Mentre eravamo impegnati con San Valentino e Sanremo, San Matteo Renzi proseguiva la frettolosa gravidanza dei suoi gattini ciechi. Una interminabile seduta notturna tra venerdì e sabato per approvare l'ennesimo pezzo di RIFORME che, nell'intento finale, modificheranno pesantemente la Costituzione, ovvero l'architrave della nostra democrazia. Il primo golpe di Sanremo, come scrive oggi Marcello Foa?
La modifica della Costituzione da parte di un Parlamento che la Corte Costituzionale, con una sentenza del dicembre 2013, ha dichiarato illegittimo perché nato da elezioni governate da una legge incostituzionale. Tuttavia, con una decisione che a me ricorda quella della Corte Suprema americana che dichiarò eletto G. W. Bush nonostante gli evidenti brogli delle elezioni del 2000 (nella Florida governata da suo fratello Jeb, prossimo presidente repubblicano USA), la Corte, nonostante la sentenza che sanciva la illegittimità del Parlamento, ha applicato il principio di continuità dello Stato.
Ovverosia, siccome il funzionamento della macchina statale non può essere interrotto, nonostante sia in mano ad usurpatori, speriamo che questi modifichino la legge elettorale, quindi si dimettano, vadano a nuove elezioni, sapendo magari di perderle, e soprattutto non si azzardino nel frattempo a toccare la Carta Costituzionale.
Un modo elegante di sancire che, tra Costituzione e potere costituito, vince sempre il potere, anche il più protervo, anche quello che attenta alla democrazia.
Che sta facendo il potere esecutivo infatti? Non ha alcuna intenzione di legittimare il governo ed il Parlamento con nuove elezioni frutto di una nuova legge elettorale perché, dopo aver eletto presidente proprio un membro di quella Corte Costituzionale che l'aveva delegittimato, sta proprio modificando la carta Costituzionale, per esempio l'art. 78 che prevede la dichiarazione dello stato di guerra con la sospensione del naturale corso della democrazia. Con la riforma del Senato basterebbero forse i numeri dei piddini che votano alle primarie (o dei loro sostituti cinesi) per stravolgere il principio costituzionale che "L'Italia ripudia la guerra", e dare a Renzi il mandato di portarci in guerra. Magari al fianco ancora una volta del Camerata Richard fidanzato a Berlino, come sospira ed auspica ogni giorno Ugenio nostro:
"Adesso la Libia non esiste più. C'è una fazione che occupa la provincia di Tobruch, gli islamisti dominano a Bengasi e a Tripoli, il Califfato a Derna e a Sirte. Questa è la situazione sulla costa africana che ci fronteggia.
Il nostro ministro degli Esteri ha visto giusto: a questo punto ci vuole un intervento militare autorizzato dall'Onu che intervenga a Tripoli e in tutto il territorio per ragioni addirittura di ordine pubblico. Ma sarà data quell'autorizzazione? Da un Consiglio di sicurezza in cui siedono tra gli altri la Russia e la Cina? E l'Europa non potrebbe gestire la sua politica estera in quella direzione? Nella guerra contro Gheddafi la Germania si rifiutò di intervenire neanche attraverso la Nato.Immagino che Renzi la pensi come il suo ministro degli Esteri e intervenga anche lui sulla stessa linea. Queste sono le belle battaglie che narciso dovrebbe combattere perché gli darebbero molta più soddisfazione delle miserie d'un Parlamento a se stesso sconosciuto."
Preparate le giberne. History repeating.
Conta qualcosa che illustri costituzionalisti ora si straccino le vesti? Cosa dobbiamo ancora attendere: l'uscita della Grecia dall'euro o l'uscita della Germania, poi la vittoria della Le Pen in Francia, quindi sperare in un Deus ex machina o in un improbabile arrivo della cavalleria o una provvidenziale invasione aliena? Non ho parole. A me ricordano assai i protagonisti del "Deserto dei Tartari" di Buzzati.
Sapete cosa accadrà prima? Le scene in parlamento saranno sempre più simili a questa, documentata da questo video. (Click sul link se la visualizzazione qui sotto non funziona).
"Grecia, 12 settembre 2013, votazioni alla Commissione Giustizia del Parlamento sul disegno di legge relativo al codice di avvocati. Senza il numero legale, erano presenti solo tre deputati, il presidente Virvikadis ignora tutte le obiezioni di uno dei parlamentari presenti in aula, Zoe Konstantopoulou [ora neo presidente della Camera, speriamo bene, ndr] e riferisce che ogni articolo "è stato votato a maggioranza" sebbene nessuno abbia votato".
