E anche "The Substance" è andato, tra un uso eccessivo di primissimi piani, le solite spudorate citazioni kubrickiane con le quali le registesse di oggi confessano il loro senso di inferiorità di fronte al massimo regista di ieri e forse di sempre e in generale al Cinema, fino al delirio gore finale perfino oltre il Suspiria di Guadagnino, con due botte necrofile anche all'appena defunto David Lynch e al suo Elephant Man, mentre David Cronenberg è rimasto legato ed imbavagliato in uno sgabuzzino per tutto il film.
Eroiche le due interpreti, la 36 mesi Demi Moore e la caciottina Margareth Qualley, sulle quali si regge tutto il film, appena adiuvate dal carrello dei bolliti denominato Dennis Quaid, ex bello degli anni 80 ma senza il problema dell'invecchiamento perché lui è uomo e quando mangia fa schifo. (Tutte criptolesbiche uomofobe, queste velleitarie registesse femministe? Che palle!)
La storia non era malvagia. Il problema dell'invecchiamento nella società dell'immagine richiede a una donna una grandissima maturità e saggezza nell'affrontarla senza farsene maciullare, soprattutto se dentro ci si sente ancora disperatamente giovani e piene di vita. Ma ciò vale anche per gli uomini, anzi, forse la cosa è anche più drammatica se non hai soldi e potere a mascherare l'invecchiamento fisico.
Come l'avrebbe diretta un regista uomo la storia della sostanza misteriosa? Penso che avrebbe creato una comunicazione tra il sé anziano e il sé giovane che si alternano, ne avrebbe tratto un bellissimo rapporto padre-figlio sublimato e forse i due nel finale sarebbero morti assieme, dividendosi la dose letale della sostanza, riflettendo sulla loro solitudine e sui ricordi del passato.
Invece la registessa ha involontariamente sabotato il messaggio femminista (e io godo), facendo emergere la realtà innegabile dell'eterna conflittualità all'ultimo sangue tra la vecchia e la giovane, con la giovane che in pratica distrugge la madre, ovvero sé stessa, nel finale mestruo-western. Anche qui, mille volte meglio il "Kill Bill" di Tarantino. Complimenti quindi per il clamoroso boomerang che ci conferma che le donne senza freni combinano sfracelli e il femminismo, è proprio il caso di dirlo, crea mostri.
Voto: 6-
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