domenica 15 maggio 2016

Messico e nuvole sul governo Renzi



Caro Federico, come vedi ultimamente Renzi? Quando riappare in scena il Gran Commendatore Ledeen (a proposito del caso Carrai, che fa rima con governai), non è un buon segno per i Don Giovanni. Vuol dire per caso che è prevista la sostituzione a breve del centravanti? Magari con il perozzino, Di Maio che, dopo la dipartita di Casaleggio, si è tolto la tuta, ha iniziato il riscaldamento e si è subito affrettato ad andare a professare fede eurista (pro euro e pro UE) inginocchiandosi di fronte al corpo diplomatico al completo e rinnegando i famosi referendum sull'euro? Ovvero, da cinquestelle a sempre più pentacolati, anche se #sevedeva?

Quando guardo Renzi vedo un uomo che rappresenta già “il passato”. Nonostante Renzi sia un presente sorprendemente attivo nella sua attività di golden boy riformatore rapido della Repubblica Italiana, il suo destino politico non lo considero un tema rilevante. 
Ultimamente il Fenomeno oltre ad aver portato avanti il suo programma di riforme (cioè la versione redux della letterina della BCE di tanti anni fa) ha fatto un sacco di nomine, come se volesse sbrigarsi a dimostrare a chi lo ha messo lì la sua efficienza. Renzi ha provato a più riprese a mettere Carrai in qualche posto di rilievo di Palazzo Chigi ma, a differenza delle altre nomine, questa ha trovato sempre una puntuale opposizione. Questo è indice di un qualche conflitto di potere ai vertici e non credo che la spunterà perché se è vero che Carrai è troppo vicino alle potenti lobby israeliane direi che non è aria in questo momento in cui tra pezzi da novanta della diplomazia e dell’intelligence israeliani e americani non scorre affatto buon sangue. 

Già, è saltata anche la nomina ad ambasciatrice di Fiamma Nierenstein, ma forse è solo una coincidenza. Questa accusa americana a Michael Ledeen di, per così dire, propendere per Israele in una scelta di Sophie tra Stati Uniti e stato ebraico ci fa finalmente scoprire una realtà che abbiamo sempre volutamente ignorato, per provincialismo: che esistono almeno due CIA, un paio di Pentagoni e virtualmente ogni potere forte o agenzia è formato da correnti, esattamente come i partiti della nostra vecchia partitocrazia. Come dicono coloro che sostengono di essere addentro alle segrete stanze, ciò è buon segno perché, litigando ed essendo oppressi da terribili rivalità, i fautori del Nuovo Ordine Mondiale non saranno in fine in grado di realizzarlo. Ciò però non impedisce a questi poteri sovranazionali di continuare a tentare di plasmare i nostri destini a loro convenienza.

Purtroppo anche in questo caso il nostro paese si contraddistingue per il suo ruolo di sudditanza, un caso in cui il nostro essere protettorato americano emerge con un’evidenza imbarazzante. In pratica, ad impedire agli israeliani di ritagliarsi una posizione di potere all’interno del governo italiano sono stati gli americani, presumibilmente non per ragioni umanitarie. 

Ciò è probabilmente parte del redde rationem con i neocon, assieme alla questione Arabia Saudita, paese in procinto di accanagliarsi agli occhi dello Zio Sam. Una incontro di wrestling tra titani niente male che rischia di diventare assai interessante.

Ne parleremo prossimamente. Tornando a Renzi. Egli è lì per guadagnarsi il consenso del pubblico da casa e, per farlo, nutre un reality show dove il suo bisogno ossessivo di raccontarsi di aver vinto  si è sviluppato fino al parossismo ed è diventato imprescindibile. Qualche settimana fa ho fatto in modo di guardare gran parte dei suoi interventi in giro per l’Italia, i tanti “speech” che caratterizzano la sua azione di governo: dal discorso alla direzione del PD a quello tenuto di fronte ad un’assemblea di imprenditori, fino al monologo in TV, passando per il #MatteoRisponde e concludendo con l’intervista da Fabio Fazio. Ciò che ho visto è stato sempre lo stesso contenuto riproposto in modo sostanzialmente uguale in qualsiasi occasione e su qualsiasi piattaforma; un discorso piccato, a tratti quasi rabbioso, sempre teso a puntare il dito contro i nemici immaginari e ripetendo in continuazione l’esercizio retorico del “ma ci saranno quelli che diranno che… ” e  cose come “ci sono quelli che non vogliono fare e lasciare tutto fermo, ma noi facciamo” ecc. Renzi ormai basa TUTTO il suo story-telling su un concetto di reazione a un nemico che deve essere zittito, mostrando un’inquietudine da personaggio che sta per finire il suo tempo più che da premier vincente. 