Volete anche i precedenti storici? Eccovi serviti. 1990, annessione della Germania Est alla Germania Ovest.
"La fine fu molto rapida. Il nuovo governo entrò in carica il 12 aprile 1990. Ne facevano parte innanzitutto i partiti della coalizione elettorale Alleanza per la Germania. La coalizione era guidata dalla Cdu dell'Est e composta da altri partiti minori fondati negli ultimi mesi. [...] Siccome la coalizione ottenne "soltanto" il 48,5 per cento dei voti, si formò un governo di coalizione con la Spd dell'Est (anch'essa appena fondata) e i liberali. [...] Presidente del Consiglio fu l'esponente della Cdu Lothar de Maizière, il leader della coalizione elettorale vittoriosa.
Il nuovo parlamento lavora a ritmi serrati, votando quasi 1000 pagine di leggi da aprile a fine giugno 1990. Nel solo mese di giugno vengono approvate tante leggi quante ne licenzia il parlamento della Germania Ovest in un'intera legislatura. Ma quelle approvate sono per l'appunto le leggi dell'Ovest: le leggi del primo parlamento della Germania Est eletto con elezioni libere sono le leggi di un altro stato. Del resto, nel nuovo parlamento imperversano consiglieri occidentali dei partiti maggiori, e anche lobbisti delle grandi imprese dell'Ovest. Come osserva il giornalista Dirk Laabs, "la Volkskammer eletta liberamente avrebbe dovuto essere indipendente, per la prima volta. Ora non è certamente più sotto l'infulenza della Sed, ma in compenso è esposta a quella dei lobbisti e dei consiglieri occidentali". (Vladimiro Giacché, "Anschluss - L'annessione", pagg. 50-51)."
L'altro precedente storico, forse il più inquietante di tutti, l'ho raccontato in questo post del 2006, "Il caso Antrace (Amerithrax)".
"Nell’ottobre del 2001, un’America ancora sotto shock per la tragedia dell’11 settembre si trovò ad affrontare una nuova emergenza, questa volta ancora più sottilmente spaventosa e che aveva a che fare con lo spettro del terrorismo batteriologico. Fu una crisi che coinvolse direttamente il Congresso americano e alcuni politici di primo piano e causò la morte di cinque persone.Erano giorni frenetici per i senatori del Congresso, ai quali si richiedeva di approvare il Patriot Act, una legge antiterrorismo voluta fortemente dall’Amministrazione Bush, che avrebbe introdotto alcune limitazioni alle libertà personali dei cittadini americani e per questo era estremamente controversa.
Il progetto di legge fu presentato al Congresso il 2 ottobre. Il leader della maggioranza al Senato, il senatore democratico Tom Daschle chiese più tempo per esaminare tutte le carte relative e disse che dubitava che il Senato avrebbe approvato questa legge rispettando la tabella di marcia di una settimana come desiderava l’amministrazione Bush. [ Washington Post, 3/10/01].
Anche il capo della commissione giustizia al Senato, il democratico Patrick Leahy, che come Daschle aveva il potere di bloccare l’iter legislativo, sollevò dubbi di incostituzionalità del provvedimento.
Il 5 ottobre i giornali riportarono la notizia della morte di Robert Stevens, un giornalista del "Sun" di Boca Raton, Florida che era stato ricoverato in seguito al contagio con il Bacillus Anthracis, un batterio le cui spore provocano l’antrace, una malattia mortale (CNN, 18/11/01, South Florida Sun-Sentinel, 01/12).
Il segretario alla Sanità Tommy Thompson escluse la matrice terroristica e suggerì che il contagio fosse avvenuto attraverso vie naturali. L’opinione pubblica venne rassicurata, l’antrace non è contagiosa. Si scoprirà che altre persone erano state infettate fin dal 23 settembre (le prime lettere risultarono spedite il 18) ma non erano state correttamente diagnosticate.
La mattina di lunedì 15 ottobre 2001 si raggiunse l’apice della crisi. Un impiegato dell’ufficio del senatore Tom Daschle aprì una lettera minatoria (spedita il 9) contenente una polvere che si scoprirà contenere spore di bacillo dell’antrace. Risulterà in seguito che un'altra lettera contenente le micidiali spore era stata indirizzata al Sen. Patrick Leahy.
Il testo delle lettere indirizzate a Daschle e Leahy diceva: “Non puoi fermarci. Abbiamo questa antrace. Morirai. Hai paura? Morte all’America. Morte ad Israele. Allah è grande”. (fonte FBI).
