Il nostro paese risolverà la crisi energetica non con le fonti rinnovabili e con l'energia pulita ma con l'uranio. Si torna al nucleare.
No, non pensate subito a Chernobyl e ai gemelli Michael e Vladimir, 16 anni, uno sordo e l'altro idrocefalo, di Minsk (foto Robert Knoth). Se sono così dopo tanti anni, è a causa del comunismo, non delle radiazioni uscite dal reattore numero quattro nel lontano 1986.
Il nucleare è assolutamente sicuro. Scommetto che per convincerci, faranno dei chupa-chupa al plutonio da far ciucciare ai bambini e li pubblicizzeranno in TV.
L'uranio è meno dannoso per i polmoni delle sigarette. Lo scrivono i ricercatori.
Le città coinvolte nel disastro sono a distanza di vent'anni ancora troppo irradiate per viverci. In Bielorussia muoiono ancora oggi per leucemia e cancri alla tiroide? Nascono bambini ritardati, deformi, psicotici? Finchè uno scienziato non troverà il marchio Made in Chernobyl guardando le cellule tumorali al microscopio pagatogli dalla multinazionale che magari ha una zampa anche nel nucleare, non ci crederà. Non ci sono prove, dicono, come quelli che sanno di essere colpevoli.
Certo, l'incidente di Chernobyl fu dovuto alla rimozione delle sicurezze, ad uno sciagurato "esperimento", al fatto che la centrale era di prima generazione, a grafite, che il tutto era fatiscente come il regime comunista già in preagonia.
Ma ora che il vecchio sarcofago che copre il reattore ancora in ebollizione, costruito mescolando cemento e il sangue di migliaia di "liquidatori" sta marcendo e andrebbe sostituito ma nessuno fa niente, nonostante che a Mosca regnino i boss della moderna Russia, è ancora colpa del comunismo?
In quei giorni di Chernobyl ci fu gente nel nord Italia che si vide schizzare i valori dei leucociti verso livelli leucemici ma poi, passata la paura dell'insalata a foglia larga e del latte che pensavamo dovesse diventare fosforescente di notte nel frigo mentre noi dormivamo, fu tutto dimenticato. Sono rimasti i "bambini di Chernobyl" (quelli bellini e biondi, non quelli inguardabili che nascevano con un occhio solo in mezzo alla fronte) da invitare generosamente a passare qualche giorno sulla spiaggia di Rimini.
Poi più nulla. Come sempre quando c'è di mezzo il nucleare, non si sa. Le radiazioni nessuno nega siano pericolose ma non sappiamo nemmeno quanti morirono esattamente dei gran botti di Hiroshima e Nagasaki, figuriamoci se ci deve fregare di quattro contadini e matrioske bielorussi. Quando un disastro coinvolge i poveri state tranquilli che non è successo niente. Si, un pianto e un lamento e un paternoster e poi si pensa di nuovo al nostro culo.
Ora che vogliono ritornare al nucleare diranno che Chernobyl deve essere dimenticato. Ancora di più, se è possibile. Stanno già dicendo (la Marcegaglia) che le scelte antinucleari di allora furono troppo "emotive".
Si potrebbe dire che Chernobyl rappresenta il passato. In teoria, si potrebbe anche essere favorevoli ad un uso limitato e coscienzioso del nucleare.
Sarebbe sciocco negare che dal 1986 non siano stati fatti progressi nella progettazione delle centrali. E' vero che le più moderne sono relativamente sicure ma ci sono comunque dei problemi pratici, che si possono riassumere brevemente nei concetti che seguono.
Le centrali di terza generazione (quelle di quarta sono solo in via di studio e se ne parlerà forse nel 2030) costano moltissimo, necessitano di molti anni per il loro completamento e prima di iniziare a dare i frutti desiderati in termini di produzione di energia, devono passare ancora degli anni, anche cinquanta. Funzionano ad uranio, che deve essere lavorato per arricchirlo. L'uranio non è una risorsa economica ed ubiquitaria, che si trova al supermercato con il 3x2, ma è sempre più rara e costosa.
