lunedì 18 luglio 2016

Tutti gli animali sono uguali ma i porci sono meno uguali degli altri


Un weekend di fuoco e non a causa dell'estate meteorologica. In poche ore abbiamo avuto l'ennesima strage terroristica di civili in Francia, un tentativo di golpe in Turchia e un'altro praticamente ignorato in Armenia e altri assassinii a sangue freddo di poliziotti negli Stati Uniti.
Parrebbe francamente difficile pensare ad un'unica regia che, dai sotterranei della Spectre, riesca sempre ad ottenere l'effetto voluto ed alla quale ogni piano vada sempre bene, ma se ciò che il regista si limita a fare è alimentare il caos iniettando sapienti dosi di reagente ovunque si possa scatenare l'esplosione dell'odio e del fanatismo e lo scontro frontale, lasciando che le cose accadano per logica conseguenza, allora è probabile che vi sia qualcuno che sta dietro a tutta questa concatenazione di eventi di terrore globale. Lo fa perché la sua parabola volge al termine, il suo progetto è fallito e, come Hitler nel bunker, ordina di mandare al fronte i fanciulli e i vecchi e dà ordine di fare terra bruciata per non lasciare nulla al nemico.
Gli eserciti iniziano a ribellarsi a quei poteri civili che si sono messi in testa di fare la guerra globale, con risultati disastrosi, e ciò che ancora risponde agli ordini di quei poteri è la macchina propagandistica dei media, impegnati a non raccontare fatti ma narrazioni, confabulazioni e vere e proprie costruzioni mendaci, che hanno il compito di confondere, suggerire ma un momento dopo smentire, in un crescendo di voluta incertezza che ha solo il compito di aumentare l'angoscia e lo stato di shock degli spettatori di questa atroce attualità. Come si fa infatti a definire "scontri razziali" gli agguati di tipo paramilitare che colpiscono ormai ogni giorno i poliziotti americani, tra i quali vengono uccisi anche degli afroamericani? 

Per fare un esempio del ruolo attuale dei media e del loro essere parte dei nostri problemi, in quanto non si chiedono mai veramente cosa stia succedendo e soprattutto il cui prodest, configurandosi solo come fiancheggiatori dei creatori del caos, torniamo per un momento al massacro in Bangladesh, dove nove nostri connazionali furono uccisi dopo essere stati tenuti in ostaggio da un commando di generici "jihadisti". Tornate le salme in Italia il 6 luglio i giornali accennarono ai risultati delle autopsie che rivelavano segni di torture. "Seviziati perché non sapevano recitare il Corano" raccontarono allora i media, non riuscendo come al solito a non confabulare la solita storiella accessoria. 
Un caso strano, quello di Dacca. Dovrebbe essere una tragedia nazionale ma i funerali si svolgono in sordina, presenziati solo da generici e comparse governative, perché le primattrici e i black token rispolverati per l'occasione devono precipitarsi al funerale della vittima "di un odioso atto di razzismo", esploso sui giornali, guarda caso, proprio il giorno dopo le rivelazioni su Dacca. 


Atto di razzismo che poi risulterà la sfortunata degenerazione di una rissa dove la vittima risulterebbe essere stata addirittura la prima ad aggredire fisicamente colui che gli aveva insultato la moglie. Notizia che, ovviamente, appena ridimensionata la motivazione razziale, è svanita dai giornali come neve al sole, salvo ritornarci sotto forma di ennesima intimidazione alle forze dell'ordine ed esaltazione del concetto di psicoreato. Svanita ma dopo aver lasciato un forte messaggio, come ho già fatto notare in precedenza. L'occasione è servita per stabilire una potente neogerarchia tra etnie, razze e cause di morte che non è quella che uno immaginerebbe ma il suo esatto contrario. Alcuni animali da oggi risultano più uguali degli altri. Black Lives Matter, come direbbe Soros, escludendo gli altri colori. E' per questo, per il fatto che sia stato così eccessivo il dispiegamento di corpesse speciali ai funerali del migrante e alla luce delle rivelazioni in Francia sulle possibili torture al Bataclan, che viene il sospetto che la grancassa sul caso di Fermo sia servita proprio per silenziare le risultanze delle autopsie delle vittime di Dacca. O no?