Il giorno 16 il palazzo che ospita gli uffici del Senato venne chiuso e i controlli si estesero anche alla Camera dei Rappresentanti, dopo che 28 membri del personale risultarono positivi al test dell’antrace.
Tutto il personale e i deputati e senatori che potevano essere stati infettati vennero sottoposti a trattamento con Cipro, un antibiotico della famiglia dei chinolonici usato comunemente contro le infezioni urinarie ma efficace anche contro il bacillo dell’antrace.
Altre due lettere contaminate vennero nel frattempo spedite alla NBC News e al New York Post.
Il 21 e 22 ottobre morirono di antrace gli impiegati postali Thomas L. Morris (55 anni) e Joseph P. Curseen (47), che avevano maneggiato le lettere contaminate.
Il governatore Thomas Ridge, direttore della Sicurezza Nazionale, rivelò che le spore contenute nelle lettere inviate al New York Post e ai senatori democratici appartenevano al ceppo Ames (generalmente utilizzato nei laboratori di ricerca sulle armi batteriologiche) ma che quelle destinate ai senatori erano dieci volte più concentrate.
Il 31 ottobre morì l’infermiera di New York Kathy Nguyen e il 21 novembre l’ultima vittima, Ottilie Lundgren di Oxford nel Connecticut.
Il 24 ottobre fu approvato un finanziamento di 300 milioni di dollari per gli stati che avevano subito l’emergenza antrace e inoltre il segretario alla sanità Tommy Thompson annunciò, assieme al presidente e amministratore delegato della Bayer CorporationHelge Wehmeier, il raggiungimento di un accordo per l’acquisto da parte delle autorità federali di ingenti quantitativi di Cipro a basso prezzo.
Lo stesso giorno, al Senato, passò finalmente il Patriot Act, con il solo voto contrario del senatore Russell Feingold, il cui ufficio era di fianco a quello di Tom Daschle.
Il membro del Congresso Ron Paul dichiarò: “A quanto ho potuto capire il disegno di legge non era stato stampato prima del voto – o almeno io non ho potuto averne una copia. Utilizzano ogni tipo di gioco o sotterfugio, tenere la Camera aperta in sessione per tutta la notte, ed il disegno di legge era molto complicato. Forse una manciata di funzionari lo ha anche realmente letto ma sostanzialmente il testo della legge non è stato reso disponibile ai membri del Congresso prima del voto”. Più tardi si scoprì che soltanto due copie della legge furono rese disponibili nelle ore prima del suo passaggio alla Camera e gran parte dei rappresentanti ammisero di aver votato il Patriot Act senza averlo letto prima." (Insight, 9/11/01)
Good night and good luck.
Si può tirare un bestemmione?
RispondiEliminaComunicazione di servizio. Scusate, è in corso un'epurazione di troll. Attenti a non scivolare sulla (scarsa) materia cerebrale.
RispondiElimina"di RIFORME che, nell'intento finale, modificheranno pesantemente la Costituzione, ovvero l'architrave della nostra democrazia."
RispondiEliminaModificheranno.... o peggioreranno pesantemente la Costituzione ???
P.
NiP.
Comunicazione di servizio. Allora, da oggi metodo ISIS. Se vedrò ancora la scritta "anonimo" e non un nome completo ma sigle, lettere puntate e simili il commento verrà cancellato ed inviato al sistema di riconoscimento come spam. Ultimo avvertimento.
RispondiEliminaPer la verità Ugenio nostro è anche un po' risentito con la Germania che pare riottosa a mettersi "l'elmo in testa e in man l'acciar", come diceva mia zia. E dunque Renzi dovrebbe attizzare il santo zelo: visto che addavenì la guerra con la Cina - sempre Ugenio nostro - meglio cominciare ad allenarsi subito.
RispondiEliminaMa: ci hanno martellato (TUTTI) che le cose più importanti, essenziali, vitali, oggettive, indiscusse, sono TRE
1) TAGLIARE LE SPESE
2) TAGLIARE LE SPESE
3) TAGLIARE LE SPESE
Come riuscirà a cucinarla? Vai Ugenio, sempre più difficile...
(logica finanziaria; se riesci a tenere in aria venti palle, perché non ventuno? E se ci riesci domani ne aggiungiamo ancora una, e dopodomani...)
ISIS x PIERMARIO
RispondiEliminaSbagliato. Il nome si inserisce nell'apposito spazio. Io vedo solo Anonimo. Zac!