mercoledì 22 febbraio 2017

Il loop del serpentaccio metamorfico


"Gli ex-comunisti del serpentone metamorfico-trasformista PCI-PDS-DS-PD sono in questo novembre 2011 i principali sostenitori del commissariamento economico ultra-capitalistico dell’Italia da parte di Monti, uomo della Goldman Sachs." 
(Costanzo Preve, "Dire la verità sul capitalismo e sul comunismo. Dialettica dell’ illimitatezza, dialettica della corruzione.")

Si potrebbe terminare anche così, con la citazione di Costanzo Preve, altrettanto definitiva sul serpentone metamorfico trasformista, d'ora in avanti serpentaccio, alla toscana. 
Non vorrei però che l'immagine statica dell'autodivoramento della bestia vi traesse in inganno e pensaste che, finalmente, dopo l'ennesima scissione, la sinistra avesse finalmente divorato sé stessa, ponendo fine alle nostre sofferenze.
Certo sarebbe bello che la fine della sinistra che divora sé stessa fosse questa della giffina:


Però, notate bene, se il cartone animato originale suggerisce l'annichilimento finale del serpente, ovvero il punto d'arrivo dei desiderata di molti (soprattutto i miei), la sua trasformazione in gif e l'animazione in loop (ovvero in anello ciclico) ci riporta all'elemento simbolico dell'Ouroboros, ovvero al simbolo di infinito, di potere che divora sé stesso ma che da esso è capace di rigenerarsi, appunto, all'infinito. 
A pensarci non sarebbe stata nemmeno necessaria la trasmutazione in gif del cartone per rendere l'idea di infinito comunque già nascosta nei cartoni animati. Dopo tutto Will il Coyote sopravvive all'esplosione del primo razzo ACME solo per potersi far esplodere, per morire e rinascere, cartone dopo cartone, candelotto dopo candelotto e burrone dopo burrone,  all'infinito. 
Se volete, nell'infinito - e nella sensazione di deja-vu - ci potete vedere anche il concetto - così caro all'élite - di irreversibilità ed ineluttabilità applicato alle cose che più ci disturbano e danneggiano.

Serpentaccio indistruttibile, quindi e destinato a ripetere in eterno le solite giustificazioni? "Guardate cosa abbiamo fatto, se ci dividiamo ora vinceranno le destre!" (Bersani, ieri sera), "Finora ci siamo comportati male, si, ma d'ora in poi ritorneremo a pensare agli interessi della classe lavoratrice. Torneremo ad essere di sinistra".
La scissione, la divisione, viene sempre presentata da loro come qualcosa di positivo ma ciò rappresenta un inganno dei tanti. Perché la scissione di una cellula è fenomeno che può dare inizio alla vita ma anche, come diceva pessimisticamente il mio prof. di biologia, ad un cancro, e la scissione dell'atomo può portare ad Armageddon.

Possiamo credere che l'ennesima divisione della cosa rossa (per caso una volta si chiamavano "cellule" le sedi del partito) non farà che disseminare il problema da esso causato ancora più diffusamente?
Esercizio pratico. Se siete di natura ottimisti e fiduciosi sulla sinistra, trovatemi le differenze tra PD1, PD2, Sinistra italiana e altre neoformazioni, riguardo a questi argomenti:

UE
Euro
Sovranità monetaria
Sovranità dell'Italia tout court
Armi di migrazione di massa

Vi lascio a disposizione tutto il tempo che volete. Osservate attentamente.


Fatto? Non ci siete riusciti? Per forza, ho utilizzato con voi lo stesso inganno che essi utilizzano con voi. I due disegni sono perfettamente identici, come inesistente è la diversità di posizione sui suddetti argomenti che, a differenza dell'integratore alimentare ius soli, prontamente offerto in sostituzione, sarebbero per noi il farmaco salvavita.
E, in ogni caso, se anche vi fossero state differenze nel secondo disegno, essere sarebbero state minime, tali da non modificare il senso dell'immagine completa, della Gestalt.

Caro Tommaso che mi leggi, vuoi un esempio lampante della loro incapacità di cambiamento?


Rimandare ovviamente per non voler ammettere che condividono il progetto nefando fino in fondo perché proviene da quel Potere che essi hanno deciso di rappresentare. Potere immutato ed immutabile. Un movimento che si ripete all'infinito sulla base di istruzioni scritte una volta sola.

Torniamo a Preve: «L'orrendo serpentone metamorfico Pci/Pds/Ds/Pd si è trasformato nel tempo da partito con velleità di rappresentanza delle classi subalterne, lavoratrici e salariate, a partito garante degli interessi del capitalismo globalizzato».
Costanzo, te adoro mi amor, ma siamo sicuri che vi sia stata veramente quella trasformazione e la bestiaccia non fosse per caso fin dagli esordi ciò che crediamo sia solo diventato in seguito? La velleità era la sua o la nostra che vi abbiamo creduto ciecamente, da illusi? Insomma siamo certi che anche all'inizio non si trattasse sempre dello stesso serpente del Potere, l'Uroboro che si mordeva la coda? E' questo il mio dubbio.

I serpenti formavano anche la testa di Medusa e vorrei ricordare, per associazione, la leggenda di Perseo:
"Resosi invisibile grazie all'elmo di Ade, avanzò camminando all'indietro, guardando nello scudo sorretto da Atena; quando fu abbastanza vicino al mostro da sentirne sibilare i serpenti che gli si agitavano sul capo, lo decapitò col falcetto mentre dormiva. Dal collo mutilato della Medusa scaturirono un cavallo alato, Pegaso e un gigante, Crisaore. Perseo sollevò la pesante testa e la depose su un telo, in segno di pietà affinché la nuda terra non la insozzasse, e con quel telo l'avvolse. Poi si alzò in volo con i suoi sandali alati per allontanarsi il più in fretta che poteva da quel luogo sinistro. Perseo raccolse pure il sangue colato di Medusa, che aveva proprietà magiche: quello che era colato dalla vena sinistra era un veleno mortale, mentre quello colato dalla vena destra era un rimedio capace di resuscitare i morti. Inoltre, un solo ricciolo dei suoi capelli, mostrato a un esercito assalitore, aveva il potere di sconfiggerlo."

Quanti spunti interessanti. Non è meraviglioso come il simbolo e la tradizione riescono a comunicarci le risposte che cerchiamo per le ambasce del qui ed ora?

Leggevo un amico stamane che diceva che basta parlare con operai o impiegati e si ha l'impressione che, se si andasse al voto domani, il risultato del referendum di dicembre sarebbe nulla in confronto allo tsunami in arrivo. Insomma, i media favoleggiano e fakenewseggiano di 30% per il PD ( o i PD) ma la Caporetto sarebbe in arrivo sul primo binario.
Magari, sarebbe una grandissima prova di dignità per il popolo italiano. L'ostacolo principale che vedo frapporsi a questa giusta nemesi per coloro che tanti lutti ci addussero, sarebbe come sempre il fottuto voto di appartenenza, quello grazie al quale finora il serpentaccio ha avuto la possibilità di legittimarsi, attraverso l'inganno, grazie al salvagente democratico e alla coazione a ripetere dei suoi elettori e simpatizzanti.

La situazione attuale comporta un ulteriore rischio, tuttavia. Per rendersi veramente indistinguibile dal Potere, a sua immagine e somiglianza e quindi eterno in senso materiale, oltre che ideale e simbolico, il serpentaccio deve fare in modo che l'inganno diventi verità ufficiale e non possa più essere identificato e denunciato come tale. Prima che esso riceva dai suoi padroni il via libera per farlo, ed eliminare di necessità gli ultimi residui di democrazia, incluso il ricorso al voto popolare, sempre più messo in discussione a causa dei risultati sgraditi al Potere che ottiene, bisogna capire che è la testa del serpente quella che gli permette di chiudere il cerchio.
Sarebbe fondamentale insomma che, attraverso il processo democratico, a questo serpentaccio venisse finalmente mozzata la testa, grazie all'identificazione di un'alternativa politica che mettesse in pratica tutte le misure atte a condurci fuori dal labirinto - così utilizziamo un altro bel simbolo forte.
Per uscire dal quale, non so se non lo sapete, bisogna sempre procedere tenendo la mano sul muro alla nostra destra.


65 commenti:

  1. "basta parlare con operai o impiegati e si ha l'impressione che, se si andasse al voto domani, il risultato del referendum di dicembre sarebbe nulla in confronto allo tsunami in arrivo"

    Qui a Bologna, culla del serpentone a cui fa riferimento Preve, una volta per sondare gli umori elettorali, si andava in due posti:
    a) Piazza Maggiore, dagli "umarell"*
    b) il Circolo Benassi, dagli operai.

    Sabato pomeriggio vado in entrambi i posti.
    Con "Il manifesto del partito comunista" di Marx sotto il braccio.
    Che senso ha la vita senza qualche richio?

    Chinacat

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  2. In realtà quello non è un labirinto/maze (non ci sono scelte giuste o sbagliate) ma un dedalo/classical labyrinth.
    Da "Inception - ultimate explanation" by The Last Psychiatrist:

    "Oh, look, a maze. And Ariadne auditions for Cobb by drawing mazes, and builds model mazes; and of course her name is neck deep in the metaphor of the maze.

