venerdì 12 giugno 2015

Umberto Eco e la Proustituzione


Courtesy Jacopo Jacoboni



Ma soprattutto:


21 commenti:

  1. Qualunque intellettuale è irrilevante, poi se è del calibro del nostro beneamato allora è anche inutile per la storia dell'evoluzione culturale umana, ed il suo pensiero ne è la dimostrazione.

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  2. Ah, si sente europeo quando va negli USA perchè si trova a parlare con un finlandese?

    Wow.

    Chissà come si sentirebbe allora se lo piazzassimo in mezzo a quegli 800.000 greci senza più copertura sanitaria. O magari in mezzo a quel 25% di spagnoli che sono disoccupati.

    Se poi il prof. Eco, che vive a Bologna, andasse davanti alla Caritas (è in centro, a poca distanza dalla casa di Eco) vedrebbe un sacco di italiani che non hanno tempo di andare in USA a fare quattro chiacchiere con un finlandese perchè sono senza casa e senza lavoro.

    Che lo chieda a loro, quanto si sentono europei.

    Chinacat

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  3. ...è solo un pessimo suonatore di flauto dolce. Non ci perderei troppo tempo...

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    1. uè ciuè ... :o[[[[

      ihihihihihihi ^_^


      carlo (quello del flauto)

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  4. Le Elite .... Sguardo di Falco sull' popolo di topi che annegano nella marea di m...da. montante e senza guida si getteranno come lemming o si divoreranno fra di loro come appunto farebbero i topi .

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  5. Un ricordo ai traditori che affogano la loro marcia coscienza nel nichilismo.

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    1. D'accordissimo su una cosa. Inquineranno i pozzi. Faranno come Saddam quando dava fuoco ai pozzi del Kuwait. Prima di andarsene, faranno in modo di lasciare le macerie.

      Questi sono il peggio del peggio. Gente abietta.........

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  6. L'autore di pagine memorabili come "Fenomenologia di Mike Bongiorno",in parabola da allora costantemente discendente,talento non sprecato ma venduto;un finale di carriera paragonabile a quello di Luciano Pavarotti.
    Inqualificabile.

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    1. La "Fenomenologia" era piaciuta moltissimo anche a me. Poi, mah, sara' un altro caso di benignite? Si parte bene, ma poi, come diceva zio Frank, we are in it only for the money?

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  7. adesso ve la prenderete con me , ma in quello che ha dettoEco in quella intervista non c'è nulla che io non condivida.
    Che siamo Europei (al di la' della euro e della Cee) è un fatto innegabile,detta anche da Prof Bagnai in tante sedi.
    (Io non so se ho più affinità cutlurali che con un americano,credo che l'esportazione di Kultura americana mi faccia più affine all'americano,ma come italiano ho (avevo) una cultura mediterranea europea)
    Che è meglio divenire polilinguisti che cercare di imporre una lingua unica.
    Che poi nel suo ruolo di intellettuale di sinistra faccia il gioco dell'elite Eurocratiche è indubbio,ma non sta in questa intervista.
    Il Cimitero di Praga (al di là quello che pensa il grande Costanzo Pieve) mostra un meccanismo usato dai servizi segreti: l'infiltrazione e l'uso del terrorismo. A me piaciuto.
    Alte cose che ha fatto scritto sono culturalmente rilevanti. comunque Come professore non é ...Chomsky.

    O.T Quando Putin è arrivato all'Expo avete sentito la storiain televisione della sua passata esperienza di guida dei Mattia Bazaar?
    Doppio OT Io credo che anch'io ho sentito cose da Ratzinger che il più grande studioso di Teologia del Cattolicesimo non fossero all'altezza (Il bue e l'asinello e il presepio per es.) dlla sua carica

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    1. Il polilinguismo e' classista.