Premettendo doverosamente che questa notizia si riferisce solo a ipotesi e a nessuna certezza, ieri è stato rivelato che, negli atti delle audizioni di una commissione di inchiesta dell'Assemblea Nazionale francese sulla strage del Bataclan, alcuni testimoni avrebbero accennato a segni di orrende sevizie sui corpi di alcune delle vittime dell'attacco terroristico del 13 novembre scorso. Si parla di evirazioni, occhi strappati ed altre mutilazioni.
Inevitabile pensare allora a Dacca e a quelle autopsie. Se risultasse vero che dei cittadini inermi vengono torturati in quel modo quando cadono in mano ai terroristi islamisti o jihadisti (o a squadroni della morte) cosa avrebbero da nascondere i nostri governi per dover, non solo celare le notizie, come accaduto in Francia, ma scatenare campagne mediatiche di copertura come quella di Fermo? Visti i sospetti destati dall'inchiesta ufficiale francese sul Bataclan, non pensa il governo italiano di instaurare parimenti una commissione che faccia luce sui fatti di Dacca? Oppure lasciamo intendere che, siccome i nostri morti erano imprenditori del tessile, in fondo la giustizia proletaria abbia fatto il suo corso?

Un altro fatto sconcertante è la reazione post attacco terroristico di alcuni politici. Se Manuel Valls ha ripetuto per l'ennesima volta ai francesi che "occorrerà convivere con il terrorismo", l'on. Enrico Letta in un'intervista ha affermato che, testuali parole, "la paura deve diventare una risorsa". Io non credo si sia mai sentito, prima di questi tempi sciagurati, un governante affermare, di fronte alla minaccia terroristica nei confronti dei propri connazionali, che essi devono accettare passivamente il proprio destino. E mai nessun intervistatore che osi ribattere: "Ma cosa sta dicendo?" Nemmeno Giorgino Bush nel 2001 osò dire agli americani che ci sarebbero state altre torri gemelle e che bisognava cristianamente portare questa croce, segno che qui siamo di fronte a qualcosa di ancora più degenerato rispetto al 2001. Siamo di fronte alla disperazione, alla bestia ferita, alla follia cieca di un serial killer che riesce a contagiare con la sua dissociazione e ad infettare ogni logica.

Quando si fa il profiling di un serial killer si cercano nei suoi atti alcuni segni caratteristici, alcuni manierismi che permettano di ricondurre una serie di delitti alla stessa mano.
Qui ne abbiamo diversi.
1) I responsabili vengono subito identificati come islamici radicalizzati ma allo stesso tempo si tratta sempre di soggetti singoli, pazzi solitari e cani sciolti.
2) Subito dopo ogni attacco terroristico compiuto da questi terroristi vengono ritrovati intatti i loro passaporti, patenti, ecc. che certificano inequivocabilmente la loro etnia. Successe con Mohammed Atta la sera dell'undici settembre e si arriva fino all'ultimo Mohammed di Nizza. Direi che questa del ritrovamento dei documenti è la firma del nostro serial killer.
3) Dopo aver indicato un islamico come responsabile, i media poco dopo occidentalizzano il colpevole sottolineando, ogni volta, che "andava a donne (ultimamente anche a uomini), beveva, fumava, si drogava, andava in discoteca". Quindi in fondo non era un vero islamico.
4) Spesso colui che era stato identificato come il responsabile con nome e cognome "riappare" dopo qualche giorno sui social dicendo "ehi, ragazzi, sono qui, sono vivo, non ero io!"

Che senso ha questa pantomima, sempre uguale ogni volta mentre sempre più famiglie piangono i loro cari? Cosa dobbiamo credere allora, che esista il terrorismo islamico come ci hanno ripetuto fino alla nausea dal 2001 fino al 2012 oppure che c'è, è ancora più pericoloso, ci ucciderà e dobbiamo farne entrare a milioni in Europa le cellule dormienti perché non possiamo farci niente ma che non dobbiamo preoccuparci perché il terrorismo islamico non esiste?

La nostra paura fa bene al re. Domani vi spiego perché.
Intanto voi spegnete la tv, gettate nel cestino i giornali e se volete sperare di capire cosa sta veramente succedendo, bendatevi e fatevi guidare solo dalla Forza.




