sabato 20 settembre 2025
Un tagliando a domande secche per la politica
giovedì 4 settembre 2025
Il tridente di Lilith. Le origini gnostiche del progressismo tra marxismo, spiritismo e femminismo
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Immagine IA generata con Grok |
Il 1848 può essere definito il "Sessantotto" dell'Ottocento.
Il 23 febbraio a Londra uscì la prima edizione del "Manifesto del Partito Comunista" a firma di Karl Marx e Friedrich Engels. Il coming-out del comunismo, il manifesto politico del materialismo storico, nemico giurato di ogni fede religiosa e svenevolezza spirituale, nel suo celeberrimo incipit, alla stregua di un grimorio di maghi neri, evocava per ben quattro volte nello spettro citato un'entità. Pochi autori hanno notato questa bizzarria che c'entra ben poco con un programma politico o addirittura economico per giunta materialista. Così infatti scriveva Marx:
«Uno spettro s'aggira per l'Europa - lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono alleate in una santa battuta di caccia contro questo spettro: papa e zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi.[...]Il comunismo è di già riconosciuto come potenza da tutte le potenze europee. E` ormai tempo che i comunisti espongano apertamente in faccia a tutto il mondo il loro modo di vedere, i loro fini, le loro tendenze, e che contrappongano alla favola dello spettro del comunismo un manifesto del partito stesso..[1]»
«...tale è stata la tolleranza paziente delle donne sotto questo governo, e tale è ora la necessità che le costringe a richiedere la condizione di eguaglianza alla quale esse hanno diritto. La storia dell'umanità è una storia di ripetute offese e usurpazioni degli uomini nei confronti delle donne, allo scopo di istituire su di esse una tirannia assoluta».[16]
«Vedeva lo spiritismo come una grande opportunità per le donne», spiega, perché «eliminava completamente gli uomini come mediatori tra il mondo materiale e quello spirituale. Le donne potevano facilmente invocare i morti. Non avevano più bisogno di un prete, ma solo di un gruppo di donne sedute intorno ad un tavolo».
«...per quanto terribile e repellente appaia la dissoluzione della vecchia famiglia entro il sistema capitalistico, cionondimeno la grande industria crea il nuovo fondamento per una forma superiore della famiglia e del rapporto tra i due sessi, con la parte decisiva che essa assegna alle donne» (K. Marx, il Capitale)
«Il rovesciamento del matriarcato segnò la sconfitta sul piano storico universale del sesso femminile. L'uomo prese nelle mani anche le redini della casa, la donna fu avvilita, asservita, resa schiava delle sue voglie e semplice strumento per produrre figli». (F. Engels, "L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato", p. 84)Nel suo libro «Schelling, filosofo in Cristo», Engels - che pure era il migliore dei due, non può fare a meno di osservare che:
"Doро la terribile Rivoluzione francese, uno spirito completamente nuovo, diabolico, è penetrato in gran parte dell'umanità, e la negazione di Dio solleva audacemente il capo in una maniera così spudorata e sottile che verrebbe da pensare che le profezie delle Scritture vengano realizzate oggi".
Più che della lotta di classe o dell'emancipazione dei lavoratori quindi, La Rivoluzione aveva forse bisogno nuovamente di Eva per completare la distruzione dell'ideale edenico, seppur caduto dopo il peccato originale, in nome e per conto del Serpente? In effetti, lungi dal combattere il capitalismo - alla faccia dei proletari - il marxismo si è impegnato fin dall'inizio a forgiare uno strumento in grado di porre l'inimicizia tra uomo e donna, disarticolare la famiglia e minare la stessa sopravvivenza dell'Umanità, oppressa oggi da una crescente sterilità sia materiale che morale.
Qual era però il fine ultimo di tale progetto? Una convincente spiegazione è che esso si iscriva nella ribellione gnostica contro Dio visto come demiurgo malvagio.