Da un punto di vista teatrale questo agitarsi maccartisticamente contro il nemico è certo più consono ad un anziano leader come Berlusconi che lotta contro i comunisti come fosse ancora negli anni cinquanta, che ad un giovane - per gli standard italiani - leader rampante. Voglio dire che mi sembra fuori parte. Se pensiamo oltre tutto che i suoi "nemici" interni sono orsetti del cuore come Civati, Fassina, Cuperlo e Speranza, la sua lotta per la sopravvivenza rischia di sconfinare nella farsa. 

Questo atteggiamento ha raggiunto il suo apice quando ha messo se stesso al centro del referendum. Così facendo, ha reso secondario il contenuto del referendum. 

Il che poteva essere anche una mossa utile alla causa di distrarre il popolo dal furto di democrazia rappresentato dalla riforma (in)costituzionale. Però, in un clima di scontento generale, la biscia non rischia di ritorcersi contro il ciarlatano?

La consultazione si presentava molto accattivante per un’Italia che ha voglia di vedere meno politici, ma se diventa un referendum pro o contro Renzi, la faccenda cambia completamente perché per quanto questo governo possa avere un consenso maggioritario nel paese (e tutto ci dice che non ce l’ha), è chiaro che la somma delle persone alle quali Renzi non piace sarà comunque maggiore di quelle a cui piace. Se a questo aggiungiamo le incertezze negli esiti delle elezioni amministrative che, comunque vada, una batosta alla favola del consenso nel paese la daranno, non posso fare a meno di vedere un punto di svolta nel prossimo mese di ottobre. Ci tengo a dire però che il punto di svolta riguarderebbe solo la carriera di Renzi. L’Italia proseguirà il cammino verso il suo destino: la messicanizzazione.  

Ma senza Zorro o pancivilla, e con Perozzino Onestini?

Mesi fa lo dissi, “Di Maio è il Renzi di domani” e, a giudicare da quanto spazio viene dato (e soprattutto come viene dato) a perozzino, l’esito di questa storia grillina sembra ormai scontato.
Martedì perozzino è andato in onda su La7 nell’ennesima intervista a due con Floris - stavolta in collegamento da Parigi, tappa del suo tour di accreditamento, dove quello che il conduttore chiamava “il presidente” era padrone assoluto della scena tanto da rendere lo spettacolo più simile ad un comizio che ad un faccia a faccia. Vorrei concentrarmi sulla pomposità con cui Di Maio viene chiamato “presidente” visto il suo ruolo di vice presidente della Camera. I vice presidenti della Camera sono quattro, di cui uno è Giachetti (che non viene chiamato presidente a ogni intervista e si concede un look e un linguaggio molto meno pomposo e ingessato di perozzino) mentre degli altri neanche ricordo il nome.

Ottima osservazione. Il che mi fa aggiungere che perozzino è l'unico vice che può permettersi di sfavillare della luce riflessa di Sua Eccellenza La Presidenta. E' il suo Mercurio, mentre Giachetti sembra più il signor Nettuno.

Sui viaggi all’estero e sull’educazione istituzionale del prossimo golden boy della politica italiana hai già detto tutto tu. L’unica cosa che voglio aggiungere è che, nonostante la normalizzazione sembri coinvolgere un po’ tutto il M5S, è bene concentrarsi sulla figura di questo giovane leader tanto apprezzato in tutte le stanze che contano e che in un domani non troppo lontano potrebbe anche essere eletto come capo di governo da una maggioranza trasversale, una specie di grossa coalizione che si renderà necessaria dopo una tornata (ma ovviamente anche senza) dagli esiti incerti a causa di elezioni frettolose avvenute con la legge elettorale proporzionale non riformata per via dell’esito negativo di quel referendum istituzionale su cui Renzi aveva puntato tutto. 
Nel mondo de “la sinistra del PD” è rimasto il profondo rammarico di non aver potuto fare un’alleanza PD-M5S per un governo Bersani e, in qualche modo, questi due mondi vivono nell’aspirazione di ripulirsi dalle scorie “di destra” (economica nel PD e populista nel M5S) presenti tra loro e di potersi abbracciare  felicemente in un governo dell’Italia giusta che moralizzi l’Italia ingiusta. 

Pensa che considerai il voto al M5S funzionale unicamente ad impedire questa sciagurata evenienza! Che io sia irrimediabilmente di destra e populista? Penso comunque che fosse anche lo scopo di chi ha affidato le chiavi del cancello al movimento di Casillo&Grilleggio. Impedire che il banco PD vincesse tutto e, nel frattempo, preparare i vari perozzini da sostituire ai piddini al momento opportuno. Infatti, parlando di messicanizzazione, ottenemmo allora un ottimo esempio di mexican standoff.

In questi scenari non ha neanche senso parlare di euro ed Europa, tanto la supercazzola del referendum e quella dell’altro europeismo possibile sono sufficienti a tenere a bada il pubblico mentre si porta avanti la battaglia della “O-N-E-S-T-À!” contro la corruzione. 