11 commenti:

  1. Anonimo12:17

    A proposito di giornalisti che non svolgono il loro lavoro: all'indomani del "golpe" turco, mentre giravano le prime voci che Erdoğan fosse dietro alla sceneggiata, il giornalista conduttore di SkyTg24, parlandone col suo ospite, ha detto: "ma questo non lo sapremo mai."
    Ma come non lo sapremo mai? Dico io, pensavo che il lavoro del giornalista fosse scoprire la verità, ciò che sta dietro il velo delle apparenze, indagare quasi come una sorta di detective non legato alla polizia. Invece gli si leggeva in volto il terrore di passare per complottista...

    Menego

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  2. In Francia i mussulmani ci sono da tantissimo tempo e solo ora qualcuno fra loro massacra con volutta' i propri connazionali. Vien da pensare ad un mix fra poverta'/perdita di speranza di progresso social-economico, assieme a piu' o meno espliciti stimoli da forze oscure (per rimanere in tema starwars). Poi pero' le medesime forze oscure si adoperano per scongiurare la reazione della folla, condannandoci alla normalita', inevitabilita' e financo meritata, biechi razzisti che non siamo altro, strage quotidiana.

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  3. Anonimo20:51

    I giornali aziendali possono scrivere ciò che vogliono basandosi sul nostro datato disinteresse per la politica estera,anche come imperialisti non siamo stati un granchè.L'accordo Sykes - Picot ? Il calcio non c'entra.
    Mentre certa e non episodica deve essere l'opposizione a tutto ciò che accade ed è accaduto in Francia, nel contempo è opportuno raccontare con lucidità quanto la Francia non abbia mai abbandonato il suo profilo imperialista sia nel maghreb che in Africa centrale, oggi in Libia non gli è parso vero sparare qualche missile e consentire a Total di entrare al posto nostro.Stendiamo un velo storico pietoso sul periodo algerino.
    L'invasione coranica ci preoccupa a dir poco, meno forse quella silente di Bank of Cina e qualche fondo miliardario yankee, privilegiare il prodotto italiano boicottando 'il pericolo giallo' è una battaglia persa mentre molti dei nostri esportano produzione all'estero togliendo lavoro a casa propria (poi tutto riesce con l'etichetta made in Italy).Lo Stato nel caso è silente.
    Altrettanti fatti da considerare.

    gg

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  4. Anonimo08:22

    Iniziano ad arrivare i troll come il salgariano Yanez e il suo Anonimo compare.
    Continua con la tua lucidità Barbara
    Con stima
    Andy

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  5. Scusate, è caduta la mannaia. I troll non sono ammessi alla tavola. Mi dispiace e mi scuso con chi gli aveva risposto.

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  6. Vedi Yanez, non è per malvagità che cancello e cancellerò tutti i tuoi commenti futuri. E' che vieni qui solo a rompere i coglioni, qui vige il YesBorders e non voglio noie nel mio locale.

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  7. Anonimo13:51

    A fronte di una corretta eziologia dei fatti criminali e dei loro autori (con le complicazioni geopolitiche annesse), che può essere ovviamente più o meno condivisibile,il fatto più triste a cui si possa assistere è la realtà, la lotta quotidiana che si scatena tra poveri: commenti di connazionali alla distribuzione di generi alimentari di sussistenza all'indirizzo di donne islamiche, assegnazione speraquata di case popolari,ecc.ecc.
    Posto che la religione islamica rappresenta il monoteismo più assoluto - sono convinto ancora di più dell'ebraismo - diventa difficile l'integrazione culturale
    più che nel mondo del lavoro. Non importiamo medici o laureati (in Inghilterra dopo qualche mese di inglese avanzato li hanno bell'è pronti a costo zero), importiamo manovali; in Algeria,Egitto piuttosto che in Iran dove ho lavorato il dialogo tra pari 'coltivati' è molto semplice e attuabile,musulmani che siano. Come faremo invece con i pezzi di città già acquistati dai fondi sovrani - Qatar e Abu Dhabi per esempio,Milan e Inter sono già con gli occhi a mandorla.
    Sarei felice se Matteo Salvini p.e. usasse la medesima costanza per ostacolare politicamente e palesemente le guerre democratiche che lo zio sam distribuisce nel mondo,Nato compresa, perchè risulta chiaro che se li bombardi poi te li ritrovi sui gommoni in trasferta per l'Europa - Soros a parte. L'industria che produceva le bombe farfalline e bamboline per la delizia dei bimbi afgani e le bombe uomo erano nostre, i giovani non ricordano che tra gli azionisti di Valsella anni fa c'era il Vaticano, e la bombe che partono dalla Sardegna o la Beretta - salvaguardano i posti di lavoro - Gli stessi giovani non ricordano gli esiti degli aiuti al terzo mondo all'epoca del garofano con la Boniver in tailleur nelle sabbie desertiche. Miliardi che si sono mangiati i nostri e i vari gangsters locali in combutta alla faccia della povera gente.Sono altrettanto convinto che la maggior parte di quelli che ci ritroviamo qui ,obtorto collo, stiano meglio a casa propria tra parenti e amici.
    E' chiaro che mia moglie con l'hijab non la voglio, mentre il chador l'hanno inventato i maschi con l'hobby della moglie serva e le donne con il culo grosso.
    Il calderone della Storia è ricco di ingredienti, molti dimenticati.