    But then nowhere in the movie is there an actual or metaphorical maze. Arthur says they need a maze to better hide from the projections, but they don't actually do this, right? When Ariadne draws her mazes for Cobb, he rejects the square mazes and is satisfied/stumped only by the circular classical labyrinth.

    And anyway, mythological Ariadne didn't construct the Minotaur's labyrinth-- Daedalus constructed it for her-- she merely showed Theseus how to get out of it. But she didn't need to: a classical labyrinth doesn't have multiple dead ends; it is a single winding path that leads either in or out.

    But Theseus, like the audience, upon being shoved inside wouldn't have known the form of the labyrinth-- dead ends or single path? So to be able to find the Minotaur, he needed to know which way to go, and Daedalus told him: downwards is the only way forwards.

    And so it becomes clear: it's not an actual maze, it's a labyrinth, which brings us to the second metaphor: the paradoxical staircase.

    A single path, that ends up back on itself.

    The staircase defies geometry because it is fixed in a single perspective. If you alter that perspective, then the illusion is revealed.

    Hence, Arthur and Ariadne can walk around and around the stairs passing the woman who had dropped her papers; and Arthur could sneak up on his attacker by going down the stairwell. When the perspective changed, then Ariadne and Arthur had to stop walking; then the surprised attacker could be pushed off a ledge.

    But each of those times required a choice by Arthur to "see" the staircase from another perspective. Seeing it from a different perspective changed the reality.

    Cobb's not trapped in a maze, he's trapped in a paradoxical staircase, covering the same ground over and over. He doesn't need Ariadne to lead him out; he needs her to clue him into another perspective."
    (Che è quello che fai tu, no? Sperando di averti fatto cosa gradita ecc.ecc.)

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    1. Uno dei miei film preferiti. Ma "The Prestige" è ancora più intrigante.

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  3. Anonimo21:02

    e la bestiaccia non fosse per caso fin dagli esordi ciò che crediamo sia solo diventato in seguito?

    " La sinistra fa sempre il gioco del grande capitale. A volte perfino senza saperlo " scrisse Spengler
    L' inciso ovviamente è riferito alle "guide" perche' i "guidati" non lo sapranno mai ,a loro non serve "conoscere" ,basta la fede nel "mito".
    Per questo "rifondare" è sempre un buon "trucco": serve a rivendere il "mito" alle nuove generazioni . Come nel mito dell' europa , quando i "fatti" non si possono più negare , saranno sempre "altri" ad aver sbagliato e "un'altra sinistra" , quella "giusta" sarà sempre possibile... DOMANI .
    ws

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  4. Strano che i media non parlino della situazione in Francia, Parigi in primis.
    BREAKING : Paris Burning : A City Bleeding - Special Report

    Gli scontri si sono spostati dalla periferia di Parigi al centro è ci sono in giro dei rumors che dicono che la Francia vuole schierare al Champs Elysees carri armati del esercito.
    È in Italia gli Alfanos è compania merdosa danno l'ordine alla marina militare per andare a prendere i migranti alle coste della Libia.

    Per questa disastrata Europa vedo solo 2 Alternative:

    a) O tra poco nei vari governi europei andranno al potere Le Pens, Salvinis, Wilders ecc. che metteranno fine a questa migrazione selvaggia è al euro o..
    b) L'europa andrà a schiantarsi brutalmente.

    La situazione è completamente fuori controllo, economicamente, socialmente è culturalmente, siamo allo sbando totale.

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    1. Non voglio nemmeno pensare cosa succederebbe sè la Francia dovrebbe cadere in una brutale depressione economica tipo Italia (2011-2014).
      Imho rischio di guerra civile in Francia è altissimo.

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  5. Anonimo12:35

    "(...) Tornate, Ebrei,
    agli albori di questa Preistoria,

    che alla maggioranza sorride come Realtà:
    perdita dell'umanità e ricostituzione
    culturale del nuovo uomo - dicono

    gli intenditori. E infatti la cosa è qua:
    nell'atmosfera d'una piccola nazione,
    che nella fattispecie è l'Italia - si dà

    una falso dilemma tra la Rivoluzione e un'Entità
    che vien deta Centrosinistra - con rossore
    dei Linguisti... Il nuovo corso della realtà

    è così ammesso e accettato. Tornate,
    Ebrei, a contraddirlo, coi quattro
    gatti che hanno finalmente chiarito

    il loro destino: va verso il futuro
    il Potere, e lo segue, nell'atto trionfante,
    l'Opposizione, potere nel potere."

    Pier Paolo Pasolini, 1963

    - Menego

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  6. Barbara, archetipizzando li salvi, e distrai anche chi ti è vicino.
    Tutta la fiumana di liquame cui ti riferisci è roba prodotta da gente umana, umanissima nella sua imbecillità/invidia/subalternità/ignoranza/cecità/malafede/buonafede assassina, da individui e formazioni storiche, storicissime. La merda è nel tempo: per favore, lasciala lì. E lo è anche quando si riesca a dimostrare che il vizio è ab origine (la sua, di origine): è robaccia secolare, niente di più.
    Volendo obliterare la sinistra (ma come fai, se è un serpentaccio?) obliteri anche me, ché se serve voto Salvini non domani, non oggi, ma IERI! Se serve. Se! Devo deciderlo, ma son mica la Boschi, io, che "la Costituzione va cambiata perché la difende CasaPound"!
    Lasciami essere di sinistra e distinguimi dal serpente - non è un vezzo nominalistico.
    Persino a fianco dei truci, combatto, se il nemico è alle porte, ma un attimo dopo la vittoria sarebbero loro a far fuori me, non io loro. Garantito.
    Io il rischio lo corro, ma chiamami col mio nome, per favore, che sono disperato già abbastanza.
    Facciamolo, 'sto buco nella storia, eradichiamo la Bestia (non avverrà mai, se le dai quel nome - è proteiforme: tra 200 anni combatteresti altri).
    Poi però lasciami sprofondare nel buco, perché quello che ci sta intorno non è roba mia.

    P.s. Nel buco saremo in tanti, alcuni li citi tu stessa, altri stanno ora dalla stessa parte della tua barricata. E se ti professi liberale, come mi hai detto una volta, ti mollo un milionesimo di secondo dopo la scomparsa di ogni sinistra.
    Scusami, è la mia natura...

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    1. Tu hai solo paura di dover votare la destra per poterti salvare dalla sinistra e di scoprire che non era poi quella cosa terribile che credevi.

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    2. I valori della sinistra esistono, non cadiamo nel tranello. I partiti di "sinistra" italiani li hanno sistematicamente traditi. Ovviamente anche i valori della destra esistono, son sicuramente meglio dei non-valori della non-sinistra, ma chissa' se e quanto ci credano i partiti di destra. Alla fine vince solo il grande capitale, e' immensamente forte, ci stritolera' per poi farci ricostruire belli allegri e motivati le sue czz di macerie.

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    3. No Barbara.
      Non ho paure, ho certezze, molto cupe.
      Se dico una cosa la faccio, e l'ho decisa da tempo.
      E non devo salvarmi io, perché non io solo affonderei in caso di naufragio.
      Riducendola al suo supposto archetipo, tu vuoi ipostatizzare ogni possibile idea di sinistra riducendola peraltro alla teratogenesi delle sue manifestazioni storiche - così, nessuna sinistra sarebbe più possibile né ammissibile, nemmeno tra 1000 anni.
      Caffè e Basso sono morti prima di poter fare un viaggetto negli States per poi tornare reprobi: l'accusa di degenerazione non vale retroattivamente, e la presupposizione di un vizio d'origine contraddice il prima/dopo del viaggetto di Napolitano, o dell'intervista di Berlinguer a Repubblica.
      Idem per il '68 (sia maledetto: qui dici parole sante, Barbara): ma Rosa Luxemburg voleva uccidere il padre borghese e poi entrare in un CDA nell'età di mezzo? Sicura? Serpentaccio o figli di puttana? Mettiamoci d'accordo.
      E lo sono, strategicamente, d'accordo con te: devono sparire. Ma due generazioni di vuoto potrebbero bastare.
      Fatichi ad ammettere persino la possibilità astratta di un pensiero di sinistra (ad esempio, temo vorresti ridotta a "binità" la trinità Bagnai-Giacché-Borghi, o ad ancor meno).
      È un'impressione, ma ho paura risponda al vero.
      Così tra l'altro ipostatizzi anche la destra come Bene: Via Verità Vita, destoricizzata?
      Boh. Dovresti rispettare il buco di cui al precedente commento: vi sono già dentro, almeno io mi sono tolto dalle palle. Fattelo bastare.

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    4. Luca, io sono per il superamento completo dei concetti di destra e sinistra, però purtroppo sono quelli di sinistra che insistono nel categorizzare, soprattutto il nemico, chiamandolo fascista e persistendo nel volersi autocertificare come appartenenti alla "sinistra", perché se non la fanno stanno male. E sono anche coloro che inseguono sempre questa chimera della sinistra ideale, che temo non esista.
      Vogliamo smetterla? Vogliamo cominciare a ricostruire questo mondo partendo dai fondamentali: libertà, democrazia, pari opportunità in base alle proprie capacità ed ai propri bisogni, rule of law e prendendo il modello più democratico a disposizione, ovvero quello rappresentato dalle costituzioni liberaldemocratiche? Non saranno la Repubblica di Platone ma sono ciò che di meglio passa il convento, perchè sia il comunismo che la socialdemocrazia mi pare non si siano dimostrate migliori. Se non altro perché hanno permesso e appoggiano sinceramente questa mostruosità che è la UE. Se la sinistra non dovesse ritornare mai più ma in cambio uscissimo da questa trappola per ritornare ad essere un paese civile e prospero penso che firmerei subito.