La versione coloniale dei candidati americani che molestano le donne, non ti pare? Che palle...

La magistratura è già pronta a scatenare l’inferno se sarà necessario. I primi segnali già li hanno inviati e non è difficile immaginare una nuova tempesta in stile mani pulite che faccia da lubrificante per l’introduzione del governo dei giusti. 

E degli onesti. La famosa "giustizia ad orologeria". Non staremo diventando anche berlusconiani?
Tornando al populismonazzzionalismobbrutto, Obama in tour in Europa è entrato nel dibattito sul Brexit, approfittando della visita di cortesia  per il compleanno della Regina.  Non è stato proprio un “sappiamo dove va all'asilo il principino George”, però il messaggio è stato chiaro: dovete rimanere. Ovvero: l'impero manda a dire. Gli inglesi però non l'hanno presa bene. ll sindaco di Londra - quello uscente Boris Johnson, non il pakistano - gli ha dato in pratica del mezzo negro e, stamattina su Twitter qualcuno gli ha tranquillamente risposto che può andare a farsi “stuffed” e che loro non prendono ordini da nessuno.  Ci attende per caso un Boston Tea Party al contrario?

Molto strana l’entrata a gamba tesa di Obama in Regno Unito. Noi italiani, purtroppo, siamo abituati a sentirci dire cosa dobbiamo fare per essere accettati dai grandi. I britannici no, non è una buona idea andare a dire cosa fare a una popolazione che ha detto cosa fare a mezzo mondo per tanto tempo. Solo per pura reazione d’orgoglio l’intervento di Obama avrà fatto propendere per il Brexit un sacco di indecisi. 

Scherzando, giorni fa, ho scritto che se la regina Elisabetta, la sera prima del voto per il referendum sul Brexit, si presentasse in TV, a reti unificate, con il piccolo George in braccio e dicesse: "Keep calm and let's leave!" sarebbe fatta.

Tuttavia, sul Brexit sono molto confuso. 

No, non dire così, che mi deprimo...

I britannici sono sempre stati europeisti in maniera diversa da quella di tutti gli altri paesi europei. Loro non intendono far parte di uno stato europeo continentale e federale, sono consapevoli dell’opportunità di essere un battitore libero nello scenario globale e non hanno neanche paura di “nazionalismi” e “fascismi” che potrebbero risorgere, visto che in UK non ci sono state le dittature del ‘900 che da noi vengono rievocate quotidianamente come spauracchio. Quindi, più che chiedermi perché un britannico dovrebbe votare per uscire dalla UE, mi chiedo perché mai un britannico dovrebbe votare per rimanerci.
Allo stesso tempo però stento a credere che gli americani siano disposti a lasciare che il Regno Unito si sganci dall’unione e l’escalation nel ridicolo della campagna contro il Brexit parla chiaro: hanno cominciato paventando i soliti rischi di tempeste sui mercati, crisi e depressione per arrivare a quelli di guerra, emergenze sanitarie e genocidio. 

Credo che l'argomento più forte dei partiti favorevoli al Brexit sia comunque il problema dell'immigrazione. L'elezione di un sindaco pakistano ma soprattutto islamico - e con amicizie scomode in quel mondo - deve aver dimostrato ancora una volta che l'isola non è al riparo dal rischio di invasione e sappiamo come ha sempre reagito il Regno Unito di fronte a questa minaccia.
Tuttavia c'è sempre il ruolo di Londra come testa di ponte dell'impero in Europa. E' lì che pesta Obama, più che altro?

In tutti questi anni di UK nella UE, il governo a Washington ha, con diversi espedienti, usato Londra come garante dei suoi interessi di politica internazionale in seno all’Unione Europea. Senza Regno Unito, la UE diventerebbe un’unione tutta continentale senza più alcun legame “fisico” con quello che – prima con certezza, adesso meno – chiamiamo asse Angloamericano. Una UE senza UK diventerebbe un dominio completamente franco-tedesco che potrebbe decidere di mettersi in contrapposizione con alcuni punti cruciali dell’agenda di Washington. Basta vedere cosa sta succedendo con il TTIP e con cose come l’importazione di shale gas americano, con la Francia il cui parlamento sta discutendo il blocco di questo genere d’importazione.
Quindi, anche se il cuore mi dice che i britannici voteranno per il Brexit, la testa mi dice che la Brexit non ci sarà. 

Spero tanto tu ti sbagli. Sarebbe un bello scossone di terremoto...anche per noi.