Nel controverso testo "Marx & Satan" del pastore evangelico di origine rumena Richard Wurmbrand, pur non riuscendo a dimostrare con certezza l'appartenenza del filosofo di Treviri al satanismo, l'autore tuttavia raccoglie una serie di citazioni da sue opere che ne rivelano aderenze quantomeno ideali allo gnosticismo luciferino. In un suo celebre dramma giovanile, Marx infatti scrive:
"Se vi è qualcosa che possa distruggere,Vi piomberò dentro,anche se porterò il mondoNella rovina.Il mondo che sorge fra me e l'abisso,Lo farò a pezzi,con le mie Durevoli maledizioni.Stringerò fra le mie braccia la sua dura realtà,Abbracciandomi, il mondo perirà in silenzio,E sprofonderà nell'estremo nulla.Perire, senza esistenza: questo sarebbe Realmente vivere."
Che non si trattasse solo di precoci fascinazioni per il Male da metallaro ante litteram, lo dimostra la successiva avversione totale e dogmatica per la religione e l'adesione dei regimi comunisti all'ateismo più estremo in nome proprio del marxismo.
Per arrivare alla distruzione della società umana, alla quale il marxismo ha contribuito in maniera massiccia, bisognava ora agire, come ai tempi dell'Eden, sull'elemento femminile per sostituire l'esempio di santità della Vergine Maria corredentrice con quello di dannazione della dea Lilith.
In effetti, dagli studi sull'isteria - oggi di fatto istituzionalizzata e normalizzata - alla psicoanalisi, fino al dogma della liberazione sessuale e il progressivo rifiuto della maternità fino alla ritualizzazione di fatto dell'aborto come atto sacrificale di potenza inversiva, tutto ha contributo a trasformare l'emancipazione della donna nel trionfo dell'irrazionalità e della contraddizione sulla logica, a creare quel chao che avrebbe condotto infine al novus ordo.
Lo spiritismo, passatempo da salotto borghese presentato come innocuo e creduto tale ma in realtà affine alla negromanzia, era la pratica ideale per poter innescare nel mondo positivista razionale devoto alla scienza ed al progresso, quella inesorabile ed irreversibile liberazione delle forze ctonie provenienti dall'inconscio e dal mondo sottile che aveva trovato nella donna il medium d'elezione.
Bibliografia:
domenica 24 agosto 2025
L'ARMATA SBRANALEONE
giovedì 14 agosto 2025
Una lettera inedita ma non troppo e i boomerang che ritornano
"Tosatti accenna a una incapacità [di Benedetto XVI, ndr] di gestire il rapporto con i media. A mia opinione, pur riconoscendo questo evidente vulnus comportamentale, c’è anche di più dietro. C’è la mancata volontà di fare il bene delle anime. Chi vuole, chi anela, al bene delle anime, non si comporta così. Semplice."
Lo stesso Marco Tosatti ha parlato di "estremo pasticcio" compiuto da Joseph Ratzinger con le dimissioni, accusandolo di non essere stato chiaro a riguardo negli anni seguenti.
A proposito di Tosatti. Mi sono tornate in mente le interviste che gli feci negli anni 2019-2020 sull'Orizzonte degli Eventi e sono andata a riascoltarmele. Ne ha già parlato nei suoi podcast Andrea Cionci (1, 2, 3) ma mi piace qui ricordare ciò che il celebre vaticanista affermò in quelle interviste.
Per esempio Tosatti era allora convinto che le dimissioni di Ratzinger rappresentassero un mistero nel quale non si potevano escludere elementi preternaturali di tipo escatologico, in linea con l'interpretazione del filosofo Giorgio Agamben pubblicata già nel 2013. Nel 2019 Tosatti lodava la lucidità e limpidezza di pensiero di Joseph Ratzinger e, alla mia dichiarazione di volerlo chiamare ancora Papa Benedetto, rispondeva "E' ancora papa! E' ancora papa!" Addirittura accennava alle preoccupazioni di mons. Gaenswein dopo il viaggio a Cuba del 2012, quando il segretario di Benedetto XVI gli avrebbe confidato di aver allora temuto di "non riuscire a riportare Benedetto XVI vivo a Roma".