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    5. Sulla triade Bagnai Giacché Borghi, riconoscerai che sono persone con storie molto diverse e che non hanno problemi a confrontarsi.
      Non idealizzo la destra ma le riconosco che ha meno pregiudizi nei confronti del mondo nel quale abbiamo vissuto fino a pochi anni fa e che aveva permesso a questo paese di dare grande prosperità ai suoi cittadini.

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    6. Anonimo21:24

      Come appunto dicevo , "la sinistra" e' "immortale",perchè davanti a fatti pur ripetutamente negativi ed innegabili si potra' sempre far credere che,"un'altra sinistra" ( "giusta" stavolta ) sia possibile, esattamante come " un 'altra europa" e un "altro sistema solare " ( ma comunque questo a 13 parsec da qui 😎 )
      Sfortunatamente pero', nell' attesa della "possibile" palingenesi , per dirla con keynes , "saremo tutti morti" ( male ).
      ws

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    7. Quando ho parlato di un'altra sinistra? Oppure: riesco ad esprimermi così male, sì?

      Citavi Keynes... Benissimo: lui è sinistra (non DI sinistra) e sta dentro la Costituzione, che è un altro chiaro esempio di sinistra (ben mescidata con altre matrici).
      E così replico a Barbara.

      La democrazia costituzionale, sociale e lavorista, è sinistra. La liberaldemocrazia è destra.

      Dopodiché siamo tutti dalla stessa parte e il nemico è comune, perciò forse è bene chiudere qua, ché ci cominciamo ad attorcigliare intorno al niente.

      Non volete che usi la parola sinistra? Ok. La chiamerò "altrimenti che destra" oppure Gigi, non so.

      Altrimenti che destra significa ciò che ho già detto, che non sarò liberale neanche morto.
      Devo sentirmi sporco o contaminato dal serpentaccio perché dopo la comune vittoria (sì, credici...) io seguirò Giacchè e voi chi volete?

      Comunque grazie, Barbara. Scrivi da dio e interpelli che è una bellezza - sei una specie di presidio contro l'imbecillità, che è sempre in agguato.

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    8. Keynes era un liberale. Aggiungo che il liberalismo nasce a sinistra, contro le monarchie di diritto divino (in Inghilterra, Glorious Revolution: i Whig sono a sinistra dei Tories). Continua ad essere a sinistra nella Rivoluzione francese (i "costituzionali" sotto il Direttorio, ispirati da B. Constant,l'importante pensatore amico di Manzoni) anche se alla sua sinistra ha i giacobini nelle loro varie denominazioni, fino alle estreme tipo Babeuf.
      Nell'occidente di oggi, le culture politiche maggioritarie sono tutte liberali, di destra e di sinistra, progressiste e conservatrici ma liberali. Personalmente non sono liberale. Mi sembra però che un'acquisizione permanente del liberalismo sia il sistema di protezione giuridica dell'individuo contro gli abusi del potere statale. Non lo butterei via con l'acqua sporca, questo bambino.

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    9. @Roberto, io so che tu sai, ma l'affermazione "Keynes era un liberale" è una sintesi che non rende giustizia a Keynes.
      Innanzitutto quando considera "la scelta di un partito come scelta positiva, fatta in conseguenza a una congenialità anziché di un rifiuto, si prova un senso di delusione, a qualsiasi partito ci si rivolga". Dunque "procede per eliminazioni successive" e giunge al "partito che spiace di meno: piuttosto che rimanere solo e abbandonato".

      Il problema comune ai "catastrofici" laburisti (la "lotta di classe mi trova dalla parte della borghesia colta") ai conservatori (senza prospettive, senza ideali, non si conforma a nessun modello intellettuale) e ai liberali per K. è identico: i problemi storici dei partiti del XIX sec. sono morti, mentre i problemi del futuro non sono ancora diventati problemi di partito.

      Tra laburisti e conservatori, comunque crede che ci sia "spazio per un partito estraneo alle divisioni in classi e libero dalle loro influenze".
      E dunque enuncia la SUA idea di liberale, che non è né il liberismo di allora né, tantomeno, quello di oggi.
      Infatti, "non vi è spazio per quanti rimangono legati all'individualismo vecchio stile e al laissez-faire integrale" che nelle condizioni passate (quelle che hai spiegato anche tu, Roberto) non erano sbagliati.

      Illustra quindi le sue idee su 5 principali problemi: della pace, di governo, sessuali, dell'alcol/droga ed economici; in particolare riguardo a questi ultimi "dobbiamo trovare nuovi strumenti e nuovi criteri politici per controllare e intervenire nel funzionamento delle forze economiche, di modo che non interferiscano oltre misura [...] sulla stabilità sociale e sulla giustizia sociale.

      E conclude con un punto non fermo ma interrogativo.
      "lascio agli atri rispondere, alla luce di quanto ho detto, all'interrogativo con cui ho cominciato: sono un liberale?".

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    10. Grazie, Silvia. Tutto vero quel che dici, naturalmente. Alla domanda di Keynes "sono un liberale" io risponderei "Eccome!", perchè la cultura politica e non solo politica di K è liberale al 138%: liberalismo e liberismo non sono la stessa identica cosa.
      Il problema di fondo, originario, del liberalismo, è il suo concetto di libertà negativo, come "libertà da" (se ne accorsero subito i suoi critici reazionari, per esempio Donoso Cortès), dal quale conseguono il suo proceduralismo e il suo formalismo. Per essere politicamente e socialmente vivibile, il liberalismo deve appoggiarsi a dottrine politiche e culture "sostanzialiste", in un certo senso parassitandole. Avremo allora il liberalismo conservatore, il liberalismo progressista, etc. Il liberalismo puro è dissolvente, finisce per mangiare se stesso.

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    11. Vado fuori tema e segnalo questo intervento di Giulio Sapelli, che è una persona intelligente e preparata (un vecchio cattolico comunista della stirpe dei Felice Balbo e dei Franco Rodano). Dice chiaramente che non bisogna uscire dall'euro per non fare la fine di Weimar. Molte delle cose che dice sono giuste, anzitutto vero il giudizio sulla pochezza delle classi dirigenti politiche e non solo, di governo e di opposizione. Ma segnalo l'intervento soprattutto per sottolineare che paragonare con il fascismo l'avversario politico, europeista o anti che sia, è davvero fuorviante (corriamo molti pericoli, non quello). E che in ogni caso, anche sul piano della pura propaganda, è più efficace quella che equipare gli euroscettici ai fascisti che la simmetrica e opposta.

      http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2017/2/23/FINANZA-E-POLITICA-Sapelli-dobbiamo-restare-nell-euro-ecco-perche/749993/

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    12. Roberto, non sono economista ma ho provato a leggere qualche libro di Keynes.
      Secondo me, sebbene mantenga una base "liberale" e capitalistica, la sua costruzione non è etichettabile come liberale nel senso che convenzionalmente si dà al termine (neanche nella lieve sfumatura che la differenzia da liberismo).

      A differenza dell'ordoliberismo che pure millanta finalità sociali (e al contempo meritocratiche!), e non fa niente di concreto perché vengano mantenute, Keynes ha studiato strumenti per "imbrigliare" e "addomesticare" il liberismo (e la finanza) dando allo stato un ruolo che nessun liberale riconoscerebbe. Voglio dire è una svolta qualitativa (nel senso che altera la qualità).
      Il suo apporto è stato talmente grande che Keynes è Keynes.

      Adesso leggo l'articolo di Sapelli. L'ho già sentito dire cose sensate, ad esempio qui:
      https://www.youtube.com/watch?v=eH6QRLXriJI
      Ma siccome anche lui "dall'euro non bisogna uscire" mi chiedo se non è forse solo più intelligente e preparato degli altri.

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    13. La posizione keynesiana sul ruolo dello Stato è abbastanza simile alla crociana nel celebre dibattito con Einaudi, riassunta bene in questo articolo della Treccani: http://www.treccani.it/enciclopedia/croce-ed-einaudi-un-confronto-su-liberalismo-e-liberismo_(Croce-e-Gentile)/
      Sapelli sa benissimo cosa fa l'euro e che cos'è la UE; non gli piacciono per niente, e lo ha scritto e detto molte volte. Ha paura di un'uscita dal sistema UE perchè non vede chi sia in grado di gestirla politicamente (e culturalmente) tra le forze democratiche, delle quali constata la deliquescenza ma che reputa le uniche alle quali si possa affidare il comando senza rischiare un esito weimariano. Secondo me sbaglia (non credo si possa parlare di risorgenza dei fascismi, dell'antisemitismo, etc. a proposito dei nazionalismi e dei populismi europei) ma è una questione di valutazione su vicende future. Insomma, lettura della situazione e congettura sui possibili sviluppi di un salto di paradigma politico. Non c'è la garanzia.