    gg

    PS Perchè non provocatori, disturbatori piuttosto che 'troll' ?

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  8. Non mi sembra si sia travisato un bel niente, ma forse a chi vende armi e sistemi di sicurezza, lo stile Israele piace assai. Che poi altro non e' che lo stile yankee, i quartieri bene circondati da muri e sbarre, il resto una fogna. Ma occhio, prima o poi potete sbagliare strada, prima o poi il vostro vigilantes si girera' dall'altra parte...

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    1. Quello che ha detto o non detto Letta eqiuvale a una scorreggina sul Himalaya.
      Qui bisogna vedere la realtà che l'attuale governo continua a rifiutare di vedere. Tra l'altro saccomanni, ministro delle finanza sotto letta sottoscrisse il Bail-In dichiarando la fine della crisi bancaria.

      È la realtà dal governo monti in poi è questa:

      - Perdità PIL +-10% ca. 160 Mrd. €
      - Disocupazione +- radoppiata, disocupazione giovanile a livelli proibitivi con conseqenze future disastrose.
      - Aumento esponsenziale dei costi sociali.
      - Aumento della povertà vertiginoso.
      - Pagamente a un fondo perduto (MES) di 125 Mrd. per salvare banche tedesce è francesi.
      - Centinaia è migliaia di peccole è medie imprese fallite o trasferita al estero.
      - Sistema bancario italiano a rischio di collasso con consequenze incalcolabili.
      - Disastrosa politica migratoria.

      tutti questi disastri derivano dal fatto che l'Italia si rifiutò di praticare una politica monetaria sovrana, cedendo la propria moneta, la lira è la sua banca centrale, la banca d'Italia. Moneta sovrana è banca centrale sovrano sono gli unici instrumenti che un paesa ha per cambattere crisi sistemiche come quella attuale. È fin quando la situazione rimane tale l'Italia non uscirà dalla crisi, anzi la situazione non può fare altro che peggiorare. In nessun altro paese questi fatti sono così evidenti come in Italia.


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    2. Anonimo13:01

      Solo una breve chiosa. La separazione tra Banca d'Italia e Ministero del Tesoro è una perla istituzionale targata Andreatta e Ciampi.

      In quanto a Letta fa parte della schiera di eterodiretti come tutti gli altri. L'operazione bail-in era stata prennunciata da madame Lagarde a livello FMI, notizia subito scomparsa dalla stampa aziendale; la tecnica è preannunciare per vedere il primo effetto sui sudditi, seguito dopo poco tempo dall'esecutività reale. Adesso aspettiamo i soldi da Bruxelles.

      lr

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  9. Video del attentatore del treno di Würzburg, dicendo: "sè Dio vuole sarete attaccati in ogni strada, in ogni paese, in ogni città, in ogni areoporto".


    Video - so drohte der Würzburg-Täter: heilige Operation in Deutschland

    Per fortuna nelle vicinanze c'era una squadra speciale della polizia che freddò l'attentatore, altrimenti sarebbe stato una strage. I verdi tedeschi stanno già minimizzando il fatto.

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