Ma soprattutto mi piacerebbe sapere proprio da Marco Tosatti come mai non è ancora stato scritto il libro con la verità sulle dimissioni di Papa Benedetto XVI che un suo amico importante del mondo finanziario, che evidentemente sapeva, aveva promesso di dettargli dopo la morte di Ratzinger. Aggiungendo che l'altra metà delle rivelazioni l'avrebbe fornita mons. Viganò. Di questo libro, che evidentemente aveva bisogno di attendere anche la morte di Bergoglio, essendo trascorsi tre anni da quella di Ratzinger, Tosatti parla in entrambe le interviste del 2019. Che fine ha fatto?
Il sospetto crescente che Viganò possa essere il convitato di pietra dell'Operazione Bux lo conferma forse inconsapevolmente proprio Tosatti, pubblicando oggi su Stilum Curiae il commento del monsignore alla vicenda della lettera inedita ma non troppo pubblicata dalla Bussola. Peccato che non sia affatto un pezzo inedito ma null'altro che il famoso articolo del novembre 2024 che avevo commentato allora nel mio post sull'ipercubo viganiano e che conteneva tutto il peggio dell'antiratzingerismo dell' "americano" sull'abominio assoluto del papato scomposto.
Riassumendo. Il carteggio Bux-Ratzinger era il segreto di Pulcinella e la lettera pubblicata non dimostra nulla di ciò che viene millantato. La verità sulle dimissioni di Benedetto XVI la conoscono mons. Bux, mons. Viganò, mons. Gaenswein, i finanzieri vaticani, oltre ai vaticanisti, ai cardinali, ai dipendenti e a chiunque viva o abbia vissuto all'interno delle mura leonine. Una verità che nel 2015 poteva essere tranquillamente rivelata anche ai semplici visitatori della santa sede, come racconterò in un post a parte.Mi si perdonerà il paragone storico forse azzardato ma non sarà che un certo mondo tradizionalista cattolico che si intravede sempre più nitidamente dietro all'Operazione Bux ha avuto la sua "Baia dei Porci", ricordando l'esito della fallimentare incursione americana del 1961 a Cuba, fallita a causa proprio della mancanza del pieno appoggio presidenziale alla missione?
(Ogni riferimento all'isola caraibica riguardo a Papa Benedetto non è mai puramente casuale).
venerdì 8 agosto 2025
Il nocciolo della quaestio e la nube purpurea sul Vaticano
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lunedì 28 luglio 2025
Siamo già al principio di iperrealtà?
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Accolgo l'invito dell'amico Andrea Cionci ad approfondire il discorso sul rapporto tra principio di piacere e principio di realtà, che lui tratta in uno dei suoi ultimi podcast.
domenica 20 luglio 2025
I social nuocciono gravemente a sacerdoti e fedeli? Ulteriore risposta a padre Giorgio Maria Faré
Sono debitrice di una risposta a padre Giorgio Maria Faré perché nella sua live del 16 luglio intitolata "Don Minutella e A. Cionci: facciamo un po' di chiarezza...!" mi ha tirata in ballo trascinandomi nell'ennesima alluvionale campagna di denigrazione a mezzo video che dal 12 maggio scorso, un po' chiamandolo per nome e un po' appellandolo con il termine impersonale di "qualcuno", egli sta dedicando con frequenza e minutaggio impressionanti ad Andrea Cionci.
"[...] il Leone come simbolo cristico divenuto emblema delle predicazioni di padre Giorgio Maria Faré - il quale considera Prevost un antipapa per motivi procedurali canonici [...]
LE FONTI
"Don Minutella e A. Cionci: facciamo un po' di chiarezza...!" dal min. 1:10:23 al min. 1:13:33 e dal min. 1:45:24 al min. 1:47:17.
martedì 1 luglio 2025
HIC SUNT LEONES (UN PO' TROPPI)
"Una Babele abitata da para-gnostici, dove ognuno si sente ormai libero di esprimere la propria carica eretica e creatività scismatica [...] e la disobbedienza al Papa è il prerequisito per una gigantesca transizione di genere verso la gnosi, comprendente l'individuazione di un "demiurgo malvagio" che, nel caso dei tradizionalisti, è sempre il papa precedente."