La cosa che mi rattrista è che comunque vadano le cose il nostro paese è già in posizione supina per subire qualsiasi evoluzione degli eventi. Comunque vadano le cose, noi siamo sempre i più fedeli alla linea (orizzontale), dettata dagli altri. Stiamo qui ad osservare gli eventi esterni, ci ragioniamo sopra, speriamo che i contraccolpi possano avere degli effetti positivi sul nostro paese e che mettano l’Italia sulla giusta strada, ma sappiamo che l’Italia non sarà in grado di cavalcarli con destrezza, né sarà in grado di essere il paese portatore del cambiamento. E sì che ce ne sarebbe davvero bisogno, perché l’Italia ha ancora i fondamentali per farlo. 
È questo il problema principale. Gli assetti internazionali cambiano, ci saranno sempre paesi più forti e paesi più deboli, regole a cui conformarsi per ragioni di opportunità politica, ma se un paese ha la schiena dritta ed è consapevole della sua identità riuscirà sempre a trarre il meglio possibile da ogni fase storica. 
Questo l’Italia non sa farlo, forse non può proprio farlo. Dobbiamo prenderne atto. 

Anche perché chi ci ha provato in passato è sempre finito male. Non si può pretendere il coraggio da chi non sa darselo. Soprattutto in questi tempi di vacche politicamente magre.


Lameduck ft. Federico Nero.

30 commenti:

  1. Anonimo09:18

    Che il nostro destino fosse la "messicanizzazione" lo scrisse il grande J.Kleeves gia' ventanni fa. Per il resto nulla cambiera' , ne il nostro destino ne quello dell' europa e nemmeno quello della "decaduta" inghilterra.Non dico cambiare ma anche resistere a questa "costruzione imperiale" e' problematico per "pesi mssimi" come russia e cina , figuriamoci i "pesi piuma"...

    Per il resto sono perfettamente daccordo: "caduto" in nostro pinocchietto avremo un altro " governo di emergenza" che metta insieme l' attuale "maggioranza di fatto" ( pidiotismo+forzismo) al "grillismo" che ne devra' essere centrale per gli stessi motivi di "marketing" che hanno portato a palazzo chigi in nostro "pinocchietto"
    ws

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  2. .....se qualcuno ci ha provato é sempre finito male......
    E' da qui che dobbiamo ripartire...."sarà degno di governare il Paese solo chi sarà pronto a pagare il prezzo, qualunque esso sia, affinché gli interessi della popolazione e del Paese siano sempre difesi in qualsiasi tipo di negoziato" (cit. H.Juvin)

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  3. Anonimo11:22

    Non ti incazzare, mi permetto di darti del tu ,ma i tuoi articoli, potenzialmente molto interessanti, sono troppo complessi arzigogolati direi incasinati.

    Ssusami ma la penso cosi
    g

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    1. Quindi cosa dovrei fare, g? Scrivere come Fabio Volo? Parlare facile considerando i miei lettori dei bimbetti, come insegna a fare con il popolaccio la propaganda di regime? Mi dispiace, il mio percorso sapienziale me lo impedisce.

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    2. Cara Barbara, "devi" scrivere in neolingua, cosi' potrai veicolare ai lettori solamente messaggi semplificati!
      Ormai siamo arrivati al punto nel quale i prigionieri, cui viene data la liberta' dopo molto tempo, per paura, anziche' uscire e assaporarla, chiedono di tornare nella prigione che non amavano, ma in cui si sentivano tanto sicuri.

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  4. Anonimo11:48

    Anche la Lega si sta ampiamente normalizzando, dopo la "rivoluzione" di Salvini, rispolverando le sue vecchie battaglie tipo la secessione e balle varie.
    Mi spiace molto per i miei amici di CasaPound che sono caduti come fessi nel tranello, ed anche per Claudio Borghi che mi pare sincero (seppur non intelligentissimo, ma passi), ma Salvini voleva solo prendere il posto di Berlusconi nel Centrodestra e non riesce nemmeno a fare quello, come dimostra la farsa di Roma.
    Cara Barbara: siamo messi male, per così dire.

    Matteo

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    1. Se pensi che Claudio borghi sia intellettualmente limitato ti meriti una delle tante comparse dei governi sia berlusconiani che renziani. Non faccio nomi per carita' di patria. Borghi il problema dell' euro lo ha chiaro. Ed e' IL problema. E poi hai mai letto il suo cv? Non puo' certo essere un tonto.

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    2. Anonimo23:00

      Credo che non abbia bisogno di avvocati, anche perché uno che sostiene la flat tax avrebbe bisogno di uno psichiatra più che di un giusperito.
      Per il resto, ho letto il suo CV, e sono sinceramente impressionato.
      Ma penso che questo conti poco.
      Se la mettiamo sul "chi ce l'ha più lungo" allora direi che in Italia Zingales è al Top.