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    14. Roberto, in linea di pensiero hai ragione, tra Keynes e di Croce c'è somiglianza, ma quest'ultimo è un liberale sui generis e un filosofo:
      "la libertà come moralità non può avere altra base che sé stessa, e morale non sarebbe se fosse legata a un dato economico"
      "L’ideale liberale ha natura religiosa, e la storia della libertà è storia religiosa che di continuo giudica e domina la storia economica, e non è già storia economica che della religione si serva di maschera, come immaginava Carlo Marx".

      Vedo differenza con il pragmatismo economico di Keynes per il quale libertà è innanzitutto libertà dal bisogno (dopo si può anche filosofeggiare):
      "dobbiamo trovare nuovi strumenti e nuovi criteri politici per controllare e intervenire nel funzionamento delle forze economiche, di modo che non interferiscano oltre misura [...] sulla stabilità sociale e sulla giustizia sociale".
      Soprattutto perché poi tali strumenti li ha realizzati, mentre vediamo bene quali disastri provoca predicare in astratto di morale, etica, virtù e ideali.

      Poi non trovo assolutamente conveniente definire Keynes liberale tout court: sono sottigliezze che non sono capite soprattutto quando si accorgeranno del disastro provocato dal liberismo e dalle attuali sinistre liberal (che ovviamente con Keynes non hanno nulla a che fare) e urgeranno politiche keynesiane vere.
      Etichettare genera solo una confusione funzionale ai malintenzionati (vedi l'inganno PD - "sinistra") e, infine, Keynes un'etichetta con il suo nome se l'è guadagnata, infatti, l'aggettivo corretto per chiamare le politiche e gli economisti che a lui si ispirano è keynesiano (non liberale).

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    15. Anonimo23:53

      @ roberto buffagni
      Avendolo ascoltato più volte in TV gia' tanti anni fa non condivido la tua stima per Sapelli , anzi lo ritengo intellettualmente disonesto seppur non al livello di altri "italici tromboni",e l' artico che tu riporti mi ha confermato nel mio giudizio. Ad esempio sap(ut)elli non può non sapere che fu proprio Waimar "la mamma" del nazismo.

      Nella sostanza quindi l' articolo fa semplicemente forzature ideologiche per tenere ancora "la mandria italica in quella tonnara che e' la gabbia "€uristica" e da cui e' fondamentale uscire anche solo per restare vivi come un popolo civile e libero e non come un "bangladesh" schiavizzato dal capitale .

      Certo "uscire" sarà una tragedia con rischi altissimi , ma la colpa storica di ciò sarà tutta di quella elite traditrice che ha portato il paese nella tonnara e di cui Sapelli non è certamente mai stato un vero critico quando era necessario per non finirci dentro.
      Ora anche solo "disquisirne" e' inutile : o se ne esce o si muore.
      ws
      '

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    16. @ Silvia e ws

      Grazie per le repliche intelligenti e articolate. Spiego in due parole perché mi sono preso la briga di precisare che Keynes è un liberale.

      1) Il liberalismo di Tocqueville e Constant, oppure di Churchill e Keynes, è un'altra cosa rispetto a quel che oggi si etichetta come "liberalismo", o "neoliberalismo". La radice filosofica è comune, la realtà ideologica e politica è diversa. E' un discorso serio e complesso che non mi pare il caso di affrontare qui.

      2) Sono un'altra cosa rispetto a ieri anche il comunismo, il socialismo, il cattolicesimo, etc. Nessuno, oggi, può dire "sono comunista, liberale, cattolico, etc." e sperar di comunicare immediatamente i principi fondamentali a cui si rifà e si attiene. Tutte queste dottrine politiche e correnti di pensiero hanno subito una mutazione. Il punto della questione, la luna da guardare invece del dito, è la mutazione, che indica una crisi culturale molto profonda, l'esaurirsi di un intero mondo di pensiero, costumi, etc., e la nascita difficile di Qualcosa che nessuno sa che sia.

      3) Io non faccio propaganda, dico quel che penso. E penso questo: che bisogna stare molto attenti a non disumanizzare il nemico. La logica politica della contrapposizione binaria amico/nemico, che riconosco e alla quale mi inchino come ci si deve inchinare alla realtà, tende inevitabilmente a tracimare dal campo di battaglia politico al pensiero e all'affettività. Terra terra: la polarizzazione politica, che come è evidente si sta radicalizzando, porta con sé la polarizzazione ideologica. Si comincia a pensare che i buoni, gli intelligenti e i sinceri stanno tutti di qua (dove stiamo noi) e i cattivi, gli stupidi e i falsi stanno tutti di là (dove stanno loro). Ora, questo non solo è falso (il discrimine tra il vero e il falso, il bene e il male attraversa il cuore di ogni uomo) ma è anche molto pericoloso, perché contribuisce alla disumanizzazione del nemico e alla radicalizzazione dello scontro, che detto per inciso non ci conviene perché siamo più deboli. (E' anche controproducente perché acceca: si finisce per credere alla propria propaganda, e non conviene mai).
      [segue]

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    17. [segue dal post precedente]

      4) Se le forze avverse a UE ed euro vinceranno, come auspico, si rovescerà sui loro nemici una maledizione simile a quella che è gravata sul fascismo. Gli verranno imputati tutti i mali dal diluvio universale compreso ad oggi (e domani). Valutate se la damnatio memoriae del fascismo sia stata culturalmente e politicamente positiva, e poi chiedetevi se è una buona idea rispolverarla cambiandone la vittima. Secondo me, no; perché diminuirà la nostra comprensione del reale, e perché può far buttare tanti bambini insieme all'acqua sporca, per esempio il bambino della protezione giuridica dei diritti individuali contro gli abusi dello Stato, o la democrazia rappresentativa, due bimbi liberali al 100%. Così in Italia fu buttato il bambino del patriottismo con l’acqua sporca del fascismo, dopo la sua sconfitta.

      5) Sapelli. Sapelli mi sta simpatico perché è un vecchio che si batte per quello in cui ha seriamente creduto, perché è uno studioso non improvvisato, e anche perché non si lascia intimidire da nessuno (mi piace la gente che reagisce). Con questo suo invito a non uscire dall'euro, si situa nel campo a me avverso, e quindi lo combatterò come avversario politico. Però, a) il suo richiamo alla difficoltà del trapasso causato dall'insufficienza e meschinità delle classi dirigenti di entrambi i campi è fondato b) la sua grave preoccupazione attiva, in lui, il fondo emotivo e affettivo delle sue scelte ideali (è un cattolico comunista del tipo Rodano, una posizione dalla quale dissento in toto ma che fu una cosa seria, non la sciacquatura di piatti dei cattoprogressisti). Invitavo e invito a riflettere che se una persona di valore come Sapelli reagisce con l'affettività alla situazione politica, questo significa che a) la situazione è veramente polarizzata e grave b) è sbagliato rimbalzare l'accusa di fascismo alla UE, perché non si fa altro che sollecitare i timori di trasformazione del nazionalismo in fascismo, che sono a mio avviso sbagliati ma che hanno dalla loro il precedente storico e la forza del pensiero dominante, mentre lo slogan “UE fascista” è semplicemente falso sotto tutti i riguardi c) nella battaglia culturale bisogna sapersi rivolgere anche al pathos dell'avversario, se lo si vuole portare dalla propria parte. Capire per combattere meglio, e capire per non disumanizzare il nemico.

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    18. Anonimo13:46

      @ Roberto Buffagni
      Sono daccordo che è stupido accusare la UE di "fascismo" quando è assai più corretto accusarla di "sovietismo" o di " nazismo" (Tedesco of course)
      Su Sapelli forse tu lo conosci meglio di me e per il resto ammetto che la sua "preoccupazione" esiste. Infatti la dittatura "€uristica" è ormai andata tanto in là con i suoi lutti e le sue bugie che è sempre più probabile uan reazione violentemente "autoritaria" specie nei confronti di tutti quei ceti che hanno scientemente collaborato alla presente "dittatura" .
      E allora ? Dobbiamo tenerci " il parassita" per timore 'dello "choc anafilattico" ? O per tornare alla lezioncina di Sap(ut)elli, tenerci Weimar per paura del nazismo ben sapendo che questo fu solo la reazione a Weimar scelto , come " il male minore", dalla (solita) COLPEVOLE borghesia per evitare il (per lei) danno maggiore di un colpo di mano comunista?
      ws
      ws

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    19. @ ws

      Come vedi se rileggi quanto ho scritto, riconosco volentieri quanto segue: la logica della politica è che se Sapelli o chiunque altro sta per la UE e io contro, siamo avversari, e punto; non si fa, qui, questione di simpatie o antipatie, e neanche di valutazioni morali (in politica si può a volte scegliere il nemico, mai l'amico).
      Io dico, molto banalmente. attenti a non disumanizzare l'avversario politico, attenti a non ascoltare le sue ragioni perchè ne ha, attenti a non credere alla nostra propaganda, e per finire attenti, se vinciamo come spero avvenga, a non buttare via troppo bambini con l'acqua sporca. Tutto qui, ma non mi sembra superfluo.

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    20. Anonimo19:20

      @ roberto buffagni
      Io non disumanizzo nessuno ( anzi posso pure capire le "umani ragioni" del NON onesto ragionamento di Sapelli😎 ) ,e credo anche che PER ORA sia poco probabile l' avvento di un qualsiasi " populismo", ma penso che piu' l' elite ( con cui sta chiaramente Sapelli) persevererà nella sua criminale politica ANTIPOPOLARE e peggio sara' quando inevitabilmente un qualche "populismo" spazzera' via tutto .
      Ma a questo aggiungo che trovo molto pelosomente ipocrita , paventare adesso tutto cio' solo per NON cambiare l' attuale politica ( ripeto ANTIPOPOLARE ) perche' piu' si persevererà in essa e più probabili e piu' violenti saranno gli eccessi che tu , giustamente ,paventi.