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    2. Anch'io non trovo che abbia detto niente di grave, e infatti non ha detto praticamente niente.
      Il problema è quando cercano di mettere insieme popoli che non vogliono e non possono stare insieme a quel modo. E si capisce bene che è solo per interesse di classe.
      Ma le schifezze maggiori le cagano quando si deve parlare di immigrazione perché, secondo il loro modo di ragionare, l'immigrazione è, in questo momento e usando un'espressione nauseabonda, il grasso che cola da raccogliere per riuscire a mantenere lo status quo.
      Anzi, hanno ben visto che grazie all'euro, l'elevazione relativa della loro classe sociale nei confronti delle masse è aumentata.
      In tutto questo si inserisce anche la questione generazionale, che Preve spiega bene.
      E' una generazione che fondamentalmente ha fallito, ed è abbastanza chiaro comprenderlo se pensiamo alla loro generazione come a quella che in tutta la storia dell'umanità ha avuto nettamente le condizioni migliori e per converso ha lasciato condizioni da medioevo.
      La verità è che hanno fallito, quindi, nonostante alcune indubbie capacità personali, sono dei falliti, e questo, qualcuno, dovrebbe essere in grado di dirglielo in modo chiaro.
      Purtroppo sono anche riusciti a organizzare contesti sociali nei quali nessuno di quelli che avrebbe la capacità e il desiderio di farlo, non ne ha la possibilità.

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    3. Tanto per cominciare ha detto "un americano". Non ci ha detto se era texano, o californiano o del Minnesota, e noi non ce lo chiediamo. Un americano è un americano da qualunque Stato dell'Unione provenga.
      Un Europeo, invece, è e resta, innanzitutto, un italiano, o un finlandese, o un norvegese, o uno svizzero. E questo anche nella testa di Umberto Eco, anche se cerca di convincersi, e di convincerci, che ci sia un'identità europea. Nessuno, neppure Umberto Eco, dirà "c'eravamo io, un europeo e un americano". Ci dice "c'ero io, un americano e un finlandese". Perchè se ci dice "c'era un europeo", tutti ci chiederemmo "europeo di dove? Greco? Finlandese?"

      In secondo luogo, sono piuttosto sicuro che un finlandese, ad esempio, si sente più affine a un norvegese che a un greco. E questo anche se la Norvegia non fa parte della UE. Il che potrebbe significare che le comuni istituzioni economiche non c'entrano una beata mazza con l'dentità culturale.

      In terzo luogo, il fatto innegabile è che sentirsi europei, in primo luogo, significa odiare e detestare gli altri europei. E' questo il tratto comune ai popoli europei: che si detestano a vicenda. Un dato talmente inconfutabile che la CEE è nata non per agevolare il sentimento di fratellanza tra i popoli europei (che tutti sapevano non esistere), ma per evitare che continuassero a scannarsi come avevano fatto negli utlimi secoli, rompendo i coglioni a tutto il mondo.

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    4. Ben detto, Francesco.

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    5. I popoli non si detestano. Semplicemente non parlando la stessa lingua, faticano a socializzare. Per il resto, se ci detestassimo davvero, non ci sarebbe cosi' tanto turismo intraeuropeo. Quelli che si detestano sono i vertici, le diverse oligarchie in conflitto di interesse, che solleticano i sentimenti ora xenofobi ora volemosebbenisti, secondo la convenienza del momento. Se dagli anni 50/60 avessimo puntato tutte le nostre energie su una lingua comune, adesso le cose sarebbero diverse, ma cosi' non e' stato, perche' da sempre chi comanda si distingue per il multilinguismo, e poco altro...

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    6. Nella ex Jugo dagli anni 50 avevano lingua e istituzioni couni. HAi visto come hanno socializzato bene?

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  8. OT 3 (per la cinefila)Hai visto Le Couperet (caccaitore di teste) di Costa-Gravas ?
    Il passaggio storico dalla ricerca di una salvezza collettiva, cooperativa, solidale ecc ad una individuale fino al grottesco di eliminare fisicamente gliavversari.E' ! del 2005

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    1. No, non l'ho visto. Cercherò di rimediare.

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  9. Anonimo21:37

    Quando una persona parla, occorrerebbe sempre a mio avviso chiedersi, ma chi è ed in special modo con CHI VA.
    C'è un detto che dice, chi va con lo storpio impara a .... , ora chiedersi con chi va Umberto Eco, mi sembra il minimo... e dato che ci vuol poco, trovo utile indicare che questo bel tomo che pontifica, è uno stretto collaboratore dell'Aspen Istitute, ovvero una "cupola" economica monetaria.
    A questo punto credo che solamente uno stolto non possa fare 2+2.

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    1. L'Aspen è solo un'agenzia per camerieri. I signori abitano ai piani superiori.

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  10. Anonimo11:16

    Quando tratta di medievalistica e- affascinante, per il resto e- un cazzone come tutti gli altri. Ovviamente, se uno "di sinistra" dice cose cosi-, figuriamoci uno "di destra" che direbbe. Eutanasia.

    G.Stallman

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