      Matteo

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    3. Zingales e' sicuramente al top, e lo ha dimostrato defilandosi per tempo dal coro dei cantori dell'euro. Lui non e' un vassallo, valvassore, valvassino della EU come molti economisti e giornalisti economici nostrani, e quindi ha potuto farlo. L'intelligenza e' dimostrata dall' averlo fatto per tempo.
      La flat tax la sta facendo orban in ungheria. Lui puo' farlo perche' non ha l'euro e quindi distribuendo piu' reddito ai cittadini questo non si tramuta in importazioni (se non in piccola parte) ma si rivolge ai consumi interni, grazie all'aggiustamento del cambio. Direi che i dati dell'ungheria si commentano da soli.
      Comunque se ti piace l'euro-renzi-merkel-junker dillo chiaramente. Io ho visto all'opera claudio borghi in tv con i vari sottosegretari economici del pd, il confronto e' imbarazzante, giocano in difesa e spesso deve intervenire il presentatore per evitare che si noti troppo l'approccio dilettantesco. Per me qualunque politico che non abbia ancora capito che l'euro e' il problema e' pericoloso in quanto incapace o colluso. Per ora solo borghi-salvini a dx e rizzo a sx lo hanno capito. Dovro' scegliere uno dei due.

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    4. Anonimo10:38

      Sono antieuropeista da quando ho memoria, indi non mi sembra il caso di fare insinuazioni leggere.
      E lo sono da quando in Italia sembrava che il problema fosse Berlusconi, ed i "rigurgiti neofascisti" (di cui in effetti faccio in qualche misura parte).
      Per il resto, se l'Ungheria di Orban o la Russia di Putin mettono la flat tax, non per questo deve piacermi, anche perché è una idea radicalmente anti-keynesiana, e dal mio punto di vista una bestemmia.
      Esistono precise ragioni di natura non certo moralistica, bensì macroeconomica per cui in Costituzione si è imposta la visione del finanziamento della spesa corrente (gli investimenti sono un altro discorso) attraverso un sistema progressivo.
      La ragione è la necessità di sostenere la domanda aggregata erogando salari indiretti, agendo sulla differente propensione al consumo rispetto al reddito.
      L'unico modo quindi per rendere sostenibile la flat tax è associarle (come nel 100% dei casi in cui è stata approvata, ma Borghi "si dimentica" di dirlo) una patrimoniale permanente oltre una certa soglia (500.000? 1000.000? Boh).


      Matteo

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    5. Attualmente in costituzione abbiamo il pareggio di bilancio. Piu' anti keynesiano di cosi'.

      Non sono un grande estimatore della flat tax, pero' constato che di fatto la flat tax per chi non evade ce la abbiamo adesso. Chi evade paga pochissimo o addirittura nulla, chi paga arriva rapidamente al 40% e piu'. Ah, non sono neppure leghista, ma preferirei un borghi a bruxelles che un borghezio. Iniziano entrambi per borgh, ma per il resto...

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    6. Passo e chiudo e mi scuso con tutti e in particolare con la padrona di casa se ho abusato del blog con troppi commenti.

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  5. Anonimo14:07

    Mah, per quanto riguarda i rapporti fra i questurini usa credo che basti guardare il più stupido dei loro telefilm per constatare la perenne lotta fra fbi, federali, cia e compagnia bella.
    Oziosi canovacci di attentati multipli ai presidenti ,sventati, a parte.

    Renzi ha fatto il boyscout, allevato da De Mita e ci propina la sua autobiografia fotografica dalla scuola materna a palazzo Chigi: cosa ci può aspettare ?

    Tutti i vari presidenti italiani avvicendati nel tempo hanno sempre fatto la scampagnata a Washington per avere la linea prima e dopo elezioni , e poi con le novanta bombe atomiche in Italia dei dispensatori di democrazia ….
    (Prodi,Monti,Costamagna,Draghi, ecc. ecc., tutti studenti con profitto in Goldman Sachs).

    E’ già tanto se dopo il ’45 non abbiamo adottato il dollaro.

    lr

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  6. OT:
    In finlandia rimpiazzano corsi universitari in francese e tedesco col somalo.
    La forza dei numeri...
    http://yle.fi/uutiset/helsinki_university_to_offer_degree_in_somali_language/8882376

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    1. Anonimo07:18

      Nel contempo aumentano i nazisti.

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    2. Anonimo07:42

      Ci sono nazisti e nazisti. Forse "nazionalisti" sarebbe il termine piu' corretto. Infatti, i nazisti ucraini con tanto di svastica e rune, ad esempio, valgono come i califfi in MO. Fanno parte della stessa strategia USA del "nido di calabroni". Solo che i nazisti europei veri (che sono comunque quattro gatti), non sono coglioni quanto gli islamici che si arruolano in massa in eserciti che perseguono fin troppo apertamente gli obbiettivi geostrategici dei soliti noti. Che sia un esempio tangibile della superiorita' ariana ? A parte i patrioti, che pure esistono anche in MO, e combattono a fianco dei regimi esistenti per fronteggiare le invasioni del Bene in Terra, tutte le sigle islamiste (ma proprio tutte) sono state costruite in laboratorio. E per i nazisti in Europa vale lo stesso. Invece, i fenomeni politici in crescita in Europa sono una reazione tardiva ed ancora inefficace ad un altro tipo di assedio molto piu' pericoloso. Se sono nazisti in quanto reazionari, ben vengano i nazisti.

