza dell'ONU vada ad imporre loro di smetterla.
      Il diritto di autodeterminazione è sancito dal fatto che gli stati africani sono indipendenti. A questo punto ogni scelta dei loro governi, dall'accettare di farsi ri-colonizzare questa volta dai cinesi o di farsi distogliere masse di giovani per mandarli in Europa a far niente, è responsabilità loro.

      Mi sono nutrita anch'io di malefatte americane in giro per il mondo ma se la ricetta che mi si propone è ridurre la mia città come Soweto ti dico no, grazie. Mi tengo la mia democrazia imperfetta.

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    2. Infatti lo hai scritto, ma non ammetti che in pratica non hanno nessun diritto di autodeterminazione. Non l'abbiamo più neanche noi.

      Sul secondo punto siamo d'accordo: anch'io vorrei fermare i flussi migratori ma so che fanno comodo a quelle élite che vogliono manodopera a bassissimo costo per fare regredire a schiavi anche noi innescando una guerra tra poveri e poverissimi.
      Per questo provocano le guerre e le carestie che sono la causa di migrazioni di massa che piacciono tanto alle Boldrine e governanti autoctoni.

      Secondo me, se vogliamo mantenere la nostra democrazia e la nostra cultura dobbiamo lottare contro chi ce le sta togliendo, ovvero le élite non i migranti che sono poveri disgraziati.
      Non che sia facile, ma almeno centriamo il bersaglio.

      ps
      A me piace discutere con persone intelligenti e sinceramente ti stimo tale, se però a te dà fastidio quello che scrivo smetto: questa è "casa" tua.

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    3. Anche qui non capisci che i "migranti" sono l'esercito non di riserva dell'industria (quale industria, scusa?) ma un esercito e basta. Lo dice anche la Greenhill, non è farina solo del mio sacco. Togliere la divisa ad un esercito significa dissimulare la sua funzione ma sempre esercito rimane. Sarà inevitabile che questo esercito venga trattato come qualunque altro esercito di invasione. Mi dispiace per loro ma è assai probabile che si siano cacciati in un cul de sac e che ne pagheranno le conseguenze. Per far ciò, ovviamente occorreranno Uomini, non uome o donni con i cartelli "refugees welcome".

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  13. Infine ti ricordo che ci sono state due guerre mondiali, entrambe causate dai difensori della pace e dai paladini della democrazia. Per batterci l'Islam dovrebbe farne 3.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Veramente le tre guerre mondiali (quest'ultima compresa) sono state causate dal mercantilismo tedesco.

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    3. Anonimo19:10

      è no, tutto ma questo no!!
      Forse sono stati i tedeschi ad ucciderne uno dei loro?
      forse sono stati i tedeschi ad uccidere ambasciatori e a dichiarar guerra alla germania ?
      forse sono i tedeschi che stanno facendo implodere la cultura e tutto l'occidente??

      Questa è e sarà la resa dei conti con chi odia l'umanità e necessiterà di molto sangue ma sarà anche l'evaporazione di questi "signori" da questo pianeta.
      buona serata
      barbuto

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    4. "Veramente le tre guerre mondiali (quest'ultima compresa) sono state causate dal mercantilismo tedesco".
      Che è notoriamente islamista!

      Battute a parte,
      sul mercantilismo siamo d'accordissimo. Aggiungerei anche la finanza anglo-sassone.
      Il nemico più pericoloso per le democrazie (e i cittadini) occidentali è interno all'occidente.

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    5. Cara Barbara,
      proprio oggi su Goofynomics:
      http://goofynomics.blogspot.it/2017/02/nazismo-e-mercantilismo.html
      Per chi segue Bagnai non è una novità, ma la combinazione è che parla di Chaim Rumkowski o meglio dei Chaim Rumkowski autoctoni che sono purtroppo sono presenti in ogni epoca e in ogni cultura, mica solo in Africa.