      Moralmente le colpe " di prima" dovrebbero essere sempre considerate più gravi quando siano state la causa di quelle "di dopo"; ma "la storia" la scrive chi vince e noi oggi esecriamo il nazismo ( che ha perso ed è morto) e ci vengono nascoste quelle del capitalismo predatorio che lo causò perche esso ha vinto e ancora ci domina.
      ws

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    21. @ ws
      Concordo. Qui il problema vero e drammatico è che i responsabili di questo casino irrimediabile che è la UE non hanno la minima idea di come tirarsene fuori, e dunque perseverano diabolicamente nell'errore, lo aggravano, e accumulano contro di sè un odio vasto e tenace che spero non si sfoghi nel sangue, ma prima o poi, in qualche modo si sfogherà, e non sarà un bel vedere.
      Poi, con la coscienza sua ci farà i conti Sapelli, io faccio i conti con la mia. Così, per quel pochissimo che posso, metto in guardia chi sta dalla mia parte e lo invito a riflettere e non lasciarsi trasportare dall'odio. Poi sarà quel che sarà.

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    22. Anonimo21:34

      Piccolo OT malizioso: incredibile che gente che è solita straparlare in senso complottardo di chiunque quando si tratta dei patrioti italiani (non parlo di Buffagni, che come sa ha tutta la mia stima, ma dei piccoli fecalomi di contorno) se si tratta di un massone conclamato amico di massoni ed impiegato per tutta la vita in noti covi di massoni non sollevino nemmeno il dubbio che in questo caso potrebbe esserci una spiegazione semplicissima al suo comportamento.


      Matteo

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    23. Grazie a te Roberto,
      è un piacere discutere con te. Penso che tu abbia sintetizzato perfettamente: "La radice filosofica è comune, la realtà ideologica e politica è diversa".
      Per usare una metafora un po' grossolana, se l'uomo discende dalla scimmia e il loro DNA è al 98,5% uguale (così almeno mi pare di aver letto), l'uomo è uomo e la scimmia è scimmia. Keynes non è un'appendice, uno sviluppo lineare, ma una frattura perché spezza i principi economici portanti: stato minimo e laissez faire. Quindi acquista, in economia e in politica un'identità propria (e di conseguenza un nome).

      Come argomento di discettazione filosofica non ho nulla da obiettare, sono anzi certa che tu conosca sia Keynes che la filosofia meglio di me, ma sulla definizione di Keynes come liberale tout court resto perplessa.

      Riguardo al punto 4, volevo dire che l'equazione comune (non la tua) è:
      LIBERALE=LIBERISMO ECONOMICO=PRIVATIZZAZIONE=MERITOCRAZIA=STATO MINIMO.
      Adesso sono ancora in voga, ma quando la gente si accorgerà dei danni che tali principi hanno provocato, non vedrà di buon occhio una soluzione politica "liberale". In questo senso trovo inutile e pericolosa la confusione che può generare questa etichetta. Non pensavo a una damnatio memoriae, spero che di piazze Loreto non ce ne siano altre.

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    24. @ Matteo
      Probabilmente c'è anche questo. D'abitudine do per scontata la malafede o lo strumentalismo solo quando è inequivocabile.

      @ Silvia.
      Grazie, piacere reciproco. Speriamo che di piazzale Loreto non ce ne siano più.

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  7. Non è vero che tutti i vaccini non servono. Alcuni sono utili, specie in giovane età. Io, per caso e per fortuna, non certo per merito, frequentando da giovanissimo certi ambienti mi accorsi che esistono metodi per cui vengono impostati finti dibattiti, con addirittura finti capoccia sostenitori di tesi contrapposte che servono solo a indirizzare i "fedeli", convinti di essere in mano a buone mammine (pertanto colpevolmente pigri di cervello), verso decisioni già prese. Questo lo vidi nei gruppetti artistici di sinistra così come ai dibattiti delle cellule PCI. Questo in sunto il mio giudizio sulla sinistra, a cui ho col cervello pigro aderito per decenni, convinto che la Russia (generalizzazione) fosse buona a priori. Si svilupparono però in me indelebili anticorpi tuttora vivacissimi che mi hanno sempre impedito di crederci veramente e di origliare posizioni avverse. Quando sento Emiliano dire "nemmeno una telefonata da renzi", mi torna in mente la vecchia battuta del tipo che va in Africa, viene rapito e inculato per giorni da un gorilla e una volta tornato libero e a casa alla domanda degli amici su come si sentisse rispose..."beh, cosa vuoi, son passati sei mesi e nemmeno una telefonata..."

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    1. Sono d'accordo sull'utilità di questo vaccino. Però, come vedi, e come tutti i vaccini, non funziona sempre. L'immunità naturale quindi è sempre la migliore.

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  8. Anonimo21:05

    ricordarsi sempre che "sinistra" e " destra" erano solo due sfumature dei parlamenti BORGHESI dove le classi lavoratrici non avevano PER CENSO ne diritto di voto ne rappresentanza politica.
    ws

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  9. Dopo aver passato due giorni a parlare di politica con gli elettori del PD nel cuore della Rossa Bologna, sono giunto alla conclusione drammatica che qualsiasi discorso riguardo alla "destra" oppure alla "sinistra" sia assolutamente senza senso.
    L'opinione che tra questi elettori riscuote i maggiori consensi (e anche applausi a scena aperta) è la seguente:

    "il lavoro c'é ma sono i giovani che non vogliono più lavorare"

    Scordatevi Keyenes, Marx e amici del giro.
    Non appena ho fatto notare che l'economia è comunque una scienza e che forse la disoccupazione non ha delle origini "morali", c'è stato un boato di risate.


    Chinacat

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    1. Il PD trà poco finirà nel cesso della storia. My 2 cent.
      La sinistra italana è da rifare totalmente da 0.
      Agli attuali politici del PD non deve solamente essere poibito di fare politica, ma di tenere una distanza di 1000m da sedi della amministrazione pubblica di quasiasi settore.

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    2. Amico, possiamo pure mettere un microchip ai politici del PD ma degli elettori che ne facciamo? Queste persone sono operai, commercianti, impiegati, pensionati non politici.
      Fermo restando un altro dato di fatto oggettivo: le stesse identiche risposte le ho ottenute da quelli "di destra". Non cambia assolutamente nulla.
      Personalmente credevo di trovare qualche minima differenza tra i frequentatori del Circolo Benassi (sede storica del PCI che fu) e quelli del Circolo La Destra (ex MSI, ex AN) ma semplicemente non ci sono differenze.
      Sulle questioni più importanti, quelle citate da Madame Tampieri (UE, uscita dall'euro, sovranità monetaria) la pensano allo stesso identico modo, usando le stesse parole e chiedendo le stesse soluzioni.
      Qulle che una volta si chiamavano "differenze di classe" sono del tutto scomparse e la parola "borghesia" non so nemmeno se valga la pena di utilizzarla ancora.
      La nostra Costituzione è ignorata a prescindere dal reddito o dal fatto di aver avuto un nonnno partigiano (o nella RSI per gli altri).
      Quando ho tirato in ballo la Germania, ci mancava poco che facessero la ola:
      "i tedeschi sono in gamba, mica come noi" e tutti giù ad annuire con la testa, dall'operaio che fatica ad arrivare a fine mese al commerciante con la Mercedes.
      Questi sono i fatti, poi ognuno ne trae le sue conclusioni.

      Chinacat

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    3. La conclusione a cui arrivo io è che la gente si beve le bibite più assurde, se gliele mesce qualcuno di cui si fida. Non è una conclusione nuova.

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    4. @ Cinacat

      Trovo molto interessante gli esperimenti che fai.
      Sui risultati non sò veramente cosa dire.

      Mi viene in mente un proverbio tedesco; "nur die dümmste Sau wählt seinen Metzger selber" in Italiano; solo il maiale più stupido sceglie il suo meccellaio.

      Tra piddini è spaghetti liberisti ormai è tutt'uno.

      Posso solo sperare che i risultati delle tue ricerche siano un eccezione è non la norma.

      Sarebbe molto interessante sè faresti visita anche in circoli della Lega Nord, fratelli d'Italia o M5S.

      Adesso faccio il complottista. secondo mè l'intero PD, NCD è scelta civica sono stati comprati da Think Thank tedeschi, insieme ai media italiani.

      È adesso speriamo nei olandesi. Un Wilders al potere in Olanda fungerà come catapulto per Le Pen. Il worst case sarebbe Le Pen al potere in Francia è un Italia che và ad allearsi ancora più strettamente con la Germania. Film già visto 70 anni fà :-(((((((((((

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    5. @ Buffagni

      Ah, Mr. Buffagni, anche Lei ha ragione ma dal punto di vista sociologico la faccenda è drammatica.
      "Italy's 1931 census registered an illiteracy rate of 20.9 percent among those over six years of age: roughly 10 percent in the North, 21 percent in the Center, and 39 percent in the South and islands. But those figures understate the gravity of the situation in the 1940s: the first postwar census, in 1951, listed 12.9 percent of Italy's population as illiterate, but also disclosed that a further 17.9 percent of the population had not completed elementary school
      (HITLER'S ITALIAN ALLIES. Royal Armed Forces, Fascist Regime, and
      the War of 1940-43 - Prof. MacGregor Knox)

      In teoria, avendo appreso sia a leggere che a scrivere, avrebbero dovuto anche apprendere come distinguere il contenuto della bottiglia. Se sei analfabeta si può anche capire che la scritta VELENO non ti dica nulla e giù una bella sorsata; se sai leggere eviti di trapassare.