      G.Stallman

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    3. Ed intanto il ns. ineffabile papa Bergoglio dice in una intervista:
      “Confessional states end badly…I believe that secularism accompanied by a strong law which guarantees religious freedom provides a framework for moving forward,”
      ...
      “We are all equal, as sons of God or [creations] of our personal dignity. But everyone should have the freedom to exercise their own faith. If a Muslim woman wants to wear a hijab, she should be able to. Similarly so, if a Catholic wants to wear a cross. We must have an opportunity to profess our faith not on the sidelines of the [national] culture but within it,


      Tutto bello e vero .. sulla cata però, perchè in realta il secularism accompanied by a strong law si applica a solo noi indigeni mentre per i nuovi arrivati vale la tolleranza totale che può portare ad un solo risultato: Anarchia.

      Ma lo si capirà prima o poi (anche se già ora è tardi) che questo individuo lavora per la distruzione della ns. Europa?

      Link: ‘State must be secular, single-religion states end badly’ – Pope Francis to French Catholic paper

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    4. Anonimo10:36

      Non pretendo di avere capito tutto di questo sconquasso mondiale, ma dopo innumerevoli e gravi errori di analisi sono giunto a queste conclusioni: il metodo di infiltrare le istituzioni e poi svuotarle dall'interno vale per gli Stati cosi' come per la Chiesa cattolica. Che si sia credenti, o meno, e' comunque un fatto che il cambiamento sconcerta i fedeli cosi' come i cittadini degli Stati sottoposti allo stesso trattamento. Tra il Berluscone spedito via dallo spread e il Pastore tedesco che se ne va con l'elicotterino bianco non vedo molta differenza. Il risultato e' comunque duplice viene ulteriormente minata la fiducia nelle istituzioni il che porta ad accettare come fatale il governo dei banchieri. Nel caso della religione si aggiunge l'allontanamento delle masse dalla rispettiva fede, il che e' un fenomeno soprattutto cristiano, ma non solo. Cosi' riescono dove la costrizione all'ateismo aveva fallito. Si prendono l'oro (come lo stagno) e lo trasformano in merda. Il che e' sempre stata la loro specializzazione. Per questo, nutro molte perplessita' nei confronti di tutti i movimenti laicisti (o neo-pagani) che un po' di anni fa anch'io frequentavo. Ho l'impressione che siano tutti strumentalizzati, anche se i rispettivi aderenti non se ne rendono pienamente conto.

      G.Stallman

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    5. Anonimo10:51

      PS
      tra l'altro, questo e' il risultato di aver privato il Papato di territori sui quali esercitare un vero e proprio governo, il che avrebbe moderato per forza le sue istanze universaliste. Comunque, il magistero e' ormai quello dell'ONU, e lo si capisce ascoltando le prediche di Scarpantibus. Il prendersela con la Chiesa e' come uccidere un uomo morto.

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    6. Anonimo11:01

      A me pare che il papato abbia iniziato ad "invitare" stranieri in Italia fin dai tempi di Pipino il breve.
      In effetti, forse a Porta Pia ci siamo andati troppo leggeri.