Gli Stati Uniti, per fare un esempio di paese nuclearizzato, dipendono solo per il 40% del fabbisogno energetico dal nucleare. Le automobili continuano comunque ad andare a benzina. Le centrali necessitano di grandi quantità di acqua, che sta diventando un bene sempre più prezioso. Rimane insoluto il problema delle scorie che vanno smaltite e non bastano certo le discariche di Bertolaso.
Se permettete, se parliamo di nucleare mi fido di più di Carlo Rubbia che di Claudio Scajola.
E allora, perchè i dirigenti delle società energetiche italiane, all'annuncio del governo sulla ripresa del nucleare le hanno sparate grosse?
''Famiglie e imprese potranno concretamente risparmiare dal 20 al 30% sulla bolletta elettrica''.Strano, vero? Non si trovano quattro stracci di aziende italiane pronte a salvare la compagnia di bandiera Alitalia subito ma c'è grande entusiasmo in Edison, Enel ecc. nell'infilarsi in una impresa che se darà frutti lo farà tra non meno di trent'anni, ad essere ottimisti. Un investimento a lungo periodo che così male si adatta alla voglia di "tutto e subito" degli italiani. Mmmh, ci deve essere sotto qualcosa.
"Con l'atomo l'Italia può raggiungere l'indipendenza energetica che oggi e' uno dei nostri maggiori problemi''.
Non è che per far presto e senza il tempo per centrali ultramoderne e sicure ci si accontenterebbe di qualcosa di meno raffinato? Non è che per lesinare sui costi si ripiegherebbe su roba meno sicura? Che si risparmierebbe sulla sicurezza?
Un'altra malignità. Magari non c'entra niente, ma dai prodotti di scarto dell'arricchimento dell'uranio si ricava uranio impoverito, ingrediente sempre più apprezzato nella fabbricazione degli armamenti e non solo. Non importa se il DU (depleted uranium) è sospettato di tossicità e fa morire i reduci dalle zone di guerra bombardate con tali armi e fa nascere creature malformate e tumori nelle popolazioni colpite.
Sempre a disposizione, si trovano plotoni di ricercatori aviotrasportati da pronto intervento che giurano sulla innocuità del DU, pronti a mangiarsene intere barrette in diretta tv.
Intanto i soldatini perdono i capelli e muoiono, con gli alti comandi che negano, e a Quirra in Sardegna detengono il record nazionale delle leucemie.
L'uranio impoverito può essere ricavato dalle scorie derivanti dalle centrali nucleari.
E allora non sarà che il vero interesse e il treno da prendere al volo, con la trentennale guerra globale al terrorismo in corso e in attesa di clamorosi sviluppi, sia quello? Dopo tutto siamo un paese che con le industrie di armi facciamo la nostra porca figura.
Non deve stupire la sparata sul nucleare facile facile. Questo è un governo che pensa e realizza in grande.
Il dubbio è che più che realizzare grandi opere, realizzi grandi sparate mediatiche, tanto nessuno poi andrà a controllare se ciò che è stato millantato si è poi effettivamente realizzato. Si potrà sempre dire di essere stati fraintesi o che "abbiamo ereditato i guasti della sinistra".
Si tratta, guarda caso, di progetti per i quali non risultano esservi i soldi, a meno di andare a mettere le mani nelle tasche di Pantalone o praticare altri tipi più estremi di fist-fucking fiscale. Altro che abolizione dell'ICI per festeggiare l'incoronazione.
Si riparla del Ponte sullo Stretto, della TAV poi delle megacentrali nucleari di quarta generazione che esistono soltanto nei sogni.
Prossimamente: le piramidi.
Il dubbio è che più che realizzare grandi opere, realizzi grandi sparate mediatiche, tanto nessuno poi andrà a controllare se ciò che è stato millantato si è poi effettivamente realizzato. Si potrà sempre dire di essere stati fraintesi o che "abbiamo ereditato i guasti della sinistra".
Si tratta, guarda caso, di progetti per i quali non risultano esservi i soldi, a meno di andare a mettere le mani nelle tasche di Pantalone o praticare altri tipi più estremi di fist-fucking fiscale. Altro che abolizione dell'ICI per festeggiare l'incoronazione.
Si riparla del Ponte sullo Stretto, della TAV poi delle megacentrali nucleari di quarta generazione che esistono soltanto nei sogni.
Prossimamente: le piramidi.