      Non si arrabbi ma l'unico periodo della storia italiana in cui si assiste a questo fenomeno di "piallatura" del pensiero critico è durante il ventennio fascista. Se mette per un momento da parte il fascismo ideologico e quello storico, abbiamo, per usare le parole del Prof. Emilio Gentile, la via italiana al totalitarismo.
      Plasmare il "nuovo italiano" con la metodologia fascista non è affatto diverso dal plasmare il "nuovo italiano" con la metodologia europeista.

      Chinacat

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    6. @ Paolo Corrado

      Adesso è il momento perfetto per fare esperimenti sul funzionamento di un regime totalitario. Ci vivo dentro :)
      I prossimi candidati sono gli Allegri Zompettatori (aka grillini) dato che parteciperò ad una riunione della loro "base".

      "Posso solo sperare che i risultati delle tue ricerche siano un eccezione è non la norma."

      Purtroppo sono la regola. La maggior parte delle persone sono interessate alle persone che sono sulla sedia e sotto i riflettori. A me invece interessa quel che non si vede: il pubblico che ascolta.

      Chinacat

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    7. Io non mi arrabbio, anche se per come la vedo io, il fascismo fu un regime autoritario, non un regime totalitario: avrebbe anche voluto esserlo, almeno in alcuni suoi esponenti di rilievo, ma non lo fu (ho letto Gentile).
      Come ho scritto in altro scambio, secondo il mio avviso la manipolazione delle coscienze è più facile oggi che ieri; anche perchè le coscienze sono più fragili oggi che ieri. Non credo che + istruzione = + maturità. Storia lunga da argomentare, diciamo che sono un reazionario.
      Se proprio si trova indispensabile tirare in ballo il fascismo, chi sono io per giudicare, come dice il Santo Padre? Si tiri in ballo il fascismo, e buon pro ci faccia. Qui preferisco le innovazioni.

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    8. Anonimo21:07

      Sul fatto che oggi sia molto più semplice fottere la gente, direi che ci sono pochissimi dubbi al riguardo.
      In particolare, più sei accademicamente elevato, più sei manipolabile.
      Non solo perché oramai l'idea di base è che per conoscere quello che pensa Buffagni non glielo devo chiedere, ma mi devo leggere 500 libri che parlano di Buffagni (metodo che a ben vedere viene applicato in maniera sesquipedale nelle facoltà di economia, con gente che di Keynes o Sraffa sa anche di che colore avevano le mutande ma non saprebbero citare una singola pagina), ma anche e soprattutto a causa della totale interdipendenza delle fonti.
      Al vertice della catena mediatica stanno non più di 5 grandi agenzie, ed il meccanismo lo spiega perfettamente Foa.
      Nei SUOI libri, ovviamente, non nei 500 libri che scrivono su Foa.


      Matteo

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    9. @ Buffagni

      Non ho mai capito perché gli italiani non prendano "sul serio" il fascismo e lo considerino una specie di barzelletta. La polemica sul fatto che fosse o meno totalitario rientra in questa categoria, nonostante tutto dimostri il contrario (Gentile docet ma non è l'unico a sostenerlo e documentarlo)
      La prima a definirlo non totalitario fu la Arendt, che del fascismo non sapeva assolutamente NULLA (vedi il capitolo dedicato da Gentile); non sapeva nemmeno che è stato il fascismo ad inaugurare i "campi di concentramento" e che è stato il primo regime a compiere un genocidio pianificato (i Senussi, 1930/31).
      Chissà perché, lo prendono seriamente solo "gli altri"

      "Only after Mussolini’s definitive address of 3 January 1925 did the
      features that were to define the Fascist state receive their full articulation and doctrinal defense. After 1925, Fascism became totalitarian."
      (Mussolini’s intellectuals : fascist social and political thought)
      A. James Gregor.

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    10. @ Buffagni

      A mio avviso il collegamento tra "istruzione" e "maturità" (o progresso, come direbbero alcuni) è fin troppo evidente. Quando questo legame "salta", come nel fascismo o nel nazionalsocialismo, iniziano i problemi.
      Prima, ovviamente, bisogna definire cosa intendiamo per "istruzione" ma la domanda di fondo è: perché salta?

      Se posso permettermi di offrirle una prospettiva diversa, le suggerirei la lettura di "Battle Cry of Freedom: The Civil War Era" dello storico J. McPherson. Il tema centrale è la guerra civile americana in relazione alle problematiche create dalla schiavitù negli stati del Sud. Ci sono tutti i classici temi (manipolazione, istruzione, emancipazione) ma visti in un contesto molto diverso.
      100 anni dopo ci sono ancora le panchine per i "coloured" ed un ampia fascia della popolazione lo trova perfettamente "normale".
      Un punto di vista diverso.

      Chinacat

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    11. @ Matteo

      "Non solo perché oramai l'idea di base è che per conoscere quello che pensa Buffagni non glielo devo chiedere, ma mi devo leggere 500 libri che parlano di Buffagni"

      Se potessi chiedere a Scipione cosa è successo a Zama, credimi, lo farei volentieri. Se poi tu, che magari hai qualche aggancio, mi riesci a procurare un colloquio con Napoleone, te ne sarei eternamente grato: sono curioso di sapere se davvero c'era il sole ad Austerlitz.
      Good point, dude!

      Chinacat

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    12. Anonimo19:27

      Mischi questioni che fra di loro c'entrano poco o nulla.
      La storia del pensiero filosofico o economico o quello che pare a te la studio sui libri di chi l'ha fatta, non di qualche mestatore.
      Se voglio conoscere Nietzsche, non leggerò Massimo Fini.
      O altri 500 libri.

      Matteo

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    13. Anonimo19:32

      "non sapeva nemmeno che è stato il fascismo ad inaugurare i "campi di concentramento" e che è stato il primo regime a compiere un genocidio pianificato (i Senussi, 1930/31)."

      Ecco, manco a farlo apposta arriva veloce come un fulmine la dimostrazione lampante che solitamente chi argomenta con il paradigma della propria lunghezza di genitali (o di libri letti) solitamente è un provincialotto che usa le citazioni colte per fare colpo sulle ragazze.
      Ti do un suggerimento storico: aggiungi un 501esimo libro che parli della guerra anglo-boera, prima di dire "lievi imprecisioni" come direbbe Bagnai.

      Matteo

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    14. Matteo Matteo, sei come la rana della fiaba: ti gonfi ed esplodi.
      Secondo te non so l'origine della parola "Laager"? Ovvio che si dato che conosco l'argomento "guerra anglo boera".
      E se scopri il nesso tra Sherlock Holmes e la guerra anglo-boera, vinci una visita al 224b di Baker Street.

      Chi non sa le cose, nella fattispecie le guerre coloniali del fascismo, sei proprio tu.
      Lo sterminio della comunità dei Senussi fu PIANIFICATO ed ESEGUITO attraverso l'uso di svariati metodi, uno di quelli era il "campo di concentramento".
      Lo scopo, e la differenza la capirebbe anche un tonno, era del tutto diverso dal Laager della guerra anglo-boera.
      Nel telegramma spedito da Badoglio a Mussolini c'è scritto a chiare lettere (il testo completo si trova in uno dei libri che non hai mai letto): "ANCHE SE DOVESSE PERIRE TUTTA LA POPOLAZIONE DELLO DJEBEL CIRENAICO".
      Non serviva a tenerli isolati o concentrati altrove, come nel caso della guerra anglo-boera: serviva AD AMMAZZARLI TUTTI.
      E ci riuscirono bene.

      Matteo, un consiglio: non ti avventurare in territori a te inesplorati.

      "Il colonialismo fascista si differenzia da quello precedente anche per la qualità delle vessazioni esercitate nei confronti dei civili"
      (A. Del Boca, Le guerre coloniali del fascismo, pag. 240 - capitolo 3 "i campi di sterminio)

      Ma immagino che per sapere cosa sia stato il colonialismo fascista tu faccia una seduta spiritica evocando il fantasma di Rodolfo Graziani.

      Chinacat

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    15. "la studio sui libri di chi l'ha fatta"

      Teoria interessante.
      Seguendo il tuo ragionamento, per sapere qualcosa sulle stragi naziste in Italia mi basta leggere le memorie di Albert Kesselring.
      Gli altri non vanno letti perché sostieni che sono dei "mestatori".
      Beh, se ne conclude che, dato che Kesselring le nega e gli altri non vanno bene.... wow, in Italia non ci sono mai state stragi naziste.
      Saranno contenti di saperlo a Marzabotto.