      Matteo

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    7. Anonimo13:51

      Seppelliamo l'ascia di guerra come si conviene a gente civile. L'argomento non e' la morale cristiana e la storia della Chiesa, sulle quali cose sarei d'accordo con te; e', invece, c'e' stato qualche cambiamento nelle relazioni politiche tra Chiesa e Stato ? Secondo me si'. L'ho visto anch'io che organismi come i Gesuiti si portavano i compiti a casa, e l'ho visto fin da ragazzo, in quanto un mio zio ex missionario e pezzo grosso dei Saveriani (come Bergoglio), e'stato uno dei fondatori di Mani Tese. Comunque, gli indonesiani che si porto' in Italia erano due o tre, non transatlantici. La scusa per cui questi hanno interrotto le Missioni (scuse risibili, per altro) erano la fine del regime coloniale (che i Gesuiti stessi hanno storicamente sempre promosso e gestito), e nella fattispecie l'ascesa del regime laico a parole, ma musulmano nei fatti, di Sukarno. Se ricordo bene non eravamo nemmeno negli anni '70. E i Gesuiti non sono comunque il Vaticano e non hanno mai perseguito gli stessi scopi, se vogliamo proprio parlare di Storia. Se poi vogliamo rimanere in ambito storico, lo sconquasso creato da Ludovico il Moro fu ben peggiore di quello dei papi. Lo dice il Guicciardini, non il misero sottoscritto. Allora di che si parla ? Si parla di un regime internazionale nel quale, tra le varie componenti anche i Gesuiti hanno la loro quota, tanto da riuscire ad avere un Papa loro. Il papato e' finito ancora prima della Breccia di Porta Pia: facciamocene una ragione e passiamo a cose concrete. Circa la morale cristiana, la cosa va affrontata piu' strategicamente che ideologicamente. Una morale consuetudinaria per quasi duemila anni non la sradichi in due minuti. hai presente la Russia ? E non lo fai soprattutto, se il tuo peso politico e' pari a zero. L'opportunita' che ci viene data in questa guerra globale, che noi non abbiamo certo voluta, e' anche quella di vedere nella carne i disastri provocati dall'umanitarismo nato nel Cristianesimo e trasmigrato nelle weltanschauungen politiche seguenti. La soluzione verra' comunque imposta dai fatti e non vedrei proprio la necessita' di farsi nemici i cristiani superstiti proprio ora. Se ti riferisci a F. Nietzsche, ti ricordo che non ebbe mai la pretesa di formare una coscienza civile adatta a tutti, perche' non era propriamente un democratico. Comunque, la sua idea di aristocrazia non era certo quella di un Kalergi, anche se questi si professava nicciano. Tutto cio' per dire che il riflesso pavloviano laicista non aiuta quando si tratta di queste cose. Ci vuole una visione piu' strategica e meno ideologica oggi che le contrapposizioni artificiosamente costruite stanno cadendo sotto i colpi dei fatti.

      G.Stallman

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    8. Anonimo14:29

      Accolgo l'invito al disarmo, e porgo le mie scuse per eventuali "eccessi dialettici".

      Detto questo, personalmente non mi considero laicista in nessun senso sia possibile dare alla parola.
      Di per se non ho nulla nemmeno contro i musulmani, ed in Iran come in Siria ed in Egitto mi sono sempre trovato meglio con i praticanti che con la feccia occidentalizzata che campa sul turismo (in Egitto).
      Non nutro nessun particolare livore contro i cristiani, sicuramente non al livello che essi nutrono per se stessi, sono di famiglia cattolica (quantomeno mia madre), ho fatto le elementari in una scuola cattolica, ho preti e suore nella mia famiglia, ecc...
      Tutto per dire che sono alieno dall'odio o dal laicismo, semplicemente noto come le speranze dei "tradizionalisti cattolici" siano...velleitarie.
      Non solo essi sono quattro gatti, non solo esse idealizzano una Chiesa che, ammesso e non concesso che ci sia stata non esiste più, ma addirittura se la inventano di sana pianta.
      Basta leggere i deliri di Blondet: talvolta dice anche cose giuste (per esempio, è radicalmente antieuropeista), ma per i motivi sbagliati (UE come nuovo Risorgimento) e alla fin fine con analisi ridicole che mostrano le sue ben note idiosincrasie (ho smesso di leggerlo quando ha iniziato a parlare di veggenti e crisi mistiche).
      Che poi ci sia stato un cambiamento radicale nella Chiesa con il CVII non lo metto minimamente in discussione, ma appunto quello è stato e non dipende da Bergoglio.
      Anche perché temo che non si sia ben capito quale è il vero e reale cambiamento di rotta intrapreso con il CVII.



      Matteo

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    9. Anonimo15:42

      Anch'io faccio ammenda. Al contrario di te, io ho un debito di gratitudine nei confronti di Blondet. E lo ripago principalmente dicendone tutto il bene che posso. Il che non significa che me lo sposerei, ma solo che alcune fonti che ha pubblicato mi erano del tutto sconosciute ed alcune considerazioni che i primi tempi mi lasciavano perplesso si sono rivelate esatte. La sua lettura ha significato molto per la mia recente formazione, eppure pensavo di avere capito tutto, o quasi. Proprio il suo caso dimostra che anche in ambito cattolico le cose sono cambiate. C'e' una vera e propria persecuzione in atto nei confronti dei vecchi cristiani. Al che, se non vi fosse stata una frattura politica ai vertici, cio' sarebbe inspiegabile con altri termini. E non e' nemmeno la prima frattura, ma solo l'ultima. Io tendo per formazione a scindere i problemi di natura religiosa o ideologica da quelli strategici, percio' posso dare l'impressione di avere opinioni diverse da quelle che ho. Abbiamo avuto gia' modo di parlare di questo: secondo me l'affrontare la questione della morale cristiana come fossimo ai tempi di Ipazia e' sbagliato sotto tutti i punti di vista. Qualunque regime, politico o religioso che sia, e' diverso dal momento della sua instaurazione a quello della sua caduta. Perche' in mezzo ci passa il tempo, e duemila anni sono proprio tanti. Io diffido di tutti i "ritorni alle origini" in quanto mi sono convinto che azzerano proprio i risultati di a volte lunghissime sedimentazioni storiche. Cosi' come il Cristianesimo originale non era lo stesso di oggi, nemmeno il Soviet degli anni '80 era lo stesso del 1917. E cosi' per tutto il resto: la ricerca della purezza delle origini e' sempre un fattore destabilizzante e chi la promuove ha sempre uno scopo strategico, mai politico. Ma torniamo al papato. (Segue)