      Altra coincidenza è che ha linkato un articolo del Pedante sulla meritocrazia di cui riporto alcuni passaggi.
      "... la meritocrazia, nel realizzare il criterio dei forti, è la legge del più forte. [...]
      Il che spiega meglio di mille parole come la meritocrazia non persegua né il bene né il vero, ma li utilizzi per imbellettare le prevaricazioni dei meno dotati.[...]
      In una civiltà evoluta impoverimento, disoccupazione ed esclusione sociale sono piaghe, segnali di una cattiva politica che chiede rimedi. In meritocrazia sono all'inverso giuste conseguenze dello scarso impegno e della scarsa capacità dei singoli. [...]
      Insomma, la meritocrazia è la sgualdrina dialettica degli sfruttatori. E chi tra gli sfruttati si illudesse di amoreggiarci per riscattarsi a spese dei riscatti altrui, quando si troverà con il coltello alla gola, eternamente sull'orlo della pattumiera degli immeritevoli, ebbene - mi si perdoni l'incoerenza, ma qui ci vuole - se lo sarà meritato."
      http://ilpedante.org/post/appunti-di-meritocrazia

      Che si parli di individui, di società occidentali o di raffronti tra Paesi, la meritocrazia è sempre meritocrazia. Chi la predica per gli altri, la merita per sé.

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  14. Anonimo01:57

    ...ore 01,52 siamo online in sei e mi chiedo " volendolo , potremmo comunicare in tempo reale ? no ! ...

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  15. Forse qui ci sta bene anche questa lettura


    Maurizio Blondet: Lettera agli Snowflakes perché non si suicidino

    http://www.maurizioblondet.it/lettera-agli-snowflakes-perche-non-si-suicidino/

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  16. Anonimo08:53

    perchè non sei figlio mio ?
    scusa la durezza barbara ma forse perché non hai fatto figli tuoi e non sai di quanto alea, illusioni delusioni e sacrifici comporta TENTARE di crescerli BENE in questo mondo di MERDA ?
    ws
    PS e poi basta con 'sta storia della civilta' "giudaicocristiana" una invenzione recente per nascondere la REALTA' che le progenitrici della civita' occidentale furono le "democratiche" Roma e grecia ( arte filosofia , metodo scientifico , liberta' individuale, etica ect)di cui il cristianesimo ( e NON il giudaismo !) ha solo il merito di averci tramandato l' insegnamento aggiungendovi l' importante apporto etico ( pieta&perdono ) CRISTIANO .

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    1. Già, perché Cristo non era ebreo, vero?

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    2. Anonimo22:11

      ne fai una questione di "razza" oppure non conosci il concetto di "nuovo testamento" ?
      ws

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  17. Poi, se magari qualcuno volesse commentare ON TOPIC, sulla postcultura di massa, gradirei.

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    1. La cultura pop recente fa schifo perchè è una merce sfrontata e sincera (prima era una merce timida, un po' ipocrita). L'unico, ma proprio unico criterio a cui risponde è: vendere, e fidelizzare il cliente. Vendere: si rivolge agli impulsi più bassi, che sono i più universalmente diffusi (economia di scala). Fidelizzare: la soddisfazione degli impulsi più bassi genera dipendenza, la dipendenza soggiace alla legge di effetti calanti e costi crescenti. Dunque bisogna sempre rilanciare sul mercato nuovi prodotti dagli effetti più violenti.
      La fine dell'ipocrisia e della timidezza della merce - la fine della merce che non osa dire il proprio nome - è un evento decisivo, a mio avviso, perchè comunica un sottotesto di enorme, devastante potenza: "E' tutto qua." Ognuno di noi si chiede, nei momenti difficili della sua vita: "Ma è tutto qua?" E quando si risponde, "Sì, è tutto qua" si accorge di essere disperato. Ecco, la cultura pop sfacciata e sincera dice a tutti e ciascuno: "E' tutto qua, punto. Siete disperati? Siete disperati." E cosa vuole un disperato? Anzitutto, non pensare, distrarsi. C'è chi per non pensare alla sua disperazione si uccide, no? Gli altri si distraggono con una disperazione di diverso colore, odore, sapore, etc. Così si ricomincia.

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  18. Ho condiviso il suo Post su Facebook ma è stato censurato , peccato è un bel Post; probabilmente hanno censurato le foto hard

    RispondiElimina
  19. E' il Neosessantotto...

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