      Chinacat

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    16. Anonimo21:19

      Bene bene, siamo passati dal fascismo che "inaugura i campi di concentramento e pianifica per primo blablabla" alla "differenza sostanziale".
      Quindi il fascismo non si è inventato nulla, ne ha fatto nulla di diverso rispetto a qualunque altro regime coloniale.
      Però Inglesi, Francesi, Belgi erano degli evoluti liberali, non dei perfidi fascisti. Continui a non capire la differenza fra studiare il pensiero e studiare le date.
      fa lo stesso, la risposta giusta in realtà l'hai già data.
      PS: non ho mai letto Sherlock Holmes in vita mia, e non credo di aver sprecato il mio tempo.
      PPS: se posso dare anche io un umile suggerimento di lettura, ti consiglio il Bhagavadgītā. Dici che non c'entra nulla?
      C'entra, c'entra.

      Ora scusami, vado ad inaugurare la macchina. Certo, ce l'ho da 4 anni circa, ma ho capito che a te in realtà la mera questione cronologica non interessa.

      Matteo

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    17. @ chinacat

      Mah, a me non sembra proprio che gli italiani trattino il fascismo come una barzelletta (se è così, ormai è vecchia).
      Comunque, io lo prendo sul serio. Per discutere seriamente il tema "il fascismo fu totalitario o no?" bisognerebbe anzitutto discutere sul concetto di totalitarismo (non pacifico) e poi esaminare il fascismo, etc. Un po' tanto, per una discussione come la nostra.
      Quanto al genocidio, etc. Le conquiste coloniali fasciste si sono macchiate delle atrocità tipiche delle conquiste coloniali. Quando si fa la guerra a un nemico che si ritiene, a torto o a ragione, "inferiore", "barbaro", primitivo", insomma alieno, lo si disumanizza e lo si tratta di conseguenza, cioè a dire lo si massacra, etc. (avviene anche quando l'odio, religioso, ideologico, etnico, etc, è molto profondo e violento, v. guerre civili, guerra di religione, etc.).
      Gli esempi sono, purtroppo, una lista lunga da qui a Shanghai. Leggendo i resoconti (di parte britannica, e favorevoli all'impresa coloniale) del colonialismo inglese in Irlanda, a partire dal regno di Elisabetta I, e poi con Cromwell, etc. vengono i capelli bianchi. A metà Ottocento il governo britannico ha lasciato morire di fame una congrua porzione degli irlandesi (Great Famine, la ragione per cui ci sono più irlandesi in USA che in Irlanda). E quelli erano bianchi, eh?
      Avviene regolarmente da che mondo è mondo, e purtroppo continuerà ad avvenire. E' forse il maggior vanto della civiltà europea dopo Westfalia l'esser riuscita ad addomesticare e civilizzare, cioè limitare, la guerra, per un paio di secoli.
      L'intenzione genocida, cioè il programma di sterminio di un intero popolo, nel colonialismo fascista non mi pare proprio che ci fosse.
      Se metto in guardia, nel mio piccolissimo, dalla disumanizzazione del nemico politico, è proprio perchè la disumanizzazione del nemico può arrivare fino a questi estremi.
      Quanto al legame istruzione/maturità, molto in sintesi penso questo. a) L'ìstruzione di massa è una buona cosa, ma l'effetto collaterale inevitabile è che il livello dell'istruzione si abbassa, specie in presenza di un forte egualitarismo ideologico b) la mezza cultura, cioè il risultato di una istruzione di massa non abbastanza profonda e assimilata, è più manipolabile dell'ignoranza perchè induce il semicolto nella tentazione di credersi capace di ragionare con la sua testa, il che raramente è vero (è molto difficile ragionare con la propria testa, è il lavoro di una vita) c) di conseguenza, chi vuole manipolare per i suoi fini il semicolto si trova nella condizione ideale di poterlo lusingare, cooptandolo (per finta) nel novero degli "happy few" che sanno davvero come va il mondo. Detto per inciso, è il segreto del successo di Eugenio Scalfari, il geniale confusionario che ha fatto bere agli italiani una sfilza di sciocchezze, banalità, vere e proprie falsità storico-ideologiche, trasformandole in pensiero dominante.

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  10. OT

    I democristiani olandesi sarebbero disposti a collaborare con Wilders.
    Il partito di Wilders è chiaramente in testa in Olanda. Il problema è che per governare Wilders ha bisogno di coalizzarsi con un altro partito. Sè i democristiani olandesi andranno a coalizzarsi con il partito di Wilders, Wilders sarà il nuovo presidente del Olanda.
    Democristiani olandesi sono par un uscita dal euro del Olanda.

    Io spero veramente che in Italia partino i posizionamenti, altrimenti l'Italia farà lo stesso errore di 70 anni fà. Wilders al potere in Olanda sarà acqua sui mulini di Le Pen.

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  11. "Le conquiste coloniali fasciste si sono macchiate delle atrocità tipiche delle conquiste coloniali."

    Si e no.
    Mr. Buffagni, come osserva giustamente, sono discorsi lunghi e complessi e non sono sicuro che interessino ad altri.
    Il mio suggerimento è questo:

    A. Del Boca, Le guerre coloniali del fascismo

    Le posso garantire che resterà sorpreso e farà come me: cambierà opinione.

    "L'intenzione genocida, cioè il programma di sterminio di un intero popolo, nel colonialismo fascista non mi pare proprio che ci fosse."

    Non solo c'era ma è stata messa in pratica. Lo scambio di telegrammi tra Badoglio e Mussolini è cristallino: li dobbiamo eliminare tutti in modo da FARE SPAZIO AGLI ITALIANI.
    Questo concetto, quello di eliminare fisicamente i locali per fare spazio vitale (lebensraum) agli italiani, se conosce il colonialismo europeo, si accorgerà subito che è una novità. L'unico parallelo è lo sterminio dei nativi americani, perché per il resto la politica coloniale francese o inglese non era certo quella di ammazzarli tutti per fare spazio agli inglesi. Nemmeno gli spagnoli in Messico sono arrivati a tanto e quelli si che erano fanatici.

    Lei usa la parola "guerra" ma ciò che rende unico l'Olocausto oppure lo sterminio dei Senussi è proprio il fatto che non c'è una guerra. Un ebreo tedesco, nel 1938, non è un nemico in guerra; un pastore senussi nel 1930 non è un nemico in guerra.
    Anzi, come dimostrano ampiamente gli studi di John Keegan o Martin Van Creveld, nel corso dei secoli la guerra è stata sempre più "codificata" e "regolata" ed il massacro indiscriminato dei civili sempre più visto come una aberrazione.

    Sedersi intorno ad un tavolo, come avvenne a Wannsee, e pianificare in modo dettagliato l'eliminazione fisica di qualche milione di essere umani, va molto oltre la guerra, anzi non ha nulla a che vedere con la guerra.

    Pensi solo a quello che succede a Debra Libranos nel 1937:

    http://win.storiain.net/arret/num146/artic5.asp

    Chinacat

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  12. Ho letto Del Boca. Il programma di sterminio nazista lo e si, un genocidio, ma non mi pare si parlasse di quello. Il tentativo, a volte riuscito, a volte no, di limitare la guerra, e molto importante e mi vede a favore, come e ovvio. Non mi risulta che abbia avuto successo nelle guerre coloniali, e le guerre coloniali non le abbiamo fatte solo noi italiani. Le hanno fatte i britannici, i belgi, i francesi, i tedeschi, gli olandesi, gli americani, i giapponesi. La gara a chi ha fatto più atrocità e porcate e tuttora incerta. Quantitativamente probabile che ne abbia fatte di più chi ha conquistato più colonie. Il che naturalmente non scusa ne assolve le atrocità e le porcate italiane, ma le situa nella prospettiva corretta. La prospettiva corretta è che l uomo e un essere molto pericoloso, e che la disumanizzazione del nemico viene molto facile, con gli effetti collaterali che dicevamo, quando il nemico viene sentito come inferiore, alieno, barbaro, colpevole di qualche infrazione gravissima, etc. Dal che concludo quanto segue. Se uno pensa che eliminando il fascismo, pensato come perenne tentazione al male sempre risorgente etc., queste cose non accadranno più, si sbaglia.

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    Risposte
    1. Ma qui il punto non è stabilire chi ha commesso più atrocità, quasi a voler stilare una classifica dei "cattivi".
      Il punto, a mio avviso, è la componente ideologica che annulla qualsiasi limite; nel caso del nazionalsocialismo tedesco la condanna è unanime ma nel caso del fascismo italiano (e soprattutto in Italia) la faccenda è diversa.
      La guerre coloniali (anche se definirle guerre è un pò estremo vista la disparità di armi; come disse un tizio "noi abbiamo la Maxim e loro no") non avevano una connotazione ideologica paragonabile al concetto di violenza intrinseco nel fascismo.
      Imperialismo e capitalismo sono ideologie, certo, ma non prevedono nulla di simile ad Auschwitz o Arbe.
      E se ha letto Del Boca, avrà notato come egli stesso individua una forma di colonialismo "diverso" da parte del regime fascista, rispetto ai tempi di Miani.