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    10. Anonimo15:44

      I papi sono sempre stati espressione della politica dominante: che c'e' di diverso con il Vaticano II° ? C'e' che le due forze laiche, ognuna a suo modo, che si contendevano la politica mondiale erano nemiche dichiarate del Cristianesimo l'una e del Cattolicesimo l'altra, il che era poi la stessa cosa, ma anch'io l'ho capito solo di recente. Le due visioni del mondo erano entrambe informate ad una qualche interpretazione politica della morale cristiana, ma entrambi ci tenevano a distaccarsene per motivi egemonici. Quindi, se un banchiere de' Medici diventa papa e' una cosa, se invece la CIA ne impone uno dei suoi e' un'altra. Perche' il Medici e' nato comunque in quella morale ed esercita la sua sete di potere all'interno di questa, ne' saprebbe fare diversamente: come il criceto che gira la ruota nella gabbietta. Il caso della IIa GM e' invece stato molto diverso. La sconfitta delle visioni fascista e nazionalsocialista non e' stata solo la sconfitta di due visioni politiche laiche che pretendevano di rifare da capo l'Impero romano o il Sacro romano impero; e' stata anche la sconfitta del Cristianesimo. Molto sotto traccia, in quanto tra i loro oppositori c'erano anche tanti cristiani. Perche', tra i partigiani non c'erano anche mazziniani ? E chi era il patriota tra i due ? Allo stesso modo, il C del dopoguerra ha dovuto adeguarsi in fretta al nuovo corso e i nuovi padroni si sono affrettati a montare alla sua testa per favorire la propria politica. Ma questa non intendeva solo servirsi del C: voleva sostituirlo del tutto. Ebbene oggi, con Bergoglio, l'hanno sostituito del tutto con l'ONU. Capirai che il cadavere era gia' freddo da un bel pezzo. Pero', rimangono, anche se molto pochi, i cristiani. Che ne facciamo, come per i fascisti finito il Fascismo e i comunisti finito il Comunismo ? Si fa come abbiamo fatto noi due: dopo aver ben litigato troviamo un accordo e mettiamo insieme tutti gli sconfitti, garantendoci che non ci siano recriminazioni. Cosa che se fosse stata fatta prima avremmo potuto risparmiarci le gioie del dopoguerra. Credo di aver esaurito l'argomento e mi scuso con Barbara per aver abusato dello spazio concessomi.

      G.Stallman

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    11. Bel dialoghetto morale, grazie. Il prossimo Coso sarà la Chiesa di tutte le ex ortodossie. Mi prenoto.

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    12. Anonimo20:57

      Quando la Morale viene usata come una clava bisogna mettersi l'abito giusto. Sei proprio incontentabile.

      G.Stallman

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    13. Guarda Stallman che io scherzando dicevo sul serio.

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  7. Anonimo12:51

    La Chiesa, da Impero basato sul territorio, si è trasformata in Impero basato sulla finanza, l'intelligence, il patrimonio immobiliare, il segreto bancario dello IOR e la "cultura" delle scuole private cattoliche che hanno allevato buona parte della classe dirigente autoritaria, a partire da Pinochet.
    La Chiesa è ancora adesso una potenza multinazionale prima protagonista del NWO

    . Anounimus

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    1. Anonimo16:29

      Dai che nel mondo non si parla piu' latino da un bel pezzo. E che lingua si parla ? Or ora mi sfugge :-) Ma perche' mi tocca di difendere sempre i papi ?

      G.Stallman

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  8. Ringrazio Barbara e anche i lettori che spesso commentano, aggiungendo sempre info utili e interessanti. Io ti leggo sempre da anni e ormai non so più che pensare o che dire, o meglio so cosa pensare e/o dire ma penso che servirebbe a poco. Io sono uno di quelli che nel 2013 ha votato i 5 stelle solo perchè speravo che dessero la scossa e cambiasse qualcosa, adesso ormai ho perso anche la speranza in loro. Non so a chi guardare, dici o dicevi la lega? Quanto durerà la sua opposizione a euro e co?
    Cosa possiamo fare noi?
    Io ho 24 anni (disoccupato) e non so che fare, dove andare e cosa pensare.. voi che dite?
    ciao.

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