      "L’obiettivo del colonialismo demografico era dirottare verso i possedimenti oltremare la più alta quota possibile di flussi migratori precedentemente diretti verso l’estero, per mettere fine, una volta per tutte, alla lunga storia degli italiani popolo di emigranti [Labanca 2002a, 194].
      (http://storicamente.org/gagliardi_colonie_italiane_africa_fascismo)

      Chinacat

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    2. L'opera storiografica di Del Boca è benemerita perchè accerta fatti sino ad allora occultati e truccati. Insiste poi, per ragioni d'ordine politico-ideologico (antifascismo militante), sul fatto che il colonialismo fascista sarebbe diverso e qualitativamente peggiore rispetto agli altri colonialismi. Su questo punto dissento in toto, come non concordo sulla equazione fascismo=nazismo. Il fascismo fu risucchiato nell'orbita ideologica e politica del nazismo a partire dal 1938, per la forza d'attrazione dell'alleato più forte, ma mai si è sognato di programmare lo sterminio di interi popoli, razze, classi, etc. A questo radicalismo, forse per il carattere nazionale italiano poco propenso al rigore geometrico, il fascismo grazie a Dio non è arrivato.
      Le guerre coloniali sono guerre a tutti gli effetti (non sono tali solo quelle tra nemici simili per cultura e mezzi). Aggiungo che i nemici "senza la Maxim" non invitano per questo a una passeggiata senza rischi. Di solito, i "nemici senza Maxim", appunto perchè non ce l'hanno sono invece combattenti temibili, abituati a condizioni di vita molto dure, e a costumi bellici che intimidiscono per la loro crudeltà (tra le popolazioni "primitive" l'uso di torturare il nemico prigioniero è normalissimo, l'uccisione dei civili abituale). Questo, sia detto per inciso e senza voler minimamente giustificare i massacri dei colonizzatori, è uno dei tipici moventi che sul campo di battaglia inducono i soldati delle potenze coloniali "avanzate e civilizzate" a superare l'inibizione (altrimenti molto forte) a uccidere i civili e a non fare più distinzione tra uomini in età militare e vecchi, donne e bambini. Non è un passaggio psicologicamente facile. Viene favorito sia dalla disumanizzazione ideologica del nemico, dipinto come un mostro o un alieno; sia dai comportamenti crudeli e raccapriccianti del nemico che sembrano confermare la disumanizzazione ideologica. (Vedendo che il commilitone prigioniero viene spellato vivo e che con la sua pelle impagliata viene eretto un trofeo, come capita in Afghanistan, viene la voglia di rendere pan per focaccia; e vedendo casalinghe che il giorno prima incontravi al mercato che crocifiggono il nemico catturato, come capitava nella guerra civile libanese, un certo scompiglio nelle categorie antropologiche può capitare).
      E' banale, ma è vero che la guerra è una cosa terribile, che mostra in piena luce aspetti dell'uomo altrimenti invisibili (non solo nel male, anche nel bene, per fortuna). Tra adulti preparati e consenzienti, tra nemici che reciprocamente si riconoscono la piena umanità, la guerra può restare nobile, salvo inevitabili sbavature. Quando invece tout va, si aprono le porte di un mondo che non è per niente facile illustrare a chi non vi abbia fatto un giro (non turistico).

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    3. Che il colonialismo fascista sia qualitativamente peggiore e diverso rispetto agli altri, più che Del Boca lo dimostrano i fatti e gli studi in merito. La sola espressione "colonialismo demografico" è un vero unicum.

      Questo però é interessante:

      "fu risucchiato nell'orbita ideologica e politica del nazismo a partire dal 1938"

      Lei si riferisce alle leggi razziali. Ma calma e gesso.
      Il razzismo "biologico" nazista è lampante, meno conosciuto ma non meno pericoloso è il "razzismo culturale" del fascismo.
      Che è rivolto, in primis, contro gli italiani !!!
      Mussolini detestava gli italiani, li considerava un popolo di serie B e le dichiarazioni in merito (incluso l'uso della parola "razza") risalgono a molto prima del 1933.
      Il progetto totalitario serviva a "migliorare questa mediocre razza italiana" (per usare le parole di Crapapelata da Predappio).
      Questo aspetto del razzismo fascista viene sempre fatto passare in secondo piano, così ci sentiamo meglio e diamo la colpa ai tedeschi.
      Estendere questo razzismo agli altri (in primo luogo gli slavi ma a seguire tutti gli altri) è il successivo passo logico di una ideologia che era razzista di fondo.
      La prova sono i massacri portati avanti prima in Africa e poi in Jugoslavia e poi in Grecia. Fatti, non opinioni.

      "Noi creeremo, attraverso un'opera di selezione ostinata e tenace, la nuova generazione" (1925)
      Questa si chiama eugenetica, con dei richiami a De Gobineau.

      Vero, non siamo arrivati ad Auschwitz ma ci siamo andati molto vicino. Solo che si preferisce dimenticarlo o dire "si vabbé ma i nazisti hanno fatto peggio".

      "E' la materia prima che è scarsa. Persino Michelangelo aveva bisogno del marmo. Se avesse avuto solo argilla sarebbe stato semplicemente un vasaio" (Dal diario di Ciano)

      ""Questi pietosi e vili italiani. Sto studiando da trent'anni perché una parte degli italiani sia così vile. Discendono dagli schiavi. Ci sono almeno quattro milioni di schiavi italiani. Se avessero un segno in testa li distruggerei tutti, LI STERMINEREI"
      (da una lettera alla Petacci)

      Questo avrebbo felicemente sterminato quattro milioni di italiani e ci meravigliamo che abbia fatto pulizia etnica dovunque è arrivato?

      Chinacat

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    4. "Aggiungo che i nemici "senza la Maxim" non invitano per questo a una passeggiata senza rischi."

      Beh senza rischi proprio no ma con poche eccezioni la parola guerra (se ci riferiamo alle guerre coloniali fino al 1914) si risolve generalmente in un massacro, ben diverso dalle battaglie tra europei.

      "When the roll was called it transpired that Kléber had lost only 2 men killed and 60 wounded in a 10-hour action against 25,000 horsemen."
      (David Chandler, The Campaigns of Napoleon, Vol. 1, Egypt)

      La facilità con cui 4 nazioni europee sottomettono 3/4 del globo in pochi anni è tutta qui. E Napoleone non aveva nemmeno le Maxim :)

      Chinacat

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    5. Mah. Mi tocca difendere il fascismo, quando non sono fascista e sul fascismo do un giudizio negativo. E sbagliato dire che il fascismo fu a un pelo da Auschwitz sulla base del suo nazionalismo estremista, come sarebbe sbagliato dire che l Impero britannico era razzista sulla base del divieto, non giuridico ma pratico, ai matrimoni misti. Anche più sbagliato attribuire a Mussolini razzismo antitaliano sulla base di un momento di stanchezza. Così, le parole perdono significato. Comunque, se proprio ci tiene a conferire il Nobel della malvagità al fascismo si accomodi, vedo che ci tenete in tanti, un motivo ci sarà. Mi ricorda un po' il negativo fotografico delle sparate fasciste sugli italiani popolo di artisti, eroi, navigatori e poeti. Quanto alle guerre coloniali, non volevo certo dire la sciocchezza che fossero guerre ad armi pari. Tra egiziani e francesi ci fu quel rapporto di perdite, simile al 50.000/100.000 a 146 della seconda guerra contro l Irak, perché egiziani e irakeni commisero l errore di combattere in campo aperto. Quando i popoli senza Maxim fanno guerriglia, e un altra musica. Quei combattenti li ho visti, e gli tributo il dovuto rispetto.

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    6. "Comunque, se proprio ci tiene a conferire il Nobel della malvagità al fascismo si accomodi"

      Ancora una volta, il punto non è stabilire chi è stato il più "cattivo" ma togliere al regime fascista quell'aurea di "buonismo" che si porta dietro. Come dire, gli italiani in fondo sono brava gente...

      https://www.ibs.it/italiani-brava-gente-libro-angelo-del-boca/e/9788854500136

      "Anche più sbagliato attribuire a Mussolini razzismo antitaliano sulla base di un momento di stanchezza"

      Dev'essere stato un momento di stanchezza parecchio lungo dato che le sparate di Mussolini sugli italiani risalgono addirittura al periodo socialista...
      Soprattutto se non si considera il giudizio profondamente negativo di Mussolini sugli italiani, non si comprende il concetto totalitario del "plasmare il nuovo italiano".

      Chinacat

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  13. Aggiungo che e vero che uno dei principi fondamentali della civiltà europea era proprio la condanna senza sfumature Dell uccisione dei civili in guerra. La cosa continuava a succedere, naturalmente, ma veniva sempre condannata. Questo almeno per le guerre intraeuropee, le guerre coloniali come dire, lontano dagli occhi lontano dal cuore. Però il linea di principio la condanna era unanime e senza eccezioni. Di recente c e stato il problemino delle atomiche su Hiroshima e Nagasaki, per le quali gli americani e in generale le istituzioni occidentali mai hanno pronunciato una condanna o ammesso una colpa. Il filosofo irlandese Desmond Fennel ha scritto che dopo il rifiuto di condannare le atomiche sul Giappone, ci troviamo in una civiltà post europea. Io non lo so se è vero, ma l idea non è così balzana.

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  14. Anonimo19:31

    Questo, caro Buffagni, è puro buon senso.



    Matteo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @ Matteo

      "PS: non ho mai letto Sherlock Holmes in vita mia, e non credo di aver sprecato il mio tempo."

      Oh yes, lo hai sprecato eccome! Magari seguendo il filo saresti arrivato fino ad Edgar Allan Poe. E sempre seguendo il filo saresti arrivato qui:

      https://en.wikipedia.org/wiki/The_Great_Boer_War

      Chinacat

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